TAVOLO DI CONFRONTO SULLA MOBILITÀ
I RISULTATI DELLA RIUNIONE DI OGGI

Si è svolto in data odierna il programmato incontro in tema di mobilità. Nel corso della riunione, che è stata meramente interlocutoria ed introduttiva del percorso negoziale che condurrà alla stipula del nuovo accordo e che ha visto la partecipazione per la parte pubblica del Direttore Generale del personale Parisi, CGIL CISL e UIL hanno chiesto:
• la definizione di un accordo dall’articolato chiaro, trasparente e pienamente esigibile
• la calendarizzazione dei lavori in sede di tavolo tecnico al fine di procedere all’esame della proposta dell’amministrazione, articolo per articolo
• la piena informatizzazione della procedura con la verifica limitata solo alle domande di coloro che si sono utilmente collocati in graduatoria
• la rivalutazione del punteggio per coloro che lavorano in tutte le sedi individuate come disagiate o particolarmente disagiate negli accordi FUA (Volterra, San Gimignano, Is Arenas, Tolmezzo, Gorgona sede a custodia attenuata di Livorno)
• la previsione, come già indicato negli accordi DGMC e DOG, dello scambio di ufficio
• la trasposizione dagli stessi accordi DGMC e DOG, delle ulteriori norme ritenute migliorative
• il richiamo nel testo alla previsione della Legge Madia, successiva al precedente accordo, che limita a 50 km le applicazioni disposte dall’amministrazione
• l’esclusione delle missioni intermittenti, che comportino per il lavoratore il mantenimento di doppi incarichi
• l’indicazione di momenti di verifica della regolare applicazione dell’accordo
La riunione, iniziata verso le 10.00 si è conclusa alle 11.30 circa. I lavori sono stati aggiornati in data 9 settembre p.v. alle ore 10.00. I seguenti incontri sono stati calendarizzati per i successivi 16 e 23 settembre.
Vi terremo informati sugli sviluppi.

FP CGIL                     CISL FP                         UIL PA
Turbati                        Marra                          Amoroso

DIRIGENZA:
L’ORA DI RIAVVIARE IL TAVOLO

Nella giornata del 15 luglio abbiamo incontrato, tramite videoconferenza e su nostra richiesta, il Direttore centrale delle Risorse Umane in merito alla modifica della determinazione direttoriale n.207/2020, relativa all’attribuzione delle aree dirigenziali di seconda fascia alle strutture della Direzione generale e alle strutture territoriali.
Pur condividendo l’esigenza di prevedere un’area manageriale in più nella Direzione Centrale degli Ammortizzatori Sociali, abbiamo manifestato la nostra contrarietà all’ennesimo spostamento di risorse dalle strutture territoriali alla Direzione Generale.
In particolare, abbiamo ritenuto inopportuna la riduzione di due posizioni dirigenziali nella Regione Sicilia, che per volumi di attività è seconda soltanto alla Lombardia.
Riteniamo, infatti, che si debba finalmente invertire la tendenza a favorire le strutture centrali a danno di quelle impegnate sul territorio.
Mai come in questo momento è urgente dare importanti segnali di valorizzazione dei dirigenti che sono più vicini alla cittadinanza, che danno le risposte sul piano della produzione e della qualità dei prodotti. E che sono particolarmente esposti in qualità di datori di lavoro in questa fase della pandemia e del grave disagio sociale che investe il Paese.
A tal fine, abbiamo chiesto la ripresa del confronto per la ridefinizione dei coefficienti per la retribuzione di risultato ed abbiamo ribadito l’esigenza di una rivisitazione dei percorsi di carriera dei dirigenti del nostro Istituto, volta a valorizzare l’esperienza di direzione sul territorio, finora troppo spesso  mortificata.
La Direttrice Centrale, manifestando interesse per le nostre considerazioni e proposte, si è impegnata a convocare prima della pausa estiva l’Organismo Paritetico per l’Innovazione proprio sul tema della ridefinizione dei coefficienti per la retribuzione di risultato.

Roma, 16 luglio 2020

FP CGIL                  FP CGIL
Fabrizio Ottavi             Matteo Ariano

CCNI 2019 DEFINITIVO: SOTTOSCRITTO L’ACCORDO

Riunione rapida avente ad oggetto la sottoscrizione del testo definitivo del CCNI 2019, rientrato dopo l’esito positivo della certificazione da parte dei Ministeri vigilanti.
Rispetto all’ipotesi, sottoscritta lo scorso 30 aprile, il testo presenta un unico elemento di novità formale – espressamente richiesto dal MEF, ma già presente anche nel testo del CCNI 2018: la precisazione che la maggiorazione per l’attività di front-office, di cui all’art. 4, co. 2, lett. k), abbia un tetto massimo, quantificato in € 698.578,00.
Ricordiamo l’importante novità rappresentata dall’art. 3 co. 2, relativa al Trattamento Economico di Professionalità, che verrà corrisposto al personale che nel corso del 2019 abbia maturato un anno di servizio continuativo presso l’Istituto. Questo consentirà, sia ai colleghi entrati in Istituto con il profilo di analista, sia a quelli entrati per effetto degli ultimi scorrimenti delle graduatorie dei concorsi esterni, di percepire i relativi emolumenti. Avendo fissato un principio valido per tutti i lavoratori, permetterà, inoltre, ai colleghi che abbiano maturato i 12 mesi in queste settimane, l’erogazione con la stipula del CCNI 2020.
Si tratta di un risultato nient’affatto scontato, che ha dimostrato come – nonostante l’emergenza sanitaria di questi mesi – la contrattazione possa andare avanti, con l’ausilio della tecnologia e con la collaborazione di tutte le parti.
Considerato che il CCNI 2020 conterrà diversi elementi di novità sostanziale – dalla revisione del sistema indennitario all’introduzione della contrattazione decentrata, ad esempio – abbiamo chiesto che da settembre si parta subito con tavoli tecnici, possibilmente monotematici, per definirne gli aspetti principali. Questo consentirebbe di chiudere la contrattazione nazionale entro l’anno in corso – permettendo anche l’avvio delle progressioni economiche all’interno delle aree, comprese le progressioni per gli A2 e i B2 come previsto dalla dichiarazione congiunta n. 2 del CCNI – e riallineerebbe i contratti integrativi alle annualità di riferimento, evitando quelle sfasature temporali che spesso rischiano di limitare l’autonomia contrattuale.
Il saldo 2019 sarà erogato nel mese di agosto. Naturalmente, abbiamo ribadito la nostra richiesta di effettuare il pagamento applicando il regime della tassazione separata, come ormai chiarito dall’Agenzia delle Entrate, nonché la richiesta di applicare il trattamento di maggior favore anche per le relative quote dell’incentivo 2018 (presaldo e saldo).
Proseguono, intanto, i lavori della commissione di valutazione sui cambi di profilo; come previsto dall’accordo firmato lo scorso aprile, il pomeriggio del 23 luglio il tavolo si riunirà per l’incontro conclusivo, prima dell’adozione del provvedimento da parte dell’Amministrazione.
A margine del tavolo, abbiamo infine sollecitato una risposta alla nostra richiesta riguardante la compatibilità del codice per assemblea oraria con la giornata di smart-working e ci è stato risposto che si sta lavorando all’implementazione del sistema, per superare il problema tecnico.

Roma, 16 luglio 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFINTESA/FP
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

MESSAGGIO HERMES N. 2810 SUI SERVIZI INFORMATVI DI PRIMO LIVELLO: SERVE PIÙ CORAGGIO!

La pubblicazione del messaggio Hermes n. 2810, recante ulteriori istruzioni operative dell’Amministrazione sui servizi informativi di primo livello, con l’indicazione dell’entrata a regime, a decorrere da oggi 16 luglio, della funzionalità che contempla la doppia modalità di erogazione del servizio, ricontatto telefonico oppure in presenza, unita all’inibizione della possibilità di effettuare la prenotazione per la giornata corrente su qualsiasi sportello, in modo da evitare che l’accesso alle sedi sia deciso dall’utente all’ultimo minuto “in zona Cesarini”, rappresenta un primo passo verso quella nuova modalità di relazione da remoto con il pubblico che andiamo sostenendo da tempo, assieme all’esigenza di razionalizzare i canali di comunicazione dell’INPS. Occorre, peraltro, anche allineare il servizio di prenotazione a modalità più moderne, non essendo pensabile, ad esempio, una prenotazione anche in orari notturni. E’ necessario, dunque, stabilire delle fasce orarie entro cui poter prenotare i servizi.
Ricorrere alla modalità di relazione con l’utenza in presenza fisica dovrebbe rappresentare l’extrema ratio rispetto ad un modello di rapporto con il pubblico teso a sviluppare tutte le opportunità che la tecnologia offre – soprattutto in un contesto che permane di emergenza sanitaria.
Alla luce di tali considerazioni, ci risulta incomprensibile la decisione della direzione generale di bloccare l’avvio della sperimentazione sulla DCM Napoli e su Rovigo di una nuova modalità di interazione da remoto con il cittadino, interazione realizzata attraverso videochiamata, che sarebbe dovuta partire ieri 15 luglio e che avrebbe rappresentato, a nostro avviso, un’occasione di innovazione nei rapporti tra la pubblica amministrazione ed il cittadino, tema oggetto di grande attualità e focalizzato ripetutamente dal legislatore negli interventi normativi di questi mesi. Facciamo fatica a comprendere le ragioni di questa decisione “schizofrenica” che non va nella direzione da noi auspicata di alleggerire la modalità di interazione fisica tra l’Istituto e la sua utenza agli sportelli delle sedi. La nostra richiesta, già espressa al tavolo e che ribadiamo, è di ampliare il numero delle sedi coinvolte (almeno una per Regione), così da dare il segno di una concreta volontà di cambiamento nell’approccio.
Sull’argomento, così come su altri temi da noi sollevati nel corso degli ultimi incontri con l’Amministrazione – dalla multicanalità alla fruibilità del sito internet a molti altri –, vogliamo confrontarci, così come abbiamo già chiesto, registrando la disponibilità del Presidente e della Vicepresidente dell’INPS, con l’intero CdA al quale rinnoviamo la richiesta di calendarizzare in tempi brevi, prima della pausa estiva, un primo momento di confronto, dopo tre mesi dal suo insediamento.

Roma, 16 luglio 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFINTESA/FP
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

Roma, 16 luglio 2020
Al Segretario Generale del Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali
Dr. Raffaele Tangorra

Al Direttore Generale della Direzione Generale
PIOB – UPD del Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali
Dr.ssa Stefania Cresti

e p.c.: Al Dirigente della Div. II della Direzione Generale
PIOB – UPD del Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali
Dott.ssa Emanuela Cigala

Oggetto: Richiesta confronto urgente protocollo sicurezza.

Nell’ultima riunione con l’Amministrazione del 26 giugno 2020, tenutasi ormai quasi un mese fa, si era concordata a breve una nuova convocazione che avrebbe dovuto portare doverose risposte alle tante domande e chiarimenti richiesti da queste OO.SS. ed RSU su tutti gli argomenti di massimo interesse per i lavoratori.
Considerato che a tutt’oggi, l’Amministrazione non ha fatto pervenire alcuna convocazione, queste Organizzazioni Sindacali chiedono nuovamente un incontro urgente sui seguenti argomenti:
– Stesura definitiva del protocollo congiunto sindacati amministrazione sulle modalità in totale sicurezza di un rientro futuro del personale in sede rispetto a cui CGIL CISL UIL avevano a suo tempo fornito indicazione e argomentazione già nei precedenti incontri;
– Modalità di svolgimento del “Home – working” e come previsto dalla bozza di protocollo già discussa, l’esigibilità dei buoni pasto.
Con l’occasione si chiede di avere gli aggiornamenti sulle condizioni dello stabile di via Flavia ed in particolare degli alloggi dei custodi, che a quanto ci risulta sono ancora ospitati in una camera d’albergo ormai da troppo tempo.
Considerato quanto sopra siamo certi di un rapido riscontro tenuto conto del momento ancora complicato che tutti stiamo vivendo.

FP CGIL

Giuseppe Palumbo Francesca Valentini

CISL FP

Michele Cavo Marco Sozzi

UIL PA

Bruno Di Cuia Orlando Grimaldi

COMUNICATO ALLE LAVORATRICI ED AI LAVORATORI FF.CC. DAP

Il confronto sul “Nuovo modello custodiale”, aperto dalla riunione con le OO.SS. del Comparto Dirigenti e che sarà concluso dall’incontro con le rappresentanze di Polizia Penitenziaria, ha visto oggi rappresentate al tavolo le istanze degli operatori del Comparto Funzioni Centrali.
Come FP CGIL, apprezzando il cambio di passo sul fronte delle relazioni sindacali segnato dal Capo
Dipartimento Dott. Petralia (su una materia peraltro finora sottratta al confronto tra le parti), abbiamo inteso sottolineare gli elementi propositivi che caratterizzano il documento elaborato.
Elementi di proposta che puntano a mettere a sistema esperienze di buone prassi già diffuse nei penitenziari italiani, che riteniamo non debbano più essere confinate nell’ambito di singoli Progetti d’istituto ma debbano invece essere applicate all’intero sistema detentivo. Elementi inoltre che dovranno essere sostenuti da investimenti che interessino le strutture detentive, l’offerta lavorativa e trattamentale, le intese con le istituzioni locali e della sanità, la formazione degli operatori e – naturalmente – l’incremento di personale.
Nel merito delle risorse umane abbiamo rappresentato come i tagli operati alle piante organiche, con particolare riferimento ai Funzionari Giuridico Pedagogici chiamati ad intervenire ognuno su una platea di detenuti spesso in numero superiore alle indicazioni dipartimentali (rapporto di 1 a 70 detenuti nelle reclusioni e di 1 a 100 nelle circondariali), non consenta di dare risposta al mandato istituzionale dell’individualizzazione del trattamento.
Declinando la nostra proposta, abbiamo dunque sottolineato quali obiettivi prioritari:
• l’ampliamento delle opportunità trattamentali, formative e professionali, anche attraverso il coinvolgimento degli Enti locali nell’ambito della Conferenza stato-regioni
• l’incremento dell’offerta sanitaria, con particolare riferimento ai bisogni terapeutici dei soggetti
tossicodipendenti e psichiatrici
• il rafforzamento della collaborazione con gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna, con particolare riguardo ai programmi di Affidamento in Prova al Servizio Sociale
• l’implementazione di un modello trattamentale caratterizzato da
◦ apertura di sezioni ex art. 32 O.P.
◦ specializzazione degli istituti
◦ netta distinzione tra circuiti circondariale e di reclusione
◦ offerta trattamentale progressiva
Offerta che, partendo da uno step iniziale dove i detenuti accedono per un percorso di prima osservazione, dovrà condurre ad uno step successivo cui possano accedere (previa sottoscrizione di un “Patto trattamentale”) i soli detenuti che abbiano positivamente superato la prima fase.
Il passaggio alle sezioni o agli istituti di secondo livello, consentirebbe loro di beneficiare di percorsi a trattamento avanzato, di maggiore frequentazione degli spazi esterni alla camera detentiva, di una vigilanza attenuata in funzione della tipologia di detenuti; con la possibilità tuttavia, per coloro che dovessero venire meno al Patto trattamentale sottoscritto, di vedere interrotto il proprio percorso e di fare ritorno al primo step.
Il tavolo di confronto su una materia finora considerata di sola pertinenza del Comparto sicurezza, è divenuto dunque occasione per riflettere anche sui modelli relativi al trattamento ed alla gestione degli istituti. Ed è per questo che come FP CGIL abbiamo accettato la sfida, presentando una proposta complessiva e identica a tutti i tavoli di confronto quale autentico momento “di sintesi” tra i diversi contributi di ogni comparto e coordinamento.

per la Delegazione Trattante FF.CC. DAP
Stefano Turbati

FINALMENTE QUALCOSA DI CONCRETO

Nella giornata di ieri, diversi gli argomenti affrontati al tavolo negoziale.
In apertura si è discussa la bozza del DM Incentivi per il secondo semestre 2020.
Abbiamo apprezzato che siano state confermate le somme fisse previste per lo svolgimento dell’attività ispettiva, a dimostrazione che si sta finalmente impiantando l’idea di un’indennità di funzione, come da tempo avevamo chiesto.
Oltre a chiedere che la ripresa dell’attività ispettiva avvenga in modo omogeneo e sicuro in tutti gli uffici, abbiamo anche evidenziato la necessità di far chiarezza riguardo alle misure di sicurezza previste per il contenimento del COVID: ad esempio, come si concilia la disponibilità a trasportare o a farsi trasportare in auto, se non si può andare in due?
Abbiamo chiesto, inoltre, di fare attenzione alle somme destinate a incentivare la qualità delle ispezioni, ad oggi, non quantificate e non ancora quantificabili. Da anni, l’obiettivo che ci siamo dati, come FP CGIL, è di superare la rincorsa ai numeri che troppe volte ha caratterizzato l’attività ispettiva, e di dare maggior peso alla qualità delle ispezioni, ossia al valore aggiunto rappresentato dalla tutela sociale che gli ispettori svolgono, in particolare in alcuni settori e rispetto ad alcuni fenomeni illeciti. Non vorremmo, pertanto, che tali somme siano irrisorie, così da svilire la finalità per la quale ci siamo finora spesi.
Abbiamo, infine, chiesto che a partire dal 2021 l’attenzione dell’Amministrazione non sia più incentrata sugli accessi, ma sui risultati ottenuti dai team e dai processi e quindi sui verbali, perché questo incentiverebbe la logica del lavoro in squadra.
Nei prossimi giorni sarà emanata la direttiva di II Livello, che dovrebbe essere coerente con il sistema che si sta costruendo, rispetto alla programmazione, al sistema incentivante e ai risultati che si intende ottenere.
Si è poi sottoscritta l’ipotesi definitiva di progressioni economiche – che vi alleghiamo. Resta confermato il numero di posizioni messe a bando (1,740). L’accordo è stato modificato a seguito di osservazioni provenienti da MEF e DFP, ma l’impianto è rimasto inalterato e non modifica l’obiettivo che ci eravamo prefissati: riattivare le progressioni economiche, con una particolare attenzione ai lavoratori precedentemente esclusi. L’Amministrazione ci ha assicurato che da settembre partirà la procedura, per chiudersi entro fine anno, così da avere validità dal 1° gennaio 2020. Si tratta di un risultato faticoso, che rivendichiamo con orgoglio per aver sottoscritto, assieme ad altre sigle, sia il CCNI che prevede lo stanziamento delle risorse, sia lo specifico accordo sulle progressioni.
Si è poi sottoscritto un verbale di confronto sui passaggi di area – che pure vi alleghiamo.
Anche in questo caso l’Amministrazione ritiene di poter partire da settembre e chiudere la procedura entro fine anno. Ricordiamo che le posizioni messe a bando sono 95 in terza area e 18 in seconda e che la decorrenza dell’inquadramento avverrà dal momento della sottoscrizione del nuovo contratto, al termine della procedura. Abbiamo apprezzato che, come avevamo richiesto, si sia ridotto il numero delle materie oggetto delle prove e chiesto che siano messe a disposizione dei colleghi in tempi rapidi almeno delle dispense. Anche in questo caso si tratta di un risultato nient’affatto scontato, frutto della fermezza nostra e di altre sigle, così da garantire un passaggio di area ai tanti colleghi bloccati dall’iniqua normativa introdotta dall’allora Ministro Brunetta.
Infine, abbiamo discusso la bozza sui criteri di attribuzione delle posizioni organizzative. Anche in questo caso, l’Amministrazione ha fatto dei passi in avanti rispetto alle nostre richieste e lo abbiamo apprezzato: si è precisato che il titolare di PO non deve avere rapporti di parentela o coniugio con il dirigente o altri responsabili del medesimo ufficio; si è chiarito che i criteri possano riguardare anche i team e non solo i processi (sebbene l’amministrazione si sia riservata, in prima battuta, di far partire solo i bandi per i processi); si dà la possibilità anche agli attuali responsabili di partecipare, ma ad armi pari rispetto agli altri colleghi; il colloquio di selezione sarà pubblico, per cui altri lavoratori potranno assistervi; dalla commissione di selezione scompare il dirigente della Itl interessata; gli incarichi avranno una durata biennale e potranno essere riconfermati solo per altri due anni,
per un massimo di quattro; tutti i colleghi che avranno i titoli potranno partecipare alle selezioni, senza limiti legati al profilo professionale, ma facendo valere l’esperienza professionale nel settore. Il vertice dell’Amministrazione ha ribadito la volontà di partire con queste selezioni in autunno, per rendere operativi gli incarichi dal 1° gennaio 2021.
Finalmente, dopo anni di immobilismo o addirittura passi indietro, qualcosa si inizia a muovere. Certo, sono segnali importanti, seppur tardivi, da parte della tecnostruttura, che non potranno colmare i ritardi accumulati. Restano ancora diversi nodi da sciogliere: l’informatizzazione della macchina amministrativa dev’essere ancora pienamente operativa e auspichiamo un incontro in tal senso, prima della pausa estiva; inoltre, occorre battere con forza i pugni verso gli Enti preposti alla gestione dei concorsi, richiamandoli alle loro responsabilità, altrimenti il rischio che l’INL non sia più in grado di erogare i propri servizi di qui a pochi mesi è elevatissimo. Nel frattempo, si potrebbero ipotizzare forme di regionalizzazione di alcune funzioni, come la gestione del personale, per supplire alla carenza di lavoratori.
L’apertura di un tavolo sullo smart-working è altro argomento per noi essenziale e urgente, per garantire che, finita l’emergenza sanitaria, non si ritorni ai vecchi schemi.
Aspettiamo, infine, una risposta in tempi rapidi dall’Amministrazione sullo strappo rispetto alle assenze equiparate, in mancanza della quale procederemo di conseguenza.

Roma, 15 luglio 2020

Il Coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano

Al MIBACT
Direzione Generale Musei
Sig. Direttore Generale
Dr. Antonio Lampis

E, p.c.:
Direzione Generale Organizzazione
Sig. Direttore Generale
Dr.ssa Marina Giuseppone

Sig. Dirigente
Servizio II Relazioni Sindacali
Dr.ssa Sara Conversano

Oggetto: Situazione Rocca di Gradara.

Gentile Direttore,
La ringraziamo preliminarmente per l’impegno profuso in questi anni complicati, durante i quali non è
mai mancato un metodo di confronto che, anche in presenza di disparità di vedute, si è mantenuto su livelli
costruttivi e funzionali.
Purtroppo non sempre questo è avvenuto, e per tale motivo siamo costretti a segnalarle che sulla vicenda della Rocca di Gradara e della sua ormai accertata cessione ad un non meglio precisato organismo con a capofila il Comune omonimo abbiamo avuto conoscenza solo a seguito della pubblicazione della Deliberazione Comunale n. 52 del 10 giugno scorso, tramite la quale la Giunta ha dato mandato ai suoi Uffici legali per la predisposizione di uno schema di convenzione a tale scopo finalizzato.
Ulteriori scarse informazioni le abbiamo acquisite a seguito di un incontro presso il Segretariato Regionale delle Marche, dal quale si è solo desunto che si è in presenza di una operazione dagli evidenti risvolti politici e che si considera già compiuta. E certamente non mancheremo di segnalare direttamente alla Direzione politica del Ministero tutta la nostra contrarietà ad una decisione che mortifica l’immagine del Ministero, che appare davanti all’opinione pubblica incapace di trovare una soluzione organizzativa adeguata alla carenza negli organici che ha compresso gli orari di apertura, e si risolve con la cessione di sovranità su uno dei monumenti più importanti gestiti dal MIBACT, il più visitato di quella Regione.
Pertanto, ai fini dell’esercizio di una corretta informazione dovuta ai sensi delle vigenti norme contrattuali alle Organizzazioni Sindacali, chiediamo a lei formale chiarimento sullo stato dell’arte in essere, con particolare riferimento alle previsioni contenute nello schema convenzionale in itinere rispetto alle tempistiche ed alle modalità con le quali si trasferisce la gestione e con riferimento alla situazione dei dipendenti del Mibact, che attualmente prestano servizio nel sito, rispetto alle opzioni di mantenimento in servizio presso la medesima sede o se si intende procedere ad ulteriori soluzioni quali l’allocazione su base volontaria in altre strutture presenti su quel territorio.
Per tale motivo appare opportuno, considerato che in calendario abbiamo una riunione sui programmi di valorizzazione generata dalla discussione sull’ipotesi di accordo relativa ai progetti di valorizzazione finanziati dalla legge 132/2019, che vedrà il coinvolgimento di codesta Direzione Generale, che in quella occasione ci venga fornita una informativa su quanto sopra richiesto.
Certi che lei saprà cogliere l’urgenza di questa richiesta restiamo in attesa di un suo cortese riscontro.
Distinti saluti

FP CGIL Nazionale MIBACT
Claudio Meloni

Contrattazione del 14 luglio: siglati i nuovi progetti locali.

Progetti per i Musei autonomi: ragioniamo sulla valorizzazione come promozione culturale.
Care compagne e cari compagni,
La riunione è servita essenzialmente a formalizzare l’accordo sui progetti locali: un risultato che noi
riteniamo assai soddisfacente sia per la quantità di risorse che viene trasferita alla contrattazione
locale che per il grado di autonomia che garantisce nelle definizione e gestione delle attività progettuali.
L’accordo, di cui vi trasmettiamo copia non siglata ma dal contenuto identico a quella sottoscritta,
adesso intraprende la strada non priva di rischi della certificazione da parte degli organi di
controllo. Sono progetti che servono alla ripartenza delle attività e ci auguriamo vivamente che gli
stessi vengano tenuti fuori dalla battaglia politica che MEF e Funzione Pubblica stanno conducendo
contro il sistema di partecipazione democratica dei lavoratori. Se così non sarà allora sarà del
tutto chiaro che l’intento degli organi di controllo non è definire correttamente i parametri di produttività, ma imporre una visione ideologica mortificante per la stessa Amministrazione ministeriale, ridotta a rango di ostaggio di logiche che nulla hanno a che vedere con la necessità di implementare l’offerta dei servizi culturali in una fase di grave crisi economica del settore dovuta alla caduta dei flussi turistici. Ci auguriamo altresì che la Direzione politica del Ministero cambi al più presto rotta e intervenga per garantire il funzionamento dei servizi, altrimenti la rotta sarà di collisione.
Sempre oggi ci è stato presentato un progetto, derivante dalla previsione normativa contenuta nella
legge 132/2019 che consente sulla base degli introiti maturati dalla bigliettazione la predisposizione
di progetti locali che possono arrivare a coprire il 15% del salario tabellare annuo dei lavoratori
coinvolti. Il progetto è destinato esclusivamente ai Musei autonomi. Noi abbiamo anzitutto contestato la ratio di questa norma, destinata inevitabilmente a definire discriminazioni sul piano delle opportunità di accesso al salario accessorio. Questo riguarda sia le differenze che si determineranno tra i lavoratori dei Musei autonomi e gli altri che quelle che si determineranno all’interno dello stesso sistema delle autonomie, poiché solo i siti a maggior richiamo potranno avere la possibilità di raggiungere la quota del 15% prevista dalla legge. Oltre a questo abbiamo rilevato la singolarità di trattare un capitolo specifico che riguarda la valorizzazione 2020 in assenza della DG Musei e soprattutto senza capire se ed in quale forma quest’anno avranno luogo piano di valorizzazione del patrimonio culturale. Anche perché abbiamo ricordato che per il piano di valorizzazione generale noi abbiamo una quota di risorse non utilizzate (5 milioni di euro) che abbiamo chiesto di contrattare, considerato che l’accordo proposto presuppone che si intende, anche in questa fase, procedere con progetti di promozione dell’offerta dei servizi culturali. Risorse che possono essere utilizzate in un’ottica del riequilibrio delle opportunità sia di accesso al piano di valorizzazione che alla remunerazione conseguente. Di conseguenza l’argomento va affrontato complessivamente e con il pieno coinvolgimento della Direzione Generale dei Musei, e per tale motivo abbiamo concordato di rinviare l’esame ed il confronto su questa materia ad una riunione che si terrà la prossima settimana, con la presenza della Direzioni interessate. Da questo punto di vista nel con testo attuale si può ragionare in termini di qualificazione dell’offerta e promozione dei servizi culturali di tutti i luoghi della cultura, puntando ad una vera valorizzazione del nostro patrimonio.
In aggiunta: poiché è stato segnalato che, in relazione al confronto in atto sul territorio sui progetti
locali 2019, in qualche caso è stata negata la possibilità di partecipazione ai lavoratori in smart
working, partecipazione peraltro espressamente prevista nell’accordo per il 2020, si è concordata
una dichiarazione congiunta nella quale si specifica che la partecipazione ai progetti riguarda tutto
il personale sulla base degli obiettivi assegnati al singolo progetto e, di conseguenza, anche chi è
in lavoro agile.
Infine abbiamo richiamato ulteriormente la necessità urgente di un confronto con la parte politica
su tre temi fondamentali: il piano assunzioni, la riorganizzazione con la ridefinizione dei fabbisogni
organici e il contratto integrativo. Ci hanno detto che una riunione dovrebbe essere in agenda prima della pausa feriale ma siamo ancora al condizionale. Vedremo e ci regoleremo di conseguenza.
Cari saluti

FP CGIL Nazionale
Claudio Meloni

Dott. Vincenzo Starita
Direttore Generale del personale, delle risorse e
per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile

Come confermato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, nella sezione FAQ dedicata alla disciplina dei congedi straordinari (https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/Covid-19/Pagine/FAQ.aspx), i dipendenti pubblici in conseguenza della sospensione dei servizi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, hanno diritto a fruire dello specifico congedo previsto per i dipendenti privati dall’art. 23, comma 1, del DL 18/2020 e della relativa indennità entro il termine del 31 luglio pv (“Per l’anno 2020 a decorrere dal 5 marzo e sino al 31 luglio 2020, e per un periodo continuativo o frazionato comunque non superiore a trenta giorni, i genitori lavoratori dipendenti del settore privato hanno diritto a fruire, ai sensi dei commi 10 e 11, per i figli di eta’ non superiore ai 12 anni, fatto salvo quanto previsto al comma 5, di uno specifico congedo, per il quale e’ riconosciuta una indennita’ pari al 50 per cento della retribuzione, calcolata secondo quanto previsto dall’articolo 23 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, ad eccezione del comma 2 del medesimo articolo. I suddetti periodi sono coperti da contribuzione figurativa”). Orbene si legge nella nota circolare da lei diramata sui contenuti del DL 34/2020 che “l’articolo 1, comma 1, del DPCM 11 giugno 2020 ha prorogato la sospensione dei servizi educativi-scolastici e delle scuole di ogni ordine e grado e, quindi, per l’effetto, anche la data ultima di fruizione del presente congedo per il settore pubblico, fino alla data del 14 luglio 2020”.
Considerato che l’affermazione contenuta nella nota di cui in premessa, non corrisponde a quanto previsto dalla normativa vigente, CGIL CISL e UIL chiedono che codesto generale ufficio provveda alla dovuta rettifica ed alla conseguente tempestiva comunicazione agli uffici della possibilità di fruire del suddetto congedo entro il termine del 31 luglio 2020.
Distinti saluti

Roma, 14 luglio 2020

FP CGIL                   CISL FP                     UIL PA
Macigno                      Marra                          Amoroso

Al Direttore Generale del Personale civile Difesa
Dott.ssa Gabriella Montemagno

Oggetto: Sollecito urgente apertura tavoli di confronto.

Nel fare seguito all’incontro svolto tra le parti lo scorso 22 giugno sul Protocollo di
prevenzione e sicurezza, e agli impegni assunti sui temi proposti dalle scriventi OO.SS. nella
circostanza e, più in generale, in questi ultimi mesi, siamo con la presente a sollecitare l’apertura
dei tavoli di confronto sulle seguenti materie:
– riconoscimento giuridico ed economico degli istituti contrattuali applicabili anche al lavoro
agile;
– individuazione delle risorse disponibili per il FRD 2020, comprese quelle derivanti dai
risparmi ex lege n. 244/12, da utilizzare per le progressioni economiche nelle aree
funzionali e, se possibile, ovvero se le risorse economiche rese disponibili lo consentiranno,
anche tra le aree;
– definizione parte normativa CCNI triennio 2016-2018;
– definizione regolamentale di un protocollo d’intesa per il lavoro agile, che tenga conto dei
diritti, delle indennità e delle tutele contrattuali per le lavoratrici e i lavoratori che operano
in tale modalità lavorativa/organizzativa;
– revisione circolari afferenti la valutazione dei periodi riconosciuti al personale civile per
lavori insalubri e polverifici, e l’incompatibilità fissata dalle norme vigenti tra incarichi
sindacali e ruoli dell’amministrazione.
Con l’occasione, in relazione alla circolare del 10.07.2020 avente ad oggetto “ricognizione
ppl, turni e reperibilità 2020”, FP CGIL CISL FP e UIL PA, nel sollecitare l’attribuzione delle risorse
agli Enti in acconto, analogamente a tutti gli anni, per consentire il pagamento delle prestazioni già
rese, segnaliamo quanto segue:
– L’indicazione di cui al punto 2 di calcolare le risorse necessarie al finanziamento di PPL
Turni e Reperibilità per l’anno 2020, moltiplicando per due le esigenze del primo semestre
dell’anno in corso, potrebbe rivelarsi insufficiente se nel primo semestre le esigenze
effettive sono state inferiori, stante la contrazione di alcune attività;
– Alcune interpretazioni appaiono difformi dal CCNI 2016/18, con riferimento al calcolo delle
presenze di cui agli artt. 8, 9 e 10, infatti le indennità previste per il rischio radiologico,
professionale e per la sede disagiata, hanno natura mensile (non giornaliera) e, ad es.
calcolare le presenze e non le assenze per la sede disagiata costituirebbe un pregiudizio per
i dipendenti;
Nel rammentare che, spesso, interpretazioni unilaterali di norme contrattuali, anche
attraverso l’emissione di circolari, hanno costituito un vulnus per i lavoratori le scriventi OO.SS.
invitano a disporre le modifiche come innanzi richiamate.
Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.

FP CGIL                        CISL FP                         UIL PA

Francesco Quinti         Massimo Ferri                 Sandro Colombi
Roberto De Cesaris      Franco Volpi

Al Sig. Direttore dell’Agenzia delle Entrate
Avv. Ernesto Maria Ruffini

e, p.c. Al Capo del Personale ad interim
dott. Carlo Palumbo

Gentile Direttore, le Scriventi OO.SS. si vedono costrette a segnalare una conduzione ondivaga, da parte del responsabile nazionale ad interim delle risorse umane, delle relazioni sindacali non sempre improntate alla necessaria trasparenza e rispetto dei reciproci ruoli. Risulta già grave che su tematiche di strategica importanza codesto vertice dell’Agenzia temporeggi ma diventa ancor più inaccettabile quando si pone con la supponenza di sminuire le problematiche poste dai rappresentanti dei lavoratori con risposte ed approcci assolutamente discutibili o non veritieri. Ne è riprova quanto accaduto nel contesto delle recenti riunioni nazionali sugli importanti temi evidenziati dalle Scriventi. In particolare:

● Con riferimento alla possibile ripresa delle attività istituzionali esterne quali i sopralluoghi (Area Territorio) e le verifiche (Area Entrate), l’attuale responsabile delle risorse umane ha sminuito a mera ipotesi futura contestando addirittura che ci potesse essere un obbligo dell’amministrazione ad informare le OO.SS.. In tale contesto e nell’immediatezza dei giorni successivi, le Scriventi, invece, sono venute a conoscenza di almeno due note di indirizzo delle strutture centrali a quelle periferiche dell’Agenzia che trattano i temi evidenziati e che addirittura forniscono le direttive ai datori di lavoro per definire protocolli di sicurezza rispetto alle specifiche attività (Prot. n.18691 del 10.7.2020 della Divisione Risorse e prot. n. 43279 del 7.7.2020 della Divisione Servizi). È di tutta evidenza che, diversamente da quanto sostenuto dall’Agenzia, siamo in un contesto riservato alla contrattazione (art. 7 CCNL Fc) come già effettuato in occasione dell’accordo del 30 aprile u.s. che non ha adottato previsioni specifiche semplicemente perché le attività esterne erano sospese. Ove, invece, si è in procinto di riprendere tali attività e per la peculiarità del servizio non svolto all’interno dei nostri uffici ma presso i contribuenti, ecc., vanno prioritariamente definite le specifiche linee guida nazionali e solo successivamente declinate a livello territoriale.

● Altro tema rilevante posto dalle Scriventi su cui codesto vertice glissa con motivazioni dilatorie ed infondate è quello di dare una seppur provvisoria regolamentazione, in attesa che venga recepita specificamente dal CCNL, dello smart working. L’attuale modalità di lavoro da remoto, inserito nel più ampio contesto di strumenti di work life balance, da strumento di tutela della salute individuale e collettiva finalizzato a ridurre il rischio contagio, può trovare stabilmente applicazione in Agenzia, previa individuazione di una cornice generale attraverso il confronto con le Organizzazioni
Sindacali. Naturalmente, se già era evidente nella sua applicazione per limitare il rischio contagio, non si potrà tener conto che, passata la fase derogatoria alle norme, non si potranno ipotizzare soluzioni che pregiudichino tanto sul piano normativo che su quello economico i diritti e le facoltà del lavoratore. Le Scriventi tralasciano, per economicità della presente nota, di segnalare l’assoluto disinteresse dimostrato dall’Agenzia anche su altri importantissimi temi sulla gestione ed organizzazione del personale (carenza di personale, assenza di piani di assunzioni, carichi di lavoro, passaggi di area, ecc.) ma evidenziano come i lavoratori di questa Agenzia non meritano tale “disattenzione” con il rischio che perdano la seppur residua fiducia in chi li governa come datore di lavoro. In attesa di un urgente confronto con codesto vertice, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.

Roma, 14 luglio 2020

FP CGIL                  CISL FP            UIL PA            CONFSAL/UNSA           FLP
Gamberini               Silveri             Cavallaro                 Sempreboni           Patricelli

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