Programma elettorale RSU

 
 Roma, 23 ottobre 2007

Ai delegati ed eletti Fp Cgil
Settore Giustizia Minorile

Oggetto: piattaforma per l’elezioni RSU, Dipartimento Giustizia Minorile

Vi inviamo la piattaforma elettorale per le elezioni delle rappresentanze RSU del Dipartimento per la Giustizia Minorile. In essa sono trattati i principali nodi politico amministrativi che coinvolgono il Dipartimento e le problematiche più evidenti che riguardano il personale. Ovviamente la piattaforma non poteva essere esaustiva, anche perché ogni servizio presenta specifici nodi problematici che si ripercuotono sugli operatori che in esso lavorano. Crediamo, tuttavia, di aver affrontato le questioni più urgenti, quelle che ormai da tempo si sono sedimentate, irrisolte, in un’Amministrazione che stenta a trovare una guida decisa, sicura, consapevole delle professionalità messe in campo dai lavoratori, rispettosa dei loro diritti.

p. la Fp Cgil Nazionale
Giustizia Minorile
Il Coordinatore nazionale

Gianfranco Macigno

Lettera al Capo Dipartimento

 
Roma, 9 gennaio 2008

Al Sig. Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile
Presidente Melita Cavallo

E, p.c. Al Sig. Sottosegretario alla Giustizia
Avv. Luigi Li Gotti

Al Sig. Direttore Generale del Personale e della Formazione
Dr. Luigi Di Mauro

Egregio Presidente,
abbiamo ricevuto la nota del Direttore Generale del Personale e della Formazione del 21 dicembre, prot. n. 49941, inerente la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato, alla quale è allegato un bando di selezione che prevede per la realizzazione della stessa l’avvio di procedure di selezione.
Il tutto non consente di capire se il bando di selezione sia una proposta o se sia una determinazione già assunta dall’Amministrazione. In quest’ultimo caso non possiamo esimerci dall’evidenziare come la stessa segnalerebbe un duro attacco alle relazioni con le organizzazioni sindacali, mai convocate per discutere del merito della questione e mai coinvolte in una decisione che influisce sui diritti dei lavoratori a tempo determinato.
Nel merito, non possiamo che rilevare come la nota del D.G. confligga con le procedure stabilite dalla Sua Determinazione del 13 luglio 2007, prot. n. 22062 che correttamente non prevedeva procedure di selezione interne.
Pertanto, la conferma del Bando di selezione, contraddirebbe le Sue precedenti determinazioni, ma soprattutto finirebbe per violare le previsioni di Legge, cioè il comma 519 della Legge 27 dicembre 2006 (Finanziaria 2007).
In base a tale norma alla stabilizzazione accede il personale “in servizio a tempo determinato da almeno tre anni, anche non continuativi, o che consegua tale requisito in virtù dei contratti stipulati anteriormente alla data del 29 settembre 2006 o che sia stato in servizio per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio anteriore alla data di entrata in vigore della presente legge”, purchè detto personale sia stato assunto o con procedure selettive di natura concorsuale oppure in forza di una legge. L’unico caso per il quale la norma prevede l’espletamento di prove selettive è quello previsto per i lavoratori a tempo indeterminato assunti in maniera diversa dalle due precedentemente citate.
Appare evidente che i lavoratori della giustizia minorile essendo stati assunti in virtù della Legge n. 242 del 2000 per la stabilizzazione non devono essere sottoposti a prove selettive, ma solo all’accertamento dei requisiti previsti dalla legge per l’accesso all’impiego, così come già accaduto per il Ministero dei Beni Culturali e per l’Agenzia del territorio, altre due Amministrazioni con lavoratori a tempo determinato assunti in forza di legge.
Se ciò non bastasse, il TAR del Veneto con sentenza 3646 del 2007 ha stabilito che:”il procedimento di formazione delle graduatorie per la stabilizzazione del personale precario ai sensi delle richiamate disposizioni normative, infatti, non costituisce una procedura concorsuale in senso proprio, in quanto manca, rispetto agli aspiranti, non solo qualsiasi giudizio comparativo, ma anche qualsivoglia discrezionalità nella valutazione dei titoli di ammissione….”.
Per i suddetti motivi, al fine di conformare le decisioni dell’Amministrazione al dettato normativo, Le chiediamo di sospendere immediatamente il bando e di procedere ad una urgente convocazione delle organizzazioni sindacali, per concordare le procedure di stabilizzazione.
Si resta in attesa di urgente riscontro.
Distinti saluti.

p. la Fp Cgil Nazionale
Giustizia Minorile
Il Coordinatore nazionale

Gianfranco Macigno

 
 

Cooperative Sociali: Proclamazione dello stato di agitazione fino allo sciopero nazionale – Comunicato Stampa Unitario

 
 

Proclamazione dello stato di agitazione fino allo sciopero nazionale degli oltre 250.000 soci e lavoratori  delle cooperative sociali – Comunicato stampa delle Segreterie Nazionali CGIL FP (R. Dettori) CISL FP (D. Volpato) CISL Fisascat (G. Pirulli) UIL FPL (C. Fiordaliso)
 
CGIL FPCISL FPUIL FPL – FISASCAT CISL a conclusione del confronto odierno con le centrali delle cooperative sociali hanno verificato la strumentale posizione delle stesse con affermazioni solo verbali di accoglimento di una emergenza salariale, e la sostanziale indisponibilità a dare una risposta economica agli oltre 250.000 soci e lavoratori delle cooperative sociali che nell’ambito del settore socio assistenziale rappresentano i lavoratori meno retribuiti nel paese.

Pertanto CGIL FP CISL FP UIL FPL FISASCAT CISL hanno dichiarato l’immediato stato di agitazione di tutte la categoria e l’avvio di tutte le iniziative necessarie, fino allo sciopero nazionale, utili a raggiungere una rapida conclusione della trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro scaduto il 31 dicembre 2005.

Roma, 28 febbraio 2008

FP CGIL: approvato il primo progetto europeo per i sindacati dei vigili del fuoco nel mediterraneo

La Commissione europea ha approvato, nell’ambito della linea di bilancio ” Iniziative di informazione e formazione a favore delle organizzazioni dei lavoratori” il progetto “Health and safety strategy for firefighters in the European mediterranean area” presentato dalla Funzione Pubblica CGIL e destinato alle rappresentanze sindacali dei vigili del fuoco, per una strategia di tutela della salute e sicurezza per i vigili del fuoco nell’area mediterranea dell’Europa.

Il progetto sui vigili del fuoco è stato uno tra i 29 approvati in tutta Europa e l’unico approvato nel settore pubblico per un sindacato di categoria nazionale. Il progetto è stato sostenuto dalla Federazione sindacale europea dei servizi pubblici (FSESP/ EPSU), che organizza una rete europea dei vigili del fuoco e che ha presentato una Carta europea dei diritti dei vigili del fuoco. Il progetto coinvolge vigili del fuoco di Croazia, Grecia, Malta, Portogallo, Slovenia, Spagna e Italia.

Si tratta, oltretutto del primo progetto destinato ai sindacati dei vigili del fuoco, in particolare a quelli dell’area del mediterraneo, colpita negli scorsi anni da tantissimi disastri ambientali che hanno richiesto, tra l’altro, l’intervento tran frontaliero dei vigili del fuoco (ricordiamo gli incendi in Portogallo nel 2005, in Slovenia e Croazia nel 2006 ed in Italia e Grecia del 2007) e che ha l’obiettivo dichiarato di tutelare salute e sicurezza ma che si propone anche, attraverso il dialogo sociale, di migliorare le condizioni di lavoro e la qualità del servizio riducendo i costi sociali di incidenti e calamità.
 
Nella pagina del sito dedicata troverete tutta la documentazione sul progetto e le notizie sui partner . La pagina è aperta da una prima relazione di Franco Moretti, del coordinamento nazionale dei vigili del fuoco della Funzione Pubblica CGIL

Roma, 10 dicembre 2008

 

 

Comunicato unitario

 

In data 14-12-2010 l’Amministrazione del CNEL e le OO.SS. hanno siglato il CCNI per l’anno 2010 (FUA 2010).

Si tratta di un accordo che, dopo tre anni, torna a vedere la firma congiunta di CIGL CISL e UIL, a riprova dell’impegno delle OO.SS. per un lavoro comune che premi gli interessi dei lavoratori del CNEL.
L’accordo, illustrato preventivamente all’assemblea del personale e approvato a larga maggioranza dei presenti, è l’esito di un confronto sindacale con l’Amministrazione serrato e sempre diretto, da entrambe le parti, all’obiettivo di migliorare l’efficienza del CNEL ed elevare le forme di tutela e di professionalità del personale.
Le OO.SS. scriventi desiderano sottolineare inoltre che esso va letto alla luce di un anno non facile, sia per motivi esterni al CNEL (i continui provvedimenti normativi volti a restringere le disponibilità finanziarie e l’autonomia delle singole amministrazioni pubbliche) sia per motivi interni (gli avvicendamenti al vertice dell’amministrazione).
E tuttavia, pur in tale precaria situazione, e dando atto all’Amministrazione di aver consentito a confrontarsi con le OO.SS. su terreno del merito e delle oggettive esigenze del personale, riteniamo di aver ottenuto risultati importanti.
In particolare, in ordine cronologico:

– Si è avviato un percorso strutturato e continuativo di formazione. Le OO.SS. auspicano al riguardo che l’Amministrazione sia solerte, come da noi richiesto, nel coinvolgere costantemente il tavolo per la formazione verso l’obiettivo di monitorare l’andamento dei corsi e suggerire eventuali miglioramenti degli stessi; ribadiscono inoltre, così come affermato anche dall’Amministrazione, che nel 2011 la formazione dovrà riguardare, con le modalità opportune, tutto il personale;

– Si sono incrementate le risorse per gli interventi assistenziali. Già dal 2010 l’Amministrazione ha acconsentito alle nostre richieste di innalzare la dotazione complessiva delle risorse per tale voce, nonché in particolare per quanto riguarda le spese scolastiche. Il nostro impegno, ora, è quello di proseguire tale trend ed individuare nuove risorse anche per l’anno prossimo;

– Si è individuata la “cornice” entro cui affiancare al sistema dei rimborsi per le spese mediche una polizza sanitaria integrativa del SSN e che dia maggiori tutele al personale e al nucleo familiare dei dipendenti;

– Si è risolta nel modo migliore, nei limiti del possibile, la situazione del personale precario, e di questa soluzione positiva dobbiamo dare atto al ruolo svolto dalla Amministrazione. Anche se le OO.SS. sono consapevoli che la soluzione non è ancora definitiva, la proroga triennale del rapporto di lavoro assicura innanzitutto la necessaria serenità ai colleghi coinvolti, non priva il CNEL di personale necessario allo svolgimento del lavoro di istituto, consente a tutti di lavorare in prospettiva per la soluzione definitiva della questione;

– Si è innalzato il valore del buono pasto da 8 a 10 €, prevedendo un ulteriore aumento ad 11€ già nel mese di febbraio 2011 (realizzando così un aumento del 30% in un anno).

– Si è ottenuto un provvedimento generale di organizzazione del personale del CNEL, che sostituisse quello precedente (risalente al 2006), nonché quelli individuali i quali, per il loro contenuto e forma, si erano rivelati non soddisfacenti.

L’accordo sul FUA, dunque, giunge al termine di tale percorso.
Esso, in generale, prevede un miglioramento economico per tutto il personale, nonché la possibilità di accedere ad indennità e posizioni di responsabilità per circa il 40% dello stesso.
In particolare, si prevede l’aumento per il 2010, sia della produttività collettiva che individuale, nonché l’assicurazione che, per il 2011, la prima non sarà inferiore alle cifre attuali.
Si riorganizza il sistema delle indennità, giungendo ad una omogeneità di disciplina che le OO.SS. chiedevano da tempo, altresì allargando la platea degli interessati e prevedendo un meccanismo di rotazione biennale per consentire anche al personale non immediatamente coinvolto di aspirare ad esserne interessato.
Si disciplinano inoltre le posizioni di responsabilità (10 unità) regolandone sia la nomina che la eventuale revoca in modo trasparente e garantito.
A fronte di questo, il personale ha testimoniato il proprio senso di responsabilità accettando una variazione dell’orario di lavoro che assicuri maggiore produttività ed efficienza.

Per tali motivi, cari colleghi, riteniamo che il 2010 si stia per concludere con più di un motivo perché il personale sia soddisfatto dell’andamento delle relazioni sindacali e dei risultati raggiunti.
Da parte nostra, confermando il nostro impegno e la continua disponibilità ad ascoltare le richieste del personale, esprimiamo da subito l’auspicio che il nuovo Segretario Generale, non appena si sarà pienamente insediato, possa continuare a mantenere con le OO.SS. un rapporto complessivamente proficuo come quello che si è realizzato nel corso del 2010.

Grazie a tutti e un augurio di buone feste da parte degli scriventi.

Roma, 21 dicembre 2010 
 

FP CGIL-CNEL FPS CISL– CNEL UILPA – CNEL
RSU CNEL


 

PATTO PER L'EURO

Approvato l'11 marzo 2011

UN COORDINAMENTO PIÙ STRETTO DELLE POLITICHE ECONOMICHE NELLA ZONA EURO

I capi di Stato o di governo della zona euro hanno adottato l” 11 marzo 2011 Il Patto per l’euro che istituisce un coordinamento più stretto delle politiche economiche per la competitività e la convergenza (allegato). Il Patto sarà presentato al Consiglio europeo del 24-25 marzo 2011 affinché gli Stati membri che non fanno parte della zona euro comunichino l’eventuale intenzione di partecipare al Patto stesso. Parallelamente gli Stati membri della zona euro segnaleranno le prime misure che si impegnano a porre in atto nell’ambito del Patto per l’anno prossimo. I capi di Stato o di governo della zona euro hanno inoltre valutato i progressi realizzati successivamente alla riunione del Consiglio europeo del 4 febbraio 2011 riguardo ad una risposta globale alla crisi, al fine di completare questo pacchetto in tempo per il Consiglio europeo del 24-25 marzo.
PATTO PER L’EURO – UN COORDINAMENTO PIÙ STRETTO DELLE POLITICHE ECONOMICHE PER LA COMPETITIVITÀ E LA CONVERGENZA
Nel testo si dice, tra l’altro  che ciascun paese sarà responsabile degli interventi specifici che sceglie per promuovere la competitività, ma particolare attenzione sarà dedicata alle riforme seguenti:
(i) nel rispetto delle tradizioni nazionali di dialogo sociale e relazioni industriali, misure volte ad assicurare un’evoluzione dei costi in linea con la produttività, ad es.: 
* riesaminare gli accordi salariali e laddove necessario, il grado di accentramento del processo negoziale e i meccanismi d’indicizzazione, nel rispetto ell’autonomia delle parti sociali nella negoziazione dei contratti collettivi;
* assicurare che gli accordi salariali del comparto pubblico corrispondano allo sforzo di competitività del settore privato (tenendo presente l’importanza del segnale dato dalle retribuzioni del settore pubblico).
(ii) misure intese a incrementare la produttività, ad es:
* ulteriore apertura dei settori protetti grazie a misure adottate a livello nazionale per eliminare restrizioni ingiustificate ai servizi professionali e al settore del commercio al dettaglio, nell’intento di stimolare la concorrenza e l’efficienza nel pieno rispetto dell’acquis comunitario;
(…)
Ogni paese sarà responsabile degli interventi specifici che sceglie per stimolare l’occupazione, ma particolare attenzione sarà dedicata alle riforme seguenti:
* riforme del mercato del lavoro per promuovere la “flessicurezza”, ridurre il lavoro sommerso e aumentare la partecipazione al mercato del lavoro;
* apprendimento permanente;
* riforme fiscali, quali la riduzione dell’imposizione sul lavoro per rendere conveniente lavorare, mantenendo il gettito fiscale globale e l’adozione di misure volte a semplificare la partecipazione al mercato del lavoro delle persone che costituiscono la seconda fonte di reddito familiare.
c. Rafforzare la sostenibilità delle finanze pubbliche

Ai fine dell’attuazione piena del Patto di stabilità e crescita, si accorderà la massima attenzione ai punti seguenti:  sostenibilità di pensioni, assistenza sanitaria e prestazioni sociali
Si procederà ad una valutazione soprattutto in base agli indicatori del divario di sostenibilità. Tali indicatori valutano se i livelli di debito sono sostenibili sulla base delle politiche in corso, in particolare i regimi pensionistici, di assistenza sanitaria e previdenza sociale, tenendo conto dei fattori demografici.
Le riforme necessarie per assicurare la sostenibilità e l’adeguatezza delle pensioni e delle prestazioni sociali potrebbero comprendere:
* allineare il sistema pensionistico alla situazione demografica nazionale, ad esempio allineando l’età pensionabile effettiva alla speranza di vita o aumentando i tassi di attività;
* limitare i regimi di pensionamento anticipato e ricorrere ad incentivi mirati per assumere lavoratori anziani (fascia superiore ai 55 anni). 

 

Siglata l'ipotesi di intesa del CCNI di Agenzia

Nelle prime ore di stamattina, dopo un lungo confronto, abbiamo sottoscritto una ipotesi di intesa per il 1° CCNI di Agenzia.
L’accordo, complesso ed articolato, contiene numerosi e positivi elementi di novità a partire dal completamento dell’intesa sottoscritta il 28.12.2005 circa i passaggi interni alle aree.
Vengono notevolmente anticipati i tempi per l’erogazione del salario accessorio e implementato il sistema di relazioni sindacali attraverso la individuazione di materie di contrattazione, concertazione, confronto ed informazione a livello regionale.
Entro il 28 febbraio di ciascun anno saranno determinati gli importi destinati agli uffici come budget di sede, per l’anno in corso, modificando in maniera sostanziale il carattere della contrattazione decentrata che oggi viene svolta con 2 anni di ritardo. L’intesa inoltre dà piena attuazione agli art. 26, 27 e 28 del CCNL concernenti la individuazione di posizioni organizzative di elevata responsabilità ed istituisce una indennità per gli incarichi organizzativi di minore rilevanza.
Vengono infine individuati nuovi profili professionali ed avviata una fase di rilevazione delle linee di attività svolte, che porterà alla definizione concordata dei ruoli-mestieri caratteristici dell’attività dell’Agenzia ed alla loro collocazione all’interno dei profili medesimi e delle aree.
L’ipotesi di intesa che verrà inizialmente valutata dai nostri organismi direttivi dovrà essere portata a settembre al vaglio dei lavoratori dell’Agenzia.
Provvederemo intanto ad inviarvi il testo non appena disponibile in via telematica.
Roma, 1 agosto 2006

p. la FP CGIL Agenzia delle Entrate
Il coordinatore Nazionale

Carlo Cielo

Proclamato lo sciopero dei lavoratori per il giorno 28 febbraio 2007 – Volantino

Orario di lavoro

Orario di lavoro: pubblicata in Gazzetta la posizione comune del Consiglio (7 ottobre 2008)

Il 9 giugno 2008 il Consiglio europeo ha raggiunto un accordo politico a maggioranza qualificata su una posizione comune, parallelamente ad un accordo politico a maggioranza qualificata su una posizione comune relativa alle condizioni di lavoro per i lavoratori temporanei. Cinque delegazioni, che non sono state in grado di accettare il testo dell’accordo politico riguardante

la direttiva sull’orario di lavoro, hanno iscritto a verbale del Consiglio una dichiarazione congiunta.

La “posizione comune” n. 23/2008/CE, definita dal Consiglio del 15 settembre 2008, che anticipa i contenuti della prossima direttiva “concernente taluni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro” è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea del 7 ottobre 2008

Comunicato

 

LA VOCE DEL PADRONE
 

Sembra che l’Amministrazione già da luglio abbia dato indicazioni alle proprie strutture di non divulgare i dati sulla cassa integrazione.

Se ciò non bastasse, pare che l’Amministrazione si stia apprestando ad inviare una circolare dove verrebbe proibita la comunicazione all’esterno di qualsiasi dato se prima non validato dall’ufficio stampa di Direzione Generale.

Se così fosse siamo a un vero e proprio attacco alle più elementari basi della Democrazia con tanti cari saluti alla tanto sbandierata trasparenza brunettinana.

L’INPS, così facendo, nasconderebbe al Paese i veri dati della crisi, ossequiosa verso il Governo che predica ottimismo.
In un’era massmediatica come la nostra, il controllo dell’informazione è potere, e non è un caso che uno dei primi provvedimenti del presidente bi-commissario sia stato quello di esternalizzare la comunicazione e l’ufficio stampa ( costo circa 3 milioni di euro) e metterli alle proprie dirette dipendenze.

Il controllo così è totale.

Un controllo di dati e informazioni che risponde al preciso volere del “padrone”, ovvero di chi ha scelto i vertici politici dell’Amministrazione.

L’Istituto perde l’ultimo brandello di autonomia.

Ma l’INPS non è né del Presidente Bi-Commissario né di Brunetta né di Berlusconi, l’INPS appartiene a milioni di lavoratrici e lavoratori.

Appartiene ai cittadini di questo Paese, un Paese sempre più incline a derive di stampo autoritario e che anche i nostri vertici contribuiscono a alimentare.

Ma noi padroni non ne abbiamo, non siamo dipendenti né del Presidente Bi-Commissario, né del Governo, noi siamo al servizio esclusivo della Nazione (art. 98 Costituzione) e alla Nazione non possiamo non far sapere quanto sta accadendo a danno dei cittadini!

Roma, 17 dicembre 2008

p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL
Oreste Ciarrocchi

 
 

 

Comunicato


LEGIONE STRANIERA

 

La convocazione di 34 persone già selezionate dalla Praxi al fine di un’assunzione come dirigenti art. 19, 6comma, presso il nostro Ente, è l’ultimo tassello di un processo di “personalizzazione” dell’INPS da parte del Presidente.

La sempre maggiore influenza di KPMG, la scelta di Dirigenti fuori da ogni logica di valutazione professionale, il controllo della comunicazione, dell’audit (trasformato in corpo di polizia interna) e il costante tentativo di scavalcare ogni tipo di confronto, rientrano in una chiara strategia del presidente commissario, di gestire e controllare direttamente l’Istituto, svuotandolo, inoltre,di compiti e strategie ad appannaggio dei privati con un esborso di denaro pubblico non indifferente e non del tutto giustificabile.

La creazione di una sua legione controllabile sotto ogni punto di vista, si scontra, purtroppo, con una Dirigenza che allo stato attuale sembra vivere della paura di ripercussioni da parte del “padre padrone”.

In questo non idilliaco contesto 20 sedi pilota in tutta Italia stanno sperimentando il nuovo modello organizzativo con non poche difficoltà.

Molte delle sedi sperimentali denunciano:

Un ritorno all’antico con una maggiore parcellizzazione dei processi produttivi.
L’impossibilità di fare formazione causa la scarsità di personale e l’enorme mole di lavoro.
Problematiche relative alle procedure informatiche a supporto del nuovo modello.
Difficoltà nella gestione dei flussi contabili.
Difficoltà nella gestione accentrata del personale
Strutture delle sedi che non supportano il modello di front office cosi come progettato con i cittadini che continuano a vagare per la sede.
E molto altro ancora.

Le sedi pilota continuano a dare servizi gestendo ognuna a modo proprio la fase sperimentale, obbligati dalla inadeguatezza del modello teorico, modificando sul campo il modello originario e trasformandolo in altro.

Lo scopo della sperimentazione è proprio quello di provare un modello studiato a tavolino e vedere se funziona e se non funziona cambiarlo.

Come CGIL abbiamo ritenuto opportuno firmare accordi relativi alla riorganizzazione dell’Ente, che ricordiamo è stata una scelta unilaterale dell’Amministrazione imposta anche da disposizioni normative, per far si che il personale tutto fosse in grado di partecipare attivamente alla fase di riorganizzazione attraverso le proprie OO.SS..
Non è un caso che in quegli accordi venga costantemente ribadito il coinvolgimento delle OO.SS. a ogni livello e soprattutto che il modello prefigurato è un modello flessibile e non rigido.

Noi vogliamo essere parte attiva e non passiva della riorganizzazione e pretendiamo il rispetto degli accordi e il coinvolgimento del personale alle scelte organizzative dell’Amministrazione.

Chiediamo, pertanto, visto che l’attuale fase sperimentale è più caotica che mai e che non tutte le sedi sono partite allo stesso modo, un prolungamento del periodo di sperimentazione e l’istituzione di un osservatorio nazionale sulla fase sperimentale.

Per quel che concerne un ulteriore allargamento delle Sedi sperimentali siamo fermamente contrari.
L’Istituto appartiene ai cittadini non al Presidente, e prima di procedere a qualsiasi ampliamento del nuovo modello occorre che il nuovo assetto sia tarato alla perfezione e garantisca l’erogazione dei servizi in modo migliore del vecchio modello.

Se cosi non fosse allora è evidente che per il Presidente l’Istituto non è altro che una vetrina per mettersi in mostra e raggiunger vette ancor più alte. Utilizzerebbe l’INPS per “spottoni” pubblicitari e poi una volta andato via, verso più prestigiosi incarichi, lascerebbe alle sue spalle solo macerie.

Roma, 20 aprile 2010
 
 

p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi

 
 

 

Agenzia delle Entrate: Incontro con le OO.SS. su processo di attivazione delle Direzioni Provinciali, piano di formazione per l'anno 2010, telelavoro domiciliare.

 
Vi comunichiamo che il giorno 15 marzo 2010 ci sarà un incontro tra l’Agenzia e leOO.SS. con il  seguente ordine del giorno:

· Processo di attivazione delle Direzioni Provinciali;

· Linee guida del Piano di formazione per l’anno 2010;

· Progetto sperimentale di telelavoro domiciliare.

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