Primo passo verso il riconoscimento diritti di 3 mila precari

Sottoscritta ieri definitivamente, dopo 196 giorni dalla pre intesa, la sezione contrattuale della ricerca del contratto della Sanità Pubblica 2016-2018 che coinvolge circa 3mila precari. “Oggi si è completato il percorso per permettere ai ricercatori precari della sanità di essere finalmente riconosciuti e inquadrati nel contratto collettivo nazionale di lavoro. Un primo importante risultato – fanno sapere Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – ottenuto grazie alla mobilitazione unitaria per il pieno riconoscimento e la valorizzazione di tutte le lavoratrici e i lavoratori che in questi anni hanno consentito alla ricerca sanitaria di essere ai primi posti nel mondo”.

“La nostra azione – proseguono – non si esaurisce qui e saremo impegnati da subito per dare applicazione concreta al contenuto del nuovo contratto. Riteniamo ora necessario stringere i tempi e che, in attesa che vengano emanati il Dm e il Dpcm previsti dalla normativa, si intervenga sugli Ircss e sugli Izs affinché diano comunque inizio alle procedure di applicazione delle norme contenute nella sezione contrattuale appena sottoscritta. Provvederemo quindi a sollecitare il Ministero della Salute e il Ministero della Pubblica Amministrazione affinché procedano in tempi rapidissimi all’emanazione dei Decreti previsti”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

Indossano simboli del corpo ma non riconoscono diritti e tutele

Indossano i nostri simboli, fanno propaganda sulla nostra pelle, ma quando c’è da riconoscerci diritti e tutele si tirano indietro. Il Governo prosegue il suo percorso fatto di campagna elettorale permanente e a pagarne le conseguenze sono in questo caso i Vigili del Fuoco. Basta con questo gioco irresponsabile praticato sulle nostre spalle”. Così la Funzione Pubblica Cgil Vvf commenta la bocciatura degli emendamenti al decreto Sicurezza bis relativi ai Vigili del Fuoco.

“Non ci sono le coperture economiche, questa è la verità contro la propaganda di governo. Una pratica continua che ad oggi non ha portato al raggiungimento di nessun obiettivo, solo tante chiacchiere”, afferma il Coordinatore nazionale della Fp Cgil Vigili del Fuoco, Mauro Giulianella, elencando nel merito gli emendamenti cassati: “Tra i provvedimenti bocciati c’erano, oltre all’incremento del fondo per migliorare le condizioni economiche e previdenziali del personale, misure per lo stanziamento di risorse per assunzioni, passaggi di qualifica, tutele economiche per la cura dal personale a titolo di anticipo in caso riconoscimento di dipendenza da causa di servizio, straordinari per soccorso e incremento delle dotazioni organiche”.

Il 27 giugno unitariamente, Cgil, Cisl e Uil dei Vigili del Fuoco, hanno proclamato lo stato di agitazione del corpo e il 16 luglio ci sarà un incontro con il sottosegretario al Ministero dell’Interno, Stefano Candiani, per provare a trovare risposte alle rivendicazioni avanzate dai sindacati. “Abbiamo proclamato lo stato di agitazione per denunciare il grave disagio in cui versa il corpo, a partire dall’esigenza di prevedere risorse adeguate e specifiche per riconoscere economicamente l’elevata professionalità, il rischio e la specificità di una professione unica nel suo genere”, aggiunge Giulianella nel rivendicare: “Il rinnovo del contratto, insieme all’esigenza di un’assicurazione Inail contro gli infortuni e le malattie professionali, alla previdenza complementare e a nuove assunzioni e interventi su mezzi e attrezzature. I conflitti politici all’interno della maggioranza si stanno giocando sulla pelle dei Vigili del fuoco, su coloro che si occupano della salvaguardia dei cittadini. Pretendiamo risposte e lo rivendicheremo con forza”, conclude.

Esito negativo tentativo obbligatorio di conciliazione comparto sanità privata.
Come sapete, al fine di proseguire nel percorso di vertenza sulla sanità privata, avevamo richiesto l’attivazione, a livello nazionale, della procedure di conciliazione previste ai sensi dell’art 2 comma 2 della L. 146/90, così come modificato dalla L.83/2000, e da quanto previsto all’art.5, c.4 del CCNL 2002/05 per il personale non medico delle strutture sanitarie associate ad AIOP e ARIS.
L’incontro, che si è svolto nella giornata di ieri presso il Ministero del Lavoro, non ha prodotto alcun passo avanti rispetto alle posizioni sino ad ora sostenute dalle parti datoriali; conseguentemente è stato stilato un verbale di mancato accordo che trovate in allegato.
Stante il permanere della situazione, fermo restando che occorre proseguire l’opera di iniziative di presidio delle strutture, nelle prossime ore vi comunicheremo il proseguo del percorso che dovrà portare, qualora non si creino le condizioni per una vera ripresa del confronto, ad iniziative di livello nazionale.

FP CGIL                                   CISL FP                                              UIL FPL
Barbara Francavilla                Marianna Ferruzzi                               Mariavittoria Gobbo

Aprire confronto per riconoscere diritti e tutele ai 60 mila addetti

Una riforma, da tanto tempo attesa, che parte già depotenziata perché non prevede risorse e strumenti efficaci a sostegno”. Così la Fp Cgil commenta il via libera dal Consiglio dei ministri al disegno di legge delega sulla riforma della Polizia Locale.

Per la Fp Cgil, aggiunge, “la funzione di sicurezza urbana e il ruolo della Polizia locale sono parte importante delle politiche delle Autonomie Locali che attendono investimenti e valorizzazione da troppo tempo, per questo chiediamo che qualsiasi intervento normativo non rappresenti solo un impegno generico ma una svolta reale. Inoltre – prosegue -, viene utilizzato lo strumento della delega al governo che indubbiamente allungherà i tempi di realizzazione della riforma, quando in tutti questi mesi non sono mancate le occasioni in Parlamento per poter dare immediata risposta alle esigenze e ai bisogni del personale della Polizia Locale”.

Secondo la Funzione Pubblica Cgil, “nonostante emergano nella delega elementi che noi da tempo chiediamo, non possiamo non sottolineare il criterio di invarianza di spesa che rischia di compromettere l’efficacia dell’intervento. Ciò che rivendichiamo con forza è lo stanziamento di risorse necessarie per le lavoratrici e i lavoratori della Polizia Locale e di tutto il comparto delle Funzioni Locali, a partire dalla necessità di rinnovare il contratto nazionale e di garantire maggiori risorse per la contrattazione integrativa”. Per queste ragioni il sindacato sottolinea “l’esigenza di una modifica del testo che renda esplicito lo stanziamento di risorse che possano garantire l’estensione di tutele al settore, consapevoli dell’impossibilità di realizzare una riforma a costo zero. Per tali ragioni, anche alla luce di impegni presi dal Ministero dell’Interno, è fondamentale aprire un confronto per definire gli opportuni emendamenti e per riconoscere al più presto diritti e tutele agli oltre 60 mila dipendenti della Polizia Locale”, conclude la Fp Cgil.

Pubblichiamo l’informativa della Direzione Centrale per la Formazione riguardo il 41° corso per istruttori professionali

Pubblichiamo la nota inviata all’Amministrazione dove chiediamo che venga riattivato immediatamente l’ Osservatorio Bilaterale per le Politiche sulla Sicurezza sul Lavoro e Sanitarie strumento necessario e doveroso per  tutelare la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori del CNVVF.

Pubblichiamo la richiesta di chiarimenti inviata alla Direzione Centrale per la Formazione, in merito all’autorizzazione di utilizzo di personale formatore non VF nel settore natatorio della FMP

Il 10 luglio 2019 si è svolto incontro tra l’ARAN e le OO.SS. della Dirigenza del SSN, in plenaria la
mattina sul temi delle sostituzioni a completamento dell’articolato sugli incarichi e sul sistema delle
valutazioni, in seduta ristretta il pomeriggio per affrontare nodi politici ancora sospesi.
Nella prima sessione abbiamo presentato con aspettativa di esito positivo i seguenti emendamenti:

Sostituzioni
In una cornice complessiva nella quale abbiamo sottolineato la necessità di condividere un articolato che delimiti i confini delle sostituzioni negli ambiti di eccezionalità e transitorietà nella valorizzazione di dirigenti che lavorano in regime di esclusività. Abbiamo emendato quanto segue.
– comma 1, abbiamo chiesto di rendere completa la delega nelle sostituzioni dei responsabili di struttura complessa che abbiano assunto Direzione di Dipartimento, la proposta aran che prevede la delega parziale delle responsabilità crea disarticolazione e sovrapposizione di ruoli, inoltre abbiamo chiesto il riconoscimento economico di un’indennità sovrapponibile a quelle previste per le altre sostituzioni di struttura complessa.
– comma 2 lettera a) abbiamo richiesta di reinserire anche i titolari di incarichi professionali post 5 anni, ingiustamente esclusi nella proposta aran, tra i titolati ad assumere sostituzioni.
– comma 3 e successivi, inserire la definizione di uosd al posto di quella poco chiara di “unità operative semplici non articolazioni di complesse”
– comma 4, e successivi, ridurre la durata delle sostituzioni da 12 mesi più 12 a 6 più 6, per costringere le Aziende ad effettuare i concorsi in tempi rapidi
– comma 7, aumentare le indennità delle sostituzioni a 1200 euro per le UOC e 600 euro per le UOSD ed a bilancio Aziendale al fine di rendere meno vantaggiose per le Aziende le sostituzioni.
– comma 8, abrogazione in prima istanza, per la Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN non devono esistere gli incarichi ad interim se non in rarissimi casi in cui nella struttura non ci sia nessun dirigente che abbia superato i 5 anni di anzianità.

Valutazioni
Sulle procedure
– comma 1, in conformità con quanto previsto dall’atto d’indirizzo abbiamo chiesto che i meccanismi siano incentrati sulla valutazione dei rendimenti e dei risultati prioritariamente professionali e solo secondariamente economico finanziari.
– comma 3, abbiamo aggiunto il preliminare confronto sindacale per l’adozione dei criteri di valutazione.
Modalità ed esiti di valutazione positiva.
– comma 2 lettera a) e b) inserire tra gli esiti della valutazione positiva del collegio tecnico anche l’adeguamento della retribuzione di posizione oltre a quello dell’indennità di esclusività per i post 5 e 15 anni ed all’obbligo di assegnare un incarico per i post 5 anni.

Effetti della valutazione negativa
– comma 1, distinguere tra incarichi che gestiscono risorse e quelli che non hanno questa funzione.
– comma 1 lettera a e seguenti, assolutamente inaccettabile per la Fp Cgil medici e dirigenti SSN
che si possa decurtare le retribuzione di risultato e peggio revocare l’incarico per una semplice valutazione negativa dell’OIV, abbiamo ribadito che per l’eventuale revoca sono necessarie reiterate o 2 consecutive valutazioni negative e valutazione del collegio tecnico.
Nella sessione ristretta alla presenza di tutti i Segretari Nazionali e del Presidente di Aran Dott. Sergio Gasparrini, abbiamo distinto gli argomenti emendabili del contratto, da quelli non emendabili per la vigenza di norme di legge che superano le norme pattizie, tra questi ultimi le Relazioni sindacali che devono rimanere nella cornice del Testo unico del pubblico impiego. La Fp Cgil su questo tema pur comprendendo l’impossibilità di emendamenti sostanziali e sottolineata l’importanza di una proposta di articolato che comunque rimette a regime le relazioni sindacali dopo 10 anni di completa assenza, ha richiesto l’inserimento dell’organismo paritetico per l’innovazione che consente il confronto sulle ricadute sui lavoratori delle modifiche organizzative intraprese dalle aziende.
Abbiamo inoltre richiesto il consolidamento del confronto regionale che invece al momento puó essere richiesto solo dalle Regioni.
Infine su nostra richiesta è stata concordata una intensificazione del calendario che a questo punto prevede tre incontri consecutivi il 16, 17 e 18 Luglio dopo la ricezione dei testi Aran prevista per il 12 Luglio e prima della due giorni conclusiva del 23 e 24 Luglio.

Per la delegazione trattante
Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN

Norma Sardella
Renato Costa
Andrea Filippi

POSIZIONI ORGANIZZATIVE: ARRIVA L’ACCORDO

Abbiamo siglato ieri l’accordo sulle posizioni organizzative 2018 e 2019. Un accordo che ha avuto una lunga gestazione e ha incontrato una serie di difficoltà e di ostacoli dovuti essenzialmente alla prima proposta dell’Amministrazione che aveva concentrato la maggior parte delle nuove posizioni organizzative, che derivavano dall’aumento di budget definito nell’ambito della ripartizione dei FUA relativi agli anni considerati che hanno portato la cifra stanziata a 3 milioni di euro, sulle Direzioni Generali. Un criterio che è stato ridimensionato in modo assai significativo nel testo dell’accordo, che ha ampliato la platea dei possibili destinatari in modo più equo ed equilibrato. Come si potrà notare l’attribuzione delle posizioni organizzative contempla tutte le realtà lavorative del Ministero, definisce un processo chiaro e trasparente nelle modalità di attribuzione, che dovranno essere sempre motivate e pubblicizzate dal Dirigente chiamato alla scelta e che tutela i diritti sindacali di informazione e confronto sulla materia.
Per quanto riguarda i Direttori di Archivi e Biblioteche abbiamo salvaguardato la retribuzione degli interim, che sono stati portati ad una cifra pari al 50% della posizione normalmente retribuita, e viene confermato per tutti la fine del divieto di accedere alle altre forme di distribuzione del salario di produttività.
Un risultato che noi consideriamo pertanto moderatamente soddisfacente e che potrà consentire, se i tempi di certificazione dell’accordo e della relativa assegnazione delle risorse non diventeranno biblici, la retribuzione entro la fine del corrente anno finanziario. Abbiamo inoltre chiesto che, per quanto riguarda le Biblioteche, venga salvaguardata l’attribuzione della posizione anche ai Direttori delle Biblioteche annesse ai Poli ed ai Musei autonomi, inopinatamente tolta nel 2017 e ci siamo riservati una fase di verifica entro ottobre prossimo, al fine di verificare l’andamento e procedere alla riassegnazione delle posizioni eventualmente non attribuite e di quelle ancora non assegnate (11).
La partita non si chiude qui, a settembre riprenderemo il confronto per arrivare in anticipo alle definizione dei criteri per gli anni a venire, sulla scorta dei contenuti che saranno inseriti nel nuovo Contratto Integrativo.
La sigla di questo accordo toglie un fardello pesante dal tavolo e ci consente di affrontare il rush finale per arrivare all’accordo sul nuovo Integrativo, il cui confronto sta procedendo in sede tecnica, e che noi vorremmo chiudere prima della pausa feriale.
Anche perché si profila una seconda parte dell’anno ricca di impegni significativi sul piano dei confronti con l’Amministrazione, abbiamo ancora da affrontare temi importanti per la vita dei lavoratori: la revisione, in attesa del nuovo modello ordinamentale, dei contenuti professionali di alcuni profili, l’avvio dei confronti sul piano assunzioni e sulle questioni che riguardano le riserve dei posti per il personale interno e per i lavoratori a contratto flessibile, il confronto sulla riorganizzazione per quel che riguarda le fasi delicatissime della predisposizione dei DM relativi ai Regolamenti organizzativi, per il quale siamo in attesa di avere la promessa convocazione del Ministro, il confronto sulle nuove dotazioni organiche,i passaggi orizzontali e la mobilità volontaria dei lavoratori.
Inoltre ieri è stato definitivamente sottoscritto l’accordo sugli incentivi tecnici, accordo al quale, malgrado le nostre perplessità, abbiamo ritenuto di aderire per consentire finalmente lo sblocco dei pagamenti dovuti ai lavoratori. Che potrà avvenire solo dopo l’emanazione del DM relativo, la cui bozza ci verrà presentata a fine mese in modo da averne l’emanazione per settembre. Sempre sul punto preme evidenziare che gli organi di controllo hanno inserito questi compensi all’interno del FUA. Questo comunque non mette in discussione il diritto alla retribuzione individuale del compenso e non concorre alla determinazione del tetto limite della dotazione finanziaria del FUA, ma determinerà forme di pagamento analoghe a quelle di tutto il restante salario accessorio, ovvero tramite cedolino unico.
In allegato vi inviamo i testi degli accordi sottoscritti.

Arrivano i primi concorsi

Ci è stata data come imminente la pubblicazione dei bandi relativi al reclutamento di 1052 AFAV e di 350 Funzionari Amministrativi. Che dovrebbero uscire entro la fine di questo mese. Al riguardo vi informiamo che stiamo predisponendo interventi formativi per coloro che intendono partecipare a questi concorsi, di cui vi forniremo tempestivamente le modalità. La procedura vedrà una preselezione con i quiz ed una fase concorsuale vera e propria che si dovrebbe svolgere secondo le modalità semplificate previste dalla recente normativa e dovrebbe essere gestita direttamente dal Ministero.
Su tutto questo sarete tempestivamente informati.

FP CGIL Nazionale
Claudio Meloni

Appuntamento in piazza Montecitorio alle ore 10, vogliamo risposte dal governo

Polizia in piazza a Roma a Montecitorio giovedì 25 luglio a partire dalle ore 10 per il rinnovo del contratto e sul tema del riordino delle carriere. A promuovere il presidio in piazza Montecitorio sono Fp Cgil Polizia Penitenziaria e Silp Cgil.

“Siamo costretti di nuovo a scendere in piazza – affermano le due categorie della Cgil – e lo faremo il 25 luglio a Roma. Si parla di immigrazione, di porti chiusi, di legittima difesa e di pistole elettriche. Non si parla però di risorse vere per la sicurezza, di un contratto delle lavoratrici e dei lavoratori in divisa che è scaduto da quasi 200 giorni, dei correttivi a un riordino interno delle carriere per il quale il governo non ha stanziato sufficienti risorse economiche, disattendendo le aspettative dei lavoratori della forze di Polizia. Senza contare che le nuove immissioni nella Polizia previsti dai recenti bandi non garantiranno il turnover”.

Per questo Silp Cgil e Fp Cgil chiederanno al governo “risposte concrete per chi veste una divisa e ogni giorno rischia la vita. Un presidio che avrà due slogan, #contrattosubito e #riordinosìmanoncosì, e che preannuncia un autunno di mobilitazioni“.

Circolare INPS n.119 del 18/12/2018 : Personale delle Forze Armate,compresa l’Arma dei Carabinieri. Riscatto ai fini pensionistici, ai sensi dell’art. 5 comma 3 del Decreto Legislativo 30 aprile 1997, nr.165. Richiesta chiarimenti
Con circolare nr. 119 del 18 dicembre 2018, codesto Istituto ha introdotto la possibilità di riscatto di periodi ai fini pensionistici nell’ambito del sistema di calcolo contributivo, con onere parziale a carico dell’interessato, fino ad un massimo di 5 anni.
L’art.5 del decreto legislativo citato in oggetto, che richiama: “Computo dei servizi operativi e riconoscimento dei servizi prestati pre-ruolo”, riporta a sua volta al comma 1, l’art.3, 5° comma della Legge 27 maggio 1977 nr. 284: “Adeguamento e riordinamento di indennità alle forze di polizia ed al personale civile degli istituti penitenziari” che riguardava la valorizzazione del quinto figurativo decorrente da quando l’interessato percepiva l’indennità di istituto (ora indennità pensionabile). In
particolare, la parte di rilievo della predetta norma che, si cita testualmente, “ai fini della liquidazione e riliquidazione delle pensioni il servizio comunque prestato con percezione dell’indennità per servizio di istituto o di quelle indennità da essa assorbite per effetto della legge 22 dic. 1969 nr. 967 è computato con l’aumento del quinto”.
Ciò premesso, si chiede di conoscere quali siano le motivazioni logicogiuridiche che hanno determinato l’esclusione del personale della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria e della Guardia di Finanza dalla disciplina della materia adottata con la circolare in argomento, ad ogni buon fine allegata in copia. In altri termini, tenuto conto della specificità e dell’unicità del comparto sicurezza-difesasoccorso
pubblico riaffermata con l’art. 19 della legge 183/2010, si chiede di conoscere se la possibilità del riscatto del quinto, ai fini del quantum pensionistico, per la parte del sistema contributivo di calcolo, sia esteso anche al personale della Polizia di Stato, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza.
Infine si chiede di conoscere altresì se l’anticipo del Tfr, entro 75 giorni per i dipendenti pubblici, approvato con il recente DPCM, sia estensibile anche al personale del Comparto.
Nel porgere distinti saluti, si resta in attesa di un cortese sollecito riscontro

Roma, 9 luglio 2019

Francesco Zavattolo        Daniele Tissone         Florindo Oliverio

Pubblichiamo la richiesta di indagine conoscitiva di mobilità, emanata dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane per il personale operativo nel ruolo Direttivo, Direttivo Speciale e Ispettore Antincendio per i Comandi di Monza e Brianza , BAT e Fermo.

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