IL FUTURO dei CONSORZI INDUSTRIALI
Ruolo e funzioni dei Consorzi ed Enti di Sviluppo Industriale, per un moderno e compatibile sviluppo del territorio e dei sistemi economici locali
Relazione introduttiva
19 MAGGIO 2009
ore 9.30 | COMPLESSO LE MONACELLE | VIA RISCATTO, 10 | MATERA
Dichiarazione di Fabrizio Fratini, segretario nazionale FPCGIL
e di Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici
La soluzione ragionevole del nuovo Patto per la Salute – che adegua il finanziamento del Servizio sanitario nazionale, seppure ancora sottostimato rispetto alla realtà – non può e non deve rappresentare una penalizzazione per il personale.
Se può essere condivisibile in parti del paese una riduzione dei posti letto ospedalieri, questa non può che avvenire a fronte di processi di riconversione e di contestuale potenziamento del territorio. Per questa ragione appare inaccettabile una aprioristica riduzione stabile delle dotazioni organiche. Se così fosse si tratterebbe di una mera riduzione delle prestazioni erogabili ai cittadini.
Ancor più grave è l’impegno per un conseguente ridimensionamento dei fondi per la contrattazione integrativa, presupponendo che le risorse della produttività e della retribuzione di anzianità per chi lascia il lavoro, da patrimonio dei fondi del personale vengano dirottate nelle casse aziendali.
E’ giusto l’obbiettivo di razionalizzazioni e di riduzione degli sprechi nella sanità ma appare irragionevole tagliare comunque, a partire dal personale. E questo appare ancor di più improprio a fronte dei dati diffusi ieri dall’Ocse che collocano la spesa sanitaria italiana sotto la media dei paesi più industrializzati.
Anche con questo Patto, pur con gli elementi apprezzabili di miglioramento rispetto alle proposte iniziali, le donne e gli uomini del servizio sanitario nazionale continuano ad essere avvertiti come spesa, come un peso.
Motivi in più per la mobilitazione generale e per lo sciopero del prossimo undici dicembre che vedrà manifestare tutta la Fp Cgil insieme alla Flc Cgil.
I sindacati dei medici e dei veterinari aderenti al Coordinamento
Intersindacale del Lazio hanno proclamato per il 9 dicembre lo sciopero
unitario della categoria contro il piano sanitario del Presidente della
Giunta e Commissario ad Acta per la Sanità, Renata Polverini.
“Il piano presentato dalla Regione Lazio – ha dichiarato Stefano Mele,
Segretario della Fp-Cgil Medici di Roma e Lazio – è una condanna a morte
per la sanità pubblica, va scongiurato con tutti i mezzi“.
“Il piano di rientro è necessario, ma quello presentato da Polverini
prevede che a pagarne il conto siano solo medici, operatori sanitari e,
soprattutto, i cittadini. Pretendiamo – conclude Mele – un tavolo di
confronto. Un’operazione “lacrime e sangue” come questa, peraltro senza
nessuna certezza sugli eventuali risparmi economici, non può essere
portata avanti dalla Regione Lazio in modo burocratico, quasi fosse un
esercizio di ragioneria“.
CIRCOLARE AFFIDAMENTO INCARICHI AL PERSONALE CIVILE NELL’AMBITO DELLA FASE DI ESECUZIONE LAVORI E NELLA FASE DI PROGETTAZIONE – DPR 19 APRILE 2005- N.170 –
Roma 16 gennaio 2009
Alle lavoratrici e ai lavoratori del Ministero
Infrastrutture e Trasporti (Ramo Trasporti)
Con la pubblicazione, sul sito del Ministero, dei decreti di attribuzione del nuovo livello ai lavoratori risultati idonei alle selezioni per la riqualificazione del personale dell’Ex Ministero dei Trasporti e della Navigazione, si è concluso il processo della progressione di carriera, iniziato nel 2001, per gran parte del personale di questa Amministrazione.
Lo scorrimento delle graduatorie, previsto fin dalla prima stesura dell’accordo FUA 2007, firmato l’8 febbraio 2008 da tutte le OOSS, non aveva subito alcun rilievo dagli organi di controllo ed erano quindi state avviate le procedure amministrative per la registrazione dei decreti a seguito del parere del Dipartimento della Funzione Pubblica prot. 41956 del 19.9.2008 che autorizzava all’applicazione dell’accordo per la parte che non aveva subito osservazioni.
Dobbiamo, nostro malgrado, ancora rilevare una curiosa forzatura da parte del Capo del Personale, che, nella circolare cui sono allegati i decreti, tiene a precisare che essi sono stati “emanati a seguito dell’Accordo del 1° dicembre 2008 certificato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dal Dipartimento della Funzione Pubblica.
Ora, quanto così solennemente affermato, non corrisponde a verità. I decreti allegati portano la data del 23 ottobre 2008 e, come si evince dai timbri apposti, il 28 novembre erano già pervenuti al Ministero dell’Economia e Finanze, invece l’accordo del 1°dicembre, firmato appunto il 1° dicembre da tutte le OOSS, tranne la CGIL, proprio perché, benché condiviso nella sostanza, abbiamo ritenuto non potesse essere certificato nella parte che fa decorrere gli scorrimenti dei lavoratori dell’ex area A dal 1° ottobre, non ci risulta ad oggi certificato.
Infatti, resta ancora sospesa la situazione dei lavoratori dell’ex area A a causa del rilievo mosso all’accordo dell’8 febbraio 2008 nella parte che prevedeva la collocazione della totalità di essi nell’ex area B.
A tal proposito, ribadiamo, a tutte le lavoratrici e i lavoratori, che per noi rimane l’assoluta necessità, come abbiamo sostenuto, anche nell’incontro con il Ministro Matteoli, di trovare soluzioni politiche che consentano di dare le dovute risposte al personale inquadrato nell’ex area A, riconoscendo loro il lavoro svolto e la professionalità acquisita.
Con altrettanta trasparenza e convinzione è doveroso spiegare alle lavoratrici ed ai lavoratori che, con le norme attuali, non è possibile garantire a tutto il personale una progressione di area anche utilizzando l’art. 36 del CCNL poiché, come evidenziato anche dai rilievi di Funzione Pubblica ed Economia, resta la necessità di ottenere le autorizzazioni ad assumere e l’obbligatorietà di destinare il 50% delle disponibilità per le assunzioni dall’esterno.
Ferma restando quindi, la possibilità e la libertà del singolo di ricorrere in via amministrativa, riteniamo che tali problematiche si debbano risolvere in sede contrattuale, unica via in grado di dare risposte certe, non onerose e che valgano per tutti i lavoratori.
Per FP CGIL
Funzioni Centrali
Francesca De Rugeriis
MOZIONE APPROVATA DALL’ASSEMBLEA DEI
LAVORATORI DEGLI UFFICI GIUDIZIARI DI L’AQUILA
I lavoratori degli uffici giudiziari di L’Aquila, unitamente alle RSU ed alle sigle sindacali FP CGIL, FPS CISL, UIL PA, RDB, FLP, CONFSAL UNSA, in primo luogo sottolineano e ribadiscono le condizioni di disagio e di difficoltà in cui si opera attualmente in tutti le realtà lavorative delle zone colpite dal terremoto del 6 aprile scorso.
Se qualcuno può aver pensato che l’emergenza si sia attenuata, seppure di poco, sappia che si è sbagliato; l’emergenza è più che mai presente e per alcuni aspetti peggiorata.
Pertanto l’assemblea odierna, come sopra costituita, approva il presente documento per formulare una serie di proposte atte a rendere meno disagevoli le condizioni lavorative del personale degli uffici giudiziari:
1) messa in opera di un servizio navette per collegare i lavoratori dalle zone costiere, dove vi è una presenza più massiccia, ai luoghi di lavoro e di mezzi che colleghino il terminal dei trasporti pubblici agli uffici;
2) emanazione tempestiva di un decreto che giustifichi le assenze passate e future conseguenti alla situazione di emergenza;
3) stante la inadeguatezza degli attuali locali in termini di spazio, reperimento di locali aggiuntivi o sostitutivi a quelli già individuati in Bazzano, dato atto anche della preoccupante presenza in loco di un campo elettromagnetico;
4) stanziamento di risorse adeguate per retribuire il grave disagio patito dai lavoratori costretti a spostarsi in situazioni di assoluto disagio per raggiungere gli uffici;
5) adozione flessibile, stante la attuale situazione logistica, delle diverse articolazioni di orario di lavoro, anche coesistenti ed anche senza completamento delle 36 ore settimanali, fino a quando non si potrà ripristinare la “normale” attività lavorativa;
6) potenziamento dell’assistenza informatica, condizione indispensabile ed imprescindibile per far ripartire il lavoro negli uffici;
7) utilizzo, a richiesta degli interessati, dell’istituto dell’applicazione in altra sede giudiziaria fino a quando persiste la situazione di emergenza;
8) possibilità per il personale di tutti gli uffici giudiziari italiani, così come già avvenuto in altri enti, di devolvere volontariamente un’ora di lavoro in favore delle popolazioni colpite dal terremoto.
I lavoratori degli uffici giudiziari di L’Aquila, nel ribadire che un tempestivo e celere riavvicinamento alla propria città ed ai luoghi di lavoro è l’unico mezzo per far sì che si possa rientrare dalla situazione di emergenza, confermano la totale volontà di riprendere l’attività lavorativa, anche effettuando lavoro straordinario, volontà già peraltro manifestata in situazioni di prima emergenza e pericolo (reperimento dei fascicoli e degli strumenti di lavoro nel Palazzo di Giustizia crollato); è infatti interesse di tutti che il “servizio giustizia in un momento così drammatico possa riprendere a funzionare nel migliore dei modi possibile.
L’AQUILA, 26 GIUGNO 2009
I LAVORATORI DEGLI UFFICI GIUDIZIARI
LE RSU
FP CGIL – FPS CISL – UIL PA – RDB – FLP – CONFSAL UNSA
Si pubblica l’articolo uscito oggi sul quotidiano Il Sole 24 Ore nel quale si riporta la richiesta della FPCGIL Medici di abrograre l’articolo del Ddl sul Lavoro che introduce la possibilità della pensione a 70 anni per i medici pubblici.
Roma, 30 luglio 2010
Al Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano
Al Presidente del Consiglio dei
Ministri
Silvio Berlusconi
Al Presidente del Senato della Repubblica
Renato Schifani
Al Presidente della Camera
Gianfranco Fini
Al Presidente della Commissione
Giustizia Senato
Filippo Berselli
Al Presidente della Commissione Giustizia Camera dei Deputati
Giulia Bongiorno
Scriviamo alle SS.VV. per segnalare che ieri è stato firmato un Contratto Integrativo al Ministero della Giustizia che avrà gravissime conseguenze sulla funzionalità degli uffici giudiziari del paese.
Ieri, l’Amministrazione della Giustizia e tre OO.SS. che rappresentano la minoranza dei lavoratori, in violazione dei principi di democrazia e rappresentanza, hanno firmato un Contratto Integrativo che contiene un Ordinamento professionale che getterà gli uffici giudiziari italiani nel caos più totale con un ulteriore peggioramento del servizio reso alla cittadinanza.
Con questo Ordinamento 7900 cancellieri e 1800 ufficiali giudiziari verranno sottratti alle funzioni loro attribuite dal contratto precedente e dalla legge.
Con questo Ordinamento i lavoratori della giustizia che, nonostante le gravissime carenze di organico, garantiscono con abnegazione e sacrificio che le attività giudiziarie non vengano interrotte, verranno mortificati, demansionati e dequalificati, e non potranno più garantire l’attuazione di funzioni che hanno svolto sino ad oggi, con gravissime conseguenze sul servizio.
Gli accordi firmati con arroganza e prepotenza con le minoranze sindacali non portano nulla di buono e non favoriscono il buon funzionamento degli uffici.
La giustizia, già precaria, priva di risorse e personale, è messa ulteriormente a rischio e con questo Contratto non si potrà più assicurare il servizio che si è garantito sino ad oggi.
Chiediamo un urgente intervento da parte vostra per impedire che ciò accada.
FPCGIL UILPA GIUSTIZIA RdB-USB FLP
(Grieco) (Nasone) (Todisco) (Piazza)
A TUTTI I LAVORATORI DEL MINISTERO DEI TRASPORTI
Venerdì 26 gennaio u.s. ha avuto luogo il tanto atteso, e più volte sollecitato, incontro con l’Ing. Fumero Capo del Dipartimento Trasporti Terrestri.
Abbiamo potuto avere, finalmente, informazioni sulle gravi situazioni di pendenza presenti in questo dicastero.
All’inizio dell’incontro ci è stata illustrata la situazione relativa al “Conto privato” e ci è stata distribuita una documentazione sulle azioni intraprese dall’Amministrazione e dal Ministro nel merito della questione.
Dalla corrispondenza risulta la richiesta, da parte del Ministro Bianchi al Ministero dell’economia e delle finanze, di una riassegnazione di risorse al “Conto privato” pari a 18,7 milioni di euro per la copertura del pregresso relativo agli anni 2005 e 2006.
Il Ministero Economia e Finanze ha, invece, autorizzato l’Amministrazione a disporre dei fondi attualmente disponibili (11 milioni di euro), in deroga al principio della competenza, per pagare i servizi resi in conto privato relativi agli anni 2005 e 2006.
L’amministrazione ci ha inoltre informati dell’attivazione, a partire dal 2007, di procedure amministrative affinche’ le risorse del “conto privato” siano classificate come “spese obbligatorie” e quindi escluse da eventuali tagli.
Le sollecitazioni al Ministero Economia e finanze partite dal nostro Ministero per la soluzione della vertenza sono accompagnate dalla motivazione dei disagi nell’espletamento del servizio creati dall’agitazione del personale.
Non c’è alcun dubbio, quindi, che la mobilitazione del personale messa in campo a partire dal 23 ottobre ha sortito qualche effetto ed è evidente che è necessario mantenere alta la tensione e proseguire nell’espletamento del servizio negli ambiti dell’agitazione fino a quando non avremo ottenuto il dovuto e la certezza delle risorse anche per il 2007.
Dalla documentazione fornitaci risalta agli occhi di tutti la grave responsabilità della Amministrazione che si è mossa con colpevole ritardo per la soluzione dei problemi in essere. Nell’occasione, come FP CGIL, abbiamo fortemente criticato l’attivismo da parte dell’Ing. Fumero in occasione della diramazione del file avvisi del 15 dicembre volto ad assecondare le pressioni delle associazioni di categoria a discapito delle giuste rivendicazioni dei lavoratori del Ministero.
Un secondo importante argomento posto all’attenzione del tavolo negoziale è stato quello relativo allo spacchettamento del FUA 2007.
Dalla documentazione si evince che i tecnici del Ministero Economia e finanze hanno suddiviso il FUA al 50% fra i due Ministeri, e rimane il dubbio che siano state incluse in questo meccanismo anche le risorse della L.88/2001, senza tenere in alcun conto la consistenza del personale in entrambi i Ministeri e l’origine e la finalizzazione specifica di parte delle risorse.
La FP CGIL ha chiesto l’apertura di un tavolo di confronto unico con Ministero dei Trasporti, Ministero delle Infrastrutture e OO.SS., al fine di individuare criteri condivisi per la ripartizione del FUA. L’Amministrazione però si è resa disponibile soltanto per un tavolo tecnico sull’argomento con le OO.SS. del Ministero Trasporti.
Abbiamo inoltre chiesto una sede di approfondimento su tutte le questioni dell’ex Ministero della Marina al fine di trovare soluzioni alle annose problematiche mai affrontate seriamente e mai risolte.
Per quanto riguarda il D.P.R. di riorganizzazione, l’ing. Fumero ha confermato un ritardo rispetto alle Infrastrutture e ci ha assicurato che questa settimana ci sarà un incontro con il Ministro Bianchi finalizzato a sciogliere le riserve su un’ipotesi già pronta. Il progetto prevede, la ricollocazione del personale secondo i ruoli di appartenenza, laddove fosse necessaria una mobilità sarà attuata su base volontaria. Nei settori dove non ci fosse sufficiente copertura di personale, l’Amministrazione opererà attraverso un periodo di affiancamento, finalizzato ad istruire altro personale.
La Fp Cgil ha chiesto certezza di un confronto serio su questa materia e Fumero ha assicurato che sarà fissata una data per il tavolo tecnico già previsto, subito dopo l’incontro con Bianchi.
Infine l’Amministrazione ci ha informati che sulle tessere DGMT, così come il Ministero delle Infrastrutture, stanno procedendo alla stipula delle convenzioni per la fornitura di tessere magnetiche per l’accesso ai varchi elettronici della metropolitana, per ora quindi solo su Roma.
Per il traffico regionale la Regione Lazio con una nota ha reso noto che le tessere possono essere utilizzate sulle linee di competenza degli organi dello stato e provvisoriamente sulle linee di competenza regionale. Nel frattempo sta provvedendo alle modifiche normative per inserire tra le categorie di utenti anche noi.
L’Ing. Fumero ci ha inoltre informato che nel comma 1037 della Legge Finanziaria sono stanziate delle risorse da investire nella sicurezza stradale. A breve sarà aperto un tavolo di contrattazione per stabilire i criteri di erogazione di questi fondi.
Siamo in attesa delle convocazioni previste per entrare nel dettaglio sulle materie dell’informativa di venerdì e portare a conclusione situazioni che da troppo tempo rimangono sospese.
Roma, 30 gennaio 2007
P. La delegazione nazionale trattante FP CGIL
Ministero Trasporti
FP–CGIL FP–CISL UIL–PA
Roma, 10 maggio 2007
Al personale del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e
del Ministero della Solidarietà Sociale
DALLO SPACCHETTAMENTO ALL’IMPACCOTTAMENTO
Abbiamo avuto informazione che è in via di pubblicazione il DPCM di riordino del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e del neonato Ministero della Solidarietà Sociale; in esito a ciò le amministrazioni interessate hanno convocato le OO.SS. al fine di determinare i criteri per la mobilità di cui all’art. 4 del DPCM stesso.
Nel corso dell’incontro tenutosi il 7 maggio u.s. le due Amministrazioni ha fornito alcune indicazioni rispetto alle procedure da seguire in attuazione del predetto decreto per la parte riguardante la mobilità del personale.
In base alla proposta elaborata dalle due Amministrazioni, sono 40 le unità interessate alla mobilità, di cui 4 afferenti alla Direzione Generale dell’Innovazione Tecnologica e 36 a quella della Direzione Generale delle Risorse Umane e degli AA.GG. per complessive 28 unità di area B e 12 di area C.
La mobilità riguarderà non tutti i dipendenti dell’Amministrazione Centrale – come precedentemente più volte assicurato – ma soltanto coloro che prestano servizio nelle predette Direzioni e interesserà prevalentemente coloro che rivestono determinate qualifiche professionali o che svolgono specifiche mansioni.
Il fabbisogno previsto per la normale operatività del neonato Ministero della Solidarietà sociale, ha individuato particolari professionalità occorrenti per specifiche mansioni senza fornire spiegazioni sui criteri utilizzati. Tra queste rientrano n. 12 autisti e n. 9 lavoratori di area B da assegnare ad attività di supporto.
Le scriventi OO.SS. presenti al tavolo, dopo varie richieste di chiarimento, hanno espresso molta contrarietà in ordine alla fattibilità delle operazioni cosi preventivate.
In primo luogo hanno rivendicato l’istituto della contrattazione di cui all’art. 4 del CCNL (mobilità volontaria) riferendosi in particolar modo anche alla volontà dichiarata dalle parti – nel corso degli incontri con i Ministri – di dare attuazione alla mobilità volontaria.
Inoltre dai predetti incontri risultava chiaro che, una volta definita la mobilità volontaria delle 40 unità unilateralmente stabilite, sarebbe stato possibile lo scambio dei lavoratori che preferivano transitare da un’amministrazione all’altra.
Peraltro è da spiegare il fatto che, taluni lavoratori anche in posizione di comando o di distacco, siano stati ingabbiati nel nuovo ministero senza aver avuto alcuna possibilità di esprimere quantomeno una preferenza.
Inoltre, le due Amministrazione non hanno chiarito quali siano i parametri con i quali sono stati definiti il numero e le qualifiche dei lavoratori che vogliono o devono passare al Ministero della Solidarietà Sociale, se non il vago riferimento di garantire la continuità di alcuni servizi.
Le Stesse, nulla hanno detto circa l’allocazione degli immobili, che risulta invece essere un elemento determinante ai fini di una manifestazione di volontà dei lavoratori.
Manca inoltre un organigramma che ci faccia comprendere di quante e di quali unità necessita il Ministero della Solidarietà Sociale per il proprio funzionamento, sebbene la richiesta sia stata presentata a più riprese nel corso degli incontri precedenti.
E’ incomprensibile, infine, che ad essere oggetto di mobilità siano prevalentemente i lavoratori di area B, senza che nessuno identifichi le professionalità effettivamente occorrenti per l’area C che dovrebbero essere ricercate tra quei lavoratori in possesso di specifiche qualifiche professionali ed effettivamente interessati a lavorare nell’ambito della solidarietà sociale.
Con riferimento ai criteri di mobilità, la proposta delle due Amministrazioni è basata su un DPCM del 2000 dove l’anzianità di servizio e il nucleo familiare sono utilizzate per la determinazione del punteggio utile ai fini del transito volontario o coatto del personale.
Alla luce delle perplessità esposte, le Scriventi hanno chiesto un rinvio della discussione finalizzato all’approfondimento di taluni aspetti connessi al DPCM (che ricordiamo non risulta ancora pubblicato) e soprattutto in relazione al dovuto confronto con la base dei lavoratori che rappresentiamo.
Queste OO.SS. hanno altresì dichiarato la loro indisponibilità a proseguire i lavori se dovesse persistere la posizione delle due Amministrazioni di far apparire come volontaria una mobilità che di fatto non è altro che coatta.
In ogni caso se l’unica espressione del Sindacato dovrà essere quella di prendere atto di una disposizione gia pianificata e già concordata tra i rappresentanti dei due Ministeri – riportata in norma alla quale attenersi scrupolosamente – è indubbio che la responsabilità di portare a conclusione questa partita mal giocata o non giocata che dir si voglia, sia a capo dei soggetti che tali scelte hanno operato.
FP–CGIL
FP–CISL
UIL–PA
Giuseppe Palumbo
Immacolata Dui
Palmina D’Onofrio
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
Per i medici e per i cittadini chiediamo una nuova articolazione del Governo, con un autorevole ed autonomo Ministero della Salute.
Con l’attuale declassamento del Ministero della Salute all’interno del Ministero del Welfare – insieme alla presenza nel Governo di un Ministero specifico per il Federalismo – è infatti forte il rischio di un’accentuazione delle diseguaglianze, derivante da 20 diversi sistemi sanitari regionali.
In particolare per i medici ed i veterinari – nell’ambito della compagine governativa e della Conferenza Stato Regioni- c’è bisogno di un Ministero della Salute in grado di dare risposte allo stato di sofferenza della categoria: senza rivalorizzazione professionale, senza contratto e convenzioni dal 2005, senza rivalutazione della indennità di esclusività dal 1999, senza risposte certe per il precariato.
Si pubblicano gli articoli del Corriere della Sera, La Nazione, Carlino e Giorno, che hanno riportato in parte la posizione della FPCGIL Medici sull’annunciata depenalizzazione degli errori medici da parte del Sottosegretario Fazio.