Roma, 17 marzo ’09
Al Capo del Dipartimento per le Politiche
di gestione e di Sviluppo delle risorse umane
d.ssa Elisa Grande
SEDE
e p.c. al Dott. Tiziano Labriola
Uff. relazioni sindacali
SEDE
Oggetto: indizione Referendum su accordo modello contrattuale
In occasione del Referendum indetto dalla CGIL, che si terrà nei giorni 23-24-25-26-27 Marzo pp.vv., per la valutazione dell’accordo separato sul modello contrattuale.
Chiediamo, pertanto, che vengano messi a disposizione di questa O.S., gli elenchi dei dipendenti suddivisi per ogni Dipartimento, e locali idonei o spazi comuni e tutte le facilitazioni in ordine allo svolgimento del referendum stesso.
p. FP–CGIL PCM
Gianni Massimiani
Accordicchio… di pianerottolo!
Il mese di Agosto è quello prescelto per fare pastrocchi. Lo si è sempre fatto in tutti i settori e questa volta tocca alla PCM. Una vecchia e consolidata abitudine nostrana!
Pare che l’accordicchio condominiale si firmerà nei primi giorni di agosto e chi lo firmerà si assumerà le responsabilità davanti ai lavoratori. Si dice che non è così che tempi migliori arriveranno, che l’accordicchio che si vuole anche avere la pretesa di chiamare contratto, porterà grande trasformazione che tutti quanti stiamo già aspettando. Certo anche noi sentiamo dire di questa miracolosa ristrutturazione e riorganizzazione della PCM. Addirittura, sentivamo ieri durante una riunione di contrattazione sulla formazione, una riorganizzazione “storica” che vedrà pezzi interi della PCM lasciare i padri lidi e navigare chi verso acque ministeriali, chi si trasformerà in agenzia, chi invece approderà -equiparandosi – addirittura al Parlamento e perché no al Quirinale.
Resta il fatto che l’accordicchio prevede un aumento delle ore di lavoro e di giorni lavorati a parità di salario dirottando un esigua somma dello straordinario sul salario contrabbandando tutto questo come grande vittoria di avanguardia (ci sono molte categorie nella PA che già godono di questo diritto da anni e per cifre di ben altra consistenza rispetto a quelle previste dall’accordicchio), rifiuta l’offerta del Governo di dotare il DPC di profili professionali (celando il disfacimento di quest’ultimo trasformato in chissà che cosa), si dimentica dei comandati, condanna i precari all’eterno limbo e propone un codice disciplinare dalla faccia brutta per fare più paura (intanto il Governo si sta rimangiando alcune odiose decisioni come le fasce di reperibilità per visite fiscali)
CIPE – TURISMO – SPORT
L’accordicchio poi, tra un ascensore che non funziona e una caldaia che non si accende, ha completamente dimenticato di i lavoratori del CIPE-TURISMO-SPORT . Tale omissione oltre ad essere una palese e insopportabile ingiustizia verso questi lavoratori fa addirittura scadere di qualità, semmai ciò fosse possibile, l’accordicchio che da condominiale diventa di pianerottolo.
La FP–CGIL PCM si schiera a sostegno delle legittime rivendicazioni delle lavoratrici e i lavoratori questi settori, quelli del CIPE che sono già passati alle vie di fatto scrivendo alla Corte dei Conti impugnando solo la firma della preintesa che li vede assolutamente esclusi.
Roma 27 luglio ’09
p. FP–CGIL PCM
Gianni Massimiani
Nonostante i significativi cambiamenti apportati in sede di discussione alla Camera al testo del disegno di legge sulla Protezione civile la CGIL Funzione Pubblica conserva il proprio giudizio negativo su di un provvedimento che, nonostante non si parli più di privatizzazione e di “scudo giudiziario”, continua ad ipotizzare per questa Istituzione il mantenimento di ruolo e funzioni che niente hanno a che vedere con la protezione civile come: la gestione di spettacoli, feste, processioni e campionati vari.
Ruolo e funzioni che “nei fatti” la rendono un entità autonoma, un corpo estraneo dello Stato non soggetto alle leggi ed ai regolamenti che il Governo ha messo in atto con le leggi e i decreti contro – riformatori del Ministro Brunetta.
In particolare, sul tema delle assunzioni, risulta scandaloso che alla Protezione Civile possa essere consentito di assumere personale senza dover ottemperare ai rigidi vincoli numerici ed economici a cui il Ministro Brunetta ha costretto le pubbliche amministrazioni pregiudicando così l’erogazione di servizi fondamentali per i cittadini, alcuni dei quali della stessa rilevanza di quelli svolti dalla Protezione Civile, come quelli sanitari e dei vigili del fuoco.
Per non parlare della Presidenza del Consiglio dei Ministri dove la crescita delle collaborazioni esterne e dei relativi compensi è cresciuta a livelli esponenziali inimmaginabili da quando è andata al Governo la nuova maggioranza di centro-destra.
Il Ministro Brunetta , già noto, all’0pinione pubblica per la sua incoercibile pulsione ideologica diretta ad aggredire le lavoratrici e i lavoratori pubblici, non si è accorto – o peggio ha fatto finta di non vedere le stabilizzazioni ad personam di dirigenti a contratto della protezione civile, mentre ne parla tutto il paese. Non si è accorto, o peggio a fatto finta di non vedere, che decine di migliaia di precari della pubblica amministrazioni sono ancora in attesa di una stabilizzazione. Per molti di loro l’agognata “stabilizzazione” potrebbe non avvenire mai, grazie proprio alle leggi Brunetta.
Il ministro ci dica quale relazione c’è tra il DL. 195 , riguardo al personale, e la nuova pubblica amministrazione, della efficienza, della meritocrazia, della serietà, e della trasparenza. Di tutto ciò non c’è traccia nel DL. 195.
Il confronto con il sindacato sui temi del funzionamento di queste strutture e della valorizzazione ed il riconoscimento del lavoro svolto dal personale dipendente è inesistente.
E’ questa l’ennesima dimostrazione del disegno messo in atto per rendere incapace ed inefficace l’azione della pubblica amministrazione a svolgere la sua funzione di garante dell’attuazione degli indirizzi costituzionali nei confronti dei cittadini per fare uscire il paese dalla crisi, anche attraverso il rilancio del servizio pubblico; ad eccezione di settori come la Protezione Civile e la stessa Presidenza del Consiglio dove con ‘affermazione ideologica “dell’urgenza del fare” vengono acquisite modalità e pratiche di gestione poco limpide e trasparenti, non soggette ad alcun controllo che non possono e non devono essere consentite ad un servizio pubblico.
La CGIL Funzione Pubblica non accetta, e non accetterà mai, questo modo di gestire la pubblica amministrazione da parte del Governo continuando a lottare per sostenere la stabilizzazione dei lavoratori precari , per reintrodurre trasparenza e legalità nella gestione del lavoro pubblico.
Roma, 23 febbraio 2010
Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali
per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non
merita né la libertà né la sicurezza.
(dalla Risposta al Governatore, Assemblea della
Pennsylvania, 11 novembre 1755) Benjamin Franklin (1706 – 1790)
Comportamenti antisindacali: prima sentenza contro il decreto Brunetta
Il 2 aprile scorso la Sezione Lavoro del Tribunale di Torino ha emesso una sentenza che condanna per comportamento antisindacale la Direzione Regionale dell’INPS che, violando le norme contrattuali, era venuta meno agli obblighi di relazioni sindacali.
Questa importante sentenza, la prima conosciuta, entra in una materia che si presta a interpretazioni le più difformi e sulla quale il Dipartimento della Funzione Pubblica ha in preparazione da mesi una direttiva e soprattutto riguarda un’amministrazione come l’INPS presente su tutto il territorio nazionale.
Pubblichiamo sul sito www.fpcgil.it il testo della sentenza.
Vorremmo infine tranquillizzare i tanti colleghi che ci stanno avvicinando circa la goliardica interpretazione dell’art.14 della legge 26/10 che ne fa la PCM. Su questo tema alcune OO.SS stanno mettendo su una precisa strategia. Il tempo di elaborarla e tutti ne sarete informati e investiti perchè pensiamo anche a mobilitazioni e azioni di lotta. Sapete, leggendo la famosa circolare, ci vuole un pò di tempo per riprendersi dallo stupore di tanta approssimazione e lapsus freudiani nei quali ci siamo imbattuti.
Presto avrete le dovute notizie intanto è utile leggere la chicca di Torino. Per quanto tempo ancora si vuole andare avanti senza le oo.ss? Noi desideriamo costruire qualcosa insieme all’amministrazione nell’nteresse dei lavoratori tutti, quelli di ruolo e non,e smetterla con questa assurda e ignominosa politica di contrapposizione generazionale.
Roma, 9 aprile 2010
FP CGIL – COORDINAMENTO NAZIONALE PCM
Gianni Massimiani
La FP–CGIL/PCM esprime solidarietà ai fierissimi manifestanti dell’Aquila, venuti in 5mila a Roma, per testimoniare la vera condizione e il disagio dei terremotati, e per rivendicare i propri diritti di fronte a promesse non mantenute e al silenzio assordante dei mezzi di comunicazione.
Sostiene le giuste rivendicazioni di dignità e di democrazia del popolo aquilano ” senza se e senza ma”!
E’ inverosimile, infatti, che a più di una anno dal terremoto, spentisi i riflettori e i lustrini delle televisioni di stato, i terremotati siano abbandonati a se stessi e la ricostruzione sia assolutamente ferma.
Condanna con fermezza, il vergognoso comportamento delle forze di polizia che con le cariche hanno provocato anche dei feriti, il tutto non degno di un Paese civile e democratico.
Roma, 8 luglio ’10
LA NOSTRA SALUTE
Ieri a Via delle Mercede si è tenuto un incontro con l’Amministrazione concernente l’imminente bando di gara per l’aggiudicazione del servizio di polizza sanitaria a favore dei dipendenti che dovrà partire a gennaio 2010.
La CGIL ha fornito un contributo alla stesura del capitolato suggerendo all’Amministrazione alcune specifiche come, ad esempio, la deducibilità del premio dalla dichiarazione dei redditi (questione, ancora mai chiarita dall’Amministrazione e che si presta a vari dubbi interpretativi espressi anche da rappresentanti dell’Amministrazione stessa, presenti alla riunione), l’intero rimborso dei ticket, la copertura all’estero, un sussidio per le onoranze in caso di decesso, la copertura anche parziale delle spese dentistiche, ecc. ecc.
E’ stata rimandata, poi, a un successivo incontro l’individuazione delle somme da indicare come prelievo annuale dal FUP rivendicando una più specifica e puntuale informazione circa la composizione delle somme medesime nell’auspicio che l’Amministrazione converga sull’utilizzo di tutte le risorse derivanti da risparmi di gestione e quant’altro ad integrazione, per sgravare così ulteriormente il personale.
La partecipazione all’incontro della Dott.ssa Brunella Vercelli ha sicuramente dato un taglio tecnico alla discussione che precisamente verteva su ciò che è indispensabile che il capitolato contenti dal punto di vista di una maggiore copertura per il personale.
La CGIL ha chiesto che, alla Commissione di gara, vigili anche un delegato per sigla sindacale al fine di poter dare il massimo della collaborazione all’operazione anche perché, se è pur vero che la convenzione di fatto la stipula l’Amministrazione, i soldi utilizzati sono un patrimonio dei dipendenti.
Nel corso della riunione la CGIL e altre sigle sindacali hanno chiesto che il premio dell’assicurazione sia diversificato tra la dirigenza e le qualifiche funzionali, come già richiesto nella precedente riunione, nell’ottica di un rapporto solidaristico tra colleghi della stessa Amministrazione che percepiscono importi notevolmente diversi.
Roma, 26.02.2009
Coordinatore Nazionale Fp-CGIL PCM
Gianni Massimiani
Questa O.S. precisa quanto segue:
deve essere chiaro a tutti che la Caspie è solamente un’assicurazione che integra il Servizio Sanitario Nazionale, e non che lo sostituisce, stipulata per il personale della PCM, con un contratto di durata quadriennale, che è stato rinnovato per un solo anno (2009). Infatti l’Amministrazione, sentiti i sindacati, sta disponendo un bando di gara europea, per l’aggiudicazione del servizio di polizza sanitaria a favore dei dipendenti, che partirà a gennaio 2010.
Comunque la FP–CGIL, nel ribadire il proprio orientamento per l’affermazione assoluta del principio di universalità dello Stato sociale, darà tutto il suo contributo nella stesura e composizione del relativo capitolato, affinché sia chiaro e netto che le prestazioni saranno di tipo integrativo così come previsto dalla normativa contenuta nella 229/99.
Dalla farsa alla fantascienza, queste sembrano essere le novità proposte da questo Governo in merito al rinnovo – tardivo – del contratto. Dalla metodica manipolazione della realtà (“la crisi non esiste”, salvo poi “rettificare” quanto detto) condotta giorno dopo giorno dall’uomo di Palazzo Chigi, siamo passati al “raccontino” di fantascienza che è degnamente rappresentato da ciò che si legge nella proposta di contratto della PCM.
Tutto ciò appare più una “boutade” che una proposta seria, una provocazione iscritta dentro un disegno autoritario che manipola la realtà e che fa un tutt’uno con il nuovo modello contrattuale siglato da CISL, UIL e UGL, con l’appoggio di Confindustria ma senza il consenso dei lavoratori.
Il Ministro Brunetta, con un colpo di genio, propone di portare l’orario di lavoro a 38 ore settimanali, dimenticando che in PCM, si superano tranquillamente le 40 ore, anche se su base volontaria.
Se passasse la proposta delle 38 ore, si aprirebbe un problema politico nel mondo del lavoro pubblico e non solo, infatti con la crisi di posti di lavoro, invece di ridurre l’orario che consentirebbe di stabilizzare qualche precario, in questo comparto si aumenta, per un’idea schizofrenica di un Ministro con la smania di protagonismo giornaliero a tutti i costi ( basta guardare l’attacco agli studenti )…..VERGOGNA!!!
Inoltre non affronta problemi della massima importanza e molto sentiti dal personale:
– non prevede un tavolo sulla mobilità, così da recepire in contrattazione decentrata il problema dei comandati;
– nulla si dice per quanto riguarda i passaggi dall’Area II° all’Area III°
( apicali ), che non possono continuare ad essere considerati “figli di un Dio minore”;
– non c’è nessun accenno al precariato;
– andrebbero considerati anche gli idonei ai vari concorsi da Dirigente, invece di continuare a sperperare denaro pubblico con nomine “regie”, che nulla hanno a che vedere con il merito;
– le problematiche del CIPE , dello Sport e del Turismo, devono essere trattate e ricompresse in questo Contratto, visto che sono all’interno della PCM;
C’è da sottolineare, inoltre, che nulla si dice circa la possibilità di immettere nella busta dello stipendio l’art. 18 o quota parte di esso.
Mentre trova parte nel corpo del contratto un vaneggiante ritorno ai vituperati “progetti finalizzati” assegnati con allucinate “valutazioni personali”…fatte da chi??? dalla Dirigenza?…No grazie!!!
Infine, nel ribadire la posizione nettamente contraria di questa O.S. a qualsiasi tipo di esternalizzazioni, si ritiene che questa sia, e deve essere, solo materia di contrattazione di I° livello.
Se pur lontana dal tavolo di contrattazione (…per l’ultima volta ) la CGIL rimane vigile e presente, pronta a raccogliere le osservazioni dei colleghi, e determinata a fare in modo che il contratto di lavoro di questa Amministrazione, non subisca peggioramenti rispetto a quanto si è riusciti a portare a casa con fatica nella precedente tornata contrattuale.
Pertanto, la Fp-CGIL ritiene la proposta di rinnovo contrattuale per la PCM, una vera e propria proposta indecente, irricevibile e da rinviare al mittente.
Roma, 24 marzo 2009
p. FP–CGIL PCM
Gianni Massimiani
Partecipa il 4 aprile 2009 alla grande
Manifestazione nazionale a ROMA
Finalmente stiamo per riuscire a comprendere chi vuole firmare l’accordo e chi invece lo rifiuta, domanda che non avrebbe dovuto neanche essere posta, chi può volere un contratto peggiorativo del precedente ancora in essere?
Non un contratto ma un capestro. Questa la sostanza delle proposte dell’Amministrazione. In breve le “novità”:
1. aumento dell’orario di lavoro da 36 a 38 ore settimanali;
2. non completa pensionabilità della quota parte dell’art. 18;
3. non vi è un “vero” aumento salariale;
4. obbligo per chi aderisce alla “fascia base” di aumentare l’orario di servizio;
5. erogazione a discrezione del dirigente della restante quota dell’art. 18 che torna nel FUP;
6. riproposizione dei “Progetti finalizzati” che sono in contrasto con la struttura stessa in quanto questa, la PCM, non eroga servizi ma è “servente” del Governo.
Inoltre, ribadiamo che si tratta di un contratto che non affronta problematiche della massima importanza per il personale tutto:
1. nessun accenno a riguardo dei passaggi dalla II alla III Area;
2. nessun tavolo sulla mobilità, per affrontare degnamente il problema dei comandati;
3. nulla in merito ai precari presenti in PCM e soprattutto al DPC;
4. si ignorano consapevolmente e colpevolmente le problematiche del CIPE, dello Sport e del Turismo, che devono essere ricompresse in questo Contratto;
5. utilizzo dei dirigenti risultati idonei al posto di quelli che sono stati nominati sul “campo” il che consentirebbe notevoli risparmi sulla finanza pubblica.
Non vi è molto da commentare: tutto ciò è in linea con il progetto del Governo di individuare nel dipendente “pubblico” il cancro stesso della P.A.. Un progetto che più volte e da tempo abbiamo rifiutato e denunciato. Tale politica è in contrasto con chi vorrebbe, al contrario, raggiungere l’armonizzazione e l’ottimizzazione della P.A. e dei servizi che essa eroga; infatti, tali misure hanno l’unico effetto di ottenere titoli sui giornali contro gli odiati “fannulloni di Stato” ma, di fatto, lasciano le cose come stanno: anzi, finanche peggiorandole. Nessun accenno, per esempio, sulle esternalizzazioni che succhiano denaro dell’erario e che hanno come unici effetti di produrre precari sottopagati (un precario che lavora per conto di società che lavorano a loro volta per sociètà che hanno appalti con la P.A. costa, mediamente, molto di più che se fosse direttamente a carico dell’Amministrazione) e di demotivare il personale di ruolo escludendolo dal ciclo “produttivo”, non aggiornandolo, non facendolo crescere professionalmente, in una parola, rottamandolo in nome di una “efficacia ed efficienza” tutta da dimostrare.
Nessun accenno a riguardo di una possibile e draconiana riduzione delle legioni di consulenti che popolano la P.C.M.. L’abolizione degli “incarichi di studio” per dirigenti non impiegati nelle strutture della P.C.M., incarichi che non “producono” ma “consumano”.
La FP-C.G.I.L. non può non avversare tale strategia che, attraverso la penalizzazione sia economica e professionale dei lavoratori, vorrebbe trasformare la Pubblica Amministrazione in una sorta di agenzia di servizi privata e gli utenti/cittadini in “clienti”.
La FP-C.G.I.L. denuncia, come tentativo di creare un precedente, l’aumento arbitrario dell’orario di lavoro. Un pericolosissima premessa che potrebbe essere estesa a tutta la P.A. “manu militari” ignorando i passaggi istituzionali come stabilito da legge. Introducendo, infine, il concetto che “lavorare di più significhi lavorare con maggiore qualità”.
Infine, la FP-C.G.I.L. della Presidenza del Consiglio, ormai rappresentativa ma ancora impossibilitata a partecipare alle trattative, non aderirà mai a questo contratto, che qualcuno, forse, in cambio di qualcosa, vorrebbe propinare al personale.
Roma, 8 aprile 2009
p. FP–CGIL PCM
Gianni Massimiani
La FP Cgil e la FLC Cgil hanno sempre pensato ad una Protezione Civile snella, veloce ed efficace nelle procedure, riservando ogni forma di controllo a valle e nel contempo ad un ruolo importante di ricerca e servizio da parte dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), in particolare per quanto riguarda il monitoraggio sismico e vulcanico.
L’Agenzia e l’INGV rispondevano a questi requisiti.
Ora rispetto ad essa:
il ciclo di produttivo viene trasformato in SPA mentre la pianificazione speditiva e gestione dell’emergenza resta dentro il dipartimento e ci si avvia ad istituire una specie di aeronautica militare separata, per far spazio alla quale, si è abolito l’Ufficio Opere Pubbliche.
Cosi come viene separata la ricerca dal monitoraggio con il rischio di una progressiva esternalizzazione di questa importante attività.
La contestualizzazione in epoca Berlusconiana/bertolasiana della “Agenzia” implica una società a capitale pubblico (in house) in questo caso la proprietà è della PCM (ma sarà sempre così?)
Il potere di ordinanza fin qui permetteva di andare in deroga all’ordinamento e non passare per la Corte dei Conti.
Tuttavia nella contrattistica (gara, assegnazione e stipula contratto) le restrizioni permanevano nel senso che bisognava comunque garantire la trasparenza sugli appalti (Le PA possono evitare di fare gare solo per appalti inferiori a 20.000 euro (cifra approssimativa).
La SPA risolve questo problema in quanto una SPA può affidare il lavoro a chi vuole e come vuole.
Con questo decreto aggiungono alle facilità dell’ordinanza quelle derivanti dalla facilità della contrattistica che hanno le società per azioni, ottenendo, quindi, anche la deroga per semplificare le procedure.
L’unico vincolo nel creare le società in housing è che si operi in settori ben specifici, ma l’articolo 11 ha praticamente tolto ogni limite ai settori. Ciò spiega anche la presenza all’interno del DPC dei Consiglieri che hanno esperienza di “Agenzia di Protezione Civile”.
Il percorso sviluppato in questi anni può essere riassunto tre fasi:
1. 2001: Grandi Eventi (definendo un GE in modo volutamente confusionario sia con fini di ordine pubblico sia per eventi pseudo calamitosi o addirittura religiosi)
2. Decreto Rifiuti: Individuazione delle aree di interesse strategico nazionale. Ciò significa che si è innestata una procedure per le future aree di interesse nucleare, senza parlare delle nomine a Dirigenti Generali della PCM di 4 co.co.co..
3. con questo decreto si affermano i privilegi (le prerogative) di una società per azioni di tipo pubblico. Il gioco è fatto.
Per quanto riguarda il DPC questa versione del decreto (ne esiste nel frattempo una nuova, non ancora nota, si conosce solo il numero di pagine, più di 80 con una nota tecnica di accompagno di circa 6 pagine) è la formalizzazione o meglio il sigillo di una strategia che in maniera indisturbata e trasversale si è costruita in otto anni:
1. nel 2005 la scelta di reistituire il ruolo speciale di PC;
2. la alienazione e allontanamento coatto del personale dai propri compiti e alienazione dai cicli di lavoro;
3. abolizione ufficio opere pubbliche in emergenza e istituzione di un ipertrofico e pletorico ufficio aeronautico;
4. esternalizzazione delle attività e dei servizi di cui sopra;
5. l’avvicendamento nello staff dirigenziale di consiglieri della presidenza esperti nella società in house;
6. assunzioni, nomine, incarichi ad personam anche di livello dirigenziale.
Per quanto riguarda l’INGV il decreto prevede il trasferimento, per ora, al Dipartimento della Protezione Civile di tutto l’apparato che costituisce la rete di monitoraggio sismico permanente e temporaneo, con relative aree e beni mobili. Il personale riferito al monitoraggio verrà trasferito nel ruolo speciale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, senza certe ed effettive garanzie contrattuali.
La separazione tra ricerca e servizio comporta il rischio di un progressivo smembramento dell’INGV, che rappresenta una eccellenza nel panorama internazionale della ricerca scientifica.
Si tratta di una scelta politica grave quella di rinunciare a sviluppare attività di ricerca finalizzata al monitoraggio ed alla prevenzione dei rischi nel nostro Paese
Su questo ed altri punti come quelli che riguardano il post terremoto, i rifiuti a Napoli, l’ICI privata la CGIL unitamente alle altre OO.SS. che vorranno aderire, al più presto assumerà ogni utile iniziativa al fine di contrastare questo disegno e tutelare i lavoratori del DPC (per esempio istituzione del ruolo unico) e dell’INGV e difendere importanti e fondamentali Servizi dello Stato.
Roma 24 novembre 2009
Le recenti affermazioni stampa del dott. G. Letta inducono a diverse interpretazioni che conducono a piste anche molto diverse l’una dall’altra.
La verità è che al momento il Decreto Legge 195 che istituisce la Protezione Civile SpA è formalmente alla Camera per essere approvato mercoledì prossimo.
Di questo decreto la CGIL chiede il ritiro senza se e senza ma.
Chiede inoltre l’immediata tutela dei lavoratori del Dipartimento ella Protezione Civile ed esorta il governo ad abolire il ruolo speciale di Protezione Civile.
Roma, 15 febbraio 2010