Direttiva emanata dal Ministero della Difesa e richiesta di proroga da parte dello Stato Maggiore Difesa.
Inoltre abbiamo aggiunto la risposta del Ministero alla richiesta dello Stato Maggiore.
Direttiva “sistema di valutazione e misurazione performance individuale del personale civile della Difesa”
CONFUSIONE E PERPLESSITA’ AL MINISTERO DELLA DIFESA:
Il presidente dell’O.I.V. risponde allo Stato Maggiore Difesa sul differimento dell’applicazione della direttiva sulla performance, “…esistono oggettive condizioni che rendono impossibile il rispetto del termine del 31 gennaio 2011..”.
LA FPCGIL DIFESA dichiarando in sede politica la propria contrarieta’ ad una valutazione del personale civile della difesa, non corrispondente alla definizione di precisi obiettivi nell’ambito di progetti lavorativi, RIVENDICA l’applicazione del contratto nazionale che prevede la valutazione del personale, con parametri imparziali e contradditorio tra valutatori e valutati, garantita da un procedimento trasparente ed obiettivo.
Nella stessa Direttiva vengono enucleati con sigle le missioni che “fumosamente” richiamano lo strumento militare e la Mission del Ministero, senza indicare alcuna progettualita’ lavorativa e citando “la diminuzione di risorse finanziarie”.
Si rammenta inoltre la contraddittorietà di SCHEDE DI VALUTAZIONE che riportano una definizione di punteggio, utilizzando il parametro della PRESENZA, oggetto di rilievi della Corte dei Conti e di accuse al sindacato di voler retribuire il salario accessorio (produttivita’) “a pioggia”.
Per opportuna informazione ai lavoratori civili della Difesa, la FPCGIL DIFESA si rende disponibile ad effettuare per il tramite dei territori, tutte le iniziative legali e non, per garantire la reale “ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico” applicando il Contratto Nazionale.
Si allega, lo schema di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri il 21.1.2011, un esempio di scheda di valutazione, la risposta del Presidente dell’O.I.V del Ministero della Difesa.
FPCGIL DIFESA
Noemi Manca
A TUTTI I LAVORATORI
Si è svolto, nella mattinata di lunedì il previsto incontro tra OO.SS. e Amministrazione su problematiche legate all’Area sanitaria.
In particolar modo abbiamo affrontato la questione relativa alla copertura temporanea di incarichi per assenza di Dirigenti Medici di II livello.
Sul documento di lavoro abbiamo suggerito alcune modifiche che saranno valutate dall’Amministrazione e portate al tavolo negoziale nel corso della prossima riunione prevista per il giorno 12/5/2008 alle ore 15,00.
Le modifiche riguardano soprattutto la durata dell’incarico di reggenza che non potrà essere superiore a 18/24 mesi, impossibilità di cumulare più “reggenze”ed infine che il ruolo del sostituto del Dirigente Medico di II livello debba essere affidato, di norma, al B1 incardinato presso la Sede.
*
All’inizio della riunione abbiamo chiesto ulteriori informazioni circa l’autorizzazione all’assunzione delle 275 unità per il 2008 (n. 232 – C1 amministrativi, n. 12 TSRM, n. 9 professionisti ramo legale, 22 Dirigenti II fascia).
L’Amministrazione ci ha comunicato che lo schema del DPCM è stato definito ed inviato al Ministero dell’Economia per le valutazioni di competenza (che seppur ancora non ha espresso il proprio parere, da notizie informali non dovrebbe creare ulteriori ostacoli).
Concluso l’iter avverrà la pubblicazione del DPCM che permetterà l’assunzione delle 275 persone interessate.
Conseguentemente ci saranno le condizioni idonee alla stabilizzazione dei contratti dei colleghi CFL.
Seguiranno ulteriori informazioni.
Roma, 8 maggio 2008
IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INAIL
Roberto Morelli
Le operazioni di scrutinio sono arrivate ad un quarto del totale e i votanti superano il numero degli iscritti alla FP–CGIL.
I NO si confermano al 95% dei votanti.
Alcuni esempi.
Sede Centrale del Ministero del Lavoro: 1012 addetti, 52% votanti, 93% di NO
INPS sede provinciale di Napoli: 468 addetti, 59,6% votanti, 94,5% di NO
Corte d’Appello e Trib. minori di Milano: 1523 addetti, 32,2% votanti, 96,7% di NO
Agenzia del Territorio di Caserta: 151 addetti, 80,1% votanti, 100% di NO
Tribun. Santa Maria Capua Vetere: 338 addetti, 63,9% votanti, 98,1 di NO
Agenzia delle Dogane Reg. Liguria: 433 addetti, 57% votanti, 95,1 di NO
Adesso le lavoratrici e i lavoratori delle Amministrazioni Centrali dimostreranno la loro contrarietà agli accordi separati, nonché alle politiche del Governo che penalizzano tutti i lavoratori dipendenti ed in special modo i lavoratori del Pubblico Impiego, partecipando numerosi allo sciopero generale del 13 febbraio e alla manifestazione a Roma, in piazza San Giovanni.
Roma, 10 febbraio 2009
Si è svolta il 12 marzo scorso al ministero della giustizia una riunione avente per oggetto la notificazione telematica inserita nei progetti di legge delega legati alla riforma della procedura civile e penale.
Per l’amministrazione era presente il capo dipartimento Birritteri che ha illustrato le modalità tecniche che riguardano le notificazioni e le comunicazioni sia in materia civile che in materia penale.
L’innovazione che ci è stata presentata e che in realtà è già in corso di sperimentazione, porta con se delle conseguenze riguardo il lavoro e le attribuzioni degli ufficiali giudiziari fino a coinvolgere i modelli organizzativi oggi esistenti.
Abbiamo perciò chiesto che la discussione fosse della giusta ampiezza e investisse la capacità progettuale dell’amministrazione che fino a questo momento non era ben chiara.
Al momento si tratta di una legge delega che quindi per essere operativa avrà bisogno di aggiustamenti concreti, allo scopo di entrare nel merito dei singoli problemi si terranno altri incontri anche allo scopo di discutere il ruolo dell’ufficiale giudiziario con particolare riferimento ad ulteriori attribuzioni professionali che vadano nel senso di un miglioramento del servizio e della valorizzazione delle competenze dei lavoratori e delle lavoratrici degli uffici NEP.
Giovedì 19 siamo stati convocati dalla commissione giustizia del Senato proprio sulla situazione degli ufficiali giudiziari vi terremo informati anche dell’andamento di tale audizione.
Dopo la manifestazione del 4 aprile convocheremo una riunione allo scopo di valutare al meglio le eventuali iniziative che dovremo intraprendere.
roma, 18 marzo 2009
Per FP CGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone
D.lgs. 150/09. Sistema di valutazione della performance
Il decreto in oggetto, ha previsto l’instaurazione di un sistema di valutazione della performance per il personale non dirigente della P.A. che, nel caso dell’Amministrazione della Difesa, riguarderà il solo personale civile.
L’Organismo Indipendente di Valutazione, ai sensi della citata normativa, dovrà provvedere, entro il 30 settembre p.v., a definire i criteri funzionali ai quali il sistema di valutazione dovrà fare riferimento in sede di concreta applicazione, a far data dal 1° gennaio 2011.
Attesa la grande novità introdotta dalla normativa in parola e le notevoli ripercussioni che la stessa produrrà in capo al personale civile sotto il profilo professionale ed economico – alla luce dell’incidenza che la valutazione medesima avrà in termini di progressioni economiche e di distribuzione del salario accessorio – queste Organizzazioni Sindacali richiedono un urgente incontro con le SS.LL. al fine di poter fornire un utile contributo di idee e di valutazione nel corso dell’attuale fase di predisposizione dei criteri che andranno a comporre il sistema in argomento.
A Cortina D’Ampezzo dal 10 al 12 settembre si terrà il “Primo raduno nazionale Vigili del Fuoco”. L’evento avrà i connotati di una festa istituzionale, e per certi versi non ci esalta l’esibizione di uomini e mezzi, utile a mostrare una realtà edulcorata, lontana dalle difficoltà vissute dal Corpo. È per noi necessario sfruttare il momento per rompere il muro del silenzio che si è alzato attorno ai Vigili, al loro lavoro, alle condizioni in cui operano.
Il secondo giorno prenderemo parte alla tavola rotonda dal titolo “il futuro del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”. Sarà il primo passo per rimettere al proprio posto alcuni tasselli. Non riterremmo utile celebrare il Corpo e le sue professionalità, l’impegno dei suoi uomini, senza denunciare le criticità della struttura organizzativa, dalla carenza d’organico alla piaga del precariato, alla scarsezza di mezzi e risorse. Ce lo impone il nostro ruolo.
Se il raduno ha un senso, è quello di dare visibilità ai problemi che i Vigili del Fuoco incontrano nel loro lavoro, molti dei quali causati dalla riforma del Corpo, che ha burocratizzato e centralizzato l’organizzazione del soccorso, bloccando di fatto le attività operative e amministrative.
É utile ricordare, tra un elogio e una parata, che i Vigili sono lavoratori, tecnici, operai, soccorritori a cui di recente è stato sottratto il diritto al contratto, ormai divenuto un atto burocratico emanato per decreto, con spazi di democrazia sindacale limitatissimi. È intollerabile che i Vigili siano senza contratto da quasi tre anni, con qualifiche bloccate da procedure burocratiche e macchinose, peraltro senza vedersi riconosciuto il pagamento delle competenze accessorie arretrate dovute agli uomini impegnati nelle emergenze nazionali.
Per rilanciare la funzione e la qualità del lavoro dei Vigili è necessario restituire al Corpo un ruolo primario nel sistema di Protezione Civile, decentrare risorse e autonomia decisionale, ma soprattutto investire risorse.
Da Cortina lanceremo una campagna di mobilitazione sulle vertenze aperte, a partire da quella contro il taglio del 50% delle risorse destinate al personale discontinuo all’interno della più generale battaglia della Cgil contro i tagli al personale del pubblico impiego.
Roma, 9 settembre 2010
ATTACCARE LE REGOLE DELLA DEMOCRAZIA È ATTACCARE I CITTADINI
Dichiarazione stampa di Florindo Oliverio, Segretario Generale FP CGIL Lombardia
Si allega, il comunicato relativo alla riunione di ieri pomeriggio presso la Direzione generale per il personale civile su FUA 2011 e i relativi accordi.
Roma, 16 giugno 2011
FP CGIL DIFESA
Noemi Manca
INCONTRO PERSOCIV 15 GIUGNO 2011 IPOTESI FUA 2011
In merito all’ipotesi di Accordo FUA 2011 dell’amministrazione che vi alleghiamo, la FPCGIL DIFESA ha espresso la seguente posizione al tavolo:
* Ammontare dei FONDI A.D. E A.I.D., verrà inserita da parte dell’Amm.ne la specifica relativa al risparmio di circa 700.000 euro che verrà ripartito sulla quota medio pro-capite del FUS di ciascun Ente;
* Posizioni Organizzative, dopo aver preso atto che l’Amministrazione intende INFORMARE le OO.SS. solo della somma complessivamente stanziata e il numero totale delle unità, alle quali attribuirà una indennità per incarichi di responsabilità, abbiamo chiesto formalmente che venga convocato un tavolo tecnico per la verifica dell’attribuzione degli incarichi e dei criteri adottati;
* Particolari posizioni di lavoro – turni e Reperibilità, dopo aver verificato che la somma assegnata ai turni è stata diminuità, rispetto alle particolari posizioni e la nuova indennità di cantiere, la FPCGIL DIFESA ha ribadito la propria perplessità rispetto a tante altre particolari posizioni che nel corso degli anni sono state rappresentate a questa O.S. e che, il solo riconoscimento dell’indennità di cantiere provocherebbe disparità di trattamento. A tal proposito, formuleremo una nostra richiesta di modifica dell’art.6;
* Indennità di mobilità- ancora una volta abbiamo ribadito la nostra posizione rispetto alla disparità di trattamento per il personale reimpiegato di Pavia e altri Enti, pur riconfermando la nostra sigla alla modifica dell’Accordo FUA 2010, ci siamo resi disponibili alla sigla di UN PROTOCOLLO D’INTESA con l’Amm.ne l fine di sanare tale disparità;
* FUS pur apprezzando la modifica che l’Amministrazione ha effettuato sulla base della nostra proposta di ribadire la rilevanza della contrattazione locale, abbiamo espresso perplessità sul punto a e b, dell’art.11 (10% per imprevedibili esigenze e limite del 15% per turni e reperibilità);
* FUS abbiamo rinnovato la richiesta che il coefficiente sia modificato tra 1 e 1,20 e richiesto per quale motivo le indicazioni da dare alle OO.SS. locali e R.S.U., sulle assenze da considerarsi presenze, Sono state espunte.
L’Amministrazione ha espresso l’ipotesi di un nuovo incontro con le OO.SS. o l’invio di una formale ipotesi di Accordo da sottoporre alla firma delle OO.SS.
In allegato troverete la richiesta dettagliata che la FPCGILDIFESA invierà AL DIRETTORE GENERALE per le parti dell’ipotesi di Accordo che non condividiamo e per le quali chiediamo una modifica.
Ci riserviamo di convocare prima dell’ulteriore incontro una delegazione trattante e il coordinamento Nazionale dei delegati Cgil Difesa.
FP CGIL DIFESA
Noemi Manca
Alle segreterie territoriali FPCGIL
Ai delegati ed eletti RSU Fp Cgil
Ministero della Difesa
Oggetto: RIFORMA DEL MINISTERO DELLA DIFESA
– AREA TECNICO INDUSTRIALE –
Con la conclusione della fase di illustrazione tecnica della “Proposta unitaria ed organica per la soluzione delle problematiche degli Arsenali e degli Stabilimenti a carattere tecnico industriale della Difesa”, consegnataci nell’ultima riunione di Luglio avuta con il Ministro della Difesa Parisi, si da formalmente avvio alla fase di confronto sindacale sul tema della più complessiva riforma del Ministero.
Prima di esporre le valutazioni in merito, riteniamo opportuno e doveroso ricordare che al Ministero della Difesa, è stato sottoscritto in data 3 luglio 2007, un “MEMORANDUM D’INTESA SULLE RIORGANIZZAZIONI DEL MINISTERO DIFESA E SULLE SOLUZIONI DELLE VERTENZE IN ATTO”.
Tale documento sancisce alcuni principi che è bene ricordare e tenere presenti in questo particolare momento:
* In qualsiasi processo di riorganizzazione verrà proposto, il sindacato si confronterà secondo i principi di CONCERTAZIONE E PREVENTIVA INFORMAZIONE;
* Che una riorganizzazione è al momento attuale necessaria, affinché si raggiunga un’accrescimento della capacità produttiva, mediante la qualità dei servizi e garantendo la funzione e il VALORE PUBBLICO delle diverse attività lavorative;
* La riorganizzazione avverrà con il coinvolgimento delle OO.SS e CON L’ESPLICAZIONE DEI COSTI E DEGLI IMPATTI SULL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO;
* Obiettivo: CIVILIZZAZIONE DELLE FUNZIONI NON SPECIFICHE DELLA COMPONENTE MILITARE;
* Miglioramento delle condizioni di lavoro e possibili REINTERNALIZZAZIONI di attività affidate all’esterno.
Inoltre nel delineare un percorso condiviso con le OO.SS. nel memorandum sono stati individuati una serie di interventi legislativi e non, al fine di raggiungere gli obiettivi sopra delineati.
E’ bene rammentare preliminarmente che la Fp Cgil, sullo specifico tema dell’area tecnico industriale ha da tempo dichiarato che:
* quella tecnico industriale della Difesa (compresa ovviamente l’attuale Agenzia industria Difesa) è senza dubbio l’area che più necessita di un intervento riformatore forte, quella dove, più di altre, deve sostanziarsi un cambio di passo epocale e coraggioso che si ponga l’obiettivo di fermare il progressivo e pericoloso degrado degli insediamenti e che rilanci una nuova politica industriale ed occupazionale nel settore
* per fare ciò è indispensabile riconoscere che il governo di realtà così complesse e speciali, quali quelle tipiche dell’area, non può più essere garantito utilmente dal rapporto univoco, unilaterale e spesso anche poco rispettoso dei bisogni del lavoro, che gli Stati Maggiori di ogni singola Forza Armata hanno scelto invece di mantenere ed alimentare fino ad oggi, con i risultati che conosciamo
* va ridefinito, quindi, un rapporto diverso fra le gerarchie militari e gli insediamenti industriali che lo assimili, trasformandolo radicalmente, a quello che normalmente si struttura fra un committente ed un esecutore.
* c’è bisogno di un modello che trasformi l’attuale area tecnico industriale in un ente terzo rispetto alle forze armate; un ente che abbiamo dichiarato deve essere pubblico e civile (totalmente civile) e che deve potersi rapportare in maniera egualitaria, da un lato, con il Ministro della Difesa e, dall’altro, con gli Stati Maggiori; da una parte il Governo che declina le priorità del Paese in tema di Difesa interna ed internazionale e, dall’altra, le FF.AA. le quali, sulla base delle priorità definite, forniscono agli enti produttivi dell’area i loro bisogni industriali, logistici, manutentivi.
* questo nuovo modello, tipicamente industriale, dovrà essere organizzato e gestito attraverso l’adozione di assetti, procedure e capacità di intervento profondamente diversi da quelli tipicamente ministeriali. Un modello che deve saper difendere e rilanciare la caratteristica totalmente pubblica delle attività.
E’ attraverso questo filtro che la Fp Cgil ha analizzato la proposta del Governo.
Una proposta che giudichiamo, intanto, viziata da un grave errore di fondo, quello, cioè, di non aver affidato lo studio e l’analisi a soggetti diversi da quelli che in parte hanno concorso, a vario titolo, a produrre lo sfascio ed il degrado che oggi caratterizzano gli insediamenti industriali.
Da questo vizio di fondo l’assoluta assenza di un benché minimo approfondimento sulle motivazioni e soprattutto sulle responsabilità per quel che anche lo stesso Governo giudica “una situazione di grave crisi”; quasi che nulla sia successo in questi ultimi anni e che quella crisi sia stata determinata da una congiuntura astrale particolarmente negativa.
La Fp Cgil ed i lavoratori della Difesa sanno, invece, che le responsabilità fanno capo ai vertici politici e militari, che con le loro scelte hanno determinato il lento, ma irreversibile, declino dell’ultima attività industriale pubblica. Questa analisi e le denunce avanzate ripetutamente dalla nostra organizzazione rafforzano il bisogno che il nuovo modello verso il quale orientare le scelte dovrà irrimediabilmente modificare il rapporto tra gli Stati Maggiori e la gestione dell’area industriale, garantendo la totale caratteristica civile.
Rispetto al ventaglio di ipotesi e di prospettive che lo studio avanza, quelle, cioè, sinteticamente riassumibili nello schema MANTENIMENTO DELLA SITUAZIONE ATTUALE / AGENZIA / ENTE PUBBLICO ECONOMICO, la Fp Cgil dichiara:
* la forte preoccupazione che il mantenimento dell’attuale assetto organizzativo/normativo comporti l’esaurimento delle attività svolte, spostandole sempre più verso il settore privato. Infatti quella che appare una rinnovata attenzione politica alle attività industriali della Difesa, prevede, comunque, la trasformazione rispetto all’attuale modello di gestione dell’area. Il modello ministeriale non si è rivelato, nella maggior parte dei casi, adeguato ad attività che si confrontano con il mercato privato.
* la sua assoluta contrarietà all’ipotesi di un processo di trasformazione, pur graduale, dell’area industriale in un Ente Pubblico Economico; la ragione della nostra opposizione trova ragione nella convinzione che le attività industriali della Difesa devono rimanere pubbliche, anche per il valore democratico e di garanzia che la presenza civile in questa area rappresenta per l’intero Paese. Questi principi non possono essere ridotti ad un mero valore economico all’interno di un bilancio industriale. Esigenza, quest’ultima, che non verrebbe soddisfatta dall’Ente Pubblico Economico, il cui sbocco naturale sembra essere una Società per Azioni. La FPCGIL ribadisce che intende mantenere il rapporto di lavoro pubblico in questo specifico settore. Ove, si realizzasse l’E.P.E. il rapporto di lavoro sarebbe privato.
* La sua intenzione di contrapporre all’unica ipotesi prospettata dal governo, quella dell’E.P.E., che solo grazie al nostro tempestivo intervento non è stata già inserita nella finanziaria, un modello che risponda a due requisiti fondamentali: natura completamente pubblica e civilizzazione. Un modello che conseguentemente superi quello dell’attuale Agenzia Industria Difesa che si è rivelata una disastrosa esperienza, e che si caratterizza per la capacità di autonomia di gestione e di possibile autofinanziamento. Il soggetto giuridico nell’attuale panorama delle Pubbliche Amministrazioni che risponde alle necessità e alle caratteristiche che abbiamo sempre sostenuto è quello dell’Agenzia.
* La sua volontà di affermare pienamente il principio della CIVILIZZAZIONE , attraverso un modello gestionale imperniato sulla dirigenza civile, l’unica in grado di garantire flessibilità e caratteristiche manageriali tipiche di un insediamento industriale. Sarà opportuno, inoltre, una particolare attenzione al reclutamento delle elevate professionalità tecniche, necessarie ad un settore specifico come quello degli armamenti.
* la sua disponibilità a discutere di piani industriali che devono essere accompagnati dalle risorse finanziarie necessarie per il loro realizzo, e che prevedano la possibilità di interventi sul personale (sblocco del turno-over- formazione professionale del personale dipendente- trasferimento Know-how). I piani devono anche prevedere i necessari interventi di reinternalizzazione utili ad un corretto ed efficiente funzionamento dell’area industriale. E’ fondamentale che i piani industriali e soprattutto il reperimento delle risorse, siano definiti anche temporalmente.
* La sua disponibilità a discutere relativamente alle aree demaniali e al patrimonio immobiliare della Difesa.
La riconsegna di immobili e aree non utilizzate e di non “interesse strategico” per la Difesa è condivisibile.
Per quelle aree e infrastrutture attualmente in uso da strutture militari e che presentano dei costi insostenibili per la ristrutturazione e messa in efficienza anche ex lege in materia di sicurezza del lavoro, la dismissione diviene percorso obbligato.
Ma tale dismissione e/o cessione dell’area deve garantire un reinvestimento nell’area industriale per il suo rilancio.
In tal caso, specifici accordi di programma, possono tutelare processi di riorganizzazioni e dismissioni.
E’ sulla base di questo orientamento che la Fp Cgil parteciperà al confronto di merito che rivendichiamo debba aprirsi immediatamente con il Governo ed è attraverso quest’impostazione che giudicheremo le scelte, anche immediate, che si sostanzieranno all’interno del Ministero e del Governo, a partire, ovviamente da quelle che verranno assunte nella prossima legge finanziaria sulla quale, a breve, illustreremo le nostre richieste.
il Segretario Nazionale
Fp Cgil Funzioni Centrali
Alfredo Garzi
Roma 27 Settembre 2007