Lettera unitaria all’On.le Maurizio Sacconi, Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.
Roma, 15 maggio 2008
A tutte le lavoratrici ed i lavoratori Mef
Da molto tempo l’Amministrazione Mef sta trascurando di far giungere qualsiasi notizia, qualsiasi segnale, su qualsiasi tema od oggetto possibile di confronto negoziale.
Certo tutto ciò non è rassicurante, soprattutto se confrontato con notizie di stampa della scorsa settimana che davano come già decisa la totale chiusura degli uffici Mef in alcune provincie.
Notizie da verificare: il primo soggetto a dover dichiarare qualcosa dovrebbe essere lo stesso Ministero.
Per quanto ci riguarda noi sapevamo che, diversamente che per la Sede centrale, il processo di riassetto organizzativo delle sedi periferiche avrebbe dovuto essere ancora in fase di studio e valutazione degli Uffici Mef.
Ad accelerare e sconvolgere tale condizione è invece intervenuto oggi il decreto legge 39, del 28 aprile 2009, che, all’articolo 12, comma 2, in tre periodi, stabilisce che:
entro 30 gg. dal decreto stesso un DM del Ministro Tremonti provvederà alla revisione delle articolazioni periferiche del Ministero stesso;
alla diminuita numerosità dell’organico Mef potrà corrispondere una rideterminazione degli organici dei Monopoli e delle Agenzie fiscali;
il personale Mef da mobilitare transiterà prioritariamente nelle summenzionate Amministrazioni.
Non c’è che dire: questo è un Governo cui piace esercitare decisionismo brutale.
Non condividiamo queste modalità e tuttavia siamo in attesa del rispetto degli impegni assunti dall’On. Giorgetti, nel corso dell’incontro a suo tempo avuto in proposito.
In ogni caso, vorremmo e lo diciamo con estrema chiarezza negoziare le modalità della mobilità, come a suo tempo assicurato dallo stesso Sottosegretario.
Sappiamo peraltro che su altri fronti, come la trattativa sul Fua, in alcune sedi, si stanno manifestando, da parte di taluni Dirigenti, strani orientamenti che tentano forse di anticipare presunti (forse non tanto presunti) orientamenti del Governo; quanto meno del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione. Senza voler interferire con le trattative locali, ci sembrerebbe tuttavia anomala l’esibizione di criteri finora non previsti contrattualmente e tanto meno mai negoziati.
Anche su questo fronte, il nostro rapporto con l’Amministrazione si ferma allo scorso mese, quando la Parte pubblica ci notificò l’ammontare del Fua 2008.
Non ci risulta che non verrà pagato l’acconto Fua 2009 (altra voce attualmente in circolo). Ci rendiamo conto che questo non vuol dire nulla, rispetto all’insorgere di cattive abitudini.
Quel che vogliamo dire è che ad oggi non possiamo denunciare altro, nei confronti dell’Amministrazione, che ritardi e una pesantissima carenza nell’informazione: in proposito rammentiamo solo i concorsi interni, sui quali pesano ricorsi vari e varie sentenze…
Non comprendiamo invece le accuse di una O.S. che ci accolla menzogne a proposito del salario accessorio, ignorando quante lavoratrici e lavoratori ci hanno testimoniato, con la protesta, la loro partecipazione.
E’ dalla pubblicazione del decreto 112 fino ai nostri giorni che il Governo rinvia ad un DPCM ipotetico la restituzione dei compensi legati al salario accessorio.
Per adesso continuiamo ad avere una sostanziosa decurtazione del FUA 2009 e la totale sospensione del comma 165. E ad oggi questi sono i fatti.
Oltre a ciò, per chi ama documentarsi, c’è da leggere lo schema ufficioso di decreto legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, dove si continua a rinviare la questione del recupero del salario accessorio, mentre invece si provvede a demolire (la cura è del Ministro Brunetta) la contrattazione, a qualsiasi livello, i sistemi di valutazione della dirigenza e del personale, la certezza del salario accessorio ed altro ancora.
E questo riteniamo sia un possibile, futuro, gravissimo danno per tutti i lavoratori e per l’insieme delle organizzazioni sindacali, oltre quanto già fatto da questo Governo.
Non riteniamo utile perdere tempo in stanche e usurate battute.
Invitiamo l’Amministrazione ad aprire tempestivamente un confronto che ormai latita da tempo.
Il silenzio non è d’oro. Talvolta è colpevole.
Roma, 29 aprile 2009
Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil Il Responsabile del Comparto Funzioni Centrali
M.E.F. Fp Cgil Nazionale
Daniele Nola Vincenzo Di Biasi
Premesso che la FP CGIL non ha firmato l’accordo definitivo, per i motivi che vogliamo ribadire in questo comunicato, teniamo a precisare che su un unico aspetto siamo totalmente d’accordo: nella dichiarazione congiunta, allegata all’accordo è stato previsto, nel futuro accordo economico F.U.A 2009, “un accantonamento di risorse da destinare al personale delle Direzioni del lavoro della regione Abruzzo interessate dal sisma del 6 aprile2009”.
Roma 14 maggio 2009
Il giorno 19/06/09 l’Amministrazione ha convocato la delegazione trattante con all’ordine del giorno “informativa sul precariato, piano di mobilità ed assunzione”.
Mi scuso per il ritardo del comunicato ma attendevamo alcune risposte dal capo dipartimento (ARES Latina, riunione del comitato di settore per l’intera applicazione del contratto ai precari, ecc., che non sono arrivate.
Il Direttore Generale ci ha informati che la CRI intende bandire dei concorsi pubblici per un totale di 90 posti, suddivisi per le diverse aree e figure professionali, l’elenco dei posti messi a concorso è presente sul sito della CRI.
Di questi 90 posti il 20% sarà riservato all’attuale precariato.
Ricordiamo ai compagni che questo concorso non centra con il processo di stabilizzazione ma è una vecchia autorizzazione del Ministero che autorizzando i passaggi d’area (il cosiddetto III step), né subordinò una percentuale per l’accesso dall’esterno, sono per l’appunto questi 90 posti.
Abbiamo chiarito la genesi di questo concorso per evitare che qualcuno possa spacciarlo come l’inizio del processo di stabilizzazione.
Nel merito non siamo contrari a priori ma ricordiamo che la soluzione al precariato in Croce Rossa è ben lontana.
Il Commissario ci ha poi informato su alcune trattative in atto con alcune Regioni e Provincie.
La provincia Autonoma di Trento nella figura del presidente Dellai avrebbe manifestato la volontà di stabilizzare il servizio del 118 con l’assunzione dei precari CRI.
Proseguono le trattative con la Regione Puglia.
Particolare attenzione è stata posta al problema del 118 della provincia di Latina che in questi giorni ha allarmato i lavoratori per un susseguirsi di voci incontrollate.
La CGIL FP ha ribadito al Commissario che non ci possono essere soluzioni che interessano solo alcuni settore del 118.
Abbiamo ricordato al Commissario che il servizio essendo regionalizzato, per sua natura non può che trovare una soluzione che coinvolga tutto il precariato della Regione, compresi anche gli altri servizi regionali (CEM ed altro).
Il Commissario nel trovarsi d’accordo con la CGIL FP ha ribadito che le possibili soluzioni che si stanno studiando con la Regione Lazio sono per l’intero pacchetto del precariato.
Confermiamo comunque a tutti i lavoratori che vigileremo sullo sviluppo di queste situazioni e comunicheremo ulteriori novità.
Per ultimo, in riferimento alla sostituzione del Dott. Iocchi come direttore del Provinciale di Roma, abbiamo diffidato l’Amministrazione nell’attuare la solita politica degli amici degli amici.
La nomina dovrà prevedere tutti i passaggi contrattuali necessari.
Qualora ciò non accadesse ci riserviamo di attuare tutte le forme che riterremmo opportune per contrastarla.
Il Coordinatore
Pietro Cocco
Successo della manifestazione nazionale della Vertenza Salute oggi a Roma, che ha visto strapiena con centinaia di medici la sala del Cinema Fiamma a Roma, dove sono intervenuti i segretari nazionali dei sindacati promotori.
Sotto una pioggia battente è stata poi circondata con una catena umana di camici bianchi la sede delle Regioni a Roma dove è stato simbolicamente consegnato un “Impegno per la sanità pubblica” con la richiesta di sottoscrizione ai candidati alle Presidenze.
Di recente, la direzione generale dell’innovazione tecnologica ha spedito alle sedi del territorio una sorta di editto, che come tale, è fitto di autorizzazioni, divieti, e velate minacce.
Sono anni che la direzione dell’innovazione tecnologica reagisce con note come questa citata, quando le si chiede, e si chiede in generale all’Amministrazione. di prendere atto di questo:
– esistono e funzionano da anni una applicazione di supporto alle ispezioni, una applicazione di gestione del personale, e malgrado i pochi strumenti a disposizione sul territorio altre applicazioni di supporto, che sono sviluppate, sperimentate e mantenute da personale interno, personale con profili specifici: informatici, ispettori, amministrativi con forti competenze sui temi.
Ora, se questo non fosse vero chiediamo:
– da dove vengono i dati per le statistiche delle ispezioni? da SGIL? dal fantomatico portale della vigilanza?
– quanti anni ci vogliono (ne sono già passati 2 abbondanti) per mettere a punto un programma di gestione del personale che dal punto di vista funzionale, non ricorderà neanche lontanamente GLPERS?
– sono le applicazioni prodotte all’interno, le anomalie da rimuovere? Non sarebbe meglio trattare come anomale le decine di applicazioni, che tanto sono costate all’Amministrazione, e che non si sa ancora se hanno prodotto benefici (borsa lavoro che a volte ritorna, sgil, il portale delle ispezioni, il software della gestione delle conciliazioni, il controllo di gestione nelle sue diverse versioni, la gestione del personale e così via)?
Ritorniamo alla nota che apre con una rappresentazione della complessità del sistema che la direzione dell’innovazione tecnologica è chiamata a gestire, una complessità normale di questi tempi, e che tutta la Pubblica Amministrazione, non solo il Ministero del lavoro, affronta e gestisce.
Al secondo capoverso sono citati il Ministero dell’innovazione e della pubblica amministrazione e la DigitPA, enti, che ci preme sottolineare, nell’emanare le regole tengono sempre conto del contenimento della spesa, dell’integrazione dei sistemi, del riuso del software, dell’economicità delle applicazioni.
Per quanto riguarda la sicurezza informatica, essa non è uno stagno, ma un processo nell’ambito del quale si vigila e si implementa, tanto è che ogni anno per redigere il Documento Programmatico della Sicurezza, si rilevano le criticità e si indicano le azioni intraprese o da intraprendere per mettere in sicurezza i sistemi.
Siamo d’accordo sul fatto che i pacchetti software presenti sui client debbano essere conosciuti dalla direzione dell’innovazione tecnologica e con essa debbano essere concordate le modalità di installazione, ma ci dispiace constatare che si fa cenno solo a pacchetti sottomessi a licenza commerciale: esiste un mondo, assolutamente integrabile e sicuro, di software libero da licenza che puo’ essere utilizzato sui client e sui server, ed esistono sempre più esempi di soluzioni “miste” nelle architetture della Pubblica Aamministrazione.
Infine, la legge che riguarda il trattamento dei dati personali e il codice della privacy, non vieta l’uso di alcuno strumento atto alla raccolta, alla elaborazione, e alla detenzione dei dati (dai dati pubblici ai dati giudiziari), ma detta le regole affinchè, per ciascun trattamento, siano sempre riconoscibili i responsabili, gli incaricati e le procedure adottate in termini di natura, manipolazione e sicurezza del dato.
La direzione dell’innovazione tecnologica, oltre al rinnovo e all’ammodernamento quasi parossistico dei sistemi centrali e delle dotazioni strumentali, giacchè la tecnologia lo permette, potrebbe occuparsi un po’ di integrazione di sistemi; ma le politiche della direzione dell’innovazione tecnologica sui sistemi informativi, se ci sono, sono sconosciute a molti e le uniche risposte che si possono avere, come si ribadisce in chiusura, sono quelle rilasciabili dal servizio di supporto Help Desk.
Ancora a proposito di politiche e obiettivi, l’Amministrazione ha previsto per gli informatici di area III, su indicazioni della direzione dell’innovazione tecnologica, una formazione di natura operativa su temi e procedure, tra l’altro, già note alla gran parte degli informatici del territorio, come se i funzionari informatici non fossero di pari rango dei funzionari con altri profili.
Riteniamo, per concludere, che questa Amministrazione potrebbe governare meglio e con una maggiore garanzia di risultato e di economicità i progetti che riguardano i sistemi informativi, se investisse sulle risorse umane interne e spendesse un po’ di energie per creare le condizioni organizzative affinchè tutto il personale con profilo nformatico possa, finalmente, partecipare attivamente alle fasi di coordinamento, progettazione, realizzazione e messa in esercizio dei sistemi.
Roma, 11 maggio 2010
Le indiscrezioni di stampa relative alla manovra economica, non solo indicano uno stop per ben tre anni del contratto e il blocco del turn over, che penalizzerebbero tutti i lavoratori del pubblico impiego, ma anche il taglio del 10% dello stipendio oltre 75.000 euro dei dirigenti pubblici, che colpirebbe tanti medici e veterinari. Se le ipotesi diventeranno realtà la nostra risposta sarà adeguata.
Di seguito la notizia della protesta dei dirigenti riportata oggi sul Corriere della Sera con la posizione della Cgil.
CCNI: PROGRESSIONI ECONOMICHE
PARLANO I NUMERI
Ad un anno esatto di distanza dal precedente, pessimo, accordo sulle progressioni economiche, che questa O.S. non aveva siglato, il 3 novembre 2010 la FP CGIL ha firmato il nuovo accordo (vedi files allegati) che ha modificato sostanzialmente, sotto molti punti di vista, il primo perché lo ritiene un buon accordo per questi motivi:
– La FP CGIL ha firmato l’accordo del 3 novembre u.s. sulle progressioni economiche (vedi i files allegati) perché è un buon accordo tenendo conto anche che il numero complessivo delle progressioni previste è di 5240 passaggi su 7973 lavoratori presenti in servizio al 31/12/2009(pari a circa il 66% del totale – vedi tabelle allegate).
– Questa O.S. lo ritiene un buon accordo anche perché comparandolo col precedente, che la FP CGIL non ha voluto firmare, le progressioni messe a disposizione del personale sono passate dal 27,95% al 65,72%: più del doppio.
Tutto ciò anche se:
– Questo è un buon accordo ma non ottimo perché, purtroppo, non ci sono i passaggi d’area in quanto la normativa attuale (vedi la “controriforma Brunetta” e la legge 122/2010) ha reso di fatto inapplicabile, per questo aspetto, il CCNL vigente.
– Questo è un buon accordo ma non ottimo perché, purtroppo, ad oggi non è ancora stato predisposto un calendario di incontri tra le OO.SS. e l’Amministrazione su mobilità, orario di lavoro, copertura assicurativa per la responsabilità civile e rivisitazione del “sistema FUA”.
Roma, 15 novembre 2010
Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Giuseppe Palumbo
P.s.: Alle OO.SS. INTESA/UGL e RDB/USB che fanno i “sapientini” chiediamo se sanno “esattamente” di cosa parlano quano non hanno quasi mai partecipato alla contrattazione e non sono statipresenti neanche agli incontro del 3 e del 10 novembre u.s.?
È facile “non firmare”, credere di sapere tutto e “fare il gioco al massacro contro anche chi si è speso per portare a casa un buon risultato” senza neanche partecipare.