Al

Capo Dipartimento DAG

Cons. Ilaria Antonini

ilaria.antonini@mef.gov.it

Direttore del Personale

Dott. Alessandro Bacci

dcp.dag@pec.mef.gov.it

e.p.c.

DAG- Ufficio relazioni sindacali Dirigente

Dott. Ernesto Perna

relazionisindacali.dag@mef.gov.it

Al Presidente CUG MEF

Dott.ssa Aline Pennisi

aline.pennisi@mef.gov.it

Al Responsabile della Protezione dei

dati personali

Dott.ssa Marialaura Ferrigno

rpd@pec.mef.gov.it

Oggetto: Integrazione alla Policy del lavoro a distanza

In merito alla recente pubblicazione della integrazione alla Policy del lavoro a distanza e della relativa FAQ, pervengono a questa O.S. preoccupanti segnalazioni che, in spirito di collaborazione, si desidera portare all’attenzione dell’Amministrazione. Come già segnalato in data 5 marzo u.s. dalla scrivente O.S., in persona del coordinatore regionale dott. Tondi, queste segnalazioni rendono note due gravi questioni che stanno impedendo la sigla di molti degli accordi individuali per lo smart-working in deroga.

Secondo l’integrazione alla Policy, il personale che si trovi in gravi, attuali e non altrimenti conciliabili situazioni personali di salute, “debitamente documentate”, deve chiedere al proprio medico di medicina generale un certificato che attesti delle patologie che qualifichino il soggetto come “a maggior rischio”. Questo certificato va poi indirizzato al proprio dirigente, che quindi viene messo in conoscenza delle patologie dei propri lavoratori.

Questa O.S. ritiene che questa procedura costituisca una grave violazione della privacy: Il datore di lavoro può visionare esclusivamente l’attestato di malattia del lavoratore come accertata da un medico, ormai trasmessa per via telematica, un documento che contiene tutti i dati del certificato esclusa la diagnosi. Tale principio è stabilito dalla Corte di Cassazione stessa, con sentenza del 31/01/2018 n. 2367, in cui ha affermato che la riservatezza imposta nella refertazione del medico fiscale esige che non debba essere annotata sulla copia per il datore di lavoro la diagnosi del paziente. L’interpretazione delle norme preposte alla tutela della riservatezza, con particolare riferimento ai dati sensibili quali certamente sono quelli concernenti le condizioni di salute del dipendente malato, induce a ritenere che il datore di lavoro debba essere a conoscenza soltanto della conferma della prognosi da parte del medico fiscale.

Alcuni dirigenti, per ovviare alla problematica sorta hanno suggerito al personale che si trova in gravi, attuali e non altrimenti conciliabili situazioni di salute di farsi rilasciare dal proprio medico di medicina generale un certificato in cui dichiara, semplicemente, che è a maggior rischio. Ma i medici, a nostro avviso giustamente, ribattono che il maggior rischio dipende anche dalle condizioni di lavoro e che non è loro compito certificare nient’altro che l’esistenza o meno di certe patologie.

A questa situazione, questa O.S. chiede con urgenza di porre le dovute azioni di modifica ed integrazione a quelle in vigore per il rispetto della normativa, al fine di consentire la presentazione delle istanze e la stipula degli accordi individuali del personale “fragile”, in attuazione di quanto previsto dalla direttiva 29 dicembre 2023 del Ministro per la Pubblica Amministrazione. Sarebbe sufficiente rifarsi alla Policy antecedente, che non prevedeva la comunicazione della patologia al Dirigente bensì l’inoltro della documentazione al Medico del lavoro.

Il Coordinatore Nazionale

Andrea Mosca

Pubblichiamo la nota informativa del Dipartimento riguardo le modifiche sulle procedure per la regolamentazione dei titoli aeronautici e delle correlate abilitazioni e qualificazioni da rilasciare al personale pilota e specialista di elicottero e aereo

Al Direttore Generale

Dott. Vincenzo Caridi

Al Direttore Centrale Risorse Umane

Dott. Giuseppe Conte

per il tramite del       Dirigente Area Relazioni Sindacali

Dott. Salvatore Ponticelli

OGGETTO: SOLLECITO RISPOSTA RICHIESTA BUONI PASTO

In data 22 febbraio la scrivente organizzazione ha sollecitato l’Amministrazione a fornire riscontro in merito alla questione attinente alle trattenute sui buoni pasto operate nei confronti dei dipendenti che hanno usufruito della mobilità.

Ricordiamo che l’impegno al tavolo, da parte di INPS, era quello di risolvere ogni criticità entro il mese di febbraio, avendo centralmente individuato i casi interessati.

Dal 22 gennaio al 20 marzo siamo ancora in attesa di comunicazioni ufficiali in merito alle soluzioni individuate e non è chiaro se nel corrente mese verranno (finalmente!) restituite le somme precedentemente trattenute.

È inutile evidenziare, ancora una volta, la necessità di un intervento chiaro e tempestivo.

Si rimane, pertanto, in attesa di sollecito riscontro.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Una delegazione della Fp Cgil Polizia Penitenziaria e il Collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, composto dal Prof. Avv. Felice Maurizio D’Ettore, dall’Avv. Irma Conti e dal Prof. Mario Serio, hanno tenuto oggi un incontro chiave per il futuro del sistema penitenziario italiano, focalizzandosi su soluzioni concrete per affrontare le sfide attuali e migliorare le condizioni di vita nelle carceri italiane.

Oltre alla necessità di assunzioni di personale di Polizia Penitenziaria e personale delle funzioni centrali, all’adeguamento delle strutture e agli investimenti nella sanità penitenziaria, un tema centrale della discussione è stato il sovraffollamento delle carceri. Mirko Manna, Coordinatore Nazionale per la Fp Cgil Polizia Penitenziaria, insieme agli altri componenti della delegazione, Giuseppe Sconza e Ciro Di Domenico,  hanno sottolineato l’urgenza di adottare provvedimenti legislativi utili per una deflazione l’attuale situazione di sovraffollamento penitenziario.

“Circa 9.000 persone condannate con meno di un anno di reclusione da scontare e altre 14.000 persone con pene dai due ai tre anni, potrebbero beneficiare di misure alternative alla detenzione, non ancora applicate. Agire su questi 23.000 detenuti, attraverso soluzioni legislative adeguate, permetterebbe non solo di alleviare il problema del sovraffollamento, ma anche di garantire condizioni di detenzione più umane e sicure”, ha affermato Manna.

La Fp Cgil Polizia Penitenziaria evidenzia che, intervenendo con un maggiore impiego delle misure alternative, si potrebbe ridurre considerevolmente il numero dei detenuti al di sotto della soglia massima attuale dei posti letto disponibili, affrontando così uno dei problemi più pressanti del sistema carcerario italiano.

L’incontro si è concluso con una promessa di reciproca collaborazione: “Siamo certi che la sinergia tra il Garante, la nostra Organizzazione sindacale e le Istituzioni competenti possa tradursi in miglioramenti significativi per il sistema penitenziario. Questo incontro rappresenta un passo avanti verso un modello di detenzione più coerente e funzionale rispetto al dettato costituzionale, capace di promuovere efficacemente il reinserimento nella società delle persone detenute”, ha aggiunto Manna.

La Fp Cgil Polizia Penitenziaria rimane impegnata nel dialogo e nella cooperazione con tutte le parti interessate, per sviluppare e implementare soluzioni sostenibili che rispondano alle esigenze del sistema penitenziario e contribuiscano al benessere della società nel suo insieme.

Roma, 19 marzo 2024

si è tenuta lo scorso 16 febbraio scorso a Tallin una riunione sul progetto in oggetto tra gli esponenti del CEMR – Consiglio europeo dei comuni e delle regioni – in rappresentanza dei datori di lavoro, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali aderenti ad EPSU – la Federazione Sindacale europea dei servizi pubblici –, presente anche la Fp Cgil.

Il progetto si propone di rafforzare la capacità delle organizzazioni sindacali nazionali di raccogliere le sfide poste dalla transizione digitale e dai nuovi modelli di lavoro che l’epidemia prima e la reazione alla crisi COVID-19 poi hanno evidenziato, facilitando lo scambio di informazioni e conoscenze sotto forma di esempi di buone pratiche, competenze tecniche e pianificazione delle politiche.

Il piano elaborato si concentra in particolare sulla trasformazione digitale in corso nella pubblica amministrazione e nei servizi a livello locale, in linea con gli obiettivi fissati dalla Bussola digitale UE 2030, di seguito alla crisi generata dalla pandemia che ha evidenziato la capacità dei governi regionali e locali di stare in prima linea adeguandosi alla transizione radicale digitale imposta dall’organizzazione della pubblica amministrazione e dalla conseguente erogazione dei servizi alla collettività. Una trasformazione che ha ovviamente prodotto un impatto sul rapporto datore di lavoro-lavoratore e, più in generale, sulle condizioni di lavoro nel settore.

L’obiettivo di questo progetto congiunto e finanziato dall’UE – che si avvale di un consulente esterno per la verifica delle disposizioni nazionali e/o gli accordi tra le parti sociali sulla digitalizzazione, anche promuovendo le interviste del caso (nella circostanza, per quanto riguarda la Fp Cgil, è intervenuta la segretaria nazionale FF.LL. Tatiana Cazzaniga) – è quello di consentire ai datori di lavoro, ai sindacati nazionali e ai rappresentanti dei lavoratori di aumentare la loro comprensione e capacità di intervento su una serie di questioni legate alla digitalizzazione in un modo altrimenti impossibile senza un coordinamento europeo, e muoverà dalla Parti Sociali Europee con il supporto dell’Accordo sulla Digitalizzazione della Commissione Europea (che ad ogni buon fine alleghiamo in forma tradotta) al fine di avanzare una proposta di linee guida settoriali dell’UE sulla trasformazione digitale e il suo impatto sui lavoratori e sulle condizioni di lavoro nelle amministrazioni regionali e locali.

Nel corso della riunione si è avuto modo di ascoltare gli interventi prodotti dal rappresentante del governo della città di Tallin, dal presidente del CCRE – Consiglio europeo dei comuni e delle regioni, sugli sviluppi europei del dialogo sociale e la digitalizzazione – da un membro del parlamento europeo sul medesimo argomento e, in fine, da una rappresentante della Commissione europea in Estonia, prima di lasciare la parola alla consulente incaricata – Inga Pavlovaite – che ha presentato un lungo aggiornamento della ricerca effettuata per il progetto “Locale,sociale, digitale”, cui ha fatto seguito la discussione dei presenti al tavolo.

Al Termine della conferenza ci sono state comunicate da parte dei rispettivi segretariati le prossime tappe della discussione sul tema, all’esito delle quali ci proponiamo di aggiornarvi.

p. la Fp Cgil Nazionale FF.LL.

Francesco Quinti

si è svolta lo scorso 26 febbraio a Bruxelles la 62^ riunione in EPSU del Comitato permanente per gli enti regionali e locali. Nell’ambito della quale sono stati approfonditi e discussi argomenti propri di alcuni settori specifici della pubblica amministrazione, sui quali, in particolare per taluni di essi, ci era stato fatto preventivamente arrivare un questionario con alcune domande.

Nel dibattito che si è sviluppato abbiamo ritenuto importante soffermarci in particolare sulla trattazione di alcuni temi che in questo momento sono per la Fp Cgil assolutamente prioritari nella vertenza e mobilitazione avviata in ambito nazionale, poiché riteniamo che debbano entrare a far parte delle rivendicazioni avanzate dal sindacato europeo nel confronto con le istituzioni europee:

  • l’esigenza di conquistare un urgente piano straordinario di assunzioni nel pubblico impiego, al fine di reclutare nel tempo ovvero fino all’anno 2030 un numero pari ad almeno 1.200.000 lavoratrici e lavoratori pubblici, e rispondere ai bisogni di una pubblica amministrazione che già oggi, proprio a causa delle circa 700.00 vacanze d’organico non adeguatamente sostituite, oltre che della drammatica contrazione degli investimenti economici operati nell’ultimo ventennio, non riesce più a corrispondere appieno alle esigenze della collettività in termini di offerta ed erogazione di servizi pubblici;

  • il fermo contrasto alla privatizzazione degli apparati e servizi pubblici;

  • la lotta al lavoro precario;

  • la stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori precari;

  • il tema della contrattazione e dell’organizzazione del lavoro;

  • il rispetto delle norme poste a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.

Nel corso della riunione, abbiamo inoltre fornito il nostro contributo alla discussione sul dialogo sociale e lo sviluppo sostenibile, avanzando proposte sull’individuazione e l’elaborazione delle linee guida afferenti la digitalizzazione, tema quest’ultimo prossimo alla negoziazione in ambito europeo.

Vi terremo informati circa i futuri sviluppi degli argomenti trattati nell’occasione.

p. la Fp Cgil Nazionale FF.LL.

Francesco Quinti

Oggi è stata sottoscritta la pre-intesa per il rinnovo del CCNL degli Enti, Istituti ed Opere Valdesi per il triennio 2023-2025.

Tra le previsioni: un aumento a regime sul livello C2 di 160 euro, da riparametrare sulle altre categorie e posizioni economiche, la riorganizzazione del sistema di classificazione del personale con l’inserimento di ulteriori profili professionali non contemplati nella classificazione del personale, l’introduzione di uno specifico articolo che disciplina il rimborso, a carico del datore di lavoro, dell’iscrizione ad albi o Ordini professionali, una vera e assoluta novità mai prevista prima nei CCNL di settore. È stato inserito anche uno specifico articolo sul cambio di gestione per quanto concerne appalti, convenzioni e accreditamenti con la finalità di salvaguardare la continuità occupazionale e salariale di lavoratrici e lavoratori.

Un significativo risultato che va nella direzione dell’innalzamento delle retribuzioni di lavoratrici e lavoratori, del riconoscimento di professionalità e con l’introduzione di nuove tutele e nuovi diritti.

La parola ora passa alle lavoratrici e ai lavoratori che nelle assemblee di consultazione, da tenersi entro l’8 aprile 2024, dovranno esprimersi al fine della sottoscrizione definitiva.

Al Segretario generale

Pres. Franco Massi

Al Vice Segretario generale

Cons. Francesco Targia

Alla Dirigente generale Gestione Risorse Umane

Dott.ssa Daniela Greco

e p.c. All’Ufficio Relazioni Sindacali

Al Personale della Corte dei conti

Oggetto: Progressioni verticali.

In relazione all’oggetto, queste Organizzazioni sindacali, ribadendo quanto già rappresentato al tavolo contrattuale in occasione di tutti gli ultimi incontri, chiedono l’immediata ripresa del confronto di cui all’art. 5, comma 3, lettera h) del CCNL 2019-2021, con particolare riferimento alle procedure di progressione verticale “in deroga” regolate dall’art. 18, commi 6 e seguenti del vigente CCNL.

Sono ormai trascorse alcune settimane dall’ultima riunione negoziale al termine della quale le scriventi hanno sottoscritto l’ipotesi di accordo CCNI Corte dei conti e, ad oggi, queste OO.SS. registrano con preoccupazione il mancato riavvio del confronto, interrottosi ad agosto 2023, su una procedura per la quale il CCNL fissa il termine del 31/12/2024.

Le scriventi, con la presente nota, si muovono a tutela delle legittime aspettative di tutto il personale, appartenente alle Aree I e II, potenziale partecipante ad una procedura, prevista dal CCNL, rivolta a garantire prospettive di crescita professionale ed economica.

Nello stesso tempo, queste sigle chiedono ai vertici di Istituto, di valutare l’opportunità di esaurire la graduatoria della selezione, conclusasi nel 2023, di progressione dalla II alla III Area, procedendo all’immissione in Area III di tutto il restante personale, con copertura finanziaria da rinvenire nel bilancio di Istituto facendo leva sull’autonomia finanziaria piena della Corte dei conti, senza ridurre il numero di posti di Area III attualmente previsti per la procedura “in deroga” e le relative risorse economiche da assegnare.

In attesa di un tempestivo riscontro alle richieste appena formulate, si saluta cordialmente.

S. Di Folco   F. Amidani   U. Cafiero   C. Visca   M. Centorbi

Pubblichiamo la richiesta di modifica riguardo il decreto Comitato Unico di Garanzia del C.N.VVF.

Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture Territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil PA VVF in merito la  richiesta di chiarimenti per le convocazione del personale in infortunio

Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture Territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil PA VVF con la quale chiedono chiarimenti  in merito i valori nutrizionali riportati nelle indicazioni del Comando

Al Direttore Generale

Dott. Vincenzo Caridi

Al Direttore Centrale Risorse Umane

Dott. Giuseppe Conte

per il tramite del       Dirigente Area Relazioni Sindacali

Dott. Salvatore Ponticelli

OGGETTO: RICHIESTA PROROGA CONTRATTI AULA

Con comunicazione trasmessa lo scorso 15 marzo, l’Amministrazione ha segnalato il rinvio della convocazione avente a oggetto la “prosecuzione del confronto in materia di linee guida sul lavoro a distanza“.

L’incontro, originariamente previsto per il 19 marzo, è così slittato al prossimo 3 aprile.

In considerazione della necessità di proseguire il confronto sulle linee d’indirizzo del lavoro agile e del lavoro da remoto in Istituto, si richiede, in tal senso, la proroga degli accordi presenti in AULA sottoscritti dalle lavoratrici e dai lavoratori INPS fino alla data del 31 maggio.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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