Comunicato

 

FONDO 2009
(ANCORA NULLA DI CERTO SE NON I TAGLI)

Ieri l’Amministrazione ci ha proposto un verbale d’intesa sulla costituzione del fondo per i trattamenti accessori 2009.

Dalla tabella fornitaci si evince che la disponibilità netta per il 2009 è di 220.160.425 (nel 2008 era di 364.688.754).

Questi sono i soldi certi allo stato attuale.

Nella tabella l’Amministrazione ha poi indicato le somme che potrebbero aggiungersi ai 220.160.425 euro se approvate dal Mef.

Il massimo che potremmo ottenere è di circa 155 milioni che comunque farebbe arrivare il fondo ad una cifra non esigibile in quanto per effetto della L.133 (art. 67 c.5 L.133) il massimo che può essere utilizzato per la contrattazione integrativa ammonterebbe a 344.691.348 euro.

Non abbiamo sottoscritto questo verbale in quanto:

Non c’è la certezza delle somme. (l’unica cosa certa che trapela è che il fondo è di 220.164.425);

Non è stato prospettato l’utilizzo del fondo stesso. Né per le cifre ora disponibili, né sono state elencate le priorità (scorrimento graduatorie, tep, ecc. ecc.) nel caso in cui rientrassero delle somme dopo l’autorizzazione del Mef .

L’Amministrazione non ritiene un impegno vincolante l’aver indicato le cifre ancora oggetto di validazione ministeriale.
La costituzione del Fondo fatta in questo modo non da alcuna risposta certa ai lavoratori.

Abbiamo quindi ritenuto di non avallare quello che sembra essere solo uno “spot pubblicitario” al dpcm Tremonti e non una risposta concreta.
Siamo pronti a discutere di costituzione e utilizzo del Fondo non appena si avrà la certezza delle somme a disposizione.
Nel frattempo che l’Amministrazione si dia da fare per portare a casa qualche risultato.

Roma 24 luglio 2009
 
p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi


PER SAPERNE DI PIU’

La costituzione del Fondo come avviene?

Il fondo viene alimentato da voci e modalità contrattualmente previste (art. 31 ccnl 98/01)

Il Fondo può aumentare senza limiti?

Teoricamente, se sorgono le condizioni contrattualmente previste, non c’è un limite alle risorse da destinare alla costituzione del fondo.
Il limite, però, è stato imposto dall’art. 67 c. 5 della L. 133/08 che prevede che, a decorrere dal 2009, il fondo per i trattamenti accessori non può eccedere quello previsto per l’anno 2004 ridotto del 10%

L’aver costituito il fondo da automaticamente diritto al trattamento accessorio?

NO!
Per poter erogare le somme del fondo è necessario un accordo (CCNI) dove sia esplicitato l’utilizzo del fondo stesso. (quante risorse destinare agli sviluppi professionali, piuttosto che Tep piuttosto che sistema indennitario, ecc. ecc.)

L’aver fatto un verbale di costituzione del fondo senza la certezza delle cifre comporta il fatto che il fondo sia ormai costituito?

No!

Occorre attendere che il Ministero comunichi le risorse che potrebbero rientrare, per effetto dei risparmi ottenuti dall’Amministrazione e in fase di CCNI 2009 occorrerà ricostituire nuovamente il fondo, sulla scorta dei soldi restituiti, e prevederne l’utilizzo.
Una volta raggiunto l’accordo il CCNI ritorna al vaglio dei ministeri vigilanti e diventa esigibile solo dopo il loro parere favorevole. 

 
 
 

Circolare ministeriale

 
Conferimento incarichi dirigenziali –  procedura per la copertura dei posti vacanti
 
 

 
 

 
 
 

lettera capo dipartimento e direttore generale su permessi ex legge 104

 

 
 
Roma, 22/09/09 
 
Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria
Cons. Luigi Birritteri

Al Direttore Generale del Personale
E della Formazione
Dr.ssa Carolina Fontecchia

Ci è giunta notizia che un dirigente di un Ufficio di Massa Carrara abbia negato i permessi ex art. 33 della legge 104 adducendo fantasiose interpretazioni relative alla convivenza della lavoratrice con il soggetto invalido, ampiamente confutate anche da sentenze della Corte di Cassazione.

Ci risulta che il dirigente in questione ad oggi sia in attesa della risposta ad un quesito rivolto all’Amministrazione per ‘concedere’ tali permessi alla lavoratrice, regolarmente riconosciuta titolare del diritto per assistere la madre gravemente invalida.

Conosciamo la disinvoltura con cui alcuni dirigenti interpretano la legge ed i contratti, tuttavia crediamo opportuno riportare alla vostra attenzione che non è ammissibile che un dirigente ritardi la fruizione di un diritto così importante per una lavoratrice, già colpita dai suoi problemi familiari, attribuendosi poteri di concessione che non gli competono.

Confidiamo in un vostro intervento tempestivo,

La coordinatrice nazionale
FPCGIL Organizzazione Giudiziaria

Nicoletta Grieco

 
 
 

Verso lo sciopero

 

 
A voi il comunicato sulla riunione di ieri con la proposta unitaria presentata con UILPA, FLP E RDB, non presa nemmeno in considerazione dall’Amministrazione.

E’ un fatto gravissiomo, dunque vi preghiamo di dare la massima diffusione a tutti i documenti e di proseguire con la mobilitazione unitaria.
Ora più che mai va fatta sentire la voce dei lavooratori della giustizia; entro l’inizio della prossima settimana vi comunicheremo la data dello sciopero che si terrà presumibilmente entro il prossimo gennaio.

FP CGIL NAZIONALE
Nicoletta Grieco”


 
COMUNICATO STAMPA

MANIFESTAZIONE DEI LAVORATORI DELLA GIUSTIZIA

Si terrà oggi, 16 dicembre 2009, a Piazza Montecitorio, alle ore 16.00 , una manifestazione dei lavoratori della giustizia.

Nonostante il dibattito politico sul cosiddetto ‘processo breve’ e le previsioni del DPEF 2010/13, non vi è nessuna risposta nella legge finanziaria per la giustizia: nessun investimento, nessun progetto di modernizzazione ma solo una proposta di Ordinamento Professionale respinto dalla maggioranza dei lavoratori che allungherà i tempi dei processi.

Il Ministro Alfano dimostra di non dire la verità quando parla di accelerazione dei tempi dei processi perché ha proposto un Ordinamento professionale che demansiona e dequalifica i lavoratori garantendo un sicuro peggioramento del servizio, ed è determinato a portarlo avanti con la firma di due sole OO.SS. minoritarie contro la maggioranza delle OO.SS che hanno presentato a loro volta una proposta unitaria.
Chiediamo alle forze politiche ed al Governo di fermare questa operazione che porterà allo sfascio della giustizia e di discutere di un vero progetto partendo dal “Patto per la giustizia e per i cittadini” firmato dalle OO.SS. che oggi scenderanno in piazza e da tutte le magistrature associate, dagli avvocati e dalle associazioni dei dirigenti.

Le OO.SS. FPCGIL, UILPA, RdB e FLP nei prossimi giorni indicheranno la data per lo sciopero contro questo progetto di smantellamento della giustizia.

FPCGIL UILPA FLP RdB
Grieco Pilla Piazza Martullo


Comunicato del 15 dicembre

 
Si è svolta oggi la prevista riunione per la prosecuzione della discussione sul Contratto Integrativo della Giustizia.

L’amministrazione, dopo aver fatto un accordo ‘sottobanco’ con la CISL e l’UNSA, ha ribadito la sua proposta di Ordinamento Professionale che viola il CCNL 2006/09.

Abbiamo dunque presentato una proposta unitaria di accordo completa dell’ordinamento professionale redatto ai sensi del CCNL 2006/09, che vi alleghiamo. Tale proposta trova la sua ragione nell’impegno assunto dal Ministro Alfano nell’allegato al dpef 2010/13 e ricompone i profili professionali attualmente collocati su due aree con una temporalità per i passaggi tra le aree scandita in due anni, comprende inoltre un immediato passaggio economico per tutto il personale, con procedure semplificate ed accelerate, secondo il vecchio ordinamento.

Ciò ha dimostrato una mediazione responsabile verso le posizioni dell’Amministrazione da parte di questa maggioranza sindacale, pur di raggiungere il risultato della ricomposizione dei profili e ottenere la riqualificazione di tutto il personale, nonché per assicurare una più efficace funzionalità degli uffici giudiziari.

L’Amministrazione non è neppure entrata nel merito della proposta e ha dimostrato di avere una posizione ideologica e pregiudiziale; ha proseguito la trattativa con le sole OO.SS disponibili alla sottoscrizione dell’accordo.

Riteniamo che in questo modo l’Amministrazione e chi firmerà l’accordo si assuma una gravissima responsabilità contro i lavoratori con conseguenze devastanti sulla vita quotidiana degli uffici giudiziari e la funzionalità del servizio.

La nostra proposta avrebbe garantito la riqualificazione per tutti senza svuotare completamente il FUA, come invece avverrà con l’accordo tra l’Amministrazione e CISL e UNSA; inoltre il passaggio economico da loro sbandierato non è affatto assicurato per tutto il personale in quanto risponde a criteri selettivi.

Pertanto, ora più che mai, è necessario far sentire la nostra voce e proseguire la mobilitazione contro questo progetto di smantellamento della giustizia; domani tutti a Piazza Montecitorio alle ore 16.00 a protestare contro il Ministro Alfano e la sua Amministrazione.

Entro l’inizio della prossima settimana vi comunicheremo la data dello sciopero unitario.

Roma, 15/12/09

FPCGIL UILPA FLP RdB
Grieco Pilla Piazza Martullo

Documenti

 

 

COMUNICATO STAMPA

PRESIDIO DEL PERSONALE DELL’AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA
CONTRO GLI ACCORDI SEPARATI DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
CHE VIOLANO LA DEMOCRAZIA

Genova, 23 febbraio 2010.
 
Questo pomeriggio si è svolto sotto la sede Rai Regionale il presidio del personale dell’amministrazione giudiziaria contrario agli accordi per il nuovo ordinamento professionale che viola il sistema giudiziario e i diritti dei lavoratori che ne fanno parte.

Nel mese di febbraio, a dimostrazione del grande disagio, i lavoratori della giustizia compiono un’altra iniziativa di protesta dopo lo sciopero del 5 febbraio; il Governo infatti continua a proseguire il progetto di smantellamento della giustizia praticato attraverso la riforma dell’ordinamento professionale. I lavoratori giudiziari per questo motivo vogliono lanciare una grande campagna informativa sullo stato della giustizia e sui diritti di chi ci lavora.

È sotto gli occhi di tutti quanto sia sconvolto lo stato della giustizia in Italia: personale insufficiente, vicino alla pensione e fortemente demotivato per la mancanza di riqualificazione, strutture fatiscenti, mancanza di mezzi per far funzionare l’ordinario e mancanza di risorse da investire in un progetto di modernizzazione. Il Governo, a soluzione di questi evidenti disagi, aveva promesso, tra l’altro, 3 mila nuove assunzioni, ma l’Accordo sul contratto integrativo firmato dall’Amministrazione e da due OO.SS minoritarie (CISL ed UNSA- SAG) ha completamente cambiato le carte in tavola tagliando ogni risorsa necessaria: 7903 cancellieri e 1678 ufficiali giudiziari in meno.

Il passo più preoccupante che caratterizza il nuovo ordinamento professionale, oltre a non rispecchiare il volere dell’intero personale ma solo di una fetta minore dell’apparato, è la frammentazione delle funzioni degli operatori giudiziari ed il conseguente ulteriore allungamento dei tempi delle procedure, a discapito della certezza del giudizio, costituzionalmente sancita sia per la parte lesa che per gli individui sottoposti a procedimenti giudiziari.

Con queste manifestazioni i lavoratori si propongono di informare i cittadini rispetto al tentativo di smantellare l’apparato giudiziario e fare chiarezza su quello che è veramente necessario perché la Giustizia italiana imbocchi la strada corretta dell’efficienza nel rispetto dei lavoratori e dell’utenza.

Fp Cgil, Uil PA, FLP, Rdb Cub Genova

 
 
 
 

Incontro delle OO.SS. con il Direttore ISCOM

MINISTERO COMUNICAZIONI

Il 18 luglio u.s. si è svolto, su richiesta delle scriventi organizzazioni sindacali, l’incontro delle OO.SS. con il Direttore ad interim dell’Istituto Superiore Dott. Marcello Fiori.
Il Direttore dichiara il suo impegno per la valorizzazione dell’Istituto in un ruolo di “centro di responsabilità pubblica” utile sia per i compiti di sorveglianza di mercato nelle telecomunicazioni, sia a supporto di AGCOM per il monitoraggio e la verifica del livello della qualità dei servizi a tutela delle utenze e del cittadino e, nel ripristino delle funzioni di ricerca, ricostruendone i collegamenti con gli enti coinvolti nel campo e ricercando una attiva partecipazione nei progetti di settore sostenuti dall’azione comunitaria.
Una missione certamente del tutto condivisibile, ma che sfortunatamente si scontra con una realtà a dir poco sconcertante in cui si rilevano carenze strutturali nella dirigenza degli uffici, assenza assoluta di risorse economiche e depauperamento delle, pur tutt’ora rilevanti, professionalità e competenze tecniche che allo stato attuale, hanno di fatto congelato la quasi totalità delle attività, molte delle quali di valenza strategica proprio per il perseguimento di quella missione che con tanta enfasi si propone. Non si capisce infatti come possano essere concretizzati nella pratica quegli obbiettivi quando non si realizzano investimenti, aggiornamenti tecnici, formazione e quando, per di più, si lasciano andare notevoli professionalità e know-how, tra l’altro senza un adeguato ricambio.
Il Direttore ad interim dell’ISCOM, nel tentativo di giustificare i parecchi mesi passati dal momento della sua nomina spesi per il riordino della situazione contabile-amministrativa, afferma che la veste di Direzione Generale prevista per l’Istituto nel nuovo DPR di regolamento di organizzazione del Ministero delle Comunicazioni deve considerarsi come una condizione rispondente al perseguimento di quella missione e, una volta approvato il DPR di riorganizzazione ministeriale, propone in un ambito concertativo, di ridisegnare l’assetto degli uffici, eliminando sovrapposizioni e duplicazioni di competenze.
Queste OO.SS. oltre a dissentire fortemente sull’intero impianto del DPR, contestano in maniera netta la trasformazione dell’Istituto in una ordinaria Direzione Generale sia perché non consente di agire con una sufficiente autonomia nella gestione delle attività e soprattutto perché non sarebbe possibile il perseguimento di quella missione. Come sarebbe possibile la progettazione e la gestione di un siffatto centro di eccellenza senza l’acquisizione di quei caratteri di duttilità e di flessibilità indispensabili, ad esempio, al funzionamento delle attività di ricerca, per forza di cose, al passo con i repentini sviluppi e con le notevoli innovazioni di settore?

L’attuale stasi in cui versa l’Istituto, unita a un disegno strategico poco credibile, ci rende estremamente critici, preoccupati e contrari verso l’operato di questa Dirigenza.
Tutto porta a pensare che dietro l’attuale “fermo” ad una pur minimale organizzazione e individuazione di un Direttore a tempo pieno, di dirigenti negli uffici, di attività istituzionali e non , ci sia l’evidente volontà di ridimensionare il già striminzito organico e di svilire e mortificare la missione dell’ Istituto!

Con queste ragioni, chiediamo a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori ministeriali di sostenerci e di appoggiarci nelle iniziative di protesta e di lotta che verranno proclamate allo scopo di contrastare lo svilimento delle funzioni dell’Istituto e per tutelare le professionalità dei suoi lavoratori, nel quadro di una reale e sostanziale valorizzazione del Ministero nella sua interezza.

Roma, 30 luglio 2007

Circolare su attività di chiamata di udienza

 
 

 

Sospensione del sondaggio sulla produttività

 
A seguito della nota CGIL FP di Trento inviata alla locale Direzione Provinciale delle Entrate, l’Amministrazione ha sospeso il sondaggio sulla produttività.

 
 

 

Lettera aperta

 

Roma, 9 gennaio 2009

Al Presidente dell’INPS
Dott. Antonio Mastrapasqua

Oggetto:retribuzione di gennaio

Signor Presidente,
Le scriviamo per sottolineare le forti preoccupazioni in merito alle retribuzioni del personale dell’Istituto, sia in conseguenza del taglio previsto dalla Legge 133/2008, sia in conseguenza dell’insufficiente ipotesi di accordo contrattuale sottoscritta alla fine di dicembre.
Sembra che Lei abbia deciso di non interrompere l’erogazione dell’anticipazione mensile delle somme derivanti dalla Legge 88/1989.
Vogliamo esprimerLe la nostra condivisione per questa scelta se venisse confermata. Pensiamo che sia una scelta coraggiosa di fronte al quadro legislativo e contrattuale vigente. Scelta che, presumiamo, tenga anche conto della volontà di far funzionare al meglio l’Ente.
L’applicazione della cosiddetta legge Tremonti, per quanto riguarda i tagli al salario accessorio, avrebbe ulteriormente mortificato il personale. Personale che ha già visto gli effetti sulla retribuzione in caso di malattia. Personale che, come tutti i lavoratori dipendenti, già ha subito una diminuzione del potere d’acquisto delle proprie retribuzioni e che, come una parte degli altri cittadini, è esposto alle conseguenze di una crisi economica di vaste proporzioni.
Vogliamo, altresì, chiederLe di avere altrettanto coraggio e chiarire al personale i termini della questione e rassicurali circa il fatto che non sarà chiesta loro la restituzione di queste somme né, d’altronde, che le stesse vengano recuperate sugli importi dell’incentivazione ordinaria, in corso d’anno o in fase di conguaglio.
E’ altrettanto chiaro che se si verificassero tali ultime ipotesi, la nostra Organizzazione si opporrebbe con tutti mezzi, comprese le azioni legali.

Distinti saluti.

Il Segretario nazionale FPCGIL
Funzioni Centrali e Agenzie Fiscali

(A.Garzi)

 

 

Note

 

 
Comunicato sulla riorganizzazione – Fp CGIL Fvg Agenzia Entrate
 

 
 
 
 

 

Comunicato

 

DPCM TREMONTI

 

Ieri Tremonti ha firmato un decreto ministeriale “che stabilisce le modalità per la restituzione delle risorse” ai fondi per i trattamenti accessori decurtati dalla L. 133.

Non si tratta dello stanziamento dei soldi ma delle modalità di distribuzione tra le pubbliche amministrazioni che hanno subito i tagli (si parla di 700 milioni).

Il criterio per il recupero delle risorse è quello dei risparmi conseguiti dalle Amministrazioni.

Le Amministrazioni più grandi hanno quantificato in 260 milioni i risparmi del primo semestre.

Ora si tratterà di vedere a quanto ammonteranno le risorse destinate al nostro Ente.

Grazie alla pressione, senza compromessi, che migliaia di lavoratori hanno mantenuta alta a partire dal dl 112 si cominciano a vedere dei primi minimali risultati.
La mobilitazione della CGIL ha costretto il Governo a primi passi indietro sulle assenze fasce orarie e sul precariato e ha portato ad un diverso rinnovo dei CCNL per Sanità e Enti Locali rispetto al nostro.

La FP CGIL ha da subito contrastato la politica del bastone e della carota di questo Governo nei confronti dei dipendenti pubblici, non è una vittoria vedersi restituita parzialmente parte di retribuzione che era già nostra.

Per quanto ci riguarda, prosegue la vertenza per il recupero integrale del salario accessorio senza dover scendere a compromessi rispetto a rinnovi contrattuali, nuovo modello contrattuale, legge di riforma del pubblico impiego.
Non lasciamoci distrarre dal vero obiettivo di questo Governo, ovvero appiattire e destrutturare tutta la Pubblica Amministrazione.

Non c’è nessuna ipotesi per il recupero del comma 3 dell’art. 67 (L’eliminazione del nostro incentivo speciale era prevista dal 112 solo per il 2009 a partire dal 2010, lo stesso dl, ne prevede, a regime, una riduzione del 20% ).

Non c’è certezza di come in futuro si provvederà alla valutazione e alla distribuzione delle risorse destinate alla contrattazione integrativa visto quanto previsto dalla legge di riforma del pubblico impiego (performance individuale, sistemi di valutazione, fasce buoni e cattivi).

Ora speriamo che L’Amministrazione trovi il coraggio di fornirci l’entità del Fondo 2009 e cominci a dare risposte concrete ai lavoratori.

Speriamo inoltre che anche le OO.SS. firmatarie del devastante protocollo Brunetta, che ha dato il via libera alla legge di riforma del P.I., tornino a fare fronte comune per la difesa dei diritti acquisiti dei lavoratori senza se e senza ma.
Nel frattempo continuano a fare i portavoce del ministro Brunetta (vedi ultimo comunicato UIL Inps).

Roma, 03 luglio 2009

p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi

 
 

Giustizia: il Presidente Berlusconi cessi la sua battaglia personale con la Magistratura e si occupi dei veri problemi dei cittadini. Comunicato stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale FP CGIL

Il Presidente del Consiglio torna a parlare di riforma della giustizia, di separazione della carriere e di cambiamento della Carta Costituzionale, dimostrando così di continuare a perseguire interessi personali a scapito di quelli dei cittadini.

La giustizia infatti, a causa dei tagli alle risorse, dei mancati investimenti, di un serio progetto organizzativo è sull’orlo del collasso; alcuni uffici giudiziari sono a rischio di chiusura, le condizioni di lavoro peggiorano di giorno in giorno e solo la buona volontà ed il senso del dovere di chi ci lavora tieni in piedi ciò che rimane della giustizia in Italia.

E’ giunta l’ora che il Presidente Berlusconi cessi questa sua battaglia personale con la magistratura e si occupi dei veri problemi dei cittadini, ovvero di garantire loro una giustizia rapida ed efficiente, come stabilisce la Costituzione della Repubblica.

Roma, 16 ottobre 2009

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