I leader socialisti e socialdemocratici europei hanno posto l’adozione di un quadro europeo per i servizi pubblici come un punto fondamentale per il loro manifesto per le elezioni europee del 2009 (tra il 4 e il 7 giugno in 27 stati membri).
Il Segretario Generale della EPSU Carola Fischbach-Pyttel ha affermato che questa decisione “darà la speranza alle lavoratrici ed ai lavoratori del servizio pubblico in tutta l’Unione europea che il loro ruolo vitale nella società possa finalmente essere riconosciuto a livello europeo”. Fischbach-Pyttel ha inoltre affermato di “attendere con interesse di poter lavorare con i rappresentanti di tutti i partiti progressisti per realizzare un forte quadro europeo per i servizi pubblici”.
Ha aggiunto che; “tra a partire da ora e sino alla prima settimana di giugno l’ EPSU promuoverà ” l’impegno per il servizio pubblico” (EPSU Public Service Pledge 2009) , una campagna di impegno tra i sindacati nazionali ed europei ed i candidati alle prossime elezioni europee per sostenere i servizi pubblici nel prossimo Parlamento europeo.
La sezione sui servizi pubblici del Manifesto del Partito Socialista Europeo ” People first” Una nuova direzione per l’Europa”dice ” Noi proponiamo di istituire un quadro europeo per i servizi pubblici, garantendo universalità e parità di accesso per i cittadini, qualità, autonomia locale e trasparenza nei servizi pubblici, mantenendo la loro integrità come definite a livello nazionale, in modo che la concorrenza e regole degli affari non siano contrari ai diritti dei cittadini. Devono essere ampliati e rafforzati i criteri sociali e ambientali per l’ aggiudicazione degli appalti pubblici europei ”
PROGRESSIONI ECONOMICHE GIUSTIZIA MINORILE
Come prevedibile i criteri di assegnazione dei punteggi previsti nel bando per le progressioni economiche del personale della giustizia minorile stanno provocando forte malessere in tutto il personale: perché non risulta premiato l’impegno nei Servizi, ricordiamo ad esempio come venga cancellata l’esperienza acquisita nella direzione degli stessi, considerata valida ai fini del punteggio solo per il biennio 2007/ 2008, o come non sia assegnato alcun punteggio aggiuntivo a chi effettivamente esercita il ruolo previsto nel proprio profilo professionale.
Ma anche l’insensibilità dell’amministrazione che avendo modificato l’ordinamento professionale ed in alcuni casi il titolo di studio previsto per l’accesso al profilo, non avendo previsto una clausola di salvaguardia delle situazioni pregresse, sta letteralmente buttando al macero l’esperienza acquisita da numerosi lavoratori che accederanno a punteggi inferiori rispetto a quelli che avrebbero goduto con il vecchio ordinamento.
E’ il caso ad esempio dei funzionari della professionalità di servizio sociale: per gli operatori più anziani non esisteva una laurea specialistica in servizio sociale e spesso si sono laureati in pedagogia, ex magistero, anche perché per il percorso di carriera era prevista una laurea giuridica o di scienze sociali, tra cui anche magistero precedentemente considerate tra loro equipollenti. L’esperienza maturata da questi operatori viene svaluta. Così come risulta svalutata l’esperienza dei funzionari della professionalità pedagogica per i quali il nuovo ordinamento, modificando la tipologia di laurea precedentemente prevista, adesso prescrive per l’accesso alla figura la laurea in scienze dell’educazione o della formazione. Questi sono solo alcuni esempi.
Ma non basta, è prevista la detrazione dall’esperienza professionale dei periodi in cui si è usufruito del part-time, che costituisce un caso di assoluta novità. Poiché questa cosa è stata riscontrata anche nei bandi dell’organizzazione giudiziaria alle obiezioni da noi sollevate quell’amministrazione ha risposto che in questa procedura è stato privilegiato l’effettivo servizio svolto. Ma allora ci chiediamo il senso dell’attribuzione di ben 3 punti a coloro che hanno conseguito l’idoneità per un concorso di qualifica superiore presso la pubblica amministrazione o l’attribuzione di 2 punti per l’abilitazione all’insegnamento o per l’abilitazione all’esercizio professionale, in questi casi vale di più l’idoneità che 3 anni di servizio svolti nella qualifica professionale di appartenenza.
Alcune questioni richiamano la legittimità dei bandi: in particolare, ad esempio, si segnala come, paradossalmente, chi nei due anni precedenti la pubblicazione del bando ha subito la sanzione della sospensione dal servizio non subisce alcuna detrazione del punteggio, a differenza invece di chi ha subito, nello stesso periodo, sanzioni disciplinari come il rimprovero verbale, scritto o della multa.
Nella sostanza i bandi presentano numeroso materiale di contenzioso e pertanto vi chiediamo di mettere a disposizione dei lavoratori della giustizia minorile gli avvocati delle strutture della FPCGIL dei territori.
Roma, 5 novembre 2010
p. la Fp Cgil Nazionale
Giustizia Minorile
Il Coordinatore nazionale
Gianfranco Macigno
Nella notte tra venerdì e sabato, a meno di due settimane dalla pubblicazione di un bel reportage di Rassegna.it sullo stato disumano in cui erano costretti a vivere i rifugiati politici somali, accampati in quella che fino ai primi anni ’90 era stata la loro ambasciata in Italia, la Questura di Roma ha effettuato lo sgombero della palazzina a seguito di una apparentemente casuale operazione antidroga, con tanto di fanfara da parte dell’amministrazione Alemanno.
Sembra non destare interesse il fatto che in quell’edificio trovassero riparo dei rifugiati politici, non meno di 94 uomini a fronte di due sole persone implicate nell’operazione, abbandonati dal nostro Paese nonostante il loro evidente stato di necessità e gli impegni a cui siamo tenuti in seguito alla firma del Trattato di Dublino.
Il fatto solleva interrogativi preoccupanti. Le istituzioni non erano a conoscenza della situazione creatasi a Via dei Villini o semplicemente, una volta venuta alla luce la notizia, hanno risolto il problema con l’ennesimo sgombero? L’amministrazione Alemanno cosa celebra, i due arrestati nell’operazione o gli almeno 94 rifugiati politici sgomberati e lasciati all’addiaccio? E per questi è stata trovata una sistemazione?
Ci attendiamo una risposta da parte del Comune di Roma e del Ministro degli Interni Maroni. Non vorremmo davvero che, mentre i migranti si barricano sulle gru, come capita a Brescia, o vengono abbandonati, come capita a quasi tutti i rifugiati e richiedenti asilo in Italia, il Paese continuasse a discutere delle sorti di una giovane e avvenente marocchina, la cui storia, per quanto triste, sembra aver oscurato temi ben più importanti. Il livello di allerta dovrebbe essere massimo, ma tra blitz, sgomberi e cariche, qualcuno preferisce gettare benzina sul fuoco.
Roma, 15 Novembre 2010
Le Lavoratrici e lavoratori dell’INPS lo sanno
Lo sanno come cittadini di questo Paese dove la “politica” si occupa sempre meno dei problemi reali della gente.
Lo sanno come lavoratori di una pubblica amministrazione che giorno dopo giorno si rivolge a utenti sempre più in difficoltà e sempre più poveri.
Lo sanno come genitori o colleghi di ragazze e ragazzi che vivono da anni nell’angoscia del rinnovo di un contratto di lavoro precario, un lavoro che ti è utile solo a sopravvivere ma sul quale non puoi investire per il futuro.
Lo sanno come pubblici dipendenti, come coloro, che nell’immaginario collettivo costruito ad arte dalla propaganda di regime liberista, sono dei fannulloni, dei pesi inutile della società da tagliare, eliminare, mortificare.
Lo sanno come lavoratori che hanno diritto a un rinnovo del contratto che invece viene bloccato per i prossimi 3/6 anni.
Lo sanno come cittadini che pagano le tasse mentre una fetta del paese continua ad evaderle.
Sanno che è ora di dire basta!
Il nostro ruolo di dipendenti INPS ci porta ad esser centrali nella difesa di quello che definiamo stato sociale, ovvero di uno stato che aiuta i propri cittadini nel momento del bisogno e li sostiene nei momenti di difficoltà.
Ci stiamo riuscendo?
O forse ci stiamo rendendo conto che tagli indiscriminati, riorganizzazioni non condivise, tentativi di eliminare il confronto sindacale, gestioni sempre più clientelari della cosa pubblica e dell’organizzazione degli uffici stanno minando seriamente il nostro ruolo e la nostra capacità di dare risposte e sostegno ai cittadini? (vedi 730 e scippo della contribuzione della malattia nel contratto del commercio)
Come cittadini e come dipendenti pubblici abbiamo il diritto dovere di dire la nostra.
Non è più tempo di stare alla finestra a guardare come va a finire, così facendo rischieremo di esser ricordati come la generazione che ha lasciato ai propri figli una società peggiore di quella costruita dai propri padri.
Ognuno di noi si assuma la responsabilità che gli compete come cittadino e come lavoratore ovvero la responsabilità di fare di questo Paese un Paese migliore e di difendere il futuro nostro e dei nostri figli.
Venerdi 6 Maggio SCIOPERO GENERALE delle Lavoratrici e dei Lavoratori
Roma, 4 maggio 2011
p. Coordinamento Nazionale
FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi
Ai delegati ed eletti Fp Cgil
Settore Giustizia Minorile
Oggetto: bando di selezione per la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato del Dipartimento per la giustizia minorile.
Di seguito in allegato il bando di selezione per la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato del Dipartimento per la giustizia minorile. L’amministrazione ha comunicato che il bando sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale n.5 del 15 marzo 2008.
Roma, 18 febbraio 2008
p. la Fp Cgil Nazionale
Giustizia Minorile
Il Coordinatore nazionale
Gianfranco Macigno
Questione Meridionale Questione Nazionale
E’ chiaro a tutti che siamo Allarme Rosso? E’ chiaro alle forze politiche che si candidano a governare il paese che un pezzo dell’Italia sta sprofondando in una crisi del sistema democratico che non si limiterà al solo Mezzogiorno?
L’iceberg ha già squarciato lo scafo. Si tratta di scegliere: o far suonare l’orchestrina per accompagnare il salto nel vuoto o far squillare l’orgoglio della responsabilità nazionale.
Per cortesia, si legga la relazione della Commissione Antimafia, si mediti sulla scarcerazione del rampollo Riina (quello che “… la tua forza dell’ordine sono io”.), si scavi “dentro” l’immondizia, si valuti il “sistema” che governa la sanità e ci si assuma l’impegno solenne di cambiare. Cambiare.
Autorevolezza dello Stato, legalità come principio sovrano. Ripartire da qui. Nelle prossime ore le liste elettorali indicheranno la concreta volontà. Non sprecate questa opportunità.
Roma, 29 febbraio 2008
Roma 26 gennaio 2009
Al Presidente
dr. A. Mastrapasqua
Al Direttore Generale
dr. V. Crecco
Al Direttore Centrale S.G.R.U
dr. M. Nori
Al Dirigente l’Area Relazioni Sindacali dr. C. Albanesi
Al Dirigente l’Area Monitoraggio Costo del Lavoro
dr. R. Boscarino
e p.c. A tutto il personale
OGGETTO: sollecito risposte
Con la presente la scrivente O.S. sollecita Codesta Amministrazione a dare risposta alla nostra lettera del 9 gennaio u.s. circa il cambio della natura dell’acconto mensile di euro 80 percepito dai lavoratori a partire da gennaio 2009, risposta peraltro già sollecitata negli incontri del 12 gennaio, 19 gennaio e 21 gennaio u.s.
L’urgenza e l’importanza di tale risposta è facilmente intuibile, in vista dell’apertura della contrattazione integrativa dell’anno 2009, ai fini della definizione dell’utilizzo delle risorse disponibili per il suddetto anno.
Certi che il silenzio dell’Amministrazione non sia dovuto a disinteresse nei confronti del personale e considerato che riteniamo legittimo dare conoscenza alle lavoratici e ai lavoratori dell’Istituto della struttura della loro retribuzione, restiamo in attesa di una vostra risposta.
p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi
Roma, 26 febbraio 2009
On. Stefania Prestigiacomo
Ministro dell’Ambiente della Tutela
del Territorio e del Mare
La scrivente organizzazione con note precedenti del 10 dicembre e dell’8 gennaio u.s. inviate al Capo di Gabinetto e al Segretario Generale ha richiesto un incontro per essere informata circa le determinazioni che l’Amministrazione intende assumere relativamente alle procedure di stabilizzazione. Nonostante le asserite volontà di collaborazione ad oggi non c’è stata alcuna convocazione delle OO.SS.
Riteniamo molto grave l’atteggiamento di questa amministrazione che, perpetuando scelte che rimangono sempre le stesse nonostante la diversità di schieramenti politici, fa del Ministero dell’Ambiente un piccolo feudo dove collocare amici ed esperti compiacenti in barba ad ogni norma di trasparenza e buona amministrazione.
La mancata convocazione delle OO.SS. in specifici incontri, dedicati ai problemi del personale, che è la sola modalità di relazione sindacale che riconosciamo (lasciamo ad altri il piacere di incontri separati), è l’ennesimo sintomo di una modalità autoritaria che sta improntando le relazioni sindacali anche al Ministero dell’Ambiente.
La ormai palese volontà di non procedere ad alcuna stabilizzazione, la mancanza di una politica organica per il personale (quali sono le proposte in tema di formazione? Quale miglioramento del benessere e dell’igiene, della sicurezza, degli spazi lavorativi?), unitamente alla consuetudine di richiamare in servizio quali “consulenti” dipendenti in pensione rendono evidente, ancora una volta, che tutte le dichiarazioni di riforma della pubblica amministrazione sono utili sono nei talk show televisivi ma che l’unica volontà è quella di indebolire e avvilire sempre più le amministrazioni pubbliche.
Ciononostante ancora una volta chiediamo un incontro specificatamente dedicato ai temi del miglioramento organizzativo e tal proposito chiediamo all’On. Ministro:
Quali sono le determinazioni dell’amministrazione in tema di lotta al precariato dal momento che entro il 31 marzo le Amministrazioni devono richiedere, come prevede la circolare della Funzione Pubblica del 27 gennaio u.s., le risorse necessarie per procedere alla stabilizzazione dei lavoratori inseriti nelle graduatorie predisposte dall’Amministrazione in attuazione del comma 519 della legge finanziaria 2007 ?
Perché l’Amministrazione pur in presenza di un’autorizzazione ad avviare un processo di stabilizzazione per 42 lavoratori, a normativa vigente ed in presenza di posti in organico, procede attraverso Sogesid alla selezione di ulteriore personale ?
Quanti sono i dipendenti in pensione ma presenti in servizio quali consulenti dell’Amministrazione e per quali specifiche competenze?
Quanti sono i dipendenti appartenenti alla guardia di finanza, al corpo forestale, alle capitanerie di porto e soprattutto quale è il motivo della loro utilizzazione per compiti amministrativi presso i diversi uffici del Ministero?
In conclusione on. Sig. Ministro le chiediamo quali sono gli impegni che ritiene di dover assumere con i lavoratori di questo Ministero, lavoratori che giova ricordarlo sono stati tra i primi ad essere colpiti dagli effetti dei tagli delle leggi speciali a seguito della legge 133/08 e che continuano a chiedersi, a fronte di spese inutili, privilegi e sprechi di denaro pubblico, perché devono essere i soli a pagare i costi della crisi.
La coordinatrice nazionale
FP CGIL Ambiente
Maria Letizia Sabatino
Ho visto e rivisto quel video che riprende “normali” scene di violenza e di morte in una città, Napoli, in cui è “normale” che questo possa accadere. Non è forse qui che Gomorra rivive il suo disfacimento biblico?
Ed allora di che cosa ci si stupisce: del terrore di chi fugge dai proiettili e scampato il pericolo non si cura se un proprio simile (con l’aggravante di possedere una fisarmonica, segno che di per sé già evidenzia precarietà) sta agonizzando?
Dei motorini contromano che sparano all’impazzata pensandosi “padrini” in ascesa ed invece sono come cani che fanno la pipì per segnare il territorio e che in molti si fermeranno in una pozza di sangue prima di diventare adulti? Petro Birlandeanu ha versato la sua esistenza quale porzione a carico dell’umanità innocente, come accade sempre di più nelle guerre.
E’ il tributo dovuto per partecipare (involontariamente) alla roulette russa della vita. Il decreto sicurezza migliorerà sicuramente la situazione: se nei pressi dei quartieri spagnoli ci fosse stata una ronda, magari con esperienza padana, le cose, con tutta probabilità, sarebbero andate diversamente.
Che tristezza! C’è bisogno della forza dello Stato (come dimostrano i successi anche di queste ore nei confronti di potenti famiglie mafiose) e della sua capacità di intervenire concretamente sui disagi sociali per togliere l’ossigeno al mostro tentacolare. Altro che milizie cromatiche!
In quella stazione dove un essere umano ha cessato di vivere, si è consumata l’indifferenza e l’egoismo, ma anche la paura di essere coinvolti e, più ancora, temo, la rassegnazione.
Evitiamo l’ipocrisia e pensiamo che Gomorra non è un confine, è un contesto e le sue metastasi sono già macroscopicamente al lavoro altrove. E se di fronte a tragedie di questo tipo non si prende atto che stiamo attraversando il confine di ciò che tiene insieme la società ed un sentimento collettivo di valori condivisi, saremo tutti dei sopravvissuti.
Roma 17 giugno 2009
IN ½ ORA
CISL, UIL e Governo peggiorano le condizioni di lavoro di milioni di lavoratori pubblici
Il Governo, CISL e UIL hanno sottoscritto un pessimo accordo sul pubblico impiego.
Una vera e propria presa in giro delle lavoratrici e dei lavoratori.
L”intesa separata siglata da CISL e UIL:
conferma i tagli dei lavoratori precari;
conferma il blocco dei salari previsto dalla Legge Finanziaria per il prossimo triennio;
non stanzia risorse per la contrattazione decentrata.
Si limita a promettere risorse, quelle che ci erano state tolte con la legge 133/2008, assolutamente incerte negli importi e nelle scadenze per applicare da subito la discriminante Legge Brunetta sul salario di produttività dei dipendenti pubblici
Precostituisce un modello contrattuale che esclude la presenza della CGIL che, fino a prova contraria, è il sindacato più rappresentativo del Pubblico Impiego su tutto il territorio nazionale.
A questo si aggiunge la dichiarata volontà di governo, di CISL e di UIL, di sequestrare il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici ad eleggere un proprio rappresentante attraverso le elezioni delle RSU.
Pertanto la Funzione Pubblica CGIL sta definendo iniziative concrete di lotta in risposta ad un accordo ingiusto ed inaccettabile che peggiora le condizioni salariali dei lavoratori pubblici.
Roma, 5 febbraio 2011
Il coordinatore nazionale FP–CGIL
del Ministero dell’interno
Fabrizio Spinetti
Oggi, a seguito della nostra azione unitaria nei confronti della tavola rotonda organizzata dalla SSAI per il 17 aprile prossimo, che abbiamo contestato (vedi comunicato del 2 aprile), abbiamo incontrato il direttore della SSAI, prefetto Zampini.
Di seguito il comunicato unitario.
CGIL CISL UIL
LA SCUOLA SUPERIORE DELL’AMMINISTRAZIONE DELL’INTERNO ORGANIZZA UNA TAVOLA ROTONDA SUL TEMA “LICENZIARE I FANNULLONI”
INCONTRO CON IL DIRETTORE DELLA SSAI
A seguito della nostra iniziativa del 2 aprile scorso, con la quale abbiamo contestato contenuti e modalità della tavola rotonda che si terrà martedì 17 aprile, questa mattina abbiamo incontrato il Direttore della SSAI, rispondendo al suo invito di ieri.
In un confronto allo stesso tempo franco, aspro, e civile, abbiamo preso atto delle motivazioni che hanno indotto il prefetto Zampini ad organizzare la citata “tavola rotonda”, sostanzialmente la volontà di aprire un confronto con esponenti della politica sul rapporto tra il memorandum sul pubblico impiego firmato dalle confederazioni sindacali e dal governo, la campagna polemica lanciata dal professor Ichino sull’efficienza del lavoro pubblico, e l’attuazione delle “leggi Bassanini”.
Da parte nostra, abbiamo ribadito che la contrarietà a tale iniziativa scaturiva esclusivamente dalla consapevolezza che il messaggio lanciato, già con il solo titolo, è stato fuorviante e offensivo, nei confronti dei lavoratori pubblici. Non a caso, avevamo manifestato le nostre perplessità ai vertici dell’Amministrazione fin dal mese di marzo.
Dall’incontro di oggi è emerso un difetto di comunicazione, tra il sindacato confederale e l’Amministrazione, e soprattutto all’interno dell’Amministrazione stessa, che francamente non ci interessa sapere se volontario o meno …
Resta il fatto che solo la forte iniziativa unitaria da noi assunta ha chiarito, soltanto oggi, le vere motivazioni della “tavola rotonda”, con la quale non si intendeva alimentare la squallida campagna di opinione contro i presunti “fannulloni”.
Ci riteniamo soddisfatti: questa esperienza dovrebbe insegnare, a chi non l’avesse ancora capito, che il confronto con il sindacato è sempre costruttivo e premiante.
Roma, 12 aprile 2007
CGIL CISL UIL
Lino CECCARELLI Paolo BONOMO Enzo CANDALINO
Roma, 14 febbraio 2007
Al Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile
Presidente Melita Cavallo
Egregio Presidente,
risulta alla Fp Cgil che la direzione generale del personale di codesto Dipartimento abbia distaccato, con provvedimento n. prot. 2298 del 24 gennaio, presso il centro di prima accoglienza di Torino una unità di Polizia penitenziaria già in servizio nell’istituto penale per minorenni della medesima città.
Tale disposizione pare sia stata emanata senza curarsi del parere contrario espresso dalle direzioni degli istituti interessati, senza preventiva sostituzione, così come peraltro richiesto dalle stesse e, soprattutto, senza che nella struttura ricevente vi fosse – a giudizio della scrivente O.S. – l’effettiva esigenza di un unità di Polizia penitenziaria femminile aggiuntiva.
Poiché il distacco temporaneo ordinato avrebbe rischiato di comportare seri problemi alla sicurezza dell’istituto e alle normali attività destinate ai minorenni, in considerazione di un organico di Polizia penitenziaria ritenuto insufficiente a garantire il normale espletamento delle funzioni delegate, risulta alla Fp Cgil che il direttore del centro di giustizia minorile in data 29 gennaio chiedeva a codesta amministrazione centrale di revocare il provvedimento e, il successivo 1° febbraio, in assenza di risposta, riteneva di non dover dare seguito al distacco in attesa di ricevere una contestuale sostituzione dell’operatore di Polizia penitenziaria distaccato.
Tale corretto e condivisibile comportamento, almeno a giudizio della scrivente O.S., che trae la sua legittimità dall’esigenza di garantire in via primaria la sicurezza e l’ordine della struttura, oltre che assicurare il proseguimento di un livello, seppur minimo, di attività da destinare ai minorenni, pare sia stato addirittura censurato dal direttore generale del personale con una lettera riservata indirizzata al direttore del centro il 6 febbraio scorso, nella quale tra l’altro si sostiene che “non può essere minimamente condivisa l’affermazione che la (asserita) mancanza di personale non consente l’adempimento degli obblighi istituzionali: è principio fondamentale della Pubblica Amministrazione, sul quale si incentra tutto il connesso sistema delle responsabilità, quello per il quale va fatto ciò che deve essere fatto, e non ciò che può essere fatto”.
Affermazione, quest’ultima, davvero bizzarra e paradossale – a giudizio della Fp Cgil – forse addotta in ossequio ad un principio mai sperimentato in questa amministrazione, e che di certo trova la sua origine nel miracolo della moltiplicazione del pane e dei pesci richiamato dal vangelo.
Siccome, però, siamo convinti che il personale, che pur di miracoli in questi ultimi anni ne ha fatti per evitare di far naufragare la giustizia minorile, si muova sempre in ambiti di legalità spesso rinunciando anche, per consentire la continuità del servizio, anche ai propri diritti, Le chiediamo di intervenire sulla vicenda per ripristinare nell’istituto di Torino condizioni di operatività che consentano, da un lato, agli operatori di lavorare dignitosamente ed in sicurezza e, dall’altro, a garantire ai minori ristretti tutti gli interventi trattamentali previsti dall’ordinamento penale minorile.
Ora, poiché il direttore del personale ha utilizzato nella Sua riservata affermazioni che – a giudizio della scrivente O.S. – gettano ombre di dubbio sulla capacità del direttore del centro di guidare l’amministrazione minorile regionale e, soprattutto, atteso che il medsimo sostiene che detto direttore si è posto in contrasto con “specifiche prescrizioni di legge”, motivo per il quale la Fp Cgil si riserva di trasmettere tutta la documentazione relativa ai fatti in questione alla Procura della Repubblica di Torino, Le chiediamo di fare luce su tutta la spiacevole vicenda utilizzando, così come richiesto anche dal Dr. Pappalardo, tutti gli strumenti a Sua disposizione, compresa un’ispezione nell’istituto per verificare una volta per tutte le condizioni in cui il personale di Polizia penitenziaria si trova ad operare per l'”(asserita)” carenza di personale.
Premesso quanto sopra, La informiamo che la Fp Cgil si impegna sin da adesso a tutelare l’operato e la dignità personale e professionale del Direttore del Centro di Torino in ogni sede da Lui ritenuta opportuna e con l’occasione, poiché le condizioni in cui si trova l’istituto di Torino costituiscono ormai la norma negli istituti del nord del Paese – abbiamo già avuto modo di scriverLe dell’istituto di Treviso, ma lo stesso accade a Milano e a Firenze; per l’istituto di Bologna la CGIL territoriale ha addirittura chiesto la “sospensione di tutte le attività interne, almeno fino a quando non sarà ristabilita la situazione interna” – Le chiediamo di controllare i distacchi ed i trasferimenti del personale di Polizia penitenziaria disposti in questi ultimi anni dalla predetta direzione generale del personale, di verificare la corrispondenza dei movimenti effettuati ai principi della buona amministrazione, possibilmente prendendo come parametro di riferimento il numero degli operatori effettivamente presenti nei singoli servizi.
Certi del Suo interessamento, e in attesa di cortese urgente riscontro, Le porgiamo cordiali saluti.
Il Coordinatore nazionale Fp Cgil
Polizia Penitenziaria
Francesco Quinti
Il Coordinatore nazionale Fp Cgil
Giustizia Minorile
Gianfranco Macigno