04.04.2013 – Molise – L’unione fa la forza: Comunicato stampa.
04.04.2013 – Come noto è stato costituito un Comitato incaricato di procedere all’elaborazione di possibili progetti di innovazione del Dipartimento e del Corpo Nazionale VV.F. a seguito dell’impegno dell’Amministrazione diretto alla rivisitazione del DM n. 11 del 22 ottobre 2012 e richiesto con nota unitaria CGIL – CISL del 21 marzo u.s..
Poichè da tale Comitato era stata esclusa la rappresentanza del personale operativo e amministrativo, la FP CGIL VVF ha chiesto la convocazione dei rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali.
Di seguito, in allegato, pubblichiamo l’informativa con la quale il Dipartimento recepisce le nostre richieste.
04.04.2013 – Reggio Emilia – Comunicato stampa unitario.
Per informazione, i recenti Decreti sulle piante organiche del Corpo di Polizia Penitenziaria e sul rinvio della chiusura degli OPG.
I presenti Decreti in futuro saranno reperibili nella sezione Leggi e Circolari del presente sito.
Così come già normato dalla cosidetta Legge Balduzzi (Testo coordinato del DL 158 del 2012) il Dipartimento della Funzione Pubblica con nota del 19 marzo 2013, prot. n.13253, ha ribadito che per i dirigenti del Ssn “risulta sempre possibile la reiterazione dei contratti a tempo determinato anche oltre i 36 mesi e non appare comunque necessario intervellare i contratti stipulati in successione”.
Grazie alla pressione esercitata dalla FP CGIL, il DAP emana la circolare che disciplina il pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario rese dal dipendente nel 2012, in caso di revoca del riposo settimanale.
In allegato le due note già inoltrate al DAP.
Roma, 4 aprile 2013
Al Capo del DAP
Pres. G. Tamburino
Ai Vice Capo del DAP
Dssa S. Matone
Dott. L.Pagano
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dott. R.Turrini Vita
Al Direttore Generale
Esecuzione penale Esterna
Dott. E. di Somma
e,per conoscenza
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P. Conte
Oggetto: Unità di organico del personale di Polizia penitenziaria previste negli U.E.P.E.
Apprendiamo dal comunicato stampa del D.A.P. del 27 marzo u.s. che con DM del 22 marzo 2013 si è stabilita la nuova dotazione organica del corpo di Polizia penitenziaria e, soprattutto, che per la prima volta sono state definite distintamente le unità di organico di P.P. destinate presso le sedi centrali e periferiche dell’amministrazione, Istituti penitenziari e servizi amministrativi.
Dallo schema allegato, nel quale si rappresenta la distribuzione dell’organico, riscontriamo che 334 unità di polizia penitenziaria sono state previste negli Uffici di Esecuzione Penale Esterna. Decisione rispetto alla quale non possiamo non esprimere il nostro disappunto che concerne particolarmente questioni relative al merito e al metodo che hanno determinato tale scelta .
Evinciamo, infatti, nella unilateralità decisionale dell’amministrazione, che ha eluso alcun tipo di confronto dialettico con le OOSS necessario a comprenderne e a condividerne le motivazioni, anche l’assenza di aspetti che regolamentano le competenze di questo personale; un vulnus che nel settore in specie assume un significato politico e culturale davvero imbarazzante e, a nostro parere, pericoloso in quanto va ad incidere sulla organizzazione del sistema dell’esecuzione penale esterna e sul suo mandato istituzionale che si distanzia anche normativamente dalla visione carcerocentrica dell’esecuzione della pena.
Riteniamo tale scelta, quindi, una pericolosa involuzione culturale dell’amministrazione in materia di esecuzione della pena, un processo involutivo che si scontra con la filosofia garantista e legalitaria della norma di riferimento e della volontà oggi più che mai condivisa di incrementare le misure alternative alla detenzione .
La tematica in questione, qualche anno fa, è già stata oggetto di ampia discussione tra le parti in un contesto nel quale la parte pubblica evidenziò sensibilità e disponibilità al confronto dialettico con le parti sociali, confronto che chiediamo oggi con urgenza per comprendere in termini organizzativi ed istituzionali, alla luce degli eventi e di quanto esposto, quale nuovo progetto ha in serbo l’amministrazione riguardo gli UEPE e la loro funzione istituzionale nel prossimo futuro.
Si resta in attesa di cortese sollecito riscontro
La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica
DOCUMENTAZIONE DA SCARICARE
FP CGIL ACI FP CISL ACI UILPA ACI ACP CISAL FIALP ACI USB PI ACI
Ieri è proseguito il confronto sul piano triennale dell’Ente fra le OO.SS. e il vertice dell’Amministrazione. In particolare, è stata esaminata la parte del piano che riguarda i rapporti con le società collegate.
Le società in house dovrebbero diventare tre (Aci Informatica, Aci Progei, New Co).
La società New Co sarà preposta alla gestione ed erogazione per conto della federazione di servizi aventi rilevanza istituzionale.
Tutte le società in house dovranno:
· essere assoggettate al sistema di governance dell’Ente ;
· far riferimento ad uno o più uffici Aci anche per il monitoraggio dei piani dei costi;
· non dar vita a società di secondo livello ;
· rendere ad Aci i servizi ad un costo inferiore di almeno il 10% rispetto a quello di mercato e attivare da subito piani industriali in coerenza con gli obiettivi di risanamento dell’Ente.
Le società non in house operative, secondo il piano presentato, saranno al massimo 3 o 4. La razionalizzazione sarà effettuata considerando la significatività delle quote di partecipazione Aci e il grado di coerenza con le finalità istituzionali di Aci.
Le scriventi OO.SS. hanno richiesto di avere maggiori delucidazioni su:
· funzioni e contenuti della società denominata New Co,
· risparmi derivanti da tali, eventuali, accorpamenti, nel breve medio e lungo periodo,
· strutture deputate al controllo di tali società,
· organico di tali società,
· organismo che valuterà la coerenza dei prezzi di mercato.
Il Segretario Generale ha affermato che la parte del piano relativa alle società non sarà oggetto di delibera, ma solo di discussione da parte del Consiglio Generale di oggi. Pertanto, si è riservato di rispondere a tali interrogativi in un prossimo incontro nel quale saranno forniti alle OO.SS. anche i dettagli del piano economico- finanziario.
Il Consiglio Generale in corso in queste ore dovrebbe deliberare il nuovo assetto della Federazione con riferimento particole agli AA. CC., per i quali sono previsti forme di consorzio dei servizi generali per centri di costo e/o accorpamenti.
I Vertici hanno dichiarato che la finalità di tale operazione non è esclusivamente quella di messa in sicurezza del bilancio dell’intera Federazione, ma anche quella di ridurre le procedure di commissariamento previste dallo Statuto e dalla normativa vigente.
Nessuna modifica è prevista nell’assetto degli uffici territoriali (Pra). Ricordiamo che questo risultato,confermato anche nel documento allegato (consegnato in corso di riunione) sul nuovo ordinamento dei servizi, è il frutto della vertenza iniziata fin dal giugno scorso dalle scriventi OO.SS. quando era stata data ormai per scontata la chiusura degli uffici nelle nuove province sarde. Ciò avrebbe costituito un grave precedente per l’inizio di un arretramento dal territorio di cui nessuno avrebbe potuto conoscere gli esiti finali (vd.Attuale abrogazione province Sicilia).
L’approvazione e la conseguente attuazione rimangono vincolate all’emanazione del DPCM sulla rideterminazione delle dotazioni organiche che, come affermato dal Segretario Generale, dovrebbe essere in dirittura d’arrivo.
Le modifiche previste dovrebbero essere quelle contenute nel documento allegato, salvo variazioni in corso di approvazione del Consiglio Generale di questa stamattina.
Le nostre valutazioni in merito ai cambiamenti degli assetti societari sono sospese, in attesa degli ulteriori elementi di chiarimento richiesti nella riunione di ieri.
Riteniamo, invece, molto positivo il mantenimento degli attuali 106 uffici territoriali (P.R.A.), che conferma il presidio pubblico sul territorio, come abbiamo sempre richiesto.
Anche il nuovo assetto articolato su macroaree appare come un miglioramento, che assicura un maggiore raccordo fra le varie strutture dell’area di riferimento e una maggiore omogeneità delle attività volte al raggiungimento degli obiettivi strategici.
Per quanto concerne l’assetto di sede centrale, possiamo rilevare che la trasformazione della Direzione Servizi Delegati in Servizio non sembrerebbe in linea con la dichiarata volontà di potenziare i servizi delegati e ci lascia perplessi in merito alla sua futura funzionalità.
Vi terremo aggiornati sugli ulteriori sviluppi e ci riserviamo di comunicare successivamente le nostre valutazioni più dettagliate, che richiedono il tempo necessario ad analizzare i documenti.
Roma, 26 marzo 2013
D.Figliuolo M.Semprini S.Pagani L. De Santi R.Sirano
COMUNICATO
Ci capita raramente, ma oggi vogliamo esprimere solidarietà e condivisione alla Soprintendente della “Roma”, oggetto, come il MIBAC, di un indecoroso attacco da parte del sindaco Alemanno perché ha semplicemente rivendicato il rispetto delle regole in particolare rispetto alla necessaria tutela del monumento più visitato d’Italia.
Il sindaco Alemanno è celebre ormai per la concezione strumentale dell’uso dei monumenti. Basti ricordare l’indicazione del proprio assessore all’Urbanistica come sub commissario di protezione civile nella famigerata vicenda dei rischi di crollo al Palatino, oppure l’idea delle corse delle bighe al Circo Massimo o l’idea di decorare una parte dello stesso Colosseo per riproporlo agli antichi fasti della “romanità”. In questo caso ha pensato bene di proporre lo spazio antistante il Colosseo per una manifestazione politica. Infischiandosene ampiamente delle regole che disciplinano l’utilizzo degli spazi oggetto di tutela architettonica e paesaggistica e replicando in maniera provocatoria ai giusti rilievi provenienti dalla Soprintendenza.
Il sindaco dovrebbe sapere che è suo precipuo interesse come rappresentante di una comunità il rispetto delle regole, in particolar modo, quelle che debbono preservare lo straordinario patrimonio culturale romano. Ma, appunto, se ne infischia, e tratta la materia dei vincoli come fosse un semplice impedimento burocratico, ieri per la manifestazione “patriottica” e magari domani con lo scempio di via Giulia o l’aggressione al paesaggio.
Da parte nostra invece il plauso convinto ai nostri funzionari, che hanno giustamente rivendicato le proprie legittime prerogative, ed al Ministro, che in questo caso non li ha lasciati soli.
Solidarietà all’amico Calcara
Abbiamo letto con attenzione il comunicato di Claudio Calcara avente all’oggetto le problematiche dell’organico. Ne condividiamo il merito, sia in riferimento allo spiacevolissimo episodio che si è verificato nell’ultima riunione nazionale che rispetto alla incredibile decisione dell’amministrazione di revocare i comandi nella prima area. Per i quali peraltro dobbiamo registrare una sorta di recrudescenza ingiustificata: alle nostre rimostranze è seguita una nota di revoca immediata del comando, e ci risulta che in qualche caso le direzioni scolastiche regionali non hanno nemmeno la possibilità di farli rientrare prima del termine della scadenza del comando stesso, avendo nel frattempo nominato un supplente. Che facciamo, li mettiamo in frigorifero?
Riteniamo, in riferimento all’episodio che ha coinvolto Claudio Calcara, che il mantenimento di un livello civile di confronto sia un obbligo per l’amministrazione. Diciamo questo senza nessun particolare accanimento, conosciamo il valore e l’onestà intellettuale del dirigente interessato e siamo convinti si sia trattato di una reazione dettata dallo stress, ancorchè inaccettabile.
Augurandoci di trovare, già dal confronto odierno sull’organico, nervi saldi e senso di responsabilità: il momento drammatico che stiamo attraversando richiede queste qualità oltre che senso di autonomia e di rispetto per questo Ministero, falcidiato dai tagli, costantemente oggetto di attenzioni improprie da parte di organi esterni e vittima spesso di attacchi interessati, come nel caso sopra descritto.
All’amico Calcara va tutta la nostra solidarietà.
Roma, 4 aprile 2013
FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni
COORDINAMENTO NAZIONALE GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA
Oggi si è avuto l’incontro di parte pubblica con la parte sindacale, in relazione alla nota da noi OO.SS. inviata per la questione della drastica riduzione del monte ore di straordinario.
Nello scorso incontro per così dire “informale” per stessa ammissione della Amministrazione la circolare relativa allo straordinario che ne era uscita fuori era “rozza”, confermando il termine, anche in questa riunione, dove poi sono state esplicitate le motivazioni che hanno portato a questa circolare.
Le motivazioni sono state dettate dall’emergenza, e la misura di 3 ore procapite è una misura di emergenza, c’è stato uno sforamento del 16-17% sul capitolo dello straordinario da quanto previsto;
Quello che emerge e quello che avevamo anche in precedenza sollevato in varie riunioni, è stata la mancanza del monitoraggio relativo alle ore di flessibilità, per capirci 12-8-4 ore previste dall’istituto, non sono stati controllati i TT.AA.RR in base al criterio previsto per l’utilizzo delle fasce e di conseguenza c’è stata una esondazione delle ore di straordinario e non sono più bastate le somme previste, non dimenticandoci che abbiamo anche introitato, ad oggi, un numero imprecisato di comandati.
E’ stato dichiarato che 1/3 degli uffici è perfettamente tarato su 3 ore di straordinario, che un altro terzo non lo sfori di molto da 4 a 6 ore, e il rimanente terzo è in sofferenza e va riparametrato il monte ore.
Nei prossimi 30-40 giorni ci potrebbe essere una modifica del monte ore…
E’ stato risposto che tutto questo non deve ricadere sui lavoratori….
L’Amministrazione ha dichiarato che verranno riverificati gli uffici con sovra o sotto dimensionamento, verificate le esigenze di organico e ribadito che la prima funzione è quella di fare udienze, tutto il resto viene dopo.
Il Segretario Generale ha ribadito che per tutto quello che è stato prima, è stato… e si ricomincia da ora, e che non aveva nessuna intento punitivo nei confronti del personale…..
E’ stato da noi ribadito che tutto questo non deve avere delle ripercussioni sull’istituto della flessibilità, che nell’anno 2011, non ha avuto problemi di sorta.. e quindi se si procede ad un controllo monitorando la situazione dei TT.AA.RR., si possono evitare esondazioni di ore di straordinario, e mantenere questo istituto, che in questo momento è necessario non perdere in busta paga….
Qualche organizzazione sindacale, ha ribadito che lo aveva detto che era meglio non includere le ore di straordinario insieme alla indennità di flessibilità…facendo perdere al lavoratore che si ferma fino a 12 ore in più al mese, quel piccolo vantaggio economico, rispetto al sacrificio di rimanere in ufficio fino a sera, a fare la flessibilità, eppure c’è chi gli ha dato il voto….
Poi si è parlato dei buoni pasto, ci sono Uffici che fuoriescono dalla media procapite…e anche lì vi sarà un intervento mirato.
Inoltre è stato chiesto quanto ancora ci vorrà per riavere i buoni pasto, la gara è in partenza, e forse a giugno dovremmo rivederli….!
Ci sarà a presto una calendarizzazione degli incontri, per aprire subito un confronto sull’ipotesi di contratto integrativo del 2013..
Sull’orario di lavoro, abbiamo chiesto a quando un altro incontro.. prima della emissione della circolare sull’orario di lavoro.
Ci sarebbero ancora molte cose da dire… un cordiale saluto…
CGIL FP
Tiziana Giangiacomo
Giuliana Sgreccia