Al MIC

Sig. Capo di Gabinetto
dr.ssa Annalisa Cipollone

Sig. Segretario Generale
dr. Salvo Nastasi

Sig. Direttore Generale Musei
prof. Massimo Osanna

Sig. Direttore Generale Organizzazione
dr.ssa Marina Giuseppone

Dirigente Servizio II Relazioni Sindacali
dr.ssa Sara Conversano

LORO SEDI

Oggetto: Ripristino aperture gratuite 4 aprile 2021 Circolare n.27/2022 della DG Musei.

Egregi,
con riferimento alla disposizione di cui all’oggetto, peraltro non trasmessa preventivamente alla parte sindacale, le scriventi OO.SS. esprimono profonde perplessità per la tempistica definita dalla DG Musei in indirizzo, in considerazione dell’andamento epidemiologico ancora in atto nel nostro paese ed anche in riferimento alle necessità organizzative degli Uffici interessati, reputando del tutto insufficiente lo strettissimo tempo a disposizione per organizzare le aperture gratuite, con il necessario mantenimento di adeguate misure di sicurezza per lavoratori e utenti. Siamo pertanto in presenza di una iniziativa del tutto affrettata, da attuare a pochissimi giorni dalla uscita dello stato di emergenza, in condizioni di grave e nota carenza negli organici, di cui si fa fatica a comprendere la ratio, considerato che la stessa può essere tranquillamente rinviata anche di qualche settimana al fine di garantire ai circuiti museali interessati il tempo necessario per una adeguata organizzazione rispetto alla prevedibile massiccia affluenza dei visitatori.
Di conseguenza si chiede una opportuna sospensione della disposizione di cui all’oggetto e si chiede in ogni caso di mantenere la tutela per i lavoratori in condizione di fragilità riconosciuta, ai sensi della normativa vigente in periodo di emergenza, la cui attività comporta contatti con il pubblico.
Si resta in attesa di urgente riscontro alla presente nota.

FP CGIL                                      CISL FP                                  UIL PA

        Claudio Meloni     Giuseppe Nolè – Valentina Di Stefano     Federico Trastulli

Pubblichiamo il resoconto dell’incontro tenutosi con l’Osservatorio Bilaterale per le Politiche sulla Sicurezza sul Lavoro e Sanitarie e salute e Sicurezza

Grazie anche con il contributo in Europa della Fp Cgil VVF la  EMPL del Parlamento europeo ha votato per limitare il limite di esposizione professionale (OEL) che determina il numero di fibre di amianto per metro/cubo di aria consentito nei luoghi di lavoro senza misure di protezione dedicate. Necessitano dati e monitoraggi per le donne e gli uomini del Corpo. Ancora troppo lontano le tematiche riguardo igienizzazione e svestizione post incendio e il rispetto della salute per i lavoratori e propri cari 

Un anno fa, in una nota sindacale unitaria dei soci fondatori di parte sindacale, si era chiesto ad ASDEP di aprire una discussione sul suo ruolo, alla luce del nuovo comparto delle Funzioni Centrali e cogliendo altresì l’occasione della proroga di un anno della scadenza della polizza sanitaria (da giugno 2021 a giugno 2022).

Un anno è passato ma registriamo che praticamente nulla è stato fatto. Non solo alcuna discussione è stata aperta sul futuro di ASDEP, ma si è giunti alla vigilia della scadenza (prorogata) della polizza assicurativa, con una delibera da accettare in tutta fretta sulla nuova gara. Insomma, ci si è dovuti (o voluti) ridurre all’ultimo.

Alla seduta del CdA (convocato il giorno prima) è stato proposto un capitolato di gara che la componente FP CGIL non ha condiviso ritenendo che, con l’aumento delle franchigie e delle quote relative alle adesioni volontarie, si possa determinare il mancato accesso alle prestazioni per una parte importante dei lavoratori, ossia le fasce più deboli.

Noi non ci stiamo ad essere messi con le spalle a muro perché solo oggi si attiva l’iter per la nuova gara della polizza assicurativa che scadrà il 30 giugno 2022.

Avevamo chiesto un anno fa ai presidenti di INPS, INAIL e ACI di aprire un confronto con le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori per discutere le prospettive di ASDEP dopo i numerosi problemi di governance e gestionali emersi dopo l’ultima aggiudicazione di gara e a seguito della nascita del nuovo comparto delle funzioni centrali. Ma questi non hanno dato alcun riscontro e ora hanno imposto ai propri rappresentanti in CdA di approvare in tutta fretta un nuovo capitolato, peggiorativo del precedente per i lavoratori, che desta non poche preoccupazioni anche alla luce della negativa esperienza in via di conclusione dell’appalto.

Ancora una volta, la parte di CdA nominata dagli enti gestisce con modalità “proprietarie” l’organo collegiale. Per questo abbiamo chiesto di rispettare le regole dettate dal Codice Civile a cominciare dalla approvazione e disponibilità dei verbali delle sedute del CdA.

  • Quanto al capitolato di gara, abbiamo ribadito la nostra contrarietà nel merito, pur costretti a non opporci all’avvio della nuova gara per evitare – vista la scadenza al 30 giugno della attuale polizza – la totale scopertura del personale dal 1° luglio prossimo.

Continueremo a vigilare per garantire alle lavoratrici e ai lavoratori le migliori prestazioni possibili, battendoci contro ogni atteggiamento di sopraffazione.

Nel frattempo, continuiamo ad aspettare una risposta da ASDEP: cosa intende fare, da grande?

Roma, 28 marzo 2022

 FP CGIL INPS                           FP CGIL INAIL                         FP CGIL ACI
Antonella Trevisani                    Alessio Mercanti                         Derna Figliuolo

L’unica soluzione è un piano di assunzioni straordinario…tutto il resto è fantasia
Solo chi non vuol vedere non si accorge di ciò che sta succedendo al MIMS. Che sia sede centrale o periferia, Motorizzazioni o Provveditorati o Capitanerie di Porto la situazione non cambia: in molti casi i lavoratori sono meno della metà di quelli previsti e pertanto gli uffici sono ridotti al lumicino. Ci sono ingegneri che fanno gli sportellisti, assistenti che fanno i funzionari. Il tutto si basa sulla buona volontà e sul senso di dedizione dei lavoratori che, continuano a garantire, sulla loro pelle e quella delle loro famiglie, l’erogazione puntale dei servizi.

Non bastano i 210 funzionari del concorso Ripam a coprire la gravissima carenza di funzionari amministrativi, che lascia molti uffici ancora privi di questa figura essenziale; non basta il concorso per gli ingegneri dei Provveditorati se si vogliono attuare gli interventi del PNRR. Ben venga la loro assunzione ovviamente, ma tutti sappiamo che questi non sono altro che “pannicelli caldi” che non risolvono il problema che conosciamo tutti benissimo e che noi abbiamo ribadito più volte.

Intanto si continua a ridurre il perimetro pubblico esternalizzando alcune funzioni. Che siano ispezioni o direzioni lavori non conta; per noi queste sono attività che devono svolgere i nostri funzionari per garantire legalità, qualità, efficienza e imparzialità.
Chiediamo al Ministro di interloquire con il suo omologo di Funzione Pubblica: i problemi non si risolvono con i proclami e le dichiarazioni alla stampa, da cui sembrerebbe trasparire l’arrivo delle magnifiche sorti e progressive, ma attraverso atti normativi che, in quanto Ministri, essi possono e debbono determinare.

Roma, 28 marzo 2022

La Coordinatrice Fp Cgil MIMS                                     p. la Fp Cgil Nazionale
Carmen Sabbatella                                                               Paolo Camardella

Corona virus

A seguito dell’emanazione del decreto legge 24 marzo 2022, n. 24, pubblichiamo le prime rime indicazioni del Dipartimento,  riguardo le disposizioni urgenti per il superamento delle
misure in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza sanitaria 

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane, con la quale comunica la riapertura per le candidature delle benemerenze

Continuiamo a registrare la chiusura della Direzione Centrale Pianificazione alle richieste sindacali.
Tale modalità di comportamento, su temi così importanti e delicati, rischia di essere implosiva per l’Istituto.
Continuiamo a chiedere da tempo un tavolo permanente sulla produttività che purtroppo l’amministrazione non ha mai aperto.
Continuiamo a rilevare modifiche in corso che stravolgono il lavoro di pianificazione e programmazione dei territori.
Ed è così che, mentre la Direzione Centrale continua a mettere in scena volteggi da giro di valzer, le sedi sono sempre più in affanno per la grave carenza di personale e per le scelte organizzative dell’Amministrazione che, in questa situazione, impone un Reassessment.
Tutto ciò aggrava un clima già teso e sofferente nell’istituto: è chiaro per tutti, tranne per la Direzione Centrale, che la situazione ormai è al limite della sostenibilità e senza un vero cambio di passo, ci mobiliteremo.

Roma, 25 marzo 2022

Coordinatrice naz.le
FP CGIL INPS
Antonella Trevisani

Noi facciamo sindacato e non guardiamo “gli asini che volano nel ciel”.

Nell’approssimarsi della data delle elezioni per il rinnovo delle RSU alcune OO.SS. ritengono di basare il proprio consenso su campagne denigratorie e accuse prive di ogni fondamento ai danni delle altre OO.SS., anziché sul lavoro svolto al tavolo negoziale per il rinnovo del CCNL del comparto delle funzioni centrali, oppure avanzano proposte concretamente non realizzabili in relazione al quadro legislativo vigente, come è accaduto nei giorni scorsi dove, nel notiziario n° 11 del 22 marzo u.s., di FLP si legge che il mancato inquadramento del personale nella nuova area delle elevate professionalità “e accesso alla dirigenza non è un errore nella norma, come pare evincersi da alcuni articoli di stampa, ma una precisa volontà di Brunetta, avallata da tutti gli altri sindacati, e solo da noi [è sempre Flp che scrive] fortemente contestata in sede di rinnovo del CCNL delle Funzioni Centrali”. Flp, in primis, attacca Cgil, Cisl e Uil. Saremmo “rei” – a loro dire – di aver voluto depotenziare “consapevolmente la nuova Area contrattuale, dopo averne contrastato l’istituzione, temendo una presunta disarticolazione dell’attuale terza Area, privilegiando quindi per l’ennesima volta la politica dell’appiattimento verso il basso delle professionalità, da tempo rigidamente cristallizzate e bloccate nel loro percorso di carriera.”

Non intendiamo tanto rispondere ad Flp (Flp chi?), quanto riepilogare la sequenza di atti e fatti che ci ha portato alla sottoscrizione dell’ipotesi di CCNL del comparto delle funzioni centrali il 5 gennaio u.s. per amore di verità ma, soprattutto, per invitare i lavoratori e le lavoratrici a diffidare di sindacati che basano continuamente la loro azione su proposte demagogiche e sulla demolizione del lavoro degli altri. L’ipotesi di contratto che attendiamo a breve di sottoscrivere in via definitiva offre concrete possibilità di sviluppo economico e professionale all’insieme delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto.

Su una cosa FLP ha ragione: abbiamo, fino all’approvazione del DL 80/2021 (che ha previsto l’istituzione della “Quarta Area”), contrastato la costituzione di un’Area sovraordinata che nascesse vuota, coscienti dei limiti che questo avrebbe comportato rispetto alle esigenze di valorizzazione del personale già in servizio, così come abbiamo contrastato il rischio che agli attuali Funzionari fosse preclusa, con la nascita della nuova Area, la possibilità di continuare a coordinare o gestire strutture complesse o a di accedere a posizioni
organizzative. Proprio per questo, nelle piattaforme da noi presentate precedentemente all’avvio del negoziato per il rinnovo del CCNL delle funzioni centrali, avevamo proposto una apposita “Area dei professionisti e delle elevate professionalità”, dove inquadrare: il personale per lo svolgimento delle cui attività è richiesta una abilitazione professionale o l’iscrizione all’albo (attualmente non ricompreso nell’apposita sezione “professionisti” del comparto dell’area della dirigenza), figure professionali che hanno competenze particolari nella gestione dei cicli organizzativi o che non possono essere ricondotte all’interno dell’ordinamento professionale generale, personale a cui sono attribuite dalla legge elevate responsabilità.

Lo avevamo fatto consci del fatto che nelle Pubbliche Amministrazioni, in vigenza del D. Lgs 165/01 e sulla base delle numerose sentenze costituzionali e di una copiosa giurisprudenza, il criterio che regola l’accesso alle aree superiori e a funzioni più elevate continua ad essere quello del concorso pubblico, salvo i casi stabiliti dalla legge che però non possono allontanarsi dal modello prefigurato dal Costituente. In virtù di tali principi le eccezioni alla regola generale del concorso pubblico sono state significativamente via, via ridimensionate per mano del Giudice costituzionale e della legge, consolidando l’indirizzo in base al quale almeno il 50% dei posti disponibili in ciascuna Area debba essere riservato all’accesso dall’esterno.

Noi non prendiamo in giro i lavoratori e le lavoratrici promettendo cose irrealizzabili, ci prodighiamo anzi ogni giorno per migliorare il quadro normativo vigente e così abbiamo fatto in tutti questi anni.
Vorremmo, infatti, ricordare alla distratta FLP che:
• è stato grazie all’intesa del 30 Novembre 2016 sul rinnovo dei contratti pubblici, firmata da Cgil, Cisl e Uil ed il Governo dell’epoca se, con l’art. 22, comma 15, del D.Lgs n. 75/2017 (Legge Madia,) è stata ripristinata, dopo molti anni, una Procedura riservata al personale già in servizio, per il passaggio fra le Aree, anche se temporalmente limitata nel tempo e vincolata prima al 20% e successivamente al 30% delle facoltà assunzionali, fermo restando il possesso dei titoli richiesti;
• è con il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale realizzato il 10 marzo 2021, da Governo e Cgil, Cisl e Uil, e poi sottoscritto anche da altri, che è stata prevista “la necessità della valorizzazione di specifiche professionalità non dirigenziali dotate di competenze e conoscenze specialistiche, nonché in grado di assumere specifiche responsabilità organizzative e professionali”;
• è stato sempre a seguito della sottoscrizione del Patto del 10 marzo 2021, che con il DL 80/2021 che è stato ripristinato uno strumento di carriera, accanto al concorso pubblico, specificatamente destinato al personale interno, prevedendo che “fatta salva una riserva di almeno il 50 per cento delle posizioni disponibili destinata all’accesso dall’esterno, le progressioni fra le aree e, negli enti locali, anche fra qualifiche diverse, avvengono tramite procedura comparativa basata sulla valutazione positiva conseguita dal dipendente negli ultimi tre anni in servizio, sull’assenza di provvedimenti disciplinari, sul possesso di titoli o competenze professionali, ovvero di studio ulteriori rispetto a quelli previsti per l’accesso all’area dall’esterno, nonché sul numero e sulla tipologia degli incarichi rivestiti”.

Vorremmo, infine, chiedere a Flp dove fosse il 9 Dicembre 2020 quando, come federazioni del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil, proclamavamo lo sciopero nazionale di tutto il personale dei comparti e delle aree funzioni centrali, delle funzioni locali e della sanità. Uno sciopero nazionale che si era reso necessario per reagire all’assenza di condizioni e risorse utili per colmare le gravi carenze di organico delle pubbliche amministrazioni e per avviare i negoziati per i rinnovi contrattuali 2019 – 2021. In considerazione del fatto
che il DL 80/2021 ha imposto la istituzione della nuova Area, facendola di fatto nascere vuota, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa si sono prodigate – durante il negoziato per il rinnovo del CCNL – per evitare il rischio che l’Area delle Elevate professionalità finisse per divenire un’Area destinata ad accogliere il solo personale proveniente dall’esterno. Lo abbiamo fatto pretendendo che, accanto al titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno (che riguardando un’Area superiore a quella dei funzionari non poteva che essere necessariamente superiore a quello previsto per l’accesso all’Area dei funzionari), fosse richiesta, di norma, “un’esperienza lavorativa pluriennale in funzioni specialistiche e di responsabilità”, proprio al fine di valorizzare il personale già in servizio, rispetto a quello reclutato dall’esterno.

Abbiamo lavorato utilmente al tavolo per il rinnovo contrattuale per rivedere il sistema degli incarichi, e perconsentire alla contrattazione integrativa di poter aggiornare le indennità di posizione organizzativa. Non siamo riusciti a realizzare tutti i risultati che ci eravamo prefissati e siamo coscienti della necessità di vigilare affinché la istituzione dell’Area delle Elevate Professionalità – pur tenuto conto dei vincoli del quadro normativo – offra concrete opportunità di valorizzazione professionale al personale già in servizio, così
come continueremo ad impegnarci per individuare, nel futuro, strumenti utili ed efficaci per valorizzare le responsabilità di natura gestionale e professionale e le competenze specialistiche già acquisite dal personale dell’Area dei Funzionari. Così come occorre, inoltre, creare le condizioni per offrire un riconoscimento contrattuale ai tanti professionisti oggi presenti all’interno delle Amministrazioni del comparto o a coloro che svolgono attività per le quali sono richieste specifiche abilitazioni professionali e per il personale a cui
è attualmente preclusa la possibilità di iscrizione agli Albi professionali. Continueremo a lavorare per rappresentare al meglio delle possibilità offerte dal quadro legislativo i lavoratori e le lavoratrici del comparto delle funzioni centrali e continueremo a mobilitarci affinché Governo e Parlamento migliorino le norme di legge per valorizzare sul piano professionale chi lavora nelle pubbliche amministrazioni. Lo faremo con la serietà che da sempre ci contraddistingue: rispettando i lavoratori e le lavoratrici, senza fare
loro promesse che al momento non potremmo mantenere e raccontando sempre loro la verità!

Roma, 24 marzo 2022

FP CGIL
Florindo Oliverio

CISL FP
Angelo Marinelli

UIL PA
Gerardo Romano

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