Costo personale e patto di stabilità 2007

Alle segreterie regionali, territoriali,
di area metropolitana Fp Cgil
LORO SEDI

Oggetto: nota n. 6; costo personale e patto di stabilità 2007

Care compagne, cari compagni,
Nonostante la Finanziaria 2007 stabilisca che il rispetto del patto di stabilità per il triennio 2007-2009 debba calcolarsi sul saldo finanziario tra entrate ed uscite di cassa, ci giunge notizia di amministrazioni che ancora operano secondo i parametri stabiliti nelle precedenti finanziarie agendo esclusivamente sul contenimento del costo del personale dipendente e non sul complesso delle spese generali.
Tali comportamenti vanno contrastati duramente da parte sindacale, perché frutto di una chiara volontà politica di mantenere precario il lavoro attraverso frettolose e superficiali interpretazioni della normativa in questione; tutto questo grazie anche a circolari e direttive ministeriali non sempre chiare, come l’attuale fase di attuazione delle norme per la stabilizzazione del precariato richiederebbe, causata dagli ambigui atteggiamenti assunti da alcuni settori della burocrazia ministeriale che impediscono con questi pronunciamenti di assumere precise responsabilità sui percorsi giuridici che devono essere attivati per consentire la piena stabilizzazione del personale precario nel Pubblico Impiego.
La conseguenza di simili atteggiamenti potrebbe mettere in discussione e pregiudicare un percorso che vede il lavoro Pubblico (attraverso l’assunzione dei lavoratori precari e la reinternalizzazione delle attività affidate all’esterno) come fondamento e perno di un profondo processo di rinnovamento della Pubblica Amministrazione volto a garantire la crescita dei servizi, soprattutto in termini di qualità ed efficacia delle prestazioni collettive ed individuali erogate ai cittadini .
Per questi motivi, in presenza di questi comportamenti, è necessario sviluppare una forte iniziativa sindacale di contrasto a tali scelte per ripristinare quella correttezza comportamentale, e coerenza concettuale con il memorandum, senza la quale sarebbe impossibile procedere sulla via del riordino organizzativo e della stabilizzazione del precariato.
Al riguardo rimandiamo alla lettura della circolare n. 12 della Ragioneria Generale dello Stato http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/CIRCOLARI/2007/presentazione_circolare_12_2007.doc_cvt.asp 
per i necessari approfondimenti riguardo le nuove modalità di calcolo del Patto di Stabilità; modalità che, come ampiamente illustrato nella predetta circolare, tengono conto esclusivamente degli eventuali scostamenti di cassa nel triennio 2007-2009 rispetto al saldo medio 2003-2005 .
In ragione di ciò è bene chiarire che note, come quella del Ministero dell’Interno riguardante le voci di spesa che vanno considerate ai fini del contenimento dei costi del personale (comma 557), non costituisce un ulteriore vincolo economico per gli Enti Locali, bensì una indicazione di principio su come perseguire la riduzione dei costi generali di gestione attraverso processi di riorganizzazione che devono interessare tutto il personale, non solo a tempo indeterminato ma anche in convenzione, in collaborazione professionale o co.co.co, con contratti di somministrazione nonchè di lavoro temporaneo.
L’invito del comma 557 ad “assicurare la riduzione delle spese del personale… anche attraverso la riorganizzazione delle strutture burocratiche ed amministrative” , con una lettura affrettata potrebbe prestare il fianco ad interpretazioni pretestuose che potrebbero ingenerare ulteriori contraddizioni in una Finanziaria complessa e disomogenea, a tratti disorganica.
Dal nostro punto di vista, invece, la lettura della norma deve essere improntata come un chiaro ed esplicito invito alle Amministrazioni a procedere al riordino complessivo delle attività e dei servizi resi per determinare nuovi assetti che permettano di erogare servizi di migliore qualità ed efficacia, per razionalizzare le spese.
In questo modo sarà possibile creare maggiori economie di scala e stabilizzare il personale precario nell’ambito dei piani triennali d’occupazione, utilizzando le risorse del turn-over nonché dei risparmi ottenuti riportando in ambito pubblico le attività lavorative flessibilizzate o affidate all’esterno.
In questo senso ci conforta la risposta data in Commissione Bilancio del Senato dal sottosegretario Bonato all’interpretazione da dare al comma 557 della Finanziaria, nonché la piena condivisione da parte dell’ANCI di tale impostazione, allorché si afferma che “per quanto attiene alla disposizione che prevede la riduzione della spesa per il personale, ad interpretazione del Ministero dell’Interno, il comma 557 dell’articolo 1 della legge n. 296 del 2006 deve intendersi solo come una norma di principio alla quale gli enti locali, sottoposti al rispetto delle regole del Patto di stabilità, devono far riferimento nel programmare le proprie spese. Non vengono indicati precisi e vincolanti criteri per la quantificazione e la qualificazione della riduzione della spesa di personale. La ratio della disposizione deve essere rinvenuta nella volontà di limitare il fenomeno di crescita continua delle spese di personale. Bonato ha spiegato che “la norma deve essere quindi intesa come indice di corretto comportamento organizzativo-gestionale da parte degli enti locali”. 
http://www.anci.it/sezionihp-det.cfm?nomefile=ACF64A9.htm&titolov=0&NoParam=0
Con la riserva di ulteriori comunicazioni
Fraterni saluti

p. Comparto Regioni-AA.LL
Ugo Gallo
p. Dipartimento Welfare – Lavoro
Gian Guido Santucci

Roma 24 maggio 2007

Maxi Emendamento Finanziaria 2008

 
 

Trasformazione co.co.co in CDT, nota su Circolare 8/2008 Ministero del Lavoro

 

Con la Circolare n. 8/2008 

del Ministero del Lavoro, viene prorogata al prossimo 30 settembre la possibilità, per i settori privati, di attivare le procedure di regolarizzazione dei lavoratori co.co.co, nonchè a progetto, con una prassi conciliativa, di cui ai commi 1202 e seguenti della legge 296/06 (Finanziaria 2007), che una volta portata a termine consentirà alle imprese di godere degli sgravi fiscali previsti nonché all’estinzione delle eventuali ammende dovute per il mancato rispetto degli obblighi contributivi e contrattuali pregressi.

In particolare per le imprese operanti nelle regioni Meridionali, qualora a seguito della regolarizzazione si dovesse determinare la stabilizzazione dei lavoratori interessati, sarà possibile disporre per tre anni di un credito d’imposta di 333 € al mese secondo quanto stabilito dalla Finanziaria 2008 (art 2, comma 539 e seguenti).

La nostra categoria, soprattutto per i comparti del S.S.A.E.P. e della Sanità Privata, è interessata a questa procedure di stabilizzazione, in particolare per quanto riguarda i co.co.co anche in un settore particolare come quello delle cooperative sociali.

Per questa ragione, sin dai prossimi giorni, tenendo presente che la scadenza del 30 settembre non è poi così lontana, riteniamo necessario che le strutture in indirizzo si attivino urgentemente, d’intesa con le locali CdL, sia presso gli INPS territoriali per ottenere le necessarie informazioni sulla presenza dei co.co.co/pro nelle aziende, che nei confronti delle stesse richiedendo l’apertura di appositi tavoli negoziali per trasformare in lavoro subordinato i rapporti di collaborazione in essere.

E’ inutile sottolineare, al riguardo, lo straordinario valore politico che può assumere la stabilizzazione del lavoro precario nel privato, come rafforzamento della nostra battaglia contro la precarietà, specie in settori operanti nel campo dei servizi sociali e della persona dove sono presenti situazioni di dumping contrattuale e di minori diritti e tutele; per questa ragione lo scrivente Centro Nazionale rimane a disposizione delle strutture per ogni ulteriore chiarimento rispetto le problematiche interpretative che si potranno presentare nell’ambito delle iniziative per l’assunzione a tempo indeterminato di questi lavoratori.

p. Segreteria Nazionale Fp Cgil Comparto Sanità e S.S.A.E.P Rossana Dettori
p. Segreteria Nazionale Fp Cgil Dipartimento Welfare-Diritti Lavoro Mauro Beschi

Roma 4 aprile 2008

Mercato del Lavoro – Decreto Legge giugno 2008, n. 112 – Estratto articoli di interesse per i settori di attività che fanno riferimento alla Funzione Pubblica CGIL

In allegato, a cura del Dipartimento Welfare-Mercato del Lavoro, il testo commentato del recente Decreto Legge n 112 emanato dal Governo, relativamente agli articoli che interessano i settori di attività che fanno riferimento alla Funzione Pubblica CGIL, al fine di offrire alle strutture in indirizzo uno strumento di consultazione utile per fornire chiarimenti e precisazioni sui contenuti di questo provvedimento.
 

Welfare MdL – Legge 133/08 e servizi ispettivi del Ministero del Lavoro

 

 
Con la conversione del DL 112 nella legge 133/2008, l’attuale Governo di Centro-Destra ha inteso annullare gran parte della legislazione sociale prodotta dal Parlamento nel corso della precedente legislatura con il preciso intento di eliminare ogni possibile ostacolo all’avvio del proprio progetto di destrutturazione del mercato del lavoro per consegnare ai datori spazi di manovra nella gestione dei processi produttivi e nella gestione dei rapporti di lavoro senza più vincoli e condizionamenti da parte dello Stato in nome dell’errata convinzione che solo attraverso la centralità dell’impresa si possono garantire sviluppo economico ed occupazione.

In nome di questo afflato, si è pertanto intervenuti a depotenziare, ed in molti casi addirittura a cancellare, il sistema di norme che prevedevano sanzioni e controlli nei confronti delle imprese inadempienti verso i propri dipendenti sia per quanto riguarda l’emersione dal lavoro nero e la stabilizzazione del precariato che per quanto riguarda la sicurezza nei cantieri, il rispetto delle regole sul reclutamento, le omissioni contributive, previdenziali e contrattuali.

Con il venir meno dei vincoli preesistenti si è così introdotto un sistema che di fatto rende del tutto inutili gli accertamenti da parte degli Enti interessati vista la crescente complicazione materiale di comminare qualsiasi contestazione; se a ciò si accompagnano la riduzione delle sanzioni ed una linea interpretativa che tende a rendere eterea l’azione ispettiva e il rispetto, formale e sostanziale, della Legge, si può capire come tutto il sistema sanzionatorio sia destinato a ridurre fortemente il suo carattere di deterrenza.

E’ evidente l’obbiettivo politico di rendere oltremodo complicata la continuità e l’efficacia delle attività dei servizi ispettivi del Ministero del Lavoro sia sul piano organizzativo che funzionale, non solo alla luce dei contenuti della Direttiva del Ministro in applicazione del nuovo dettato normativo stabilito dalla legge 133/2008 ma soprattutto di fronte alla recente e sorprendente circolare, emanata dalla Direzione generale della Attività Ispettiva, per quanto riguarda le azioni di controllo e vigilanza svolte nei territori dalle singole Direzioni regionali e provinciali del lavoro.

Sul piano del merito sono molte le incongruenze che si verranno a creare a seguito dell’invito fatto con la Direttiva agli ispettori di tener conto delle ragioni della competitività dell’impresa a fronte di violazioni formali compiute dalla stessa quali ad esempio la mancata trascrizione delle ore prestate o, addirittura, la trascrizione scorretta dei dati nel libro unico; è chiaro che tutta l’impostazione politica della Direttiva tende ad evidenziare le “ragioni dell’ impresa” nei confronti dei diritti e delle istanze dei lavoratori, e, in ogni caso, a rendere più gracili le iniziative per il soddisfacimento dei diritti lesi.

Gravissimo ed illecito è poi, come fa la Nota della Direzione Generale delle Attività Ispettive, imporre agli Ispettori un comportamento ( far partire la sospensione dell’attività imprenditoriale dalle ore 12 del giorno successivo all’accesso ispettivo) che non è supportato da alcuna disciplina legislativa.

La Direttiva di Sacconi, nonché la Nota ai Dirigenti del Direttore Generale per l’Attività Ispettiva vanno ben oltre le disposizioni di legge in maniera del tutto arbitraria e soggettiva, alterando la gerarchia delle fonti giuridiche.

Ma è la direzione politica e giuridica delle scelte governative che, nel suo insieme, non può essere accettata.

Si depotenziano le strutture, gli organici, le risorse per il riconoscimento del lavoro; si tende a snaturare il ruolo dell’Ispettore, la sua funzione di “soggetto terzo”, di garante della legalità; si deregola il diritto del lavoro e si invoca una pratica di applicazione delle Leggi fondata su presupposti improponibili: tener conto, nella azione ispettiva, di “forme di controllo sociale” (Enti Bilaterali) o “istituzionale” (sedi di certificazione di contratti o appalti), limitare l’iniziativa solo di fronte a “denunce di illegalità gravi” (chi decide e con quali criteri), farsi carico della “tenuta dei livelli occupazionali e del sistema” ( che è compito di altri soggetti e di altre poitiche).

Insomma un insieme di scelte normative ed interpretative che sembrano voler inverare l’idea, tanto cara al Ministro Sacconi, della “complicità” con le imprese.
 
Ma se la complicità (parola che evoca relazioni non proprio esemplari e trasparenti) è già cosa assai discutibile nel rapporto tra soggetti privati (impresa – singolo lavoratore, o sindacati, ecc.) essa è assolutamente improponibile per coloro i quali, per dovere istituzionale, devono sempre applicare le Leggi (anche laddove la “complicità” ha generato illegalità), garantire i diritti, svolgere una funzione terza tra capitale e lavoro.

Occorre una forte iniziativa di contrasto affinchè venga impedito che queste disposizioni arbitrarie possano diventare senso comune.

La CGIL, per quanto la riguarda, si attiverà in tutte le sedi per impedire che ciò avvenga e, nello stesso tempo, si adopererà affinché, attraverso una efficace e programmata azione delle attività ispettive in tutti i territori, con le relative risorse , l’azione di controllo e vigilanza non perda la sua efficacia.

Tutto ciò con un forte Coordinamento della CGIL Confederale, ai vari livelli, che metta insieme le esigenze d’intervento nei territori delle categorie, con l’attività di programmazione ed indirizzo delle Commissioni nonché con l’azione della Funzione Pubblica CGIL per quanto riguarda gli aspetti di riordino e rilancio dei servizi all’impiego ed ispettivi. 
 
p. la Segreteria Nazionale FP CGIL
Mauro Beschi

In allegato: Direttiva Ministero del Lavoro su servizi ispettivi

Il Governo, impugnando le leggi Finanziarie regionali di Puglia, Marche e Liguria, vuole fermare la stabilizzazione dei precari

Dichiarazione Stampa di Mauro Beschi Segretario Nazionale FP CGIL

Ancora una volta l’intervento a gamba tesa del Governo volto ad impedire che con legge regionale abbiano luogo le stabilizzazioni dei lavoratori precari, in particolare della Sanità, evidenzia le reali intenzioni di un Governo che si proclama paladino del federalismo e dell’autonomia mentre in realtà esercita fortissimi controlli e limitazioni ad ogni decisone assunta dalle Regioni nell’esercizio dei poteri e della autonomia conferitigli dalla Costituzione.

La CGIL Funzione Pubblica giudica le motivazioni addotte per le impugnative fuorvianti e pretestuose, lesive della dignità dei lavoratori precari ed estremamente gravi per le conseguenze che si potrebbero determinare per il mantenimento degli attuali livelli di eccellenza dello stato sociale nel nostro paese.

Così facendo si limitano le prerogative delle Regioni, si nega a centinaia e centinaia di lavoratrici e lavoratori non solo la prospettiva di essere finalmente assunti dopo anni di precariato, ma la possibilità di continuare a garantire i servizi ai cittadini, gestiti grazie anche a questo personale.

Questo continuo attacco ai diritti, sia individuali che collettivi, svolto in mille forme e modi, anche impugnando, come in questo caso, le leggi regionali che vedono la stabilizzazione del personale precario, non è più tollerabile!

Le intenzioni sono chiare: si vuole smantellare il sistema pubblico, si vogliono cancellare anni di conquiste sociali, frutto di dure lotte politiche e sindacali per conquistare dignità nel lavoro, tutele e diritti.

Noi non tradiremo le aspettative dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno partecipato alla manifestazione di Roma lo scorso 13 febbraio; per questa ragione continueremo a combattere le politiche del ministro Brunetta volte a buttare via i precari, a partire dal prossimo 30 giugno, e sosterremo ovunque, ed in tutte le sedi il ritiro delle pretese governative affinché le Regioni possano procedere il più rapidamente possibile al completamento dei processi di stabilizzazione e continuare a garantire, così, la qualità e l’efficienza dei servizi e una prospettiva di lavoro stabile ai precari.

Roma, 24 febbraio 2009


Logo dei Vigili del Fuoco

Genova – Aiuti alle popolazioni delle zone terremotate

09.04.2009 – Dando seguito all’iniziativa assunta dalle segreterie nazionali CGIL CISL UIL, i compagni di Genova si sono attivati ed hanno inviato al Dirigente provinciale una specifica richiesta che alleghiamo di seguito, quale traccia per quanti altri volessero procedere con le medesime intenzioni. 


 

Al Comandante Provinciale
Vigili del Fuoco ………. 

Oggetto: aiuti alle popolazioni delle zone terremotate.

Egregio Dirigente,

La devastante catastrofe che ha colpito le popolazioni della regione Abruzzo, e che coinvolge in prima persona tutti i vigili del fuoco impiegati nelle operazioni di soccorso, porta la scrivente O.S. , a decidere di assumere concrete iniziative di solidarietà a favore dei cittadini abruzzesi.

La invitiamo, pertanto, a voler considerare l’opportunità di permettere al personale di codesto Comando di destinare, su base volontaria, 1 ora (una) dei propri emolumenti alle su scritte popolazioni.
 
Evidenziando come la predetta somma dovrà essere destinata sul conto corrente bancario numero 12000 intestato a ” Cgil, Cisl Uil Terremoto Abruzzo”, presso UGF banca, filiale n°157 Roma, codice IBAN IT23W0312705011CC1570012000, si ringrazia anticipatamente per la collaborazione che siamo certi saprà accordarci.

Distinti saluti.

per la Fp Cgil Vvf di ……….


Logo dei Vigili del Fuoco

Terremoto Abruzzo: disposizioni urgenti Presidenza Consiglio Ministri

18.04.2009 – Disposizioni urgenti – del Presidente del Consiglio dei Ministri – conseguenti agli eventi sismici che hanno colpito la provincia dell’Aquila ed altri comuni della regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009.


 


Logo dei Vigili del Fuoco

Puglia – Terremoto Abruzzo: riflessioni del Coordinatore Regionale FPCGIL

28.04.2009 – Lavoratrici, lavoratori, è doveroso descrivere e commentare a seguito anche dei numerosi quesiti che sorgono spontanei, quanto è accaduto e tuttora accade alla popolazione abruzzese che ha subito l’orrore della distruzione e dei lutti, a seguito della forte scossa tellurica del 6 aprile, oltre a quello che riguarda a come è stata gestita l’emergenza.
 
Da subito si parte considerando il dato che, in quella zona, già da tempo, la terra si muoveva e qualcuno, pare, aveva previsto la possibilità che si verificasse una scossa distruttiva a brevissimo tempo; vi erano state delle verifiche statiche in alcuni edifici e forse in relazione alla prevedibilità qualcosa di più si poteva fare.
 
Sicuramente su come è stata gestita l’emergenza qualcosa in più la si può dire, senza che quanto propinato dalle tv possa modificare la realtà sui tempi ed i modi con cui sono stati prestati i primi e gli attuali soccorsi alla popolazione.
 
Infatti, la prontezza e l’efficienza della macchina organizzativa propagandata dai vertici dell’attuale Governo non viene riscontrata dalle difficoltà delle comunicazioni tra chi doveva indirizzare e disporre le forze messe in campo, quindi, ancora una volta si può parlare di mancanza di coordinamento che immancabilmente crea confusione e in qualche modo non garantisce rapidità negli interventi.
 
I Vigili del Fuoco anche questa volta si sono rivelati il perno del soccorso prestato, sottolineando anche come nella città dell’Aquila, al momento dell’evento, erano in servizio solo circa 15 unità che, da soli, non bastano neanche a soddisfare le richieste d’intervento ordinario.
 
Condizione, quella della grave carenza di organico che colpisce tutti i Comandi Provinciali VV.F. d’Italia ed in particolar modo quelli Pugliesi, che sicuramente non viene aiutata, anzi penalizzata, dalle finanziarie degli ultimi anni, nonché dall’ultima che ha previsto la restituzione del turn-over pari al 10% a fronte di una carenza nella pianta organica di 4000 unità per un totale di 19000 se si considerano i parametri europei.
 
Situazione, questa, da evidenziare a chi i giorni dopo e come avviene dopo ogni disastro è andato lì a piangere.
 
Ma nonostante quanto detto, i Vigili del Fuoco come sempre hanno fatto il loro dovere riuscendo a fronteggiare l’emergenza grazie solo al raddoppio dei turni, che è massacrante e che mette a rischio l’incolumità degli operatori e la sicurezza dei loro interventi e che li vede ancora oggi, che la situazione comincia, tra grandi difficoltà, a normalizzarsi, a prestare servizio a straordinario quasi, se si considerano tutte le attività svolte dai VV.F., 24 ore su 24, alternandosi dai luoghi interessati dal sisma alle proprie sedi di servizio.
 
Ed in fine il pensiero non può non andare che a loro, gli Abruzzesi, che sono costretti ad affrontare tutti i disagi che una situazione come quella di un terremoto presenta: continuano le code ai servizi sanitari, alle mense; ecc.ecc.
 
Quanto durerà tutto ciò? Questa volta le promesse saranno mantenute? Potranno ritornare a breve nei tempi previsti ad alloggiare in abitazioni sicure da eventi sismici? Quello che ci si augura comunque, è che non accada che questa gente finisca nel dimenticatoio e che questa tragedia non finisca nelle mani di affaristi senza scrupoli che servono un unico padrone, il danaro!

Il Coordinatore Regionale FPCGIL VVF
Carmelo PESOLA


Logo dei Vigili del Fuoco

Dichiarazioni di Giovanni Lolli (PD), a favore dei Vigili del Fuoco

22 maggio 2009 – Nella conferenza stampa tenuta ieri a L’Aquila, l’On. Giovanni Lolli, del Partito Democratico, ha illustrato un suo progetto in favore dei Vigili del Fuoco quale tangibile riconoscenza per l’opera di soccorso e sostegno svolta.
 
Accogliamo con piacere gli apprezzamenti al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e soprattutto la proposta riguardo i provvedimenti da adottare per la valorizzazione della categoria, poichè è in piena sintonia con le opinioni che abbiamo manifestato dopo aver visionato gli emendamenti della maggioranza da inserire nel Decreto Legge a favore dell’Abruzzo.


 

DAL CAPOLUOGO di giovedì 21 maggio 2009, Quotidiano web del Capoluogo d’Abruzzo:

“Fate conto che sotto questa proposta di legge ci sia oltre un milione di firme, tutti gli abruzzesi che vogliono ringraziare il lavoro straordinario di questi uomini”.

Con queste parole il parlamentare aquilano, Giovanni Lolli (Pd), ha illustrato, in una conferenza stampa, una proposta di legge in favore dei vigili del fuoco.

“Il grandissimo impegno quotidiano svolto dal personale del corpo nazionale dei vigili del fuoco nelle zone colpite dal terremoto ha messo in luce – spiega Lolli – ancora una volta, l’inadeguatezza delle retribuzioni per questi lavoratori che svolgono con grande professionalità e serietà una funzione sociale e civile fondamentale per il nostro Paese”.

La proposta di legge prevede il riconoscimento per i 30 mila vigili del fuoco facilitazioni fiscali su indennità di turno, indennità notturne e festive, sulle attività previste nel patto per il soccorso e sulle attvità di convenzione con le regioni.

Prevede, inoltre, una riduzione di imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali.

“Credo – ha concluso Lolli – che possa diventare una proposta di legge di tutto il Parlamento”.


Logo dei Vigili del Fuoco

VVF – Abruzzo: Relazione procedura di raffreddamento

10.09.2009 – Il giorno 09/09/09 si è tenuta presso la Direzione Regionale de L’Aquila la procedura di raffreddamento per la mancata attuazione della mobilità straordinaria per il personale “abruzzese” prestante servizio fuori regione.

Per l’amministrazione era presente il Direttore Regionale dott. ing. Dante Ambrosini e il F.A.C.dott. Daniele Bentivoglio, per le sigle sindacali erano presenti CGIL e CISL.

Prima di iniziare la riunione il Direttore illustrava le varie problematiche e le direttive logistiche in programma per il proseguimento dei lavori nell’area “sisma”, in merito a questo argomento la CGIL faceva notare che passati oramai quasi sei mesi dal giorno dell’evento calamitoso e dato l’elevato numero di ore di straordinario rese, non si avevano ancora notizie sul pagamento delle spettanze accessorie.

Il direttore rispondeva che i fondi, per il pagamento del mese di aprile (SISMA) e per il servizio espletato durante il “G8”, sarebbero divenuti esigibili nel giro di pochi giorni.

Si passava alla discussione relativa alla vertenza in atto.

Le OO.SS. hanno tenuto a precisare che il Direttore non era certamente la figura preposta alla risoluzione della vertenza, in primo luogo perchè non destinatario diretto della vertenza, in secondo luogo perché egli stesso aveva sottoscritto il documento ufficiale, unitamente alle OO.SS. e ai Comandanti Provinciali dell’Abruzzo, per la richiesta formale all’attuazione di una mobilita straordinaria.

Il Direttore in tutta franchezza condivideva le nostre osservazioni comunicando inoltre di NON ESSERE IN POSSESSO DI NOTIZIE UTILI ALLA SOLUZIONE DEL PROBLEMA.

Le OO.SS.,a quel punto decidevano di abbandonare il tavolo quando, una tempestiva telefonata da parte del Capo del Corpo al Direttore tratteneva i presenti.

Alla ns. presenza l’ing. Gambardella riferiva al Direttore che avrebbe preso a carico il problema e in tempi brevissimi avrebbe notificato una risposta.

Nell’apprezzare l’opera del Direttore Regionale ing. Dante Ambrosini, che aveva condiviso e appoggiato le osservazioni espresse, le OO.SS. decidevano di confermare lo stato di agitazione ancora per una settimana passata la quale avrebbero intrapreso tutte le iniziative democratiche utili a sostegno della vertenza.

 

Per il coordinamento regionale FP CGIL VVF Abruzzo
Sergio Scarpitti, Antonio Salvatori, Rinaldo Agostinone

 

Collegato Lavoro e sollecito territori

 

Care compagne, cari compagni,

come sapete, il 21 pomeriggio si è tenuto un presidio della CGIL al Senato in occasione della ripresa della discussione del disegno di legge 1167-B/BIS che come noto è un provvedimento “omnibus”, già rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica per incostituzionalità di alcune sue norme, nel quale viene regolata nel peggiore dei modi la normativa dei lavori usuranti; dei congedi, aspettative e permessi; degli ammortizzatori sociali, dei servizi per l’impiego, l’apprendistato e l’emersione dal sommerso.
Per non parlare della scandalosa pretesa d’intervenire con circolare del Ministro del Lavoro a disciplinare l’arbitrato in assenza di una sua previsione contrattuale, nonché la gravissima lesione del diritto costituzionale dei cittadini a poter ricorrere alla magistratura, in caso di violazione dei propri diritti,attraverso una rinuncia preventiva da sottoscrivere al momento dell’assunzione.
Le notizie che ci giungono evidenziano che le modifiche apportate al provvedimento saranno irrilevanti, tali da non modificare nella sostanza il testo precedente, e che i tempi di approvazione del disegno di legge saranno abbastanza brevi.
Ciò significa che tutta la CGIL dovrà intensificare nei prossimi giorni le iniziative di mobilitazione, per fare capire al paese le conseguenze di un simile provvedimento che consegna ai datori di lavoro la possibilità di commettere qualsiasi irregolarità ai danni dei lavoratori, sapendo di poter contare su norme assolutorie e sulla compiacenza delle Istituzioni, in particolare del Ministero del Lavoro.
In questa situazione è assolutamente doveroso che l’azione della categoria a difesa del ruolo del lavoro e del servizio pubblico e di lotta alla precarietà rivolga ancora di più la propria attenzione, alla presenza dei privati nei nostri settori ed alle motivazioni che ne hanno consentito l’utilizzo, intensificando sempre di più l’azione di tutela dei lavoratori, soprattutto in presenza di appalti le cui logiche ispiratrici possono determinare condizioni di incertezza lavorativa e contrattuale.
Per come stanno le cose, è sempre più reale il rischio di una maggiore presenza di privati con queste caratteristiche in tutti i nostri settori.
Da qui l’esigenza di contrastare con ogni mezzo questo processo legislativo, risultato dall’insieme della riforma Brunetta/Finanziaria/DL 1167/B-Bis, i cui effetti non saranno altro che una progressiva marginalizzazione della presenza istituzionale dello Stato a scapito dei privati, a cui saranno sempre di più affidati servizi e funzioni amministrative con evidente danno per i cittadini.
Non c’è molto tempo a disposizione: è necessario partire subito con le iniziative di mobilitazione e lotta varate dalla categoria; soprattutto per quanto riguarda la difesa dei precari che si vuole mandare via dal loro posto di lavoro come primo atto dell’azione di demolizione del ruolo e del valore del lavoro pubblico.
Urge pertanto completare la fase preparatoria, già illustrata nel corso della riunione del Dipartimento del 21 settembre, raccogliendo l’indicazione dei referenti regionali da parte delle strutture che ancora non hanno provveduto al riguardo, a definire il quadro delle riunioni regionali da tenere per esaminare le problematiche riguardanti il mantenimento in servizio dei precari, e la loro stabilizzazione, nonché le iniziative da mettere in campo per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo delicato ed importantissimo tema.
Si sollecita pertanto le strutture in indirizzo a fornire allo scrivente, nel più breve tempo, le indicazioni richieste.
Con l’augurio di buon lavoro.

Fraterni saluti.

                     p. la Segreteria Nazionale FP CGIL                                      p. Dipartimento Welfare-MdL
                                Fabrizio Fratini                                                        GianGuido Santucci

« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto