LA PERFORMANCE NEL MINISTERO DELLA DIFESA È UNA FINZIONE INUTILE E PERICOLOSA
Si è appena concluso l’incontro a Persociv sull’aggiornamento del sistema di Valutazione della
Performance. Accanto ai rilievi tecnici avanzati al tavolo, FP CGIL CISL FP e UIL PA hanno posto, da
anni, un rilievo politico che tutti fanno finta di non vedere:
La Performance nel Ministero della Difesa è una finzione!
Una recita inutile e pericolosa la cui procedura appare di fatto inapplicabile perché, inizialmente
concepita per incentivare la concorrenza nella produzione di beni privati e non nell’erogazione di
servizi pubblici, nel Ministero della Difesa appare slegata dalla realtà e non coerente con la
complessità delle lavorazioni presenti.
La procedura in argomento prevede, infatti, di verificare “la pertinenza dell’incarico” rispetto ai
profili posseduti e delineati nel CCNL, ma è inconciliabile con la realtà dell’impiego effettivo dei
dipendenti che da anni ha travalicato la rigidità del sistema classificatorio e delle aree, e che solo
ora, con l’auspicabile rinnovo del contratto nazionale delle Funzioni Centrali, sarà possibile
risolvere.
Sono, dunque, disattese le disposizioni che prevedono l’attribuzione di compiti coerenti al profilo
professionale posseduto dai dipendenti, visto che l’impiego effettivo dei lavoratori è spesso
diverso dall’inquadramento nel N.S.C., con il risultato che, o le schede riportano obiettivi attinenti
il profilo ma non corrispondenti alla realtà delle mansioni svolte, oppure compiti e obiettivi
riportati non sono previsti dal profilo di appartenenza.
Ausiliari che non fanno gli ausiliari, addetti che da anni sperano di diventare assistenti con una
differenza tra i due profili che nessuno ha mai compreso perché superata dalle esigenze lavorative
e dalla necessità di garantire, comunque, prestazioni e servizi.
E’ evidente che la Valutazione della Performance così come strutturata appare ideata per una
realtà lavorativa di poche persone con funzioni amministrative che, di certo, non è quella della
Difesa con i suoi stabilimenti industriali dove lavorano migliaia di dipendenti con profili
professionali di tutte le categorie.
Continuiamo ad assistere alla compilazione delle schede come mero adempimento burocratico
(che rappresenta il vulnus più grave di ogni sistema di valutazione), dove gli obiettivi affidati sono
spesso generici e avulsi da un processo organizzativo predefinito, non misurabili in termini concreti
e chiari (e quindi nemmeno migliorabili), non correlati alla quantità e alla qualità delle risorse
umane, tecnologiche ed economiche disponibili.
Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa ritengono necessario ribadire a chiare lettere quello che, per quanto risulta,
pensano, ma non possono pubblicamente sostenere, anche tutte le articolazioni dell’A.D.:
la Performance adottata nella Difesa è inapplicabile e dannosa per i lavoratori.
Il re è nudo, e non dobbiamo temere di affermarlo.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Massimo Ferri Carmela Cilento
Roberto De Cesaris Franco Volpi
Al Capo del Dipartimento
Amministrazione Penitenziaria
Pres. Dott. Bernardo PETRALIA
ROMA
E, per conoscenza;
Alla Vice Capo Dipartimento
Dott. Roberto TARTAGLIA
ROMA
Al Direttore Generale
del Personale e delle Risorse
Dott. Massimo PARISI
ROMA
All!Ufficio Relazioni Sindacali
con il Pubblico del Dipartimento
Amministrazione Penitenziaria
ROMA
nell’Istituto Penitenziario. Un primo passo è stato già fatto con l’istallazione
di un neo–sistema anti scavalcamento, ma bisogna ancora investire per la
sicurezza penitenziaria e la salubrità nei luoghi di lavoro;
rafforzare l’assetto di risorse umane dell’area psichiatrica e del SERT (a
giusto ampliamento, si precisa che si stanno già coinvolgendo gli organismi
sanitari–istituzionali di competenza). Mancano psicologi, assistenti sociali,
tecnici della riabilitazione, infermieri specializzati nei turni notturni, etc..,
vista soprattutto l’elevata presenza di soggetti affetti da disturbi vari e
tossicodipendenze. Questi ultimi ammontano al 35% circa della
popolazione detenuta che, allo stato dei fatti, consta di 290 utenti del
circuito comuni.
Dopo le recenti ed amare vicissitudini (evasioni ed aggressioni fisiche ai
poliziotti penitenziari) che hanno interessato il carcere pescarese, si ritiene
necessario ed indispensabile una sana riflessione istituzionale e politica
volta ad intraprendere autorevoli iniziative di miglioramento.
Fiduciosi in un Vostro interessamento, inviamo distinti saluti.
Il Coordinamento Nazionale
Branchi/Manna
Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell’art. 3 comma 2 del
D.L. 39/93
Pubblichiamo la nota di convocazione in merito la convocazione del Tavolo Tecnico per la Formazione riguardo la discussione delle circolari USAR – L e TAS
Pubblichiamo l’informativa in merito l’emergenza sanitaria in atto attraverso lo screening su base volontaria, per il personale in servizio presso le strutture Centrali del Dipartimento
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione riguardo le selezioni unità cinofile e le modalità di selezione
Pubblichiamo l’informativa riguardo l’aggiornamento dell’ applicativo SIPEC riguardo le ore eccedenze giornaliere, il decreto decurtazione ex 127-21, la rettifica importi in merito l’allineamento NoiPa e la banca ore
Al Capo del Dipartimento
Amministrazione Penitenziaria
Pres. Dott. Bernardo PETRALIA
ROMA
E, per conoscenza;
Alla Ministra della Giustizia
On.le Marta CARTABIA
ROMA
Al Direttore Generale
del Personale e delle Risorse
Dott. Massimo PARISI
ROMA
All’Ufficio Relazioni Sindacali
con il Pubblico del Dipartimento
Amministrazione Penitenziaria
ROMA
Oggetto: Personale del Corpo di Polizia Penitenziaria sospeso dal
servizio in via cautelare–facoltativa ai sensi dell’art. 7 comma 2, del D.Lgs.
30 ottobre 1992, n. 449. – Disparità di trattamento.
Illustre Presidente,
continuano a pervenire al nostro Coordinamento numerose segnalazioni
in merito alla discrezionalità utilizzata dalla S.V. per alcuni provvedimenti
di sospensione cautelare ai danni del personale del Corpo di Polizia
Penitenziaria appartenente ai ruoli non Direttivi, sembrerebbe che,
quando si tratta di appartenenti all’area Dirigenziale di Polizia
Penitenziaria, indagata o rinviata a giudizio, in molti casi Lei non abbia
proceduto alla su citata procedura cautelare.
Comprenderà che, nel momento in cui la condotte del dipendente
appartenente a qualsiasi Area del pubblico impiego, rappresenta una
palese violazione dei doveri istituzionali con particolare aggravio per
quello appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria che è dotato sia della
qualifica di polizia giudiziaria che di quella di pubblica sicurezza e,
pertanto, non può ragionevolmente ipotizzarsi che simili compiti,
essenziali per la salvaguardia della pubblica sicurezza, siano in concreto
espletati da soggetti i quali contribuiscono alla commissione di reati che
si tratta invece di prevenire cd impedire, che deve valere per tutti gli
appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria di qualsiasi grado, tanto da
non poter consentire alcuna discrezionalità sulla decisione da
intraprendere nei casi di specie.
Tenuto conto che, nel caso in cui le segnalazioni risultassero
veritiere è lapalissiano che, di fatto, si è creata una disparità di
trattamento per il personale di Polizia Penitenziaria non appartenente ai
ruoli apicali.
Per quanto sopra esposto, restiamo in attesa di un suo cortese
chiarimento visto l’uso smisurato utilizzato dalla S.V. nei confronti dei su
citati.
Distinti saluti
Il Coordinamento Nazionale
Branchi/Manna
Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell’art. 3 comma 2 del
D.L. 39/93
Nuovo incontro della trattativa con Aran per il rinnovo contrattuale delle Funzioni Centrali 2019/2021. Questa mattina l’Aran ha presentato uno stato di avanzamento ulteriore sia sulla disciplina del “lavoro a distanza” sia sull’ordinamento professionale, aggiungendo alcune indicazioni di lavoro per la costruzione dei valori tabellari unici delle nuove aree di inquadramento giuridico.
In particolare, sulla parte economica ha confermato la scansione degli step di avanzamento che abbiamo già indicato nella nostra precedente nota dell’11 novembre scorso:
1. Rivalutazione degli stipendi attuali con le seguenti decorrenze e percentuali di incremento:
– 1.1.2019 = 0,74% + elemento perequativo
– 1.1.2020 = 1,45% + elemento perequativo
– 1.1.2021 = 4,15% + elemento perequativo
2. Conglobamento dell’elemento perequativo nello stipendio
3. Eliminazione delle differenze retributive esistenti sugli attuali stipendi tabellari dei sei vecchi comparti confluiti nelle Funzioni Centrali
4. Rivalutazione delle Indennità di Amministrazione per effetto dei finanziamenti di legge (tra cui Ministero Difesa e Ministero Interno)
5. Individuazione quota comune a tutte le amministrazioni ed enti di Indennità di Amministrazione da conglobare nello stipendio tabellare
6. Definizione della nuova Indennità di Amministrazione/Ente in misura unica per ciascuna Area.
A valle di questi passaggi, per il personale in servizio, l’ammontare complessivo individuale dell’attuale stipendio tabellare (Area + Fascia Economica) viene quindi trasformato in: Nuovo tabellare di area + Nuova indennità di amministrazione/ente di area + differenziale stipendiale individuale (comprensivo delle differenze sia su tabellare sia su indennità di amministrazione/ente). Vedremo nei prossimi incontri come si svilupperanno concretamente le cifre.
Si sono poi valutate le modifiche apportate da Aran alle sue proposte inziali, con un nuovo testo e recependo alcune proposte sindacali, su lavoro a distanza (agile, da remoto) e sull’ordinamento. Si questi aspetti si rinvia al comunicato unitario di FP CGIL, CISL FP e UIL PA diffuso al termine della trattativa.
Pubblichiamo l’informativa del Dipartimento riguardo la circolare di aggiornamento del Ministero della Salute riguardo le indicazioni sulla somministrazione di dosi booster nell’ambito della campagna di vaccinazione per l’emergenza sanitaria in atto