INL, Fp CGIL – Vi prometto le promesse

08 Marzo 2023

Nell’incontro di ieri sulla soppressione dell’INL e la sua trasformazione in Dipartimento, alla presenza del vertice politico del Ministero e del vertice dell’INL, abbiamo assistito nuovamente a una serie di promesse come anche nei precedenti, ma senz’alcuna certezza che possano essere mantenute. Insomma, ci promettono le promesse. Unico passo in avanti: ci è stata finalmente consegnata una prima bozza del testo normativo cui si sta lavorando. Pur ringraziando di avere finalmente una prima bozza di testo su cui discutere, abbiamo preliminarmente evidenziato che, ancora una volta, non ci sembra sia stata fatta un’analisi preventiva delle criticità che hanno caratterizzato la nascita di INL e sembra si intenda ora riproporre una soluzione “a prescindere”, il che non lascia presagire bene, né per i lavoratori né per le attività. Non sarebbe meglio partire da un’analisi condivisa e ragionata di ciò che ha funzionato e ciò che non ha funzionato in questi anni, prima ancora di parlare di futuri “contenitori”, tipo Dipartimento? C’è, poi, un ulteriore problema di metodo: quando INL fu istituito si creò una discussione nel Paese, perché il tema – ieri come oggi – non è semplicemente la creazione o lo spostamento di pezzi di apparati burocratici, ma l’assetto della vigilanza sul lavoro nel Paese. Rispetto a questo, non si può certo immaginare di risolvere tutto con qualche incontro sindacale solo con i rappresentanti dei lavoratori di INL, così sperando di salvare qualche formalità. Ancora una volta ci è stata ribadita la volontà di utilizzare tutto l’avanzo di bilancio dell’INL (che sarebbe pari addirittura a duecento milioni di euro circa, secondo quanto dichiarato dall’amministrazione) per: prevedere gli arretrati della perequazione, aumentare l’FRD e aumentare le dotazioni strumentali del personale. Ma…. si è subito precisato che, al momento, non si conosce ancora il parere del MEF. E questo non è cosa da poco. Peraltro, la promessa sembra essere già smentita da quanto scritto nella bozza consegnataci ieri, nella quale si prevede l’impiego solo di una parte dell’avanzo di bilancio e che una consistente parte di quest’avanzo sarà destinata all’implementazione delle dotazioni, anche di carattere informatico, del Ministero. Ci è stato inoltre comunicato che, per rafforzare la vigilanza si prevede un’ulteriore immissione di 300 ispettori e 50 funzionari, tramite concorso o tramite scorrimento delle graduatorie esistenti. Peccato che questi numeri non servano nemmeno a colmare il vuoto di organico esistente, senza considerare la grave carenza di personale di seconda area.

Oltre a ciò, uno dei temi reali da affrontare – se davvero s’intende potenziare la vigilanza, come detto nell’incontro e scritto nella bozza – è l’attribuzione di risorse stabili e non un “tesoretto” da assegnare in parte al futuro soggetto. Uno dei principali problemi di INL, infatti, è stata la mancanza di risorse aggiuntive e strutturali. È questo che servirebbe, se davvero si vuole rendere appetibile lavorare in questo Ente ed evitare le molte rinunce che ci sono state, altrimenti è inutile prevedere ulteriori assunzioni. Senza investimenti strutturali anche i prossimi concorsi andranno male e chi potrà, andrà via. Per quanto riguarda il mantenimento dell’autonomia che questo Dipartimento avrà, non abbiamo avuto alcuna risposta precisa, se non qualche generica (e quindi inutile) rassicurazione. Finora l’INL ha avuto autonomia organizzativa e finanziaria, che ha consentito di aumentare nel tempo l’importo dell’FRD ereditato dal Ministero, di avere l’avanzo di bilancio che si è creato, ma anche di emettere, ad esempio, un decreto direttoriale che riconosce l’aumento del 40% sul costo delle missioni. Visto che il ritorno al Ministero presuppone anche il rientro nelle più generali leggi della contabilità di Stato, come si intende garantire il medesimo trattamento al personale ispettivo? Lo abbiamo chiesto nuovamente, ma continuiamo a non avere risposte e questo non fa presagire nulla di buono… Nel testo consegnato, infine, si fa anche riferimento al potere di coordinamento che il futuro Dipartimento dovrebbe avere con INPS, INAIL e con il sistema delle regioni, per il coordinamento con i servizi ispettivi delle ASL e delle ARPA in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Anche a tal proposito, non ci è stato detto come sarà declinato questo ruolo di coordinamento, soprattutto considerando che i servizi ispettivi delle ASL e delle ARPA sono gestiti su base regionale. Oltre a questo, vorremmo sapere se il coordinamento continuerà a riguardare o meno anche gli altri soggetti coinvolti nella lotta al sommerso, come ad es. la Guardia di Finanza, perché nel testo consegnatoci sembra non esservene più traccia. Insomma, le domande prive di risposta continuano a essere tante, troppe, e i dubbi sull’efficacia dell’intera operazione non diminuiscono, ma aumentano col tempo. C’è solo da capire se vi sia una reale volontà di confronto a 360 gradi o se l’operazione si farà ugualmente perché nasconde altri obiettivi, forse non espressamente dichiarabili.

Coordinatore nazionale FP CGIL – INL

Matteo Ariano

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