Al Segretario generale
Cons. Franco MASSI
Al Vice-Segretario generale
Cons. Saverio GALASSO
Al Dirigente generale delle Risorse Umane
Dott. Pasquale Le Noci
Al Servizio Relazioni Sindacali
e p.c. A tutto il Personale
Oggetto: Richieste in merito al Corso per Alte Professionalità, alle Progressioni Economiche Orizzontali e
all’attuazione Convenzione prestazioni sanitarie presso le strutture militari.
Le scriventi Organizzazioni Sindacali formulano le richieste indicate in oggetto, a seguito delle numerose e
insistenti richieste da parte del personale.
a) Fornire la possibilità per i fruitori dei benefici ex lege n. 104/92 e n. 1204/71 e s.m.i. di
frequentare il Corso per Alte Professionalità mediante video conferenza
b) Istituire una navetta che conduca i partecipanti presso la sede dove si terrà il corso di cui sopra,
se malservita dal trasporto pubblico locale;
c) Individuare i supporti per il personale diversamente abile, audioleso, ipovedente o generico
portatore di handicap, rivolgendosi all’Associazione eventualmente contattata in analoghe
occasioni
Esame per Alte professionalità:
a) Far coincidere la sede dove sostenere l’esame con la stessa dove si presta servizio per il personale
diversamente abile;
b) Indicare giorno e ora della sessione malati.
Esame Progressioni Economiche Orizzontali:
a) Far coincidere la sede dove sostenere l’esame con la stessa dove si presta servizio per il
personale diversamente abile;
b) Indicare giorno e ora della sessione malati.
Si chiede, infine, in riferimento alla Convenzione sottoscritta in data 19 luglio u.s. dal Segretario generale con lo Stato Maggiore della Difesa, che prevede la possibilità di usufruire di prestazioni sanitarie da parte del personale dell’Istituto a decorrere dal 1° settembre, la pubblicazione sulla Intranet delle disposizioni attuative e l’elenco delle strutture disponibili.
In attesa di un urgente riscontro, si coglie l’occasione per inviare cordiali saluti.
Roma, 11 settembre 2019
S. Di Folco F. Amidani U. Cafiero A. Benedetti F. Stefanangeli
AREA MEDICO LEGALE: COSA SI ASPETTA?
L’attuale fase di cambiamento che l’Istituto vive in tutte le sue diramazioni avrebbe dovuto portare
l’Amministrazione ad elaborare un piano strategico anche per ciò che riguarda l’Area Medico Legale.
la rivisitazione dell’area sarebbe dovuta partire, a nostro parere, dalla nomina del nuovo Coordinatore
Generale Medico Legale e, solo dopo, da una riorganizzazione generale.
Quello che invece è successo è sotto gli occhi di tutti: non c’è il Coordinatore Generale, non è stato
bandito il concorso per Medici di II livello e non sono state ancora nominate le nuove UOS promesse
dal Presidente. Si continua con la pessima abitudine di “delegare il delegato del delegato” e il numero
di medici dipendenti continua implacabilmente a diminuire.
Anche la nuova organizzazione del CGML non ci convince per niente: sembra una distribuzione di
uomini e mezzi distaccata dalla realtà e slegata dalle nuove incombenze che gravano sull’Istituto.
Ma ancora più grave è la totale mancanza di visione futura sul ruolo sanitario dell’Istituto: non si dà
ancora nessuna sicurezza contrattuale ai medici convenzionati, che da anni supportano in
maniera valida i medici dipendenti.
Le tante promesse fatte negli anni passati circa l’assunzione per concorso pubblico di medici di I
livello non ha avuto seguito; ed è questa, a nostro parere, l’unica vera soluzione per dare un reale
futuro all’area medica (perché l’Inail continua ad assumere medici?).
Caro Presidente, pensiamo le sia chiaro che – all’INPS come in qualsiasi Ospedale – non sostituire i
lavoratori a fine carriera con nuove risorse equivale a distruggere un patrimonio di conoscenze e
professionalità, riducendo sempre di più le risposte che un Paese democratico dovrebbe dare ai suoi
cittadini, in un sistema di welfare sempre più in difficoltà.
FP CGIL FP CGIL
Antonella Trevisani Matteo Ariano
Roma, 11 settembre 2019
Comunicato al personale, incontro con il ministro Stefano Patuanelli
Questa mattina il Ministro Patuanelli ha ricevuto le organizzazioni sindacali, dando seguito alla richiesta di incontro urgente che abbiamo inviato ieri al Minstro, per discutere, in particolare, del passaggio delle competenze e del personale della direzione generale per il commercio internazionale (nata dalla fusione della DGPIPS e DGPCI) al Ministero degli Affari Esteri (MAE), notizia riportata da numerosi quotidiani.
In avvio abbiamo ribadito la nostra netta contrarietà a tale ipotesi, sia per il danno alle ottime professionalità che operano nella Direzione, sia in merito all’ennessimo “scippo” di funzioni operato verso il nostro Ministero, sia, soprattutto, per le ricadute negative che essa avrebbe sulle piccole e medie imprese che intendono raffrorzare la loro presenza nei mercati esteri.
E’ di chiara evidenza, infatti, che la politica di promozione del mondo imprenditoriale all’estero necessità di un sistema organico e specializzato di assisternza tecnica alle imprese, che solo un Ministero come il nostro, che fornisce continua assistenza alle imprese a partire dalla fase di avvio a quella di consolidamento sui mercati esteri, e che gestisce il sistema delle camere di commercio, dei brevetti, degli incentivi alle imprese, nonché le politiche industriali ed energetiche, può offrire.
Non a caso negli altri Paesi più industrializzati la politica di promozione del commercio internazionale è gestita da strutture distinte dal sistema diplomatico e dal ministero degli affari esteri.
Va inoltre approfondito il tema della compatibilità con le norme comunitarie e dei trattati internazionali dell’incardimento agli affari esteri della promozione del commercio internazionale.
Il ruolo del MiSE nella promozione del sistema imprenditoriale, con tale scelta, sarebbe nuovamente fortemente ridimensionato, non potendo gestire un’attività strategica, come l’export, per il sistema economico italiano.
Abbiamo, inoltre, rappresentato la preoccupazione che tale operazione possa avere un impatto negativo sulle facoltà assunazionali del ministero già autorizzate. Rimarcando peraltro come le assunzioni oggi previsti siano ampiamente insufficienti, rispetto alle esigenze numeriche e professionali degli Uffici del dicastero.
Da ultimo, si è espressa la necessità che, ove tale passaggio di competenze avesse luogo, sarebbe necessario gestire un percorso condiviso per tutelare appieno le esigenze personali, logistiche e professionali dei lavoratori del Ministero coinvolti.
Il Ministro, in risposta alle nostre osservazioni, ha rappresentato che tale operazione rispecchierebbe l’idea del governo che lo spostamento delle funzioni di promozione del commercio internazionale al Ministero degli affari esteri sarebbe funzionale alle esigenze delle imprese.
Pertanto nelle prossime settimane dovrebbe essere emanto un decreto legge che rivede le competenze dei due Ministeri coinvolti.
Ha altresì assicurato che le operazioni di transito al Ministero agli Affari esteri del personale avverrà solo su base volontaria, e che la sede di lavoro della Direzione incardinata al MAE resterà nel plesso di viale Boston. Lo stipendio fondamentale e accessorio a coloro che transiteranno sarà quello previsto al MAE, tutelando tuttavia gli assegni ad personam eventualmente percepiti.
Ha esplicitato che si sta attivando affinchè i dipendenti che transiteranno al MAE sia circa di 60 unità delle aree più 7 dirigenti (rispetto ai 100 originariamente richiesti dal MAE). Nel caso in cui le adesioni del personale della Direzione coinvolta siano inferiori a quelle previsite dal Decreto Legge, la possibilità di transito al MAE sarà estesa anche al rimanente personale del MiSE.
Inoltre ha evidenziato il suo personale e totale impegno affinchè tale operazione non pregiudichi in nessun modo e in nessun caso le facoltà assunzionali del Ministero.
Sulla riorganizzazione del Ministero entrata in vigore il 5 settembre, il Segretario Generale, che accompagnava il Ministro, ha assicurato che la procedura va avanti con l’effettuazione degli interpelli per le Direzioni Generali e con i successivi atti previsti, infatti non sarà necessaria l’emazione di un ulteriore decreto di riorganizzazione generale del Ministero.
Dopo gli esiti dell’incontro, restiamo contrari allo spostamento delle competenze sulla politica commerciale all’estero al MAE, anche perché le motivazioni addotte in merito ai benefici per il sistema imprenditoriale restano del tutto lacunose e incomprensibili, peraltro proprio dopo che il nostro Ministero ha raggiunto importanti risultati nel settore con la firma di fondamentali accordi commerciali con Paesi di primissimo piano.
Inoltre restiamo dubbiosi in merito al pieno raggiungimento degli obiettivi esplicitati dal Ministro sia in merito alle garanzie giuridiche, economiche e logistiche da offrire al personale che transita, sia alla piena tutela delle facoltà assunzionali del MiSE.
Per approfondire tali aspetti forniremo al Ministro, a breve, una dettagliata nota tecnica in cui evidenzieremo le gravi criticità dell’operazione.
Vi terremo aggiornati
FP CGIL MiSE CISL FP MiSE UILPA MiSE
Manuela Benevento Carlo Filacchioni Stefano Fricano
Pubblichiamo l’informativa della Direzione Centrale per le Risorse Umane nella quale annuncia l’inizio dell’ 87° corso AAVVF per il 07 ottobre 2019.
Al Direttore generale della Prevenzione
Sanitaria, Dr. Claudio D’Amario
e, p.c. All’Ufficio di Gabinetto
All’Ufficio Relazioni Sindacali
S E D E
Oggetto: Nota del Direttore generale della Direzione generale della Prevenzione
Sanitaria del 7 agosto 2019, prot. n. 24311.
Si fa riferimento alla nota di codesta Direzione generale a firma della S.V. del 7 agosto u.s, prot. n. 24311, che ad ogni buon fine si allega in copia, con la quale vengono forniti dei chiarimenti in ordine ai permessi annuali retribuiti e per la malattia ad ore relativamente al Personale ambulatoriale a rapporto convenzionale in servizio presso le strutture sanitarie SASN.
Al riguardo, nel prendere atto della del parere negativo della S.V., si ribadisce l’impegno a colmare le carenze dei diritti di questi Lavoratori in occasione del rinnovo dell’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) del personale sanitario non medico SASN a rapporto convenzionale, per il quale ci attendiamo una convocazione a breve .
Per quanto attiene, invece ai chiarimenti forniti che stabiliscono che non ci deve essere alcun recupero delle ore lavorate in caso di festività ricadenti in un giorno infrasettimanale compreso il sabato e nel caso di una festività che ricada in giorno non lavorato, si rileva che nel corso degli scorsi anni le ore e i giorni in questione sono stati recuperati con ore lavorative dalle lavoratrici e dai lavoratori a rapporto convenzionale in servizio presso le strutture sanitarie SASN, su esplicita indicazione dell’Amministrazione .
Pertanto, si chiede a codesta Amministrazione di quantificare le ore e i giorni indebitamente recuperati dal personale a rapporto convenzionale SASN nel corso degli ultimi dieci anni e di comunicare il modo con il quale si intendono rimborsare le lavoratrici ed i lavoratori (ristoro economico o recupero ore).
FP CGIL CISL FP UIL PA
Lupi Garroni Ausanio
“Riteniamo intollerabile quanto sta accadendo ai lavoratori civili della difesa, ai quali neanche con la mensilità del mese di Settembre, malgrado le rassicurazioni più volte fornite dall’inaffidabile apparato politico e amministrativo del Ministero della Difesa, non saranno pagate le somme loro dovute per le prestazioni lavorative rese dall’inizio di quest’anno e, in parte, addirittura quelle residue del 2018, oltre al mancato pagamento del saldo della performance organizzativa e delle progressioni economiche dello scorso anno”. È quanto affermano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa.
“Una circostanza – proseguono – divenuta ormai insostenibile, che acuisce ulteriormente lo stato di profondo malessere e grave disagio avvertito dai dipendenti civili del dicastero ai quali un sistema reso oltremodo complesso e farraginoso non riesce mai a garantire precisione e puntualità nel pagamento delle spettanze loro dovute che, per inciso, continuano ancora ad essere le più basse dell’intera pubblica amministrazione. Non siamo disposti ad accettare oltre giustificazioni di sorta per i presunti impedimenti tecnici/informatici e procedurali che, guarda caso, non coinvolgono mai il personale militare, accampati nel tentativo di sfuggire all’indignazione dei lavoratori e alla legittima inquietudine avvertita dalle loro famiglie. Alle quali, l’ulteriore ritardo accumulato reca forte pregiudizio economico, soprattutto in presenza di condizioni monoreddituali”.
Per Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa si tratta di “un trattamento incomprensibile ed immeritato, quello rivolto ai lavoratori civili dal Ministero, che diviene addirittura oltraggioso se solo si considera l’enorme divario economico attualmente esistente tra le retribuzioni del personale civile e quello militare a parità di funzioni, e non solo. Basti infatti pensare alla stabilizzazione del bonus di 80 euro, alla detassazione della produttività, ai riordini delle carriere e molto altro ancora, opportunità che invece vengono costantemente negate al personale civile della difesa. In ragione della gravità di quanto appena rappresentato pur consapevoli del brevissimo lasso di tempo intercorso dalla sua recentissima nomina, chiediamo al nuovo Ministro della Difesa, a cui auguriamo buon lavoro e che auspichiamo di incontrare quanto prima possibile per avviare una nuova stagione di buone e proficue relazioni sindacali, di adoperarsi affinché la vicenda che vede loro malgrado coinvolti i dipendenti civili possa trovare immediata soluzione”, concludono.
Pubblichiamo il comunicato del Coordinamento territoriale della DCF che rappresenta in modo inequivocabile le incongruenze legate all’organizzazione e alla gestione della Formazione.
“Apprezziamo l’impegno del ministro Speranza sul rinnovo del contratto della Sanità privata. È la prima volta che si registra da parte del ministero della Sanità una convocazione di tutte le parti interessate per mettere al centro la risoluzione di una trattativa complessa e che si trascina da oltre 13 anni”. Ad affermarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in merito alla convocazione da parte del dicastero della Sanità dei soggetti coinvolti rispetto al rinnovo del contratto della Sanità Privata, in calendario martedì 17 settembre presso la sede di lungotevere Ripa alle ore 11.
“Apprezziamo – proseguono i sindacati – vivamente l’impegno, promesso e mantenuto, del ministro di convocare le parti. Valuteremo, nel corso della riunione, gli intendimenti delle controparti, Aris ed Aiop, ad assumersi le proprie responsabilità nel riprendere e portare fino in fondo la trattativa. Per quanto ci riguarda siamo pronti da subito, nel caso registrassimo un impegno serio e concreto da parte delle controparti, ad una trattativa no stop con l’obiettivo di arrivare ad una intesa sul rinnovo. In caso contrario andremo avanti con la mobilitazione”.
Le regioni, proseguono, “in quanto soggetti coinvolti, hanno dato disponibilità al confronto e a concorrere ad una positiva soluzione della vertenza. La responsabilità adesso è quindi tutta in capo ad Aris e Aiop. Come sosteniamo da mesi, da anni, non è più tollerabile che si attenda da 13 anni il rinnovo di un contratto che riguarda circa 300 mila tra infermieri, tecnici di radiologia, operatori socio-sanitari, fisioterapisti e tutti i professionisti della salute, compresi gli amministrativi, impegnati nel privato pur garantendo un servizio pubblico. È ora di riconoscere a queste lavoratrici e a questi lavoratori ciò che meritano, il diritto al rinnovo del contratto”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.
“Nuovo appuntamento oggi della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale della dirigenza e dei professionisti delle Funzioni Centrali dello Stato, registriamo passi in avanti e con soddisfazione una significativa accelerazione”. A farlo sapere è il segretario nazionale della Fp Cgil, Florindo Oliverio, al termine del confronto che dovrebbe riprendere la prossima settimana.
L’Aran, riporta il dirigente sindacale, “ha presentato i punti di avanzamento rispetto alle proposte delle organizzazioni sindacali, rappresentando inoltre che ulteriori approfondimenti si stanno facendo per le questioni che ancora non vedono risposta. In particolare apprezziamo la disponibilità dell’Aran ad assicurare incrementi per i professionisti finalizzati a ridurre la forbice attualmente esistente tra i due livelli retributivi. L’abbassamento del numero di dirigenti e professionisti, necessario per l’istituzione dell’Organismo paritetico per l’innovazione, è una prima risposta che consideriamo ancora insufficiente a garantirne l’attivazione in tutte le Amministrazioni”.
Inoltre, prosegue Oliverio, “attendiamo ancora risposte sul tema dell’orario per la dirigenza sanitaria del Ministero della Salute, della tutela dei dirigenti che svolgono attività sindacale, sulla completa definizione della clausola di salvaguardia. Così come attendiamo di conoscere nella sua completezza la proposta di parte economica. Ad ogni modo esprimiamo soddisfazione per la significativa accelerazione e per gli oggettivi passi di avvicinamento delle differenti posizioni che il presidente Naddeo ha impresso alla trattativa”, conclude.
Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali
On. Avv. Dario Franceschini
Egregio Ministro,
i provvedimenti di riorganizzazione da Lei voluti nel 2014-16 hanno inciso
profondamente sulle strutture e sul funzionamento del Ministero, modificandone lo
stesso assetto generale. Dalla loro attuazione sono derivati seri e diffusi problemi
funzionali e logistici – primo fra tutti lo squilibrio di risorse organizzative fra fruizione
e tutela a svantaggio di quest’ultima – che ancora aspettano un’adeguata soluzione.
Nel frattempo il Suo successore ha ritenuto di procedere – col DPCM del giugno
scorso – ad un’ulteriore riorganizzazione che, anziché tendere a risolvere i detti
problemi, ne ha sovrapposto tendenzialmente altri ancora più gravi; primo fra tutti
l’eccessivo accentramento di funzioni con sostanziale compressione dell’autonomia
di musei, parchi e archivi di Stato, e talune notevoli disfunzionalità (p. es.
l’accentramento nelle D.G. ABAP di tutti i vincoli).
Tale progetto, infatti, ha subìto in ultimo un’inopinata accelerazione, conseguente al
profilarsi della crisi di governo, che ha impedito il rispetto degli impegni a puntuali
confronti presi con le Organizzazioni Sindacali traducendosi, di fatto, in un’azione
unilaterale che non ha tenuto in alcun conto le proposte dei rappresentanti dei
lavoratori. Il problema non è solamente formale, in quanto ci troviamo di fronte al
pericolo che dal prossimo 1 gennaio, con l’entrata in vigore del DPCM, diventi
pressoché impossibile assicurare la funzionalità della gestione delle strutture
centrali e periferiche se non si interviene immediatamente e si riporta la lancetta
dell’orologio al mese di luglio appena trascorso.
Condividiamo, quindi, pienamente la Sua scelta di sospendere l’attuazione della
riorganizzazione del Ministero, sulla quale ci sembra assolutamente necessario
riflettere ulteriormente in modo ben più organico e approfondito, restituendo alle
corrette modalità il confronto con le OO. SS. in merito e ascoltando il contributo di
competenze e esperienze di cui l’Amministrazione può avvalersi.
Senza intervenire nelle legittime prerogative del vertice politico, riteniamo che una
riforma – se ritenuta davvero necessaria – si attuerebbe con proficuo successo
solamente se discussa con chi conosce da anni i problemi e le necessità di chi lavora
negli Istituti nei vari settori, altrimenti si traduce in un mero esercizio di autorità.
Un primo incontro per avviare tale confronto peraltro sarebbe una utile occasione
per conoscere le linee programmatiche sulle quali intende indirizzare l’azione di
governo sul Ministero (anche alla luce della riacquisizione delle competenze in
materia di Turismo) e degli scenari che potranno derivare dai progetti di Autonomia
differenziata che riguardano il possibile trasferimento di competenze in materia di
beni culturali alle Regioni richiedenti; delle politiche di governo degli organici; degli
sviluppi dei piani assunzionali annunciati e futuri necessari, nonché delle rilevanti
questioni contrattuali attualmente pendenti.
Riteniamo che una sua sollecita convocazione delle parti sociali sarebbe un
importante segnale politico sule modalità con cui intende indirizzare l’azione del
Ministero e una decisiva opportunità di miglioramento per le relazioni sindacali a cui
ciascuno degli attori è chiamato a contribuire.
In attesa di cortese riscontro, Le formuliamo i nostri migliori auguri di buon lavoro.
FP CGIL CISL FP UILPA
F. Oliverio A. Marinelli V. Cantelmo
Pubblichiamo la circolare e i relativi allegati emanati dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane riguardo l’aggiornamento della aspirazioni al trasferimento del personale nei ruoli Assistente e Operatore del CNVVF