Saluti da Daniele Nola

 
Care compagne e compagni,

il 23 aprile u.s., si è tenuto il Coordinamento nazionale FP CGIL INPS, durante il quale si è fatto un bilancio dei precedenti CCNI, in vista dei lavori propedeutici e necessari per la preparazione della piattaforma per il quadriennio 2006/09.
Nella stessa riunione, il compagno Alfredo Garzi, della segreteria nazionale di FP CGIL, nel darci un quadro complessivo dell’attuale situazione politico sindacale, ha informato l’Assemblea della staffetta che si stava operando per la responsabilità del nostro Coordinamento. Tale responsabilità è passata al compagno Oreste Ciarrocchi.
Il sottoscritto continuerà il proprio lavoro in FP CGIL nazionale.
Il ricambio è avvenuto, per quanto mi riguarda, in modo assolutamente condiviso, nella consapevolezza che la continuità è garantita anche e soprattutto dall’apporto fresco e nuovo del compagno Oreste che per anni ha lavorato, all’interno del gruppo nazionale.

Dopo circa nove anni, passati come coordinatore per la FP CGIL all’INPS, vorrei fare qualche considerazione. Proprio in riferimento al primo punto accennato, avendo gestito la stagione contrattuale caratterizzata dall’organizzazione per processi, ritengo sia giunto oggi il momento, per il nostro Ente, di mettere mano ad una riorganizzazione complessiva che investa sia la nostra dislocazione sul territorio, sia un diverso, più flessibile utilizzo delle oltre trentamila lavoratrici e lavoratori oggi presenti, anche se non si dovesse effettuare alcuna riforma degli enti previdenziali.
Credo, e questo è stato uno dei punti discussi nella riunione, che la nostra area amministrativa debba conoscere maggiori e più flessibili apprezzamenti economico-normativi che consentano di uscire da un’attribuzione delle responsabilità talvolta poco meritocratica, ancora rigida e “burocratica”. In tal senso un sistema di formazione permanente, assieme ad un sistema di valutazione e selezione continuo potrà essere collegato con la scelta operata dal CCNL che riconosce all’utenza ed ai servizi ai cittadini una centralità assoluta.
Con questo è assolutamente coerente la scelta fatta dalla CGIL per rafforzare il potere contrattuale dei singoli posti di lavoro.
Allo stesso modo andranno riorganizzate le cosiddette aree specialistiche che, va rammentato, sono state sottoposte ad un trattamento “distratto”. Per quanto riguarda la vigilanza, il riassetto dovrebbe partire dall’idea che tale lavoro è funzione essenziale nel controllo dell’equità sociale e della regolarità del lavoro dipendente.
Lo stesso vale sul fronte dell’informatica, cosi importante per la funzionalità interna, ma anche per la rilevanza che oggi, nello scenario della PA, rivestono le banche dati. Una riflessione approfondita avrebbe dovuto indurre i vertici aziendali a scelte meno frettolose che non volgessero solo a riduttivi tagli del personale addetto e all’appesantimento delle esternalizzazioni.
Lo stesso piglio distratto e riduttivo che è stato dedicato ad altre funzioni specialistiche liquidate come marginali, così come ad alcuni ruoli professionali.
Anche il campo della dirigenza, esasperante terreno di battaglia di tensioni e appetiti politici, in particolare per la dirigenza generale, è stato lasciato alla deriva.
Non si è visto neppure un solo segnale sul fronte della valutazione, in questo settore, non si è minimamente affrontato il tema del necessario riequilibrio tra dirigenza periferica e centrale.
Al contrario, credo si possa affermare che, grazie alla disponibilità dei suoi operatori, l’INPS ha ben figurato nello scenario della PA.
L’Amministrazione invece spesso non ha saputo portare ai tutti i suoi dipendenti adeguati apprezzamenti economici, come nel caso delle invalidità civili.
Nemmeno c’è stata una sufficiente difesa, da parte dell’Amministrazione, dei lavoratori dell’INPS dal violentissimo attacco mediatico, ancora in atto.
Ciò dovrebbe essere nell’interesse comune, poiché, assieme ai dipendenti, è stata attaccata l’istituzione INPS, come se qualcuno, dall’esterno, cercasse un punto di cedimento che desse il pretesto per umiliare l’INPS, riducendo ulteriormente la sua residua autonomia.
Ritengo che la CGIL, anche all’INPS, terrà alta la questione “morale”, mantenendo fermi i suoi riferimenti, quali il Memorandum e più in particolare i contratti.
La FP CGIL INPS, nell’ambito di corrette relazioni sindacali, in fase di sviluppo, manterrà la continuità della sua azione, all’interno di un quadro unitario possibile, senza la pretesa di rappresentare tutti, ma quanti si riconoscono nell’etica del lavoro e nel rispetto dei diritti.

Voglio ora salutare tutte le compagne ed i compagni che hanno condiviso il nostro lavoro, con dedizione e anche con amicizia, sui posti di lavoro, nelle RSU, nelle commissioni, nel nostro esecutivo.
Un saluto va agli amici e compagni di CISL, UIL nonché CISAL ed RDB. Assieme, anche con contrasti, ma con impegno si sono perseguiti tanti accordi.
Un saluto infine va a quanti dell’Amministrazione hanno negli anni lavorato e tuttora lavorano con intelligenza e serietà e con i quali ho avuto ed ho un rapporto di stima e rispetto.
Molte cose sono state raggiunte, molte sono ancora da fare.
A tutti, nelle diverse postazioni e responsabilità, va l’augurio di un buon lavoro.
Un abbraccio a Oreste, a Rosanna, a Roberto.
Roma, 16 maggio 2008
 
FP CGIL INPS
Daniele Nola

 
 

Comunicato

 
TASSI DI INTERESSE

Mutui e prestiti a dipendenti e iscritti sono concessi ai tassi di interesse stabiliti con Delibere del Consiglio di Amministrazione risalenti al 2007.

Ad esempio, per la concessione dei mutui ipotecari per acquisto prima casa il tasso fisso è del 4,15 per cento per gli iscritti e del 3 per cento (fino al 3,75 per cento a secondo dell’ammontare del prestito e del periodo di ammortamento) per i dipendenti.
Per i mutui a tasso variabile, invece, l’interesse è fissato al 3,75% per il primo anno e successivamente è rapportato all’euribor a sei mesi, calcolato su 360 giorni, maggiorato di 100 punti (spreed), rilevato nel semestre precedente il contratto di mutuo.

Tuttavia considerata la sensibile discesa dell’euribor dal 2007 ad oggi, (l’euribor a sei mesi è al 1,23% mentre quello a un mese è al 1,19%) e la conseguente diminuzione dei tassi di interesse gestiti dalla BCE, si dovrebbe provvedere a una diminuzione dei tassi e dello spreed anche per i mutui e i prestiti erogati dall’istituto.

La Cgil, pertanto, chiede al Commissario Presidente di disporre con urgenza la revisione dei tassi applicati dall’Inpdap, soprattutto in considerazione del beneficio che tale provvedimento porterebbe all’ampia platea di dipendenti, iscritti e pensionati che usufruiscono già delle prestazioni creditizie erogate dall’Ente, o che ne potrebbero fruire nel futuro.

Roma, 19 marzo 2009

Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil Inpdap
Marinella Perrini

 
 
 

Comunicato

 

1° ACCONTO 2009

Nella riunione di oggi con l’Amministrazione le OO.SS. hanno contrattato la corresponsione del 1° acconto sulla produttività per l’anno 2009.

I criteri in base ai quali l’acconto verrà pagato sono quelli già contenuti nel CCIE dell’anno scorso, le cui disposizioni rimangono attive sino alla sottoscrizione del CCIE 2009.

La CGIL, nel concordare sull’erogazione dell’acconto per luglio, ha chiesto garanzie anche sulle risorse a disposizione per il 2° acconto e per il saldo di marzo, che, ritiene, dovranno essere distribuite ai lavoratori con modalità non penalizzanti.

L’Amministrazione ha convenuto che il DPCM del 2 Luglio (confermando in tutto e per tutto quanto già previsto dall’art. 7ter della legge 33/09) non assegna risorse al Fondo, ma indica i criteri per l’individuazione degli eventuali maggiori risparmi che possono essere destinati alla retribuzione accessoria.

Nessuna nuova disposizione legislativa, però, ha eliminato il taglio del 10% imposto al fondo di ente dalla l. 133/09 e tutt’ora in vigore.

L’acconto è stato concordato sulla base della verifica dell’andamento della produzione del 2009.

Nel merito la Cgil:
– ha chiarito, con nota a verbale, che gli obiettivi per il 2009 dovranno essere complessivamente valutati e condivisi in sede di contrattazione nazionale e che ogni direttiva sulla produzione, a livello nazionale come a livello territoriale, dovrà essere considerata alla luce di quanto stabilito dal contratto integrativo;

– ha chiesto che con urgenza si affrontino al tavolo nazionale anche le modifiche, quanto mai opportune, ai parametri di misurazione della produttività che rischiano, così come sono, di creare forti disuguaglianze tra le Sedi e, quindi, di incidere negativamente sulla futura retribuzione dei lavoratori dell’Istituto.

Roma 9 Luglio 2009

Il Coordinatore FPCGIL INPDAP
Marinella Perrini

 
 
 

Comunicato

PROGRAMMIAMO TUTTI!

 
 
I Dirigenti finalmente si accorgono che devono Programmare insieme! per contemperare le esigenze del territorio e del centro e per individuare obiettivi seri e concreti.

Dimenticano, però, che il successo di ogni progetto è strettamente connesso al grado di condivisione e al consenso che esso ha tra i lavoratori che ne sono destinatari.

Una programmazione partecipata, allora, deve partire dal cuore del lavoro di questo Istituto, dalle lavoratrici e dai lavoratori che sono e saranno sempre i primi attori del processo produttivo.

L’assenza di un confronto costituisce la perdita di un’opportunità di miglioramento della programmazione annuale che si limita ad un incremento generalizzato del numero di pratiche da fare, piuttosto che all’interpretazione di un progetto di sviluppo più ampio:

– Un aumento indiscriminato dell’indice di efficienza non tiene conto dell’esigenza di omogeneizzare la capacità produttiva sul territorio;
– Gli obiettivi di definizione del numero di pratiche e dell’indicatore di efficienza contraddicono in alcune sedi l’obiettivo della riduzione degli interessi di mora da pagare, nonché quello dei tempi medi di lavorazione;
– Gli obiettivi di qualità (tempi medi, interessi, indice di deflusso) non tengono conto delle risorse disponibili, né della diversa distribuzione di qualifiche e profili nelle diverse sedi;
– Turn over, formazione, rilascio degli applicativi, nuove lavorazioni non vengono mai considerate, come dovrebbero, nella pianificazione delle azioni e della produzione.

Nessuna di queste valutazioni, né delle tante altre che provengono dai lavoratori, è stata considerata nel Piano Operativo del 2009 che si preoccupa di ottemperare al Piano Industriale senza nessuna corrispondenza tra risorse disponibili, organizzazione e obiettivi programmati.

La Cgil, che già da tempo rivendica la necessità di un confronto su questi temi, si aspetta che per la pianificazione del 2010 l’Amministrazione presti più attenzione al suo rapporto con i lavoratori.

Roma, 27/10/2009

Il Coordinatore Nazionale FP Cgil Inpdap
Marinella Perrini  

 
 

 

O.d.g. Assemblea Milano

 

L’assemblea del 24 novembre a Milano ha registrato il forte dissenso dei lavoratori sul progetto organizzativo contenuto nel Piano Industriale e ha approvato, con il Coordinamento Regionale, la nota a verbale presentata dalla FP CGIL in occasione dell’accordo sui progetti locali.
La nota a verbale, condivisa e firmata da CGILCISLUIL– RDB e CISAL, è la seguente:

“Le scriventi OO.SS. – in data 16 Luglio 2009 – in occasione di un incontro presso la Sede Regionale Lombardia, hanno fatto una dichiarazione congiunta, che poneva come pregiudiziale per poter mantenere i parametri di produttività del 2009 – già incrementati rispetto al 2008 – una serie di condizioni propedeutiche:
1) Certezza sulle risorse dei fondi incentivanti;
2) Programmi chiari e trasparenti rispetto allo viluppo di carriera;
3) Formazione continua per tutti rispetto agli applicativi funzionanti, anche in previsione del rilascio dei nuovi programmi SIN;
4) Incremento delle risorse umane assegnate alle sedi;
5) Eventuali task force da parte di strutture ( anche centrali) che hanno minor sofferenza.

Ad oggi, le scriventi OO.SS. denunciano che i punti succitati non hanno avuto risposta alcuna.
Nel riaffermare le problematiche descritte come non più rinviabili, sollecitano risposte e interventi puntuali e precisi.”
Milano 16/11/2009

Il tenore della nota a verbale conferma che i lavoratori dell’Inpdap sono animati da un comune moto di critica nei confronti di condizioni che vivono e che non condividono.

La Cgil si è sempre fatta carico di queste preoccupazioni e, a quanto pare, anche le altre OO.SS. sul territorio non hanno difficoltà a comprenderle.

E’, allora, arrivato il momento che questa sensibilità venga sviluppata a livello nazionale.

Roma, 26 Novembre 2009

Il Coordinatore FP CGIL INPDAP
Marinella Perrini

 
 

 

Comunicato

 
 

Posizioni organizzazioni e Valutazione

Il Dlgs 150/2009 entra a gamba tesa nel nostro Istituto, rendendo concreta la valutazione del personale.
Non curante di quanto vanno predicando….e razzolando male! CISL e UIL sulla validità dell’ accordo del 4 febbraio (continuano a crederci solo loro!), l’Amministrazione procede senza tregua nella regolamentazione del sistema di valutazione che vede tutti i lavoratori dell’Ente coinvolti. ( in allegato la bozza di regolamento presentata).
Sebbene l’applicazione del sistema voglia essere graduale, per la CGIL e’ IMPROPONIBILE perche’ basato sulle condizioni e i principi punitivi e insensati della riforma Brunetta.
La CGIL non scende a nessun compromesso su questo tema e tanto meno firmerà contratti o accordi in cui la valutazione incida negativamente sulla premialita’ dei lavoratori e delle lavoratrici di questo istituto che, questa Organizzazione si!, intende garantire nel salario e nei diritti fino in fondo!!!

Non si e’ poi raggiunto alcun accordo sulle Posizioni Organizzative.

La CGIL ha posto come pregiudiziale alla discussione che l’Amministrazione proponga un compiuto progetto organizzativo che veda processi e funzioni razionalizzati sia in direzione generale che sul territorio.
Una proposta che, sulla base di questa razionalizzazione, ci permetta di individuare criteri e numeri delle PO da attribuire alle singole strutture su tutto il territorio nazionale.
L’Amministrazione nella sua proposta dovrà tenere conto della complessità delle sedi, delle diverse criticità nelle Direzioni Centrali e in ogni singola direzione Provinciale e non potrà più differenziare le strutture periferiche solo ed esclusivamente in base ai bacini d’utenza, che oggi non sono più un utile discriminante per individuare il grado di difficoltà gestionale per l’attribuzione delle fasce alle sedi.
L’amministrazione sulla base delle osservazioni proposte si e’ riservata un ulteriore approfondimento che possa venire incontro alle esigenze che questa Organizzazione ha rappresentato a beneficio di tutti i lavoratori.

Roma, 6/4/2011
 

Il Coordinatore Nazionale
FPCGIL Inpdap
Marinella Perrini

 

 
 

Lettera al Capo Dipartimento

Roma, 2 maggio 2007

Al Sig. Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile
Presidente Melita Cavallo

Egregio Presidente,
abbiamo preso visione della proposta di modifica al D.M. 14 settembre 2004 constatando che sono state accolte alcune considerazioni espresse dalla nostra organizzazione sindacale.
Tuttavia, la proposta della FPCGIL, illustrata nei tavoli di contrattazione, comportava un intervento complessivo ed organico di riorganizzazione del Dipartimento per la giustizia minorile, riguardante la struttura centrale e le articolazioni locali, per costruire, finalmente, una struttura funzionale, idonea ai principi di una sana gestione della cosa pubblica, rispettosa degli interessi dei minori e dei cittadini contribuenti e finalizzata, anche, alla crescita ed alla valorizzazione del personale che nel Dipartimento e per il Dipartimento opera. Proposte tutte in sintonia con quanto previsto nel “Memorandum” che il Governo ha siglato con le organizzazioni sindacali.
La proposta di riorganizzazione che oggi viene sottoposta alla nostra attenzione – per i fini che noi ci proponevamo e che ci sembrava anche Lei avesse condiviso in sede di discussione con le organizzazioni sindacali – appare parziale ed incompleta, comunque insufficiente a ridare credibilità al Dipartimento.
Solo per citare alcune aree critiche, a nostro parere crea confusione e determinerà sicuramente una sovrapposizione di competenze, con prevedibili disfunzioni, l’istituzione di nuovi organismi come il Centro Studi e Ricerche, che sembra aver ereditato, al di la dei suoi scopi istituzionali, numerose competenze precedentemente e coerentemente trattate da altri Uffici o Direzioni Generali. Ci riferiamo in particolare al monitoraggio, all’innovazione, ai progetti, funzioni che sicuramente devono essere curate dagli Uffici che hanno un rapporto diretto con l’operatività dei servizi minorili.
Lo stesso Centro Studi Europeo riceverebbe un impulso maggiore se collocato alle dirette dipendenze del Capo del Dipartimento, anche perché, per essere veramente europeo dovrebbe, evidentemente, avere ambiti di autonomia molto elevati e comunque tali da consentire un rapporto continuo e diretto con altri organismi europei.
Ma non basta, lo stesso rafforzamento della Direzione Generale per l’attuazione dei provvedimenti giudiziari con la previsione di un terzo Ufficio dirigenziale – nei contenuti, per la mancata acquisizione di nuove competenze é il risultato di una divisione tra gli Uffici di competenze già previste – molte competenze, peraltro, sono state attribuite al altri Organismi. Il Rafforzamento della Direzione, così, risulta apparente e finisce per sembrare quello che nella sostanza è: un finto rafforzamento che si caratterizza esclusivamente per l’aumento degli uffici dirigenziali della Direzione stessa.
Ci saremmo aspettati qualcosa di diverso. Ci saremmo aspettati che l’opportunità di riorganizzare il Dipartimento fosse utilizzata, finalmente, per costruire una struttura moderna ed efficiente e per restituire fiducia e dignità ai Servizi ed a tutti gli operatori che nella giustizia minorile operano.
Crediamo, tuttavia, che Lei sia ancora in tempo a modificare quanto proposto. Abbiamo fiducia nel fatto che Lei lo voglia fare, se non altro per coerenza con i principi da Lei stessa esplicitati nel Decreto.
Distinti saluti.

p. la Fp Cgil Nazionale
Giustizia Minorile
Il Coordinatore nazionale
Gianfranco Macigno

Sostegno dei Sindacati europei allo sciopero generale del 12 dicembre 2008

Il segretario generale della FSESP scrive “Caro Carlo, care compagne e cari i compagni, Vi auguriamo un gran successo per lo sciopero di venerdì prossimo per ottenere più lavoro, più salario, più pensioni, più diritti! Molti sindacati europei del settore pubblico hanno organizzato vaste mobilizzazioni per le stesse rivendicazioni, recentemente i nostri colleghi in Ungheria il 29 novembre e in Grecia il 10 dicembre”.

Anche Unison, il più grande sindacato del Regno Unito (1,3 milioni di iscritti), ha inviato una lettera di sostegno del segretario generale Dave Prentis allo sciopero “contro un governo determinato a ridurre i servizi pubblico attraverso politiche di privatizzazione e riduzione dei salari”.

Il segretario generale del sindacato spagnolo della funzione pubblica FSP UGT, Julio Lacuerda, scrive che considera “di grande valore il comportamento del vostro sindacato nell’assumere e sviluppare contributi e in un progetto serio, sereno e razionale sui mezzi per affrontare la situazione di crisi internazionale e nazionale…per dare una risposta sindacale ai problemi di oggi per costruire un progetto per il futuro.”

Anche il sindacato ADEDY, appena reduce dallo sciopero generale in Grecia dello scorso 10 dicembre, ha espresso il suo pieno sostegno e solidarietà: “la maggior parte dei paesi europei si deve scontrare con le politiche neoliberiste imposte dai governi e che hanno un impatto sull’occupazione, sulle condizioni di lavoro, sui salari e sui servizi forniti. Queste politiche puntano a ridurre il potere d’acquisto dei lavoratori e ad aumentare la precarietà con serie ripercussioni sui servizi pubblici. Dobbiamo combattere contro queste sfide che vogliono ridurre la dignità del mondo del lavoro. Dobbiamo difendere i servizi pubblici di qualità che invece corrispondono ai bisogni dei cittadini…”

Allegati:
 

O.d.g. Assemblea Varese

 
…VARESE

L’assemblea del personale di Varese ha condiviso nel merito tutte le motivazioni che hanno spinto la Fp cgil Inpdap a non firmare il CCIE 2009 e ha ben rappresentato le molteplici difficoltà che i lavoratori incontrano quotidianamente, a causa del loro esiguo numero, nelle attività istituzionali e nel rapporto con l’utenza.
Anche il Dirigente si è dichiarato d’accordo nel considerare urgente un processo di stabilizzazione dei lavoratori già in comando da alcuni anni e nella necessità di incentivare ulteriori trasferimenti verso la Sede di Varese, che ha circa il 25% in meno del personale previsto dalla dotazione organica.

L’esigenza è quanto mai sentita anche perché è notevolmente aumentato il carico lavorativo pro capite sia in seguito alle nuove competenze acquisite, sia per l’incremento inaspettato di alcune specifiche lavorazioni.
Per quest’anno, infatti, si registra una forte crescita del contenzioso dovuto al recupero di indebito sull’applicazione dei provvedimenti definitivi di pensione del settore Scuola per gli anni 94 e 95, che compromette la qualità del lavoro dell’intera gestione e delle attività strumentali.

E’ chiaro che in una piccola sede l’andamento di una singola lavorazione coinvolge tutti i dipendenti e si riflette sull’andamento di tutte le altre attività e, in quest’ottica, risulta, ancora più inaccettabile, l’applicazione di un sistema di valutazione della performance con i presupposti previsti dal Decreto Brunetta.
Anche a detta del Dirigente, i lavoratori partecipano tutti e tutti con il massimo impegno al raggiungimento degli obiettivi di sede e ogni discriminazione assumerebbe il valore di una punizione ingiusta e arbitraria.

E se al Ministro Brunetta forse questo non interessa, alla Cgil Si!

Roma, 25 Novembre 2009
 
Il Coordinatore FPCGIL INPDAP
Marinella Perrini

 
 

 

Rifiuti – Soppressione Ato: meno controlli, meno diritti, tariffe più alte. Comunicato Stampa di Daniele Giordano, Segretario Nazionale Fp-Cgil

Con l’approvazione del Dl Enti Locali, il Governo e la maggioranza cancellano gli Ato (Ambito Territoriale Ottimale) continuando sulla strada già percorsa con l’approvazione del cosiddetto decreto Ronchi.

Un provvedimento che giudichiamo negativamente, perché la soppressione degli Ato, sul cui funzionamento si sarebbe potuto aprire un confronto, rappresenta il passo definitivo per la destrutturazione del ciclo integrato dei rifiuti. La frammentazione del ciclo ridurrà ulteriormente le garanzie per i lavoratori comportando l’ennesimo aumento delle tariffe senza un reale miglioramento dei servizi.

La sottrazione della funzione di controllo e coordinamento dei Comuni, sia per il ciclo dei rifiuti che per l’acqua, allontana ancor di più questi servizi fondamentali dai bisogni dei cittadini. Non ci stanchiamo di ribadire che in un settore come quello dei rifiuti, nel quale enormi sono gli interessi delle organizzazioni mafiose, il controllo e la regolamentazione pubblica rappresentano il cardine su cui fondare un sistema che garantisca la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente.

Il Governo calpesta i diritti dei lavoratori del settore dell’igiene ambientale praticando una destrutturazione del sistema e della normativa vigente di cui beneficeranno soltanto coloro che vedono il settore dei rifiuti come un business con cui arricchirsi. Continueremo ad opporci a questo disegno ma senza smettere di rivendicare un confronto vero con le istituzioni che metta al centro i diritti dei lavoratori ed il rilancio dei servizi pubblici locali.

Roma, 25 Marzo 2010

 
 

COORDINAMENTO NAZIONALE INPDAP
TAVOLO NAZIONALE DEL 31 MARZO

Nella riunione di ieri con l’amministrazione si è discusso dei seguenti argomenti:

1) BENEFICI SOCIALI E ASSISTENZIALI. Per legge, è impegnata sui benefici una somma pari all’1% della spesa complessiva per il personale. La Cgil ha chiesto una rimodulazione generale, in tempi brevi,delle voci finanziate allo scopo di migliorare l’efficacia dei benefici concessi, a fronte dei possibili cambiamenti nello scenario e nelle condizioni relative alla spesa per il personale della PA. Sussistono, inoltre, opinioni diverse tra Amministrazione e Collegio dei Sindaci circa le voci di spesa che concorrono a formare l’1% e ciò rende molto concreto il rischio di una modifica al ribasso delle risorse a questo destinate. Nel verbale d’accordo siglato, e allegato, i sussidi saranno stimati per differenza anche sull’eventuale variazione di disponibilità totale.

2) BUONI PASTO. La Cgil già in sede di piattaforma contrattuale 2009, aveva chiesto l’aumento del ticket fino a 14€. L’Amministrazione ha, invece, portato al tavolo una proposta di aumento a 12€ che solo in parte compensa la perdita di potere d’acquisto causata dall’inflazione. Condividendo poco le motivazioni di questa scelta non completamente soddisfacente, la Cgil ha chiesto all’Amministrazione di provare a verificare, anche in sede di (ex) Comitato di settore, se ci sono i margini per un aumento del valore proposto.

3) STRAORDINIARIO. Vera e propria novità di quest’anno è stata l’informativa sullo straordinario,non più contrattato, ma – con l’avallo delle OO.SS. firmatarie del CCIE 2009!- consegnato alla completa discrezionalità dell’Amministrazione.
La regolamentazione presentata utilizza un concetto per lo meno originale di straordinario che, secondo quanto si legge, servirebbe per coprire emergenze gestionali, ma, in concreto, è stanziato per aprire un pomeriggio in più lo sportello URP o per sovvenzionare le segreterie degli Organi.
Non c’è nulla di male nell’incentivazione di più aperture pomeridiane delle Sedi, anzi tale obiettivo è auspicabile nella misura in cui migliora il rapporto con l’utenza e remunera, con emolumenti aggiuntivi, i lavoratori.
Tuttavia non è certo con il ricorso al lavoro straordinario che si può realizzare un progetto di rilievo nazionale e per il quale vanno destinate risorse specifiche.
E allo stesso modo non si può ricorrere allo straordinario per coprire l’orario delle segreterie delle Direzioni Generali senza che si sia prima proceduto alla contrattazione dell’orario per turni, come la Cgil ha più volte sottolineato.
Infine, il criterio di assegnare alle singole Direzioni Regionali 4 ore per ciascun dipendente presente è in assoluta contraddizione proprio con il concetto di straordinario che, al contrario, dovrebbe essere ripartito sulla base delle carenze di personale nelle sedi.
Ma di tutte queste considerazioni l’amministrazione, terrà conto se e come vorrà essendo riuscita, con la incauta compiacenza di qualcuno, a strappare 1.965.000,00€ al fondo di Ente.

Roma, 1/4/2010
 

Il Coordinatore Nazionale FP Cgil Inpdap
Marinella Perrini
 
 

documentazione allegata

 
 

Lettera unitaria al Ministro Pecoraro Scanio

 

FPCGIL     CISLFP     UILPA

Roma, 28 settembre 2007

On. Alfonso Pecoraro Scanio
Ministro dell’Ambiente della
Tutela del Territorio e del Mare
SEDE

On. Ministro,
ancora una volta siamo costretti a richiamare la sua attenzione sugli aspetti preoccupanti che assume il ricorso alle molteplici tipologie contrattuali presso il Ministero dell’Ambiente.
Nei diversi incontri avuti per affrontare le problematiche connesse al fenomeno del precariato e la possibile stabilizzazione, a partire dallo scorso settembre, le nostre sigle sindacali unitariamente hanno evidenziato la necessità di affrontare in maniera complessiva il fenomeno, attraverso l’adozione di un piano di stabilizzazione in grado di individuare soluzioni concrete ai diversi aspetti della questione, con trasparenza ed in maniera condivisa.
La richiesta più volte ribadita e preliminare a qualsiasi discussione è stata quella di garantire, nelle more dell’avvio dei processi di stabilizzazione, la continuità contrattuale per i lavoratori censiti dall’Ufficio di Gabinetto a dicembre 2006 e di bloccare ogni nuova assunzione precaria. Fino ad oggi, nonostante i ripetuti incontri e le forme di pressione poste in atto dalle OOSS, non si è individuato un percorso condiviso per l’attuazione delle norme sulla stabilizzazione del personale precario contenute nella finanziaria e ciò è ancora più grave in relazione all’imminente discussione della nuova legge finanziaria..
In particolare per i rinnovi contrattuali di larga parte del personale precario non sono stati individuati criteri con il risultate che per alcuni non c’è stata possibilità di rinnovo mentre per altri , come nel caso del contingente di lavoratori con contratto a tempo determinato diretto con il Ministero dell’Ambiente si è proceduto al rinnovo , attraverso una Convenzione con il Formez, con una diversa tipologia contrattuale. Per questi lavoratori la “continuità contrattuale” comporterà la perdita di un contratto diretto con l’Amministrazione e l’attivazione di un nuovo contratto co.co.pro., cosa che in alcuni casi allontana definitivamente la prospettiva di stabilizzazione.
Va aggiunto a quanto esposto che ancora nessuna risposta è stata data ai lavoratori utilizzati tramite l’APAT, per i quali “semplicemente” non c’è stato alcun rinnovo e che le varie Direzioni Generali continuano, fatto gravissimo, a stipulare Convenzioni che prevedono la somministrazione di nuovi lavoratori precari .
La giustificazione ufficiale di questa situazione di stallo è la mancanza di risorse economiche ministeriali per procedere all’assunzione diretta dei lavoratori precari. Giustificazione che non trova alcun fondamento di fronte ad operazioni come quella con il Formez il cui costo dovrebbe aggirarsi intorno ai 3 milioni di euro e che sta consentendo in questi giorni l’arrivo di nuovi lavoratori.
E’ inammissibile che in presenza di una condizione di precarietà censita dalla stessa Amministrazione – sono circa 600 i lavoratori precari “storici” – si attivino nuovi contratti senza, tra l’altro, che ci sia una informativa sulle motivazioni che li rendono indispensabili e dopo che altri lavoratori, con esperienze e competenze specifiche, sono stati mandati a casa.
Perché il ministero non può utilizzare direttamente le proprie risorse, ma ancora una volta si sceglie di esternalizzare? Quali sono i percorsi che il Ministero intende attivare in vista della nuova Legge Finanziaria?
Alla luce di quanto segnalato e per poter individuare un percorso che vada nella direzione della lotta alla precarietà e di un rafforzamento del Ministero dell’Ambiente le chiediamo un incontro urgente.

I  SEGRETERI  GENERALI
FPCGIL  CISLFP  UILPA
Carlo Podda  Rino Tarelli  Salvatore Bosco

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