FP CGIL ROMA E LAZIO
Negli uffici dell’Agenzia delle Entrate dai primi giorni di marzo stanno piovendo lettere di risoluzione del rapporto di lavoro per anzianità contributiva e per raggiunti limiti di età .
La modifica apportata dall’art.72 del d.l. 112 del 2008 all’art.16 del d.lgs.503/92 prevede la facoltà dell’amministrazione di accogliere o meno, in base alle proprie esigenze organizzative, le domande di trattenimento in servizio.
Ebbene l’Agenzia delle Entrate ha deciso di adottare una univoca risposta negativa per tutte le richieste di trattenimento i servizio dei suoi dipendenti, abrogando di fatto completamente la possibilità di posticipare il pensionamento previsto dalla legge.
Dalle nuove modifiche del dl112 viene richiesto all’amministrazione di effettuare una valutazione discrezionale, tenendo conto oltre che delle esigenze organizzative e funzionali dell’amm.ne stesssa, delle particolari esperienze professionali acquisite da ogni lavoratore che richiede il prolungamento e dell’efficiente andamento dei servizi.
E’ sicuramente poco comprensibile quali sono gli elementi posti a base della valutazione delle condizioni oggettive , per esempio, delle esigenze funzionali e dell’efficienza dei servizi di quegli uffici operativi in cui sono arrivate risoluzioni a così tanti lavoratori da provocare inevitabili e conseguenti inefficienze specialmente per le attività di assistenza ai contribuenti, area in cui sono posizionati in prevalenza gli “anziani” della nostra amministrazione.
Ed in considerazione di questo ci piacerebbe sapere se si è tenuto in debita considerazione il previsto parere dei responsabili delle strutture in cui i richiedenti sono inseriti . Ma è stato chiesto?
Vi sono casi quindi in cui lavoratori che non hanno ancora raggiunto 60 anni di età vengono buttati fuori produzione pur volendo continuare a lavorare e casi di 65enni a cui, pur non avendo ancora neanche trenta anni di contributi, non viene data la possibilità di incrementare una pensione che li affamerà.
Tutto questo chiudendo gli occhi di fronte ad una crisi economica in cui siamo già pienamente immersi e che si preannuncia sempre più grave proprio per i prossimi due anni.
La Cgil chiede all’Agenzia di rivedere una posizione che non tiene conto della congiuntura economica, che “rottama” lavoratori che hanno contribuito con successo (gli incrementi di produttività e di maggiori incassi di questi ultimi anni sono ufficiali e noti a tutti) alla trasformazione epocale dell’amministrazione finanziaria in Agenzia delle Entrate , nega di fatto in maniera arbitraria un diritto previsto dalla legge e con gli imminenti buchi di organico non potrà che provocare disservizi ai cittadini contribuenti e un ulteriore regalo agli evasori.
Roma, 18.03.2009
Coordinatore Regionale
Agenzia delle Entrate
E. Lauri
19.11.2009 – Straordinaria partecipazione dei lavoratori del comparto Igiene Ambientale allo sciopero unitario del 18 Novembre 2009 contro l’art. 15 del decreto Ronchi, che privatizza i servizi pubblici locali.
Questi i dati di adesione: Lombardia 80%, Milano 80%; Campania 90%, Napoli 100%; Toscana 85% con punte del 100% a Firenze e Livorno; Lazio 70% con punte del 100% a Civitavecchia e nella Provincia di Roma; Puglia 80%; Genova 100%, Veneto 85%, Venezia 90%; Sardegna 70% con punte con Alghero e Sassari al 100%, Cagliari 60%; Emilia Romagna 85%; Marche 90%; Abruzzo al 75%; Sicilia al 70 con punte del 100% a Messina; Piemonte e Torino 85%.
Di seguito riportiamo una breve rassegna degli articoli, di diverse testate nazionali, sullo sciopero del comparto.
COMUNICATO STAMPA
Senatrice Maraventano si documenti:
I VVF non si occupano di “ordine pubblico e sicurezza interna”
ma di soccorso e protezione civile!
Dichiarazioni di Antonio Crispi segretario nazionale FP–CGIL e
Michele D’Ambrogio, coordinatore nazionale FP–CGIL VVF
Abbiamo appreso dalle agenzie di stampa della sconcertante dichiarazione fatta dalla Senatrice Maraventano in Commissione Lavoro del Senato, la quale, non avendo evidentemente seguito le vicende abruzzesi, messinesi e di Viareggio, crede che i Vigili del Fuoco sono un altro Corpo di Polizia, o addirittura una Forza Armata, che si occupano di ordine pubblico e sicurezza interna ed esterna del Paese, che subiscono limitazioni delle loro libertà personali e collettive e, quindi, per questo hanno diritto ad un trattamento privilegiato.
Ebbene, alla Senatrice ed a coloro che condividono una simile follia diciamo: i Vigili del Fuoco hanno diritto a vedersi riconosciuta una specificità non per le ragioni di cui sopra, ma perché fanno, a prescindere, un lavoro disagiato ed usurante; subiscono numerosi infortuni ed incidenti, spesso anche mortali; si occupano di soccorso e protezione civile, con grande spirito di sacrificio e solidale; autolimitano le proprie libertà – che sono comunque un bene non negoziabile – perché garantiscono sempre e comunque il servizio, malgrado le pesantissime carenze di organico e di risorse.
La FP–CGIL VVF apprezza lo sforzo fatto dalla Commissione Lavoro del Senato affinchè ai Pompieri venga, finalmente, riconosciuta una specificità lavorativa, peraltro già evidente – e da sempre – nei fatti; prende, però, le distanze – e lo contrasterà con forza – da qualsiasi tentativo di trasformare i Vigili del Fuoco nell’ennesimo Corpo di Polizia, di modificarne la “mission istituzionale”, di svilire quella valenza sociale e solidale del servizio che si esalta al meglio attraverso le attività di soccorso quotidiane, straordinarie e di protezione civile, della quale, checchè ne pensi la Senatrice Maraventano, il Corpo è, per legge, componente fondamentale.
ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI DELL’ACI
Durante l’incontro tenutosi ieri, l’Amministrazione ha informato le OO.SS. che proprio alla scadenza dei tempi utili per rispondere, sono pervenuti dei rilievi circa la nostra Ipotesi di Contratto Integrativo 2009 da parte dei competenti organi di controllo (MEF e Funzione Pubblica).
Dalla lettura del documento si comprende che le osservazioni sollevate dal MEF sulla parte economica riguardano sostanzialmente l’utilizzo delle economie di gestione per la contrattazione integrativa e mettono in discussione una somma pari a circa 3milioni e 500 mila Euro.
La Funzione pubblica esprime perplessità circa i criteri utilizzati per le progressioni economiche all’interno delle aree e circa il sistema delle indennità in generale ,compreso l’istituto del compenso per l’impegno individuale che non risponderebbe a regole di selettività.
L’Amministrazione comunque si è impegnata a replicare a queste osservazioni predisponendo una relazione che sottolinei ancora una volta le specificità dell’Aci in base alle quali è stato costituito il Fondo di Ente per il 2009.
Pur augurandoci che tale risposta porti a risultati positivi, riteniamo tuttavia opportuno conoscere nel dettaglio le risorse ancora disponibili così da pianificare i tagli che si rendessero necessari.
A tal fine è già stata fissata la data del 29 novembre per il prossimo incontro.
Vi terremo aggiornati, come di consueto, sugli sviluppi della situazione.
Roma, 24 novembre 2010
FP CGIL ACI
Derna Figliuolo
Firmato definitivamente il CCNL, quadriennio normativo 2006/2009 e biennio economico 2006/2007, relativo all’Ente pubblico non economico DigitPA.
Questo contratto rappresenta un’importante conclusione per una vertenza durata più di 10 anni durante i quali le lavoratrici ed i lavoratori dell’Ente, in assenza di un Contratto nazionale, hanno assistito ad interventi legislativi che modificavano la natura giuridica dell’Ente e ad assunzioni che hanno generato differenze retributive e contenziosi complicati da risolvere.
Con la Firma di questo Contratto L’Ente adotta un nuovo sistema di classificazione ed una nuova struttura retributiva.
L’incremento economico per il biennio sottoscritto questa mattina è pari al 4,85% calcolato sulla retribuzione al 31 dicembre 2005. L’incremento medio mensile è pari a 196,94 euro per 13 mensilità di cui 130,34 euro utilizzati per gli incrementi stipendiali ed il resto per la costituzione del Fondo di Ente.
Siamo in attesa della firma definitiva anche per il secondo biennio 2008/2009 ancora al controllo degli organi vigilanti e dell’apertura della trattativa per il periodo di vacanza contrattuale relativo all’anno 2005 per il quale l’Aran ha ricevuto la direttiva.
Roma, 12 aprile 2011
La Fp-Cgil Nazionale dà pieno appoggio alla mobilitazione dei lavoratori ex-Lsu che offrono servizi nelle scuole pubbliche, indetta da Filcams-Cgil Nazionale, Uil trasporti e Uil Nazionale per domani, 17 maggio 2011, con manifestazione a Roma.
La presenza di Cooperative Sociali che lavorano nell’ambito degli appalti di pulizie nelle Scuole Statali, fianco a fianco con le lavoratrici e i lavoratori con contratto afferente alla Filcams-Cgil, ci spinge a sostenere la lotta di lavoratori che garantiscono quei servizi che rendono possibile il regolare funzionamento del nostro sistema scolastico.
Sosteniamo le rivendicazioni di questi lavoratori, che chiedono risposte concrete per garantire la continuità occupazionale e il loro reddito, e delle Organizzazioni Sindacali, che pretendono che si apra un percorso condiviso in grado di assicurare servizi adeguati, salvaguardando l’igiene, la salute e i servizi accessori in tutti quegli istituti in cui operano servizi in appalto.
In questi anni la destra al Governo ha tagliato la spesa pubblica in modo irragionevole, procurando danni incalcolabili per le famiglie in termini di qualità e quantità dell’offerta, causando perdita occupazionale e di reddito per le lavoratrici e i lavoratori che operano nei servizi di pubblica utilità. È quindi giusto lottare per vedere garantiti i diritti dei nostri giovani e delle nostre famiglie a un servizio scolastico efficiente, e quelli delle lavoratrici e dei lavoratori, che il Governo ha scaricato con troppa facilità.
Roma, 16 Maggio 2011
Roma 2 agosto 2007
Il negoziato con Federambiente e Fise, per il rinnovo quadriennale del CCNL, sta affrontando una fase molto delicata.
Infatti dopo i numerosi incontri del mese di luglio, per cercare di definire il rinnovo contrattuale entro l’estate, si è dovuto prendere atto, con entrambe le controparti, della necessità di riprendere il confronto all’inizio del mese di settembre.
Conseguentemente, a seguito della riunione unitaria delle Segreterie Nazionali dello scorso 25 luglio, si è deciso di rinviare il confronto principalmente per due ordini di questioni:
* per la necessità di un ulteriore momento di riflessione e di approfondimento con la categoria, alla ripresa della pausa estiva, su temi delicati come esternalizzazioni, mercato del lavoro e classificazione del personale;
* per l’impossibilità di attivare una eventuale mobilitazione ( franchigia estiva che termina il 31 agosto) forse necessaria a far “decollare” la vertenza.
La trattativa nello specifico ha riscontrato, soprattutto nel versante Federambiente, l’indisponibilità delle imprese a chiudere il CCNL, attestando le richieste delle stesse ben oltre le reali esigenze.
Le volontà dichiarate attengono esclusivamente al solo intento di scardinare gli attuali assetti produttivi attraverso un nuovo CCNL sempre più flessibile, sempre meno vincolante e, ovviamente, sempre più compresso nel costo del lavoro.
Nello specifico, tenuto conto della diversità anche nei tempi dei due tavoli, si può riassumere lo stato della trattativa così come segue:
* Esternalizzazioni – Per il Sindacato, anche alla luce di quanto approvato nella Piattaforma di rinnovo del CCNL, è fondamentale che il nuovo contratto preveda regole chiare e diritti certi qualora l’azienda intenda ricorrere ad esternalizzazioni di attività.
Le Segreterie Nazionali hanno ribadito alle controparti inrricevibile qualsiasi ipotesi di chiusura contrattuale che non preveda norme che vadano in quella direzione, anche alla luce delle modifiche legislative in corso (Testo Ambientale 152/2006 e DDL Lanzilotta).
La richiesta fondamentale è il riconoscimento, in caso di esternalizzazioni di attività, dell’applicazione dei contratti del settore dell’igiene ambientale;
posizione Fise/Assoambiente – fondamentalmente le proposta scritta dalle imprese private e consegnata al Sindacato raccoglie l’idea di condividere un modello di regole e diritti certi, in un settore che sta sempre più liberalizzando le sue attività;
posizione Federambiente – anche dal documento consegnato al Sindacato, lo scorso 27 luglio, si evince una posizione assolutamente insoddisfacente, in cui è palese la volontà delle grandi imprese pubbliche di gestire la compressione dei costi del lavoro esclusivamente frantumando la gestione del ciclo integrato attraverso l’applicazione di altri contratti;
* Classificazione del personale – Per le Segreterie Nazionali la sistemazione del modello classificatorio deve essere funzionale ad un’ inquadramento più fluido con nuove modalità organizzative per rispondere così alle diverse e delicate professionalità del settore. Coerentemente, anche alla luce dell’implementazione della raccolta differenziata, consideriamo possibile una più ampia articolazione dell’area spazzamento e raccolta con adeguamento di mansioni al 1° e 2° livello;
Sempre nella stessa area è prevedibile la patente A al 1° livello e la patente B al 2° livello per le mansioni semplici e al 3° per le attività di conduzione più complesse.
Contestualmente è opportuno prevedere contrattualmente percorsi formativi per tutti i dipendenti dove, qualora si renda necessario attivare il turn/over nei livelli superiori, gli stessi avrebbero una corsia preferenziale.
Inoltre, soprattutto per gli addetti alla raccolta manuale, occorre prevedere, nel rispetto delle normative sulla salute e sicurezza, tutele e misure adatte a prevenire e rispondere all’usura dei carichi e della reiterazione di tale attività.
Per le attività di conduzione dei mezzi pesanti l’attuale normativa, per come è stata da noi rappresentata, deve solamente chiarire alcuni aspetti legati alla salita e discesa del conducente.
Ovviamente il personale attualmente occupato dovrà essere inquadrato obbligatoriamente nel medesimo livello di appartenenza, prima della stipula di rinnovo;
posizione Fise/Assoambiente – la proposta che hanno avanzato sul tavolo recepisce molto del documento del Sindacato ma si differenzia sulla necessità, da parte loro, di accorpare l’area spazzamento e raccolta con quella della conduzione, lasciando però invariate le qualifiche dei conducenti.
Inoltre per Fise è fondamentale prevedere sostanzialmente tutta l’attività riconducibile alla guida con patente B al 2° livello area spazzamento e raccolta;
posizione Federambiente – la posizione delle aziende pubbliche è assolutamente insoddisfacente in quanto prevede un abbassamento di tutti i livelli delle aree spazzamento e raccolta e conduzione, con la provocazione di prevedere al 1° livello le attività di guida con la patente B o addirittura gli autisti di mezzi complessi (side/loader) al 3° livello;
Entrambi le controparti convengono che nulla cambia nell’inquadramento per gli attuali addetti;
* Mercato del Lavoro – Le Segreterie Nazionali hanno ribadito la necessità di modificare la parte degli articoli contrattuali sul mercato del lavoro, anche alla luce del Protocollo dello scorso 23 luglio, attraverso un bilanciamento degli istituti affinché si possano strutturare processi di stabilizzazione dei lavoratori oggi precari ed eccessivamente flessibili. Conseguentemente si è chiesto la cancellazione del contratto d’inserimento e il riequilibrio delle norme che regolano il tempo determinato e i contratti part/time.
Il contratto d’apprendistato professionalizzante è possibile solo nel caso in cui lo stesso, avendo chiara la causa mista lavoro/formazione con cui si attiva, sia un contratto a tempo indeterminato e con benefici all’imprese ma anche ai lavoratori.
Pertanto l’inquadramento non può essere oltre un livello sotto e le tutele (maternità, malattia, contrattazione integrativa ecc.) dovranno essere previste anche per gli apprendisti;
posizione Fise e Federambiente – su questo capitolo contrattuale sostanzialmente le controparti hanno una posizione identica e ritengono percorribile la strada di migliorare, nella direzione da noi chiesta, l’impianto del mercato del lavoro.
Differenze sostanziali permangono nel contratto d’apprendistato relativamente nel periodo massimo di durata e nelle tutele previste contrattualmente in caso di malattia.
Inoltre va attentamente chiarito se, per le aziende, l’apprendista è assunto fin dal primo giorno a tempo indeterminato.
Per quanto riguarda il rapporto di lavoro a tempo determinato non c’è volontà, da parte dell’imprese pubbliche e private, di recuperare nel CCNL norme che vietino il reiterarsi continuo di periodi a tempo determinato. Su quest’ultima parte sarà fondamentale capire come si muoverà il Governo nella stesura legislativa del Protocollo su previdenza, lavoro e competitività.
Per ora la sola parte del CCNL sottoscritta, con Fise e Federambiente, è quella relativa sulle relazioni industriali, sulle regole degli appalti e sul sistema di confronto con i grandi gruppi del Paese.
Alla ripresa delle trattative le risposte, soprattutto di Federambiente, dovranno essere convincenti e dovrà essere chiara la volontà di perseguire un confronto che porti, in tempi ragionevoli, a chiudere il CCNL.
Per il giorno 11 settembre è prevista una riunione unitaria delle Segreterie Nazionali per definire un percorso idoneo utile a sbloccare la trattativa e, qualora negli incontri previsti per la metà di settembre non dovesse accadere nulla di nuovo, la nostra risposta non potrà che essere la proclamazione di uno sciopero.
Inoltre, alla ripresa dei lavori occorrerà avviare una grande discussione con i lavoratori e le lavoratrici affinché l’idea di un CCNL possibile e fondamentale, da raggiungere anche con la sempre più probabile mobilitazione, ottenga la spinta e i convincimenti necessari.
Una discussione che dovrà confluire necessariamente in un momento più ampio, partecipato e unitario a livello nazionale.
Le Segreterie Nazionali
FP CGIL Peroni
FIT CISL Curcio
UILTRASPORTI Tarlazzi
FIADEL Garofalo
Roma, 15 aprile 2008
CONTRATTO UNIFICATO, IPOTESI D’INTESA PER IL RINNOVO DEL CCNL IGIENE AMBIENTALE PUBBLICA E PRIVATA
La recente chiusura delle trattative con Fise/Assoambiente e Federambiente, per il rinnovo della parte economica e normativa dei CCNL dell’igiene ambientale, ha avuto un esito certamente molto positivo sul piano politico contrattuale.
La lunga ed estenuante trattativa, sostenuta anche dalla forte mobilitazione, alla fine ha prodotto un risultato storico per il settore che raggiunge l’unificazione dei due CCNL dopo oltre quindici anni di confronto con tutto il sistema delle imprese pubbliche e private.
L’unificazione dell’orario settimanale a 36 ore e l’unico sistema di classificazione del personale sono le questioni centrali che sanciscono la definitiva chiusura per il contratto unificato e anche per il rinnovo contrattuale del prossimo quadriennio.
L’accordo, inoltre, conferisce alla categoria un valore immediato riscontrabile sulla parte economica e, certamente, anche sulle prospettive di sviluppo del settore che rischiavano di impantanarsi su lunghe ed estenuanti trattative contrattuali, non avendo per il comparto regole certe e condivise da tutti gli operatori del settore.
E’ evidente che il raggiungimento di tali obiettivi è stato reso possibile da un percorso politico/sindacale forte, sostenuto dell’assoluta convinzione che per il settore occorressero politiche rivendicative alte, capaci di conferire al sistema dei servizi ambientali una caratterizzazione industriale e di dimensioni ampie.
Il tutto necessariamente condiviso da tutti i lavoratori attraverso i percorsi di partecipazione e di democrazia sindacale.
La forte adesione alla piattaforma di rinnovo contrattuale unificato e la massiccia adesione agli scioperi da parte dei lavoratori e delle lavoratrici, per sostenere la stessa e la battaglia legislativa, hanno dato il via alla chiusura definitiva, in due anni, delle questioni centrali e fondamentali per il comparto:
* Testo Unico Ambientale 152/06 – con l’introduzione delle garanzie occupazionali e contrattuali e con il rafforzamento del ciclo integrato del rifiuti.
* CCNL Unificato – con il definitivo riallineamento contrattuale sul piano normativo ed economico, cancellando il differenziale tra i due CCNL.
Tutto è quanto necessario ed ineludibile per il settore affinché si possano governare i profondi processi di trasformazione dettati dal mercato dei servizi pubblici locali e in particolar modo nel ciclo dei rifiuti e dei servizi ambientali.
Nell’ipotesi sottoscritta la validità dell’accordo è ampia soprattutto sul piano economico in quanto restituisce ai lavoratori una quota di salario che va oltre il dato dell’inflazione prevista per il biennio 2007/2008 conferendo così alle famiglie, che del settore vivono, un valore economico non risolutivo, ma sicuramente molto importante.
La chiusura complessiva per il primo biennio supera lo schema dell’accordo sulle politiche dei redditi del 23 Luglio 1993 e, infatti, si assesta a 103 euro che corrispondono al 6,2%, calcolato con riferimento alla retribuzione complessiva, includendo così l’anzianità media e le indennità varie di un lavoratore 3° livello con parametro A. L’aumento è del 6,74% se si prende a riferimento la paga base parametrale.
Inoltre la chiusura economica sancisce con quasi otto mesi d’anticipo, con tutti i vantaggi economici visibili fin d’ora, la chiusura del secondo biennio economico a 103 euro sempre per il 3°livello A con la garanzia di una clausola di salvaguardia, inserita nel testo, qualora lo scostamento del dato inflattivo fosse significativamente rilevante.
Con l’intesa, come detto precedentemente, viene compiuta definitivamente l’unificazione contrattuale del settore e contemporaneamente viene respinto il tentativo di non fare arrivare la categoria a nessun tipo di contratto Nazionale o quantomeno peggiorare la parte economica e normativa in maniera tale da spostare il peso della contrattazione sempre più a livello aziendale o addirittura a livello individuale.
Le fortissime regole sottoscritte sulle esternalizzazioni delle attività del ciclo sono il certificato di validità del CCNL unificato e la garanzia per il futuro del settore nel ciclo integrato dei rifiuti e dell’unicità contrattuale.
Nei prossimi giorni vi invieremo nel dettaglio tutti gli elementi necessari per spiegare e per far votare al meglio il testo dell’accordo.
Ora la parola spetta a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici del settore.
Pertanto è necessario attivare immediatamente, nella maniera più capillare possibile, la consultazione attraverso le assemblee in tutti i posti di lavoro, per far esercitare e raccogliere il consenso all’intesa raggiunta sia con Fise che con Federambiente.
La consultazione dovrà comunque essere certificata con il riferimento al numero complessivo di addetti, dei presenti e dei votanti.
Il verbale dovrà altresì riportare il risultato per SI, NO ed astenuti.
Copia dei verbali, dei quadri riepilogativi delle votazioni a livello regionale dovranno essere fatti pervenire alle Segreterie Nazionali.
La consultazione partirà in ogni regione subito dopo l’attivo regionale unitario che, come concordato dalle Segreterie Nazionali, avvierà il percorso di verifica delle ipotesi d’accordo sottoscritte.
La consultazione dovrà essere completata necessariamente entro il 17 maggio 2008.
Le Segreterie Nazionali, come già detto, per un più ampio rapporto con i quadri e i delegati, hanno convenuto di calendarizzare rapidamente tutti gli attivi regionali unitari necessari per preparare al meglio le assemblee sui posti di lavoro. Pertanto le date individuate e le sedi sono le seguenti:
21 Aprile 2008 Umbria Perugia
23 aprile 2008 Calabria Lamezia Terme
23 aprile 2008 Lazio Roma
23 aprile 2008 Sardegna Oristano
23 aprile 2008 Lombardia Milano
23 Aprile 2008 Abruzzo L’Aquila
24 Aprile 2008 Campania – Basilicata Napoli
28 aprile 2008 Liguria Genova
29 Aprile 2008 Sicilia Enna
28 Aprile 2008 Marche Ancona
28 aprile 2008 Puglia – Molise Bari
29 Aprile 2008 Emilia Romagna Bologna
29 Aprile 2008 Piemonte – Valle d’Aosta Torino
29 Aprile 2008 Veneto – Trentino Alto Adige Mestre
30 Aprile 2008 Toscana Firenze
30 Aprile 2008 Friuli Venezia Giulia Monfalcone
L’organizzazione di ogni attivo regionale sarà competenza delle strutture regionali unitarie e, ovviamente, in ogni attivo sarà certa la presenza delle Segreterie Nazionali.
Le Segreterie Nazionali
FP CGIL– FITCISL – UILTRASPORTI – FIADEL
In allegato, i Verbali firmati di integrazione e correzione del ccnl Fise Assoambiente.
Venerdì 5 settembre, in occasione della Mostra del Cinema di Venezia, FP CGIL , FPS CISL e UIL PA hanno organizzato una manifestazione per rendere visibili le rivendicazioni dei lavoratori del Pubblico Impiego. L’iniziativa ha avuto un grande successo e circa un migliaio di persone hanno manifestato la loro rabbia contro le norme varate dal governo con la L. 133/2008. Erano presenti tutte le categorie del pubblico impiego, ciascuna con le proprie motivazioni e con le proprie rimostranze, unite nella difesa dello stato sociale.
Nel corso della rassegna cinematografica erano stati presentati diversi film aventi per tema il mondo del lavoro. Due, in particolare, hanno ricordato la tragedia della Thyssenkrupp, dove nell’incendio sviluppatosi all’interno della fabbrica sono morti 7 operai. Le morti sul lavoro rappresentano l’aspetto più cruento della competizione capitalistica: si riducono gli stanziamenti per la sicurezza, per la manutenzione degli impianti e si intensificano le ore di straordinario. Contemporaneamente con la L. 133 si riducono gli organici del servizio pubblico preposto ai controlli, vedi ispettori del lavoro, si riducono le risorse per retribuire le missioni e i servizi esterni, attività necessarie per contrastare il lavoro nero e le attività sommerse; si elimina il salario di produttività necessario per la contrattazione locale e per modificare l’organizzazione del lavoro al fine di renderlo più efficiente e funzionale alle esigenze della collettività. La presenza dei lavoratori alla mostra del cinema ha voluto affermare queste ragioni, una presenza per non sentire più l’urlo disperato di uno degli operai, mentre chiama il 118. Purtroppo la stampa nazionale e locale ha dato pochissimo rilievo alla manifestazione perdendo l’occasione per affermare che certe tragedie non avvengono per caso, ma sono il risultato di precise scelte politiche.
Ancora una volta, quindi, la soddisfazione per l’altissima partecipazione (fuori dell’orario di lavoro) è sminuita dalla delusione per la scarsa risonanza mediatica. Rimane però certo che l’irritazione dei dipendenti pubblici è altissima e molti attendono nuove iniziative per poterla esprimere.
p. la FP CGIL Nazionale p.la FP CGIL Veneto
comparto Agenzie Fiscali coordinamento Agenzie Fiscali
Luciano Boldorini Carmine Ruocco
La FP–CGIL-MEDICI ha partecipato il 25 ottobre a Ferrara alla presentazione della Società Scientifica COMES (Coordinamento Medici Emergenza Sanitaria) che è nata con l’intento di dare voce all’esperienza ed alla cultura dei medici che da anni lavorano sul territorio sui mezzi per il soccorso avanzato, per proporre l’innovazione nel dibattito scientifico e sui modelli organizzativi della emergenza.
Alla riunione era presente oltre il Presidente Onorario del COMES, dr.ssa A. Ricciardelli, ed il Presidente del COMES, dr. S. Di Giorgi, anche il Segretario Nazionale della SIMEU, dr.ssa A. M. Ferrari, e il Direttore della U.O.di Emergenza-Urgenza di Ferrara, dr. M. Bigoni.
Nel portare i saluti della Segreteria Nazionale Giosué Di Maro, Responsabile Nazionale Emergenza Sanitaria (118), ha ribadito come la FP–CGIL-MEDICI segua con estremo interesse tutto il dibattito che ruota intorno alla emergenza anitaria sia in termini organizzativi che scientifici, visto che la sanità pubblica col tempo si caratterizzerà sempre di più per dare risposta agli eventi acuti.
Naturalmente, tutto questo deve necessariamente fare i conti con il contesto in cui si opera, infatti non solo nella scuola, ma anche nella sanità la politica del governo si va sempre più delineando come una politica controriformista e reazionaria che trova il suo impianto teorico nel Libro Verde di Sacconi sul futuro modello sociale che in pratica significa la fine dell’uguaglianza dei cittadini di fronte al diritto alla salute.
Questa situazione nel prossimo triennio non farà altro che peggiorare ed aggravarsi a seguito della riduzione di circa 9 mld dei fondi per la sanità pubblica disposta dall’attuale Governo Nazionale in ossequio ad una precisa strategia che svilendo ulteriormente il pubblico aprirà la strada all’ingresso di cospicui capitali privati e condurrà ad una progressiva privatizzazione dei servizi pubblici, servizi pubblici che sono l’espressione della esigibilità dei diritti di cittadinanza sanciti dalla Costituzione.
Per questo motivo oggi sembra difficile discutere di modelli organizzativi della emergenza, anche se alcuni punti fermi sono ormai acquisiti, anche contro spinte controriformiste che attualmente sembrano affacciarsi all’orizzonte, quali: il personale medico impiegato in Emergenza Sanitaria Territoriale deve essere personale dipendente, la Emergenza Sanitaria Territoriale deve essere inserita a pieno titolo nel Dipartimento di Emergenza Urgenza, entro l’anno sarà ufficializzata l’avvio della Scuola di Specializzazione in Medicina di Emergenza.
Certo bisogna percorrere ancora molta strada come l’inserimento dell’ assistenza sanitaria di emergenza-urgenza tra i LEA e come la necessità di definire nuove linee guida per la riorganizzazione del Sistema Integrato di Emergenza Sanitaria, sia sul versante territoriale che ospedaliero, ma sicuramente la nascita di Società Scientifiche potrà essere utili per promuovere un dibattito culturale e scientifico che partendo dalle legittime aspirazioni della categoria sia utile a promuovere modelli organizzativi adeguati a fornire risposte adeguate ed efficaci al cittadino.