Roma, 13 novembre 2014
Al Capo di Gabinetto
dell’On. Ministro
Giovanni melillo
Al Capo Dipartimento
dell’Organizzazione Giudiziaria
Presidente Barbuto
In relazione alla recente emissione del decreto sulla chiusura degli uffici dei giudici di pace si segnala la grandissima confusione e i conseguenti inevitabili disservizi che deriveranno da questa operazione per le modalità con le quali è stata attuata.
Come abbiamo sempre sostenuto si è tratta di un’operazione sciagurata e oltremodo malgestita con danni ai lavoratori ed all’utenza.
In primo luogo si chiede conto di quando i lavoratori temporaneamente assegnati ai GdP rimasti aperti a spese dei comuni, e che ne abbiano fatto richiesta, potranno far ritorno alle loro sedi di appartenenza; crediamo infatti che nessuno possa essere trattato come una pedina da spostare a piacimento dell’Amministrazione.
Inoltre ci risulta che in molti casi solo una percentuale esigua dei lavoratori degli uffici soppressi sono stati assegnati agli uffici accorpanti, creando così, come già avvenuto con l’accorpamento delle sezioni distaccate, un enorme aggravio di lavoro senza la garanzia del personale sufficiente.
In queste condizioni nessuna riforma della giustizia potrà avere successo e vi segnaliamo che la sopportazione dei lavoratori ha oltrepassato i limiti.
Vi chiediamo di porre immediata attenzione alla questione e di convocare un tavolo di confronto, come peraltro già chiesto in passato più volte.
per Funzioni centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco
Altro che “accordo poggiato sulla sabbia”! Piuttosto si acceleri sulla sua attuazione
E’ un bene che anche l’Amministrazione si stia rendendo conto dell’esigenza di dare rapida attuazione all’Accordo di Programma 2014-2016. Segno evidente che le nostre pressanti sollecitazioni di questi mesi non sono del tutto cadute nel vuoto.
Nel corso della riunione del tavolo nazionale dell’11/11 u.s. è stato così possibile, tra l’altro, fare il punto della situazione circa lo stato di attuazione di un’intesa programmatica che, volta a coniugare lo sviluppo del processo attuativo del piano industriale con l’avvio di interventi tesi a valorizzare le professionalità, non solo ha permesso di aprire una prospettiva sul futuro, ma ha anche consentito di attivare tavoli di confronto su tutti i principali temi oggi all’esame del tavolo.
Temi che vanno dall’armonizzazione delle retribuzioni alla revisione dei meccanismi di misurazione degli obiettivi produttivi, dalla revisione dell’attuale impianto delle posizioni organizzative alla riallocazione nel Fondo di Ente delle risorse destinate al finanziamento del lavoro straordinario, dagli sviluppi economici interni alle aree alle assunzioni e ai passaggi di area.
Se oggi, in sede di tavolo nazionale, si stanno discutendo tematiche di così rilevante interesse per i lavoratori e per le lavoratrici dell’INPS è proprio grazie a quell’Accordo di Programma che, come è ormai evidente, poggia sulla sabbia solo per chi ha deciso di non firmarlo.
Ben venga quindi la disponibilità ad imprimere una decisa accelerazione al processo di attuazione dell’Accordo di Programma 2014-2016. A partire dall’individuazione, come a più riprese chiesto da Cgil Cisl e Uil, di un pacchetto di interventi volti alla riqualificazione della spesa in grado di generare risparmi in parte destinabili, secondo le attuali regole, al finanziamento della contrattazione integrativa e, quindi, alla realizzazione di investimenti sul capitale umano e sulle professionalità.
Cgil, Cisl e Uil sono pronte, come sempre è stato, a fornire il proprio costruttivo contributo.
Nel frattempo, con la retribuzione del corrente mese di novembre verranno erogati il terzo acconto dell’incentivo ordinario e il primo acconto dell’incentivo speciale relativi all’anno 2014, per un importo lordo medio pro-capite di circa 1500,00 €; importo più contenuto rispetto a quello erogato a Novembre 2013 in ragione della ipotesi di quantificazione ed erogazione del nuovo tep attualmente allo studio (vedi accordo programma).
Roma, 13 novembre 2014
FP CGIL/INPS
Oreste CIARROCCHI |
CISL FP/INPS
Andrea NARDELLA |
UIL PA/INPS
Sergio CERVO |
Roma, 12 novembre 2014
Al Capo di Gabinetto
dell’On. Ministro
Presidente Giovanni Melillo
Al Capo Dipartimento dell’OG
Presidente Mario Barbuto
Al Direttore Generale del Personale
Dr.ssa Emilia Fargnoli
Scriviamo in relazione ad una comunicazione a firma del Direttore Generale Dr.ssa Fargnoli al Presidente del Tribunale di Roma del 28/10/2014 in relazione alle mansioni degli ufficiali giudiziari e dei Funzionari Ufficiali Giudiziari.
E’ del tutto inopportuno a nostro avviso che tali comunicazioni vengano emanate in un momento in cui è stato aperto un tavolo di trattativa sulla riqualificazione che servirà soprattutto a risolvere problematiche relative alla separazione dei profili professionali i quali, come affermato nella piattaforma delle scriventi OO.SS., vanno ricomposti.
Pertanto vi chiediamo di far ritirare la nota in questione e di far in modo che, nelle more della definizione delle procedure, non ne vengano emanate altre simili che creano confusione e grave malcontento tra i lavoratori nonché gravi danni al servizio.
Restiamo in attesa di un sollecito riscontro.
FPCGIL CISL FP UIL–PA
Grieco Marra Amoroso
20.11.2014 – Convocazione incontro sulla riduzione dei centri di spesa del CNVV.F..
13.11.2014 – Pubblichiamo, di seguito, la relazione del Coordinatore regionale dell’Emilia Romagna – Roberto Franca – a seguito dell’incontro organizzato con il candidato del Partito Democratico alla Presidenza della Regione Stefano Bonaccini.
Carei compagnei,
oltre alle foto che dimostrano che come O.S. siamo sempre sul pezzo, cioè proponiamo, ci confrontiamo, sappiamo dire no etc,etc, mi preme farvi una piccola relazione dell’incontro con il candidato alla presidenza della regione Stefano Bonaccini.
In questa occasione, purtroppo il tempo per fare una lunga relazione sullo “stato attuale delle cose” e sul “che fare” (citare i padri del marxismo-leninismo non guasta mai) era poco ma gli interventi di, Monari, di Piol, di Santoro, Incerti e del sottoscritto hanno toccato tutti i temi del rapporto con la regione in materia di convenzioni (anche eventualmente quella con il 118), di sinergie con la Protezione Civile e di risorse che la Regione potrebbe mettere in campo per migliorare le nostre sedi di servizio.
Con piacere vi segnalo, e potete vederlo anche da una di queste foto in allegato, anche la presenza del Direttore Regionale che, anche lui, nel suo intervento ha rimarcato le nostre “sensibilità”.
Non possiamo dire con certezza quante delle cose da noi dette oggi verranno tenute in considerazione da chi, probabilmente tra poche settimane, guiderà la nostra Regione ma una cosa è certa….noi non smetteremo mai di sostenere una diversa idea di società che non è quella di vedere il CNVV.F. ennesima forza di polizia, chiuso e stritolato da lacci e lacciuoli alla merce di un potere prefettizio che ingessa e mortifica la nostra mission istituzionale.
Roberto Franca.
Nel corso dell’odierna riunione del tavolo nazionale, facendo seguito alla allegata richiesta da noi trasmessa ieri al Direttore Generale ed al Direttore Centrale delle Risorse Umane, l’Amministrazione si è impegnata a rivedere, attraverso l’adozione di un apposito messaggio, la circolare con la quale, agli inizi del mese di ottobre scorso, era stato fissato in 50 ore settimanali l’orario di servizio delle Strutture territoriali dell’Istituto.
Su nostra richiesta, il Direttore Centrale della Pianificazione, tornando sui temi trattati nel corso della riunione dell’Osservatorio Nazionale sulla Produttività tenutasi la scorsa settimana, ha assicurato che, tenuto conto delle difficoltà operative determinatesi per effetto del processo di integrazione tuttora in corso, le Sedi che, nel 3° trimestre 2014, hanno fatto registrare, sia rispetto all’incentivazione ordinaria che rispetto a quella speciale, valori di raggiungimento degli obiettivi inferiori a 95 saranno portate a 95 e quelle che si sono attestate su valori compresi tra 95 e 100 saranno portate a 100.
Nel corso della riunione è infine proseguito l’esame della bozza di verbale relativa alla revisione dei criteri e delle modalità di attribuzione degli incarichi di Responsabile di Agenzia Complessa, Funzione di elevata Professionalità, Responsabile di team di sviluppo professionale e Responsabile di URP.
Roma, 11 novembre 2014
FP CGIL/INPS
Oreste CIARROCCHI |
CISL FP/INPS
Andrea NARDELLA |
UIL PA/INPS
Sergio CERVO |
Comunicato stampa Fp-Cgil Medici
Roma, 11 novembre 2014
“Invitiamo tutti i medici che ritengono di essere stati danneggiati dal caos del test per le scuole di specializzazione in medicina a denunciare le anomalie riscontrate e a partecipare alle azioni collettive che lo studio degli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia (per informazioni: www.avvocatomichelebonetti.it) promuoverà in collaborazione con la Fp-Cgil Medici”. Con una nota il Segretario della Fp-Cgil Medici Massimo Cozza lancia la campagna di ricorsi collettivi sui test per le specializzazioni mediche.
“Ci siamo sempre battuti per la prova unica con graduatoria nazionale e continueremo a farlo – afferma il segretario nazionale – perché la riteniamo elemento di trasparenza e merito rispetto alle scelte spesso discrezionali fatte nei policlinici universitari. Con amarezza abbiamo assistito al caos del primo concorso nazionale, frutto di errori e della poca attenzione, per non dire sciatteria, che il Governo Renzi e la Ministra Giannini hanno mostrato nei confronti della formazione dei giovani medici, così come già accaduto per il test di accesso alla medicina generale”.
“Per questa ragione – continua il sindacalista – con la Cgil abbiamo chiesto che già nella legge di stabilita vengano stanziate risorse per garantire le borse di studio delle scuole di specializzazione in medicina, oggi insufficienti. Vogliamo inoltre tutelare tutti coloro che nel test nazionale sono stati vittime di irregolarità e anomalie”.
“Promuoveremo le azioni legali collettive in collaborazione con lo studio degli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia, a partire dalle assemblee informative che si terranno nelle prossime settimane. Sarà solo l’inizio – conclude Cozza – di un percorso legale e di mobilitazione per chiedere un sistema trasparente a tutela della formazione di alta qualità e quindi della qualità delle cure”.
In data 7 novembre 2014, presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile di Via Vitorchiano si è tenuta l’Assemblea del personale convocata dalla FP CGIL.
All’ordine del giorno sono state poste le seguenti tematiche:
– Manifestazione unitaria dell’8 novembre;
– Organigramma del Dipartimento della Protezione Civile;
– Legge delega sull’organizzazione del sistema di protezione civile.
Dopo un ampio e approfondito dibattito su diversi argomenti, l’Assemblea, fermo restando la necessità di contrastare le politiche del governo circa la riduzione del potere contrattuale dei pubblici dipendenti e le proposte di riforma della PA rappresentate dal Governo, aderisce alla manifestazione dell’8 novembre a Roma al fine di ribadire la propria volontà al rinnovo del contratto di lavoro, ad impedire i tagli degli stipendi, a colpire finalmente i centri di vero spreco e le vere sacche di privilegio:
esprime il proprio apprezzamento sul fatto che il DPC, nonostante non sia un atto dovuto consultare il personale in occasione della costruzione delle ipotesi di riorganizzazione degli Uffici, abbia avviato una serie di riunioni tendenti al coinvolgimento e alla partecipazione di tutto il personale del Dipartimento. Tuttavia tale consultazione, basata essenzialmente sugli incontri con i dirigenti degli Uffici, appare incompleta e confusa, soprattutto in merito alle necessità e agli obiettivi che hanno determinato il processo di riorganizzazione.
L’Assemblea è consapevole che la Pubblica Amministrazione e l’assetto istituzionale sono oggetto di una profonda revisione, che interessa anche la protezione civile e condivide il pensiero del Capo Dipartimento sulla necessità di stipulare un nuovo patto sociale sulla protezione civile, almeno così come si intende dalle comunicazioni interne e dalle interviste rilasciate ai mass-media.
Proprio per tale consapevolezza l’assemblea ribadisce che qualunque ipotesi di riorganizzazione del DPC debba derivare primariamente dagli obiettivi istituzionali definiti dalle Leggi, e non viceversa.
L’Assemblea, ravvisata la necessità di garantire l’integrità delle funzioni del Dipartimento, la tutela e la valorizzazione delle professionalità e dei posti di lavoro all’interno del Dipartimento stesso riconfermando la contrarietà all’esternalizzazione di servizi che possono essere assicurati con risorse interne
approva quanto segue
chiede al Capo Dipartimento un chiarimento sulle necessità e gli obiettivi che hanno determinato la scelta di procedere alla stesura di un nuovo organigramma del DPC;
chiede di differire, in un tempo dato, l’eventuale presentazione del nuovo organigramma del DPC e di procedere concretamente nel processo di condivisione delle informazioni – avviate motu proprio dal DPC stesso – anche con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali;
chiede di procedere ad eventuali necessari e improrogabili correttivi organizzativi ad organigramma vigente.
L’Assemblea stabilisce che le ulteriori varie tematiche inerenti gli aspetti di tutela professionale che sono stati oggetto di dibattito assembleare e che hanno trovato sintesi in un documento finale, costituiscano impegno futuro, da parte del Comitato degli Iscritti della CGIL, per la costruzione di possibili vertenze sindacali.
Visto il chiaro mandato assembleare, la Fp CGIL chiede un incontro al Capo Dipartimento prevedendo la partecipazione
delle altre OO.SS. di categoria.
Roma, 7 novembre 2014
Al Dr. Mauro NORI
Direttore Generale INPS
Al Dr. Sergio SALTALAMACCHIA
Direttore D.C. Risorse Umane INPS
Per il tramite del Dr. Claudio ALBANESI
Dirigente Area Relazioni Sindacali
SEDE
OGGETTO: Orario di servizio.
Con msg Hermes n. 7492 del 7/10/2014, in aderenza ai rilievi sul tema formulati dai Servizi Ispettivi del Mef, l’Amministrazione ha fissato in 50 ore settimanali il limite massimo delle ore di servizio delle Strutture territoriali dell’Istituto. Obiettivo di tale intervento era, in buona sostanza, secondo le indicazioni fornite dallo stesso Mef, quello di rendere sempre più uniformi orario di servizio e orario di apertura al pubblico.
Come è noto, giudicando in modo negativo l’iniziativa unilateralmente assunta dall’Amministrazione con l’adozione, nello scorso mese di giugno, di una determinazione volta a dettare regole uguali per tutte le Sedi dell’Istituto, le scriventi, in sede di tavolo nazionale, hanno chiesto e ottenuto l’apertura, nella totalità delle Strutture INPS sede di contrattazione, di tavoli all’interno dei quali discutere, contestualmente, di orario di servizio e di orario di lavoro. Tavoli i cui lavori hanno sinora consentito di compiere un’attenta e puntuale analisi delle esigenze di ordine organizzativo e funzionale che si pongono nelle diverse realtà di livello territoriale.
Da tutti i territori, a prescindere dal raggiungimento o meno di un accordo, è emersa, con chiarezza, la richiesta di poter superare il limite delle 50 ore settimanali. Richiesta la cui finalità è, in buona sostanza, quella di salvaguardare e rafforzare i livelli quali-quantitativi del servizio erogato in una fase nella quale sono esponenzialmente cresciuti i bisogni di tutela che provengono da cittadini e imprese.
Le scriventi chiedono pertanto che, mettendo a frutto i preziosi contributi sul tema offerti dai tavoli di livello locale, si proceda ad una rivisitazione del msg n. 7492 consentendo a tutte le Sedi dell’Istituto di superare il limite delle 50 ore settimanali di un numero di ore sufficienti ad assegnare adeguata risposta all’accresciuta domanda di servizi che quotidianamente cittadini e utenti formulano all’Istituto.
Roma, 10 novembre 2014
FP CGIL/INPS
Oreste CIARROCCHI |
CISL FP/INPS
Andrea NARDELLA |
UIL PA/INPS
Sergio CERVO |
Roma, 11 novembre 2014
“[…] L’AIFA è nata da uno scorporo del personale dal Ministero della salute all’Agenzia: questo è un handicap […] non è nata come un grande concorso dove prendi le più grandi menti […]”.
Queste le parole con cui il Ministro Lorenzin – durante l’audizione tenutasi in Commissione Affari Sociali lo scorso 29 ottobre – ha ritenuto di definire le professionalità che nel 2004 contribuirono a far nascere e ancora oggi supportano la prima (e finora unica) grande riforma regolatoria e di controllo nel settore farmaceutico.
Con poche parole, il Ministro è riuscito a svilire sia i dipendenti dell’Agenzia che quelli del Dicastero da lei retto, ricovero – a parer suo – di piccole menti.
Ricordiamo al Ministro il grande ruolo che l’Agenzia Italiana del Farmaco ha svolto e svolge in un settore così importante e delicato per la difesa del diritto fondamentale alla salute, un servizio pubblico qualificato che ha consentito di raggiungere importanti e riconosciuti risultati in termini di razionalizzazione della spesa farmaceutica e di tutela del cittadino. E il ruolo fondamentale del Ministero della Salute nella garanzia di regolazione e controllo di un settore essenziale come la sanità pubblica, svolto in questi anni con grande professionalità dai dipendenti del Ministero anche in occasione di grandi emergenze sanitarie.
Sono tanti i problemi organizzativi, spesso dovuti alla mancata risoluzione di questioni che riguardano una non corretta gestione del rapporto di lavoro, come nel caso dei giovani dirigenti delle professionalità sanitarie, assunti da due anni e ancora senza incarico lavorativo all’AIFA; dei tanti precari storici dell’AIFA, in attesa di sapere quale sorte avrà (per molti di loro) l’essersi collocati idonei agli ultimi concorsi pubblici banditi dall’Agenzia; dei 160 dirigenti, sempre delle professionalità sanitarie, ancora in condizione di precariato strutturale al Ministero della Salute; per non parlare della miriade di collaboratori invisibili che si aggirano nelle stanze del Ministero, dei quali risulta addirittura sconosciuto il numero o delle mai risolte questioni che riguardano il trattamento normativo dei lavoratori del SASN o il loro effettivo inserimento negli USMAF previsto dall’ultima legge di stabilità.
Tutte questioni che abbiamo puntualmente enunciato nel corso della riunione con il Capo di Gabinetto e sulle quali verificheremo quale è la reale volontà di confronto dell’Amministrazione.
Ma il Ministro ha, a nostro avviso, l’obbligo di chiarire quali sono i reali progetti di riforma per il suo Ministero e per gli Enti vigilati, come l’AIFA, fondamentali per il suo funzionamento, quali le prospettive di stabilizzazione per un personale di alto profilo, ormai da anni “stabilmente precario”. Auspichiamo che il processo di riforma annunciato muova i passi non dalla delegittimazione di coloro che hanno contribuito a formare il patrimonio di professionalità e conoscenze oggi presenti all’AIFA e al Ministero ma, al contrario, rispettando e valorizzando ogni singolo lavoratore e il servizio pubblico che quotidianamente rappresenta.
FP CGIL Nazionale
Claudio Meloni
11.11.2014 – Toscana – Nota al Direttore regionale sulla situazione del personale VVF Saf 2B, Elisoccorso VVF.
11.11.2014 – Toscana – Un sistema formativo integrato in cui il Centro resti il riferimento dipartimentale, con le sue specifiche attribuzioni e responsabilità, con la piena valorizzazione, fruibilità e funzionalità, ma che risulti necessariamente supportato dalle varie realtà territoriali, espressioni di tutte le regioni.