Pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Usb VVF e Conapo in merito al  non rispetto delle corrette relazioni sindacali e il non rispetto dell’informativa l’assegnazione vigili dell’86 corso che il riordino dei criteri di mobilità

Servono assunzioni, allineamento economico e crescita professionale

“Siamo fortemente delusi e preoccupati dall’assoluta mancanza di attenzione manifestata dal Ministro Speranza nei confronti dei bisogni e dei problemi dei dipendenti del Ministero della Salute. Occorrono assunzioni, riallineamento economico delle retribuzioni e crescita professionale. Se nei prossimi giorni non avremo risposte, partiremo con le mobilitazioni”. Questa la posizione della Funzione Pubblica Cgil.

“Stiamo parlando dei dipendenti delle aree funzionali – precisa il sindacato – che, pur tra mille difficoltà, continuano a lavorare tutti i giorni al servizio della collettività senza alcun incentivo motivazionale, professionale e prospettive di crescita, per giunta con una età media di oltre 56 anni e una prospettiva di pensionamento del 20% dei lavoratori nel prossimo triennio. In media negli Uffici del Ministero della Salute oggi operano non più di quattro, cinque lavoratori delle aree funzionali che devono rispondere alle più disparate esigenze dell’amministrazione e della collettività, mentre il rapporto numerico tra quel personale e la dirigenza è divenuto imbarazzante anche per un Ministero che intende affermarsi come iper professionalizzato”.

“Nell’unico incontro avuto con il Ministro Speranza lo scorso novembre abbiamo condiviso queste e molte altre criticità, ottenendo rassicurazioni e impegni che avevano illuso di trovarci finalmente al cospetto di un interlocutore istituzionale attento anche alla valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Ministero della Salute. Ma così non  è stato. Eppure l’occasione di rispondere alle attese ìl Ministro le ha avute, dapprima con la legge di bilancio 2020 e poi con il decreto milleproroghe approvato proprio ieri in prima lettura dalla Camera dei Deputati, nel quale però – fa notare il sindacato – ha trovato spazio una norma specifica che porterà nei ruoli del Ministero della Salute ancora altri 13 dirigenti di seconda fascia, con una previsione di spesa aggiuntiva di 2.240.000 euro per l’anno 2020 e di 4.480.000 euro annui a decorrere dall’anno 2021. Si continua ad assumere dirigenti, specialisti e professionisti (siamo ormai ben oltre il 60% del totale complessivo della forza lavorativa presente) senza mai tenere in considerazione gli enormi carichi di lavoro e le esigenze di efficienza degli uffici”.

“Servono interventi non più rimandabili: un piano straordinario di assunzioni, il riallineamento economico delle retribuzioni da conseguire attraverso il rifinanziamento del fondo di amministrazione e la certezza di ottenere adeguate prospettive di crescita professionale. Se nei prossimi giorni non avremo risposte chiare partiremo con la mobilitazione”, conclude la Fp Cgil.

Al Ministero della Giustizia
On. Vittorio Ferraresi

Sottosegretario alla Giustizia
Dott. Fulvio Baldi

Capo di Gabinetto
Dott.ssa Barbara Fabbrini

Capo Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria
Dott. Alessandro Leopizzi

Direttore Generale del personale e della formazione
Dr. Davide Galli

Sig. Direttore Organismo Indipendente di Valutazione

Oggetto: andamento della valutazione della performance di cui al DM 10 marzo 2018 – Segnalazione gravi criticità applicative.

Sig. Sottosegretario, sig. Capo Dipartimento, sig. Capo di Gabinetto, signori Direttori,
Il giudizio complessivo sull’andamento generale del processo di valutazione della performance dei dipendenti, alla luce delle numerosissime segnalazioni che stanno pervenendo dai luoghi di lavoro di codesta Amministrazione sparsi per tutto il territorio nazionale, ci pone nelle condizioni di poter affermare che siamo di fronte ad un processo del tutto avulso da una reale valutazione della produttività dei lavoratori che, nel migliore dei casi, si esprime con valutazioni del tutto discrezionali e difformi dalle stesse indicazioni contenute nella Circolare del 27 marzo 2019, nel peggiore in un vero e proprio esercizio vessatorio di cui diventa veramente complicato comprenderne le ragioni, ancora di più perché esercitato nei confronti di una comunità di lavoratori alle prese con le note gravissime carenze strutturali, per cui appare quasi tautologico ricordare l’aumento esponenziale dei carichi di lavoro.
Proprio in occasione della recente inaugurazione dell’Anno Giudiziario la totalità dei Presidenti delle Corti di Appello, nel rivendicare il pieno raggiungimento degli obiettivi, hanno tenuto a ringraziare il personale per lo sforzo prodotto a tal fine. Peccato che nella generalità dei casi segnalati non si ritrovi alcuna attinenza tra il grado di raggiungimento degli obiettivi degli Uffici con quelli individuali.
Ma, per essere più concreti, vogliamo citare le distorsioni riscontrate:
– mancanza di identificazione preventiva degli obiettivi assegnabili individualmente;
-assenza di qualunque verifica intermedia sul grado di realizzabilità degli stessi in ragione di eventuali criticità o mutate condizioni organizzative;
– assenza di trasparenza, con elevato livello di discrezionalità nelle motivazioni riferibili alla valutazione espressa con particolare riferimento ai comportamenti organizzativi;
– assenza di correlazione tra il grado di raggiungimento degli obiettivi di performance collettiva e quelli individuali;
– assenza di garanzia di contraddittorio in caso di valutazione non accettata dal dipendente;
– mancata consegna delle schede nonostante la sottoscrizione degli interessati;
– la circostanza che presso molti uffici, compresi gli uffici del CISIA, i dirigenti asseriscono di aver avuto indicazione di non riconoscere il massimo del punteggio a chi ha raggiunto per intero gli obiettivi prefissati;
– la circostanza che per i CISIA non è stato specificato quale sia l’organo di conciliazione competente.
A tutto questo si aggiungono i possibili equivoci che potrebbero scaturire dalla totale dissonanza temporale tra l’adozione di questo sistema di valutazione, entrato in vigore nel 2019, e l’applicazione dell’accordo sull’utilizzo del FRD 2018, riferito ad una annualità precedente, quando ancora detto sistema non era evidentemente utilizzabile.
A fronte di una massa di segnalazioni che si accumulano sulle nostre scrivanie c’è un esercizio di responsabilità e di tutela a cui non possiamo sottrarci: ci chiediamo e chiediamo a voi quale senso possa avere un processo che invece di misurare la reale produttività mortifica i lavoratori e determina tensioni ingiustificate in una situazione di crisi organizzativa che invece dovrebbe indurre alla coesione, oltre che al riconoscimento non solo formale dello sforzo produttivo compiuto.
Vale la pena di aggiungere che una cattiva valutazione incide non solo nei livelli, peraltro assai scarsi, di salario accessorio percepito, ma anche sulle aspettativa di crescita economica e professionale del lavoratore, considerata la sua valenza nei processi di progressioni economiche.
Per tale motivo chiederemo ai lavoratori di inviare direttamente a codesto Dipartimento e all’O.I.V. in indirizzo le segnalazioni e le omissioni, oltre che fornire la necessaria tutela qualora richiesta.
Per tale motivo diventa improcrastinabile l’avvio del confronto sul Fondo 2019, ed in quella sede verificare la congruità di questo processo di valutazione, per tale motivo sarà necessario un vostro intervento volto a ricordare ai Capi degli Uffici quale è la vera finalità della valutazione della produttività. E magari sottolineare che la stessa valutazione dell’operato dei dirigenti ai fini dell’assegnazione del premio di risultato non può essere definita neutrale rispetto alla valutazione che lo stesso opera nei confronti dei dipendenti, come avremo modo di rappresentare quando opportunamente tale materia sarà rivista sul tavolo nazionale ed integrata con le previsioni di cui al CCNL vigente.
Considerata la delicatezza della problematica segnalata appare opportuno un sollecito riscontro a quanto richiesto con la presente nota, fatta salva ogni ulteriore valutazione a tutela dei lavoratori.
Distinti saluti

Roma, 20 febbraio 2020

FP CGIL
Russo

CISL FP
Marra

UIL PA
Amoroso

Sul Piano nazionale di solidarietà per la difesa legale a distanza

E’ stato pubblicato, con Hermes n. 636 del 19/2/20, il nuovo Piano nazionale
di solidarietà per la difesa legale a distanza.
Prendiamo atto con soddisfazione della pubblicazione del Piano in tempi
certamente più appropriati rispetto allo scorso anno.
Cogliamo altresì la novità lessicale nella denominazione dell’iniziativa. Ci
auguriamo tuttavia che, nello spirito di un’iniziativa volta a perequare i carichi
di lavoro, ed a rafforzare l’efficacia e l’efficienza della struttura legale, vengano
risolte le problematiche riscontrate in questi primi anni di avvio dell’iniziativa.
In particolare, ricordiamo la necessità che, ai fini di una effettiva perequazione
dei carichi di lavoro, si vari, per tutti gli uffici, centrali e territoriali, un
sistema di valutazione ponderata degli affari in carico agli avvocati, ed ai
professionisti in genere, anche ai fini della determinazione di una soglia di
esigibilità della prestazione; e che si adottino finalmente le misure
organizzative a suo tempo prospettate, anche all’atto della riorganizzazione
dell’Avvocatura, in termini di ausilio all’attività svolta in favore delle sedi
critiche, sia in termini di personale amministrativo sia in termini di
dotazioni informatiche.
Uniche misure queste atte a coniugare gli obiettivi della solidarietà e
perequazione dei carichi di lavoro, nel rispetto dei principi posti dal D.L.
90/2014, e della efficacia ed efficienza dell’azione difensiva dell’Istituto in
giudizio.
Per tali motivi non si può non esprimere perplessità in merito alla
perequazione dei carichi di lavoro alla luce dei dati numerici del Piano,
elaborati sulla base di criteri che non tengono conto di molteplici fattori
oggettivi e di rilevanti quote ulteriori di lavoro che continuano a non essere
tracciate, oltre al mancato coinvolgimento dei Coordinamenti Regionali nella
fase di predisposizione del Piano.
La deflazione del contenzioso e la riduzione dei relativi oneri a carico
dell’Istituto passa peraltro attraverso strategie di analisi condivisa tra
l’Avvocatura e l’Amministrazione, che si auspica preveda al più presto appositi
tavoli. Al contempo si chiede sin d’ora che i numeri del piano siano monitorati
costantemente, e che eventuali scostamenti numerici derivanti da situazioni
contingenti o soggettive, da fare oggetto di apposita regolamentazione, siano
da intendersi a giustificazione dell’eventuale mancato raggiungimento
dell’obiettivo a consuntivo.
Ci preoccupa infine l’annuncio del nuovo apposito progetto, per le sole sedi
critiche, avente ad oggetto la riduzione delle giacenze negli archivi del Sisco
CV. Nell’attendere di conoscere i particolari di tale progetto, avvertiamo ancora
una volta l’incongruenza dell’attuale sistema di valutazione della performance,
peraltro attagliato su indicatori estranei all’attività professionale.

FP CGIL/INPS
Matteo ARIANO-Antonella TREVISANI

Al Capo del Dipartimento Finanze
Prof.ssa Fabrizia Lapecorella

E, p.c. Al Vice Ministro Misiani
Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate
Avv. Ernesto Maria Ruffini

Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Dr. Marcello Menenna

Le scriventi OO.SS. Nazionali hanno preso atto che il Ministro Gualtieri ha firmato il decreto che assegna alle Agenzie Fiscali, ai sensi del decreto leg.vo 157/2015, le risorse per l’incentivazione del personale riferite all’anno 2018.
La S.V., però, nel corso della riunione sulle Convenzioni dello scorso novembre 2019, aveva garantito che, con la stessa tempistica, sarebbero arrivate al personale delle Agenzie anche le risorse per l’incentivazione del 2019.
Ciò posto si chiede di conoscere quale motivo ha impedito, all’attualità, l’assegnazione delle due annualità e con quali tempistica si intende provvedere a tale adempimento ricordando che le risorse per il 2019 sono afferenti ad attività svolte nel 2018.
Inoltre la S.V., nello scusarsi con le scriventi per il ritardo con il quale veniva convocata la riunione sulle Convenzioni 2019 (novembre appunto), aveva garantito, alla presenza del vice ministro Misiani e dei Capi delle Agenzie che leggono per conoscenza, che le Convenzioni 2020 sarebbero state oggetto di confronto con il Sindacato entro gennaio 2020.
Siamo a fine febbraio, nessuna convocazione è arrivata alle scriventi che, invece, richiedono l’immediata attivazione del tavolo dal momento che per la gravissima carenza di personale è estremamente urgente discutere degli obiettivi e, quindi dei carichi di lavoro, nelle more della loro assegnazione agli uffici periferici.
Roma 20 febbraio 2020

FP CGIL                       CISL FP                      UILPA                CONFSAL/UNSA                   FLP
Boldorini                   Silveri                         Cavallaro                   Sempreboni                    Patricelli
Iervolino                    Fanfani                      Procopio                     Vitiello/Veltri                  Sperandini

È necessario far domanda a Unitelma Sapienza per essere giudicato ammissibile e quindi all’INPS secondo le modalità indicate qui sotto.

La domanda Unitelma Sapienza va compilata entro il 29 febbraio 2019 cliccando su

https://sites.google.com/unitelmasapienza.it/master/home

Una volta compilata la domanda il sistema genera una email di conferma entro 15 minuti. La domanda di partecipazione va compilata per ogni Master al quale si desidera concorrere. È necessario rispondere alla e-mail di conferma allegando il nulla osta dell’amministrazione di appartenenza insieme alla relazione della stessa amministrazione in cui vengono esposte le motivazioni che supportano la candidatura, anche con riferimento alle particolari caratteristiche professionali e il CV sintetico.

Per la data del 12 marzo è prevista la pubblicazione, sulla pagina qui menzionata, dell’elenco degli idonei, che devono presentare tempestiva domanda di partecipazione a INPS, qualora non lo abbiano già fatto, on line tramite la procedura telematica descritta nel “Bando di concorso – Master Universitari A.A. 2019/2020” pubblicata su www.inps.it

Per presentare la domanda è necessario digitare le parole “master executive” nel motore di ricerca del sito www.inps.it e aprire la scheda di presentazione “Borse di studio per master universitari executive”:

https://www.inps.it/NuovoportaleINPS/default.aspx?itemdir=52356&lang=IT

è sufficiente poi cliccare su “accedi al servizio”, inserire PIN e codice fiscale: https://www.inps.it/NuovoportaleINPS/default.aspx?iiDServizio=2554

Si ricorda che per l’accesso ai servizi online è necessario il possesso di un codice PIN rilasciato dall’INPS oppure di una identità SPID o di una Carta Nazionale dei Servizi (CNS)

Per ottenere il PIN si legga l’art. 4 del bando consultabile qui

https://www.inps.it/docallegatiNP/Mig/Welfare/Bando_Master_universitari_dipendenti_pubblici_aa_2019-2020.pdf

Per ottenere le credenziali occorrono alcuni giorni. È quindi consigliabile avviare subito le procedure per inoltrare la domanda sul sito dell’INPS.

Una volta inseriti il PIN e il codice fiscale si ha accesso all’area riservata dove è possibile effettuare le successive scelte, selezionando l’opzione “per area tematica”, “in ordine alfabetico” o, in alternativa, “per tipologia di servizio”.

Selezionando “accesso” e successivamente la voce “inserisci domanda Master executive” sarà visualizzato il modulo da compilare di cui compaiono già i dati identificativi del soggetto richiedente.

Successivamente, INPS trasmetterà un avviso di conferma. È comunque opportuno effettuare la visualizzazione con la funzione “visualizza domande inserite” per verificare l’esattezza dei dati inseriti e l’avvenuta trasmissione della domanda medesima.

Come anticipato, si consiglia di avviare subito la procedura anche sul sito dell’INPS senza attendere il giorno 12 marzo. I vincitori riceveranno una comunicazione ufficiale e dovranno dare conferma di accettazione della borsa di studio (altrimenti, la borsa verrà riassegnata d’ufficio).

Gli assegnatari della borsa di studio dovranno effettuare l’iscrizione, obbligatoriamente on line sul sito www.unitelmasapienza.it nell’apposita sezione “Iscriversi – Immatricolazioni ed iscrizioni Master e corsi di formazione”.

Sebbene le borse a disposizione sono ben 108, ben ripartite tra i vari master offerti, chi non dovesse ottenere la borsa (o comunque, chi non fosse in possesso dei requisiti) potrebbe in ogni caso chiedere l’assegnazione di borse Unitelma Sapienza, a copertura (normalmente) di ben € 3.400. Tale somma copre quasi tutto il costo del Master, restando da corrispondere soli € 1.600,00, in tre rate.

Ribadiamo che la scadenza per presentare la domanda a Unitelma Sapienza è fissata al 29 febbraio 2019: è possibile fare domanda all’INPS anche entro i 5 giorni successivi alla pubblicazione degli elenchi dei candidati ritenuti idonei.

Le procedure sono illustrate dettagliatamente su

https://www.unitelmasapienza.it/it/contenuti/novita/master-universitari-executive-inps

e su

https://www.inps.it/docallegatiNP/Mig/Welfare/Bando_Master_universitari_dipendenti_pubblici_aa_2019-2020.pdf

I master per i quali l’Università Unitelma Sapienza ha ottenuto l’accreditamento delle borse di studio a copertura totale dei costi di partecipazione sono indicati al seguente indirizzo:

https://www.unitelmasapienza.it/it/Bandi_Master_INPS_2020

Roma, 20 febbraio 2020

All’ On. Alfonso BONAFEDE
Ministro della Giustizia
ROMA

E p.c.
Al Prof. Avv. Giuseppe CONTE
Presidente del Consiglio dei Ministri
ROMA

All’ On. Vittorio FERRARESI
Sottosegretario di Stato al
Ministero della Giustizia
ROMA

Al Pres. Fulvio BALDI
Capo di Gabinetto
Del Ministero della Giustizia
ROMA

Al Pres. Francesco BASENTINI
Capo del Dipartimento
dell’Amministrazione Penitenziaria
ROMA

Al Pres. Gemma TUCCILLO
Capo del Dipartimento
Della Giustizia Minorile e di Comunità
ROMA

OGGETTO : Comunicazione stato di agitazione e sospensione delle relazioni sindacali.

Le scriventi OO.SS., attesa l’assenza di qualsiasi riscontro alle sollecitazioni inviate alla S.V.
Ministro della Giustizia, da ultimo con nota del 3 febbraio 2020, affinché possa avviarsi quel confronto più volte sollecitato sui principali temi che si è chiesto di porre all’ordine del giorno, tra i quali in primis il problema delle continue, pericolose e intollerabili aggressioni messe in atto nei confronti del personale di polizia penitenziaria, le problematiche connesse alla carenza di organico e alla ridotta capacità degli
appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria di poter assolvere correttamente i propri compiti istituzionali, proprio in ragione della carenza organica, oltre alla questione del pagamento degli alloggi di servizio rimasta irrisolta nonostante l’impegno assunto da Lei direttamente , ritenendo infruttuoso e oltremodo superfluo continuare a confrontarsi con il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, in carenza di decisioni sistemiche di ordine politico hanno deciso di indire, con decorrenza immediata, lo stato di agitazione di tutto il personale rappresentato .
Le OO.SS. firmatarie della presente comunicazione, infatti, ritengono che la grave situazione in
cui versano le carceri italiane imponga un inversione di marcia da parte del vertice politico e
amministrativo del Ministero della Giustizia e più in generale del Governo e pertanto, in attesa della
convocazione su temi ritenuti cogenti e irrinviabili volte a mettere in sicurezza il lavoro svolto dalla Polizia Penitenziaria, corre l’obbligo di precisare che tale decisione costituisce un passaggio preliminare ad altre forme di protesta anche di carattere pubblico che queste OO.SS. si riservano di porre in essere, qualora permanga l’assenza di iniziative tese ad avviare un virtuoso percorso di ripristino della sicurezza e della legalità nelle carceri, messa ogni giorno a rischio per l’assenza di risorse umane, materiali e strumentali.
Distinti saluti.

SAPPE             OSAPP             UILPA PP         SINAPPE        USPP         FNS CISL     CGIL FP
Capece           Beneduci           De Fazio              Santini             Moretti     Mannone      Oliverio

Ora con l’iscrizione alla Cgil è possibile partecipare gratuitamente ai Master universitari di Unitelma Sapienza. Sono infatti messi a disposizione di tutti i convenzionati 108 borse di studio per partecipare gratuitamente ai master universitari di Unitelma. La domanda di Unitelma Sapienza va compilata entro il 29 febbraio 2019.

Si tratta di master universitari “executive”, finalizzati a garantire alta formazione e aggiornamento professionale qualificato, e di master per la trasformazione digitale della pubblica amministrazione.

Due le tipologie di borse in palio:

  • borsa di studio erogata da Inps
  • borsa di studio erogata da Sna

REQUISITI

Requisiti borsa di studio Inps:

  • essere dipendenti della pubblica amministrazione, in servizio e iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali

Requisiti borsa di studio Sna:

  • appartenere ai ruoli ed essere in servizio presso una delle seguenti amministrazioni pubbliche: Organi costituzionali e di rilievo costituzionale, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Agenzie Fiscali, Autorità amministrative indipendenti, Inail, InpS, Istat

Bisogna inoltre essere in possesso del titolo di studio richiesto dal bando e non si deve aver usufruito tra il 2015 e il 2019 di borse di studio per Master degli stessi.


TUTTI I MATERIALI UTILI:

Link utili per la partecipazione al bando:

 

 

Chi non dovesse ottenere la borsa e chi non fosse in possesso dei requisiti può in ogni caso chiedere l’assegnazione di borse Unitelma Sapienza, a copertura di 3.400 euro, quasi il costo totale dei Master, con il resto in tre rate.

Pubblichiamo lo Schema della graduatoria per la successiva ammissione al corso di formazione professionale inerente al concorso a n. 570 posti di capo squadra del CNVVF, decorrenza 1.1.2019.

Così come scritto nella Circolare lo schema non equivale ad approvazione della graduatoria per l’ammissione al corso, di cui all’art. 5 del bando di concorso adottato con decreto dipartimentale
n. 527 del 23/10/2019, ma assolve esclusivamente alla finalità di consentire l’apporto partecipativo dei concorrenti mediante visione dei punteggi e formulazione di eventuali osservazioni, che saranno valutate dalla commissione esaminatrice prima dell’approvazione
della predetta graduatoria.

DM INCENTIVI

Nel pomeriggio del 18 febbraio è stato affrontato il tema della rimodulazione dell’ex “DM Poletti”.
Prima di entrare nel merito della proposta dell’Amministrazione, è bene ribadire alcuni concetti, viste le strumentalizzazioni messe in campo: in primo luogo, la discussione sul FRD e sul DM avviene con prospettive temporali diverse, in quanto il 18 febbraio scorso abbiamo chiuso un accordo relativo al FRD 2019 (comprensivo del Fondo di Lite, che è parte specifica del FRD), mentre la discussione sul DM riguarda criteri che intendiamo applicare dal 2020.
In secondo luogo, da tempo ci stiamo spendendo per introdurre forme di indennità che vadano a riconoscere le professionalità presenti in INL e le responsabilità che alcuni si assumono nell’esercizio della propria attività.
Partendo da questo presupposto, abbiamo introdotto questo principio nel Fondo di Lite, per il personale che svolge rappresentanza in giudizio, intendendo proseguire sulla stessa strada con il DM Incentivi.
Proprio per questo, un anno fa abbiamo sonoramente bocciato la proposta dell’Amministrazione che riproduceva il solito schema incentivante. Il nuovo impianto presentato ora, finalmente riconosce una quota giornaliera al personale ispettivo, correlata all’esercizio della funzione di vigilanza latamente intesa, ricomprendendovi non solo le giornate di ispezione, ma anche tutto ciò che vi è connesso, come ad es. i giorni destinati allo studio delle pratiche in ufficio, ovvero il servizio di turno e le conciliazioni
monocratiche.
Ci sarà poi una quota, su base mensile, per la disponibilità a trasportare terzi o a farsi trasportare e un’altra quota mensile per la disponibilità a svolgere ispezioni serali, notturne, festive.
In sostanza, nonostante alcune sigle non l’abbiano capito o facciano finta di non capirlo per aizzare gli animi a meri fini strumentali, si introduce un principio indennitario anche per l’attività ispettiva, come avvenuto per la rappresentanza in giudizio.
Abbiamo inoltre chiesto di aprire una discussione sulla ripartizione dei cosiddetti residui (fino a 3 milioni di euro annui), per dare risalto anzitutto alla qualità delle pratiche. Siamo, infatti, convinti che non si possa più incentivare il personale ispettivo a produrre soltanto numeri, ma si debba dare risalto al ruolo di tutela sociale che l’attività ispettiva è chiamata a realizzare e che già svolge quotidianamente. Questo significa introdurre una serie di parametri che – come accaduto per il Fondo di Lite – potranno essere individuati a livello nazionale e quindi riportati, in tutto o in parte, nella contrattazione di sede.
Maggiori perplessità ci ha destato, invece, la previsione dell’ammontare dell’importo a titolo di indennità di responsabilità per le figure dei responsabili di team e di processo della vigilanza, non per la previsione in sé ma perché, nel frattempo, la discussione sui criteri di attribuzione delle Posizioni Organizzative si è sospesa. Dubbi, inoltre, abbiamo espresso riguardo alla proposta di individuare fasce di indennità di responsabilità differenziate per gli uffici, in quanto ciò porterebbe lavoratori chiamati ad assumere il medesimo incarico di responsabilità a percepire importi indennitari diversi in relazione alla dimensione dell’Ufficio. La responsabilità è equivalente in qualunque Ufficio si opera e tale dovrebbe essere l’ammontare dell’indennità correlata che si vuole riconoscere, a prescindere dalla sede in cui si lavora.
Proprio per questo, abbiamo chiesto di riaprire immediatamente la discussione sui criteri per l’attribuzione delle P.O., per poter affrontare il tema in maniera globale, ovviamente non limitandoci alla sola vigilanza.
Dunque, nonostante le solite strumentalizzazioni la discussione sul DM incentivi non è affatto ferma come qualcuno vorrebbe far credere e i tempi ci sembrano maturi per arrivare a una definizione globale dei tanti temi sul tappeto, così da dare finalmente il degno riconoscimento anche al personale ispettivo, come avevamo promesso, all’interno di una visione non affrettata ma di ampio respiro.

FP CGIL
Matteo Ariano

 

CISL FP
Michele Cavo

 

UIL PA
Bruno Di Cuia

Al Segretario Generale
Cons. Franco MASSI
SEDE

Al Vice Segretario Generale addetto al Personale
Cons. Saverio GALASSO
SEDE

Al Dirigente Generale delle Risorse Umane
Dott. Pasquale LE NOCI
SEDE

Al Servizio Relazioni Sindacali
SEDE

e, p.c. A tutto il personale

Oggetto: Bando di concorso per le Progressioni Verticali – Liquidazione Fondo 2018 – PEO 2020 – Sussidi – Polizza sanitaria.

Le scriventi OO.SS., in riferimento all’oggetto, sollecitate dal personale, chiedono che venga emanato urgentemente il bando di concorso per le Progressioni Verticali, ovvero i passaggi tra le Aree.
Si fa presente che già da almeno due anni l’Amministrazione ha annunciato tale bando, senza che poi ne fosse scaturita la relativa pubblicazione. Trattasi, così come comunicato dai vertici, di almeno 24 posti disponibili, sui quali il personale ha riposto le proprie legittime aspettative.
Inoltre, non è più procrastinabile la calendarizzazione, come più volte e da troppo tempo chiesto da queste OO.SS., degli incontri di contrattazione sui Sussidi, sull’accordo stralcio per le PEO 2020 e sul Fondo 2019.
Pur comprendendo che il processo di profondo cambiamento dell’Istituto attualmente in corso possa nascondere problematiche e difficoltà non sempre preventivabili e che queste ultime possano riguardare anche le procedure di liquidazione dei nuovi emolumenti, ad avviso delle scriventi è necessario che si moltiplichino gli sforzi per impedire eventuali ritardi delle scadenze programmate, scongiurando il manifestarsi di problemi per le famiglie dei lavoratori già riscontrati nel passato e che nel 2020 andrebbero assolutamente evitati.
In riferimento alla liquidazione del trattamento accessorio, queste sigle sindacali colgono l’occasione per chiedere nuovamente la sollecita liquidazione degli istituti del Fondo 2018, il cui accordo è stato sottoscritto in data 26 luglio 2019. Contestualmente, sempre in riferimento al Fondo 2018, così come richiesto con nota unitaria del 20 gennaio u.s., si ribadisce la necessità di una modifica/integrazione dell’accordo in merito all’applicazione dell’art. 4, lett. f (Premi individuali) al fine di evitare penalizzazioni a carico del personale in regime di part-time.
Le scriventi, infine, in relazione alla polizza sanitaria integrativa con ASDEP, di cui alla mail del Segretario generale del 19 febbraio, chiedono un URGENTISSIMO INCONTRO diretto ad approfondire una tematica che è di grande interesse per il personale, con particolare riferimento tanto agli aspetti innovativi quanto alle prestazioni sanitarie che rientrerebbero nella copertura assicurativa.
Cordiali saluti

Roma, 20 febbraio 2020
S. Di Folco         F. Amidani         U. Cafiero        A. Benedetti

Roma 19 febbraio 2020

Nella mattinata odierna si è tenuta la riunione per l’interpretazione autentica dell’accordo
dell’8/10/2018 sui criteri di attribuzione del premio individuale. Come Fp Cgil abbiamo ribadito
come fossimo assolutamente contrari all’applicazione, assolutamente indebita, operata dal
Ministero di un accordo contrattuale che aveva riflessi esclusivamente sulla parte economica del
Fondo Risorse Decentrate. Siamo addivenuti alla sottoscrizione della interpretazione autentica
allegata in cui si afferma che l’accordo sottoscritto in data 8/10/2018 ha “valenza esclusivamente
economica ed è privo di effetti giuridici sulla valutazione della performance individuale”. Il che
conferma la posizione che abbiamo sempre sostenuto per cui una cosa era l’accordo relativo
all’art.78 del CCNL, altro sono gli effetti riconducibili al sistema di valutazione che richiamano la
sola ed esclusiva responsabilità dell’Amministrazione. Unitamente alle altre sigle, tutte contrarie
all’utilizzo del Sistema di Valutazione 2019, abbiamo reiterato la richiesta al Ministro di
sospensione.
Per quel che attiene l’accordo sul Fondo Risorse Decentrate, l’impianto conferma quello del
precedente anno con una novità per noi estremamente importante, riconducibile all’aumento delle
risorse pari a € 1.075.000, che risponde a quanto avevamo sostenuto, come FP Cgil, circa la
composizione del fondo stesso relativo alla quota parte che ciascun lavoratore lascia al momento
del pensionamento. Infatti, per quel che ci riguarda, la differenza doveva essere calcolata tra la
posizione di godimento e quella iniziale relativa all’area e non, come invece operato
dell’Amministrazione negli anni scorsi, tenendo a mente la differenza solo con il livello
immediatamente inferiore. Ciò ha comportato la possibilità di destinare ulteriori risorse, pari a €
1.000.000, per le PEO appena concluse: il che vuol dire che oltre coloro che sono stati già
individuati ci sarà un ulteriore aggiunta del 30% di posizioni in ogni area.
Infine, per quel che attiene le progressioni verticali l’Amministrazione ci ha informato che i posti
destinati per il passaggio dalla prima alla seconda area sono 52 a valere sul biennio 2018/19.Il
concorso sarà bandito a breve, le prove si terranno presumibilmente nel mese di ottobre 2020 e
consisteranno in un quiz a risposta multipla (40 domande in 45 minuti). Sono previsti punteggi per
l’idoneità nelle precedenti progressioni, per l’anzianità di servizio nei ruoli MIT e le valutazioni.
Diversamente, per il passaggio dalla seconda alla terza area sono previsti più concorsi perché i
profili professionali individuati sono sette, le prove sono programmate per il prossimo settembre.
L’Amministrazione ci ha informati che ha tenuto conto delle lauree possedute dai circa 500 laureati
di seconda area. I posti, sempre a valere sul biennio 2018/19 sono 141 così suddivisi: 86 per
Funzionario Amministrativo Contabile, 15 per Funzionario della Comunicazione, 5 per Funzionario
Informatico, 7 per Funzionario Statistico, 23 per Funzionario Ingegnere/Architetto, 3 per
Funzionario Geologo, 2 per Funzionario Tecnico. Anche in questo caso i punteggi saranno
determinati dall’esame, che consiste in una prova scritta per la quale sono previsti 30 punti, dalle
valutazioni e dall’anzianità di servizio nel MIT. Abbiamo chiesto che ci venisse fornita
un’informazione scritta per poter essere più puntuali nelle osservazioni che formuleremo.
Considerato che il decreto milleproroghe prevede l’estensione della Madia e l’innalzamento della
percentuale prevista per i passaggi di area dal 20% al 30% ,frutto delle richieste e dello stato di
agitazione proclamato dalle organizzazioni sindacali di CGIL, CISL e UIL (come si evince dal
comunicato allegato) abbiamo chiesto all’Amministrazione di innalzare la percentuale per i
prossimi anni in modo da consentire a quasi tutti i laureati di seconda area, in possesso dei
requisiti, di transitare nell’area superiore. L’Amministrazione ci ha inoltre comunicato che le
graduatorie potranno essere utilizzate anche per gli anni 2021 e 2022.
Per quanto riguarda la possibilità per gli addetti di espletare l’incarico di esaminatore, considerato
il parere espresso dall’Aran, abbiamo proposto di inoltrare una specifica richiesta di incontro al
Capo Dipartimento dei Trasporti per proporre l’integrazione del decreto che prevede le figure
professionali che possono svolgere tale incarico.

la coordinatrice Fp Cgil Mit                                                           p.la Fp Cgil Nazionale
Carmen Sabbatella                                                                               Paolo Camardella

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