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Stato di agitazione: Comunicato Stampa CGIL CISL UIL

 

CONTINUA LA PROTESTA DEI VIGILI DEL FUOCO

 

I Vigili del fuoco come forma di protesta nei confronti del Governo per non aver adottato i provvedimenti promessi dal Ministro Maroni relativi agli adeguamenti di organici, indennità, ammodernamento mezzi ed attrezzature, in occasione della festa della repubblica del 2 giugno durante il passaggio dei vigili del fuoco faranno sentire l’urlo delle sirene dei mezzi di soccorso, sia nelle sedi di servizio che nella zona terremotata contro la sordità del Governo.
La popolazione abruzzese ha avuto modo di constatare il grande impegno professionale ed umano dei Vigili del Fuoco, ha altresì potuto constatare le difficoltà organizzative e tecniche che gli stessi hanno dovuto superare per dare ai cittadini un servizio di soccorso adeguato; per tutto ciò, giornalmente, ci esprimono attestati di stima e di sostegno.
Pertanto chiediamo, sia agli abruzzesi che al resto del paese, di sostenerci sempre di più al fine di rendere più responsabile e coerente l’azione dei governi per adeguare e rendere più efficace ed efficiente il servizio di soccorso alle popolazioni.
Se il Governo non manterrà quanto promesso, attueremo ulteriori forme di protesta compreso lo sciopero, garantendo comunque anche in tale circostanza, il servizio di soccorso alla cittadinanza che ci apprezza e ci sostiene senza riserve, diversamente da chi ha responsabilità istituzionali.

          CGIL FP VVF              FNS CISL              UIL VVF
         D’Ambrogio             Mannone               Lupo

Roma, 1 giugno 2009


 

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VVF – Toscana – Corrette Relazioni Sindacali: Riduzione Personale – Abruzzo

Firenze, 15 Luglio 2009

Dott. Ing. Antonio MONACO
Direzione Regionale VVF della Toscana
F I R E N Z E

e p. c. :

Ai Coordinamenti ed alla Segreteria Nazionale
CGIL FP VVFCISL FNS – UIL PA VVF
R O M A

 

Oggetto: Corrette Relazioni Sindacali.
               Riduzione Personale Sezioni Operative – Sisma Abruzzo

Nella giornata di ieri avevamo casualmente appreso che si stava predisponendo la riduzione del contingente del Personale assegnato alle Sezioni Operative sul Sisma in Abruzzo.

Nel tardo pomeriggio, dopo nostro interessamento, abbiamo poi ricevuto una nota con la quale veniamo informati di come, la Direzione Regionale della Toscana, ha già disposto l’applicazione della riduzione in questione, così come invitata a fare dal Dipartimento di Roma.

Esprimiamo dissenso per il modo in cui la Direzione Regionale intende le relazioni sindacali, considerando il rapporto contrattuale limitatamente ad una “informazione successiva” alle Organizzazioni Rappresentative del Personale.
Purtroppo da mesi questo è il metodo che avanza e CGIL CISL e UIL intendono contestarlo perché contrario alle norme contrattuali sicuramente, ma soprattutto è contrario alla gestione chiara, trasparente e giusta del Personale del Corpo Vigili del Fuoco.

Auspichiamo che la S.V. vorrà dimostrare disponibilità nel modificare le previsioni della riduzione che avete indicato, che potevano e dovevano essere discusse insieme. Ci sono Comandi ai quali, con le Vostre autonome determinazioni, causerete un sovraccarico di lavoro, diseguale a quello sicuramente meno pressante di cui altri Comandi Provinciali hanno beneficiato.

Si rimane in attesa di riscontro e si inviano distinti saluti.

                FP CGIL VVF              CISL FNS                  UIL VVF
            Andrea MILANI    Fabrizio CIUFFINI     Roberto LENZI


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Toscana – Riduzione numerica squadre operative per riduzione personale impiegato in Abruzzo

Firenze, 16 Luglio 2009

Dott. Ing. Antonio MONACO
Direzione Regionale VVF della Toscana
F I R E N Z E

Al Comandante del Campo Base Monticchio 1

e p. c.:

Ai Coordinamenti ed alla Segreteria Nazionale
CGIL FP VVFCISL FNS – UIL PA VVF
R O M A

 

Oggetto: Organizzazione Squadre Operative C/o Campi base Monticchio 1 e Monticchio 2

Le Scriventi OO.SS sono venute a conoscenza che a seguito della riduzione del personale impiegato nella calamità dell’Abruzzo, presso il campo base della Toscana “monticchio” – per mantenere le stesse squadre operative sul territorio – si è provveduto ad una riduzione della composizione numerica dei componenti di “singola squadra” determinando, IN VIOLAZIONE A TUTTE LE DISPOSIZIONI MINISTERIALI CHE REGOLAMENTANO LA MATERIA ED AL CCNL DI CATEGORIA, alla composizione di squadre di n. 3 unità.

Si chiede con decorrenza immediata:
1- il ripristino delle condizioni previste dalla normativa vigente, quindi “squadre di almeno 5 unità permanenti, riconducibili a 4 unità permanenti + 1 vigile discontinuo per casi particolari e periodi limitati, da contrattare con i rappresentanti del personale”.
2- Nel caso di infortunio di personale VVF, dove l’infortunio stesso sia riconducibile alla composizione sottodimensionata della squadra operativa, le scriventi riterranno direttamente responsabile chi ha prodotto questa organizzazione del lavoro, peraltro mai contrattata con le OO.SS. rappresentative del personale.

Questo stato di cose, qualora ce ne fosse ancora bisogno, è una ulteriore prova provata del sistema di relazioni sindacali, e dell’organizzazione del lavoro esistente in regione.

Si rimane in attesa di urgente riscontro alla presente, riservandosi da subito la possibilità di intraprendere le iniziative sindacali che si riterranno più idonee per la tutela dei lavoratori impiegati in attività di soccorso in Abruzzo.

Cordiali saluti

           FP CGIL VVF                  CISL FNS                    UIL VVF
        Andrea MILANI        Fabrizio CIUFFINI      Roberto LENZI


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Abruzzo – Problematiche Personale VVF

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Alla c.a. On. Silvio BERLUSCONI

Al Presidente del Senato On. Renato SCHIFANI

Al Presidente della Camera On. Gianfranco FINI

Ai Capigruppo Parlamentari di Camera e Senato

 
 

Pescara li, 28/07/2009

Le scriventi OO.SS. pongono alla Vostra attenzione la problematica relativa al personale Vigilfuoco della Regione Abruzzo.

Nello scorso mese di maggio, unitariamente, hanno richiesto al Ministero degli Interni di effettuare la mobilità volontaria a costo zero del pesonale VV.F. residente nella Regione Abruzzo e che attualmente prestano servizio in altre Regioni, al fine di poter rispondere alle urgenti necessità organizzative che impegnano la nostra struttura nella emergenza sismica in atto e nell’ormai attiva Campagna Antincendio Boschiva.

Si precisa che detta mobilità è interamente a costo zero per l’Amministrazione ed è stata già richiesta ed ottenuta in altre simili situazioni emergenziali quali: Terremoto Irpinia, Alluvione Sarno e Quindici, Terremoto Umbro Marchigiano, Terremoto Molise, Emergenza rifiuti Campania.

Si auspica quindi da parte delle S.V. un intervento urgente a sostegno della citata richiesta presso la Direzione Generale del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco.

Si allegano: ultima disposizione Ministero Interni per emergenza rifiuti e richiesta di personale Abruzzo da parte del Direttore Regionale VV.F. Regione Abruzzo. 

           CGIL                           FNS CISL                              UIL
    Sergio Scarpitti      Lanfranco D’Agostino      Donato D’Arcangelo


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Abruzzo – Stato di agitazione del personale della Regione Abruzzo.

07.08.09 – Pubblichiamo, in allegato, la nota sullo stato di agitazione proclamato unitariamente dalle segreterie regionali  FP CGIL VVF, CISL FNS e UIL VVF verso il mancato trasferimento del personale residente in Abruzzo che presta servizio al di fuori della Regione.

 


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L'Aquila – Richiesta di mobilità straordinaria in Abruzzo

alla c.a. : Capo Dipartimento
Dott. Paolo Francesco TRONCA

Capo dipartimento Vicario Capo del CNVVF
Dott. Ing. Antonio GAMBARDELLA

Direttore Regionale Abruzzo
Dott. Ing. Dante AMBROSINI

Direttore Centrale Risorse Umane
Dott.ssa Carmen SABELLI

Comandante Provinciale VV.F di L’Aquila
Dott. Ing. Roberto LUPICA

 
 

Oggetto: L’Aquila: Richiesta di mobilità straordinaria in Abruzzo.

Egregi,
il terremoto che ha colpito l’Abruzzo, ed in particolare L’Aquila, ha ampliato a dismisura le difficoltà strutturali del CNVVF.

Gli effetti di tali difficoltà e carenze, nella nostra regione, ricadono direttamente su una popolazione che è già stata gravemente colpita dagli eventi poiché la richiesta di servizi e di assistenza è di gran lunga superiore all’attività ordinaria di soccorso tecnico urgente.

La recente decisione di ridurre il personale di colonna mobile presente sul territorio abruzzese, malgrado i vigili del fuoco tuttora presenti garantiscano la massima disponibilità a sacrifici e turni spesso massacranti, non permette di rispondere con rapidità e professionalità alle richieste, non solo della cittadinanza, ma anche delle istituzioni territoriali e nazionali.

Basti pensare, a titolo di esempio, alla volontà di assicurare, nell’imminenza dell’apertura dell’anno scolastico, l’impiego del personale operativo dei vigili del fuoco (almeno 30 unità giornaliere) per prevenire e tranquillizzare gli studenti e le loro famiglie, il personale docente, piuttosto che la cittadinanza tutta, per la quale, la presenza dei Pompieri rimane motivo di serenità e certezze.

Come si può pensare, allora, di garantire tutti i servizi con un organico del Comando di L’Aquila già decisamente sottodimensionato, oltre tutto con molti colleghi alle prese con la loro stessa condizione di “terremotati”?

In conclusione, considerato l’impegno che il Corpo dovrà ancora a lungo garantire, prima che venga ripristinato un minimo di normalità, confidiamo ci possa essere un ulteriore segnale di disponibilità procedendo, da subito, con una mobilità straordinaria verso il Comando di L’Aquila, sia per consentire ai colleghi fuori sede di affrontare meglio le loro problematiche familiari, sia per mitigare, almeno in parte, gli effetti negativi che l’enorme carico di lavoro produce su tutti gli altri colleghi.

Si resta in attesa di cortese, quanto urgente riscontro e si porgono distinti saluti.

             L’Aquila 17.09.2009                      
 
                                                              IL COORDINATORE PROV.LE CGIL VVF 
                                                                          ANTONIO SALVATORI


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Terremoto Abruzzo: cordoglio dei Vigili del Fuoco Croati alla popolazione e solidarietà ai colleghi italiani, impegnati nelle operazioni di soccorso

07.04.2009 – La FPCGIL Vigili del Fuoco ringrazia il Presidente del Sindacato dei Vigili del Fuoco della Croazia Dragutin Dragač, che da Zagabria ha inviato una graditissima nota con la quale esprime a nome dei vigili del fuoco croati cordoglio al popolo dell’Abruzzo, colpito da lutti e distruzione e solidarietà ai colleghi italiani impegnati nelle operazioni di soccorso alle popolazioni.
Di seguito il testo della nota.

 


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VVF – Terremoto Abruzzo: cordoglio per le vittime e solidarieta ai colleghi italiani dai Vigili del Fuoco di Malta

10.04.2009 – La FPCGIL Vigili del Fuoco ringrazia Mr. Bartholomew Micallef, responsabile del Sindacato GWU per il settore dei Vigili del Fuoco dell’aeroporto internazionale di Malta e membro del progetto “Health and Safety Strategy for Firefighters in the European Mediterranean Area” per il messaggio di cordoglio alla vittime del terremoto dell’Abruzzo e di vicinanza ai vigili del fuoco italiani impegnati nel portare soccorso alla popolazione.
Di seguito il testo del messaggio originale.

“Me and all the fire fighters at the Malta International Airport would like to send our condolences to all the families of the victims involved at the earth quack of this week and to give the courage and strength to all the fire fighters who are helping the injured people and searching for others in the debre.

Is it possible to send this message to the fire stations who are involved in this operation pleas. THANK YOU>

Always in our taught.

Bartholomew and all the fire fighters.”


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Terremoto Abruzzo – Al via la 2^ fase, tempi e modalità degli avvicendamenti

15.04.2009 – Innanzitutto intendiamo sottolineare l’ennesima dimostrazione di competenza e capacità – unitamente ad una grande umanità e generosità – messa in campo da tutto il personale VVF nel portare soccorso, spesso tra mille difficoltà, alle popolazioni colpite dal terremoto; né intendiamo scordare il grande contributo fornito anche da tutti gli operatori che sono a loro volta parte integrante del Sistema, in particolare lavorando nel Servizio Sanitario, nel Volontariato, nelle Associazioni e nelle Forze dell’Ordine.

Si, perché come abbiamo avuto modo di segnalare anche nel comunicato stampa lanciato nei primi giorni dell’emergenza, sono i singoli soggetti che hanno funzionato egregiamente; meno, molto meno quei vertici politici ed amministrativi che, in “tempo di pace”, avrebbero dovuto pianificare un evento atteso, ovvero predisporre e testare adeguati piani di emergenza, così da rispondere con immediatezza ai primi drammatici momenti di incertezza e confusione, mitigando le sofferenze della popolazione e le difficoltà dei soccorritori.

Ma ci sarà tempo e voglia per riparlarne.

Ma veniamo all’attuale situazione: come è facilmente immaginabile – e, aggiungiamo, fortunatamente – la fase dell’emergenza acuta sembra stia progressivamente lasciando posto ad una gestione più ragionata delle risorse umane e strumentali da mettere in campo, ancor più mirate alle reali necessità della popolazione e dei territori colpiti dal sisma: va letta in tal senso la riduzione del 20% di uomini e mezzi già dai prossimi cambi del personale, così come il passaggio alla seconda fase operativa – da un orario di lavoro considerato h24, ad uno h16 (art.35 CCI) – che avverrà a partire dalla data odierna.

Procede, ovviamente, anche il lavoro finalizzato al ripristino della normalità, in particolare per quanto attiene alle verifiche di stabilità – in un primo momento richieste, sembrerebbe per volontà del Capo del Corpo (?), ai soli ingegneri – il cui esito positivo consentirebbe l’immediato rientro nella propria abitazione di tanti cittadini attualmente ancora “sfollati”.

Ebbene, a fronte dei ripetuti interventi formali, anche se per le vie brevi della CGIL VVF – ma anche di altre OO.SS. – la questione dei soggetti che si dovranno occupare delle verifiche è stata completamente recuperata, tanto è vero che già dai prossimi avvicendamenti “si richiedono unità tecniche del ruolo dei direttivi, o con qualifica di sostituti direttori con adeguata esperienza.

Tuttavia, come sopra, ci sarà tempo di riparlare di questo caso, come di tanti altri, poiché dal nostro punto di vista, se l’operato del Corpo in tutte le sue componenti è stato ineccepibile, non abbiamo avuto la sensazione che la stessa cosa si possa dire del management dirigenziale: vorremmo tanto sbagliarci ed essere smentiti.

Adriano FORGIONE


 


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Terremoto Abruzzo: Stefano Iucci su Rassegna Sindacale: meno protezione, più sicurezza?

I SOCCORSI – Luci ed ombre su un sistema: parlano FORGIONE (VVF) e CIANCIO (PC)

18.04.2009 – Rassegna Sindacale n.15 (16-22/04/09) – Meno protezione, più sicurezza? A cura di Stefano IUCCI
 
Si chiama “circolarità ricorsiva”. È questa la locuzione assai burocratica che spiega come dovrebbe funzionare un sistema di protezione civile: un percorso virtuoso scandito da fasi che tutte si tengono tra di loro: previsione, prevenzione, addestramento, esercitazione, preparazione, emergenza, gestione emergenza, superamento dell’emergenza, ripristino della normalità, normalità.
 
Questa catena rigorosa – in cui tutti gli enti preposti devono fare la propria parte – è stata sancita nella legge 225/92, quella che in Italia ha istituito il servizio nazionale di protezione civile come tardiva risposta alla cattiva gestione dei soccorsi durante il terremoto dell’Irpinia nel 1980. 
 
Ed è una catena che evidentemente nel disastro abruzzese non ha funzionato.
 
Il Piano per le procedure operative per il rischio antisismico dell’Aquila, per esempio, è stato completato solo il 14 gennaio del 2009 e l’ultima esercitazione in situazione d’emergenza è stata realizzata nel ’99.
 
Colpiscono, ora e a mente un po’ più fredda, anche le disfunzioni operative, quelle che a noi magari paiono inezie ma tali non sono per chi con il sisma ha perso tutto: “È venuto fuori molto bene – spiega Adriano Forgione, coordinatore dei vigili del fuoco della Cgil – che ancora ad alcune ore dal sisma non si sapeva dove allestire i campi di accoglienza, dove collocare mezzi e uomini di soccorso; non erano stati previsti punti di coordinamento alternativi per edifici pubblici come prefettura e questura, mancava qualsiasi monitoraggio attendibile del patrimonio edilizio. Pensi che a 48 ore dal terremoto non funzionava ancora il sistema di vettovagliamento e lì c’erano operatori che lavoravano ininterrottamente da due giorni. La lezione è una sola: questa filiera, questa catena la devi strutturare in tempo di ‘pace’, solo così puoi affrontare l’emergenza”.
 
Il punto è proprio questo. Quando con un po’ di enfasi si dice che “lo Stato in Abruzzo c’è”, cosa si intende esattamente? Certo ci sono uomini valorosi, sprezzanti del pericolo e della fatica, ma si può dire che lo Stato, nella sua accezione più ampia di “cosa pubblica”, c’è quando si muove ancora e solo dopo l’emergenza e quando in una zona fortemente sismica mancano i piani di protezione civile e il coinvolgimento delle comunità locali, o quando le costruzioni più nuove non rispettano le norme antisisma?

Per spiegare bene come tutto questo può essere successo, è utile fare una riflessione sulla nostra Protezione civile. Distinguendo innanzitutto tra il dipartimento della Protezione civile presso la presidenza del Consiglio (istituito nel 1982 dal duo Spadolini/Zamberletti), che ha funzione di coordinamento, e il sistema della Protezione civile che comprende una grande quantità di soggetti che dovrebbero coordinarsi e agire sistemicamente tra di loro (la “circolarità ricorsiva” di cui dicevamo sopra): Vigili del fuoco, forze dell’ordine, volontariato, enti locali, sanità eccetera.
 
“Dagli ultimi eventi – incalza Forgione – è fin troppo evidente che il governo sta smantellando il sistema di protezione civile che sempre più spesso si occupa di eventi mediatici a scapito del monitoraggio e della presenza capillare e sistema sul territorio”.
 
I grandi eventi sono il Giubileo, il G8, una visita del papa, un raduno ecumenico e addirittura i mondiali di ciclismo. C’è, dietro questi aspetti, un approccio ideologico molto forte: “Quando abbiamo chiesto a un sottosegretario cosa intendesse per ‘grandi eventi’ – racconta Massimo Ciancio, rappresentante Fp Cgil presso la presidenza del Consiglio e psicologo dell’emergenza – ci ha risposto che per lui un ‘grande evento’ si ha quando molta gente si raduna e dunque possono sorgere pericoli.
 
Come si vede questa non è protezione civile, ma piuttosto la vecchia difesa civile di scelbiana memoria, che ispirò la prima legge di protezione civile del ’70 e che è molto vicino piuttosto all’ordine pubblico”.
 
In questo modo la presenza costante sul territorio salta e alla Protezione civile resta, oltre ai grandi eventi, lo spazio mediatico dell’intervento solo nell’emergenza estrema, come nel caso dell’Abruzzo. Solo in questo senso si può dire che lo Stato c’è: un decreto legge del 2002 stabilisce che al verificarsi di un evento il presidente del Consiglio nomina commissario delegato il capo della protezione civile.
 
Tutta la catena e le sinergie vengono meno, lo Stato arriva e si prende tutto: l’immagine è quella di Berlusconi a passeggio tra le macerie con il casco dei vigili del fuoco che lancia a raffica proposte improvvisate su new town e progetti da affidare alle province d’Italia senza averne discusso con alcuno.
 
Intanto, negli anni le comunità locali non sono cresciute: nonostante da settimane si avvertissero a l’Aquila e dintorni scosse, la Protezione civile non ha effettuato nessuna esercitazione sul posto con i vari soggetti preposti alla sicurezza.
 
Questo spostamento di competenze si può definire con termini inglesi il passaggio dalla safety alla security, ed è particolarmente evidente rispetto al corpo dei Vigili del fuoco: “Il governo – attacca Forgione – investe, come è giusto che sia, risorse sul volontariato; dovrebbe fare altrettanto con i vigili del fuoco, la cui mission viene invece spostata verso un mix tra ordine pubblico e sicurezza nelle grande città. Una sorta di militarizzazione che ci snatura”. Se si lascia il territorio è anche più facile tagliare: il corpo attualmente comprende solo 26.000 pompieri, mentre gli standard europei di sicurezza ne prevedrebbero 45.000 e uno studio dell’amministrazione dice che ne servirebbero almeno 55.000; quest’anno, poi, la scure Tremonti ha tagliato del 30 per cento le risorse disponibili.
 
Insomma, il caso Abruzzo come tragico esempio di una più generale inadeguatezza del nostro sistema di protezione civile.
 
“La lezione che si può trarre da tutti questi ragionamenti – conclude Ciancio – è che per l’Abruzzo non bisogna cercare capri espiatori. È un’intera classe politica che fallisce ed è sempre più distante dal paese reale”.
 
Sono, in fondo, le stesse considerazioni del presidente Napolitano quando dice che nessuno è esente da colpe o responsabilità.


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Aquilani brava gente, siamo tutti aquilani

27.04.2009 – Aquilani brava gente, siamo tutti aquilani: lettera aperta a Vigili del Fuoco e non
 
Buon giorno a tutti,
vorrei subito specificare che questa non è una richiesta fondi, né una richiesta di aiuto, ma semplicemente una testimonianza, dai luoghi della devastazione del sisma che ha colpito il 6 aprile la terra dell’Abruzzo.

Sono un Vigile del Fuoco, che in questi giorni ha avuto la fortuna di poter stare in mezzo ai colleghi Aquilani, in mezzo a quei Vigili del Fuoco che per primi hanno dovuto far fronte alla furia dell’onda tellurica.

Vigili del Fuoco, persone, che hanno lavorato senza sosta, nelle prime ore in condizioni inimmaginabili, sovente senza sapere quali erano le condizioni dei loro familiari.

Vigili del Fuoco che oggi vivono sovente la condizione di essere un soccorritore e un terremotato, perché molti di loro non hanno più una casa. con le famiglie in molti casi a cento duecento chilometri di distanza perché sfollate in zone costiere più tranquille.

Un collega Aquilano mentre ci salutavamo mi ha chiesto di testimoniare quanto siano generosi e forti gli Abruzzesi, mi ha detto ” Dillo che siamo montanari forse sembriamo duri scontrosi, ma dentro abbiamo un cuore grande grande”.

E per questo come Vigile del Fuoco vi voglio testimoniare ciò che altri colleghi di altre regioni impegnati nelle operazioni di soccorso mi hanno testimoniato, ” siamo andati a fare uno sgombro, in centro, di un negozio di ceramiche, la devastazione era tanta, ma quella signora in quella distruzione ha voluto cercare la carta da regalo ed il nastro e ha voluto confezionare così come faceva normalmente per ogni componente della squadra un regalino per ringraziarci.”

Tanti sono i racconti di questo tipo che ho sentito, alcuni più tristi di altri ma la sensazione che noi come Vigili del Fuoco abbiamo avuto è stata quella di trovarci di fronte ad un popolo fiero e generoso che ti mette voglia di dare di più.

Un altro diceva ” quello che queste persone mi stanno dando vale più di ogni altra cosa” ed un collega Aquilano mi ha detto “Ho voluto fare questo mestiere con il sogno che forse avrei potuto salvare anche una sola vita quella sera ne ho tirati fuori 11 vivi ora possono anche licenziarmi.”

Con queste righe, io credo di aver mantenuto la promessa all’amico e collega, di testimoniare la grandezza degli Aquilani e di ringraziarli per ciò che come Vigili del Fuoco hanno fatto e continuano a fare.

Io, grazie a tutti quelli che diffonderanno questo messaggio, ho mantenuto la promessa. Vorrei che tutti quelli che oggi promettono, facessero seguire con la massima celerità i fatti alle promesse.

Vorrei che tutti noi fossimo controllori attenti di queste promesse anche dopo che i riflettori si saranno spenti.

Perché oggi ci sentiamo e SIAMO TUTTI AQUILANI.


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Stato di Agitazione CGIL CISL UIL

25.05.2009 – Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di commentare gli emendamenti proposti dalla maggioranza di governo in sede di conversione del decreto legge sul terremoto in Abruzzo.
 
Vi abbiamo altresì informati, sulla conferenza stampa tenuta dal senatore PD Lolli, riguardo l’iniziativa messa in campo dall’opposizione per rispondere alle esigenze del CNVVF.
 
Di seguito, a fronte della mancata decisione della parte governativa di dare una prima risposta alle esigenze del Corpo Nazionale pubblichiamo lo stato di agitazione unitario indetto da CGIL, CISL e UIL VVF per sollecitare il Governo a prendere provvedimenti urgenti atti a migliorare la situazione degli organici, dei mezzi e fare investimenti per valorizzare il personale del corpo, il quale, nell’ambito dell’emergenza ha dato grande prova di professionalità e di generosità unanimamente riconosciuti.


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