Incontro con il Ministro Alfano

 

Problematiche e contratto dei dirigenti penitenziari
 

Nel tardo pomeriggio di ieri, presso il Ministero della Giustizia, si è tenuto il previsto incontro con il Ministro della Giustizia On. Alfano, erano presenti il Capo del Dipartimento dott. Ionta, il Vice Capo del Dipartimento dott. Di Somma ed il Direttore Generale del Personale dott. De Pascalis.

Il tempo a disposizione per la riunione, a causa di sopraggiunti ed improrogabili impegni del Ministro, è stato esiguo e pertanto sia gli interventi delle OO.SS. che quello conclusivo del Ministro sono stati improntati da particolare sintesi.
Nonostante questo, la Fp CGIL, ha esposto compiutamente il programma e le proposte la cui attuazione considera indispensabili per la risoluzione delle tante problematiche che affliggono il sistema penitenziario e più nello specifico quelle pertinenti alla Dirigenza Penitenziaria.

La premessa, doverosa, è stata dedicata alla viva disapprovazione nei confronti dell’incontro riservato che il Ministro Alfano ha concesso, nei giorni scorsi, alla delegazione di una O.S. affiliata ad una O.S. rappresentativa. Consideriamo tali circostanze riprovevoli e sintomo di una concezione dei rapporti sindacali distante da quella fondata sulla correttezza e sulla trasparenza che vorremmo condivisa da tutti i nostri interlocutori.

La prima e fondamentale esigenza che è stata ribadita fortemente al Ministro è l’assoluta necessità di arrivare alla definizione del Contratto collettivo nazionale di lavoro della Dirigenza Penitenziaria nei tempi più brevi possibili. Il contratto della Dirigenza Penitenziaria è una priorità basilare per il sistema penitenziario nel suo complesso e per questo necessita di uno stanziamento di fondi apposito, straordinario ed urgente.

La Fp Cgil ha ribadito nuovamente la necessità di un piano di formazione per i Dirigenti Penitenziari ed ha proseguito l’intervento auspicando una forte collaborazione nella definizione della modalità di valutazione dell’azione amministrativa, considerando tale argomento di primaria importanza per la crescita e la valorizzazione di una classe dirigente chiamata a condurre, in collaborazione con tutti gli altri operatori penitenziari del Comparto Ministeri e della Polizia Penitenziaria, il complicato processo finalizzato all’assolvimento del mandato costituzionale ed istituzionale cui l’Amministrazione Penitenziaria nel suo complesso è preposta.

Il Ministro, sentite tutte le Organizzazioni Sindacali, ha comunicato di avere, nei prossimi giorni, un appuntamento con il Ministro Brunetta esclusivamente dedicato alla discussione sul Contratto della Dirigenza Penitenziaria, ha inoltre assunto l’impegno di non “saccheggiare” la Cassa delle Ammende per il reperimento dei fondi necessari al piano straordinario di edilizia penitenziaria ed ha compreso l’esigenza di un piano formativo di tipo manageriale per i Dirigenti Penitenziari, fornendo assicurazioni concrete su questo.

Si allega alla presente nota il documento scritto dal Coordinamento Nazionale Fp Cgil della Dirigenza Penitenziaria ed invitiamo tutti gli iscritti a fornire le proprie idee, osservazioni o integrazioni allo stesso, al fine di avviare un dibattito interno che possa rendere maggiormente partecipate e condivise da tutti i lavoratori del Comparto le scelte di questa O.S..
Sarà nostra cura, ovviamente, tenervi informati sull’evolversi dei temi trattati.

Roma, 12 febbraio 2009

Per la FP CGIL Nazionale
Luca Barzi

 
 

 

Lettera al Ministro Brunetta su CCNL

Roma, 19 maggio 2010

Al Ministro per le Riforme e l’Innovazione
nella Pubblica Amministrazione
Prof. Renato Brunetta

E per conoscenza

Al Ministro della Giustizia
On. Angelino Alfano

Al Sottosegretario di Stato alla Giustizia
On. Giacomo Caliendo

Al Capo del Dipartimento Amm. Penitenziaria
Pres. Franco Ionta

Al V. Capo Vicario del Dipartimento Amm.ne
Penitenziaria
Dr. Emilio Di Somma

Oggetto: 1° Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro – Dirigenza Penitenziaria

Signor Ministro,

A distanza di circa cinque anni dalla approvazione della legge 27 luglio 2005 n. 154 , istitutiva della dirigenza penitenziaria di diritto pubblico, e oltre quattro dal decreto legislativo delegato 15 febbraio 2006 n. 63, i funzionari dello stato dirigenti delle articolazioni periferiche, regionali e centrali dell’Amministrazione penitenziaria rimangono privi di un quadro ordinamentale di sicuro riferimento.
Il trattamento economico e giuridico attribuito in via transitoria dal D.M. dal settembre 2005 è del tutto deficitario nelle previsioni, coperture e garanzie per una professionalità notevolmente diversa da quella alla quale è stata provvisoriamente assimilata, e peraltro non sono neanche applicati nella maniera dovuta: prova ne sia il diffusissimo contenzioso che interi gruppi di dirigenti hanno intrapreso con l’Amministrazione per gli aspetti retributivi.
Ma la mancanza di un chiaro sistema che regolamenti diritti e doveri, riconoscimenti e oneri, aspettative ed impegni, pone in grave difficoltà la stessa Parte Pubblica per l’indeterminatezza dello spazio normativo in cui collocare la gestione di questa categoria di personale; con tutte le conseguenze negative che si stanno verificando, nel momento in cui viene ad essere del tutto insufficiente il sistema delle regole in un settore nevralgico – e nel presente momento storico ! – ancora una volta con il corollario di una perniciosa coda di litigiosità giudiziaria.
Su queste considerazioni sovrasta comunque l’anacronismo di un trattamento provvisorio che si prolunga ormai da un quinquennio.
Pertanto, pur consapevole della complessità della attuale contingenza economica, che comunque non può essere invocata quale alibi visti i ritardi fin’ora determinatisi ed i pregiudizi a danno sia dei lavoratori interessati che della stessa Amministrazione, la Cgil Fp chiede formalmente la riapertura delle trattative per la sottoscrizione del primo CCNL dei dirigenti penitenziari.
A tal fine si allega la piattaforma che questa O.S. ha elaborato, e che ricalca il documento già presentato in occasione dei primi lavori.

Segretario Nazionale Fp Cgil
Antonio Crispi

 
 
 

 

Comunicato

 
Incontro del 21 giugno con il D.G. del Personale

Nel pomeriggio del 21 giugno si è tenuto un incontro del Direttore Generale del Personale con rappresentanti della F.P. Cgil del Comparto Ministeri e della Dirigenza Penitenziaria.

Per quanto concerne le problematiche dei dirigenti al centro della discussione è stata posta la questione concernente il primo CCNL. Da parte sindacale è stato fatto notare come l’unica articolazione professionale del mondo penitenziario priva di un proprio quadro di ordinamentale sia proprio quella dei dirigenti, e come il blocco dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, deciso con il Decreto Legge n. 78 del 31 maggio 2010, in via di conversione in legge, non possa applicarsi al nostro caso, dal momento che la questione verte su di un contratto ancora da venire e non di rinnovo.

D’altro canto dovrebbe essere anche interesse dell’Amministrazione penitenziaria poter contare su un quadro regolamentare che disciplini in maniera organica le singole posizioni soggettive sia sotto l’aspetto giuridico che quello economico. Lo stato attuale di confusione e di indeterminatezza non consente all’Amministrazione una gestione del personale dirigente né razionale, né rispondente alle sue stesse esigenze, mentre il costosissimo contenzioso avviato per le diverse situazioni la espone anche sul fronte della spesa.

Per non dire della assurdità di un trattamento provvisorio che si prolunga ormai da cinque anni e del potenziale ulteriore contenzioso che da tale situazione potrebbe scaturire, considerati i criteri che la legge 154/2005 individua per il trattamento economico ( “….non inferiore a quello della dirigenza statale contrattualizzata”).

Il Direttore Generale dr. Turrini Vita si è mostrato attento alle nostre osservazioni, finendo con il condividerne la maggior parte. Si è pertanto impegnato ad operare, insieme ai più stretti collaboratori, una ricognizione sia del quadro giuridico di riferimento, esaminando le compatibilità o incompatibilità che la successione delle norme ha determinato ( in particolare con riferimento ai D.ti leg.vi 165/2001 e 150/2009) sia delle iniziative preliminari a suo tempo avviate, (in particolare della bozza – informale – elaborata dalla D.G. del personale ormai circa tre anni or sono). Tale lavoro preparatorio servirà a predisporre un primo documento da porre a base della discussione che intende avviare subito dopo la parentesi estiva con la Parte sindacale.

Roma, 24 giugno 2010

Per la FP CGIL – Dirigenza Penitenziaria
Massimo Di Rienzo

 
 
 

Lettera ad Alfano sulla Dirigenza penitenziaria

 
 
Roma, 30 marzo 2011

Al Ministro della Giustizia
On. Avv. Angelino Alfano

Al Capo del Dipartimento
dell’Amministrazione Penitenziaria
Dr. F. Ionta

 
 

Sig. Ministro,

sappiamo che è in via di definizione il decreto Ministeriale riguardante la riorganizzazione dell’amministrazione penitenziaria, con l’individuazione dei posti di funzione dirigenziale, previsto dal vigente decreto ministeriale del 27 settembre 2007 e ci risulta che la relativa bozza sia alla fase finale dell’iter e quindi in attesa della sua firma.

La tematica è di una certa rilevanza in virtù dei recenti processi innovativi intervenuti nella pubblica amministrazione e di quelli più peculiari dell’amministrazione penitenziaria nonché della drammatica e rilevante situazione di emergenza cui è interessata; riteniamo dunque opportuno conoscere il progetto e poter concorrere con il confronto dialettico ad una condivisione dell’articolato che a tutt’oggi sembra essere elusa.

La Fp Cgil, ritenendo che ci siano ancora margini temporali per il confronto sulla materia in questione, chiede di poter pertanto acquisire l’elaborato progetto di riorganizzazione del DAP.

In attesa di sollecito riscontro si porgono cordiali saluti

Il Segretario Nazionale FPCGIL
Antonio Crispi

 

Lettera al Ministro Alfano e al Capo Dap Ionta

 
 

Roma, 16 maggio 2011

Al Ministro della Giustizia
On. A. Alfano

Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta

 

Egregio Ministro,
intendiamo esporre alcune considerazioni e perplessità in merito al contenuto del DM riguardante l’assetto organizzativo del DAP e l’individuazione dei posti di funzione dei Dirigenti penitenziari, del quale siamo venuti a conoscenza in via informale e la possibilità di avviare sulla questione un opportuno confronto dialettico.

Esprimiamo il nostro disappunto circa la prassi attivata dal capo del DAP sulla questione, riferendoci in particolare alla mancata informazione e confronto con le OO.SS, su una materia di elevata complessità ed importanza ai fini di un più efficiente e funzionale assetto organizzativo dell’Amministrazione.

Una situazione che non può non suscitare perplessità ed indignazione circa la modalità disinvolta con la quale il capo del DAP, nell’esprimere innovative e funzionali piani d’intervento dell’amministrazione, si comporta secondo una doppia strategia:
Da una parte imbastisce una sorta di dialogo con le Organizzazione sindacali, in cui si profonde in dichiarazioni di principio rispettabili, anche se non sempre condivisibili; elabora documenti programmatici annunciando la costituzione di gruppi di studio per la gestione delle problematiche penitenziarie; nella introduzione allo stesso Decreto ministeriale proclama solennemente la sua adesione ai sacri principi del decentramento delle funzioni, dello snellimento delle competenze centralistiche, del consolidamento delle risorse nel territorio ( Istituti e Uepe).

Dall’altra, quella degli atti dispositivi, fa esattamente il contrario: satura il Dap di dirigenti, con una particolare preferenza per gli uffici del suo staff; mantiene intatta la pletorica organizzazione degli uffici centrali e dei provveditorati, anche contro le previsioni della legge 133 del 2008; sguarnisce gli Istituti e retrocede gli Uepe.

Infatti nella bozza attualmente diffusa:
– Manca la fissazione di un organico dei dirigenti, dando per definitivo quello delle risorse presenti, senza alcuna previsione programmatica sulla base dei carichi di lavoro. Sorge spontanea la domanda se dopo i prossimi collocamenti di fine rapporto, previsti in misura cospicua nel prossimo futuro, non ci si debba trovare di fronte ad una nuova striminzita redistribuzione.
– La riduzione prevista dalla normativa del 2008 per i dirigenti delle due fasce viene attuata per i soli dirigenti non generali, in misura eccedente lo stesso 15 % ( che di 501 è 75, e non 82 come sostiene la bozza).
– Non viene prevista alcuna riduzione per i dirigenti generali per i quali dovrebbe invece definirsi la diminuzione del 20 % (5). Comportamento questo del tutto contraddittorio con il ritardo nel conferimento di funzioni ai cinque dirigenti generali nominati dal Consiglio dei Ministri dello scorso novembre, che sono ancora alla ricerca di una poltrona.
– Pur nel dissanguamento dei posti dei dirigenti non generali, si prevede l’aumento dei posti presso il Dap, ed in maniera specifica per gli Uffici di staff del Capo Dipartimento, ove i dirigenti passano da 23 a 27, con un chiaro intento di centralizzazione verticistica, confermata dalla previsione futura di ulteriori 15 dirigenti con compiti di studio, ricerca documentazione sempre presso gli uffici di diretta collaborazione del Capo dipartimento ( art 13). Inoltre negli intenti del dr. Ionta il Centro Amministrativo “Altavista” diventa una specie di isola extraterritoriale con competenze di comunicazione, ricerca, documentazione, oltre alla biblioteca ed al museo criminologico, da far sviluppare e coltivare da personale dirigente dal numero indefinito ( art. 5, lettera k della relazione di accompagnamento). Ma l’aspetto senz’altro inquietante della vicenda consiste nel fatto che l’aumento di tali posti stride con l’introduzione nella quale si afferma che “…è stata privilegiata, nella ripartizione delle risorse umane di livello dirigenziale, l’organizzazione degli istituti penitenziari rispetto al livello organizzativo centrale” ( pg. 2,1° cpv.)

Alla luce delle suddette considerazioni riteniamo necessario un incontro finalizzato alla revisione ed alla correzione delle disfunzioni riscontrate , nel quale si discuta di :

– fissazione di tabelle organiche dei dirigenti di prima e seconda fascia;
– razionalizzazione dell’organizzazione dell’Amministrazione sia di livello centrale che territoriale con la previsione di concentrazione di determinate funzioni dipartimentali e lo snellimento di quelle territoriali, così come previsto dalla legge;
– In tale prospettiva va esaminata anche la possibilità, attraverso un percorso legislativo, di una riconfigurazione dei Provveditorati e del territorio di competenza.;
– previsione di distribuzione dei dirigenti secondo una logica di razionale e consolidamento del territorio rafforzando le articolazioni operative ove effettivamente l’esecuzione penale si svolge nella sua concretezza: Istituti penitenziari ed Uffici epe;
– Riconoscimento del livello dirigenziale a tutti gli Uffici Epe, con l’attribuzione del primo livello per quelli di maggiori dimensioni.

Restiamo in attesa di urgente sollecito riscontro e porgiamo distinti saluti,

Il Segretario Nazionale FPCGIL
Antonio Crispi

 
 

 

Circolari DAP

 
 

Piano annuale formazione 2011 – Informativa 
 
Corso di formazione per Dirigenti Penitenziari

 
 

 

Comunicazione stato di agitazione

 
 

Roma, 16 giugno 2011

Al Ministro della Giustizia
On. A. Alfano

Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta

Oggetto: Comunicazione stato di agitazione

Le scriventi organizzazioni sindacali, constatato l’allarmante silenzio della Parte Pubblica alla richiesta dell’apertura delle trattative per avviare a soluzione le problematiche rappresentate con la nota unitaria del 31 maggio u.s., comunicano lo stato di agitazione dei Dirigenti penitenziari di diritto pubblico.

Si allega, pertanto, comunicato riguardante l’iniziativa programmata per il 6 luglio p.v..

FP CGIL FNS CISL UIL Pa Penitenziari Si. Di. Pe. D. P. S
f.to Crispi f.to Mannone f.to Sarno f.to Sbriglia f.to Galati

 
 

OTTENUTA L'APERTURA DEL TAVOLO NEGOZIALE PER IL PRIMO CCNL DEI DIRIGENTI PENITENZIARI

Questa mattina a Palazzo Vidoni si è svolta la manifestazione unitaria dei dirigenti penitenziari organizzata da FPCGIL, CISL FNS, UILPA, Sidipe e Dps.
L’iniziativa di protesta rivendicava il ripristino della legalità e di migliori condizioni di lavoro attraverso la stipula del primo Contratto Nazionale di categoria, atteso da 6 anni.
I sindacati presenti in piazza sono stati ricevuti dal Direttore Generale delle Relazioni Sindacali di Palazzo Vidoni e hanno ottenuto l’impegno a convocare il tavolo negoziale nella settimana dal 18 al 23 luglio.
Questo è il primo passo di un percorso da tempo auspicato che dovrà portare al riconoscimento dei diritti dei dirigenti penitenziari che svolgono un’attività fondamentale in condizioni di grave disagio e mancanza di risorse.
Il sistema penitenziario italiano ha bisogno di interventi risolutivi per far fronte all’emergenza dovuta al sovraffollamento, al sottofinanziamento ed alla cronica carenza di personale: la conclusione positiva di questa vertenza sarà parte integrante di questo cammino.


 

Incontro con il Direttore Generale del personale

 
Ai delegati ed eletti RSU Fp Cgil
Settore penitenziario

Oggetto: Dirigenza penitenziaria (Meduri)
– Incontro con il Direttore generale del personale –

Ieri abbiamo incontrato, insieme a CISL e SAG Unsa il Direttore Generale del personale e della Formazione del DAP Dr. De Pascalis.
L’incontro era stato sollecitato da più parti per capire meglio modalità e finalità della rilevazione dei dati per il curriculum dei dirigenti.
Su questo preciso argomento il Direttore Generale ha dichiarato che tale attività di acquisizione di informazioni nulla ha a che vedere con la successiva fase di individuazione dei criteri per l’attribuzione degli incarichi dirigenziali e che, nelle prossime ore, integrerà l’informazione anche evidenziando l’assoluta inefficacia dell’indicazione dell’aspirazione di sede, contenuta nella scheda, ai fini del procedimento di assegnazione dell’incarico.
La discussione, poi, si è orientata su tutti quei temi sensibili alla dirigenza penitenziaria: mobilità, attribuzione incarichi, trattamento contrattuale transitorio, primo contratto di lavoro, ecc.
Rispetto al completamento del percorso aperto dall’emanazione del recente Decreto di individuazione delle funzioni dirigenziali del DAP, abbiamo evidenziato quanto sia ormai improcrastinabile la formalizzazione di un progetto complessivo per il definitivo insediamento della dirigenza penitenziaria nelle funzioni attribuite dalla legge.
La Fp Cgil ha chiesto al Direttore Generale un’informativa sul percorso che deve essere avviato per la copertura dei posti dirigenziali ancora scoperti e per l’individuazione dei criteri di attribuzione degli incarichi, condizione essenziale per avviare il necessario processo di mobilità.
Solo dopo tale formalizzazione, indispensabile anche per rispondere alla legittima esigenza di chiarezza che avanza dalla categoria, sarà possibile interloquire utilmente e, se del caso, provare ad orientare diversamente l’azione dell’Amministrazione.
Su questo tema c’è stato l’impegno del Direttore Generale ad offrire a breve un progetto organico e di prospettiva.
Abbiamo confermato, inoltre, tutte le perplessità, già avanzate nella nota di ieri, su alcune interpretazioni della Direzione Generale in merito, ad esempio, al disconoscimento dell’anzianità di servizio maturata nelle precedenti qualifiche ed abbiamo chiesto un’ulteriore e più attenta valutazione delle disposizioni che stanno per essere emanate.
Abbiamo preannunciato che nel caso in cui il DAP riconfermasse la posizione precedentemente assunta la Fp Cgil si vedrà costretta ad affidare alla giurisdizione l’interpretazione autentica della norma contenuta nella legge Meduri, per la verità già abbastanza chiara.
Rispetto all’avvio delle trattative per il primo contratto di lavoro la Fp Cgil ha chiesto all’Amministrazione di farsi parte attiva e visibile nel confronti del Ministero della Funzione Pubblica, di non aver, cioè, un atteggiamento di semplice attesa.
Registriamo con soddisfazione il positivo comportamento della Direzione Generale del Personale che ha confermato, anche in questo primo avvio informale del sistema delle relazioni sindacali del neonato comparto, una disponibilità all’ascolto ed al confronto con le rappresentanze dei dirigenti.
Auspichiamo possa essere il buon inizio di una stagione di partecipazione e condivisione su un tema determinante per l’intera amministrazione penitenziaria: la sua dirigenza.
Vi terremo ovviamente informati su come ogni singolo argomento si evolverà nei prossimi giorni. 
Roma, 22 febbraio 2008
 
p. la Fp Cgil Nazionale
Fabrizio Rossetti


 

Lettera al Capo Dipartimento

 

Roma, 29 luglio 2009

Al Capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria
Pres. Franco Ionta

e, p.c.

Al Vice Capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria
Dott. Emilio di Somma

Al Direttore Generale del Personale e della Formazione
Dr. Massimo De Pascalis

Oggetto: Trattamento economico dei Dirigenti Penitenziari

Egregio Presidente,

questa Organizzazione, ha più volte segnalato ed evidenziato la grave situazione derivante dal mancato avvio delle procedure per la definizione del primo contratto nazionale della dirigenza penitenziaria.

La complessità del ruolo e delle funzioni dei dirigenti penitenziari sembra non essere adeguatamente riconosciuta dai vertici dell’Amministrazione, non solo perché da ormai quattro anni detti dirigenti lavorano in assenza di contratto, ma anche perché l’attuale stipendio dei dirigenti penitenziari è stato calcolato in modo errato, nel senso che ai fini dell’attribuzione del trattamento economico dirigenziale non è stata adeguatamente calcolata l’anzianità maturata nella carriera direttiva, come previsto dall’articolo 28 del decreto legislativo n 63/2006. In tal senso si è già espresso favorevolmente sia il Consiglio di Stato (Adunanza della Sezione Terza del 21.04.2009 Prot 553/2009) che l’Avvocatura Generale dello Stato (nota n 10643 del 3 aprile 2009 in risposta ad un quesito posto dal Dipartimento della Giustizia Minorile).

Pertanto questa Organizzazione chiede che l’Amministrazione Penitenziaria proceda in tempi rapidi, considerata l’urgenza e data la palese violazione di uno dei diritti fondamentali dei lavoratori, all’adeguamento del trattamento economico dei dirigenti penitenziari, considerando l’anzianità complessiva maturata nel ruolo direttivo e, quindi, non dall’entrata in vigore della Legge Meduri. Ciò tra l’altro eviterebbe l’instaurarsi di contenziosi e costituirebbe senz’altro un primo chiaro segnale nella direzione della giusta considerazione del ruolo e delle funzioni rivestite dai dirigenti.

Distinti saluti

Il Segretario nazionale Fp-Cgil
Funzioni Centrali e Agenzie Fiscali

(A.Garzi)

 

 
 

 

Assemblea nazionale Dirigenti penitenziari – 25 Novembre 2009 –

La sala conferenze del carcere di Regina Coeli ha ospitato lo scorso 25 novembre l’assemblea dei dirigenti penitenziari della Cgil-Fp.

I temi posti all’ordine del giorno sono stati preceduti da un forte richiamo dei responsabili degli istituti e dei servizi penitenziari al dovere di una forte ed attenta vigilanza perché nel mondo carcerario tutte le attività siano svolte assicurando il rispetto della legge. E’ fortemente sentito in questo momento il bisogno di ribadire la centralità dei responsabili delle strutture penitenziarie perché la legalità sia a base di ogni intervento e perché venga continuamente rispettato il senso di umanità con cui devono essere applicate le misure privative della libertà.

La crisi che sta vivendo il mondo penitenziario vede nel sovraffollamento degli isti-tuti, nello stesso tempo, la causa e l’effetto di un malessere che ha radici multiformi: una normativa illusoriamente rigorista nei confronti degli immigrati; un apparato solo repres-sivo nei confronti dei tossicodipendenti; lo svuotamento delle misure alternative; l’erosione dell’ordinamento penitenziario, nato e concepito per una realtà carceraria degli anni 70 e che ha vissuto continuamente modifiche solo in senso restrittivo; l’obsolescenza delle pratiche custodiali.

Fenomeni questi che si sono inseriti in una realtà sociale in cui troppo spesso messaggi distorti hanno accreditato un perverso meccanismo secondo il quale un legittimo bisogno di sicurezza potesse essere soddisfatto prevalentemente attraverso l’ esercizio dell’arbitrio e della forza, in quanto proposti da soggetti istituzionali.

Pur nella consapevolezza che lo stato allarmante in cui versa il penitenziario non possa vedere vie d’uscita senza una decisa azione del mondo politico, i dirigenti peniten-ziari Cgil ribadiscono che la propria professionalità sarà spesa per arginare la attuale deriva, e chiamano alla mobilitazione tutti gli operatori penitenziari in quanto la crisi investe tutti i segmenti operativi.

Non da ultimo è stato sottolineato come la mancanza di un Contratto Nazionale finisca per influire negativamente in questo stato di cose. Infatti l’assimilazione, che doveva essere transitoria, e che dura da oltre quattro anni, con il quadro normativo dei dirigenti della Polizia di Stato rischia di falsificare, anche aqli occhi della opinione pubblica, la funzione dei dirigenti penitenziari.

Questi infatti rivendicano una loro originalità professionale che ha solo pochi punti di convergenza con le attività di polizia ed il perdurare di tale situazione rischia di ingenerare un processo poi difficilmente reversibile di assimilazione, anche nella cultura corrente, delle carceri ad un ambiente di tipo militare.

Problema questo ultimo che tocca tutte le articolazioni del mondo penitenziario, per affrontare il quale viene sollecitato un confronto fra le varie componenti per il rilancio di una progetto unitario mirato ad una forte azione di riqualificazione e ad una maggiore gratificazione di quanti operano negli istituti e servizi carcerari.

Roma, 27 Novembre 2009

Il segretario Nazionale Fp Cgil
Funzioni Centrali

Antonio Crispi

 
 

 

Accordi

ACCORDO INTEGRATIVO PERSONALE DIRIGENTE II FASCIA AREA I – RETRIBUZIONE DI POSIZIONE E DI RISULTATO RELATIVA AGLI ANNI 2008 E 2009 – siglato il 23 dicembre 2010
 

FP CGIL NAZIONALE
Lina La Monica
 

 

 
« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto