Alle iscritte e agli iscritti della FP CGIL ACI
Alle delegate e delegati
Alle RSU
Come avete letto nei comunicati dei giorni scorsi, sia della FP CGIL che unitari, si sta consumando con il d.l. 112/2008, cosiddetto “decreto Tremonti”, l’ennesimo attacco nei confronti del lavoro pubblico e del sistema di garanzie sociali che la Pubblica Amministrazione svolge in questo Paese.
Non possiamo infatti interpretare diversamente una norma che, se approvata così come la leggiamo, contiene tutti i presupposti per smantellare lo stato sociale attraverso un provvedimento che taglia risorse per il funzionamento dei servizi pubblici, ne diminuisce ulteriormente la qualità, contiene norme che aprono la strada ad ulteriori esternalizzazioni. In pratica si sta mettendo in atto una strategia che, in accordo con Confindustria, prepara il terreno per la futura privatizzazione di quei servizi che oggi garantiscono i diritti di cittadinanza.
In questa direzione vanno molti dei provvedimenti presi da questo Governo e che puntano a indicare i cittadini non come destinatari di diritti ma come “consumatori” (basti citare la “tessera annonaria” destinata ai pensionati meno abbienti, finalizzata non ad aumentare il loro reddito ma a farli “consumare di più”). Quindi, non una politica economica basata sulla redistribuzione della ricchezza prodotta nel Paese, attraverso un equo sistema fiscale e adeguate dinamiche salariali, ma un sistema “sociale” a sostegno soprattutto delle imprese che, con i salari sempre più bassi, non riescono più a vendere i loro prodotti.
Ciò che preoccupa, e che non deve sfuggire a nessuno di noi, è che siamo in presenza di una vera e propria strategia della quale il 112/08 non è che un tassello. Va letta infatti nel suo insieme, con il disegno di legge predisposto dal Ministro Brunetta e i provvedimenti del Ministro del Lavoro Sacconi.
Mentre infatti il decreto Tremonti interviene su materie di competenza del Contratto Collettivo Nazionale (ad esempio, la disciplina delle assenze per malattia) e sulla Contrattazione integrativa (tagliando i fondi per il salario accessorio), il “piano industriale” del Ministro Brunetta agisce in modo di riportare l’organizzazione del lavoro nell’ambito della riserva di legge. Entrambi agiscono per togliere spazi alla contrattazione per ripristinare la legiferazione del rapporto di lavoro, modificare il rapporto tra singolo lavoratore e datore di lavoro diminuendo l’efficacia dell’azione collettiva e quindi, di fatto, indebolire la forza contrattuale dei lavoratori; attraverso queste norme, inoltre, si intende trasformare “geneticamente” il sindacato che contratta (se non c’è più il Contratto, che spazi e che forza può avere il sindacato?) trasformandolo eventualmente in una storta di “sindacato dei servizi”.
Insomma, si mette in discussione l’esistenza stessa del lavoro pubblico.
Come conseguenza di questa serie di azioni, all’apparenza innocue e anzi presentate all’opinione pubblica come efficaci nei confronti dei “fannulloni” e degli “assenteisti”, avremo una diminuzione di servizi pubblici e del livello della qualità degli stessi.
E’ evidente che di fronte a questo quadro non possiamo che reagire con un’azione forte, mirata, che parta dai posti di lavoro e coinvolga i cittadini, le donne e gli uomini che quotidianamente si rivolgono alle strutture pubbliche, iniziando dagli utenti che si rivolgono ai nostri sportelli.
Sappiamo che abbiamo tempi stretti e che il periodo a ridosso della pausa estiva, sicuramente scelto con cura, non ci aiuta. Dobbiamo essere altresì consapevoli che fin da oggi dobbiamo costruire la mobilitazione che avrà il suo apice in autunno, anche se il decreto fosse già stato convertito in legge, e che non ci fermeremo finché non saremo riusciti a fermare questo progetto che, se messo in atto, distruggerebbe la pubblica amministrazione.
La CGIL, Funzione Pubblica e Confederazione, è fortemente impegnata a contrastare questo attacco; da parte di questo Coordinamento Nazionale, c’è l’impegno a costruire, unitariamente con le altre sigle sindacali, un percorso di mobilitazione attraverso una serie di iniziative a livello centrale e territoriale che saranno rese note nei prossimi giorni.
Nel frattempo, le compagne ed i compagni della FP CGIL ACI, delegate/i, RSU, iscritte/i, devono sentirsi impegnate/i in questa battaglia con la consapevolezza che si vince se la lotta nasce dai posti di lavoro e coinvolge tutti, lavoratori e cittadini. Le strutture sindacali, nazionali e territoriali, daranno tutto il loro supporto a queste azioni che dovranno essere, possibilmente, unitarie per aumentarne l’efficacia.
E’ necessario prima di tutto predisporre iniziative per informare i cittadini, attraverso volantini, coinvolgendo la stampa locale (che è molto più ricettiva di quella nazionale) oppure attraverso iniziative cittadine, spiegando loro che tagliare sui fondi significa tagliare la qualità del servizio e che ridurre le dotazioni organiche significa ridurre i servizi. Anche i nostri colleghi andranno adeguatamente informati delle conseguenze del decreto (che tra l’altro produce un taglio netto sugli stipendi) affinché non ne sia sottovalutata l’entità.
Questa battaglia sarà efficace se saremo insieme ai cittadini e con il consueto grande senso di responsabilità, che le lavoratrici e i lavoratori ACI hanno saputo dimostrare in tanti momenti critici, dovremo agire senza penalizzare gli utenti limitando i servizi ma anzi capitalizzando il gradimento che spesso ci è stato dimostrato per la qualità delle nostre prestazioni.
Nei prossimi giorni seguiranno ulteriori indicazioni ma fin da subito dobbiamo attivarci in ogni sede di lavoro con ogni iniziativa utile.
Roma, 3 luglio 2008
p. IL COORDINAMENTO NAZIONALE FP CGIL ACI
Denia Priami
Roma 18 febbraio 2009
Al Presidente
Al Direttore Generale
Continuano a pervenire a questa O.S. voci in merito a riunioni che si sono tenute con rappresentati di altri Enti in merito alle sinergie “strumentali” che possono interessare il nostro Istituto.
Le ipotesi prospettate potrebbero interessare sia strutture centrali come le Consulenze sia sedi territoriali del Compartimento Lazio. Non siamo a conoscenza quale sia lo “stato dell’arte” ad oggi, tuttavia è evidente che tale modo di procedere genera allarmismi più che fondati tra il personale. Riteniamo che l’intera questione debba essere oggetto di informativa sindacale che non può, peraltro, avvenire a cose ormai fatte.
Per quanto sopra, si richiede un urgente incontro con l’Amministrazione al fine di essere messi a conoscenza dei passi che a vario titolo (Compartimento-D.G.) si stanno approntando.
IL COORDINATORE NAZIONALE FP CGIL INPDAP
Marinella Perrini
I lavoratori dell’INPDAP di Bologna iscritti alla CGIL si sono riuniti in assemblea il giorno 10 marzo per discutere le ripercussioni del processo di “autorilevazione delle competenze” introdotto presso l’Istituto.
I lavoratori hanno:
* rilevato la scarsa corrispondenza tra le competenze indicate nelle schede di rilevazione e quelle effettivamente utili allo svolgimento delle attività della sede
* espresso forti perplessità sull’utilità di questo strumento al fine di programmare gli interventi formativi più adeguati per il personale.
* Stigmatizzato lo spreco di risorse economiche, di tempo ed umane profuse sul processo di autorilevazione delle competenze.
Hanno inoltre segnalato le gravi disfunzioni seguite all’introduzione del nuovo software che, anziché agevolare le attività e consentire una erogazione dei servizi migliore e più puntuale sta mostrando limiti non sopportabili e rischia di paralizzare le attività delle prestazioni. Sottolineano inoltre la continua esigenza di rivolgersi al servizio assistenza per la soluzione dei problemi che di volta in volta si presentano, con i relativi ulteriori aggravi di spesa per l’istituto.
Sempre a proposito della mancata ottimizzazione dei costi, segnalano inoltre la scelta di far svolgere a Roma le imminenti prove concorsuali, ritenendo che lo svolgimento presso le sedi di servizio o più prossime avrebbe comportato un sostanzioso risparmio per l’amministrazione.
I lavoratori chiedono che la FP CGIL prenda una posizione chiara su questi temi, che complessivamente producono una immagine dell’Istituto poco attenta all’utilizzo delle risorse economiche e orientata a processi di ammodernamento che non sembrano offrire adeguate soluzioni.
Bologna, 10 marzo 2010
A TUTTI I LAVORATORI
CI APPRESTIAMO A PASSARE LA NOTTE NEGLI UFFICI DEL DIRETTORE GENERALE E AL PIANO DELLA PRESIDENZA.
SU VIA CRISTOFORO COLOMBO, IN PIAZZALE DELLE NAZIONI UNITE, DOVE IL 1° OTTOBRE SI SONO RIUNITI OLTRE 1.500 LAVORATORI IN UNA EMOZIONANTE ASSEMBLEA, IN QUESTE ORE CAMPEGGIA LO STRISCIONE DELLA MANIFESTAZIONE, CON LA SCRITTA “L’INPS E’ ANCHE TUO. DIFENDIAMOLO INSIEME”.
L’AMMINISTRAZIONE MOSTRA I MUSCOLI, MA IN REALTA’ SEMBRA ALLO SBANDO, AVVITATA IN CONTRASTI INTERNI CHE SI RICOMPONGONO SOLO QUANDO C’E’ DA CONTRAPPORSI ALLE GIUSTE RIVENDICAZIONI DI SINDACATI CHE VOGLIONO SVOLGERE IN PIENO LA PROPRIA FUNZIONE, MOSTRANDO DI ESSERE IN PERFETTA SINTONIA CON LA LEGGE DEL MANGANELLO SOSTENUTA DAL GOVERNO CONTRO I LAVORATORI PUBBLICI.
IN OGNI MODO IL PRESIDIO IN CORSO STA VANIFICANDO NEI FATTI I CONTENUTI DEL MESSAGGIO N. 24667 E DELLA CIRCOLARE N. 129. I DIRETTORI, INFATTI, STANNO RINVIANDO LE CONVOCAZIONI SINDACALI, FACENDO SALTARE LA TEMPISTICA STABILITA DAI SUDDETTI ATTI DELL’AMMINISTRAZIONE.
ROMA, 7 OTTOBRE 2010
F.P. CGIL INPS UIL PA INPS FIALP-CISAL INPS RdB/USB
f.to O. CIARROCCHI f.to A. PETRICCA f.to A. GIAMBELLI f.to L. ROMAGNOLI
Nella riunione di oggi sono stati affrontati i seguenti argomenti:
ASSEMBLEE DEL PERSONALE
Il documento presentato oggi recava alcune novità rispetto alla riunione precedente.
La bozza di messaggio, seppur migliorata, dal nostro punto di vista aveva necessità di ulteriori precisazioni che abbiamo esposto al tavolo di trattativa e che l’Amministrazione si è riservata di valutare.
Riteniamo l’argomento non secondario, posto che vogliamo ribadire con certezza un diritto e rivendicare un comportamento omogeneo in tutte le nostre sedi da parte della dirigenza.
Poniamo particolare attenzione a tale bozza di messaggio al fine di garantire l’esercizio di uno strumento di partecipazione democratica alle vicende del lavoro.
Tale bozza potrebbe anche contenere, fermo restando l’insussistenza di servizi minimi essenziali, la possibilità, a seguito di singoli accordi sul posto di lavoro, di rispondere alle esigenze dell’utenza.
TELELAVORO
E’ stato oggi sottoscritto “l’accordo nazionale sul progetto sperimentale di telelavoro domiciliare”.
Grazie anche alle proposte e al lavoro svolto dal Comitato Pari Opportunità, si è finalmente giunti alla definizione di un accordo che da tempo sollecitavamo e che consideriamo importante nell’ambito delle tutele e dei diritti che spettano alle lavoratrici e ai lavoratori.
L’accordo prevede la possibilità per le sedi, di dare avvio alla fruizione di tale modalità, per quanti ne facessero richiesta, nel limite massimo del 5% del personale in forza, allo scopo di favorire la conciliazione tra tempo di lavoro e impegni familiari che necessitano della presenza del dipendente presso la propria abitazione.
La durata del telelavoro consiste in sei mesi rinnovabili con l’esclusione del personale titolare di posizione organizzativa.
Tuttavia per questi lavoratori, a seguito di una nostra insistente richiesta, sarà possibile usufruire, laddove necessario, fino a un massimo di sei mesi, del telelavoro cosiddetto “leggero o di emergenza”.
In considerazione del carattere sperimentale l’accordo prevede la costituzione di un osservatorio che monitorerà le problematiche e le risultanze di tale sperimentazione.
Invitiamo quindi le compagne e i compagni, non appena sarà avviata tale sperimentazione, a darci informazioni e a segnalarci eventuali problematiche che possano rendere più tempestiva l’attività dell’ osservatorio.
L’accordo vi verrà inviato non appena formalmente disponibile.
In chiusura di riunione sono state date alcune informazioni e fatte alcune considerazioni in tema di Fondo di Ente e relativo accordo 2007 nonché di formazione.
Onde consentire un razionale svolgimento dei lavori abbiamo convenuto di aggiornare il confronto a lunedì 17, per l’intera giornata, riguardo all’accordo 2007 e relativo finanziamento.
Martedì 18 è prevista la sessione relativa alla Formazione.
Roma, 14 dicembre 2007
p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Daniele Nola
Alle Lavoratrici e ai Lavoratori
INPDAP
La Federazione Nazionale FPCgil, nel corso dell’assemblea Nazionale Cgil Inpdap del 27 novembre 2008, ha nominato Marinella Perrini Coordinatrice Nazionale avvicendando Camillo Linguella per scadenza di mandato.
Ringraziando Camillo per il lavoro svolto e destinandolo ad altri incarichi nazionali, formula i sui migliori auguri di buon lavoro alla nuova Coordinatrice.
Roma, 2 dicembre 2008
Il Segretario nazionale FP–CGIL
Funzioni Centrali e Agenzie Fiscali
(A.Garzi)
Sintesi della relazione del Coordinatore uscente all’Assemblea Nazionale Cgil Inpdap del 27/11/2008
Care compagne e cari compagni,
lavoratrici e lavoratori tutti,
Viviamo un momento di grande attacco al sindacato e alla Cgil perché esso non rinuncia al diritto/dovere di fare accordi collettivi: Senza accordi collettivi c’è l’arbitrio, il sopruso, la vittoria delle lobby. Perciò questo momento dobbiamo continuare a combattere contro l’odio, l’astio, l’acredine di chi sentendosi investito di sacro furore vorrebbe annientare tutto quello che sa di sinistra e di sindacato. Sappiamo benissimo che non sono i fannulloni che bloccano la P.A., tolti i quali per incanto tutto funziona con precisione elvetica. Questo non basta ad assolverci, perchè sappiamo che la colpa va distribuita in proporzioni diverse fra noi, la dirigenza ed il potere politico. L’attuale modello della PA non ce lo siamo inventati noi, semmai tutti i nostri tentativi di modernizzazione sono stati sempre frustrati. Per il popolo di “Amici”, “la Talpa” e “il Grande Fratello” c’è bisogno di avere a disposizione un nemico da aggredire senza tante storie. A questo si accompagna una certa visione politica della delega diretta dell’esercizio del potere, vaga quanto omnicomprensiva di cui si è accaparrata lo schieramento vincente delle ultime elezioni: “il popolo mi ha votato e faccio come voglio”, visione favorita dai grandi giornali, dall’opinione pubblica da essi condizionati e nonché da un’opposizione parlamentare debole quanto evanescente. Conseguentemente non si ammettono altri soggetti sociali di rappresentazione di interessi intermedi, se non come meri esecutori delle proprie decisioni. In sintesi lo scontro in atto fra governo e alcuni suoi esagitati ministri e la Cgil è tutto qui. Da una parte c’è la Cgil che vuole rimanere agente contrattuale, dall’altra altre organizzazioni che hanno scelto di svolgere un ruolo di collateralismo puntando a riedizioni più funzionali del Patto dell’Italia ed degli Enti Bilaterali.
Ora noi qui per la parte che ci compete, ricordo che siamo da sempre impegnati a volere una PA moderna, efficiente ed efficace, prima ancora di Ichino e Brunetta, basta ricordale l’inattuato Memorandum sul lavoro pubblico. Penso però che dobbiamo rinfrescarci le idee sul significato di efficienza ed efficacia, se non diventano parole senza senso come continue giaculatorie.
L’Efficacia è il raffronto fra risultati concreti rispetto agli obiettivi stabiliti. Se si stabilisce 100 si è efficaci se il 100 viene raggiunto.
L’efficienza è il raffronto fra risorse impiegate e risultati conseguiti. Se si investono 1500/1600 euro in un progetto locale per avere due pratiche in più si è inefficienti, il gioco non vale la candela. Banalmente su questa valutazione sono stati operati i tagli agli incentivi. Al di là della battaglia politica in atto per la loro restituzione, perché non c’è ancora nessuna legge che li ripristina, sull’efficienza noi ci abbiamo riflettuto molto, già a partire dall’individuazione dei progetti locali che abbiamo appena definito. Tuttavia vuoi per il ritardo con il quale è stato firmato il Ccie 08, vuoi per la rabbia a causa degli attacchi ingiustificati, non siamo stati capaci di introdurre elementi di novità sostanziali. In tutti i documenti e piattaforme affermiamo convinti, di essere contro i “pagamenti a pioggia”, poi nella realtà non facciamo niente in questa direzione. Risolta la questione del salario accessorio dovremmo essere in grado di individuare le linee prioritarie e differenziali per i prossimi progetti locali . Che so dare più soldi alla progetto riscatti e ricongiunzioni e meno alla sistemazione archivi. E all’interno di un progetto dare di più a chi fa di più.
CCIE 2008
Poche cose sul contrato integrativo 08 se non che è un contratto ponte in attesa degli eventi. Tuttavia nonostante ciò ci siamo sforzati di potenziare i nostri servizi istituzionali anche in termini di soddisfazione dell’utenza. Per noi la customer satisfation non è uno slogan in inglese pronunciato male ma è una ineludibile esigenza. Noi vorremmo che già dall’anno prossimo, assieme al verificarsi delle condizioni che rendano possibile gli sviluppi professionali, avviare un progetto della valutazione dell’apporto individuale in un quadro di valutazione complessiva così come abbiamo avviato a fare sperimentalmente con i dirigenti e misurare il gradimento dei cittadini.
Fra breve ci si troverà a discutere sulla programmazione del 2009. Essa è stata avviata a maggio del corrente anno, prima del decreto legge 112, in base agli indirizzi del Civ, al personale in servizio e alle risorse economiche messe in campo. E’ ovvio che rimane un capitolo aperto, nel senso che in caso di malaugurata sorte avversa, essa dovrà essere rivista al ribasso con nocumento non solo nostro ma anche per i cittadini.
Pertanto noi in questo momento non possiamo prendere nessun impegno in nessun senso.
Interinali
E’ innegabile che gli interinali costituiscano una risorsa insostituibile per l’Ente e noi ci battiamo per la loro stabilizzazione. Grazie alla nostra battaglia l’Inpdap ha predisposto un bando di concorso la cui autorizzazione è stato uno degli ultimi atti del precedente governo. Il bando è attualmente alla Funzione pubblica e spero che non passi per le mani del ministro. In esso è previsto un punteggio aggiuntivo per gli interinali in proporzione agli anni di lavoro effettuati da noi e serviranno per coprire i posti vacanti in organico nelle varie sedi d’Italia.
Riorganizzazione Inpdap
Il Commissario straordinario ha effettuato una riorganizzazione dell’Ente poco soddisfacente, anche se ha accolto la nostra proposta di istituzione delle Direzioni Regionali. Essa mantiene un modello macrocefalo, un numero di Direzioni Centrali ancora troppo squilibrato rispetto al territorio, con un intersecarsi di competenze che alla fine saranno paralizzanti per la speditezza dell’azione amministrativa.
La Cgil è del parere che la soluzione adottata dall’Amministrazione debba essere radicalmente rivista adeguando l’ente alle effettive necessità funzionali. In ultimo è indispensabile che l’attuale regolamento per l’accesso alla Dirigenza Generale venga aggiornato e venga reso tassativo, e magari cogliere quest’occasione per definire anche i criteri di accesso alle Direzioni Regionali di secondo livello.
Il rinnovamento
In un’altra occasione sempre a proposito di rinnovamento, ho fatto ricorso alla metafora del Tevere, il fiume è sempre lo stesso ma l’acqua cambia continuamente. La Conferenza di Organizzazione nazionale di maggio scorso a Gallipoli, ha stabilito criteri condivisi di ammodernamento delle nostre strutture, deliberando coraggiosamente di porre in essere un salto generazionale per avere un radicale rinnovamento, che si sapeva non pacifico né indolore per la generazione di mezzo. Una scelta necessaria per adeguare il sindacato alle nuove sfide, senza togliere nessun merito a tutte le compagne e compagni che hanno contribuito tanto a tenere alto il vessillo della Cgil.
All’Inpdap il rinnovamento comincia da me. I due mandati statutariamente previsti più una ampia prorogazio sono volati via in un niente. Personalmente se dovessi dire che la cosa non mi dispiace, sarei un bugiardo.
Abbiamo fatto un buon lavoro. Tre elezioni di RSU ci danno un ruolo consolidato di rappresentanza di circa un quarto del personale. Sicuramente potevamo fare meglio. Anzi, ora senza me certamente sarà così. Consentitemi qualche ringraziamento. Innanzitutto ringrazio tutte le lavoratrici ed i lavoratori dell’Inpdap, poi le nostre iscritte ed i nostri iscritti, gli eletti delle Rsu e i responsabili dei Comitati degli Iscritti sui quali incombe il maggior onere del lavoro sindacale . Ringrazio i compagni della Federazione, le compagne ed i compagni della Delegazione Trattante. Ringrazio quelli che hanno condiviso le mie idee, pochi, e quelli che no, molti, ma che mi hanno avversato di fronte e lealmente. Perciò sento di dovere ringraziare anche i rappresentanti aziendali di Cisl, Uil e Cisal nonché tutta la Delegazione trattante dell’Inpdap.
Voglio scusarmi con coloro ai quali sono sembrato più un nemico che un sindacalista, come i postali per esempio e li voglio rassicurare, che se in questo sfasciato quadro politico ci sarà un margine di ristabilimento dei loro eventuali diritti, la Cgil tenterà ancora di farlo, come per tutti coloro che hanno avuto o pensano di aver avuto un inquadramento sbagliato .
La linea di fondo sulla quale ho cercato di impostare la mia azione e che spero sarà continuata, è stata quella di mitigare il garantismo a tutti i costi e dell’egualitarismo indifferenziato, puntando alla valorizzazione dei gruppi organizzativi ma anche al merito individuale all’interno di essi. L’Inpdap come neo ente ci ha offerto la possibilità di costruire una moderna organizzazione aziendale di servizi e la Mappa della Trasformazione che dovrebbe andare a regime nel 2009, benché derisa da molti, benché veicolo di molte consulenze non sufficientemente vigilate, ma questo non era un compito che spettava a noi, si inquadra in questo scenario. Io mi ascrivo il merito di aver spinto l’Amministrazione su questa strada, dalla quale sono scaturiti i tempi medi di lavorazione, l’organizzazione uniforme delle sedi, gli indicatori di efficientamento e di omogeneizzazione e solo per questo noi dovremmo aver il ripristino del salario accessorio senza tanto discutere.
Se richiesto darò il mio contributo, ma preferisco non essere né una presenza invadente ed ingombrante, né un convitato di pietra. Svolgerò altri incarichi per la Federazione Nazionale, della qual cosa io li ringrazio. Tuttavia io sono sempre dell’avviso che la Cgil si può servire anche da semplice iscritto.
Un abbraccio e un fraterno saluto a tutti.
Camillo Linguella
Roma, 1/12/2008
A TUTTE LE LAVORATRICI E I LAVORATORI ACI
A seguito dell’invio della circolare della Direzione Risorse Umane del 13 marzo 2009 che ha destato qualche dubbio e perplessità negli uffici, ci sembra opportuno dare qualche chiarimento.
La rilevazione delle attività costituisce una parte del progetto piu’ generale volto a costruire un nuovo sistema premiante in grado di valutare la produttività in modo più rispondente alla realtà degli uffici. Esso è frutto di un lavoro della Commissione Tecnica bilaterale (Amministrazione/OO.SS) il cui obiettivo è quello di avere un monitoraggio completo delle attività svolte dagli Uffici.
Attraverso la rilevazione si vogliono far emergere, oltre alle attività meramente di produzione che oggi costituiscono l’unico parametro di riferimento del sistema attuale, anche tutte quelle attività di tipo più consulenziale attualmente non riscontrabili.
Inoltre il CCNL ci impone di rivedere, attualizzandolo, il sistema attraverso il quale viene misurata la produttività degli uffici intesa in un’ottica di miglioramento della qualità dei servizi.
Quindi,una volta ultimata la rilevazione, i dati che emergeranno saranno utilizzati dalla Commissione tecnica per fornire al tavolo della contrattazione nazionale elementi utili per definire il nuovo sistema premiante che dovrà avere le seguenti caratteristiche:
* coerenza con l’attuale organizzazione del lavoro e il CCNL 2006/2009
* una visione complessiva, intendendo il concetto di efficienza in senso globale, senza frammentazione dei cicli produttivi
* certezza; dare cioè a ogni operatore la possibilità di conoscere in anticipo qual è l’obiettivo da raggiungere e sapere se e quando lo si è raggiunto.
Queste sono le finalità della rilevazione, e per i motivi esposti la consideriamo una opportunità. L’obiettivo non è infatti quello di monitorare le attività dei singoli né di legare ad esse la corresponsione del salario accessorio o di valutare la prestazione individuale.
Restiamo a disposizione per ricevere segnalazioni in merito a problemi di ordine tecnico, o di altra natura, e chiarire eventuali ulteriori perplessità.
Roma, 13 marzo 2009
IL COORDINAMENTO NAZIONALE FP CGIL ACI
Comunicato Manovra del Governo – Inpdap Puglia
Alle lavoratrici e ai lavoratori
L’invio in allegato dei verbali degli accordi sottoscritti nella giornata del 7 settembre ci offre l’occasione per fornire, in riscontro alle numerose richieste di chiarimento pervenuteci in questi giorni, alcune ulteriori informazioni sui contenuti dei medesimi accordi.
– I residuali 250.000 €uro ( circa ) dei risparmi relativi alle selezioni 2009 saranno ripartiti fra tutti i lavoratori, con erogazione entro il 31/12/2010. Tale somma è aggiuntiva rispetto ai residui 2009 in distribuzione con lo stipendio del mese di settembre;
– Il numero dei posti messi a bando per le selezioni economiche 2009 è immutato e non è assolutamente intaccato dallo scorrimento delle graduatorie 2008. Da questo punto di vista, infatti, l’operazione di scorrimento della graduatoria 2008, avrà come effetto la riduzione del numero complessivo dei candidati che saranno chiamati a partecipare alle relative prove selettive.
Precisiamo infine che, grazie alla richiesta unitaria formulata da CGIL CISL e UIL nel corso del tavolo nazionale del 7 settembre u.s., l’Amministrazione sta definendo le procedure relative alla predisposizione dei bandi per le selezioni giuridiche (n. 33 posti per B1 e n. 133 posti per C1) riservate al personale interno.
In estrema sintesi, gli accordi sottoscritti consentono di raggiungere i seguenti importanti risultati:
– riconoscimento del maggior grado di professionalità acquisito dai lavoratori Inpdap, a testimonianza del fatto che solo investendo sul buon lavoro pubblico è possibile far fronte alla crescente domanda di servizi e prestazioni proveniente dall’esterno;
– incremento del trattamento economico individuale che, come è noto, per effetto dell’art. 9, c. 1, della legge n. 122/2010, non potrà superare, per il triennio 2011-2013, il livello di quello ordinariamente spettante per l’anno 2010;
– un risparmio di spesa per l’Amministrazione, quantificabile in circa 500mila euro, per effetto del minor numero di candidati che parteciperanno alle selezioni 2009, che si traduce in un maggior vantaggio per i lavoratori.
Roma 10/09/2010
CGIL FP CISL FP UIL PA
M. Perrini A. Ansuisi L. Bizzarro
QUANDO IL SALVAGENTE SI BUCA
E’ sempre più difficile districarsi tra i miasmi di questo Istituto.
Non tutti sanno che:
– Si dilatano i tempi per i concorsi giuridici;
– Non arriva, ancora, l’approvazione del CCIE 2010 da parte dei Ministeri Vigilanti;
– Non si fa nessun accordo sulle posizioni organizzative, atto, peraltro,dovuto a seguito della riorganizzazione dell’Istituto;
– Il fondo di Ente 2011 come minimo diminuirà di 2 milioni di Euro per effetto della L.122/2010, in barba a tutti i meravigliosi accordi sottoscritti da Brunetta e dai suoi compagni di merenda.
Di contro, però:
– pur non sapendo se le risorse che le OO.SS. hanno contrattato nel 2010 saranno riconosciute (Aumento art. 23,Concorso 2010,Progetti locali, Acconti e saldo progetto generale, 1 milione di Euro distribuiti per i risparmi sui passaggi economici,600 Euro all’area B, etc…) le lavoratrici e i lavoratori dell’Inpdap hanno raggiunto gli obiettivi fissati dai vari piani di produzione e ottenuto la percentuale di efficienza richiesta, contro ogni possibile previsione, grazie solo allo spirito di iniziativa che li contraddistingue e che, ormai, è l’unica cosa seria a mantenere in piedi questo Istituto (visto che il Sin continua a non funzionare!!).
– Come gli studenti rimandati, i colleghi dovranno studiare fino a luglio e forse oltre, perché notizie di corridoio danno di nuovo una forte resistenza del Collegio dei Sindaci sulla questione dei passaggi giuridici in un Ente che risulta in esubero di personale ( almeno questo è quello che pensa Brunetta della nostra dotazione organica).
– L’amministrazione punta tutto il suo Piano della Performance sulla produzione e le attività istituzionali e, poi, però, è solo capace di concepire una proposta di riduzione delle posizioni organizzative sul territorio e, ancora peggio, trovare conforto in una dirigenza appecoronata che- invece di urlare le necessità del territorio, lamentare l’esigenza di maggiori leve gestionali e motivazionali -corre, complice o peggio compromessa, ad attuare assurde riorganizzazioni che non hanno né capo né coda.
– La L.122/2010 prevede che i pensionamenti non costituiranno più una rimessa fissa del fondo di Ente, il che significa che il fondo si ridurrà, almeno, delle risorse fino ad ora ricavate dal salario accessorio rimesso dai pensionati. La cifra è tutta cancellata, non ci sarà solo la parziale riduzione per i pensionamenti dell’anno.
Farebbe bene l’Amministrazione, allora, a chiarire ai lavoratori quale sarà l’ammanco totale dal fondo 2011 che si tradurrà in minor salario da distribuire ai lavoratori… o almeno a quelli che la valutazione fatta dalla dirigenza riterrà degni di cotanta grazia.
E’arrivato,o no, il momento di svegliarci?
O deve continuare a lasciarci indifferenti una situazione, che, invece, precipita di giorno in giorno, nella convinzione che comunque vada rimarremo sempre a galla?
Adesso, purtroppo, il salvagente però si è bucato!
Roma 2/5/2011
Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Inpdap
Marinella Perrini
Dopo la sospensione dell’efficacia dei decreti ministeriali attuativi del D.Lgs. n. 152, il Ministro Pecoraio Scanio, coerentemente con quanto dichiarato, sta portando avanti le necessarie misure per modificare profondamente il Testo Unico dell’ambiente approvato dal precedente Governo.
Infatti, lo scorso 30 giugno il Consiglio dei Ministri ha licenziato in prima lettura uno schema di decreto legislativo di modifica del decreto legislativo n. 152.
La bozza del decreto di correzione prevede inizialmente, entro il prossimo 30 novembre, che vengano indicate quantomeno le disposizioni della parte terza (acqua) e quarta (rifiuti) del D. Lgs. n. 152 che si vorrà modificare, abrogare o mantenere.
Solo successivamente e comunque entro il 31 gennaio 2007 il Governo adotterà definitivamente il decreto correttivo sulla base delle “segnalazioni” convenute.
Il percorso di modifica illustrato nella relazione (in allegato) presentata dal Ministero dell’Ambiente ai Presidenti delle Camere, specifica in maniera chiara la scelta della linea che si vuole adottare per elaborare abbastanza velocemente le modifiche necessarie al testo, il tutto ovviamente in un contesto condiviso e partecipato.
Infatti, al Ministero dell’Ambiente nella prima riunione del CESPA (consiglio economico e sociale per l’ambiente) alla presenza anche delle organizzazioni sindacali il Ministro ha voluto evidenziare il necessario e fondamentale percorso di coinvolgimento di tutte le parti istituzionali e sociali per la ridefinire il nuovo Testo Ambientale.
Nello specifico è utile segnalare che il provvedimento è stato adottato in attuazione dell’articolo 1, comma 6, della legge 308 del 15 dicembre 2004 (legge delega) che prevede la possibilità di intervenire con integrazioni o modifiche sul decreto legislativo entro due anni dalla sua emanazione (3 aprile 2006 – 3 aprile 2008).
Questi primi provvedimenti, sicuramente positivi almeno nel sistema metodologico, sembrano cogliere il fondamentale lo scopo di riadeguare la normativa italiana alla normativa europea in materia di rifiuti rispondendo così alle numerose infrazioni intraprese dalla Comunità europea nei confronti dello Stato Italiano (80 contestazioni solo sui rifiuti).
Per il proseguo e per la nostra parte è chiaro che sarà fondamentale come le organizzazioni sindacali confederali e di categoria congiuntamente sapranno mettere al centro nella loro azione politico-sindacale le ragioni valide e concrete, dei cittadini e dei lavoratori, per migliore quel Testo Ambientale nefasto per il territorio e per la gestione dei servizi ambientali.
Roma, 21 luglio 2006
p. la Segreteria Naz.le FP CGIL F. Peroni
p. il Coord. Naz. I.A. M.Tamburini – M. Cenciotti
MINISTERO DELLA DIFESA
DIREZIONE GENERALE PER IL PERSONALE CIVILE
4ª DIVISIONE – 3ª SEZIONE
Viale dell’Università, 4 – 00185 ROMA
Tel. 0649862326-2425 fax 0649862424
M_DCIV
Prot. n. 0027504
Del 22/04/2004
PARTENZA
Inviata via mail
Alla C.G.I.L. F.P.
Via Leopoldo Serra, 31 00153 ROMA
Alla C.I.S.L. – F.P.S.
Settore Difesa
Via Lancisi, 25 00161 ROMA
Alla U.I.L. – P.A. Difesa
Via Barberini 47 00187 – ROMA
Alla F.L.P DIFESA
Piazza Dante, 12 00185 ROMA
Alla FEDERAZIONE CONF.SAL/UNSA
COORD. NAZ. DIFESA (S.I.A.D.)
Via Napoli, 51 00184 ROMA
Alla RdB P.I.
Via dell’Aeroporto, 129 00175 ROMA
OGGETTO: 1) FUA anno 2009;
2) Varie.
Si comunica che il giorno 28 aprile 2009 alle ore 09,30 presso la sala riunioni di questa Direzione Generale è indetta la riunione avente per ordine del giorno gli argomenti in oggetto specificati.
Si prega di intervenire con i propri rappresentanti, dando conferma della presenza
stesso mezzo.
IL DIRETTORE GENERALE
Dir. Gen. Dott. Carlo LUCIDI