Manifestazione Nazionale "Per la Giustizia e per i Diritti di chi ci lavora". Essere in piazza significa difendere il diritto alla giustizia di tutti i cittadini. Comunicato stampa di Rossana Dettori Segretaria Generale FP CGIL Nazionale

Sabato 24 aprile i lavoratori giudiziari scenderanno in piazza in difesa della giustizia e dei diritti di tutti gli operatori: la protesta, sostenuta dalla FPCGIL, dalla UILPA, RdB e FLP, intende contrastare l’accordo, sottoscritto a dicembre da due sole OO.SS. che rappresentano la minoranza dei lavoratori, che porterà a un certo peggioramento del servizio tagliando migliaia di funzioni lavorative fondamentali per la macchina giudiziaria.

Il governo, a seguito delle elezioni regionali, ha preannunciato una nuova riforma ed essa non pare discostarsi da ciò che abbiamo visto in questi anni: attacco all’autonomia e all’indipendenza della magistratura, attacco ai mezzi di indagine più efficaci e nessuna attenzione ai bisogni dei cittadini.

Noi crediamo che l’unica riforma possibile sia quella che, avendo come riferimento la Costituzione, acceleri i tempi dei processi, modernizzi il sistema, migliori il servizio alla cittadinanza e le condizioni di lavoro di tutti gli operatori: per fare questo ci vogliono investimenti adeguati per il personale e per nuove assunzioni, nonché un progetto di riorganizzazione e modernizzazione.

Essere in piazza sabato 24 aprile è necessario per difendere il diritto alla giustizia dei cittadini italiani.

Roma, 23 Aprile 2010

 
alcune immagini della Manifestazione
 
 

Disdetta contratto metalmeccanici: la Fp Cgil con la Fiom. Un atto contro la democrazia, contro i lavoratori. Comunicato stampa di Rossana Dettori Segretaria Generale Fp Cgil

E’ veramente farsesca la rappresentazione che da più parti arriva sulla disdetta unilaterale del Contratto Collettivo Nazionale dei lavoratori metalmeccanici.

Affermare, da un lato, che da quella disdetta dipende la competitività del sistema industriale italiano ed il conseguente rischio di delocalizzazione degli impianti industriali e, dall’altro, che quella disdetta è la normale, “democratica” conseguenza del contratto di lavoro sottoscritto da Fim e Uilm, è fuorviante e strumentale.

La semplice verità è che con quell’atto si è voluto produrre un’accelerazione nel percorso di abbassamento dei diritti del lavoro e un’ulteriore lacerazione del rapporto che lega i lavoratori e le lavoratrici alle loro rappresentanze.

Quell’atto, perpetrato soprattutto contro i lavoratori metalmeccanici, iscritti e non alla FIOM, ripropone, infatti, una delle più grandi questioni che oggi attraversano l’intero mondo del lavoro, e non solo: cosa lega il mandato a rappresentare interessi, bisogni, aspirazioni alla necessità di assumere reali processi di verifica democratica?

Quel bisogno di democrazia che si invoca, giustamente, quando si limita la libertà di espressione, ma che viene espunta dai ragionamenti quando si tratta di acquisirne l’aspetto più centrale: il mandato a rappresentare.

Non si può nè si deve limitare la libertà di parola a nessuno, tantomeno al segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, al quale va la nostra solidarietà.

Quel nessuno sono anche le centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori del settore meccanico ai quali è, di fatto, impedito di esprimere il loro giudizio sulle scelte che li riguardano. Più o meno quel che sta accadendo nella vicenda delle elezioni delle RSU nel pubblico impiego.

La Fp Cgil è al fianco della FIOM e sosterrà i percorsi e le iniziative che assumerà in queste ore, a cominciare dalla visibile presenza delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici alla manifestazione del 16 di Ottobre.

Quando la deroga diventa regola non può essere e non è questione che riguarda solo un pezzo del mondo del lavoro.

Roma 9 Settembre 2010

Dettori (Fp Cgil): "Una battaglia per i lavoratori e per tutti i cittadini" – Intervista pubblicata da Rassegna Sindacale

 
Pubblichiamo il testo dell’intervista a Rossana Dettori pubblicata sul numero 3 di Rassegna Sindacale (27 gennaio-2 febbraio 2011)

Pari opportunità. Part-time: è vera emergenza. La Fp-Cgil chiede incontro al Ministro Carfagna – Comunicato Stampa di Rossana Dettori, Segretaria Generale Fp-Cgil Nazionale

“Le modifiche normative restrittive che si sono succedute in materia di lavoro part-time stanno causando una vera emergenza nel mondo del lavoro pubblico, un’emergenza ancora una volta pagata dalle donne. Dopo alcuni interventi che avevano indebolito l’esigibilità del part-time da parte delle lavoratrici, con la legge 183/2010 si è persino permesso alle amministrazioni di revocare i part-time già concessi. Ciò sta causando un grave arretramento della condizione di lavoro femminile, eliminando di fatto uno strumento importante di conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita”. Con queste parole Rossana Dettori, Segretaria Generale della Fp-Cgil Nazionale, motiva le ragioni della richiesta di incontro fatta pervenire al Ministro per le Pari Opportunità, l’On. Mara Carfagna.

“Crediamo sia utile affrontare con il Ministro Carfagna la questione partendo da una premessa: nelle Amministrazioni pubbliche a fronte di 170.587 unità di personale in part-time ben l’85%, e cioè 144.549, sono donne. È evidente – continua Dettori – che se uno strumento principalmente destinato alle donne diventa così debole, e a testimoniarlo ci sono le tante revoche che registriamo dall’entrata in vigore della norma, si rompe un equilibrio già di per sé precario, e le donne continuano a subire un’insopportabile sperequazione: si occupano del lavoro di cura familiare, prive di adeguati sostegni da parte del sistema di welfare, e si vedono negare persino quel poco che ha permesso loro di conciliare vita e lavoro. Un costo troppo alto per scaricarlo interamente sulle spalle delle donne”.

“Crediamo – aggiunge la Segretaria generale – che, soprattutto nel lavoro pubblico, dopo l’innalzamento dell’età pensionabile alle donne sia stato chiesto già troppo. Ci appelliamo al Ministro Carfagna sperando di trovare in lei un’interlocutrice attenta e, tra tanti scontri, un terreno di confronto sul tema dei diritti delle donne”.

Roma 18 aprile 2011
 

 
 

Esecutivi Unitari del 27 marzo 2007: Documento finale

I Comitati Esecutivi Unitari di FP CGILCISLFPUIL FPL e UIL PA riuniti in Roma il giorno 27 marzo 2007, sentita la relazione delle Segreterie Nazionali sulla difficile situazione della vertenza relativa ai rinnovi contrattuali del Pubblico Impiego, nonché il successivo ed articolato dibattito e le sue conclusioni

R I T E N G O N O  di estrema gravità il perdurante e contraddittorio atteggiamento del Governo, ed in particolare del Ministro dell’Economia Padoa Schioppa, con il quale ad oltre 15 mesi dalla scadenza dei contratti del Pubblico Impiego si negano le risorse finanziarie necessarie ad assicurare i rinnovi stessi in palese violazione degli accordi in sede di predisposizione della Legge Finanziaria 2007, lasciando senza tutela salariale oltre tre milioni di lavoratori pubblici;

C O N S I D E R A N O inaccettabile tale atteggiamento di forte penalizzazione dei lavoratori pubblici, peraltro in questo particolare momento che vede le Pubbliche Amministrazioni ed i loro operatori fortemente impegnate in profondi processi di riordino e di modernizzazione per una migliore ed efficiente erogazione dei servizi pubblici alla collettività;

P R E N D O N O  A T T O che il negare le disponibilità finanziare per i rinnovi contrattuali costituisce una grave ed inaccettabile violazione dei contenuti del “Memorandum sul lavoro pubblico” sottoscritto con lo stesso Governo;

D A N N O  M A N D A T O alle Segreterie Nazionali di proclamare lo sciopero generale del pubblico impiego per il giorno 16 aprile 2007 (intera giornata o turno di lavoro), con manifestazioni interregionali da effettuarsi nelle città di Bologna – Napoli e Roma.
A forte sostegno della giornata di lotta saranno effettuate in ogni posto di lavoro assemblee unitarie di mobilitazione dei lavoratori, con la partecipazione delle Segreterie Nazionali in quelle indette presso importanti strutture pubbliche quali Comuni, Aziende Ospedaliere, Agenzie Fiscali , Enti Pubblici e Ministeri.

Approvato all’unanimità

Roma, 27 marzo 2007

Rinnovo contratti pubblici: Dichiarazione stampa di Carlo Podda Segretario Generale Fp Cgil

Viviamo davvero in uno strano Paese!
Da qualche tempo si fa un gran parlare del fatto che esiste una “questione salariale”, tutti sono d’accordo nel dire che gli stipendi hanno perso potere d’acquisto, degli imprenditori ai politici, siano essi di opposizione o al Governo. Bene, però i rinnovi contrattuali non si chiudono per nessuno.

Le lavoratrici e i lavoratori della sanità e degli enti locali sono ancora senza il contratto, che, peraltro, scadrà il 31 dicembre 2007.

Tutto il mondo del lavoro pubblico ha già fatto uno sciopero generale perché nella legge di bilancio non ci sono le risorse per i rinnovi contrattuali.

Il Governo dice che le trattative si possono fare anche in assenza di risorse definite. Potrebbe anche piacerci un “chiedete e vi sarà dato”, peccato che non ci crediamo.

In questo Paese, noi che siamo persone serie, vogliamo rinnovare i contratti e la prossima settimana ci incontreremo con CISL e UIL per definire altri momenti di mobilitazione e di lotta.

Il Governo, invece di partecipare al dibattito come se fosse un attore qualsiasi, deve passare dall’astrazione ai fatti concreti, c’è una sola risposta possibile: stanziare le risorse per i rinnovi contrattuali.

Roma, 20 novembre 2007

Riforma P.A. del Ministro Brunetta: le valutazioni di CGILCISLUIL

Pubblichiamo la nota con le valutazioni di CGILCISLUIL sul progetto di riforma delle Pubbliche Amministrazioni presentato dal Ministro Brunetta

 

 
Roma, 17 giugno 2008

Vertenza lavoro pubblico: Comunicato stampa dei Segretari Generali FP CGILFP CISLUIL PA

La riunione svoltasi in data 7 ottobre 2008 all’ARAN non ha affrontato i nodi preliminari posti a base della vertenza sul lavoro pubblico messa in atto dalle OO.SS nello scorso mese di giugno. Pertanto le Segreterie Nazionali FP CGILFP CISLUIL PA, mentre ribadiscono la propria disponibilità a partecipare a tutte le riunioni che verranno nel frattempo convocate, ritengono necessario confermare la mobilitazione in atto allo scopo di ottenere dal Governo il tavolo negoziale generale.

Tale livello, come già avvenuto nei precedenti cicli contrattuali, indipendentemente dai diversi Governi che si sono alternati alla guida del Paese, appare quello in grado di risolvere i diversi aspetti di una vertenza contrattuale che si presenta di straordinaria complessità.

Nel corso di questa settimana le Segreterie Nazionali valuteranno le ulteriori iniziative di lotta da assumere a sostegno della vertenza.

Roma, 7 ottobre 2008

FPCGIL Carlo Podda   CISLFP Rino Tarelli    UILPA Salvatore Bosco

Segreteria Cgil: Brunetta chieda scusa o non saremo più ai tavoli. Dal ministro affermazioni maleducate e nervose, non ha consenso.

”Le affermazioni del ministro Brunetta sono di segno qualunquista e prive dei requisiti minimi di educazione e rispetto propri della sua funzione e che comunque sono dovuti a tutti gli interlocutori”. La segreteria della Cgil replica così alle dichiarazioni rilasciate dal ministro della Funzione pubblica in un’intervista ad un quotidiano.

“Sono affermazioni che rivelano nervosismo: sono ben scarsi i consensi alle proposte contrattuali del ministro, che infatti non sarà in grado di giungere alla firma di alcun contratto o quasi”, prosegue la nota.

”Il ministro Brunetta chieda scusa o la Cgil non parteciperà più ai tavoli convocati al ministero della Funzione pubblica, a partire da quello fissato per domani”, conclude la segreteria della Cgil

Roma, 28 ottobre 2008

Si profila grande successo sciopero Pubblico Impiego Regioni del Nord – Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

Si profila un grande successo dello sciopero indetto dalla FP CGIL nei settori del lavoro pubblico per rivendicare gli obiettivi della piattaforma unitaria di giugno e contro il Protocollo Brunetta sottoscritto da CISL e UIL.

I cortei che in questo momento stanno attraversando i capoluoghi di Regione del Nord sono grandissimi e vivacissimi.

A Milano, dove oltre 60.000 persone si stanno dirigendo verso Piazza Duomo per il comizio conclusivo, interi servizi del Comune sono chiusi, all’ospedale Niguarda la partecipazione allo sciopero è del 70%, l’Inps provinciale e la sede Inps Nord sono chiuse, al Comune di Sesto S. Giovanni lo sciopero è al 95%.

Speriamo che, almeno questa volta, a fronte di servizi chiusi, si possa evitare la stucchevole polemica sui numeri di partecipazione allo sciopero.

Dai primi dati che ci giungono dalle altre città possiamo dire che a Torino ci sono oltre 10.000 persone in corteo, a Bologna oltre 40.000, a Genova oltre 5.000 a Padova 13.000.

Siamo di fronte a delle manifestazioni di lavoratrici e di lavoratori del Pubblico Impiego che si possono definire come le più grandi che ci siano mai state.

Roma, 7 novembre 2008

Inaccettabili proposte di Brunetta sull'innalzamento età pensionabile per le donne – Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

Apprendiamo da fonti giornalistiche quali siano le proposte che il Ministro Brunetta starebbe mettendo a punto sull’innalzamento dell’età pensionabile per le donne nella Pubblica Amministrazione.
 
Entrambe le opzioni fingono di ricalcare il regime vigente, mentre di fatto innalzano da subito a 62 anni (in prospettiva una delle due ipotesi si spinge fino ai 65 anni) l’età minima di pensionamento per le donne.

Proposte per noi inaccettabili.

Ricordiamo a Brunetta che mentre la riforma Dini ha eguagliato il trattamento pensionistico tra settore pubblico e privato, abolendo i trattamenti di maggior favore dei dipendenti della pubblica amministrazione, non è ancora stata applicata la parte della riforma riguardante le pensioni integrative, cosa che vede i dipendenti pubblici come sostanziali debitori. Di fatto 2 milioni di lavoratoti ne sono privi. Inoltre il 53% dei dipendenti pubblici che rientrano nel regime contributivo o misto contributivo/retributivo, dovranno obbligatoriamente maturare i 40 anni di anzianità per poter ottenere un trattamento che varrà non oltre il 60% dell’ultima retribuzione. Su tutto questo, nessuno sembra aver intenzione di intervenire.

Come avevamo previsto, la sbandierata flessibilità di scelta era un inganno, uno specchietto per le allodole. Oggi vediamo il risultato, o almeno lo intravediamo. Al Ministro Brunetta che sostiene che un “lavoratore maschio potrebbe adire il giudice nazionale per ottenere la pensione di vecchiaia a 60 anni” invocando la disparità di trattamento, chiediamo se altrettanto non possa essere sostenuto per la disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e dipendenti privati. Il fatto che ad essere interessati siano solo i primi, ha quasi un sapore punitivo.

Cosa abbia poi a che fare questo obbligatorio ulteriore invecchiamento della forza lavoro nei settori pubblici con la millantata volontà di riformare, innovare, modernizzare le pubbliche amministrazioni, rimane un mistero. Risulta evidente come l’intenzione di Brunetta non sia quella di produrre riforme produttive per i lavoratori, i cittadini e le imprese, ma solo quello di penalizzare i lavoratori pubblici.

Anche in difesa delle donne e dei loro diritti, la Fp-Cgil scenderà in piazza il 13 febbraio.

Roma, 14 Gennaio 2009

Brunetta aspetti a cantar vittoria: comunicato stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

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