Lettera al Ministro Gentiloni su erogazione FUA 2007

 
Roma, 23 ottobre 2007

On. Paolo Gentiloni
Ministro delle Comunicazioni
Largo Pietro di Brazzà, 86
00186 ROMA

Onorevole Signor Ministro,
Come Le è noto, a seguito di vicende oscure e travagliate, l’acconto del Fondo unico d’amministrazioni per l’anno 2006 è stato erogato, ai dipendenti del suo dicastero, a distanza di un anno dall’accordo sottoscritto tra l’Amministrazione e le OO.SS.(CCNI parte economica 2004-2005 del 20/7/2006).
Al momento fra i lavoratori serpeggia preoccupazione circa i tempi di erogazione di quanto stabilito nel contratto integrativo, parte economica 2006 – acconto 2007, timore che si verifichi quanto già successo con l’accordo precedente i tempi del precedente, ma soprattutto sfiducia nel Ministro dell’economia e delle finanze, sulla cui scrivania giacciono da tempo i due provvedimenti che autorizzano la spesa. Ove ciò non accadesse in tempi rapidi si renderebbe impossibile il pagamento nel corrente anno
Le chiediamo quindi, di adoperarsi, con tutta la Sua autorevolezza, affinché a tutti i lavoratori sia liquidato, entro il 31 dicembre 2007, il compenso per la produttività stabilito, in data 26 giugno 2007, “Nell’ipotesi di contratto collettivo nazionale integrativo anno 2006 e acconto anno 2007 per l’utilizzazione del fondo unico d’amministrazione per il personale del Ministero delle comunicazioni”.
Certi di un Suo favorevole riscontro Le inviamo distinti saluti.

Per FP CGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone

 
 

Interpelli

Sen. Giacomo Caliendo
Sottosegretario alla Giustizia

Dott.ssa Carolina Fontecchia
Direttore Generale del personale e della formazione

Nel corso della precedente legislatura le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno chiesto con forza all’amministrazione di pubblicare gli interpelli dopo anni di blocco della mobilità. A seguito di una cauta apertura della parte pubblica e dopo una lunga e delicata trattativa si è giunti, il 27 marzo 2007, alla stipula di un nuovo accordo sulla mobilità ed alla pubblicazione, quasi contestuale, degli interpelli per tutte le figure professionali e posizioni economiche.
Tra le novità più significative del nuovo accordo sulla mobilità vi è la previsione dell’obbligo per l’amministrazione di disporre la immissione in possesso nei nuovi uffici dei trasferiti, entro sei mesi dalla firma del provvedimento di trasferimento, al fine di assicurare in tempi certi e rapidi la effettività del trasferimento (art.7).
Orbene proprio tale importante disposizione risulta violata da codesta amministrazione. Ed infatti, a sei mesi dalla firma dei primi decreti di trasferimento, nessuno dei lavoratori trasferiti ha preso possesso nel nuovo ufficio, neppure coloro che, con il parere favorevole dei capi degli uffici, hanno chiesto l’anticipazione del possesso. Il comportamento che codesta amministrazione sta ponendo in essere non solo si pone in contrasto con la citata norma contrattuale (e, quindi, con gli impegni formalmente assunti) ma lede importanti interessi, anche materiali, dei lavoratori trasferiti i quali verrebbero a subire non poco nocumento da un ulteriore ritardo.
Inoltre si rammenta che ai sensi dell’art. 2, comma 1, del citato accordo l’Amministrazione è tenuta a pubblicare annualmente, entro e non oltre aprile, il bando con la pubblicazione dei posti vacanti, e qualora ciò non fosse possibile, a incontrare entro maggio le OO. SS. per discutere delle motivazioni che hanno provocato la mancata pubblicazione del bando. Orbene tale procedura non è stata rispettata e l’Amministrazione non ha dato alcuna comunicazione ufficiale né sullo stato degli interpelli in corso né sulla pubblicazione dei prossimi.
Per i motivi sopra esposti, le scriventi organizzazioni sindacali chiedono che siano immediatamente disposte le immissioni in possesso di tutti i lavoratori trasferiti e che sia pubblicato un nuovo interpello per tutte le figure professionali, preannunciando sin d’ora iniziative di lotta a tutela delle prerogative sindacali e dei diritti dei lavoratori.

Distinti saluti

 FP CGIL    CISL FP   UIL PA UIDAG     FLP
 GRIECO     MARRA        NASONE      PIAZZA

Roma, 11 settembre 2008

Richiesta di incontro al Capo Dipartimento sulla questione degli ufficiali giudiziari

 

 
Roma, 18 febbraio 2009
 
Al Capo Dipartimento
Dell’Organizzazione Giudiziaria
Luigi Birritteri

A seguito delle dichiarazioni fatte dal Ministro durante la scorsa riunione dell’11 febbraio 2009 Le chiediamo un incontro urgente per discutere della questione degli Ufficiali Giudiziari.
Distinti saluti,
 
FP CGIL NAZIONALE
Nicoletta Grieco

 
 

 

Comunicato

FATTI NON PAROLE

Il Governo rovescia sull’Inpdap le nuove incombenze per il patrimonio, accorgendosi che l’operazione di privatizzazione della gestione degli immobili pubblici è fallito.
Brunetta riduce gli organici e non garantisce il turnover dei pensionamenti.
I precari somministrati sono tutti arrivati alla scadenza definitiva.
I lavoratori sono sempre più soli nella loro quotidiana battaglia per assicurare un servizio degno, malgrado tutto quello che di loro pensano e dicono Ministri e Presidenti.
E l’Amministrazione continua a giocherellare con i bandi di concorso per le assunzioni a tempo determinato, aspettando non si sa bene cosa o chi, imperturbabile di fronte a tutto quello che sta succedendo. Altro che certezze!
Una risposta immediata alle richieste dei lavoratori è doverosa e non più rinviabile.
Roma, 27 febbraio 2009

IL COORDINATORE NAZIONALE FP CGIL INPDAP
Marinella Perrini

 

Lettera al direttore generale del personale

 

 
Roma, 30 aprile 2009

Al Direttore Generale del Personale
E della Formazione
Dr.ssa Carolina Fontecchia

Scriviamo per avere chiarimenti in relazione alla circolare del 29 u.s. relativa alla trasformazione del rapporto di lavoro assunto a tempo parziale.

Oltre al punto sulla sede di assegnazione, del quale si è discusso nella riunione del 27 e per il quale auspichiamo una soluzione nelle prossime riunioni, vorremo che venisse chiarito il punto sulla seconda attività lavorativa, in quanto nella circolare si parla di cessazione di eventuale altra attività prima dell’accoglimento della domanda ma non si indica la data di inquadramento del personale, pertanto per evitare che queste persone si trovino per un lungo periodo prive di necessarie fonti di sostentamento vi chiediamo di specificare con la massima urgenza possibile i termini previsti entro i quali tale trasformazione diverrà operativa a tutti gli effetti.

Distinti saluti,

La coordinatrice nazionale
FPCGIL Organizzazione Giudiziaria

Nicoletta Grieco

 
 

Comunicato

 

…CHIETI

L’assemblea di giovedì è iniziata con i tanti interventi dei colleghi.

Molte sono state le problematiche evidenziate ed è emerso un quadro a dir poco allarmante dell’ organizzazione del lavoro nella sede.

A Chieti tutta l’Area previdenza è in forte sofferenza. La gestione pensioni, addirittura, può contare solo sul lavoro di due persone (tra l’altro appena arrivate all’INPDAP!) e l’URP è composto da 4 perone più 1 responsabile che oltre al rapporto con l’utenza deve curare anche altre attività che sono state estrapolate dalla produzione.

Per fortuna i rapporti tra i lavoratori sono molto buoni e ciascuno dà una mano come può.

I motivi di fondo di un’organizzazione originale come questa sfuggono a qualunque logica.

Indubbiamente è importante puntare sulla soddisfazione dell’utenza, ma costituire un URP non è sufficiente; è necessario che le pratiche vengano lavorate per dare risposte puntuali e definitive a chi si rivolge allo sportello.
E certo non è una soluzione appropriata spostare parte delle attività di produzione all’URP, mischiando senza nessun senso funzioni e competenze, caricando oltre misura un processo e destituendone di fondamento un altro.

E’ necessaria una gestione più illuminata ed armonica che contemperi qualità e quantità in un binomio inscindibile, più conforme alle linee organizzative attivate nel resto del Territorio.

La Cgil monitorerà con attenzione i provvedimenti che in questa direzione verranno presi a Chieti, come nel resto della Regione Abruzzo.

La discussione si è poi incentrata sulla costituzione e la consistenza del fondo di Ente 2009.

Finalmente il Ministro Tremonti ha firmato il DPCM che definisce i criteri per un parziale rientro (è bene ribadirlo!) delle somme erogabili come salario accessorio.

Tuttavia con questo provvedimento il Fondo di Ente del 2009 non recupererà l’intero importo del 2008 e, quindi, sarà necessario attivarsi anche con azioni interne all’INPDAP che garantiscano il reperimento di ulteriori risorse.

Non è, poi, ancora superato il taglio del 10% al valore del fondo contenuto nella L.133 che riduce di ulteriori 10 milioni la somma a disposizione.

La CGIL non intende demordere e continuerà a farsi parte attiva per garantire diritti e retribuzione a tutti i lavoratori e le lavoratrici dell’Istituto.

Roma 6 Giugno 2009

Il Coordinatore FPCGIL INPDAP
Marinella Perrini

 
 
 

Il personale giudiziario verso lo sciopero

 

Assemblee in tutti gli uffici giudiziari il 10/12 e Manifestazione a Roma il 16/12

Ancora nessuna risposta da parte dell’Amministrazione; ieri si è svolto il tentativo obbligatorio di conciliazione presso il Ministero del Lavoro ed oggi la prevista riunione sulla proposta di ordinamento professionale.
Nonostante le numerose diffide a firmare un ordinamento professionale contrario al CCNL inviate dai lavoratori la discussione rimane ferma alla bozza presentata dall’Amministrazione, che evidentemente, oltre a non avere alcun interesse al buon funzionamento della giustizia, continua a mantenere un atteggiamento di disprezzo verso i lavoratori e verso la loro professionalità.
Abbiamo ribadito le nostre ragioni mettendo in evidenza la contraddittorietà della proposta che stravolge alcuni profili professionali, li dequalifica sottraendo alcune mansioni, li spezza accorpando professionalità diverse e arriva a sopprimere una professionalità altamente specializzata come quella del bibliotecario, assorbita in quella del funzionario di cancelleria.
Oltre ad essere contrario al CCNL ed alle norme vigenti questo progetto è fuori da ogni logica organizzativa e dimostra una incapacità di programmare e gestire il lavoro negli uffici giudiziari nonché una evidente ignoranza di ciò che serve per organizzare i processi lavorativi.
Quanto scritto nella bozza contrasta con quanto asserito dal Governo e dall’Amministrazione in materia di riqualificazione del personale e di riforma della giustizia.
Pertanto queste OO.SS. proseguiranno con le iniziative di lotta per contrastare una proposta sbagliata ed irricevibile che non rispetta le giuste aspettative del personale e non garantisce la funzionalità del servizio.
Il prossimo 10 dicembre vi invitiamo a partecipare alle assemblee contemporanee in tutti gli uffici giudiziari per illustrare alla cittadinanza ed alla stampa le condizioni di lavoro del personale della giustizia.
Vi invitiamo inoltre a partecipare alla manifestazione che si terrà a Roma il 16 dicembre, a piazza Montecitorio alle ore 15.00.
Se non vi saranno a breve risposte concrete da parte dell’Amministrazione lo sciopero dei lavoratori della giustizia sarà inevitabile.
Roma, 02/12/09

FPCGIL Uil-PA FLP RdB
Grieco Pilla Piazza Todisco


COMUNICATO STAMPA
 
IL PERSONALE GIUDIZIARIO VERSO LO SCIOPERO

Il Governo dice di voler approvare la legge sul processo breve ma di fatto lavora per l’estinzione dei processi.

Nessuna risposta nella legge finanziaria per il riconoscimento professionale dei lavoratori giudiziari né per nuove assunzioni necessarie a garantire la prosecuzione del servizio; da parte dell’Amministrazione una proposta di Ordinamento professionale che demansiona e dequalifica i lavoratori garantendo un sicuro peggioramento del servizio.

Nessun investimento e nessun progetto di modernizzazione: non è questa la strada per accelerare i tempi dei processi, il Ministro Alfano deve chiarire quali sono le sue vere intenzioni poiché in queste condizioni nessuna riforma potrà essere efficace per i cittadini.

Pertanto continueremo convinti nel percorso di lotta intrapreso unitariamente con le assemblee che si terranno in tutti gli uffici giudiziari il 10/12 e la manifestazione a Roma il 16/12.

Se non ci saranno risposte concrete ed impegni fattivi da parte del Governo lo sciopero dei lavoratori della giustizia sarà inevitabile.

FPCGIL UILPA FLP RdB P.I.
Grieco Pilla Piazza Todisco

 
 

 

Volantino

IL PERSONALE GIUDIZIARIO DENUNCIA
IL PROGETTO DI DEMOLIZIONE DEI SERVIZI DELLA GIUSTIZIA CHE OFFENDE E MORTIFICA LE PROFESSIONALITÀ

 
DI SEGUITO IL VOLANTINO PER GLI UFFICI
10 DICEMBRE
ASSEMBLEA

 

INDIZIONE DI ASSEMBLEA NAZIONALE
16 DICEMBRE 2009 
 
Lettera unitaria invitata al Capo di Gabinetto 

 
 
 

Comunicato

UN PO’ DI CHIAREZZA SULLE SELEZIONI ECONOMICHE

Gli allarmanti passaparola che in queste ore si inseguono su test, missioni e tutto quanto riguarda le selezioni vogliono, per caso, dare ai lavoratori l’idea di un possibile condizionamento delle procedure concorsuali?

Ma quando finirà il ridicolo e irresponsabile atteggiamento da mani in pasta che tanta cattiva luce ha contribuito a portare anche sul nostro Istituto?

Ci sono gli accordi siglati al tavolo nazionale- per chi a quel tavolo può sedersi!- che hanno lo scopo di far diventare decisione anche la volontà dei lavoratori, di quegli stessi lavoratori che ne hanno le tasche piene di procedure poco chiare, favoritismi e ingiustizie!

E proprio lavorando per questi accordi la Cgil si è impegnata affinchè nulla fosse lasciato a possibili arbitri o influenze.
E allora, è meglio fare chiarezza:
1) MISSIONI. Al tavolo nazionale tutti i presenti hanno convenuto fosse meglio tenere le selezioni a Roma, non essendo ancora definite le dotazioni organiche regionali. Questa operazione, avrebbe, infatti, comportato una dilazione oltre misura dei tempi per le procedure a livello territoriale. L’Amministrazione, a fronte di queste motivazioni, si è impegnata a sostenere l’intero costo delle selezioni.
Sulle missioni, quindi, non esiste alcuna ulteriore discussione da fare e, anzi, l’Amministrazione, invece di assecondare con il silenzio notizie infondate, farebbe bene ad uscire il prima possibile con una nota esaustiva in ordine al trattamento giuridico ed economico riservato ai colleghi fuori sede e al servizio navetta che deve essere garantito per tutti i concorrenti dalle principali uscite delle metropolitane.
2) DIFFICOLTA’ DEI TEST. Sebbene questa materia non sia stata oggetto specifico di un accordo con le OO.SS., la questione è stata ampiamente dibattuta al tavolo nazionale e c’è stata unanime condivisione sul fatto che il grado di difficoltà dei test oggetto della prova sarebbe stato diversificato per area e livello economico, non rilevando per il concorso il ruolo organizzativo ricoperto se non ai fini del punteggio di merito.
Due circolari del Direttore Generale, una di novembre, l’altra di marzo, hanno dato per assunto questo argomento.
3) QUIZ ERRATI E IMPRECISI. Anche su questa vicenda l’Amministrazione tarda ad intervenire ufficialmente con una decisione che possa rassicurare i lavoratori e metterli in condizione di prepararsi al meglio. Per la Cgil tutti i test che dovessero risultare errati vanno eliminati dal gruppo dei quiz pubblicati, senza essere sostituti.

Roma,7/4/2010
 

Il Coordinatore Nazionale FP Cgil Inpdap
Marinella Perrini 
 

 
 

 

Ricostituzione part-time a Milano

Grazie all’impegno della FP Cgil Nazionale e Territoriale di Milano, a tante lavoratrici del Tribunale di Milano è stato ripristinato il rapporto di lavoro part-time, che era stato unilateralmente revocato.
Molte sono state le iniziative messe in campo per raggiungere questo importante e significativo risultato: abbiamo attivato una campagna di informazione e sensibilizzazione mediatica locale e nazionale per mettere in risalto la grave situazione in cui versano gli uffici giudiziari, aperto un confronto permanente con l’amministrazione della giustizia e siamo riusciti ad ottenere l’impegno di sospendere ed analizzare attentamente tutte le proposte di revoca.
E non ci siamo fermati qui: abbiamo chiesto ed ottenuto un incontro presso il Ministero delle Pari Opportunità e siamo stati ricevuti dalla Cos Monica Veletti del Dipartimento Pari Opportunità, che ha considerato le nostre ragioni. Durante quella riunione abbiamo segnalato che l’art. 16 della legge 183/10 è in contrasto con la normativa europea e con la normativa sulle pari opportunità in quanto penalizza le donne e i diversamente abili.
Come FP Cgil Milano appena siamo venuti a conoscenza delle revoche dei part-time alle lavoratrici e ai lavoratori del Tribunale di Milano abbiamo chiesto un incontro con la Presidente Dott.ssa Pomodoro; ci è stato risposto che a causa delle carenze di organico erano stati costretti a revocare i part-time chiudendo ad ogni confronto e discussione nel merito.
Ma non ci siamo scoraggiati, abbiamo spostato il confronto e la battaglia a livello nazionale, abbiamo redatto una nota con la quale abbiamo chiesto la revisione di tutte le pratiche di revoca ed abbiamo ottenuto questo importante risultato che ci dà ragione e conferma le validità delle nostre tesi.

Milano 15 giugno 2011

              Comitato Iscritti FP CGIL                                            Segreteria FP CGIL Milano
              Palazzo di Giustizia Milano

Nota del Ministero

Nota del Ministero – L’onorevole Gentiloni propone al Presidente del Consiglio la nomina del dott. Marcello Fiori a Segretario generale del Ministero
 

Lettera al Ministro su appalto verbalizzazione e trascrizione nei tribunali

 
Al Ministro della Giustizia
On. Avv. Angelino Alfano

Le scriviamo in relazione alla situazione verificatasi in varie parti del territorio nazionale con il Consorzio Astrea, che ha in appalto i servizi di verbalizzazione e trascrizione nei tribunali, e che ha provocato uno sciopero dei dipendenti del consorzio in alcune sedi con conseguente sospensione del servizio.
Crediamo che sia necessario un intervento tempestivo per risolvere la questione prima che questa abbia ulteriori ripercussioni per il personale dipendente del consorzio e per il personale dell’organizzazione giudiziaria, con inevitabili conseguenze di peggioramento del servizio per i cittadini.
Con l’occasione rammentiamo che in base al Memorandum sul pubblico impiego, firmato lo scorso anno dal Governo e dalle Organizzazioni sindacali, è prevista una reinternalizzazione dei servizi core, ovvero legati all’essenza del servizio reso da una Pubblica Amministrazione.
L’attività in questione, essenziale per la giustizia, come anche l’attività di assistenza tecnica unificata (ATU), rientra in questa categoria, pertanto chiediamo che venga avviato il processo di reinternalizzazione delle suddette attività.
Roma, 23/05/08

Il Segretario Nazionale FPCGIL
Funzioni Centrali e Agenzie Fiscali

Alfredo Garzi

 
 

Adesione sciopero Tribunale di Matera

 

Il personale tutto del Tribunale di Matera partecipante allo sciopero odierno nonchè al presidio sindacale presso gli Uffici giudiziari, fa presente che l’adesione è stata prossima al 100% (considerando i presidi obbligati per legge).

Innanzitutto il personale stesso contesta in maniera forte e decisa l’ipotesi di accordo sottoscritto dalle sole sigle sindacali CISL e SAG-Unsa, in spregio alla maggioranza dei lavoratori rappresentata da CGIL, UIL, FLP, RDB/CUB e da ultimo dall’UGL.

Tale accordo è stato “imposto” prepotentemente senza contrattazione e senza aver preso in considerazione le proposte delle altre sigle indacali.

Detta ipotesi di contratto toglie risorse che appartengono ai lavoratori ed alla contrattazione. Di fatto tale accordo è stato normato tramite una legge invece che tramite contrattazione, come avvenuto negli anni passati e dunque ha snaturato il principio del contratto di lavoro rimesso solamente alla volontà delle parti.

Si tratta praticamente di “norme anticostituzionali!!” di cui si aspetta la dichiarazione di incostituzionalità.

Dal FUA (Fondo Unico di Amministrazione) sono state sottratte risorse economiche dei lavoratori per pagare gli organi di controllo che valuteranno la produttività dei lavoratori stessi.Si richiede con forza, pertanto che il FUA deve rimanere interamente nella disponibilità dei lavoratori! La proposta di contratto umilia nuovamente i lavoratori della Giustizia perchè:

1) Non si sono riqualificati dieci anni fa, quando erano in organico numerosi posti vacanti che avrebbero reso la riqualificazione possibile per tutti;

2) Oggi solo poche unità, in relazione alle ridotte e risicate piante organiche attuali, potranno fruire dei benefici della riqualificazione.

L’unica soluzione, poichè siamo al palo nella progressione di carriera daglui anni ’90, utile per il personale del dipartimento organizzazione della Giustizia (ricordiamo che per l’Amministrazione Penitenziaria si è proceduto a ben due riqualificazioni), rimane quella della riqualificazione mediante passaggio a livello di posizione professionale ed economica immediatamente superiore. La proposta di contratto integrativo che è stata firmata dalle due sigle sindacali riporta alla gestione del lavoro in un’ottica di gerarchizzazione non tenendo più conto dell’interfungibilità delle figure professionali a cui sono stati chiamati i lavoratori dal contratto del 2000, e tutto questo in un momento in cui il servizio Giustizia dovrebbe assumere una importanza cruciale nella vita del paese.

Dunque per dieci anni si chiamano i lavoratori alla interfungibilità delle funzioni e poi si riportano con un accordo non accettato dalla gran parte di essi a un rapporto gerarchizzato che ingesserà e mortificherà la loro professionalità anche a discapito del funzionamento degli uffici giudiziari.

IL MIGLIORAMENTO DEL SERVIZIO PUO’ PASSARE SOLTANTO ATTRAVERSO LA RIQUALIFICAZIONE UMANA E PROFESSIONALE DEL PERSONALE DELLA GIUSTIZIA CHE RISPETTI LA DIGNITA’ DEL LAVORATORE SUL PIANO PROFESSIONALE E DI MIGLIORAMENTO DELLA SUA RETRIBUZIONE!!!!

Non possiamo accettare passivamente un contratto che calpesta i nostri diritti, mentre tutti gli altri dipendenti pubblici hanno visto riconosciute le loro aspettative sia dal punto di vista professionale e retributive.

Con questo contratto si torna indietro di dieci anni dopo che si è preteso il massimo dai lavoratori con la parola magica “interfungibilità” che altro non è stato che far svolgere quotidianamente mansioni superiori non proprie. Queste mansioni superiori già svolte sono state trasfuse nel contratto integrativo che si contesta,

con un contentino economico umiliante.

Con questo contratto si ignora tutta la professionalità acquisita, dando valore soltanto al titolo di studio dimenticandosi dei tanti lavoratori ombra che hanno retto tutti gli uffici giudiziari del paese.Altra nota dolente è la questione della mobilità interna del personale, disattesa puntualmente dal ministero della Giustizia che dovrebbe indire l’interpello che consente al dipendente di cambiare ufficio o città ogni anno, come stabilito dagli accordi siglati dalle OOSS, mentre mediamente detto interpello viene bandito ogni 5 anni. 

 

I dipendenti del Tribunale, Procura e Uffici del Giudice di Pace del circondario aderenti allo sciopero
 

 

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