Comunicato

Il Direttore Generale del personale dell’Amministrazione Giudiziaria incontra i cassaintegrati degli uffici giudiziari del distretto di Roma

 

Stamattina il Dr. Piscitello ha incontrato il coordinamento dei lavoratori cassaintegrati che svolgono un tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari in virtù di un protocollo di intesa tra la Provincia di Roma e la Corte d’Appello.
I lavoratori, che abbiamo accompagnato, hanno chiesto al Direttore Generale quali prospettive ci siano perché possano proseguire con la collaborazione all’interno degli uffici dove sono inseriti da oltre 9 mesi nel ciclo lavorativo; hanno acquisito infatti una professionalità preziosa affiancando i lavoratori interni e sopperendo alla gravi carenze di organico che affliggono la giustizia.
Il Dr. Piscitello ha riconosciuto l’importanza della collaborazione di questi lavoratori e si è impegnato a verificare la possibilità di reperire altri fondi presso la Comunità europea per proseguire il rapporto, compatibilmente con le disponibilità relative agli ammortizzatori sociali che vanno verificate aprendo un tavolo con la Regione Lazio e la Provincia di Roma.
Come FPCGIL abbiamo sostenuto l’importanza di proseguire con un rapporto proficuo che ha portato una boccata d’ossigeno agli uffici giudiziari del distretto e di tutta Italia e abbiamo chiesto al Direttore Generale di farsi portavoce con il Ministro perché prenda una posizione politica a difesa della funzionalità degli uffici e della professionalità acquisita dai lavoratori; abbiamo inoltre richiesto la sua disponibilità a sedersi ad un tavolo congiunto con Regione e Provincia per trovare una soluzione.
Poiché questa realtà è presente in molti uffici italiani i lavoratori ritengono opportuno avviare un percorso per costituirsi in un coordinamento nazionale che permetta loro di mettere in comune le esperienze; vi preghiamo pertanto di mandare questo comunicato negli uffici in modo che gli altri lavoratori nelle stesse condizioni si possano mettere in contatto con il gruppo del distretto romano. (contattare Emiliano Viti 3487906062; e-mail emiliano.viti@gmail.com).
Vi terremo informati su eventuali sviluppi.

Roma, 16 febbraio 2011
 

Per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco

 
 
 

 
 

Ordine del giorno

L’Assemblea dei lavoratori della Coni S.p.A., convocata presso il Palazzo delle F S N il giorno 5 febbraio 2007
Sentita
La relazione delle OO.SS. in ordine alla presentazione del Piano industriale 2007 – 2009 ed approfondito, in particolare, il capitolo specifico che prevede il passaggio alle dipendenze delle FSN del personale Coni S.p.A. che opera nell’ambito delle medesime Federazioni
Preso atto
Che le OO.SS. hanno respinto unitariamente tale previsione che risulta essere, oltre che immotivata, anche lesiva delle legittime aspettative di tutti i lavoratori interessati e constatato che tale previsione può mettere in discussione l’attuale livello occupazionale di tutto il personale ivi compreso quello che opera presso le strutture centrali della Coni S.p.A.
Considerato
Che la proposta presentata dall’Azienda ha causato un grave pregiudizio alla tenuta delle relazioni industriali in quanto capace di procurare ripercussioni e conseguenze sui lavoratori coinvolti nel processo di “dimensionamento” inserito nel Piano industriale
Considerato altresì
Che tale proposta sopraggiunge in un momento particolarmente delicato del negoziato in atto volto al rinnovo del CCNL 2006 – 2009 e volto alla ridefinizione dei profili professionali; ridefinizione necessaria anche al fine di garantire lo sviluppo di carriera previsto nel vigente CCNL
Valutata
La grave situazione creatasi ed accertata la necessità di assegnare una risposta ferma ed unitaria nei confronti dell’Azienda e nei confronti delle Istituzioni preposte al controllo, alla vigilanza ed alla legislazione di tutto il sistema sportivo nazionale.
Da mandato
Alle Organizzazioni Sindacali di prevedere una serie di iniziative di mobilitazione e di lotta a partire dalla indizione di uno sciopero con manifestazione così da rendere evidente il dissenso nei confronti di un Piano che pone quale obiettivo un nuovo pericoloso intervento che coinvolge, ancora una volta, i lavoratori che operano per la promozione dello Sport Nazionale.
Roma, 5 febbraio 2007

COMUNICATO SULLA SIGLA DEL CCNL 2002/2005 E BIENNI ECONOMICI

Roma 19 febbraio 2007

Oggi all’ARAN é stato sottoscritto definitivamente il rinnovo contrattuale del personale non dirigente dell’ENAC riguardante il quadriennio normativo 2002/2005 e i bienni economici 2002/2003 e 2004/2005.
Un contratto con un percorso lungo e tortuoso, con una trattativa (partita tardissimo) che ha visto molti mesi di confronto molto duro tra le OO. SS. e la controparte con momenti molto vicini alla rottura, la successiva svolta con la firma della ipotesi d accordo di luglio 2006 che sembrava aver portato a conclusione la vertenza, poi di nuovo un rallentamento nei tempi per gli incomprensibili ritardi da parte degli organi di controllo nell’esprimere i relativi pareri , fino alla mancata certificazione da parte della Corte dei Conti che ha provocato l’inizio dello stato di agitazione dei lavoratori dell’Enac che dopo 62 mesi di scadenza vedevano allontanarsi la piena applicazione del nuovo contratto.
Il tentativo di conciliazione al Ministero del Lavoro andato a vuoto, la proclamazione dello sciopero indetto delle OO.SS. nazionali per il 20 febbraio e le numerosissime assemblee permanenti organizzate dalle RSU su tutti i posti di lavoro hanno dato un segnale forte alla controparte del grande malessere che si stava vivendo tra i lavoratori, accelerando la soluzione positiva del contratto fino alla firma conclusiva di oggi.
Sappiamo benissimo che, se oggi si chiude un capitolo importante, altri appuntamenti aspettano i lavoratori:
· l’immediata presentazione della piattaforma e l’avvio della contrattazione integrativa che dovrà definire la ripartizione del fondo per le politiche del personale e l’applicazione di quei punti del contratto che sono stati rimandati al CCNI;
· la definizione in tempi brevissimi della piattaforma per il rinnovo del CCNL 2006-2009 ;
· l’organizzazione del lavoro sul territorio con la vertenza ancora aperta sugli orari di servizio, turni e reperibilità del personale operativo;
· la necessità di un tavolo di confronto con l’Ente e i rappresentanti politici sul futuro dell’ENAC nella previsione di una eventuale riforma del Trasporto Aereo con la creazione della Authority.

p. la FP CGIL Nazionale
Il Coordinatore Funzioni Centrali
Vincenzo Di Biasi
 
p. la FP.CGIL
La delegazione trattante
Maurizio Barberis

Lettera al Capo Dipartimento sulle relazioni sindacali

 
Roma, 9/07/08
 
Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria
Claudio Castelli

Al Direttore Generale del
Personale e della Formazione
Carolina Fontecchia

Al Direttore dell’ Ufficio I
Della Direzione Generale del Personale e della Formazione Relazioni Sindacali
Angelo Papacchini

OGGETTO: Relazioni sindacali sul territorio nazionale.

Abbiamo rilevato che nell’ambito di alcuni posti di lavoro non c’è un corretto clima di relazioni sindacali e ciò crea conflittualità e non favorisce il buon andamento degli uffici.
In particolare segnaliamo che vi sono casi che persistono già da tempo, sono stati più volte denunciati e non abbiamo notizia della loro risoluzione né di un riscontro ufficiale; a titolo esemplificativo ricordiamo il Tribunale di Firenze, Il Tribunale di Lamezia Terme, il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, la Procura Generale di Venezia, il Tribunale di Pavia.
Siamo consapevoli che nella maggioranza dei casi la situazione creatasi ha provocato notevoli disagi per chi lavora.
Poiché riteniamo che sia necessario per l’efficienza del servizio reso ai cittadini un corretto clima di relazioni sindacali chiediamo un vostro intervento fattivo per risolvere tempestivamente il problema.

     La coordinatrice Nazionale
FPCGIL Organizzazione Giudiziaria
                   Nicoletta Grieco

 

Commento alle dichiarazioni del Ministro Brunetta nella trasmissione "Porta a Porta"

COMUNICATO STAMPA
‘La fantasia al potere’

 
A Porta a Porta ieri sera il Ministro Brunetta ha negato i tagli alle dotazioni organiche e alle risorse per il Ministero della Giustizia stabiliti dalla legge 133.
Questo vuol dire che il Ministro Brunetta, come ha già dimostrato sulla questione dei numeri relativi alle assenze per malattia nel pubblico impiego, ha una naturale inclinazione alla deformazione della realtà e non conosce il contenuto di una legge emanata dal suo stesso governo.
Le campagne mediatiche basate su dichiarazioni ad effetto prive di contenuti dimostrano che il governo non persegue affatto l’efficienza del servizio pubblico.
Per quanto riguarda la giustizia i fatti dicono che va in direzione opposta.
Crediamo necessario informare la cittadinanza sul serio rischio che corre la giustizia in Italia come più volte denunciato da personale amministrativo, magistrati e avvocati.
Basta con le bugie.
Roma, 28 ottobre 2008

La coordinatrice nazionale
FP CGIL Organizzazione Giudiziaria

Nicoletta Grieco

 


 
 
 

Siglato il CCNI 2008 – comunicato

IL GRANDE BLUFF
(ci sono solo fichi secchi)

Oggi è stato siglato da tutte le OOSS il CCNI 2008 (per quest’anno i soldi ci sono).
Non ce la sentiamo di gioire più di tanto per un CCNI che non solo arriva a Novembre ma che di fatto ha sancito che per il 2009 le risorse saranno decurtate.
Infatti alle richieste avanzate da parte di tutte le OO.SS , di un adeguamento del Tep, per chi già lo percepisce,in aggiunta alla previsione dei 90 euro di tep per i colleghi transitati all’INPS nel 2006, l’Amministrazione ha risposto che non può prendere un impegno che comporta per il 2009 un spesa di circa 10 mln di euro, che non è in grado di garantire a causa dei tagli della L. 133.

A quel punto abbiamo chiesto una risposta alla nostra richiesta formale di sottoscrivere un accordo che definisse da subito le risorse per il CCNI 2009 senza i tagli previsti dalla L. 133/08.
La risposta è stata: non possiamo farlo!!
Rimangiandosi di fatto quanto dichiarato lunedì scorso circa la disponibilità ad avviare il confronto come se le risorse fossero disponibili già da subito a seguito del protocollo Brunetta.
Ma così non è…le risorse per essere reintegrate necessitano di una legge.
Solo una nuova legge infatti può annullare gli effetti di una precedente norma (regola peraltro ribadita nel ccnl dei ministeri appena siglato da Governo, Cisl e Uil).

Di fatto la trattativa per la chiusura del CCNI 2008 ha confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il nostro fondo per il 2009, così restando le cose, subirà una decurtazione di circa 200 milioni di euro.

Se così fosse ricorderemo al Dr. Mastrapasqua la promessa fatta in videoconferenza ovvero quella di restituire al mittente le chiavi dell’Istituto se non si fosse trovata una soluzione al taglio degli incentivi.
Ad oggi quella soluzione non c’è.
Scioperiamo per difendere la dignità del lavoro pubblico e le nostre retribuzioni…le promesse non aiutano servono i fatti.

Roma, 13 novembre ’08

p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL
Oreste Ciarrocchi

 

 
 

Lettera di Carlo Podda, Segr. Gen. Funzione Pubblica Cgil, e Massimo Cozza, Segr. Naz. Fp-Cgil Medici, all'onorevole Alessandra Mussolini, sull'obbligo di denuncia per gli immigrati irregolari.

                                                                                                                                                                            All’On.le Alessandra Mussolini

Gentile Onorevole,

condividiamo, pur nelle rispettive differenze, la battaglia da lei condotta in Parlamento per la difesa del diritto costituzionale alla salute di tutti gli individui e della collettività.

L’odiosa norma del pacchetto sicurezza, che abolisce il divieto di segnalazione per gli immigrati irregolari che si recano nelle strutture sanitarie, va infatti eliminata. Il risultato di questa norma, qualora venisse approvata, sarebbe l’allontanamento di centinaia di migliaia di persone dai nostri servizi sanitari.
 
Prevarrebbe la paura di essere denunciati, con danni per la loro salute e per tutti i cittadini, a causa del rischio di maggiore diffusione di malattie trasmissibili non curabili. I medici e tutti gli operatori sanitari, inoltre, dovrebbero disattendere i principi deontologici di cura per tutti, senza alcuna distinzione.

La invitiamo a portare fino in fondo la sua battaglia, che è anche la nostra, senza alcun compromesso che trasformi l’obbligatorietà di denuncia in volontarietà, risultato insufficiente a garantire il diritto alla salute.

È bastato il solo effetto annuncio per portare ad una significativa minore affluenza degli immigrati irregolari negli ospedali. La possibilità di denuncia eventualmente codificata nel pacchetto sicurezza, sarebbe devastante. Chi garantirà all’immigrato irregolare che nessun medico o infermiere lo denuncerà? Solo mantenendo il divieto di segnalazione, quindi eliminando completamente l’emendamento della Lega Nord approvato al Senato, si potrà garantire il diritto alla salute.

Le porgiamo cordiali saluti con l’auspicio che in questa vicenda prevalga il buonsenso e non l’ideologia.

Segretario Nazionale F.P. CGIL Medici Massimo Cozza                               Segretario Generale FP CGIL Nazionale Carlo Podda

Roma, 21 marzo 2009

FP CGIL Emilia Romagna – risposta alla CISL

 

LA CISL SI SVEGLIA DA UN LUNGO SONNO
E LANCIA “AVVERTIMENTI” MINACCIOSI

Qualcuno forse si sarà chiesto dove era finita la CISL del Ministero della Giustizia nella nostra regione. A livello nazionale è chiaro: sta con il Ministro Alfano a prescindere.
La CISL infatti ha rifiutato di sottoscrivere il patto per la giustizia a difesa dell’autonomia della Magistratura, per il miglioramento del servizio e delle condizioni dei lavoratori e quindi da ragione al ministro nella sua opera di smantellamento di un servizio fondamentale.
Inoltre la CISL (insieme al sindacato autonomo UNSA) ha firmato un accordo che danneggia i lavoratori.
Mentre la CGIL insieme a UIL, FLP e RDB proclamava lo sciopero nazionale del 5 febbraio per salvaguardare i lavoratori, e insieme ai suddetti sindacati e ad altre fondamentali componenti della Giustizia organizzava iniziative come quella del 22 gennaio a Bologna, la CISL dormiva un sonno soddisfatto sotto l’alta protezione del buon Angiolino.
Colpito nel vivo dalla riuscita dello sciopero e forse sollecitato da qualche scrollone il rappresentante della CISL improvvisamente si sveglia e spara a destra e a sinistra mancando però tutti i bersagli. In particolare siamo stati sommersi da un fitto carteggio che si può sintetizzare così: il rappresentante della CISL manifesta la sua indignazione perchè gli uffici rispondono ad una richiesta della CGIL.
“Ohibò, avrà pensato il nostro esimio collega, come si permettono? Solo con noi devono parlare!!!”.
E’ chiaro che sulla formazione c’è stata solo una richiesta e una risposta ad una richiesta, chiunque può capirlo, e allora dov’è il problema?
Evidentemente la CISL pensa che, in cambio della sottoscrizione di accordi che vanno contro i lavoratori, solo loro devono essere riconosciuti come interlocutori sindacali e tutti gli uffici giudiziari d’Italia devono adeguarsi a questa linea di comportamento.
Un vero e proprio “avvertimento” che suona anche come un attacco all’autonomia degli stessi uffici, perfettamente in linea con le scelte politiche del Ministro Alfano.
Naturalmente chi rischia di rimetterci in tutto questo sono i lavoratori: un possibile intervento formativo ulteriore viene contestato non perchè sbagliato, ma solo perchè non l’ha chiesto la CISL.
Per quanto riguarda l’intervento della CGIL all’inaugurazione dell’anno giudiziario, va precisato che questo nasce da una richiesta di possibilità di intervento avanzata unitariamente con altre OOSS; nulla impediva alla CISL di fare altrettanto, non abbiamo certo la pretesa di rappresentare tutti i sindacati.

Invitiamo il rappresentante della CISL a darsi una calmata e anche a smetterla di utilizzare i nostri comunicati, chi lo ha autorizzato? Il rappresentante della CISL utilizzi le sue appena ritrovate energie per difendere diritti e interessi dei lavoratori e la smetta di lanciare minacciosi “avvertimenti” a destra e a manca.
Per quanto ci riguarda noi non abbiamo smesso e non smetteremo di fare sindacato a tutela dei lavoratori.

Dopo la forte riuscita dello sciopero del 5 febbraio, le iniziative al Ministero della Giustizia continuano.

Bologna, 22/2/2010

Gianni Paoletti
(segr. reg.le FP CGIL Emilia Romagna
)

 
 
 

Lettera aperta al direttore del TG3 Bianca Berlinguer, dai lavoratori della giustizia FPCGIL nazionale

Al Direttore del Tg3
Bianca Berlinguer

Gentile Direttore,
ieri, al Ministero della Giustizia, è stata messa in un atto una protesta unitaria, da parte delle OO.SS. FPCGIL, Rdb, UILPA e FLP, che rappresentano la maggioranza dei lavoratori giudiziari, contro una riforma della giustizia che non passa per il parlamento.

Tale riforma porterà ad un sicuro peggioramento del servizio e renderà ancora più difficile per i cittadini ottenere il diritto alla giustizia garantito dalla nostra Carta Costituzionale.

Alla conferenza stampa che abbiamo tenuto nella mattinata era presente un vostro giornalista, Vincenzo Baldelli, insieme ad un operatore: abbiamo rilasciato un’intervista spiegando le nostre iniziative unitarie di lotta ed il pomeriggio la stessa troupe ha ripreso i nostri rappresentanti che si sono incatenati fuori Ministero con uno striscione che recava la scritta ‘LAVORATORI IN LOTTA CONTRO CHI SFASCIA LA GIUSTIZIA’.

Né ieri né oggi il servizio è andato in onda.

Non siamo magistrati e non abbiamo storie di escort o scandali da raccontare, tuttavia stiamo denunciando un gravissimo scempio che si sta attuando contro i cittadini italiani, stiamo cercando di informare il paese che è a rischio un diritto costituzionale.
Ci chiediamo perché una protesta come la nostra debba essere ignorata dal vostro telegiornale; quale azione eclatante dobbiamo compiere per essere mandati in onda?

Forse la giustizia, intesa come diritto dei cittadini, non fa notizia a meno che non si tratti dei processi di imputati eccellenti?

Confidiamo nella vostra sensibilità e speriamo di poter vedere presto il servizio che ci riguarda al vostro telegiornale.

Roma, 3/3/10

Nicoletta Grieco
coordinatrice nazionale
FPCGIL Giustizia

 

ROMANIA: LE MANIFESTAZIONI, LE PIU' GRANDI DAL 1989, CONTRO I TAGLI AI SALARI PUBBLICI E ALLE PENSIONI

 
In alcune delle più grandi manifestazioni in Romania dopo la cacciata, nel 1989, del dittatore Nicolae Ceausescu, decine di migliaia di lavoratori e pensionati sono scesi in strada per protestare contro le drastiche misure di austerità che il governo sta imponendo su ordine del Fondo Monetario Internazionale .

60.000 lavoratori del settore pubblico e pensionati hanno sfilato per le strade di Bucarest, mercoledì 19 maggio, chiedendo il cambiamento delle misure e le dimissioni del governo.

Anche la polizia ha partecipato alle manifestazioni e questo non accadeva proprio dal 1989

 

 
Il governo di coalizione di centro-destra di Emil Boc ha annunciato tagli del 25 per cento dei salari dei dipendenti pubblici e delle pensioni e tagli del 15% alle indennità di disoccupazione nel tentativo di ridurre il disavanzo di bilancio del paese e attenuare le preoccupazioni dei mercati.

Il ministero del Lavoro ha annunciato il taglio di circa 80mila posti di lavoro, tra cui 15.000 insegnanti, con la probabile chiusura di un certo numero di scuole nei villaggi rurali.

Il governo sta imponendo i tagli in modo da essere in grado di accedere a un altro segmento del prestito del FMI. A differenza della Grecia, il cui principale problema è il debito pubblico, la Romania ha uno dei debiti pubblici più bassi, solo il 24% del PIL

Nel frattempo, i sindacati hanno annunciato che intensificheranno le loro azioni e prevedono uno sciopero generale il 31 maggio.

 
 
 

Comunicato stampa unitario

 
FP CGIL UIL PA CONFSAL-SALFI FLP
Segreterie Nazionali Agenzie Fiscali 
 

 
DL 78/2010 – Vertenza Fisco
Forti iniziative di lotta nelle Agenzie Fiscali – Blocco dell’attivazione delle Direzioni Provinciali dell’Agenzia delle Entrate

Roma, 30 giugno – I Segretari nazionali di settore FP CGIL, UIL PA, Confsal-SALFi e FLP, nel denunciare l’insostenibile situazione che si è venuta a creare nelle Agenzie Fiscali causa gli ulteriori tagli applicati dal DL 78/2010, il depotenziamento della macchina fiscale, l’impossibilità di effettuare un’efficace lotta all’evasione fiscale e, quindi, il mancato introito delle risorse previste dal DL 78 ed, infine, i pesanti tagli al salario dei lavoratori delle Agenzie Fiscali, preannunciano la loro presenza alle programmate attivazioni delle Direzioni Provinciali dell’Agenzia delle Entrate, con specifiche assemblee nei principali capoluoghi di regione, a partire dalla prevista attivazione delle Direzioni Provinciali di Napoli del prossimo 5 luglio, nelle quali illustreranno il motivo del fallimento della politica governativa sull’amministrazione finanziaria e delle agenzie fiscali nella riorganizzazione degli uffici periferici.

FP CGIL UIL PA CONFSAL-SALFI FLP
Crispi Cefalo Callipo Patricelli

 
 
 

 

 
 

Ultime riunioni con l'Amministrazione

 
In data 10 febbraio si è tenuta una riunione fra le OO.SS. Aci e i vertici dell’Amministrazione.

Il Presidente dell’Aci, avvocato Enrico Gelpi ha commentato il recente articolo sull’Ente pubblicato su “la Repubblica” indicando la presenza in esso d’elementi di verità frammisti ad altri palesemente falsi.
Nel corso dell’incontro sia il Presidente sia il Segretario generale hanno più volte ribadito che l’Aci non è certo al collasso e che pur avendo avuto delle difficoltà si sta procedendo a politiche di razionalizzazione che, iniziate con la vendita di Banca SARA, prevedono la dismissione progressiva di tutti gli asset ritenuti non strategici.
Il Presidente ha dichiarato inoltre di aver avviato una ricognizione sullo stato di salute degli AA. CC. federati e di aver riscontrato una situazione non certamente fra le più felici,a tal proposito ha espresso l’intenzione di affrontare finalmente con iniziative efficaci il problema dei rapporti con gli Enti federati.
Il Segretario Generale ha inoltre ribadito l’opportunità dell’operazione di conferimento dei beni immobili dell’Aci a PROGEI SPA su cui si è conclusa negativamente la concertazione con le OO.SS.,evidenziandone i riflessi positivi sul bilancio dell’Ente.
E’ stata inoltre sottolineata la previsione(contenuta nella delibera del Consiglio Generale) dei vincoli necessari a mantenere in Aci la decisione ultima sulla sorte degli immobili.
Rispetto a questo come FP CGIL ACI abbiamo sottolineato la necessità che tali garanzie vengano trasfuse in idonee modifiche statutarie della società controllata .
Rispetto ancora ai beni immobili il Segretario Generale ha precisato la crescita notevole del valore delle partecipazioni Aci una volta conclusa la rivalutazione conseguente al conferimento dei beni immobili alla Progei .
Anche rispetto alle stime sul bilancio di fine 2010 ci sono state date notizie positive poiché il deficit dovrebbe aggirarsi intorno a -27.000.000 di euro e non più come previsto in precedenza a – 34.000.000 di euro.
L e previsioni 2011 potrebbero godere dei benefici derivanti dalla conclusa vendita di Banca Sara e dalla conseguente possibilità per la SARA ASSICURAZIONI di chiudere in attivo e di procedere eventualmente alla distribuzione dei dividendi ad Aci.
E’stato dunque fornito un quadro rassicurante della situazione dell’Ente nel suo complesso al contrario dell’immagine risultante dall’inchiesta giornalistica.
Sappiamo bene però ,dall’analisi effettuata negli ultimi mesi anche in occasione della concertazione, che la realtà del mondo Aci è piuttosto critica sotto vari aspetti, da quello del governo delle società collegate a quello dei rapporti con la federazione e pur apprezzando l’impegno assunto dall’Amministrazione verso la strada del risanamento ci aspettiamo azioni concrete sul piano del rilancio strategico che partano magari dall’attivazione di quei tavoli di confronto previsti nel protocollo dell’8 marzo 2005. Crediamo che sia quello lo strumento principe per valorizzare pienamente le attività e le professionalità presenti al nostro interno connotate da caratteristiche di eccellenza.
Esse non meritano di essere oscurate offrendo il fianco a chi ,per mestiere, non aspetta altro che pescare nel “torbido”.
Ma il modo migliore per non incappare in tali incidenti è quello di improntare la propria azione a principi di rigore e trasparenza senza zone d’ombra.
Perché se è vero che purtroppo il “buono” non fa notizia è altrettanto vero che se non si ha nulla da nascondere il tentativo di scoop muore sul nascere ,l’inchiesta non trova sbocchi .
Siamo naturalmente disponibili a dare un contributo alla realizzazione dell’obiettivo.

Roma 15 febbraio 2011

 
FP CGIL ACI
Derna Figliuolo

 
 
 

 
 
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