COORDINAMENTO NAZIONALE INPS
UNA STORIA LUNGA 19 ANNI
Correva l’anno 2000 e l’uscita di una legge, la n. 150 del 7 giugno, sembrava aver fissato definitivamente l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di dotarsi di Uffici atti a favorire l’incontro e, quindi, lo scambio comunicativo tra PA ed utente.
Quella legge stabiliva un obbligo (non una mera facoltà) per ogni PA di dotarsi di Uffici Relazioni con il Pubblico che svolgessero sostanzialmente quattro macro-funzioni: porsi al servizio dell’utenza per garantire il diritto d’accesso di cui alla legge 241 del 1990; provvedere all’analisi dei bisogni del soggetto a cui sono erogati i servizi; formulare proposte dirette al miglioramento degli aspetti logistici ed organizzativi del rapporto con l’utenza e, infine, promuovere iniziative di comunicazione di pubblica utilità.
Tutto ciò in Inps non è mai avvenuto.
Quelle che fino a pochi anni fa venivano ancora definite “sportellerie” sono state trasformate in Uffici Relazioni con il Pubblico, senza nessun cambiamento sostanziale: i colleghi si avvicendano allo sportello senza adeguata formazione al rapporto con l’utenza e cercano di tamponare l’assalto che giornalmente viene fatto ad un Istituto sempre più oberato di competenze e obblighi normativi più disparati.
In questi Uffici non c’è tempo per formulare proposte, raccogliere fabbisogni o promuovere iniziative.
In questi Uffici si cerca ogni giorno di fornire le dovute risposte ad un’utenza sempre più esigente combattendo con applicativi che spesso non funzionano, con la presenza di personale numericamente esiguo, demotivato e non formato, con responsabili spesso soli che svolgono funzioni di mediazione, supporto psicologico ed ogni altra funzione necessaria al fine di riuscire a placare quell’utenza che, priva di risposte, diviene ogni giorno più aggressiva.
Le risposte che l’Amministrazione intende fornire, in questo contesto, ci sembrano insufficienti e disorganiche.
Come FP CGIL abbiamo chiesto più volte all’Amministrazione di avviare un confronto su questi temi, abbiamo manifestato lo scorso 24 settembre sotto la Direzione Generale per chiedere il ritiro della Circolare 103 e la garanzia di svolgere il proprio lavoro in sicurezza, abbiamo più volte segnalato le carenze – anche strutturali – di questi Uffici.
Come FP CGIL, diamo il nostro sostegno ai responsabili URP dell’Inps che in queste ore hanno spontaneamente chiesto il loro apporto alle organizzazioni sindacali, per riuscire a conquistare il loro giusto ruolo nell’Istituto.
Ci siamo, c’eravamo già e ci saremo ancora per perorare una causa giusta e lunga 19 anni.
FP CGIL FP CGIL
Antonella Trevisani Matteo Ariano
Informazioni su Progressioni economiche 2018, buoni pasto e Circolare 362
La pubblicazione del disegno di legge, come si è visto, reca importanti novità per i lavoratori del Ministero, a partire dalla previsione di stanziamento di 22,5 milioni di euro da destinare all’incremento della indennità di amministrazione. Proprio su questo punto, avendo letto comunicati trionfalistici di altre sigle sindacali, che sostanzialmente danno per raggiunto l’obiettivo di equiparazione della indennità MIBACT a quella della Giustizia, ci pare necessario fare un minimo di chiarezza su quanto pesano effettivamente queste risorse e quali effetti concreti possono produrre nelle buste paga dei lavoratori. A questo va aggiunta, come necessaria premessa, che al momento siamo in presenza di un disegno di legge e che quindi, per avere il quadro definitivo occorrerà attendere la sua definitiva approvazione parlamentare.
Indennità di amministrazione: quali le cifre reali?
A differenza di quanto pubblicato dai colleghi di altre sigle, noi non riteniamo affatto che la somma stanziata sia sufficiente alla equiparazione completa alla indennità della Giustizia.
Sulla base di un semplice calcolo matematico questo risulta del tutto evidente: se noi parametriamo le risorse previste al numero del personale effettivamente presente in servizio (14.600 unità circa), abbiamo una cifra pari a 1550 euro circa, al lordo degli oneri a carico del datore di lavoro, cifra che rappresenta la parametrazione media annua, ovvero la somma che annualmente potrebbe avere come incremento un lavoratore di area seconda F3. Importo che, depurato del 38,8% di oneri del datore di lavoro, si aggirerebbe sui 1100 euro annui di incremento lordo dipendente, sempre riferito alla posizione f3 di seconda area. In sostanza a fronte di una differenza, parametrata sempre alla posizione F3di seconda area, pari a 171 euro lordo dipendente, con l’attribuzione di questo aumento il lavoratore dipendente Mibact recupera circa la metà della differenza.
Come si può notare siamo in presenza di cifre diverse da quelle diffuse dai colleghi di altre sigle. Proprio per questo ci permettiamo di consigliare prudenza e meno toni trionfalistici: non siamo in campagna elettorale, ma in una fase assai delicata nella quale si stanno assumendo decisioni importanti per il futuro del Ministero e non sono tutte notizie buone. E, aggiungiamo, in questo caso non ci sono meriti specifici, ma meriti collettivi di un tavolo sindacale che funziona e di una direzione politica che si è dimostrata sensibile al tema.
Sia chiaro: noi consideriamo la norme nel DDL Stabilità importanti e certamente non sottovalutiamo l’impatto benefico che in ogni caso, a legge approvata, queste risorse aggiuntive produrranno sui salari dei lavoratori, ma è bene evidenziare che queste non comportano l’equiparazione all’indennità della Giustizia, operazione che avrebbe richiesto almeno il doppio dello stanziamento richiesto.
ALES a gogò
Accanto a questo non possiamo che ribadire le nostre profonde perplessità, già evidenziate al Consigliere D’Andrea, circa la previsione, contenuta nel cosiddetto DM di riordino dei Ministeri, di “Alesizzazione” delle strutture, ovvero della santificazione normativa del ricorso ad ALES in sostituzione del personale di ruolo, contraddicendo le stesse previsioni del Codice ed aprendo una autostrada alla completa esternalizzazione dei servizi di vigilanza. Siamo peraltro consci che la fase di vero e proprio esodo che stiamo registrando negli Uffici, esodo in parte previsto e prevedibile, sta comportando pesanti riflessi sui servizi e che le procedure concorsuali non hanno temi brevi, lo denunciamo da tempo. Ma è chiaro che il ricorso ad Ales non può mutare la sostanza giuridica di questa società, che sempre meno sembra assimilare i contenuti delle normative europee che regolano le società in house, arrivando in molti casi a ricoprire il fabbisogno per oltre la metà dei posti previsti dall’organico in alcuni siti significativi (ad esempio Pompei). Proprio per questo abbiamo chiesto a gran voce un discussione specifica su ruolo e funzione della società in house, a partire dalla verifica delle procedure selettive che la stessa applica per finire alla forma contrattuale adottata, che per noi a questo punto, considerato l’intreccio organizzativo che anche queste nuove norme producono, deve comportare
l’adozione del CCNL Federculture, che produrrebbe certamente effetti benefici sui lavoratori addetti dal
punto di vista normativo ed economico e consentirebbe di riunificare la rappresentanza di lavoratori che operano
tutti all’interno degli stessi cicli lavorativi.
Progressioni economiche 2018
Vi informiamo che con Circolare 366/2019 sono state pubblicate le graduatorie definitive delle progressioni economiche 2018. La Circolare disciplina anche i tempi di accesso agli atti per coloro che sono rimasti esclusi, ma in questo caso precisiamo che la richiesta di accesso agli atti non ha tempistiche predefinite e pertanto la tempistica individuata dalla Circolare per noi ha valore meramente indicativo.
Buoni pasto
da informazioni acquisite dalla Direzione del Bilancio le attribuzioni insufficienti ad alcuni lotti derivano esclusivamente da problemi contabili inerenti il reperimento delle risorse. Ci è stato assicurato che il saldo relativo ai mesi considerati sarà erogato entro la fine dell’anno.
Circolare 362
abbiamo inviato, a seguito di una miriade di segnalazioni ricevute, una nota unitaria con la UIL con la quale chiediamo chiarimenti e un urgente incontro in ordine ai criteri con cui si sta procedendo all’assegnazione del personale destinatario degli scorrimenti dalla seconda alla terza area. In sostanza, e ce lo ha confermato la stessa Amministrazione inviando una nota di sollecito degli aggiornamenti dei dati SIAP, molte di queste assegnazioni risultano avvenire in presenza di gravi carenze presenti negli Uffici di appartenenza ed abbiamo riscontrato anche alcune discrasie evidenti con le stesse previsioni degli organici teorici. Vedremo se e come l’Amministrazione risponderà, ma è del tutto evidente che, in assenza di risposta, sarà nostra cura evidenziare nel dettaglio le incongruenze rilevate, in ossequio ai principi di trasparenza e di tutela di tutti i lavoratori coinvolti e non solo di alcuni. In allegato la nota inviata.
Cari saluti
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale
Contratti, Assunzioni, Risorse. #RinnoviamoLaPa.
Leggi la lettera unitaria alle lavoratrici e ai lavoratori dei Servizi Pubblici.
AGGIORNATA A MARTEDI’ 12 NOVEMBRE LA CONTRATTAZIONE SULLE PEO 2019
Il giorno 6 novembre 2019 si è svolto un altro importante incontro di contrattazione sulle PEO 2019. È stata discussa l’urgente problematica derivante dalla mancata considerazione fino ad oggi, negli atti procedurali, della riserva di posti prevista dalla normativa vigente per il personale dei ruoli locali della sede di Bolzano. Per effetto delle proposte di queste OO.SS. la questione, che prevede anche il coinvolgimento del Commissariato del Governo, sembra avviarsi a soluzione, per consentire ai lavoratori della Corte dei conti di Bolzano di non essere penalizzati e prendere parte, al pari di tutto il resto del personale in possesso dei requisiti, alle prove previste dal 19 al 22 novembre 2019. Per discutere di questo e di altri importanti aspetti, nonché per formalizzare in via definitiva l’accordo, le parti si sono aggiornate a martedì 12 novembre 2019 alle ore 14:30.
Queste OO.SS., che in maniera costruttiva e con senso di responsabilità, stanno fornendo il proprio contributo nell’ambito del percorso di profondo cambiamento/rinnovamento che sta coinvolgendo l’Istituto, esprimono grande soddisfazione per l’importante risposta data dai lavoratori della Corte dei conti nella prova selettiva, prevista dalla procedura diretta alla valorizzazione economica e professionale del personale per le Alte Professionalità. A tale proposito, nel ricordare che analoga procedura si terrà anche nel 2020, queste OO.SS. continuano a seguire con massima attenzione l’attuazione e le dinamiche operative inerenti ai progetti, attivati presso tutti gli uffici, per l’attribuzione dell’indennità incentivante per la quale, a gennaio 2020, è prevista la prima liquidazione trimestrale. Informiamo, infine, tutto il personale, che per martedì 12 novembre (ore 10:30), queste OO.SS. hanno indetto presso l’Edificio Montezemolo della sede di Roma (AULA TURINA) l’Assemblea Unitaria Generale del Personale. Per la prima volta l’assemblea sarà in DIRETTA STREAMING. Sarà quindi possibile, anche AI LAVORATORI DELLE SEDI REGIONALI, seguire ed intervenire nel corso dell’assemblea VIA CHAT.
VI TERREMO AGGIORNATI SUGLI SVILUPPI
S. Di Folco F. Amidani U. Cafiero A. Benedetti F. Stefanangeli
Il 16 luglio Cgil Cisl e Uil non avevano trovato risposte concrete.
Sia il Sottosegretario sia l’Amministrazione, già all’epoca, non erano stati in grado di soddisfare quanto rivendicato nella piattaforma unitaria presentata nello stato di agitazione del 27 giugno.
E’ arrivato il momento di MANIFESTARE
15 Novembre alle 10.00 – Piazza Montecitorio
in contemporanea
sit-in davanti a tutte le Prefetture del Paese
Cgil Cisl e Uil hanno inoltre dichiarato lo sciopero nazionale.
La lotta prosegue con 4 giorni di sciopero articolate con i seguenti orari:
21 Novembre 2019 dalle 16.00 alle 20.00
2 dicembre 2019 dalle 10.00 alle ore 14.00
12 dicembre 2019 dalle 16.00 alle 20.00
21 dicembre 2019 dalle 10.00 alle 14.00
#UniciNellaTutela
Resoconto riunione Federcasa del 7/11/2019
Nella giornata del 7 novembre, in occasione della convocazione per il rinnovo del CCNL di Federcasa,
abbiamo riproposto il tema del pagamento dell’indennità di vacanza contrattuale.
Come OO.SS., nella scorsa seduta di luglio, avevamo posto la questione del pagamento
dell’indennità di vacanza contrattuale dovuta, secondo quanto previsto dall’articolo 4, punto 1, lettera
B) comma 7 del CCNL che, testualmente, prevede che ” le parti stipulanti convengono che in
caso di mancato accordo, dopo tre mesi dalla data di scadenza del Contratto, e comunque, dopo
tre mesi dalla data di presentazione della piattaforma di rinnovo, se successiva, viene corrisposto
un elemento provvisorio della retribuzione denominato indennità di vacanza contrattuale”.
Con grande sorpresa, parte datoriale, ha ribadito quanto sostenuto in una nota inviata alle Aziende
aderenti a Federcasa per cui, “il CCNL, alla scadenza del contratto si rinnova tacitamente di anno
in anno qualora non sia stata data disdetta da una delle parti firmatarie” (art. 2 comma 3 CCNL Federcasa) e che, pertanto, essendosi rinnovato il Contratto, nulla era dovuto in termini di IVC.
In sostanza, secondo quella interpretazione, essendosi rinnovato tacitamente il contratto, non potevamo essere in sede di rinnovo CCNL 2019-2021.
Dopo ampia ed approfondita discussione, abbiamo convenuto con apposito verbale sottoscritto
dalle parti, che siamo in fase di rinnovo del CCNL. Per quanto ci riguarda, dunque, nulla osta
all’erogazione dell’IVC, come da previsione contrattuale.
Successivamente, come FP CGIL abbiamo chiesto che venisse quantificata la proposta economica,
posto che ogni contratto vive delle risorse che vengono messe a disposizione dei lavoratori.
A tal proposito, parte datoriale ha prospettato la necessità di un passaggio da effettuarsi presso
l’assemblea dei soci che dovrebbe tenersi verso la fine di dicembre; per tale ragione abbiamo convenuto di rivederci al tavolo di rinnovo CCNL il prossimo 9 gennaio 2020 in cui si discuterà sia della
proposta economica che, nel frattempo, sarà stata formalizzata, che della parte normativa per la
quale verrà inviato un testo in tempi relativamente brevi.
Per quel che ci riguarda, utilizzeremo tale tempo, non solo per vagliare le varie proposte che ci verranno presentate, ma anche per mettere a punto una riflessione comune con Cisl e Uil che ci ponga nelle condizioni di raggiungere gli obiettivi prefissati nella normativa.
Vi terremo aggiornati sull’evoluzone del confronto.
p. la Fp Cgil Nazionale
Paolo Camardella
Roma, 07 novembre 2019
Al Direttore Generale del personale, delle risorse
e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile – DGMC
cons. Vincenzo STARITA
Roma
E, p.c. Delegati/e FP CGIL Polizia Penitenziaria
Loro Sedi
Oggetto: nuovo software G.U.S. Web – Utilizzo nelle strutture del D.G.M.C.
Richiesta chiarimenti e convocazione alla Parte sindacale.
Egregio Direttore Generale,
corre il doveroso obbligo, da parte di questa Organizzazione Sindacale, rappresentarLe quanto in oggetto, di sotto meglio specificato.
Tuttavia, in data 30 ottobre us, Codesta Direzione Generale forniva le istruzioni necessarie per l’avvio della sperimentazione del software, alle strutture dipendenti, in considerazione che l’utilizzo ufficiale del sistema avverrà a far data dal 01 gennaio 2020, senza alcuna partecipazione alle Organizzazioni sindacali rappresentative.
Detto ciò, alla luce delle già precarietà operative – riscontrate nelle strutture del D.A.P. – debitamente stigmatizzate al DGPR, appare utile ed opportuno voler calendarizzare, con urgenza, un confronto tra le Parti sociali, onde avviare un lavoro di analisi su tutta la materia in argomento, con le sue connotazioni e difficoltà, visto che trattasi di gestione di risorse umane del Corpo, nonostante le linee guida dettate dai Superiori Uffici di competenza.
Certo di una Sua sensibile attenzione che vorrà accordare a quanto esposto, si resta in attesa di riscontro e si inviano distinti saluti.
Il Coordinatore Nazionale
Fp Cgil Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI
IL SISTEMA
Nei giorni scorsi i media – veneti e nazionali – hanno dato risalto a un’importante operazione della Guardia diFinanza, che ha scoperchiato un sistema di caporalato e il metodo della cosiddetta “paga globale”, chesarebbero stati praticati in alcune aziende in subappalto dalla “Fincantieri”. Il condizionale è d’obbligo perché, non essendo ancora definito il procedimento, vale il principio di presunzione d’innocenza.
I giornalisti che hanno riportato la notizia non sanno, però, che quella che è stata definita come operazione della Guardia di Finanza è, in realtà, frutto di anni di accertamenti complessi compiuti in primis dall’Ispettorato del Lavoro di Venezia. Non sanno che, dopo aver rilasciato un’intervista televisiva preventivamente autorizzata dall’Amministrazione – relativa al “sistema Fincantieri”, un’ispettrice del lavoro è stata addirittura denunciata in modo intimidatorio dalla “Fincantieri”, per diffamazione, assieme a due sindacalisti della FIOM CGIL e al direttore della trasmissione televisiva.
Non sanno che sempre quell’ispettrice – totalmente scagionata da ogni accusa, assieme agli altri denunciati si è dovuta pagare di tasca propria un avvocato per difendersi.
Peccato per i vertici dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro essersi lasciati sfuggire un’occasione di visibilità così altisonante per dimostrare gratitudine e pubblico appoggio ai lavoratori che hanno svolto sinora egregiamente il proprio ruolo, ma anche per far comprendere quale sia concretamente la funzione di tutela sociale garantita ogni giorno dal lavoro di tutti i dipendenti dell’Ispettorato.
Il caso, infatti, investe l’ipotesi del nuovo reato di caporalato nei confronti di immigrati stranieri ed è
probabilmente la prima volta che questo viene contestato nei confronti di una grandissima azienda
metalmeccanica a partecipazione pubblica. Si parla, quindi, di centinaia di lavoratori immigrati, sfruttati e sottopagati, che si sono ribellati e che hanno ricevuto la tutela delle strutture poste a garanzia del lavoro, capaci di fare rete fra loro.
Ci auguriamo che questa disattenzione dei vertici sia solo una svista e che s’intenda recuperare
immediatamente, con appositi comunicati stampa, esprimendo non solo soddisfazione per il lavoro svolto, ma anche massimo sostegno rispetto alle denunce strumentali dei mesi scorsi.
Il Coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano
Dott. Lucio Bedetta
Direttore Generale del bilancio e della contabilità
Le scriventi organizzazioni sindacali, in vista della definitiva sottoscrizione dell’accordo sui criteri di pagamento del FUA 2018, chiedono che a cura di codesta Generale Direzione sia posto in essere quanto necessario al fine di garantire entro l’anno il pagamento delle particolari posizioni previste dall’accordo e dal CCNI di amministrazione. In particolare CGIL CISL e UIL chiedono che i centri di spesa (Uffici centrali e Uffici distrettuali) siano tempestivamente sollecitati ad effettuare senza indugi la necessaria ricognizione delle posizioni da liquidare per l’anno di riferimento.
CGIL CISL e UIL rammentano il ritardo con cui si è proceduto alla convocazione del tavolo negoziale sul FUA 2018 e la circostanza che le predette somme andranno a retribuire prestazione già rese dai lavoratori da oltre un anno.
Confidando in un positivo riscontro si porgono distinti saluti.
Roma, 9 novembre 2019
FP CGIL CISL FP UIL PA
Russo Marra Amoroso
“Ancora un incidente, ancora un morto nel settore rifiuti. Vogliamo esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia e ai colleghi dell’operaio morto all’interno della discarica di Colle Fagiolara nel comune di Colleferro, provincia di Roma”. Lo affermano Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.
“Attenderemo gli accertamenti e gli esiti del lavoro della Magistratura ma non possiamo non rilevare come, con drammatica e tragica frequenza, il settore dei rifiuti registri continuamente infortuni e morti sul lavoro. Fenomeno in continua crescita e che va assolutamente fermato e invertito. C’è bisogno di un impegno straordinario di tutti, di misure straordinarie e di investire nel settore per garantire più tutele e risorse sui temi della salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori”, concludono.
Pubblichiamo la bozza di Decreto e i relativi allegati inviati dagli Uffici del Capo Dipartimento riguardo lo schema di decreto recante modifiche ed integrazioni al D.M. 28 marzo 2019 in materia di distribuzione territoriale delle dotazioni organiche del personale del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco