INL, Fp Cgil – Noi non ci saremo

24 Luglio 2023

Nella giornata di venerdì 21 abbiamo ricevuto una convocazione.

Non, come auspicabile, una convocazione dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per affrontare e risolvere i problemi che hanno portato alla riattivazione dello stato di agitazione e al tentativo di conciliazione, appena fallito.

E’ arrivata, invece, una nuova convocazione dall’INL per discutere dell’ennesima riorganizzazione dell’Ente. Il 26 luglio, come se in questi giorni non fosse accaduto niente…

Allora lo scriviamo in modo chiaro e comprensibile: fino a che il vertice politico non si degnerà di incontrarci per dare, finalmente, quelle risposte che da tempo chiediamo, non riteniamo assolutamente opportuno incontrarsi con l’Amministrazione su tematiche come la riorganizzazione, che non portano alcun vantaggio immediato e diretto a lavoratrici e lavoratori. Per dirla in altri termini: non siamo interessati a nessun poltronificio, ma al funzionamento vero dell’INL e alla dignità di lavoratrici e lavoratori.

Diffidiamo, nel frattempo, l’Amministrazione dall’avvio del confronto.

Vediamo se altri avranno la forza e il coraggio di non cedere al richiamo delle sirene o, più prosaicamente, di qualche strapuntino offerto in cambio della loro partecipazione alla riunione.

Senza entrare – per ora – nel merito di questa riorganizzazione, su cui ci sarà modo e tempo di intervenire, ricordiamo a qualche smemorato o folgorato sulla via del damascato, che nel corso della passata mobilitazione – culminata con lo sciopero del 12 dicembre 2022 – abbiamo passato mesi senza sederci al tavolo sindacale; tale strategia era stata concordata, pur sapendo di sacrificare questioni che avrebbero potuto impattare negativamente su lavoratrici e lavoratori, con la forte convinzione che fosse necessario un segnale chiaro e forte, al fine di ricevere risposte concrete.

Forse lo scenario è cambiato, ma ci sfugge in cosa.

Noi siamo sempre uguali ed è proprio per questo che vorremmo avere delle risposte concrete a queste domande:

  • Perché il vertice politico del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non pretende un emendamento che riconosca gli arretrati della perequazione al personale dell’INL?

  • Perché il vertice politico non chiarisce che il personale dell’INL è destinatario, senza “se” e senza “ma”, della nuova armonizzazione dell’indennità di Amministrazione prevista dal DL 44/2023?

  • Perché il vertice politico non interviene a livello normativo per affrontare e risolvere le tante criticità che questa “Agenzia-non-Agenzia” affronta, a cominciare dall’assenza di autonomia e di risorse economiche, che rendono l’INL un Ente meno appetibile rispetto ad altri?

  • Perché il vertice dell’Amministrazione pensa a una riorganizzazione, invece di scendere concretamente in campo, in solidarietà delle rivendicazioni legittime dei propri lavoratori?

Coordinatore nazionale FP CGIL – INL

Matteo Ariano

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