“Con il precariato nella continuità assistenziale il governo è ancora troppo tiepido. Non possiamo accettare che per una rigida regola che riconosce il diritto di stabilizzazione solo a chi ha l’idoneità per il corso di medicina generale, viene tagliato fuori chi non lo ha potuto acquisire perché negli anni era impegnato a tutelare i diritti di salute della cittadinanza e magari invece ha già acquisito un’altra specializzazione medica universitaria”. Ad affermarlo sono Francesco Masotti e Giorgio Barbieri del coordinamento nazionale Fp Cgil Medici di medicina generale, nel sostenere come si tratti di “un paradosso che non possiamo accettare, un’indecenza che lascia attoniti”.

Così come, proseguono, “lascia attoniti apprendere che una delle ricercatrici che ha isolato il coronavirus  lavora da sei anni con un incarico da precaria. Un’eccellenza della tanto vituperata seconda miglior sanità pubblica al mondo. Una delle molte punte di diamante del nostro sistema sanitario. Indegno di un paese che ama definirsi civile. Come è indegno che da precari siano costretti a lavorare decine di migliaia di medici che, ogni notte, ogni domenica, ogni festività, garantiscono i sevizi di continuità assistenziale e di emergenza urgenza. La Fp Cgil Medici chiede che questi colleghi siano urgentemente stabilizzati, nel solco del decreto Madia, stabilizzando a tempo indeterminato gli incarichi di tutti i professionisti che abbiano prestato la propria opera per almeno 36 mesi negli ultimi dieci anni. Basta indugi: è venuto il momento di rivolgere una doverosa attenzione a chi, da molti anni, veglia sulla nostra salute senza alcuna garanzia contrattuale”, concludono Masotti e Barbieri.

MANSIONISMO

Abbiamo apprezzato l’interessamento del Presidente alla problematica del
mansionismo presente nel nostro Istituto. La riforma Brunetta, che ha
concretizzato con provvedimenti legislativi una politica punitiva verso il
lavoratore pubblico con lo stereotipo di “fannullone”, impedisce ormai da un
decennio a 5.672 lavoratori dell’Inps il riconoscimento professionale che
quotidianamente esprimono sul posto di lavoro.
Nel tempo si sono succedute legislature con maggioranze diverse ma non si è
concretizzato nessun intervento legislativo per superare la Brunetta. Le stesse
deroghe della Madia non rappresentano un superamento e lo vediamo
chiaramente in Inps. Infatti, persistendo il vincolo dei titoli di studio non è
possibile dare risposte a tutti i lavoratori professionalizzanti dell’istituto.
Avevamo sperato che avere anche il Presidente dell’Inps, impegnato sul
superamento del mansionismo, potesse determinare finalmente un cambio di
rotta della politica e l’arrivo dell’intervento legislativo per cancellare finalmente
la Brunetta, così non è stato, purtroppo!
Apprezzando e condividendo l’impegno del Presidente sul superamento del
mansionismo, e ritenendo indispensabile archiviare definitivamente la Brunetta
in materia di riqualificazione del personale per dare finalmente risposte a tutti i
lavoratori in servizio riteniamo importate “fare squadra” per dare sostegno
all’unica strada rimasta: il nuovo ordinamento professionale.
Per chi non vuole lasciare nessun lavoratore indietro è chiaro che la determina
sulle progressioni non risolve il mansionismo in Inps, in quanto si darà una
risposta solo ad una parte dei 5.672 lavoratori di area A e B.
Come già chiesto all’incontro di ieri, sarebbe importante il supporto del
Presidente dell’Inps per dare sostegno ai lavori della commissione paritetica e
concretizzare il risultato il più rapidamente possibile, perché occorre dare
risposte a tutti i lavoratori, anche a chi non potrà beneficerà delle imminenti
progressioni verticali.
Le chiediamo, quindi, un incontro per illustrare la nostra piattaforma in
merito al nuovo ordinamento professionale, costruita proprio per dare
riconoscimento alle professionalità esistenti superando i vincoli imposti dalla
Brunetta attraverso il reinquadramento del personale in servizio.
Consapevoli di condividere il medesimo obiettivo è tempo di unirci e
camminare insieme.

FP CGIL/INPS
Matteo ARIANO/Antonella TREVISANI

CISL FP/INPS
Paolo SCILINGUO

UIL PA/INPS
Sergio CERVO

Si è tenuto nella tarda mattinata del 4 febbraio 2020 un incontro interlocutorio presso
l’Agenzia del demanio finalizzato alla ripresa delle Relazioni sindacali.
In estrema sintesi i punti affrontati sono i seguenti:
Direttore Generale
Al momento in cui scriviamo è nella fase conclusiva l’iter finalizzato al perfezionamento
della nomina del Cons. Antonio Agostini a Direttore Generale dell’Agenzia del demanio.
–  Forme contrattuali – Apprendistato professionalizzante
L’Agenzia ha informato le Organizzazioni sindacali in merito alla volontà di integrare le
forme contrattuali attualmente previste attraverso la sottoscrizione di un accordo sindacale
che preveda e disciplini l’apprendistato professionalizzante.
All’attualità -sostiene la delegazione aziendale- non è previsto un incremento del
personale e, il ricorso all’apprendistato, potrà rivelarsi un’opzione, ad esempio, nella
sostituzione dei rapporti di lavoro cessati o per “stringere” la ricerca di personale ad un
target senza consolidate esperienze.
In prospettiva, ovviamente, con l’accordo sottoscritto l’Agenzia potrà ricorrere a questa
forma contrattuale anche per piani assunzionali che prevedano massicci inserimenti di
nuovo personale.
Fondamentalmente, questa tipologia contrattuale, consente al datore di lavoro, a fronte
della predisposizione di piani formativi, di assumere a tempo indeterminato personale sotto
i 30 anni non compiuti da inquadrare, per il periodo triennale di formazione, ad uno o due
livelli inferiori rispetto alla previsione contrattuale.
Sul punto, come primo incontro, nel renderci disponibili ad affrontare la discussione
abbiamo iniziato a tracciare quelle che per noi, considerato il contesto generale, possono
rappresentare le condizioni di cornice per un eventuale accordo sindacale, necessario
anche per l’attivazione delle procedure selettive e assunzionali:
–  Concordare un piano di mobilità volontaria per i colleghi delle Strutture
Centrali e Territoriali che, nel tempo, hanno presentato domande di mobilità
territoriale;
–  Valorizzare le professionalità oggi presenti in Agenzia per evitare, come
successo in passato, che un collega possa sentirsi “superato” da un nuovo
ingresso alimentando, ulteriormente, un sentimento di disaffezione verso il
lavoro in Agenzia e di mortificazione del contributo personale al
raggiungimento degli obiettivi di Struttura. “Trasparenza, equità e rispetto”,
scrivemmo tempo addietro. Oggi, riaffermando queste parole chiave,
aggiungiamo ”Condivisione”;
Valutare la possibilità, per chi viene da esperienze lavorative in Agenzia
attraverso contratti di somministrazione o comunque a termine, di poter
ambire a candidarsi per i posti messi a bando;
In merito al ricorso a questa forma contrattuale e più in generale per i futuri piani
assunzionali, come sottolineato in precedenza, non c’è dalla FP CGIL un giudizio
aprioristicamente negativo ma riteniamo fondamentale ragionare, come detto, anche del
“contesto” in cui questo accordo andrà inserito e sarà utilizzato dall’Agenzia. Non
dimentichiamo infatti che il personale dell’Agenzia del demanio è senza contratto e da
parte dell’Ente, nei contatti fin qui avuti, non è stata in grado di fornire indicazioni precise in
merito alle risorse economiche oggi disponibili ai fini del rinnovo contrattuale.
–  Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
I dipendenti delle sedi di Ancona, Bari, Lecce, Matera, Torino saranno chiamati ad
eleggere i Rappresentanti per i Lavoratori per la Sicurezza rimasti vacanti a seguito di
pensionamenti, dimissioni o passaggi ad altri incarichi incompatibili con il ruolo di RLS. Nei
prossimi giorni andremo a definire le modalità di svolgimento di questi cinque importanti
momenti.
–  Lavoro Agile – Confronto
In coda alla riunione abbiamo chiesto di avviare una riflessione in merito agli strumenti di
conciliazione vita-lavoro oggi esistenti in Agenzia ed in particolare al lavoro agile.
L’apprezzamento di questo strumento da parte delle lavoratrici e dei lavoratori è noto e
non necessita di ulteriori prove di verifica: in un contesto come quello attuale, anche di
criticità ambientale, oltre all’analisi dei criteri di attribuzione, sarà importante valutare la
possibilità di estendere ulteriormente la platea e aumentarne il numero di giornate di
fruizione.

Roma 04 febbraio 2020

Il Coordinamento Nazionale
Fp CGIL Agenzia del demanio

Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF e USB nella quale chiedono a tutela della salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori l’ampliamento del settore sanitario con mezzi e attrezzature specifiche.

Incontro ex MIUR

Che alle buone intenzioni seguano i fatti

Ieri, 3 febbraio 2020, siamo stati convocati dall’amministrazione, a seguito della richiesta unitaria
inviata ai Ministri la scorsa settimana.
Si è trattato del primo incontro a cui siamo stati convocati dopo la pubblicazione del decreto
Legge 1/2020 del 9 gennaio scorso che ha soppresso il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca
e istituito i due distinti Ministeri dell’Istruzione e dell’Università e Ricerca
All’incontro, contrariamente a quanto auspicato e opportuno, non erano presenti i Ministri, ma in
rappresentanza dei due Ministeri i rispettivi Capi delle Segreterie, il Direttore del Personale dott.
Greco e la Dott.ssa Gargano. L’incontro è stato presieduto dal Capo di Gabinetto Cons. Fiorentino,
confermato al Ministero dell’Istruzione.
Il Cons. Fiorentino ha assicurato che gli uffici di diretta collaborazione dei Ministri stanno
collaborando in un clima positivo per affrontare una situazione di grande complessità.
Ha evidenziato come elemento positivo il fatto che il decreto Legge per la prima volta nella storia
contiene gli elementi utili ad evitare l’immobilismo amministrativo nel periodo ponte tra la
decisione politica e l’adozione dei nuovi regolamenti di organizzazione.
Le prime azioni compiute sono state quelle di individuare una prima sede al Ministero
dell’Università. Sul personale è stata data assicurazione che al momento si è provveduto solo ad
alcune assegnazioni temporanee al Gabinetto del Ministro dell’Università e Ricerca ma non è stata
formalmente ancora trasferita alcuna unità di personale, poiché le modalità di trasferimento
saranno quelle previste dal decreto che prevedono un interpello e la formazione di una
graduatoria basata su anzianità di servizio ed età anagrafica.
Ha poi comunicato che sono stati adottati i “decreti ponte” interministeriali che di fatto rinviano al
regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione dell’ex MIUR e che dalla
prossima settimana saranno al lavoro sul DPCM da adottare entro il 30 aprile per la ricognizione e il
trasferimento delle risorse umane finanziarie e strutturali e la costituzione della direzione generale
risorse umane finanziare e strumentale presso il Ministero dell’Università con passaggio di personale
come previsto dal decreto. In questa fase, ha sostenuto il Capo di Gabinetto, verrà prestata
attenzione alle professionalità acquisite dal personale per non disperdere le competenze.
Da parte nostra abbiamo chiesto di essere coinvolti fin da subito in tutte le fasi della
riorganizzazione che avranno ricadute su personale, a partire dalle procedure di trasferimento e
dalla individuazione delle sedi definitive dei due Ministeri.
In considerazione del fatto che il decreto, come sostenuto anche dal Capo di Gabinetto,
consente di evitare l’ennesimo stallo amministrativo, abbiamo rilanciato tutti i temi su cui da tempo
attendiamo risposta e su cui riteniamo, a questo punto, non ci siano motivi per differire il confronto.
In particolare abbiamo rammentato la necessità di affrontare il tema del reclutamento, vista la
drammatica carenza di personale soprattutto negli uffici periferici ma anche negli uffici centrali. A
questo proposito abbiamo sollecitato la predisposizione di tutti gli atti necessari a consentire
tempestivamente la trasformazione part-time a full time. Abbiamo poi sollevato il tema della
incongruità rappresentata da un organico in gravissima carenza e la presenza all’interno del
Ministero di numerosissime tipologie di lavoratori che prestano servizio a vario titolo, dai comandati
e distaccati ai dipendenti di altri Enti. Su questo pensiamo sia necessario un confronto che guardi
al tema complessivamente ed individui soluzioni adeguate.
In riferimento agli uffici periferici, oltre all’urgenza di individuare soluzioni per rinforzare l’organico
presente, con l’autorizzazione a nuovi concorsi o anche con soluzioni più rapide come mobilità da
altre amministrazioni, abbiamo rammentato la necessità di prevedere, nelle more, un incremento
delle risorse per gli straordinari, nonché la necessità di definire in maniera univoca e a livello
nazionale le competenze degli uffici scolastici, dell’INPS e delle segreterie delle scuole
relativamente alle procedure di collocazione in quiescenza del personale docente che ogni anno
rischiano di far collassare gli uffici e di non garantire un corretto avvio dell’anno scolastico.
Abbiamo inoltre chiesto di aprire rapidamente il confronto anche sul FRD 2019 (ultimo dell’ex MIUR)
e su quello del 2020, con il quale intendiamo riprendere anche il tema delle progressioni orizzontali
del personale, ed avviare le procedure per le progressioni verticali – tema sul quale avevamo
registrato un’apertura da parte dell’amministrazione prima del cambio di vertice – nonché riaprire
il percorso legato alla individuazione delle risorse derivanti dai PON e ancora in sospeso.
Abbiamo poi raccomandato all’amministrazione di attivare percorsi di formazione specifici per i
neo assunti, un intervento per la velocizzazione delle pratiche per il pagamento dei loro stipendi,
nonché, nella fase di trasferimento del personale, una particolare attenzione per il personale
provvisoriamente assegnato all’ex dipartimento Università e ricerca che possa consentirgli,in futuro,
una possibilità di trasferimento presso gli uffici territoriali.
Smartworking, armonizzazione dell’indennità di amministrazione tra i due Ministeri e avvio dei lavori
del Comitato paritetico per l’innovazione nonché l’apertura del tavolo per il contratto integrativo di
Ente sono stati altri punti che abbiamo proposto all’ordine del giorno, anche da affrontare
eventualmente su tavoli tecnici con l’intenzione di fornire contributi positivi.
Su tutto questo abbiamo chiesto che siano calendarizzati da subito una serie di incontri.
L’amministrazione, nella sua replica ha affermato di apprezzare l’importanza dell’interlocuzione
con le rappresentanze dei lavoratori ed ha assicurato l’intenzione di proseguire il confronto su tutti i
temi posti, alcuni dei quali già oggetto di precedenti impegni. Ha inoltre anticipato che le OO.SS.
saranno convocate prima della adozione del DPCM, (da adottare entro il 30 aprile, relativo alla
ricognizione e trasferimento delle strutture, del personale e delle risorse strumentali e finanziarie)
previsto dal Decreto del 9 gennaio.
Purtroppo dobbiamo prendere atto che, nonostante la dichiarata volontà di proseguire il confronto
l’amministrazione non ha ritenuto di fissare da subito un calendario di incontri.
Attendiamo quindi di verificare nei prossimi giorni se alle buone intenzioni seguiranno i fatti, ovvero
convocazioni sui diversi temi posti all’ordine del giorno e che da subito possono essere affrontati
anche nelle more dell’emanazione dei DPCM di riorganizzazione.
In caso contrario dovremo considerare la opportunità di adire le azioni sindacali per pretendere la
necessaria attenzione per i lavoratori dei due Ministeri.

 

FP CGIL                                      CISL FP                                            UILPA
Anna Andreoli /Roberta Sorace                Michele Cavo                             Alessandra Prece

All’On. Roberto SPERANZA
Ministro della Salute

Al Presidente Goffredo ZACCARDI
Capo di Gabinetto del Ministro della Salute

Al Dr. Giuseppe RUOCCO
Segretario Generale

del Ministero della Salute
Al Dr. Claudio D’AMARIO

Direttore Generale della Prevenzione sanitaria
Al Dr. Giuseppe CELOTTO

Direttore generale del Personale,
dell’Organizzazione e del Bilancio

Oggetto: – Ordinanza 25 gennaio 2020 – Misure profilattiche contro il nuovo Coronavirus.

– Direttiva del Ministro del 25 gennaio 2020, prot. n. GAB 908.
– Interpello disponibilità personale “Funzionario Tecnico della Prevenzione” per
le esigenze connesse all’evoluzione dell’infezione da coronavirus (31.01.2020).
– Ricognizione interna per acquisizione disponibilità personale non sanitario
per le esigenze di servizio connesse all’evoluzione dell’infezione da
coronavirus (3.02.2020).
Si fa riferimento all’Ordinanza ministeriale e alla Direttiva del Ministro indicate in
oggetto, alla nota della DGPOB del 31 gennaio con la quale è stata attivata una procedura
di interpello per l’acquisizione della disponibilità di personale con la qualifica di funzionario
tecnico della prevenzione, ai fini dell’impiego presso la Direzione generale della Prevenzione
sanitaria, Ufficio 5 – Prevenzione delle malattie trasmissibili e profilassi internazionale, nelle
attività connesse alla situazione di allarme sanitario per la diffusione del nuovo coronavirus
(2019-nCoV) per le esigenze del servizio di pubblica utilità 1500 e alla nota della DGPOB del
3 febbraio u.s. per l’acquisizione della disponibilità di personale non sanitario in servizio presso
la sede centrale per il supporto degli Uffici dell’Amministrazione coinvolti nelle attività
connesse all’emergenza corona virus, anche in relazione alla recente ordinanza della
Protezione civile, che ha previsto la nomina di soggetti attuatori ai fini del coordinamento
degli interventi .
Al riguardo, si rileva che, per quanto riguarda il personale dirigente sanitario, sono
state previste, a fronte di prestazioni su tre turni giornalieri, festivi e notturni, delle misure di
recupero anche psicofisico e degli stanziamenti economici per le relative remunerazioni.
Sempre la medesima ordinanza, fissa importi lordi precisi per la remunerazione anche delle
attività professionali svolte da detto personale sanitario, anche in giornate e in orari di
ordinaria prestazione lavorativa, nell’ambito dell’emergenza Corona Virus.
Nulla di equivalente pare essere stato previsto per tutto il restante personale del
Ministero, come si è già avuto modo di rappresentare e come si è già provveduto a chiedere
a codesta Amm.ne, concordemente da parte di tutti le OO.SS., nella riunione informativa
informale della scorsa settimana,
Per quanto attiene l’interpello per l’acquisizione della disponibilità di personale con la
qualifica di funzionario tecnico della prevenzione e l’interpello per l’acquisizione della
disponibilità di personale non sanitario in servizio presso la sede centrale, nulla è stato
esplicitato pur essendo richiesto un impegno “per possibili impieghi anche di sabato e
domenica, compresi eventuali notturni e per chiamate in servizio senza preavviso”.
Di conseguenza, anche per il personale delle aree funzionali, impiegato nella fase
emegenziale dovuta alla situazione di allarme sanitario per la diffusione del nuovo
coronavirus, che comunque coinvolge, in modo diretto o indiretto, tutto il personale del
Ministero della Salute, si chiede a codesta Amministrazione di prevedere in maniera esplicita
le opportune misure di recupero e le medesime remunerazioni lorde le quali dovranno
gravare sul fondo specifico stanziato per tale emergenza.
Ciò al fine di scongiurare quanto già accaduto in passato quando, dopo avere
impiegato i lavoratori delle aree funzionali per esigenze straordinarie e improcrastinabili
dell’Amministrazione, venne poi richiesto che la relativa remunerazione gravasse a carico
dell’ormai asfittico ex Fondo unico di Amministrazione, oltretutto in carenza di qualsivoglia
previa intesa con le OO.SS.
Come più volte rappresentato, da ultimo con la nota del 13 gennaio 2020, il FUA delle
aree funzionali del Ministero della Salute deve essere rifinanziato al più presto, come da
impegno preso dal Ministro Speranza nell’incontro tenuto il 25 novembre 2019 con le scriventi
OO.SS., per permettere l’erogazione di un salario accessorio dignitoso per le lavoratrici e i
lavoratori, con una norma ad hoc completamente autofinanziata da fondi reperiti all’interno
del bilancio del Ministero della Salute.
Si resta in attesa di un urgente riscontro.

Roma, 4 febbraio 2020

FP CGIL                     CISL FP                         UIL PA
Lupi                          Garroni                            Ausanio

In allegato trovate i materiali del progetto europeo ‘Localising European semester” al quale come settore Enti Locali abbiamo partecipato attivamente.

Questo progetto ha ricevuto il sostegno finanziario della Commissione europea.L’obiettivo generale del progetto era rafforzare il ruolo delle parti sociali europee e nazionali dei governi locali e regionali nel processo decisionale del semestre europeo. Inoltre, ha aumentato il loro coinvolgimento nella discussione sui diversi risultati del semestre: strategia annuale di crescita sostenibile, relazioni nazionali, programmi nazionali di riforma e raccomandazioni specifiche per Paese.Questo progetto è iniziato a marzo 2018 con un seminario di apertura a Namur. Nel 2018 e nel 2019, il CEMR e l’ Epsu hanno organizzato tre “seminari regionali ” a Copenaghen, Madrid e Vilnius. In ciascuno di questi seminari, le organizzazioni nazionali dei membri del CEMR e dell’Epsu, provenienti da un gruppo di Stati membri e raggruppate per prossimità geografica, hanno presieduto e guidato le riunioni – Danimarca, Svezia e Finlandia a Copenaghen; Spagna, Italia e Francia a Madrid; Lettonia, Lituania ed Estonia a Vilnius.Alla conferenza finale svoltasi a Venezia nel gennaio 2020, i rappresentanti del CEMR e dell’Epsu hanno firmato una dichiarazione congiunta finale che trovate tra gli allegati insieme al manuale per le parti sociali e alla relazione finale.

Per eventuali chiarimenti e delucidazioni sul progetto potete rivolgervi al Comparto delle Funzioni Locali.

Buon lavoro

Nicoletta Grieco

“Localizzare il semestre europeo” Progetto CEMR EPSUNella riunione conclusiva del progetto congiunto tra CEMR e EPSU “Localizzare il semestre europeo” che si è tenuta a Venezia il 31 gennaio 2020, la Funzione pubbli-ca nazionale ha partecipato ai lavori con una delegazione composta da AlessandroPurificato, Susanna Giuliani, Lucilla Pirovano e Antonio Santomassimo compagniche, fin dall’inizio del progetto nel 2018, hanno dato il loro contributo con scambiodi informazioni e di “good practices”, discussioni tematiche, tavole rotonde, ecc.Per capire cosa è il Semestre Europeo occorre considerare che nacque in un conte-sto di crisi con una forte connotazione economica e finanziaria, ma la crescente di-mensione sociale dell’Europa ha ampliato la sua interazione politica includendo unavarietà di questioni che vanno dai diritti sociali alla priorità dei Fondi europei,dall’ambiente agli obiettivi di sviluppo sostenibile. E’ quindi sempre più importante essere più incisivi, attraverso il coinvolgimentodelle parti sociali del settore (sia dei datori di lavoro e sia delle organizzazioni deilavoratori) valorizzando sempre di più lo scambio di informazioni e facendo cre-scere la coscienza all’interno dei luoghi di lavoro con un dibattito sempre più ampio. L’obiettivo, quindi, è influenzare il Semestre europeo e dunque, la politica economica dell’Unione, con il dialogo sociale degli enti locali, dove le Raccomandazionispecifiche emesse ogni anno, coinvolgono soprattutto i livelli territoriali: i governi locali e regionali. Essere coinvolti direttamente per rafforzare il dialogo nelle racco-mandazioni specifiche. La trasparenza e il confronto democratico con le istituzionisono importanti, esserci ed essere parte attiva. Occorre partecipare al processo legislativo e farlo in modo positivo dopo aver dimostrato l’affidabilità delle parti sociali.Attraverso tre incontri in Svezia, Spagna e Lituania, sono state identificate e analizzate le buone pratiche di alcune Nazioni cercando anche di portare alla luce tuttele criticità e difficoltà che si riscontrano nella gestione come la finanza pubblica, lasanità, l’assistenza sociale, l’istruzione, l’ambiente.Nel modello svedese, per esempio le federazioni sindacali hanno incontrato il Governo toccando questione centrali; per la Spagna, dove molti sono i piccoli Comuni, è stato sottolineato come è importante incoraggiare il livello regionale e quellonazionale per dare impulsi e creare effetti; mentre in Lituania deve essere sostenu-to il dialogo sociale per aumentare il finanziamento al settore pubblico e diminuire il gap salariale tra pubblico e privato.

Anche i governi nazionali devono lavorare nei confronti della Commissione per ren-dere trasparente il processo e per creare occasioni di consultazione delle parti sociali.Si deve migliorare l’influenza da esercitare e si devono colmare alcune nostre lacu-ne per centrare obiettivi di sviluppo sostenibile e realizzare davvero e finalmente ilpilastro sociale per incidere come Governo locale e regionale al Governo nazionaleeuropeo, anche creando una Governance multilivello. Nella tavola rotonda, dove abbiamo partecipato con la presenza di Alessandro Purificato (capo area del comparto delle Funzioni locali) si è ragionato su come e in chemisura riusciamo a incidere sulle raccomandazioni e su come possono venire im-plementate monitorandone l’andamento e di come le istituzioni Ue misurano gliadeguamenti nazionali alle loro raccomandazioni.Gli ambiti analizzati sono stati quelli inerenti il settore dell’ educazione e cura dellaprima infanzia (ECEC) e quello delle politiche attive per il lavoro.Lavoriamo per spingere la Commissione a modificare il senso delle raccomandazionisull’ECEC , mettendo al centro l’esigenza dei bambini di frequentare l’asilo nido aprescindere dell’impatto positivo sulla partecipazione femminile al mercato del lavoro. Le politiche del lavoro hanno trovato in Italia una dimensione territoriale.Nelle conclusioni, le due parti sociali CEMR e EPSU, hanno firmato una dichiarazio-ne congiunta in cui si sottolinea come sia importante sostenere il loro ruolo nel Semestre Europeo, con la richiesta e l’invito alla Commissione di una maggiore traspa-renza e coinvolgimento delle parti sociali (CEMR e EPSU) per: garantire la partecipazione dei governi locali e regionali (sempre più interessati alle Raccomandazioni della Comissione), promuovere eventi formativi ed informativi sostenendo lo sforzo delle parti sociali e garantire una consultazione efficace e una corretta considerazionedelle tematiche e delle problematiche dei governi locali e regionali nella realizzazione dei programmi nazionali. Questo progetto è stato un punto di partenza, ora inizia il lavoro vero.

Pubblichiamo la nuova circolare formativa emanata dalla Direzione Centrale per la Formazione riguardo il settore Cinofilo

Pubblichiamo l’accordo FESI anno 2019.

Pubblichiamo la nota del Coordinamento Fp Cgil VVF Nuoro, nella quale ancora una volta si evidenziano le mancanze da parte dell’Amministrazione delle corrette relazioni sindacali, mancando nel rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori.

“Esprimiamo un giudizio positivo sulla volontà delle parti datoriali di riprendere la trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo delle lavoratrici, dei lavoratori e dei professionisti della Sanità Privata, anche a seguito del rinnovato impegno da parte del Ministero della Salute e della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome”. Lo dichiarano, in una nota stampa, i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli e Michelangelo Librandi, commentando la volontà di riprendere il negoziato da parte di Aiop Aris.

“Se le trattative riprendono con lo stesso spirito che ci aveva portato a chiudere positivamente parti importanti del CCNL, siamo disponibili a riprendere la trattativa già nelle prossime ore – concludono i sindacati -, stabilendo un calendario di incontri al fine giungere, nel più breve tempo possibile, ad una sottoscrizione che gli operatori della Sanità privata italiana attendono da oltre 13 anni”.

Pubblichiamo l’informativa inviata dalla Direzione Centrale per ile Risorse Umane riguardo i criteri per lo scrutinio di promozione per merito comparativo alla qualifica di Direttore Vicedirettore dei ruoli tecnico-professionali triennio 2018-2020 e il relativo allegato

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