MEF- Lavoro Agile, approccio regressivo: la FP CGIL chiama a raccolta i lavoratori

21 Giugno 2022

Già dall’anticipazione da parte del MEF della nota contenente le nuove indicazioni in materia di lavoro agile per il periodo estivo era chiaro che l’approccio datoriale alle modalità di lavoro Agile -facendo prevalere le frange più conservatrici- sarebbe stato regressivo rispetto alla disciplina attuale. Decisione unilaterale, quella del MEF, che non si concilia con l’incremento delle “positività” attualmente registrate e monitorate. Per la FP CGIL andava prorogata l’attuale disciplina -rappresentando questa un punto di partenza da sviluppare- fino al termine dell’estate e nel tempo intercorrente avviare le relazioni sindacali coerentemente al CCNL sulle modalità di lavoro a distanza. Nonostante la restrizione degli spazi di interlocuzione sindacale abbiamo convintamente rappresentato e sostenuto i suggerimenti/contributi inviati a questa Organizzazione sindacale dalle lavoratrici e dai lavoratori. Nel prendere atto della rigidità datoriale, abbiamo provato ad ammorbidire alcuni degli aspetti più limitativi del testo, ad esempio, a titolo non esaustivo, attraverso la calendarizzazione trimestrale del massimale delle giornate attribuibili e la necessità di continuare a garantire la possibilità di fruizione del maggior numero di giornate ai caregiver come ai pendolari (anche) intraregionali e, non ultimo, un margine di tutela riconoscibile per i colleghi ultrasessantenni. Rispetto alle osservazioni di puro buon senso, e comunque non risolutive del problema, l’Amministrazione ha offerto una disponibilità alla “riflessione”. Potremo quindi valutare solo nelle prossime ore gli esiti di questi approfondimenti. A sorpresa, inoltre, all’inizio della riunione, la delegazione del MEF ha preannunciato l’avvio -orientativamente dal primo luglio- di una sperimentazione di co-working che coinvolgerà un centinaio di colleghi e 17 Commissioni Tributarie e 31 Ragionerie Territoriali dello Stato. Anche in questo caso, pur se interessante l’apertura datoriale allo strumento, senza nessun coinvolgimento sindacale. Anche dell’avvio di questa sperimentazione abbiamo dovuto prendere atto nel corso di una informativa verbale. Non sappiamo quale sia il fondamento di questo atteggiamento sprezzante e autoreferenziale da parte dell’Amministrazione e se qualcuno ha, almeno ad oggi, acconsentito.
Alla FP CGIL, questo continuo “tira e molla” non è mai piaciuto. Che in un contesto come quello attuale, di difficoltà complessiva delle lavoratrici e dei lavoratori ad affrontare il difficile contesto socio-economico in cui ci troviamo -si pensi ad esempio agli aumenti delle bollette o al caro benzina- il MEF confermi la scelta di agire in autonomia su tutto un ventaglio di scelte organizzative che, tra altri effetti, appesantiscono i costi a carico delle lavoratrici e dei lavoratori, senza nessun percorso di condivisione con le Organizzazioni sindacali è un atteggiamento grave che necessità di una presa di posizione ferma. Noi, come FP CGIL, rivendichiamo di voler essere coinvolti nelle decisioni. Quello che stiamo chiedendo è che le persone siano coinvolte nelle scelte che vengono realizzate e non che le decisioni vengano prese da qualcuno in qualche stanza senza mai coinvolgere e mettere le persone nelle condizioni di poter dire la loro. Il risultato di questo restringimento degli spazi dedicati alle relazionali sindacali e il continuo sorvolare da parte dell’Amministrazione su ogni istanza ha determinato, solo scorrendo velocemente le ultime richieste sindacali, la mancata attivazione di una serie di confronti/contrattazioni quali, a titolo non esaustivo: il percorso sindacale per le modalità di lavoro a distanza, la mobilità, la stabilizzazione dei comandati presso gli Uffici del MEF, l’avvio di una riflessione sulle c.d. “famiglie professionali” (argomento peraltro propedeutico ai ragionamenti afferenti i passaggi di area in deroga al possesso del titolo di studio previsti dal CCNL). Per consentire alle lavoratrici e ai lavoratori di riprendersi il giusto spazio, per contrastare l’impostazione autoreferenziale del Ministero, come FP CGIL organizzeremo assemblee nei posti di lavoro come primo passo del preannunciato percorso di coinvolgimento e partecipazione. Riteniamo che i lavoratori del MEF, a maggior ragione -oltre a quanto detto sopra-prendendo in considerazione il contesto di grave carenza di personale, meritino rispetto ed ascolto: l’unità dei lavoratori potrà determinare il “cambio di passo” tante volte sollecitato ma troppo spesso declinato malamente.

Lasciati coinvolgere: scrivici a mef@fpcgil.net

FP CGIL Nazionale – MEF
Daniele Gamberini

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