Webinar ETUC – PICUM – CARITAS sulla regolarizzazione dei Migranti Irregolari
(29 Marzo 2021)
Il webinar, organizzato dalla PICUM (Piattaforma per la Cooperazione Internazionale sui
Migranti Irregolari), ha raggruppato esperti di varie identità politiche al fine di stimolare il
dibattito sulla regolarizzazione dei migranti irregolari nel nuovo contesto COVID.
Sono intervenuti, nell’ordine: Shanon Pfohman (Caritas Europe), Neil O’Boyle (MRCI
Irlanda), Albert Kraler (Danube University), Gian Luca Castaldi (Caritas IT), Claudia
Pereira (Segretario di Stato per le politiche migratorie del Portogallo), Elisabet Puigdollers
(B&J’s), Ludovic Voet (ETUC) e Monica Alfaro (DG HOME EC).
I relatori hanno auspicato un prossimo cambio di paradigma nella gestione dei migranti
economici (es). Le NU stanno vagliando vari schemi di regolarizzazione e, dopo anni di
silenzio nel dibattito pubblico (A.Kraler), si sta riaccendendo in diversi paesi europei una
rinnovata sensibilità sull’argomento (S.Pfohman, come nel caso belga o svedese).
In numeri (A.Kraler), il fenomeno riguarda circa 4.8 milioni di persone in tutta Europa, un
numero incrementato tra il 2014 e il 2017 dopo un decennio di decrescita (tra il 2002 e il
2008 il loro numero era sceso da 5.3 milioni a 3.3 milioni).
La questione non riguarda solo la sicurezza interna, ma anche l’economia sommersa (S.
Pfohman) e il caporalato (G.Castaldi). Prendendo il Case Study Irlandese (N.O’Boyle), su
un campione di 1.000 persone irregolari, ben il 93% di esso ha un impiego; il 75% riporta
inoltre di risiedere nel paese da più di 5 anni ed occupare il medesimo posto di lavoro negli
ultimi 3. Si tratta per il 70% di individui ricompresi in un range anagrafico di 25-44 anni,
a maggioranza femminile (59%, per 1/3 dalle Filippine). Tuttavia, il 26% di essi riceve una
paga al di sotto del salario minimo e il 46% lavora più di 40 ore alla settimana.
La condizione di irregolare (sans papier/undocumented) incide non solo nell’impotenza di
fronte a condizioni di lavoro illegali e indecorose, ma anche sulla vita personale. Gli
“irregolari” non possono infatti denunciare un crimine, né avere accesso alle cure sanitarie
o alla sicurezza sociale, senza mettere a rischio la propria permanenza. Eppure, secondo
la Migrants’ Right Center Irlandese, la regolarizzazione permetterebbe un maggiore gettito
fiscale al paese ospitante, un maggior controllo sul lavoro sottopagato, una spinta ai
consumi interni e al prodotto interno (per effetto di un reddito superiore conseguibile da
questi individui).
Negli scorsi anni sono stati regolarizzati ben 3.5 milioni di essi (S.Pfohman), grazie in
particolare ai programmi di regolarizzazione, anche temporanea, italiano e portoghese.
L’esperimento portoghese (C.Pereira) ha preso piede a causa della pandemia di marzo
2020. L’emanazione di un decreto di regolarizzazione temporanea ha permesso l’emissione
di migliaia di codici fiscali (social security numbers n.d.r.), e la proroga delle scadenze di
documenti e permessi temporanei. Sono stati quindi resi accessibili servizi fondamentali
come quelli sanitari e di sicurezza sociale, ed ha avuto un grande impatto sociale.
Secondo studi dell’Università del Danubio (A.Kraler), gli argomenti maggiormente diffusi
contro la regolarizzazione sono quelli che rispondo alla logica preventiva: secondo
l’opinione pubblica, remunerare condotte ad oggi criminali con la regolarizzazione
minerebbe la certezza e lo stato di diritto, non sarebbe fiscalmente sostenibile e
discriminerebbe quei migranti che tentano di entrare regolarmente. Sarebbe poi un segnale di attrazione maggiore per ulteriori migrazioni non controllate (il così detto “pull-factor”,
una teoria in circolazione dagli anni 70’). In effetti, quando un gruppo di lavoro informale
della Commissione Europea presentò una proposta al riguardo, attorno al 2008, fu
rigettata all’unanimità dagli Stati Membri proprio perché, pretesamente, avrebbe mandato
un messaggio sbagliato all’opinione pubblica.
Eppure, queste obiezioni non sono sembrate suffragate dai dati a tutti i relatori intervenuti.
La regolarizzazione è consentita dal Diritto dell’Unione in base al patto del 2008
sull’immigrazione e l’asilo e alla Direttiva Rientri (Directive 2008/115/EC). La
differenziazione fra regolari e irregolari è alquanto labile (S.Pfohman) e risiede in
mutamenti legislativi (spesso contradditori e non sistematici) o la presenza di un rapporto
di lavoro regolare.
I relatori hanno quindi concordato sulla necessità di rimodulare gli schemi continentali
(sul punto è pendente una procedura di revisione legislativa eu) al fine di ridisegnarli su
criteri trasparenti, stabili ma soprattutto realistici (S.Pfohman), basati cioè su richieste
documentali ragionevoli e su procedure online sicure ed economiche (N.O’Boyle), che
allarghino quanto più possibile la platea regolarizzabile. Parallelamente (L.Voet) è
necessario rafforzare l’ispettorato del lavoro, e lavorare a piattaforme sindacali contro il
lavoro in nero.

Andrea Mosca, Membro del Yoth network di Epsu

Dott. Raffaele Piccirillo
Capo di Gabinetto

Dott.ssa Barbara Fabbrini
Capo Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria

Dott. Alessandro Leopizzi
Direttore Generale del personale e della formazione

Dott. Renato Romano
Direttore Generale degli Archivi Notarili

Più volte le scriventi Organizzazioni Sindacali sono intervenute in tema di vaccinazione anti-Covid. In particolare, con nota del 19 marzo scorso, le scriventi hanno chiesto di conoscere, fermo restando il principio della volontarietà della vaccinazione, quali iniziative codesta Amministrazione volesse adottare, nell’ambito delle priorità definite dal Ministero della Salute, per garantire pari opportunità di accesso alla campagna vaccinale di tutti i lavoratori della Giustizia tenendo conto che la maggior parte di essi operava in presenza per la peculiarità dell’attività svolta (udienza, attività di notificazione, movimentazioni atti, front office, ecc.).

FP CGIL, CISL FP e UIL PA hanno raccolto le giuste lamentele che sui vaccini sono state espresse dai lavoratori che giornalmente presidiano gli uffici e che solo in misura del tutto residuale hanno avuto accesso allo smart working, sia per la mancanza di strumentazione e per le carenze strutturali, a partire dalla rete, sia per la limitata attività ancora oggi remotizzata sia per la resistenza e per il rifiuto di una parte dell’utenza a usare e sperimentare moduli organizzativi nuovi, moderni, già in uso nel resto d’Europa e del mondo. Infatti il grosso delle attività viene svolta in presenza e coinvolge ovviamente tutte le operatrici e gli operatori del diritto, a partire dal personale di cancelleria.

La Giustizia è attività essenziale dello Stato ed è stata assicurata senza soluzione di continuità in costanza di pandemia e ha pertanto esposto, ed espone, tutti gli addetti ai lavori (personale di cancelleria, magistrati, avvocati, forze dell’ordine, consulenti, testimoni, ecc.) al rischio di contagio sia all’interno degli uffici, visto il numero di utenti e di personale presente (ai livelli pre pandemia), sia all’esterno, con gli spostamenti quotidiani per recarsi sul posto di lavoro. In particolare va rappresentato che le cancellerie e le segreterie giudiziarie, nonché gli uffici NEP e gli Archivi Notarili, sono rimasti sempre aperti al pubblico e non hanno mai smesso di erogare i rispettivi servizi all’utenza.

Tanto premesso, le scriventi OO.SS. chiedono, nel rispetto delle indicazioni e direttive del Ministero della Salute, di valutare di inserire quanto prima possibile nel piano vaccinale le lavoratrici e i lavoratori di questo dicastero.
Con riserva di ulteriori iniziative in caso di negativo riscontro, si porgono distinti saluti.

Roma, 31 marzo 2021

FP CGIL                 CISL FP                 UIL PA
Russo / Antonacci        Marra                   Amoroso

Le non corrette relazioni sindacali da parte dell’Amministrazione hanno indetto  le organizzazioni sindacali territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Confsal VVFf e Conapo a dichiarare lo stato di agitazione, pubblichiamo la nota

Pubblichiamo la nota di chiarimento della Direzione Centrale dell’Emergenza, il Soccorso tecnico e l’Antincendio Boschivo in merito la nomina e la responsabilità di comando e direzione di macchina delle Unità Navali Antincendio VV.F.

Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF in merito la richiesta di una procedura urgente di mobilità per il personale del settore specialista

Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF in merito la richiesti per la mobilità del personale del ruolo Vigile del Fuoco

Fumata nera nel corso del tentativo di conciliazione dopo lo stato di agitazione nazionale dei Vigili del Fuoco proclamato da Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf. A darne notizia sono le stesse organizzazione sindacali sostenendo che: “Preso atto della posizione assunta dall’Amministrazione, ogni possibile spiraglio al dialogo è stato negato”. I sindacati hanno infatti promosso lo stato di agitazione perché sul decreto interministeriale che disciplina le posizioni organizzative da conferire al personale del corpo, “l’Amministrazione non ha colto le legittime osservazioni da noi presentate, a seguito delle ripetute richieste di intervento ricevute dai lavoratori direttivi e dirigenti”.

Nel corso del tentativo di conciliazione, fanno sapere Mauro Giulianella (Fp Cgil Vvf), Massimo Vespia (Fns Cisl) e Franco Giancarlo (Confsal Vvf), “si è favorito il carattere di una presunta urgenza e blindare il decreto del principio di funzionalità dello stesso. Per queste ragioni riteniamo direttamente responsabile l’Amministrazione degli effetti negativi che, inevitabilmente, ricadranno sulle lavoratrici e sui lavoratori Direttivi e Dirigenti nel corso del rinnovo contrattuale 2019/2021. La totale chiusura dimostrata dal tavolo rappresentata dal sottosegretario, dal capo Dipartimento e dal capo del Corpo, disattenti a rimettere al centro la funzionalità del Corpo e la sua organizzazione attraverso un ulteriore passaggio di modifica e integrazione, va contro ogni principio dettato dal Patto sottoscritto dalle Confederazioni Sindacali”.

Cgil, Cisl e Confsal dei Vigili del Fuoco, le organizzazioni sindacali “maggiormente rappresentative in tutti e due i comparti di contrattazione, hanno quindi deciso di non procedere con il raffreddamento: un’altra dimostrazione di come l’Amministrazione intenda continuare a distribuire le risorse soggette a negoziazione e accordo immaginando di imporre il suo modello organizzativo ed economico. Questo, sia chiaro, non sarà più permesso. Così come deve essere chiaro che la ‘premura’ manifestata dall’Amministrazione nei confronti degli obblighi di legge che hanno imposto la blindatura del decreto, a partire da questo momento, sarà da noi pretesa per i ritardi accumulati dal Dipartimento in moltissime tematiche che riguardano la salute e la sicurezza del personale”, concludono Giulianella, Vespia e Giancarlo.

Sottoscrizione dell’Accordo definitivo sul Sussidio per la Polizza Sanitaria Integrativa

Le scriventi OO.SS. hanno sottoscritto l’Accordo definitivo che consentirà al personale di ricevere un contributo per la spesa sostenuta per l’adesione alla Polizza sanitaria integrativa, secondo le fasce Isee.
A tal riguardo, ricordiamo che la Polizza sanitaria integrativa consente di ottenere il rimborso della spesa sostenuta per le prestazioni sanitarie aggiuntive rispetto alla Polizza base per il dipendente e i familiari fiscalmente a carico, secondo quanto previsto dal piano assicurativo.
Contestualmente, nell’ambito dell’incontro del 26 marzo 2021, CGIL – CISL – UIL hanno fortemente stigmatizzato il comportamento dell’Amministrazione per aver interrotto da oltre quattro mesi la contrattazione per la ripartizione del Fondo risorse decentrate 2019. Un silenzio assordante e ingiustificato, a discapito delle
lavoratrici e dei lavoratori della Corte, ancora in attesa della liquidazione delle competenze accessorie relative alle attività svolte nel 2019.
Inoltre, in linea con quanto scaturito dall’Assemblea Unitaria Generale del Personale del 16 marzo u.s., le scriventi OO.SS. hanno rappresentato la messa in atto dello Stato di Agitazione del Personale della Corte dei conti, qualora l’Amministrazione non avesse: indicato una data certa per la ripresa della
contrattazione; dato risposte concrete per il completamento delle procedure delle Progressioni Economiche 2020, la liquidazione dei Sussidi 2019/2020 e dei residui del FRD 2018; avviato un reale confronto sulle criticità riguardanti i nuovi Trattamenti economici e sul sistema della Sicurezza in tempo di pandemia.
A seguito di ciò, l’Amministrazione si è impegnata a convocare le OO.SS. prima delle festività pasquali.
Si allega il Testo dell’Accordo definitivo sulla Polizza sanitaria integrativa.

NON C’E’ PIU’ TEMPO DA PERDERE, SERVONO RISPOSTE CONCRETE AI LAVORATORI E IL RISPETTO DELLE RELAZIONI SINDACALI

Roma, 29 Marzo 2021

Susanna Di Folco               Alessandro Guarente            Fernanda Amidani

La crisi pandemica non accenna ad allentare la presa con i suoi drammatici effetti che da oltre un anno ricadono sulla salute delle persone, sul lavoro e sulle relazioni. Questa difficile situazione richiede il massimo dell’attenzione e iniziative che, tutte insieme, aiutino a frenare i contagi e ad uscire dalla pandemia.

Vaccini, sanità pubblica, ricerca, occupazione, scuola, assistenza: sono solo alcuni dei punti toccati dall’ordine del giorno approvato la scorsa settimana dal comitato direttivo della Cgil, punti sui quali la Cgil si impegna e su cui è necessario lavorare insieme per uscire dalla pandemia e rilanciare il Paese.

La campagna nazionale di vaccinazione: è necessario accelerare

Prima di tutto è necessario accelerare la campagna nazionale di vaccinazione, oggi ancora troppo lenta e diversificata di regione in regione. Ad oggi infatti appena il 4,98% della popolazione è vaccinata (parliamo di meno di 3 milioni di persone). Se guardiamo solo alla somministrazione della prima dose, sono meno di 6 milioni e mezzo gli italiani che l’hanno ricevuta (il 10,81% della popolazione).

Al tempo stesso i diversi Paesi dell’Europa, uniti, dovrebbero mettere in campo un’iniziativa convincente per contrastare questi clamorosi ritardi nelle forniture delle Multinazionali produttrici. E continuare a fare pressione affinché sia accolta la nostra richiesta di sospendere i brevetti dei vaccini in una fase così drammatica che ha pesantissimi effetti sul mondo, ancora di più nei Paesi più poveri. Non si può fare profitto sulla vita delle persone.

L’importanza della sanità pubblica e della ricerca, non solo in emergenza

I vaccini, però, non possono essere il solo strumento di contrasto del virus. Bisogna scardinare la cattiva abitudine di agire in emergenza e imparare ad investire per migliorare i nostri servizi e, di conseguenza, la qualità della nostra vita.

In questo anno di pandemia è stato sotto gli occhi di tutti il mastodontico sforzo della sanità pubblica, una sanità che se negli anni avesse ricevuto i giusti investimenti sarebbe stata senz’altro più pronta a rispondere alla minaccia del Covid.

La sanità pubblica: colonna portante del nostro Paese

Per questo è necessario, da una parte, continuare a rafforzare e qualificare la sanità pubblica, colonna portante per il bene del Paese. Un passo decisivo non solo per contrastare la diffusione della pandemia, ma anche per evitare di sovraccaricare gli ospedali, già in grave affanno. Dall’altra è altrettanto importante investire costantemente nella ricerca.

Il blocco dei licenziamenti

Il nuovo DL Sostegni ha introdotto alcune misure necessarie, come ad esempio la proroga del blocco dei licenziamenti fino a ottobre per tutte quelle categorie di lavoratori che non possono usufruire degli ammortizzatori ordinari. Al tempo stesso, però, da luglio sarà concesso alle imprese del settore industriale di ricorrere ai licenziamenti. Una scelta che rischia di dividere il Paese e i lavoratori, e che è in contraddizione con l’impegno del Governo di arrivare in autunno per una seria riforma degli ammortizzatori sociali.

Condono fiscale: una contraddizione con la lotta all’evasione fiscale

Un’altra grande criticità è stata la decisione di inserire un nuovo condono fiscale in un momento drammatico del Paese. È una misura che nulla c’entra con le esigenze di trasparenza del bilancio pubblico, e che umilia chi le tasse le ha sempre pagate, per sostenere i servizi del nostro Paese, a partire proprio dalla sanità pubblica e dall’istruzione.

Una scelta in netta contraddizione con il richiamo ad una dimensione Europea, più volte decantata dall’attuale Presidente del Consiglio, Mario Draghi. Una scelta che viaggia nella direzione opposta alla volontà di avviare una riforma del sistema fiscale fondata sulla lotta all’evasione.

Conclusione

Quello che abbiamo di fronte è un quadro di grande difficoltà e dobbiamo avere la consapevolezza che nei prossimi mesi e nei prossimi anni si giocherà il futuro dell’Italia e dell’Europa.

Per questo è importante incalzare il Governo per avviare un confronto su temi centrali per il nostro futuro: un piano straordinario di occupazione, rivolto soprattutto ai giovani, alle donne e al Sud Italia, una riforma del sistema fiscale, le pensioni, gli ammortizzatori sociali, la scuola e la formazione, a fronte dell’impatto che le nuove misure di contrasto alla diffusione della pandemia possono avere sulla conclusione dell’anno scolastico e sull’avvio del prossimo.

È un lavoro complesso, in una condizione di difficoltà inedita, ma decisivo per il futuro del Paese e delle persone che rappresentiamo.

FIRMA CCI PARTE NORMATIVA 2019-2021 E PARTE ECONOMICA 2019
E ACCORDO PER I CRITERI DI CONFERIMENTO PER INCARICHI DI POSIZIONE
ORGANIZZATIVA UFFICI TERRITORIALI

In data 17 marzo 2021 con la firma è stata siglata l’Ipotesi di Contratto Integrativo Normativo triennale 2019 /2021 e l’Ipotesi di CCI parte economica 2019 .
I rilievi del Mef in ordine alla costituzione del fondo non avevano reso possibile, infatti, definire prima l’ipotesi di contratto.
Siglare l’ipotesi di contratto a due anni di distanza dall’anno di riferimento, ha determinato che per molti istituti non si è potuto fare altro che confermare quanto aveva già trovato applicazione. Ricordiamo, infatti, che sia le indennità che la Performance organizzativa (produttività) sono state già pagate.
Non è stato , quindi , possibile inserire alcune modiche, come ad esempio una revisione della scala parametrica per la quale è stato comunque firmato un impegno alla revisione per il triennio successivo.
Per le progressioni economiche il risultato della valutazione individuale è stato inserito come uno dei criteri utili per la selezione per il triennio 2019- 2021. Anche in questo caso abbiamo dovuto semplicemente ratificare quanto già fatto precedentemente. Come sapete a causa dell’emergenza COVID eccezionalmente per le selezioni dell’anno 2020 è stato
utilizzato come criterio il risultato della valutazione individuale.
Non era infatti possibile fare i test data l’impossibilità di far accedere tutto il personale agli uffici . Per non far perdere le progressioni tutte le OO.SS hanno convenuto su questo sistema. Nell’accordo per le progressioni il sistema è stato ripreso per il 2021 data l’incertezza della situazione epidemiologica e considerato che diviene indifferente dal momento che sono state stanziate risorse sufficienti a garantire il passaggio a tutti quelli che hanno i titoli per partecipare. Con riguardo a questo, per evitare che diventi una regola comunque valevole anche per le selezioni dei prossimi anni , è previsto in ogni caso per il triennio successivo l’impegno a modificare i criteri di selezione ,tenendo conto che bisognerà vedere anche le novità che interverranno in materia a seguito della prevista modifica di tutto l’ordinamento professionale.
Per quanto riguarda il contratto parte economica 2019 il FONDO 2019 è pari a 28.763.601,00 euro .
In applicazione dell’art.76 comma 4 LETT A CCNL Funzioni Centrali 2018/2021 è stato possibile integrare il fondo di un importo pari a 3.179.882 derivante dai ricavi relativi alle convenzioni tasse automobilistiche stipulate con le Regioni .
Con una quota parte (373.053,00 euro) è stato incrementato il Fondo del Progetto nazionale che da 900.000,00 euro passa a 1.274.442 euro.
Il progetto nazionale per il 2019 è rimasto la CUSTOMER SATISFACTION per la Sede Centrale e Direzioni Compartimentali mentre per le Sedi Territoriali è costituito esclusivamente dai “Servizi a domicilio”.
L’Amministrazione ha già comunicato che tutte le strutture risultano aver raggiunto gli obiettivi per i progetti. Come sapete questa quota di fondo è diviso tra tutti i dipendenti a parametro unico. Una quota sarà suddivisa fra TUTTO il personale su base nazionale in base alla forza in ruolo al 1 gennaio 2019 ( quota individuale pari a circa 740euro ).
Evidenziamo che in questa quota confluiranno anche tutti i residui del Fondo.
La quota rimanente pari a 2.806.829 è destinata al Progetto di digitalizzazione, miglioramento efficienza organizzativa e impegno professionale nell’anno 2019.
Una quota sarà suddivisa fra TUTTO il personale su base nazionale in base alla forza in ruolo al 1 gennaio 2019 ( quota individuale pari a circa 758 euro ).
Come negli anni passati è previsto un compenso differenziato pari a 300 euro in più per il personale appartenente a determinate strutture per la partecipazione a particolari progetti.
Per il 2019 il compenso è previsto per il personale ( pari a circa il 90% della forza in ruolo) delle seguenti strutture:

Tutti gli uffici Territoriali- Direzioni territoriali- Aree Metropolitane
Direzione Centrale Attività Associative e Gestione Sviluppo Reti
Direzione Centrale Educazione Stradale, Mobilità , Turismo
Servizio Gestione Pra
Servizio Gestione Tasse
DSSI
Servizio patrimonio
Ufficio Amministrazione e Bilancio

Una quota pari ad ulteriori 300 euro è prevista per il personale delle Aree A E B .
Nessuna modifica è stata apportata rispetto al CCI 2018 per quanto riguarda le quote di Fondo per la Performance organizzativa pari a euro 5.091.522,04 e per la Performance individuale che rimane pari 1.280.691,22.
E’ stato migliorato il sistema di pagamento per la performance individuale. Per il pagamento si terrà conto dei risultati delle schede di valutazione dei comportamenti individuali previsti dal Sistema di Misurazione e valutazione del Personale adottato dall’ente che prevede una valutazione finale che va da 1 a 16.
La quota di fondo viene ripartita in proporzione al punteggio effettivamente conseguito .
Al valore di 1 viene attribuito un importo di 120 euro .
Come stabilito dal CCNL Funzioni centrali ad una quota limitata di dipendenti deve essere riconosciuto un differenziale rispetto alla media.
I dipendenti destinatari di questa maggiorazione sono coloro che nella valutazione hanno ricevuto la valutazione massima di 16. Nella divisione del fondo sarà calcolato per queste persone un coefficiente di maggiorazione pari a 1,8 ( pari a circa 250 euro in più ) Come sapete il contratto prima della firma definitiva dovrà essere approvato dai ministeri vigilanti.
Con la firma definitiva si potrà procedere al pagamento delle somme ancora da erogare (progetto nazionale, progetto digitalizzazione, performance individuale ). Un totale di circa 5.361.962,00 euro con una media pro capite 2.000 euro ancora da percepire.
E’ stato, inoltre, firmato nei giorni precedenti un nuovo protocollo per l’attribuzione degli incarichi di posizione organizzativa per gli uffici territoriali.
Innanzitutto il nuovo protocollo prevede una procedura selettiva uguale per Responsabili UT e Vicari eliminando così una non ragionevole differenziazione.
Si sono introdotti criteri più trasparenti per la valutazione del colloquio, individuando anche con più precisione le materie sulle quali deve avvenire il colloquio.
E’ stata introdotta una valutazione anche dei titoli all’interno della quale è stata valorizzata l’esperienza svolta nel ruolo.
La durata dell’incarico può essere sempre di 1 o due anni ma alla scadenza è possibile, qualora non ci siano state criticità, una conferma nell’incarico per ulteriori due anni ( non 1 come in precedenza).
E’ stata prevista la possibilità per i Responsabili di Struttura di candidarsi anche per avere incarichi ad interim negli uffici nei quali non si riesce a coprire la posizione organizzativa. Per questi eventuali incarichi ad interim è previsto il pagamento della indennità di funzione in aggiunta a quella percepita.
Nei prossimi giorni sarà inoltre sottoscritto anche l’accordo che prevederà la corresponsione di una indennità per l’interim per i Responsabili di A.C.

Cordiali saluti a tutti.

FP CGIL ACI                      FPCISL ACI                 UILPA ACI ACP
     D. Figliuolo                   M. Semprini                  Paola Piccirilli

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