12 Marzo 2020

Al Capodipartimento DAG MEF

dott.ssa Valeria Vaccaro

CapoDipartimento.dag@Pec.Mef.Gov.it

 

Al responsabile relazioni sindacali

dott. Michele Nardone

relazionisindacali.dag@mef.gov.it

Oggetto: mancata applicazione direttive in merito allo smart working

La scrivente O.S. FP CGIL sta ricevendo numerose segnalazioni dagli uffici centrali e periferici del MEF riguardo una applicazione estremamente diversificata e non allineata con le disposizioni della Funzione Pubblica, del Governo e dello stesso DAG – circolare del Capo dipartimento 6 marzo 2020- sulla applicazione dello smart working per l’emergenza Covid-19, a cui è seguita la “disciplina semplificata e d’urgenza in materia di lavoro agile presso il MEF”. Duole tornare a sottolineare che a disposizioni chiare e adeguate all’emergenza da parte del DAG e del Ministro non corrisponde applicazione effettiva da parte dei dirigenti. Sull’intero territorio nazionale si segnala che a molti lavoratori delle Commissioni Tributarie, anche delle zone “ex rosse” più colpite dall’epidemia, non è stato autorizzato da Roma lo smart working, se non in minima parte. Mentre le Ragionerie territoriali dello Stato sono state chiuse al pubblico sull’intero territorio, le CCTT sono aperte al pubblico e i dipendenti devono continuare a recarsi in ufficio. Alcune RTS, pur con la chiusura al pubblico, sono interessate da autorizzazioni di soli 7 giorni in sw, che non coprono il periodo necessario al contenimento. Si sono verificati casi in Uffici centrali del bilancio in cui è stato autorizzato lo smart working per un solo giorno, visto che i dipendenti dell’amministrazione controllata sono in smart working e calano i carichi di lavoro : “un forte rallentamento tale da non giustificare un alto ricorso a tale strumento deve far si che il contemperamento delle esigenze governative si possa ottenere attraverso altre tipologie di assenza”, scrive un Dirigente, sostanzialmente negando ai dipendenti MEF quanto autorizzato ai dipendenti di altri Ministeri, e chiedendo di interrompere la prestazione lavorativa e di assentarsi. Si segnalano casi di dirigenti “illuminati”, che hanno aiutato i lavoratori con le domande e autorizzato prestazioni di lavoro agile 4 o 5 giorni su 5, organizzando le presenze minime e collaborando alla tutela della salute pubblica. Appare quindi ancora più intollerabile e incomprensibile la condotta dei Direttori e Dirigenti che stanno limitando l’accesso al lavoro agile ai dipendenti MEF, e quindi sostanzialmente bloccando l’attività lavorativa in favore di soluzioni deresponsabilizzanti in termini di progetto e monitoraggio, quali ferie e recuperi, che ricadono sulle spalle dei lavoratori.
Si segnala infine la necessità di una programmazione per i lavoratori addetti alle portinerie e agli accessi che tuteli la loro salute e sicurezza. Questa OS chiede pertanto un intervento immediato di controllo e coordinamento da parte di codesto Capodipartimento nei confronti dei Dirigenti che disponga procedure autorizzative univoche e allargate al più ampio numero di lavoratori. Alla luce delle decisioni comunicate dal Capo del governo nella serata dell’11 marzo, le nostre richieste assumono carattere di urgenza indifferibile. Confermando lo spirito di collaborazione per superare l’emergenza comune, questa OS resta in attesa di formale riscontro.

Fp Cgil nazionale

Americo Fimiani

 

FP Cgil Roma Lazio

Francesca Valentini

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