FP CGIL CISL FP UIL PA
Si è svolto in data odierna il tentativo di conciliazione chiesto dalle scriventi oo. ss. a causa del mancato adeguamento delle indennità di trasferta per gli ufficiali giudiziari.
Nel corso della riunione l’amministrazione ha comunicato di aver trasmesso al Ministero dell’Economia e delle Finanze, per la controfirma, il decreto di adeguamento relativo al triennio 2004/2007.
Durante la stessa riunione l’amministrazione si è impegnata formalmente a predisporre un nuovo decreto di adeguamento, relativo al triennio 2005/2008, immediatamente dopo il perfezionamento dell’iter procedurale relativo al decreto 2004/2007.
L’amministrazione si è impegnata, infine, a rispettare la cadenza annuale del decreto di adeguamento delle indennità di trasferta.
Le scriventi oo. ss. valutano positivamente l’esito dell’incontro e vigileranno con attenzione affinché gli impegni assunti dall’amministrazione siano mantenuti.
Roma, 19 maggio 2008
FP CGIL CISL FP UIL PA
Arnone Marra Attisani / Laganà
Roma, 4 giugno 2008
Alle lavoratrici e ai lavoratori
dell’O.G. Ministero della Giustizia
ACCOLTO DAL GIUDICE DEL LAVORO DI PARMA IL RICORSO PER APPLICAZIONE DI UNA NORMA CONTRATTUALE SULLA MOBILITA’ INTERNA DEL PERSONALE GIUDIZIARIO.
Oggi è stato accolto un ricorso ex art. 700 c.p.c. di due lavoratrici degli uffici del Tribunale di Parma e della Procura di Piacenza che avevano ricevuto il diniego della proroga di uno scambio di ufficio richiesto ai sensi dell’art.12 comma 10 dell’accordo nazionale sulla mobilità interna del personale giudiziario (diamo pubblicazione dell’ordinanza sul sito nazionale della FP CGIL-www.fpcgil.it-) .
L’evento dà conferma del giusto lavoro da noi condotto nelle trattative e nella stesura dell’accordo del 27 marzo 2007 che ha inteso anticipare le disposizioni innovative in materia di ordinamento professionale sancite dal CCNL Comparto Ministeri siglato il 14 settembre 2007, prevedendo il principio generale che a parità di figura professionale corrisponde il medesimo contenuto di prestazione professionale indipendentemente dalla distinzione di posizione economica rivestita.
Il profilo professionale descrive cioè il lavoro richiesto e configura una unica posizione giuridica.
Questo principio consente un’estensione dei criteri di flessibilità per un migliore andamento della pubblica amministrazione e, al contempo, offre maggiori chances ai lavoratori potendosi strutturare le dotazioni organiche non più per posizioni economiche ma solo per aree (il CCNL ne prevede tre: I;II;III) all’interno delle quali sono collocati i profili professionali.
La norma, di cui all’art. 12 comma 10, è anticipatoria del principio contrattuale su indicato poiché stabilisce che a parità di figura professionale, sebbene con diversa posizione economica, può essere attivata la procedura di scambio fra due lavoratori in presenza di elementi oggettivi.
Nella fattispecie gli elementi oggettivi consistevano nell’essere le due dipendenti appartenenti alla medesima figura di operatore giudiziario e nell’essere le rispettive mansioni perfettamente compatibili alle necessità d’ufficio, nel senso della oggettiva idoneità del dipendente a svolgere mansioni compatibili con l’organizzazione dell’ufficio di destinazione.
Situazione questa che continua a permanere e che l’amministrazione afferma sussistere nel primo provvedimento dispositivo dello scambio con distacco per un anno.
In particolare, la norma non prevede alcuna valutazione soggettiva sul lavoratore (vedi, in altri termini, parere) .
Tale condizione fa si che sia stato ritenuto fondato il diritto delle lavoratrici allo scambio proprio perché nel diniego l’amministrazione ha operato una valutazione su condizioni soggettive e non oggettive, come appunto prevede la norma contrattuale in questione.
Ciò sanziona la validità e la correttezza di un accordo sul quale abbiamo speso il nostro impegno sostenendo la battaglia per l’affermazione di una flessibilità che non può essere richiamata solo quando vi è la necessità, per l’amministrazione, di salvaguardare le esigenze di funzionalità degli uffici (v. es. il caso classico di operatori giudiziari o cancellieri B3 che reggono sostanzialmente la responsabilità di molti uffici periferici del Giudice di Pace), ma che va riconosciuta anche come opportunità e diritto per il lavoratore ad un’estensione delle possibilità di svolgimento della propria prestazione là dove la sede di lavoro appare più idonea a rendere compatibili le esigenze di lavoro con le esigenze personali e familiari.
Si tratta di un accordo avanzato che l’amministrazione giudiziaria dimostra di non voler riconoscere ed applicare sul piano concreto, nonostante i nostri ripetuti interventi, costringendo i lavoratori a sobbarcarsi del gravoso onere economico di un ricorso giurisdizionale, alimentando, di conseguenza, l’incremento del contenzioso.
Riteniamo che la contrattazione collettiva rappresenti un valore, e non un intralcio, per la migliore e più efficace e trasparente gestione dell’amministrazione pubblica.
L’amministrazione della giustizia non può che ricevere giovamento dal rispetto di un sistema di regole negoziali poste a prevenzione di conflitti e finalizzate al superamento dei molteplici problemi organizzativi e strutturali che impediscono, nel contesto odierno, di dare dignità al lavoro ed elevare l’efficienza dei servizi erogati ai cittadini.
Per Delegazione Nazionale Trattante
FPCGIL Organizzazione Giudiziaria
Ministero della Giustizia
Paola Morga
Roma 11 giugno 2008
Al Direttore Generale
dott. Vittorio Crecco
Al Direttore Centrale S.G.R.U
dott. Franco Porrari
Al Dirigente l’Area Relazioni Sindacali dott. Generoso Palermo
OGGETTO: richiesta di convocazione commissione retributiva.
In data 11 ottobre 2007 è stato sottoscritto un accordo tra l’Amministrazione e le OO.SS. circa la sospensione delle procedure di riassorbimento degli incrementi contrattuali derivanti dal nuovo CCNL 2006-2009. sugli emolumenti percepiti a titolo di assegno ad personam dal personale transitato nei ruoli dell’Istituto per effetto della mobilità intercompartimentale.
Tale accordo contemplava la necessità di approfondire le componenti retributive per quei dipendenti che, provenienti da altre Amministrazioni (ad. esempio dalla scuola), avevano una struttura retributiva basata anche sul meccanismo delle classi e scatti, al fine di individuare la voce economica riconducibile alla retribuzione individuale di anzianità.
Essendo trascorsi 8 mesi dalla firma del suddetto verbale la scrivente O.S. ritiene non più procrastinabile l’apertura della prevista commissione paritetica al fine di approfondire le tematiche rimaste ancora aperte a proposito in particolare della situazione degli ex docenti.
A tal fine chiede l’immediato inizio dei lavori della citata commissione.
Cordiali saluti
p. il Coordinamento Nazionale
FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi
Abbiamo esteso la mobilitazione nazionale della giustizia anche al personale degli archivi notarili in considerazione degli effetti del DL Tremonti anche su questo dipartimento.
Il sit-in del 22 a Piazza Cairoli a Roma verrà fatto insieme al personale giudiziario, in allegato trovate il volantino.
Roma, 16 luglio 2008
FP CGIL NAZIONALE
Nicoletta Grieco
L’ARROGANZA NON PAGA
(PAGA STA PER VERBO E AGGETTIVO)
L’arroganza e la prevaricazione dell’Amministrazione stanno continuando a creare problemi.
L’atteggiamento autoritario dimostrato ultimamente nei confronti del tavolo negoziale ora ha un riscontro diretto su tutto il personale.
La scelta dell’Amministrazione di utilizzare lo strumento del “silenzio assenso” per la sottoscrizione in favore delle popolazioni d’Abruzzo colpite dal sisma sta sortendo un effetto “telethon” al contrario.
Il contatore delle offerte sta quotidianamente diminuendo.
Questo a dimostrazione di quanto poco si fidino le lavoratrici e i lavoratori dell’INPS delle scelte dei propri vertici e quanto sia basso l’indice di gradimento di questa Amministrazione.
Per quanto ci riguarda l’obiettivo è e resta uno solo:
sostenere la popolazione colpita dal sisma, aiutare i colleghi che hanno subito danni, aiutare i figli dei colleghi che, studenti alloggiati presso la “casa dello studente dell’Aquila”, hanno perso tutto a causa del sisma.
Le somme raccolte dovranno andare a finanziare specifici progetti di cui I LAVORATORI dell’INPS e non l’Amministrazione si faranno carico.
Questo ci consentirà di avere un costante monitoraggio dell’opera di ricostruzione “sponsorizzata” e, se ce ne fosse bisogno, contribuire nuovamente per la sua realizzazione.
I soldi della sottoscrizione, che sia chiaro, sono i soldi delle lavoratrici e lavoratori INPS.
Se poi anche l’Amministrazione vuole dare il proprio contributo può versare una cifra corrispondente a quanto raccolto dai propri dipendenti.
Si poteva fare una scelta differente dal silenzio assenso?
Vi alleghiamo una lettera inviata dal direttore generale INPDAP a tutto il personale sulla sottoscrizione presso di loro… a voi giudicare.
Roma, 28 aprile 2009
p. il Coordinamento Nazionale
FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi
Roma, 19 Maggio 2009
Al Ministro del Lavoro, della Salute e
delle Politiche sociali
On. Maurizio SACCONI
Al Vice Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali
Prof. Ferruccio FAZIO
E, p.c. Al Direttore Generale
della Organizzazione, del Bilancio
del Personale dell’ex Ministero della Salute
Dr. Giuseppe CELOTTO
Ai Lavoratori precari
dell’ex Ministero della Salute
RICHIESTA DI INCONTRO URGENTE PER LA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI
Nel corso del 2009 saranno stabilizzate 36 unità di personale, delle quali 23 appartengono al gruppo assunto nel 2000 (9 anni fa!), per fronteggiare i rischi sanitari derivanti da un numero rilevante di persone presenti in Italia per il Giubileo (c.d. ex giubilari) e 13 sul totale di 46 operatori assunti nel 2006.
Per gli altri 33 l’Amministrazione non vede soluzione.
Si tratta di operatori assunti per collaborare con i dirigenti veterinari a tempo determinato, per i quali è stata, fortunatamente, individuata la soluzione che garantirà la loro presenza al Ministero per i prossimi dieci anni.
Sono gli stessi lavoratori che hanno prestato servizio il 1° maggio, di sabato e di domenica, per garantire che il Ministero (fantasma) della Salute potesse svolgere il suo ruolo all’interno dell’organizzazione mondiale dell’emergenza coordinata dall’OMS.
LA FP CGIL CHIEDE ALLE SS. LL. UN INCONTRO URGENTE per conoscere quali soluzioni l’Amministrazione ha individuato a garanzia della stabilità contrattuale dei lavoratori e del Ministero stesso per la prosecuzione delle attività .
La Delegazione trattante FP CGIL
dell’ex Ministero della Salute
ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI DELLA GIUSTIZIA
Abbiamo ricevuto da parte dell’Amministrazione della Giustizia una proposta di accordo sui criteri generali e procedimento per la valutazione del personale.
Crediamo che tale proposta sia irricevibile in quanto cita una legge non ancora in vigore; l’ansia di applicare la controriforma della pubblica amministrazione supera quanto scritto nella riforma stessa, ovvero che la legge 15/2009 viene inserita di diritto nei contratti collettivi a decorrere dal periodo contrattuale successivo a quello in corso. L’amministrazione avrebbe potuto fare una proposta basandosi sul CCNL 2006/2009 ma evidentemente quelle procedure vanno nella direzione opposta a quelle contenute nella legge 15/2009.
Se l’amministrazione della giustizia avesse avuto la stessa solerzia nell’adoperarsi per risolvere i problemi della riqualificazione del personale forse oggi avremmo già dato a tutti il giusto riconoscimento professionale, ricomposto i profili professionali e sottoscritto il contratto integrativo.
E’ evidente che lo scopo di chi amministra la giustizia non è quello di farla funzionare.
Invitiamo i lavoratori della giustizia a partecipare a tutte le iniziative che metteremo in campo per contrastare tale disegno di distruzione della pubblica amministrazione e della giustizia.
Roma, 19 ottobre 2009
La coordinatrice nazionale
FPCGIL Organizzazione Giudiziaria
e Archivi Notarili
Nicoletta Grieco
Coordinamenti nazionali giustizia
FP CGIL, UILPA, RdB e FLP
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
PER LA GIUSTIZIA E PER I DIRITTI DI CHI CI LAVORA
24 aprile 2010
Sta per realizzarsi una riforma della giustizia che non passa per il parlamento: il Ministro Alfano con la minoranza dei sindacati ha firmato un accordo che toglie 7900 cancellieri e 1800 ufficiali giudiziari al funzionamento della giustizia e che mortifica e dequalifica tutti i lavoratori.
Il Ministro Alfano non ha rispettato il dpef 2010/13 che stanziava risorse per il personale e per 3000 nuove e necessarie assunzioni.
Gli uffici giudiziari sono allo stremo, mancano le persone che li facciano funzionare ed i mezzi e le risorse adeguati per la prosecuzione del servizio.
La giustizia non potrà essere uguale per tutti i cittadini e si allungheranno i tempi dei processi.
E’ arrivato il momento di dire basta allo sfascio della giustizia e di scendere in piazza a manifestare per una giustizia rapida ed efficiente e per i diritti di chi lavora.
Il 24 aprile 2010 deve essere una giornata in cui i lavoratori giudiziari, insieme a coloro che vorranno aderire alla protesta, chiederanno a gran voce al governo di cambiare politica sulla giustizia, con investimenti adeguati ed un progetto che metta gli operatori nelle condizioni di fornire un servizio efficiente.
Se funziona la giustizia funziona la democrazia: tutti in piazza il 24 aprile, per la giustizia e per i diritti di chi lavora.
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Per aderire alla manifestazione mandare una mail a giustiziaediritti@libero.it
e visitare le pagine facebook:
http://www.facebook.com/event.php?eid=107473195947475&ref=ts
http://www.facebook.com/pages/Lavoratori-giudiziari-per-la-giustizia-e-per-i-diritti-di-chi-ci-lavora/303918163359?ref=ts
Finzione pubblica e utenti: la differenza la fanno i lavoratori
In questa Italia di potenti e raccomandati, le regole della riforma Brunetta non entreranno in funzione per tutti ma escluderanno MEF, Presidenza del Consiglio dei Ministri (vale a dire anche Dipartimento della Funzione Pubblica) e agenzie fiscali per diretta volontà proprio di Brunetta e Tremonti.
Di tutta risposta, invece di sollevare le proprie rimostranze, gli alti vertici del nostro istituto, che ai temi dell’equità e della parità di trattamento non sembrano essere interessati, si riuniscono in questi giorni per il fantomatico, velleitario, sedicente Piano della performance.
i dirigenti generali, chiusi in conclave per tre giorni, rispetteranno la serrata tabella di marcia imposta dal decreto 150 e usciranno da questa specie di camera caritatis, con un documento autoreferenziale e inconcludente avendo deciso obiettivi, indicatori, performances per tutti gli uffici e i lavoratori dell’istituto.
Ma con quale strategia, se la strategia sfugge pure a Brunetta?
Con quale fine, se il primo a non perseguirlo e’ proprio Tremonti?
C’e’ ancora qualcuno di questi illustri personaggi a preoccuparsi dei servizi legati alla missione dell’Isitituto e cioè a quelli pensionistici, previdenziali creditizi e sociali?
Mentre i dirigenti generali si divertono con i numeretti del piano delle performance, sono i lavoratori e le lavoratrici di questo Istituto che, nonostante tutte le storture, le incapacità e i mal funzionamenti del sistema, dentro e fuori i posti di lavoro, continuano a prendersi cura dei bisogni reali dei nostri iscritti.
Roma, 18 gennaio 2011
FP CGIL NAZIONALE
INPDAP
Marinella Perrini
LA SENTENZA DI LAMEZIA TERME E LA COERENZA DI CISL E UIL
Circa 24 ore prima della firma dell’accordo separato sul pubblico impiego il Tribunale di Lamezia Terme rigettava il reclamo dell’Amministrazione della giustizia condannata per comportamento anti-sindacale nei confronti delle segreterie provinciali fp-cisl, uil-pa e fpcgil.
Entrambe le sentenze confermano la posizione della FPCGIL sulla legge 150, ovvero ribadiscono che la piena applicazione della legge secondo quanto previsto all’art. 65 ‘è subordinata alla stipulazione dei nuovi contratti collettivi’.
Dunque, nonostante questa sentenza, che andava a far parte della folta schiera di pronunciamenti che smantellavano parte dell’impianto della 150, tanto da spingere il solerte Brunetta a emanare un decreto legislativo per mettere una pezza a una legge scritta male e contraddittoria, Cisl e Uil hanno ritenuto opportuno smentirsi firmando un accordo separato che sancisce quanto stabilito nella iniqua 150, rinunciando alla contrattazione integrativa che loro stessi avevano perseguito insieme alla FPCGIL in via giudiziaria, facendola salva fino al prossimo rinnovo contrattuale.
Un esempio di coerenza e di interesse per i lavoratori, non c’è che dire.
Ma se i giudici continuano a darci ragione condannando paradossalmente l’Amministrazione di cui fanno parte, noi certamente continueremo a scovare le contraddizioni e con la nostra mobilitazione contrasteremo gli accordi stipulati sottobanco dal Governo o e da chi gli fa da stampella.
Per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco
Roma, 20 aprile 2011
Al Sottosegretario di Stato
Sen. Giacomo Caliendo
Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria
Presidente Luigi Birritteri
Al Direttore Generale del Personale e della formazione
Dr. Calogero Roberto Piscitello
OGGETTO: richiesta sospensione interpelli distrettuali fino al programmato incontro sulla mobilità.
In relazione alla riunione dello scorso 18 aprile durante la quale il Dr. Birritteri ha riaggiornato la discussione sulla mobilità ad una prossima riunione e poiché gli interpelli distrettuali che sono stati banditi nei distretti de l’Aquila, Catania, Perugia, Catanzaro e Salerno non sono regolati, così come invece affermato dal Direttore Generale, dall’art. 13 dell’Accordo sulla mobilità in quanto destinati unicamente al personale soprannumerario e non a tutto il personale, ribadiamo la necessità della immediata sospensione degli stessi fino alla riunione in oggetto.
A sostegno di quanto da noi affermato le dichiarazioni dei vertici della Corte d’Appello di Catanzaro che in esito ad una riunione fatta a livello locale sulla materia hanno confermato la fondatezza dei rilievi presentati dalle OO.SS territoriali ma, nonostante ciò, intendono dar seguito all’interpello ‘trattandosi di decisioni adottate esclusivamente dal Ministero della Giustizia’ (si veda verbale allegato).
Poiché la prosecuzione di questi interpelli configura la violazione dell’Accordo del 2007 che vincola l’Amministrazione e le OO.SS firmatarie, vi chiediamo di procedere al più presto alla sospensione per evitare inutili contenziosi.
Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco