INCONTRI SULLA RIORGANIZZAZIONE

Nella giornata di ieri, si sono svolti gli OPI (Organismi paritetici per l’innovazione) del Comparto e
dell’Area Funzioni centrali in tema di “Nuovo modello di Reassessment” (definirlo “riorganizzazione”
o “riassetto” era forse troppo banale).

L’Amministrazione ha trasmesso preventivamente una bozza di circolare, che prevede l’estensione
a tutto il territorio nazionale del nuovo modello in tre fasi: ottobre, novembre e dicembre.
Abbiamo chiesto insieme a tutte le altre OO.SS. il rinvio di almeno un trimestre – a partire da gennaio
– per non impegnare le sedi nel periodo finale dell’anno in complesse operazioni di redistribuzione
delle competenze e dei prodotti, con il rischio di pregiudicare obiettivi di budget e incentivazione
del personale tutto.

Nel merito, abbiamo confermato il nostro giudizio negativo e richiesto alcuni aggiustamenti.
L’impianto delineato dalla circolare non appare infatti idoneo al conseguimento dei condivisibili
obiettivi dichiarati, in particolare la riduzione dei carichi di lavoro, né si rinvengono sostanziali elementi
di reale “innovazione”.

Il Nucleo Base dei Servizi Standard, cuore del riassetto organizzativo, appare come un contenitore
troppo ampio ed eterogeneo, a tal punto che si è addirittura dovuta prevedere la possibilità di clonazione
nelle strutture più complesse, esperienza organizzativa già praticata in passato con seri
problemi di allineamento degli standard operativi all’interno della stessa struttura territoriale (come
se non bastassero i confronti tra strutture a livello di clusters). Si delinea, inoltre, una frammentazione
eccessiva dei prodotti, in controtendenza rispetto allo sforzo condotto per anni per costruire
professionalità complete per ciascun processo.

Non ci convince affatto la responsabilità del procedimento e del provvedimento per i responsabili di
agenzia prestazioni e flussi, non coerente con il ruolo organizzativo e foriera di serie responsabilità
per figure che in alcune strutture devono coordinare 7- 8 uffici e 150-200 risorse umane.
Abbiamo chiesto anche la descrizione più precisa dell’organizzazione dei servizi di front-end e l’eliminazione della fumosa figura del “Collaboratore gestione operativa”, che non si capisce in concreto
cosa sarà chiamato a fare.

Infine, dalla bozza emerge la polarizzazione delle attività contabili con il conseguente annullamento
della posizione nelle agenzie complesse. Abbiamo espresso forte contrarietà in merito, perché
temiamo che si correrà il rischio di non trovare personale disponibile a espletare questo tipo di
operazioni.

E’ pur vero, come ricordato dall’Amministrazione, che sul tema ci si è incontrati più volte, ma è altrettanto vero che nessuna delle osservazioni presentate dalle organizzazioni sindacali è stata accolta,
segno di una disponibilità all’ascolto che ci appare puramente formale.
Vedremo cosa succederà, se questo treno che si intende far partire a tutti i costi andrà a deragliare
o no; nel frattempo abbiamo già evidenziato la necessità che il tavolo sul riassetto si aggiorni anche
nei prossimi mesi, dopo la sua estensione all’intero territorio, per garantire un monitoraggio
congiunto ed evidenziare le criticità.

Oggi pomeriggio la discussione si è spostata sulla bozza di determina che stabilisce i criteri di conferimento
delle Posizioni Organizzative, visto che per effetto del riassetto se ne introdurranno nuove
e altre dovrebbero invece essere eliminate. Rispetto a questo argomento, nel ribadire la richiesta
di slittamento del riassetto, abbiamo anche chiesto di eliminare dalla bozza la possibilità – lasciata
alla discrezione delle singole commissioni di valutazione – di escludere dalle selezioni i candidati
che non siano stati considerati idonei in selezioni tenutesi nei sei mesi precedenti. Non solo
non pare condivisibile questa esclusione, ma sembra addirittura peggiore lasciare che questa decisione
sia rimessa alle singole commissioni, perché questo determinerebbe una inaccettabile discriminazione
tra colleghi.

Roma, 8 settembre 2021

FP CGIL
Antonella Trevisani
Fabrizio Innaimi
Matteo Ariano

Pubblichiamo la nota dell’organizzazione emanata dalla Direzione Centrale per l’Emergenza, il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo, in merito la pianificazione di emergenza grandi dighe. Indicazioni operative finalizzate alla gestione degli iter procedimentale previsti dalla Direttiva P.C.M. 08.0.7.2014.

Pubblichiamo l’informativa dell’ ONA, in merito la circolare 3A  riguardo la selezione interna per aspiranti Vice Direttori per i centri di soggiorno

Serve con urgenza un piano straordinario di nuove assunzioni nella Pubblica Amministrazione, stabilizzare i precari e mettere un freno alle esternalizzazioni.

Bisogna interrompere il continuo restringersi dello spazio pubblico e garantire i diritti dei cittadini e dei lavoratori.
Abbiamo conquistato lo sblocco del turnover e la cancellazione dei tetti alle assunzioni ma ora serve una scelta politica!

Sostieni la campagna #AssunzioniSubito

Pubblichiamo la nota dell’organizzazione emanata dalla Direzione Centrale per l’Emergenza, il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo, in merito l’organizzazione della specialità Elisoccorritori presso i reparti volo

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per gli Affari Generali con la quale emana l’organizzazione della procedura della prova scritta per il concorso pubblico per esami 53 posti nella qualifica di Ispettore Informatico

Pubblichiamo la nota della struttura territoriale Fp Cgil VVF riguardo alla mancata assegnazione dei buoni pasto spettanti al personale e la richiesta di incontro della Commissione mensa per la sede Centrale per discutere delle problematiche emerse

Secondo appuntamento per il rinnovo del CCNL Sanità Pubblica 2019/2021: il nostro resoconto, insieme al comunicato unitario

Si è svolto nella mattinata di oggi, come riportato nella nota unitaria, il secondo incontro della trattativa per il rinnovo del CCNL Sanità Pubblica.
Dopo l’incontro di impostazione politica che ha avviato la trattativa, si è trattato, oggi, della prima occasione nella quale si è entrati nel merito contrattuale delle questioni collegate al rinnovo.
Aran ha presentato una prima ipotesi di testo che interviene in modo molto parziale sui primi quattro titoli del contratto, escludendo del tutto temi quali incarichi, sistema di classificazione, mobilità e formazione.
Gli interventi proposti da Aran hanno la caratteristica di manutenere il testo vigente, apportando alcune modifiche già oggetto di confronto sul tavolo delle Funzioni Centrali e tentando qua e là qualche incursione poco utile, ascrivibile – per il momento – alla dinamica del negoziato.
Nel nostro intervento, cha ha aperto la carrellata delle valutazioni di parte sindacale, abbiamo posto la necessità di porre al centro della discussione del contratto il tema della revisione del sistema di classificazione, dichiarando la nostra disponibilità a discuterne da subito e chiedendo ad Aran di mettere le parti sindacali finalmente in condizione di conoscere la proposta della controparti sul punto specifico.
Abbiamo ribadito che non c’è contratto senza nuova classificazione, essendo quello degli strumenti e delle risorse per la valorizzazione professionale il tema di questo rinnovo. Questo ha prodotto, oltre alla consonanza degli interventi di Cisl e Uil che hanno seguito il nostro, anche la definizione di un punto di chiarezza fra le parti al tavolo che ha sostanzialmente chiuso la discussione rispetto all’ipotesi, da alcuni avanzata nell’incontro del 5 agosto, di procedere ad una rapida sottoscrizione di un contratto di natura prevalentemente economica che stralciasse la parte relativa alla classificazione demandandolo ad un momento successivo all’approvazione della legge di stabilità 2022. Quell’ipotesi non è più sul tavolo, se stiamo a ripetute dichiarazioni che al tavolo ha fatto il presidente dell’Aran e alle dichiarazioni della quasi totalità delle OO.SS. presenti al tavolo, dalle quali si è distinta parzialmente solo una organizzazione sindacale autonoma.
A fronte di questo primo risultato politico, resta la necessità di continuare a pressare le controparti, affinché rendano esplicita la loro proposta in merito.
Nelle prossime ore lavoreremo unitariamente alla redazione di un primo posizionamento unitario di merito che dialoghi col testo mandato da Aran, ovviamente a partire dai contenuti della nostra piattaforma, in vista della prossima discussione calendarizzata per il 21 settembre prossimo.

La conversione in legge del D.L. 80/2021 e i Beni Culturali: le misure previste per l’attuazione del PNRR

La conversione in legge 113/2021 del decreto legge 80/2021 ha portato alcune novità specifiche per il MIC, contenute nell’art. 1bis, che si aggiungono alle altre già rilevanti previste nel decreto legge. L’art.1 bis, nel regolamentare le misure ritenute necessarie all’attuazione del PNRR, interviene con tre novità sostanziali:

la prima riguarda un intervento straordinario a favore del settore archivistico, con la previsione di un bando, da attuarsi con le modalità semplificate previste dalla recente normativa che semplifica i concorsi pubblici per l’assunzione a tempo determinato per l’assunzione di 270 funzionari archivisti a tempo determinato. Nelle more dell’attuazione del bando il ministero può ricorrere all’assunzioni di collaboratori esperti del settore fino al 31 dicembre 2023 con un spesa complessiva di 5 milioni di euro ripartite in tre annualità con le modalità selettive già adottate per le precedenti assunzioni di questo tipo. La situazione del settore archivistico è quella che è per cui questi interventi rappresentano una boccata di ossigeno, a fronte delle carenze al riguardo che registra ancora oggi il piano assunzioni ordinario. Ma quello che non si comprende è il ricorso pervasivo al precariato e non ad assunzioni a tempo indeterminato, considerato che il fabbisogno riconosciuto è dovuto a carenze strutturali e non temporanee. Anche in relazione al fatto che questa misura, insieme a tutte le altre di seguito, è finanziata con fondi interni al bilancio ministeriale e non con quelli derivanti dal PNRR;

Un’altra novità contenuta nella norma è l’ulteriore scorrimento della graduatoria dei passaggi di area dalla Prima alla Seconda Area e dalla Seconda alla Terza per un 20% dei posti utili in graduatoria per ciascun profilo. Una buona notizia, certamente, ma non riteniamo che questo possa essere considerato come il percorso conclusivo per quel che riguarda le riqualificazioni interne del personale. Il DL 80, grazie ad una norma fortemente voluta dalla FP CGIL, sblocca finalmente i percorsi di riqualificazione del personale interno sganciandoli dall’obbligo di prevedere le assunzioni dall’esterno e prevedendo modalità più ampie di valutazioni comparative dei titoli di accesso. Questa norma, unitamente alla previsione, contenuta nella stessa legge, dell’istituzione di una quarta area per le alte professionalità, la cui regolamentazione è rinviata alla contrattazione collettiva e di conseguenza è uno dei punti di discussione del confronto in atto all’ARAN sulla riforma dell’ordinamento professionale, apre nuovi scenari relativamente al riassetto delle professioni e degli inquadramenti all’interno del MIC prefigurando un quadro di opportunità nuove e soprattutto rimette al centro la questione dei passaggi di area che, ricordiamolo, è tema che deve essere ancora affrontato sul tavolo tecnico;

Ancora: c’è un finanziamento aggiuntivo alla società in house ALES di 5 milioni annui fino al 2026 per le attività di supporto alla realizzazione del PNRR. Un intervento che si assomma agli altri già previsti in provvedimenti precedenti e che sta man mano conducendo la società in house a diventare il vero deus ex machina del MIC. Ovvero uno strumento sempre più potente in mano alla direzione politica di turno che ormai sostituisce settori sempre più importanti delle attività svolte dall’organico interno ministero;

Infine c’è l’ampliamento di un ulteriore terzo della percentuale del 15% degli incarichi dirigenziali “fiduciari” (ex art.19, comma 6 del D. Lgs. 165/01 ed il prolungamento dei termini di vigenza della norma, che ampliava questa possibilità al 15%, fino al 31 dicembre 2022. Noi, con buona pace del Capo di Gabinetto, siamo tra quelli che già ritennero sbagliato profondamente il precedente ampliamento. Se uniamo queste percentuali a quelle già in vigore per la selezione dei Musei autonomi, possiamo tranquillamente affermare che un 40% delle nomine dirigenziali che si fanno nel ministero sono di tipo fiduciario. Insomma uno spoil system generalizzato che poco o nulla ha a che fare con il principio di terzietà e che espone questa pubblica amministrazione alle scorrerie del politico di turno. Tanto più che la stessa legge di cui parliamo amplia al 30% la possibilità di accesso alla dirigenza per il personale interno, ridefinendo un quadro di opportunità che dovrebbe coerentemente prevedere percorsi selettivi e non incarichi ad personam.

In conclusione non ci sembra di vedere particolari novità nel modus operandi del ministero in questa fase, per questo noi insistiamo affinché si riparta dal piano assunzioni ordinario e si indirizzino in quella direzione le risorse necessarie ed anche quelle straordinarie. Piano che sembra andare a rilento mentre invece l’organico interno prosegue il suo inesorabile declino. Da questo punto di vista occorre rilanciare con forza le nostre istanze: un ampliamento del piano assunzioni che si ponga come obiettivo di medio periodo l’intera copertura del fabbisogno previsto, anche sulla base di una sua opportuna rivisitazione; l’eliminazione delle sacche di precariato tramite l’applicazione dei percorsi di stabilizzazione previsti dalla legge Madia e l’avvio di un piano straordinario di riqualificazione del personale coerentemente alla regolamentazione contrattuale che verrà fuori dal nuovo CCNL.

Su questi temi, ma non solo, l’autunno si preannuncia caldo.

Claudio Meloni
FPCGIL Nazionale
Ministero della Cultura

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito la presentazione delle candidature per le benemerenze, anni 2019-2021 per eventi in Italia e all’Estero

Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF con la quale chiedono la realizzazione di quanto detto dal Ministro degli Interni, negli incontri avuti, per il riconoscimento delle donne e degli uomini del Corpo

 

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