Oggi c’è stato un incontro con l’Amministrazione con all’o.d.g:
* Informativa sul lavoro interinale;
* Assetto area medica e orario di lavoro personale medico;
* CCNI 2006-2009: linee guida.
Lavoro Interinale
Sul primo punto abbiamo espresso tutta la nostra contrarietà circa l’utilizzo del “precariato” come risposta alla grave carenza di personale all’INPS.
La gara (che si chiude oggi) è per il reperimento di 750 lavoratori da utilizzare per tre mesi e per 4 ore giornaliere, con mansioni di “addetto all’acquisizione dati su supporto informatico ed ai sistemi di archiviazione” profilo equivalente B1.
L’ormai cronico ricorso al lavoro interinale evidenzia, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che non si tratta di provvedimenti tesi ad affrontare situazioni di emergenza specifica ma che la vera emergenza all’Istituto è la carenza di personale.
Da una parte il Governo ci consegna sempre nuovi e maggiori compiti, dall’altra taglia le risorse e blocca le assunzioni ( il 112 prevede un turn over al 10% e quindi nel 2009 sarebbero possibili solo 190 assunzioni circa a fronte di quasi 1900 pensionamenti).
Abbiamo chiesto all’Amministrazione di spendersi “politicamente” e di chiedere al Governo una deroga al blocco delle assunzioni per l’INPS.
La crisi non si affronta a parole o sparpagliando straordinario.
Occorrono nuove risorse ed è ora che l’INPS chieda e che il Governo risponda.
Assetto area medica e orario di lavoro personale medico
L’Amministrazione ci ha presentato un documento sulla “Nuova Organizzazione dell’Area Medico- Legale”.
Questo documento, per quanto ci riguarda, è un punto di partenza verso una discussione più ampia che dovrà prevedere anche, ad esempio, il regolamento intramoenia e l’indennità di esclusività.
L’Amministrazione ha convenuto di proseguire la discussione ampliandone i contenuti.
Nel frattempo inviamo il documento presentatoci e invitiamo i colleghi dell’Area Medica a fornirci le loro considerazioni.
CCNI 2006-2009
Ci sono state presentate le linee guida per il CCNI 2006-2009.
Sono ovviamente linee generiche che necessitano di ampia discussione sia tra i lavoratori che con l’Amministrazione.
Non è stato possibile affrontare l’argomento in quanto per impegni della delegazione trattante ci si è limitati ad un’esposizione del testo da parte dell’Amministrazione.
Brilla comunque l’assenza dell’informatica e della vigilanza nelle linee guida per il quadriennale e l’eccessivo riferimento a riforme brunettiane alcune delle quali necessitano ancora dei decreti attuativi ( legge delega n. 15).
E quasi pleonastico dirlo ma la CGIL è stata l’unica O.S. a chiedere che insieme alle linee guida fosse quantificato anche il Fondo per il trattamento accessorio 2009.
Senza la certezza delle risorse parlare di scorrimento graduatorie, rivisitazione sistema indennitario sviluppi all’interno delle aree, tep e qualsiasi altra cosa che preveda utilizzo di risorse economiche resta un puro esercizio di stile.
E’ paradossale che chi al tavolo di trattativa chiede certe cose si dimentica poi di chiedere a quanto ammonta il fondo di ente 2009…forse perché conosce già la risposta.
Per quanto ci riguarda i lavoratori hanno bisogno di risposte certe e immediate e non di propaganda fine a se stessa.
Al termine della riunione abbiamo chiesto all’Amministrazione di inserire all’ o.d.g della prossima riunione un punto avente per oggetto “modalità di attribuzione delle posizioni organizzative per le Direzioni regionali, provinciali e sub provinciali”
La sottoscrizione del verbale sull’attuazione dell’ art 7 CCNI 2006, da parte di CISL UIL e CISAL, senza un’approfondita discussione e senza che il provvedimento stesso fosse inserito in un disegno più “strutturale”, ha dato modo all’Amministrazione di far uscire il messaggio 9702 del 30/04 che sta provocando molti malumori e quesiti a livello territoriale.
Se poi aggiungiamo la “convivenza” della nuova circolare 37 con le vecchie circolari 2 e 188 del 2001 e con l’attuale regolamento d’organizzazione la frittata è fatta e la confusione regna sovrana.
Roma 05/05/2009
p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi
COMUNICATO STAMPA
I sindacati dei servizi pubblici di ogni parte d’Europa inviano oggi un messaggio unitario ai leader dell’Unione Europea (UE), segnalando il danno che viene fatto alla crescita economica e alla società in molti paesi europei con i profondi tagli alla spesa pubblica.
Come sindacati mediterranei della Federazione Sindacale Europea dei Servizi Pubblici (FSESP, 250 sindacati affiliati), che si sono incontrati a Ponta Delgada in Portogallo, ci uniamo alla richiesta di difendere i servizi pubblici in Europa. Stiamo inviando un messaggio forte ai membri del Consiglio europeo che si riuniscono domani a Bruxelles affinchè i tagli e la brutale riduzione dei conti pubblici non sia l’unico modo per rispondere alla crisi. Proponiamo alternative migliori che rafforzino i servizi pubblici nel momento in cui i cittadini ne hanno più bisogno, promuovendo il dialogo sociale e la partecipazione dei lavoratori alla riqualificazione della spesa pubblica.
I sindacati mediterranei di Cipro, Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna sono preoccupati che i governi, alcuni sotto la pressione dell’Unione europea e del Fondo monetario internazionale, optino a breve termine per profondi tagli ai servizi piuttosto che guardare a una risposta più equilibrata alla crisi nel medio-lungo termine.
Il segretario generale della FSESP, Carola Fischbach-Pyttel afferma: “In molti paesi le lavoratrici ed i lavoratori del settore pubblico sono costretti a pagare per una crisi che non hanno creato. Inoltre, i governi, con alcune onorevoli eccezioni, impongonomisure drastiche, senza alcun tentativo di prendere in considerazione alternative o negoziare seriamente con i sindacati che rappresentano davvero i lavoratori”.
Noi capiamo perché l’Unione europea stia prendendo in considerazione un maggiore coordinamento economico ed una maggiore sorveglianza ma riteniamo che l’approccio sia troppo ristretto. Nella crisi attuale,i servizi pubblici sono più necessario che mai. I tagli ai finanziamenti e gli attacchi alla retribuzione dei lavoratori ed alle condizioni di lavoro dei lavoratori pubblici non solo minacciano il livello e la qualità dei servizi, ma mettono anche a repentaglio tutti i segnali di ripresa economica. Una tassazione equa, progressiva e giusta deve essere all’ordine del giorno dei governi. Crediamo che introducendo una tassa sulle transazioni finanziarie e attraverso un miglior utilizzo delle risorse pubbliche si possa fare un passo nella giusta direzione.
Nei nostri paesi, colpiti duramente dalla crisi economica, stiamo cercando di lavorare con i governi per contrastare la crisi stessa, valutando positivamente tutti gli impegni volti alla lotta agli sprechi, alla corruzione e alla virtuosità dei conti pubblici ma siamo anche impegnati a resistere ai tagli che vengono imposti da molti governi.
I nostri primi obiettivi sono:
– Difesa dei servizi pubblici, dei diritti dei lavoratori del settore pubblico, difesa del sistema pensionistico e dell’ occupazione nel settore pubblico;
– Le politiche di contenimento del debito pubblico devono essere conseguenti ad una analisi delle cause e della composizione del debito, tutela degli investimenti e delle spese per i regimi di protezione sociale che sono indispensabili per sostenere la domanda e l’economia, soprattutto in un periodo di crisi;
– Regolamento del sistema finanziario, analisi del ruolo del FMI, BCE e delle agenzie di rating, l’introduzione di una tassa su tutte le operazioni finanziarie;
– Lotta contro la corruzione e lo spreco nella pubblica amministrazione, e sviluppo di una maggiore trasparenza;
– Coordinamento ed armonizzazione della governance fiscale, progressivo recupero di equità nelle imposte, nessun aumento della tassazione indiretta e lotta contro l’evasione e i paradisi fiscali;
I sindacati mediterranei e Carola Fischbach-Pyttel sottolineano quanto sia importante salvaguardare in Europa i servizi pubblici. Essi affermano congiuntamente:”Crediamo che i tagli rappresentino una seria minaccia per la capacità di fornire servizi di qualità. Dalla salute ai servizi di emergenza, dall’istruzione e riqualificazione professionale all’ amministrazione fiscale,si tratta sempre di servizi fondamentali da cui dipendono i cittadini e le imprese”.
I sindacati mediterranei sostengono la giornata di mobilitazione che la CES ha indetto per il 29 settembre con le parole d’ordine ” Noi ai tagli, più sviluppo”
I sindacati mediterranei dei servizi pubblici
ADEDY (Grecia), PASYDY, FP SEK & FSGE SEK (Cipro) CGT Santè (Francia), CFDT Interco (Francia) FP CGIL (Italia), FP CISL (Italia), FSC CCOO (Spagna), FEP USO (Spagna), STAL (Portogallol), STE (Portogallo), SINTAP-UGT (Portogallo),
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Informazioni sulla FSESP/EPSU
La FSESP è la Federazione europea dei sindacati del servizio pubblico. È la più grande federazione della CES e organizza 8 milioni di lavoratori del servizio pubblico da oltre 250 organizzazioni sindacali. La FSESP organizza i lavoratori nei settori dell’energia, dell’acqua e dei rifiuti, dei servizi sanitari e sociali, dell’amministrazione locale e di quella centrale, in tutti i paesi europei, tra cui i paesi dell’Europa orientale. La FSESP è anche l’organismo regionale dell’Internazionale dei Servizi Pubblici (ISP-PSI)
16 Giugno 2010
DECRETO BRUNETTA: LE RELAZIONI SINDACALI CAMBIERANNO SOLO QUANDO VERRANNO RINNOVATI I CONTRATTI NAZIONALI
Importante sentenza del giudice di Trieste che boccia la Circolare n. 7/2010
della Funzione Pubblica
Brutto colpo per quelle amministrazioni che stavano aspettando l’arrivo del 31 dicembre 2010 per azzerare le relazioni sindacali e procedere a ristrutturazioni e riorganizzazioni senza interpellare il sindacato.
Il Giudice di Trieste infatti, con sentenza del 5 ottobre scorso, ha condannato il Comune di Trieste per attività antisindacale per aver riorganizzato una parte dell’ente senza applicare i previsti istituti di partecipazione sindacale.
La sentenza risulta maggiormente innovativa delle precedenti già ottenute presso i Tribunali di Salerno e Torino in quanto fornisce chiarimenti ulteriori.
In particolare, il giudice triestino chiarisce che il D.Lgs 150/2009 prevede espressamente che gli istituti di contrattazione previsti dai Contratti nazionali potranno essere modificati solo quando saranno stipulati nuovi contratti nazionali che recepiscano quanto previsto dal cosiddetto decreto Brunetta in tema di relazioni sindacali.
Fino ad allora la contrattazione (e così la concertazione e la consultazione) si continuerà a svolgere sulle materie previste dai contratti nazionali e le amministrazioni si dovranno attenere a quanto da essi previsto.
Il giudice si è anche spinto a chiarire che le Circolari della Funzione Pubblica (compresa quindi la n. 7 del 2010 che disciplinava le relazioni sindacali) hanno solo la funzione di esprimere un parere destinato a disciplinare l’attività degli organi amministrativi inferiori ma non sono fonti del diritto e pertanto non sono vincolanti per il tribunale.
Ergo, le amministrazioni devono sapere che, nel caso in cui intendano applicarle integralmente, si espongono alle censure dei giudici per attività antisindacale.
Un utile avviso all’INPS: non si applica la riorganizzazione con una semplice “informazione” ma vanno rispettati gli istituti contrattuali tutt’ora vigenti.
F.P. CGIL INPS
UIL PA INPS
FIALP-CISAL INPS
RdB/USB
O. CIARROCCHI
A. PETRICCA
A. GIAMBELLI
L. ROMAGNOLI
In data odierna presso il termovalorizzatore “il Frullo” di Granarolo Emilia (Bologna), durante il normale processo produttivo, si è verificato un grave infortunio sul lavoro che ha provocato la morte di un lavoratore dipendente di Gruppo HERA.
Si tratta dell’ennesima sciagura, a distanza di poco più di venti giorni dalla morte di un nostro collega nell’impianto di trattamento rifiuti di Giugliano (NA), che avviene nel settore dell’igiene ambientale.
Oramai simili eventi hanno ormai raggiunto livelli di guardia troppo elevati tali da configurare nel comparto dell’igiene ambientale un contesto di vera emergenza sicurezza sul lavoro.
Già da tempo come organizzazioni sindacali abbiamo lanciato l’allarme sui rischi del settore, spesso legato a ritmi operativi eccessivi e complessi, rispetto alla quale nessuno si può più sottrarre.
Occorre, pertanto, una maggiore vigilanza degli organi preposti e l’adozione sempre più intensa da parte delle imprese di tutte le norme di sicurezza.
Ai lavoratori del Gruppo chiediamo di partecipare in massa a tutte le iniziative previste per il giorno 6 dicembre da parte delle strutture territoriali del sindacato.
Alla Magistratura chiediamo di accertare le cause che hanno determinato questa ennesima e grave tragedia.
Ai familiari ed agli amici del defunto esprimiamo tutto il nostro cordoglio ed il nostro rammarico per questa tragedia che colpisce tutti.
Roma lì, 02/12/10
Continua la mobilitazione in Spagna contro le misure del governo Zapatero. CCOO ed UGT hanno convocato manifestazioni per il 15 (in contemporanea con la giornata di azione europeo si terranno presidi davanti alle sedi dei datori di lavoro) e il per18 dicembre, mobilitazioni in tutte le città della Spagna, per chiedere al governo di cambiare la sua politica economica e sociale, di modificare radicalmente la sua riforma del mercato del lavoro, di ritirare il congelamento delle pensioni per il 2011, di bloccarsi sulla strada che vuole portare l’età di pensionamento a 67 anni (il governo si propone di approvare la riforma il prossimo 28 gennaio) e di onorare l’accordo sottoscritto con i sindacati della funzione pubblica.
Il 9 dicembre i segretari generali di CCOO e UGT Ignacio Fernández Toxo e Cándido Méndez hanno presentato al Parlamento Spagnolo una Iniziativa di Legge Popolare (ILP), con la quale si vogliono modificare gli aspetti peggiori della riforma del mercato del lavoro.
In particolare la eliminazione dell’indennità di 426 euro per i disoccupati di lunga durata colpirà chi sta peggio, circa 500mila persone che perderanno l’ultima rete di protezione a partire dal prossimo mese di febbraio. E sono oltre un milione i disoccupati che già oggi in Spagna non hanno diritto a nessun aiuto.
“Ci sarebbe bisogno di un numero maggiore di lavoratori pubblici dei Servizi per l’Impiego, che sono in Spagna uno per ogni 200 disoccupati mentre la media europea è di uno ogni 50. Il governo invece vuole privatizzare un servizio di interesse generale affidandolo ad imprese for profit”
CCOO e UGT criticano anche la politica fiscale del governo “che va esattamente all’opposto a quello che servirebbe al paese e cioè una vera riforma e non una diminuzione delle tasse per le imprese.” “C’è bisogno – dice ancora il documento unitario che chiama alla mobilitazione in dicembre – di una tassa sul patrimonio, di una tassa sulle successioni, di una tassa sulle rendite da capitale e sulle plusvalenze.”
Si pubblica il testo del Ddl sulla libera professione intramoenia con gli emendamenti, cosi’ come approvato oggi in sede deliberante dal Senato. Adesso il testo dovra’ essere approvato dalla Camera.
Legislatura 15º – Disegno di legge N. 1598 DISEGNO DI LEGGE
Disposizioni in materia di attività libero-professionale intramuraria e altre norme in materia sanitaria (Tit.1 T.2)
Art. 4. (Attività libero-professionale intramuraria)
1. Per garantire l’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano assumono le più idonee iniziative volte ad assicurare gli interventi di ristrutturazione edilizia, presso le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere, le aziende ospedaliere universitarie, i policlinici universitari a gestione diretta e gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico di diritto pubblico, necessari per rendere disponibili i locali destinati a tale attività.
2. L’adozione delle iniziative di cui al comma l dovrà essere completata entro il termine di diciotto (4.4 e 4.5) mesi a decorrere dalla data del 31 luglio 2007. Limitatamente a tale periodo, e alle realtà in cui non siano ancora state adottate le iniziative di cui al comma 1, in deroga a quanto disposto dal comma 2 dell’articolo 22-bis del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248 (4.9 T.2), continuano ad applicarsi i provvedimenti già adottati per assicurare l’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria. Nel medesimo periodo, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano procedono all’individuazione e all’attuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali delle categorie interessate e nel rispetto delle vigenti disposizioni contrattuali, il definitivo passaggio al regime ordinario del sistema della attività libero-professionale intramuraria della dirigenza sanitaria, medica e veterinaria, (4.10) del Servizio sanitario nazionale e del personale universitario di cui all’articolo 102 del decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382.
2-bis. La risoluzione degli accordi di programma di cui all’articolo 1, comma 310, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, si applica anche alla parte degli accordi di programma relativa agli interventi di ristrutturazione edilizia di cui al comma 1 per i quali la Regione non abbia conseguito il collaudo entro il termine stabilito dal comma 2. (4.13)
3. Tra le misure di cui al comma 2 può essere prevista, ove necessario, adeguatamente dimostrato (4.14), e nell’ambito delle risorse disponibili, l’acquisizione di spazi ambulatoriali esterni, aziendali pluridisciplinari per l’esercizio sia di attività istituzionali, sia di attività in regime di libera professione intramuraria (4.15 T.3), che corrispondano ai criteri di congruità e idoneità per l’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria previo parere vincolante da parte del Collegio di direzione di cui all’articolo 17 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, o di una commissione paritetica di sanitari che esercitano l’ALPI costituita a livello aziendale qualora il Collegio di direzione non sia costituito, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, tramite l’acquisto (4.16 T.2), la locazione, la stipula di convenzioni. In ogni (4.18 e 4.19) caso, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano devono garantire che le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere, le aziende ospedaliere universitarie, i policlinici universitari a gestione diretta e gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico di diritto pubblico gestiscano, con integrale responsabilità propria, l’attività libero-professionale intramuraria, al fine di assicurarne il corretto esercizio in particolare nel rispetto delle seguenti modalità:
a) affidamento a personale aziendale, o comunque dall’azienda a ciò destinato, senza ulteriori oneri aggiuntivi, del servizio di prenotazione delle prestazioni, da eseguire in sede o tempi diversi rispetto a quelli istituzionali, al fine di permettere il controllo dei volumi delle medesime prestazioni, che non debbono superare, globalmente considerati, quelli eseguiti nell’orario di lavoro;
b) garanzia, sotto la responsabilità delle aziende di cui al comma 1. Agli eventuali oneri si provvede ai sensi della successiva lettera c) (4.27 T.2), della riscossione degli onorari relativi alle prestazioni erogate;
c) determinazione, in accordo con i professionisti, di un tariffario idoneo ad assicurare la integrale copertura di tutti i costi direttamente e indirettamente correlati alla gestione dell’attività libero-professionale intramuraria, ivi compresi quelli connessi alle attività di prenotazione e di riscossione degli onorari.
c-bis) monitoraggio aziendale dei tempi di attesa delle prestazioni erogate nell’ambito dell’attività istituzionale, al fine di assicurare il rispetto dei tempi medi fissati da specifici provvedimenti; attivazione di meccanismi di riduzione dei medesimi tempi medi; garanzia che, nell’ambito suddetto dell’attività istituzionale, le prestazioni aventi il carattere di urgenza differibile vengano erogate entro 72 ore dalla richiesta. (4.28)
c-bis) prevenzione delle situazioni che determinano l’insorgenza di un conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale e fissazione delle sanzioni disciplinari e dei rimedi da applicare in caso di inosservanza delle relative disposizioni, anche in riferimento all’accertamento delle responsabilità dei direttori generali per omessa vigilanza. (4.30 T.2)
c-bis) adeguamento dei provvedimenti per assicurare l’esercizio dell’attività libero-professionale, in deroga alle disposizioni di cui al comma 2, dell’articolo 22-bis del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, al fine di garantire il rispetto delle prescrizioni di cui alle lettere a), b) e c), anche nel periodo di operatività transitoria delle convenzioni di cui al comma 3, e comunque non oltre il termine di cui al comma 2, primo periodo; (4.29 t.3)
c-ter) progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni in attività istituzionale ai tempi medi in libera professione al fine di assicurare che il ricorso alla libera professione sia frutto di libera scelta del cittadino e non di carenza nell’organizzazione dei servizi resi in attività istituzionali. A tal fine, il Ministro della salute presenta annualmente al Parlamento una relazione sull’esercizio della libera professione medica intramuraria, con particolare riferimento alle implicazioni sulle liste di attesa e alle disparità nell’accesso ai servizi sanitari pubblici. (4.29 t.3)
3-bis. Esclusivamente per l’attività clinica e diagnostica ambulatoriale, gli spazi e le attrezzature dedicati all’attività istituzionale possono essere utilizzati anche per l’attività intramuraria, garantendo la separatezza delle attività in termini di orari, prenotazioni e modalità di riscossione dei pagamenti. (4.33)
3-bis. Al Collegio di direzione di cui all’articolo 17 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, o, qualora esso non sia costituito, alla eventuale commissione paritetica di sanitari che esercitano l’ALPI costituita a livello aziendale è anche affidato il compito di dirimere vertenze dei dirigenti sanitari in ordine all’ALPl. (4.36 T.2)
3-ter. Dall’attuazione del precedente comma 3-bis non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. (4.36 T.2)
3-bis. Le convenzioni di cui al comma 3 sono autorizzate dalle regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano per il periodo necessario al completamento, da parte dell’azienda sanitaria di appartenenza, degli interventi strutturali necessari ad assicurare l’esercizio dell’attività libero-professionale e comunque non oltre il termine di cui al comma 2, primo periodo. (4.34 T.3)
3-bis. Ogni azienda sanitaria locale, azienda ospedaliera, azienda ospedaliera universitaria, policlinico universitario a gestione diretta ed istituto di ricovero e cura a carattere scientifico di diritto pubblico predispone un piano aziendale, concernente, con riferimento alle singole unità operative, i volumi di attività istituzionale e di attività libero-professionale intramuraria. Le medesime aziende, policlinici ed istituti assicurano adeguata pubblicità ed informazione relativamente ai piani, con riferimento, in particolare, alla loro esposizione nell’ambito delle proprie strutture ospedaliere ed all’informazione nei confronti delle associazioni degli utenti, sentito il parere del Collegio di direzione di cui all’articolo 17 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, o, qualora esso non sia costituito, della eventuale Commissione paritetica di sanitari che esercitano l’ALPI costituita a livello aziendale. Dalla medesima costituzione della Commissione, nonché dal suo funzionamento, non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Tali informazioni dovranno in particolare riguardare le condizioni di esercizio dell’attività istituzionale e libero professionale nonché i criteri che regolano l’erogazione delle prestazioni e le priorità di accesso. (4.32 T.2)
3-ter. I piani sono presentati alla regione o provincia autonoma competente, in fase di prima applicazione, entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge e, successivamente, entro un limite massimo di tre anni dall’approvazione del piano precedente. La regione o provincia autonoma approva il piano, o richiede variazioni o chiarimenti, entro trenta giorni dalla presentazione. In caso di richiesta di variazioni o chiarimenti, essi sono presentati entro trenta giorni dalla richiesta ed esaminati dalla regione o provincia autonoma entro i successivi trenta giorni. Subito dopo l’approvazione, la regione o provincia autonoma trasmette il piano al Ministero della salute. Decorsi sessanta giorni dalla trasmissione, in assenza di osservazioni da parte del Ministero della Salute, i piani si intendono operativi. (4.32 T.2)
3-quater. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano assicurano il rispetto delle previsioni di cui ai commi 1, 2, 3, 3-bis e 3-ter anche mediante l’esercizio di poteri sostitutivi e la destituzione, nell’ipotesi di grave inadempienza, dei direttori generali delle aziende, policlinici ed istituti sopra menzionati. Qualora la nomina dei direttori generali suddetti competa ad organi statali, questi ultimi provvedono alla destituzione su richiesta della regione o della provincia autonoma. In caso di mancato adempimento degli obblighi a carico delle regioni e delle province autonome di cui al presente comma, è precluso l’accesso ai finanziamenti integrativi a carico dello Stato rispetto ai livelli di cui all’accordo sancito l’8 agosto 2001 dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 207 del 6 settembre 2001. Il Governo esercita i poteri sostitutivi in caso di inadempimento da parte delle regioni o delle province autonome, ai sensi e secondo la procedura di cui all’articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131, e anche con riferimento alla destituzione di cui al primo periodo del presente comma. (4.32 T.2)
3-quinquies. Ciascuna regione o provincia autonoma trasmette al Ministro della salute una relazione sull’attuazione dei commi 1, 2, 3, 3-bis, 3-ter e 3-quater, con cadenza trimestrale, fino al conseguimento effettivo, da parte della stessa, del definitivo passaggio al regime ordinario di cui al comma 2, e successivamente con cadenza annuale. (4.32 T.2)
4. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano dovranno definire le modalità per garantire l’effettuazione, da parte dei dirigenti veterinari del Servizio sanitario nazionale, delle prestazioni libero-professionali che per la loro particolare tipologia e modalità di erogazione esigono una specifica regolamentazione.
Art. 4-bis. (4.0.1 e 4.0.2 T.2)
1. I dirigenti delle professionalità sanitarie del Ministero della salute, individuati dall’articolo 2, comma 2, lettere b) e c), del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 dicembre 1995, n. 73, ed ivi inquadrati in attuazione dell’articolo 18, comma 8, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni ed integrazioni, a decorrere dalla data di istruzione del ruolo previsto dall’articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 23 aprile 2004, n. 108, sono inquadrati nel predetto ruolo, in distinta sezione.
2. Dall’attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».
Art. 4-bis. (4.0.4 T.2)
(Disposizioni in materia di applicazione dell’istituto del tempo parziale alla dirigenza sanitaria)
1. In deroga all’articolo 39, comma 18-bis della legge 27 dicembre 1997, n. 449, introdotto dall’articolo 20, comma 1, lettera f), della legge 23 dicembre 1999, n. 448, è ammesso il ricorso all’istituto del lavoro a tempo parziale per i dirigenti sanitari esclusivamente nei casi in cui risulti comprovata una particolare esigenza familiare o sociale e fermo restando il rapporto di lavoro esclusivo, con sospensione provvisoria della eventuale libera professione intramuraria svolta.
2. L’azienda sanitaria ospedaliera o locale competente ammette i dirigenti all’impegno ridotto in misura non superiore al 10 per cento, e comunque nei limiti previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro vigenti, della dotazione organica complessiva dell’area dirigenziale di cui ai medesimi contratti, incrementabile, in presenza di idonee situazioni organizzative o di gravi documentate situazioni familiari sopraggiunte dopo la copertura della percentuale di base, di un ulteriore 2 per cento massimo.
3. Le circostanze familiari o sociali per le quali è consentito il ricorso all’istituto del part-time sono stabilite dai contratti collettivi nazionali di lavoro. Gli effetti sul trattamento economico conseguenti al ricorso al lavoro a tempo parziale sono definiti in base ai criteri concertati nella contrattazione collettiva.
Art. 4-bis.(4.0.6)
(Differimento del termine per le prestazioni aggiunti ve da parte degli infermieri e tecnici sanitari di radiologia medica)
1. Al fine di consentire la continuità del ricorso alle prestazioni aggiuntive degli infermieri e dei tecnici sanitari di radiologia medica, nel rispetto delle disposizioni recate in materia di contenimento delle spese di personale degli enti del Servizio sanitario nazionale dai provvedimenti di finanza pubblica, il termine del 31 maggio 2007, previsto dall’articolo 1, comma 2, del decreto-legge 28 dicembre 2006, n. 300, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2007, n. 17, è differito fino alla definizione della disciplina di tali prestazioni aggiuntive nell’ambito del rinnovo del contratto collettivo nazionale di comparto 2006-2009 e non oltre la data di entrata in vigore del contratto medesimo.
2. La definizione in sede di rinnovo del contratto collettivo nazionale di comparto delle prestazioni aggiuntive di cui al comma 1 non deve comportare effetti di maggiori oneri sul livello di finanziamento del contratto collettivo nazionale di comparto medesimo, quantificato secondo i criteri ed i parametri previsti per tutto il pubblico impiego.
3. Sono fatti salvi i contratti per le prestazioni di cui al comma 1, eventualmente posti in essere per il periodo dal 1º giugno 2007 alla data di entrata in vigore della presente legge, purché compatibili con il vincolo di cui al comma 1.
Art.4-bis. (4.40)
Entro tre mesi dall’entrata in vigore della presente legge è attivato l’Osservatorio nazionale sullo stato di attuazione dei programmi di adeguamento degli ospedali e sul funzionamento dei meccanismi di controllo a livello regionale e aziendale così come previsto dall’articolo 15-quattordecies del decreto legislativo n. 502 del 1992 e successive modificazioni.
Art. 4-bis. (4.0.5)
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
ORDINE DEL GIORNO G/1598/3/12
Il Senato, in sede di esame del disegno di legge n. 1598, impegna il Governo a inserire nel disegno di legge finanziaria per il 2008 prescrizioni volte a garantire ai dirigenti sanitari che svolgono attività libero-professionale intramuraria la possibilità di aprire la partita IVA, in sostituzione facoltativa al regime di detassazione attualmente vigente.»
Ministero Sviluppo Economico
ex Ministero Commercio Internazionale
Richiesta specifica sulla disposizione di servizio prot. n. 20080132983 del 12.08.2008
ex Ministero Commercio Internazionale
CHE FARSA
L’IMPROVVISA RIUNIONE ODIERNA CON IL CAPO DI GABINETTO
IL DIRETTORE DI PIETRO DICHIARA DI NON ESSERE PIÙ ABILITATO ALLA CONTRATTAZIONE DI PRIMO LIVELLO.
IL CAPO DI GABINETTO ROSSI BRIGANTE RIMANDA TUTTI GLI ISTITUTI CHE POTREBBERO CREARE DISPARITA’ FRA IL PERSONALE DELLE TRE SEDI
AD UNA TRATTATIVA UNITARIA NEL NUOVO MINISTERO,
CHE SARA’ OPERATIVO ALL’INIZIO DI NOVEMBRE, DUNQUE
IL FUA 2008 DELL’EX COMMERCIO INTERNAZIONALE
NON PUÒ ANDARE AVANTI.
FP CGIL LO DICE DA MESI, CHIEDENDO RAGIONEVOLI SCORRIMENTI, ACCONTO FUA E L’ATTIVAZIONE DI TUTTI GLI ISTITUTI RELATIVI AL MERITO.
OGGI, L’IRRAGIONEVOLE OSTINAZIONE DI CISL, UIL E FLP, ARROCCATI SU UN ACCORDO INVEROSIMILE, SFOCIA INEVITABILMENTE NELL’OVVIA, MA COLPEVOLMENTE TARDIVA, CONSTATAZIONE DEL CAPO DI GABINETTO:
IL NOSTRO FUA E’ DA RIFARE.
E IN PIÙ, IL RITARDO CI INGABBIA DI NUOVO NELLA LOGICA DELLA PIOGGIA, IN CONTRASTO CON IL MANDATO ASSEMBLEARE DEL DICEMBRE 2007.
DI PIETRO PARE DI NUOVO, IMPROVVISAMENTE, TITOLATO,
AD UNA CONTRATTAZIONE CHE RIPARTE
SULLA SOLA PRODUTTIVITA’, IN BARBA AL MERITO….
FP CGIL
Monica Bellisario e Liliana Mancino
Sede, 15 settembre 2008
MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
INCONTRO DEL 22 OTTOBRE
Il 22 ottobre si è svolto l’incontro con l’Amministrazione programmato nella scorsa settimana sul FUA 2008.
Nella riunione l’Amministrazione ci ha fornito anche un’informativa sul corso concorso, informativa richiesta dalle Organizzazioni Sindacali la scorsa settimana.
Vi alleghiamo il comunicato predisposto con CISL e UIL sull’argomento.
Relativamente al FUA per il 2008, dai dati comunicati dall’Amministrazione, la disponibilità economica per l’anno in corso è di circa 13.500.000 euro, detratti i costi delle super e delle procedure di riqualificazione già effettuate, e su tali risorse abbiamo chiesto di aprire quanto prima il tavolo di contrattazione.
Abbiamo, comunque, rilevato che, se non saranno bloccati i provvedimenti del Governo che prevedono per il nostro Ministero un taglio di circa 10.000.000 di euro del Fondo, dal 2009 resteranno solamente 3.000.000 di euro, per la produttività e l’applicazione del Contratto Nazionale.
Evidentemente con tali e scarse risorse non sarà possibile applicare gli istituti contrattuali, a partire dalle nuove progressioni verticali all’interno delle aree.
Anche per tale motivo, come FP CGIL PI, riteniamo importante che le lavoratrici ed i lavoratori dell’ex Ministero della Pubblica Istruzione aderiscano alle giornate di sciopero proclamate insieme a CISL e UIL e partecipino alle manifestazioni programmate che dovranno vedere tutti i pubblici dipendenti in piazza per difendere il lavoro pubblico, i propri diritti ed il proprio salario.
Ricordiamo le date delle tre giornate di sciopero fissate dalle segreterie nazionali: 3 novembre per le regioni Toscana, Umbria, Marche, Lazio; 7 novembre per le regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna; 14 novembre per le regioni Campania, Molise, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.
FP CGIL PI
Angelo Boccuni
EX MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE
CORSO CONCORSO
Nell’incontro del 22 ottobre abbiamo ricevuto dal Direttore Generale del Personale le informazioni che avevamo richiesto relativamente al corso concorso per il passaggio dall’ex area B alla ex posizione economica C1.
L’Amministrazione ha costituito la commissione nazionale i cui nominativi saranno pubblicati sulla Intranet nei prossimi giorni.
La commissione nei prossimi giorni dovrà:
* individuare i test da somministrare ai partecipanti nella preselezione;
* definire le modalità di valutazione ed i punteggi da attribuire alle singole risposte esatte, sbagliate o non fornite;
* indicare la data esatta dello svolgimento della prova, che comunque si farà nella prima decade di dicembre, nello stesso giorno in tutte le sedi regionali.
L’Amministrazione si è, comunque, impegnata a comunicare almeno 20 giorni prima della data della prova, le decisioni della commissione nazionale.
E’ stata accettata, inoltre, la nostra richiesta di inserire in apposita area della Intranet il materiale didattico consegnato in Amministrazione Centrale e nelle Direzioni Regionali, per favorire la consultazione da parte dei partecipanti al corso concorso.
Il dirigente dell’Ufficio della formazione del Ministero contatterà, a tal fine, le Direzioni Regionali per farsi inviare il materiale da pubblicare sulla Intranet, dopo aver acquisito la disponibilità dei docenti.
L’Amministrazione ha, infine, espresso disponibilità a verificare, anche sul territorio, la possibilità di attivare corsi di recupero per coloro che, per seri e documentati motivi, non abbiano potuto partecipare a tutto il percorso formativo ed ha confermato che gli ammessi con riserva, a seguito di ricorso avverso i provvedimenti di esclusione, saranno considerati a parte, non incideranno, cioè sul numero dei posti previsti per il passaggio alla seconda fase (il doppio del numero dei posti a concorso).
Roma, 23 ottobre 2008
FP CGIL CISL FP UIL PA
Boccuni Vecchio Ripani
Ieri è stato consegnato alle OO.SS Confederali del Pubblico Impiego un protocollo per il rinnovo del biennio contrattuale 2008-2009, estremamente scarno e privo di reali innovazioni rispetto alla vertenza in corso.
Il Governo dichiara infatti – nell’invarianza delle risorse previste dal D.L. 112 poi L. 133 e senza stanziamenti nuovi in finanziaria – che mette a disposizione i noti, fin qui da tutti considerati insufficienti, 70 euro lordi mensili . Inoltre il protocollo prevede la ripartizione della somma dedicando 60 euro al tabellare e 10 al salario accessorio.
Per i dirigenti medici e veterinari il tutto si tradurrebbe, ipotizzando gli stessi meccanismi adottati per le altre tornate contrattuali, in circa 150 euro lordi, poco più della metà ottenuta nel biennio 2006/2007, che è stata di 260 euro lordi !!
Si è preteso di registrare l’adesione su questo protocollo, e si è avuto l’assenso tra le OO.SS. rappresentative solo della FP CISL e della UIL PA. In conseguenza di ciò all’Aran non può ad oggi essere sottoscritta alcuna intesa visto che non si raggiunge il 51% previsto dalla legge sulla rappresentanza.
E’ talmente vero che il ministro Brunetta si è affrettato a dichiarare la necessità di superare il braccio di ferro con la CGIL utilizzando la legge in votazione al Parlamento che prevede la possibilità per il Governo di erogare unilateralmente il 90% delle somme stanziate nella finanziaria prendendo evidentemente atto che non hanno la maggioranza necessaria.
CISL e UIL non hanno ad oggi sospeso o revocato gli scioperi indetti mostrando di voler riflettere in proposito.
Rimane pertanto pertanto ferma la nostra adesione allo sciopero nazionale del pubblico impiego proclamato da FP–CGIL, CISL–FP, UIL–PA e UIL–FPL, articolato nelle tre giornate del 3 novembre (per le regioni Toscana, Umbria, Marche, Lazio), del 7 novembre (per le regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna), e del 14 novembre (per le regioni Campania, Molise, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna).
Comunicato Stampa di Alfredo Garzi
Segretario Nazionale Fp Cgil
Nelle giornate di Sciopero Generale del pubblico impiego del 3, 7 e 14 novembre, indette dalla FP CGIL, molti Comitati locali e Provinciali della Croce Rossa Italiana hanno praticamente precettato le lavoratrici ed i lavoratori per il mantenimento dei servizi pubblici essenziali.
Oltre la metà di questi lavoratori sono precari con contratto di lavoro a tempo determinato e, dal primo luglio, saranno licenziati a causa delle scelte del Governo.
Vuol dire che il loro lavoro è essenziale solo quando c’è lo sciopero della CGIL?
Tutti i cittadini dal primo luglio non potranno più avere quei servizi garantiti dal pubblico.
Roma 7 novembre 2008
Le OO.SS della dirigenza medica e veterinaria sono state convocate all’Aran per martedì’ 29 settembre alle ore 10 per la ripresa della trattativa relativa al biennio 2008 – 2009.
Roma 24 settembre 2009