Si pubblica l’articolo di Repubblica Milano che riporta la notizia dell’esposto della FPCGIL Medici contro la decisione della Regione Lombardia di non ottemperare alla sentenza del Tar che intimava alla Regione il rispetto del rapporto della convenzione nazionale di un medico di famiglia ogni 1.000 abitanti e non ogni 1.300. La FPCGIL Medici, che aveva presentato il ricorso al TAR, continua con coerenza la sua battaglia per l’occupazione e per la qualità della sanità pubblica.
Mentre a Roma l’Amministrazione convoca le OO.SS. in modo altalenante e senza un filo logico, sul territorio le cose continuano ad andare avanti.
Mentre in DG si sta ancora discutendo dello straordinario, alcuni direttori hanno già cominciato a deciderne autonomamente, senza alcun confronto con le OO.SS, le modalità di attuazione (vedi ad esempio Milano).
Altri Direttori Regionali, invece, stanno provando a spostare capi agenzia senza alcun motivo valido e al di fuori di ogni norma contrattuale.
Questo è quello che succede quando si tenta di forzare le regole, quando tutto viene lasciato all’improvvisazione, quando il centro non dà risposte alla periferia e la periferia comincia a interpretare norme non ancora sottoscritte.
Se si abbattono le mura, rappresentate dal CCNL e dal CCNI, poste a difesa delle lavoratrici e dei lavoratori, allora la calata dei barbari e la razzia dei diritti conquistati con anni di lotta è inevitabile.
Queste mura vanno difese e rafforzate da tutti quanti noi, la difesa deve partire dal basso, dai lavoratori, e le OO.SS. non devono far altro che ascoltarne la voce e non cercare di sfaldare il muro dall’interno restando sorde e seguendo solo le indicazioni che calano dall’alto.
Il 9 e 10 febbraio,14082 dipendenti Inps su 26871 hanno detto la loro sul biennio economico 2008/2009.
Questa grande dimostrazione e voglia di democrazia non può e non deve restare inascoltata, testimonia la volontà dei lavoratori di essere parte attiva e di non voler subire passivamente.
Ora un nuovo grande momento di democrazia è in corso:
il referendum sulla riforma degli assetti contrattuali proposto da Governo e Confindustria e sottoscritto da Cisl e Uil.
Una riforma che se andasse in porto cancellerebbe di fatto il ruolo del CCNL e della contrattazione integrativa, demandando il tutto al Governo di turno (vi alleghiamo un’analisi degli effetti sul lavoro pubblico dell’accordo separato).
Roma 24/03/2009
PER TUTELARE I TUOI DIRITTI, USA IL MODO PIU’ SEMPLICE:
VOTA E VOTA NO
p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi
Il giorno 20 aprile 2009, alle ore 10,00, é convocata la Delegazione trattante nazionale del Ministero Infrastrutture e Trasporti, presso la sede nazionale della Funzione Pubblica C.G.I.L, in via Leopoldo Serra, 31 – Sala Azzurra quarto piano.
All’ o.d.g.:
* Riorganizzazione del Ministero
* Contrattazione nazionale integrativa
* Organizzazione della delegazione nazionale.
Vista l’importanza che rivestono gli argomenti in questione si raccomanda la partecipazione di tutte/i le/i compagne/i.
Si chiede pertanto alle strutture in indirizzo interessate di voler agevolare la partecipazione dei componenti la delegazione.
Roma, 26 marzo 2009
per la FP CGIL
Funzioni Centrali
Francesca De Rugeriis
Anche se il livello medio della salute nell’UE ha continuato a migliorare negli ultimi decenni, esistono ancora importanti differenze in materia di salute tra le persone che vivono in parti diverse dell’UE e tra i gruppi più favoriti e meno favoriti della popolazione, che in alcuni casi sono addirittura aumentate. Le differenze esistenti tra gli Stati membri sono, ad esempio, un livello cinque volte superiore di decessi di bambini al di sotto dell’anno di età, una differenza di 14 anni di speranza di vita alla nascita per gli uomini e la differenza di 8 anni per le donne. Esistono anche grandi differenze in materia di salute tra regioni, zone rurali e urbane e quartieri.
In tutta l’UE è presente un chiaro gradiente sociale in campo sanitario, per cui le persone con un livello d’istruzione più basso, una classe professionale più bassa o un livello di reddito minore hanno la tendenza a morire più giovani e a registrare un maggior numero di problemi sanitari. I lavoratori che svolgono prevalentemente mansioni manuali o ripetitive di routine hanno condizioni di salute peggiori di quelli che svolgono compiti non manuali e meno ripetitivi.
Le differenze nella speranza di vita alla nascita tra i gruppi socioeconomici più bassi e più elevati raggiungono i 10 anni per gli uomini e i 6 anni per le donne. Vi è inoltre un’importante dimensione di genere: le donne vivono più a lungo degli uomini, ma possono passare una parte maggiore della vita in cattiva salute. I gruppi vulnerabili e socialmente esclusi, come le persone provenienti da ambienti migratori o appartenenti a minoranze etniche, le persone disabili o quelle senza fissa dimora hanno livelli di salute particolarmente carenti. Ad esempio, i Rom hanno una speranza di vita stimata inferiore di 10 anni rispetto al resto della popolazione. Le cattive condizioni di salute di questi gruppi possono essere dovute all’inadeguatezza degli alloggi, alle carenze nutrizionali e ai comportamenti che si ripercuotono sulla salute, oltre che alla discriminazione, alla stigmatizzazione e agli ostacoli incontrati nell’accedere ai servizi sanitari e di altro tipo.
Molti in Europa hanno perciò espresso la loro preoccupazione per la portata e per le conseguenze delle disuguaglianze in materia di salute che esistono sia all’interno degli Stati membri che tra di loro. Il Consiglio europeo del giugno 2008 ha sottolineato l’importanza di ridurre le differenze in materia di salute e speranza di vita che esistono tra gli Stati membri e al loro interno. Nel 2007 la Strategia sanitaria dell’UE ha dichiarato l’intenzione della Commissione di continuare a lavorare al fine di ridurre le disuguaglianze in materia di salute.
Tale intenzione è stata ribadita nella comunicazione della Commissione del 2008 su un’agenda sociale rinnovata nella quale si ribadiscono gli obiettivi sociali fondamentali dell’Europa attraverso l’uguaglianza delle opportunità e l’accesso alla solidarietà.
Considerando che le disuguaglianze in materia di salute non sono solo un prodotto del caso ma che sono fortemente influenzate dalle azioni degli individui, dei governi, delle parti interessate e delle comunità, esse non sono inevitabili. L’azione destinata a ridurre le disuguaglianze sanitarie deve avere ad oggetto i fattori che hanno un impatto disuguale sulla salute della popolazione in modo da evitare l’influenza di tali fattori, in particolare attraverso politiche pubbliche.
La lotta contro le disuguaglianze in materia di salute è un processo di lungo periodo. Le azioni descritte nella presente comunicazione sono destinate a stabilire un contesto per un’azione di grande portata in questo ambito. Sulla base della presente comunicazione e delle future discussioni nell’ambito del Consiglio, la Commissione ha intenzione di lavorare attivamente, in collaborazione con gli Stati membri e con le parti interessate nel prossimo futuro. Nel 2012 sarà redatta una prima relazione sull’evoluzione della situazione.
Enzo Bernardo Ufficio Internazionale Fp Cgil
Di seguito, in allegato, l’informativa inviataci dall’Amministrazione del Mef in merito al trattamento giuridico ed economico spettante al personale delle DTEF, che eventualmente transiterà ai Monopoli di Stato.
In merito, seguirà un comunicato dopo aver fatto una attenta valutazione da parte nostra dei dati in nostro possesso.
Roma, 12 ottobre 2010
P. FP CGIL del Mef
Daniele Nola
MOBILITA’, FINALMENTE UN NUOVO BANDO.
Nella serata di ieri abbiamo firmato l’accordo che definisce i criteri per un nuovo bando di mobilità nazionale. Dopo anni in cui si è proceduto esclusivamente con provvedimenti di mobilità assegnati discrezionalmente, finalmente si arriva ad un percorso trasparente, che tuttavia appare come una risposta parziale alle esigenze dei lavoratori del’Istituto.
Innanzitutto il bando riguarderà solo il personale amministrativo delle Aree B e C e gli ispettori di vigilanza che abbiano almeno 5 anni di anzianità lavorativa in INPS e che non abbiano vincoli di permanenza nell’attuale sede di lavoro, poiché i trasferimenti sono stati legati alle assunzioni di amministrativi e ispettori di vigilanza, autorizzate di recente dai ministeri. Resta quindi escluso il personale dell’Area A e quello degli altri profili specialistici. Avevamo proposto almeno di attuare una mobilità divisa in due fasi: la prima riservata ad amministrativi (compresi gli A) e vigilanza, la seconda al resto del personale utilizzando gli eventuali posti che residueranno. La proposta non è stata accettata dall’amministrazione. I lavoratori che rimarranno esclusi dall’attuale mobilità e quelli che hanno al momento il vincolo di permanenza nella sede di assegnazione saranno interessati da una successiva mobilità prevista da un accordo di programma che abbiamo sottoscritto sempre nella serata di ieri.
Da sottolineare c’è anche che la proposta di mobilità non copre tutte le province e, nei numeri, è legata alle assunzioni autorizzate dal governo.
Per quanto riguarda i criteri, diversi suggerimenti sono stati recepiti dall’amministrazione e inseriti nel testo dell’accordo. I tempi per questo piano di mobilità saranno rapidissimi, anche perché a questi trasferimenti sono legate, appunto, le nuove assunzioni.
RIORGANIZZAZIONE COORDINAMENTO STATISTICO ATTUARIALE
Sempre nella serata di ieri si è conclusa la concertazione relativa al nuovo assetto organizzativo del Coordinamento Generale dello Statistico Attuariale. Il nostro giudizio è stato negativo, perché l’amministrazione non ha voluto riconoscere l’attenzione che ci saremmo aspettati al documento di proposta elaborato unitariamente dalle organizzazioni sindacali.
Si è persa l’occasione di sperimentare un percorso nuovo di relazioni sindacali, che restituisca piena dignità e valore al tavolo sindacale con il coinvolgimento diretto dei lavoratori interessati dal provvedimento. Peccato.
Con successivo comunicato, non appena ci verrà trasmesso, invieremo il verbale finale di concertazione.
Roma, 26 maggio 2011
F.P. CGIL INPS FILP FIALP-CISAL USB PI INPS
O. Ciarrocchi A. Giambelli L. Romagnoli
Comunicato stampa
Dopo circa 10 anni dal D.Lgs 230/99 “Riordino della medicina penitenziaria” – per effetto dell’art. 2 comma 283 della Finanziaria 2008 e del conseguente DPCM, sottoscritto il 1 Aprile 2008 – si è concluso l’iter normativo che dà l’avvio al trasferimento delle competenze sanitarie dagli istituti penitenziari al servizio sanitario nazionale.
Criterio di riferimento della riforma è il diritto alla salute, il riconoscimento di parità di assistenza tra cittadini liberi e cittadini detenuti e/o minori sottoposti a provvedimenti penali.
La nuova normativa assegna alle Regioni personale, risorse, locali e apparecchiature elettromedicali, di fatto ridisegnando i confini e le competenze delle ASL, ed inglobando in esse anche il territorio e le comunità rappresentati dai penitenziari.
In questo percorso la FPCGIL Medici ritiene che le professionalità mediche debbano avere l’opportunità di passare alla dipendenza delle ASL, come già avvenuto in passato in alcune regioni per gli specialisti convenzionati inquadrati a domanda nell’area dirigenziale.
Per questi motivi occorre attivare, al più presto, i tavoli regionali negoziali, per recepire le norme nazionali e garantire l’assistenza ai detenuti ed i diritti degli operatori.
Oltre alle richieste, c’è qualche risposta?
Ieri l’Amministrazione ci ha convocato con all’o.d.g: “evoluzione del modello organizzativo delle strutture di produzione”.
Si tratterebbe, in pratica, di come dovranno essere organizzate le nostre sedi sul territorio (per il momento sono escluse le sedi metropolitane).
Un ulteriore passo verso la nuova articolazione delle funzioni territoriali dell’Istituto intrapresa con la delibera 140.
L’Amministrazione continua spedita a richiedere un confronto su quello che più le interessa dimenticando o, per meglio dire, fregandosene di tutta una serie di domande ancora in attesa di risposte.
La FP CGIL non ha nessun problema a confrontarsi sulla riorganizzazione, sempre che, l’Amministrazione tenga fede agli impegni presi in sede di concertazione sul nuovo modello organizzativo e cominci a dar risposte al personale, non solo in termini prospettici (la riorganizzazione può essere un occasione di crescita per tutti i colleghi), ma anche e soprattutto rispetto alle problematiche attuali:
Acconto incentivo luglio 2009 e fondo per i trattamenti accessori 2009
il Presidente ha garantito che l’acconto ci sarà nonostante il fondo sia stato decurtato dal 112 (parole sue) e nel frattempo si è impegnato a continuare a bussare alle porte di Tremonti per avere qualche risposta in merito alle restituzione delle somme che ci sono state scippate.
Che le somme sul fondo non ci sono ormai se ne sono accorte, al ritorno dal paese delle meraviglie dove erano impegnate a dar carote al bianconiglio,, anche le OO.SS., firmatarie del protocollo Brunetta, che in questi giorni gridano al tradimento.
Diventa quindi, ormai, indispensabile avere chiara la definizione del fondo di Ente 2009. in attesa che il bianconiglio mantenga le promesse.
Nel frattempo continuare la vertenza (che vede la CGIL impegnata da Giugno 2008.
Sistema valutazione della dirigenza
Una nuova organizzazione e un nuovo ruolo della dirigenza non possono prescindere da un sistema di valutazione, della stessa, che ne determini il percorso di carriera.
Selezioni
A metà luglio dovrebbero uscire le graduatorie definitive per i C4 (il condizionale e d’obbligo viso che ci avevano assicurato sarebbero uscite per fine giugno).
Abbiamo chiesto di accelerare i tempi e di dare priorità ai passaggi a C1, sia
per le penalizzanti norme, rispetto ai passaggi tra le aree, della l. 15 sia perché questi colleghi non hanno la decorrenza del passaggio a dicembre 2006 ma all’atto della definizione della graduatoria.
Scorrimento graduatorie
L’Amministrazione ha confermato che non ha alcun problema a parlare di scorrimenti.
Grazie!!!! Son tutti bravi tutti a fare gli “splendidi” con i soldi degli altri!
Perché ci sia la possibilità di uno scorrimento occorre un accordo con le OOSS e soprattutto i soldi sul fondo!
Quanti sono i soldi sul fondo?
Piano di produttività 2009
Esiste o non esiste?
E quanta incidenza ha il raddoppio dello straordinario sul raggiungimento degli obiettivi?
Assetti vigilanza e area informatica
Si continua a rinviare la discussione su due delle attività cruciali per l’Istituto.
Da un parte la Vigilanza sempre più ingessata nella sua attività dalle norme anti antievasione del Governo, dall’altra l’informatica sempre più un affare esterno che interno.
Staremo a vedere se la nuova organizzazione territoriale sarà un occasione per rienternalizzare o per esternalizzare ulteriormente.
Ex insegnanti
L’Amministrazione continua a trincerarsi dietro le sentenze della corte di cassazione e il parere del MEF. Abbiamo comunque chiesto un tavolo politico specifico per tale problematica.
Vogliamo risolvere il problema alla fonte e non, come altri, limitarci a consentire ai colleghi il massimo della dilazione possibile.
Nel frattempo questi ex insegnati si sono visti recapitare un cedolino che sembra un elenco del telefono. Cifre e voci in cui è difficile orientarsi senza l’aiuto di un commercialista.
Invitiamo i colleghi che hanno ricevuto il provvedimento di recupero a confutarlo entro 30 giorni dal ricevimento, poiché sembrerebbe ci siano errori nei conteggi (somme esposte al lordo anziché al netto, cod 057, cod 058).
Piccoli prestiti e benefici assistenziali
Come sapete le somme utilizzate per i piccoli prestiti vengono presi dal fondo per i benefici assistenziali che è alimentato dall’1% delle spese per il personale.
Il tasso che noi paghiamo sui piccoli presiti non è quello di mercato, infatti, integravamo la differenza tra il tasso a carico dei dipendenti e il tasso scaturito dal rendimento medio dei deposti bancari Inps con un ulteriore quota del fondo per i benefici assistenziali (parliamo di svariati milioni)
Ora che i tassi sono crollati si presume non ci sia la necessità di integrare più di tanto, che fine fanno quei soldi?
Non vorremmo fossero stati utilizzati per altri scopi (straordinario) a scapito di una maggiore disponibilità economica per i benefici assistenziali.
Telelavoro e banca delle ore
A causa dei tagli del salario in caso di malattia, molti colleghi per affrontar visite mediche o anche per esami diagnostici hanno utilizzato tutte le ore di permesso a recupero a disposizione.
Appare necessario approntare strumenti idonei a creare il minor disagio possibile a chi già ne vive molti.
Riteniamo che il telelavoro o la banca delle ore possano essere una parziale risposta e invitiamo l’Amministrazione ad adoperarsi immediatamente.
L’Aquila
A che punto sono i contatti con la protezione civile e gli altri Enti per dare una risposta abitativa ai tanti colleghi rimasti senza casa?
Molte altre sono le questioni ancora in attesa di risposte: buoni pasto, messa in sicurezza delle sedi (solo per fare un esempio a Battipaglia lavorano in una serra vista l’assenza di condizionatori), noi ne abbiamo citate solo alcune. E’ il caso che l’Amministrazione cominci a dare risposte.
Roma, 02 luglio ’09
p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi
Anche i medici domani aderiscono allo sciopero generale nazionale della CGIL del per l’intero turno di lavoro, insieme a tutti gli operatori della sanità. Potranno saltare le attività programmate – come gli interventi, le visite e gli esami diagnostici – negli ospedali e nei presidi territoriali della Asl, ma saranno garantite le urgenze.
I medici della FP CGIL scenderanno in piazza nelle manifestazioni territoriali insieme a tutti gli altri lavoratori pubblici e privati.
“Un medico su 10 che lavora nella sanità pubblica” ha dichiarato Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici “è precario, con il rischio di perdere anche il lavoro temporaneo soprattutto nelle Regioni in deficit sanitario. E la nostra prima richiesta è di fermare i licenziamenti.”
“L’abolizione del reato di clandestinità” ha continuato Cozza “è fondamentale per un pieno diritto alla salute per ciascun individuo, cittadino italiano o extracomunitario, regolare o irregolare.”
“Come medici” ha concluso “ci siamo battuti per non fare le spie e continuiamo nel nostro impegno per affermare i principi costituzionali e deontologici di una sanità per tutti.”
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
Il blocco del contratto dei medici 2008 -2009 da parte del Ministero dell’Economia – con la richiesta di nuovi elementi all’Aran del Ragioniere Generale dello Stato Canzio, pur trattandosi di un testo condiviso dalla Funzione Pubblica – rimette in discussione in primo luogo il pasticcio della indennità di esclusività nel monte salari, per il quale non avevamo sottoscritto l’ipotesi di accordo.
A questo punto c’è bisogno di chiarezza da parte di tutti. Per quanto ci riguarda rilanciamo la proposta di una adeguata e certa rivalutazione della indennità di esclusività nel tempo – senza il rischio di essere dissolta nel monte salari – e solo per chi sceglie di lavorare unicamente nella sanità pubblica.
In secondo luogo non è accettabile la scomparsa dal contratto della questione del precariato, quando sempre di più i medici hanno rapporti di lavoro flessibili e senza garanzie, pur lavorando in snodi fondamentali della sanità pubblica, a partire dai dipartimenti di emergenza.
Inoltre si aggiungono nelle osservazioni dell’Economia: la limitazione economica per i sistemi e delle strutture per il rischio clinico, lo 0,8% aggiuntivo regionale da integrare con un impegno economico nel parere del Comitato di Settore, i buoni pasto con invarianza della spesa storica, la reintegrazione del dirigente illegittimamente licenziato con il riassorbimento della posizione soprannumeraria nell’organico e la diminuzione del valore economico della indennità di capo dipartimento.
Si tratta di una storia contrattuale amara, dove il Governo fa il gioco delle tre carte tra Ministeri, con procedure penalizzanti per i dipendenti pubblici, giustamente contestate dal nostro sindacato, e che non danno oggi, e sempre di più non daranno nel futuro, certezza dei rinnovi contrattuali.
I medici aspettano il rinnovo del contratto da 27 mesi, e adesso, al di là delle promesse di efficienza di Brunetta disciolte alla prova dei fatti, si rischia di andare anche oltre l’estate.
La FPCGIL Medici, insieme alla FPCGIL e alla CGIL, ha già scioperato contro la riforma di Brunetta, per la rivalutazione della indennità di esclusività, per il contratto e per il precariato, e con coerenza continua nella sua battaglia, che auspichiamo possa essere condivisa anche da diversi altri sindacati.
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
Sembra ormai prossimo ad arrivare in aula alla Camera il Ddl sul Governo Clinico, e tra i diversi aspetti negativi – dalla devastante deregulation della libera professione all’iniquo pensionamento a 70 anni – c’è un aspetto che rischia di penalizzare ulteriormente i medici che hanno scelto fino ad oggi l’esclusività del rapporto di lavoro.
Si tratta dei costi del passaggio del 5% dei medici attualmente in extramoenia in intramoenia.
Venendo a cessare con il Ddl ogni sostanziale differenza tra extramoenia ed intramoenia allargata, circa 5.000 medici passeranno dall’una all’altra, acquisendo così una media di 750 euro al mese in più, relativi alla indennità di esclusività.
Complessivamente si tratta di circa 50 mln di euro l’anno che potrebbero essere presi dal monte salari dei medici pubblici, se in quest’ultimo sarà inglobata la stessa indennità di esclusività, fino ad oggi considerata come valore aggiunto finanziato con fondi extracontrattuali.
Chiediamo quindi alla Camera di fare chiarezza e di prevedere in modo esplicito nel Ddl che i costi legati al passaggio da extramoenia ad intramoenia non ricadranno sui fondi contrattuali.
Si pubblicano l’articolo uscito oggi su La Repubblica e i link alle principali pagine web che hanno ripreso la lettera dei sindacati medici ai cittadini e la notizia della conferma dello sciopero del 19 luglio.