Pubblichiamo la circolare della Direzione Centrale per le Risorse Umane riguardo le proposte di candidatura per le emergenze.

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane, in riferimento ai trasferimenti spettanti della legge 104/92 per il personale qualificato CS e CR

Pubblichiamo la nota del Coordinatore provinciale nella quale chiede in virtù dei nuovi metodi di assegnazione del personale, la riapertura della contrattazione di criteri di mobilità interna.

La nostra iniziativa per l’aggiornamento dei contributi Inps, continua…

Dopo il nostro comunicato dell’aprile scorso in cui si segnalavano mancati aggiornamenti delle posizioni contributive per i dipendenti del Mit, si è svolto, su nostra richiesta, un incontro con l’Amministrazione in cui abbiamo rappresentato la situazione, francamente non più tollerabile, circa:
1) il disallineamento dei dati tra estratti conto e cud;
2) la necessità, stante la delicatezza degli interessi in gioco (il quantum della pensione), che i Dirigenti,
in particolare quelli periferici, provvedano alle validazioni dei dati retributivi dei pensionandi.
A seguito della nostra iniziativa, il Mit ha emanato, in data 10 giugno 2019, una nuova Circolare
con cui si danno indicazioni precise nel merito delle questioni poste. A tal proposito, pensiamo sia
utile che tutti gli eletti RSU nelle liste della Fp CGIL, si facciano promotori, possibilmente in modo
unitario con gli altri eletti, di incontri con i Dirigenti al fine di individuare le migliori modalità affinché
le validazioni vengano poste in essere.
Considerato ancora che il problema del disallineamento dei dati è imputabile direttamente all’Inps
e non potendo ritenere valide le motivazioni secondo cui “il disallineamento delle informazioni riguarda il solo estratto conto contributivo visualizzabile dall’utente, mentre negli archivi gestionali
utilizzati da Inps per la liquidazione delle pensioni, il dato risulta essere completo e corretto”, il che
vuol dire, tradotto in soldoni: state tranquilli, cari lavoratori; quello che vedete voi non è corretto ma
fidatevi di noi che abbiamo tutto sotto controllo, e considerando (quando si dice la testardaggine!),
che sia un diritto di tutti i lavoratori, peraltro previsto da una Legge della Repubblica Italiana, quello
di poter verificare la correttezza dei dati relativi alle posizioni contributive, abbiamo chiesto, unitamente alla Confederazione CGIL, un incontro con l’Inps per dirimere la questione ed individuare
modalità e tempi necessari all’aggiornamento delle posizioni contributive di tutti i lavoratori del Mit.
Ovviamente vi terremo informati circa la convocazione dell’incontro e gli esiti dello stesso.

 

La coordinatrice Nazionale MIT                         Esecutivo Nazionale Comparto Funzioni Centrali
Carmen Sabbatella                                                                       Paolo Camardella

Riunione riguardante le piante organiche e eventi critici

Durante la riunione tenuta oggi al Dap si è deciso di anteporre il problema delle aggressioni subite
dal personale a quello delle dotazioni organiche.
Su tale tema la Fp CGIL ha evidenziato che il fatto che le aggressioni continuino ad aumentare è ciò
che desta maggior preoccupazione e deve avere priorità assoluta la necessità di trovare adeguate
soluzioni al problema.
Premesso che la prima cosa da fare è evitare che un poliziotto acceda in sezione da solo, tra le cause
del problema vi è sicuramente l’istituzione del regime aperto, senza occupare i detenuti in attività
trattamentale, l’aumento di soggetti con disagio psichico, i problemi di comunicazione dovuti
all’aumento delle diversità di etnie presenti negli istituti penitenziari, ma anche la mancata
applicazione di strumenti e norme già previste.
Per questo motivo e’ necessario prima di tutto creare un sistema premiale che consenta l’apertura a
chi segue il programma di trattamento e ha un comportamento adeguato e limiti l’apertura per chi ha
comportamenti che mettono a rischio la sicurezza del personale, fino a prevedere in ogni istituto le
sezioni ex articolo 32 del DPR 230/2000.
Riteniamo fondamentale garantire un servizio psichiatrico su tutte le 24 ore e proponiamo di
rivedere i protocolli d’intesa con il servizio sanitario nazionale, soprattutto per superare il problema
della sorveglianza a vista. Come siamo certi che, se non aumentano i posti disponibili nelle Rems e
diminuiscono le presenze in carcere di soggetti con problemi psichici, non è possibile superare il
problema stesso.
Bene la previsione di addestrare il personale, anche se dovrebbe riguardare tutti quelli che lavorano
nelle sezioni e non solo un gruppo operativo, e di aumentare la presenza di mediatori culturali.
Ben vengano le nuove tecnologie che consentono di fare prevenzione, ma siamo convinti che il
problema sia principalmente quello di utilizzare gli strumenti dissuasivi già presenti e soprattutto gli
strumenti normativi già previsti, come il 14 bis e quelli dettagliati dal sistema disciplinare, che non
vengono utilizzati.
Un aiuto in tal senso potrebbe arrivare da un inasprimento delle pene previste dal codice per chi
aggredisce il personale di Polizia Penitenziaria. Sarebbe necessario inoltre prevedere un sostegno
psicologico per chi è vittima di aggressione.
Anche la prossima seduta del 24 giugno sarà sul tema trattato oggi.
Vi terremo informati sui futuri sviluppi.

Sono le Storie di FP, le storie di chi la FP la compone: le lavoratrici e i lavoratori, i cittadini.
Che ci raccontano il loro 8 giugno, in piazza con una maglietta rossa addosso.
Ci raccontano come  hanno vissuto la grande manifestazione dei servizi pubblici, a Roma, in piazza del Popolo.
Descrivono le loro emozioni, la stanchezza e l’orgoglio.

Dopo il racconto di Francesco, questo è quello di Ausilia, Rsu dell’Inps di Ravenna.

 

Le avventure della Polo Rossa

Da molto tempo non partecipavo ad una manifestazione.
Decido di aderire alla manifestazione organizzata da CGIL -CISL-UIL per sollecitare il governo al rinnovo del contratto dei pubblici dipendenti.

È la prima volta che indosso un indumento che dichiara l’appartenenza non solo ad una classe lavorativa ma soprattutto a una parte politica: è una POLO ROSSA con la scritta, a sinistra – sarà
voluto? – FP CGIL.

Ora capisco che questa esperienza non sarebbe stata la stessa senza quella POLO ROSSA.

© Marco Merlini

Il punto di ritrovo è al parcheggio di un supermercato e quando sono non troppo distante, subito avvisto altre polo rosse; agiscono tra di loro e con me come forze gravitazionali: si attraggono tra di loro e mi attraggono a formare una massa critica che, nelle tappe successive del viaggio, attrarrà altre polo e via via la massa critica aumenterà.

Il viaggio è piacevole, il treno – Freccia Argento – è puntualissimo per cui nell’arco di tempo che un qualsiasi milanese, romano, napoletano impiegherebbe per spostarsi dall’estrema periferia al
centro città, in orario di punta, noi arriviamo a Roma.

La mia POLO ROSSA segue la forza gravitazionale di altre polo rosse e più la massa cresce più diventa preponderante la forza gravitazionale e così, sospinti da un venticello leggero, procediamo verso la meta. Talvolta il vento cessa improvvisamente e allora l’afa e la calura prendono il sopravvento quasi a ricordarci che lottare è fatica e sudore, bisogna avere un fisico bestiale e sopratutto “resistere, resistere, resistere”.

Su palco si avvicendano esponenti delle tre sigle sindacali, parlano del servizio pubblico, di quanti siano pochi i lavoratori a presidiare tali servizi e altre cose.
Quello che mi colpisce è il tono che ciascuno di loro usa nel proprio intervento, è un tono arrabbiato, direi addirittura rissoso, ma non è un tono da COMIZIO.

Questo pensiero lo formulo quando alla fine di quella carrellata d’interventi, con la mente altrove, con il caldo che oramai ha definitivamente preso d’assedio la piazza e tutti noi, si fanno strada
dentro le mie orecchie e nella mia testa parole, pezzetti di frasi, e poi, piano piano a ridestarmi dal mio ottundimento da calura, la voce di una donna che parla di lavoro come mezzo di riscatto e di dignità, con un tono non rissoso ma forse dolente e fermo di chi sa dove vuole andare e conosce la fatica che bisogna fare; ormai sono di nuovo lucida e la osservo, la sua immagine proiettata sul mega schermo, T-shirt rossa i capelli raccolti in una coda di cavallo e labbra rosse, come la T-shirt e come la passione che la sostiene.

Simona Caleo/Cgil

Le sue narici vibrano, sono le narici di un cavallo di razza e quando conclude il suo intervento ancora vibrante dello sforzo e della risonanza delle sue parole, si abbandona all’abbraccio affettuoso e protettivo di Landini, un uomo che conosce il suono che le parole producono e che per questo riesce a essere in risonanza con lei.

Ecco, penso, si è compiuta la magia del COMIZIO.

Applausi.

Si torna indietro.

La mia POLO ROSSA con la scritta FP CGIL ispira confidenza e simpatia al cameriere che ci serve al tavolo di un bar dove ci fermiamo per uno spuntino veloce.
Quando usciamo ci saluta: “ ciao, compagni”.

Di nuovo sul Freccia Argento dove, per l’ultima volta la POLO ROSSA attira verso di me una signora che, spostandosi dal suo posto, mi si siede di fronte per chiedermi: “Su cosa avete
manifestato?”

EPILOGO

Oggi la mia POLO ROSSA sventola mestamente all’aria aperta dopo un breve passaggio in lavatrice. Non avendo un programma per indumenti “magici”, l’ho lavata con il programma per “delicati”.

 


 

Leggi anche: 8 giugno, il racconto di Francesco, tra palco e realtà

SEMPRE PIU’ UNITI PER UNA “FUMATA BIANCA”

Nel corso dell’incontro di venerdì 7 giugno u.s., le scriventi sigle sindacali, con l’obiettivo di tutelare e vedere realizzate al più presto possibile le aspettative di TUTTO il personale dell’Istituto, hanno approfondito alcune problematiche evidenziate dai lavoratori, contenute nel parere unitario reso in data 5 giugno, in merito allo schema di decreto presidenziale attuativo delle modifiche del regolamento autonomo di amministrazione e contabilità con cui si istituiscono in favore dei dipendenti “specifici trattamenti economici” (indennità di elevata qualificazione professionale e indennità incentivante). Nella seconda parte dell’incontro, il confronto ha riguardato le tematiche che da tempo sono al centro dell’attività negoziale, vale a dire il Fondo 2018 e l’Accordo stralcio sulle PEO.
In via preliminare, queste OO.SS. hanno avuto modo di rappresentare ai vertici di Istituto le difficoltà che stanno incontrando i lavoratori delle sedi territoriali di Genova e Bari nello spendere i buoni pasto della SODEXO afferenti alla Convenzione Consip 8. L’Amministrazione, per effetto delle sollecitazioni di queste sigle, si è dichiarata disponibile ad intraprendere opportune iniziative a tutela dei diritti dei lavoratori e, con l’occasione, ha informato che a seguito del parere appena pervenuto dall’Avvocatura generale dello Stato, provvederà quanto prima a sostituire, con altri buoni pasto, quelli della QUI Group rimasti nelle tasche dei lavoratori a causa del fallimento della società fornitrice.
In relazione ai temi all’o.d.g., in considerazione delle importanti opportunità, attese da tanto tempo, che potrebbero concretizzarsi in favore del personale dell’Istituto, le scriventi, che già nei propri documenti unitari avevano proposto alcune soluzioni per la risoluzione delle criticità, si sono adoperate al tavolo contrattuale per arrivare nel più breve tempo possibile a soluzioni condivise. Il Segretario generale, in relazione alle proposte di modifica da apportare allo schema di decreto Presidenziale, ha riferito che terrà in debita considerazione quanto rappresentato nei documenti fatti pervenire dalle OO.SS.. Con riferimento, poi, al Fondo 2018 e all’Accordo stralcio sulle PEO, sebbene in presenza di posizioni di partenza dell’Amministrazione ben lontane da quelle descritte nella piattaforma unitaria presentata da queste OO.SS. in data 23 maggio u.s., le scriventi, pur apprezzando l’intento di considerare le aspettative del personale espresse da queste sigle e il fatto indiscutibile che alcune delle proposte contenute nella citata piattaforma unitaria fossero state accolte, hanno rappresentato con determinazione ed urgenza la necessità di definire le ultime questioni per non rischiare di rinviare ulteriormente le decisioni e penalizzare le aspettative economiche e professionali del personale.
Queste OO.SS., vista l’importanza della posta in gioco, ritengono fondamentale, in questo particolare momento storico, confrontarsi con la controparte in maniera costruttiva. Per questo, sono fermamente convinte che debbano essere abbandonati i personalismi e gli egoismi di parte, evitando slogan propagandistici e demagogici, perché questi comportamenti finirebbero con minacciare il buon esito delle iniziative su cui si sta lavorando con massima attenzione nell’interesse del personale, con danni che si rivelerebbero irreparabili non solo per i lavoratori ma anche per l’immagine dell’Istituto.
Sulle tematiche oggetto di discussione nel corso dell’ultimo incontro di contrattazione, sulle novità emerse e su tutte le altre problematiche di interesse del personale, queste OO.SS. hanno indetto un’Assemblea generale del personale per venerdì 14 giugno alle ore 11,00, presso la sede di Roma, nell’aula Lamberti (R14). In considerazione dei temi affrontati e per le prospettive che si stanno aprendo in favore al personale, si invitano i lavoratori ad intervenire numerosi al fine supportare l’azione unitaria di queste sigle a difesa della dignità professionale ed economica di tutti.

Roma, 12 giugno 2019

S. Di Folco              F. Amidani                  U. Cafiero           A. Benedetti           F. Stefanangeli

ASDEP
TROPPE COSE NON VANNO!

Dal luglio 2017 la copertura assicurativa dei servizi offerti da ASDEP è garantita da una nuova società, il cui contratto ha una scadenza prevista per il 30 giugno 2020.
Essendo trascorso ormai del tempo, riteniamo opportuno fare il punto della situazione sull’andamento della polizza sanitaria, evidenziando alcune criticità che stanno venendo alla luce.
Certamente la telematizzazione dell’invio delle richieste di rimborso e della relativa tracciabilità delle stesse costituirebbe un’importante innovazione se il sito fosse intuibile, più facilmente utilizzabile e, soprattutto, se funzionasse. Cirisulta, infatti, che gli assicurati devono frequentemente ricorrere al numero
verde per attivare pratiche o chiedere notizie ad esse relative; spessissimo, dopo lunghe attese telefoniche, si viene invitati a richiamare perché tutti gli operatori sono occupati.
Oltre a questo, ulteriori problemi segnalatici dagli assicurati sono:
– Tempi lunghi di liquidazione, che vanno ben oltre i previsti 30 giorni lavorativi;
– Richieste di integrazione di documentazione (spesso già inviata all’apertura della pratica) che arrivano quasi sempre dopo 30 giorni o più dall’apertura della pratica e che in alcuni casi potrebbero anche apparire pretestuose;
– Eccessivo intervallo temporale tra liquidazione ed effettivo pagamento;
– Tempi lunghi per il pagamento della penale di cui all’art. 48 della convenzione, che ci risulta debba essere ripetutamente sollecitata dall’assicurato;
– Difficoltà nell’interloquire con il numero verde che spesso fornisce risposte che non paiono conformi a quanto stabilito in convenzione.
Di recente gli assicurati hanno constatato che anche diverse strutture convenzionate con la nuova società lamentano difficoltà e tempi lunghissimi per la liquidazione delle pratiche; questo starebbe determinando un allungamento dei tempi di prenotazione delle visite specialistiche e addirittura ci risulta che alcuni specialisti stiano ritirando la loro convenzione.
Noi riteniamo che a tutte queste situazioni l’ASDEP debba porre rapidamente rimedio. Non è sufficiente rappresentare e chiedere giustificazioni alla Compagnia Assicuratrice, come già avvenuto qualche mese fa. L’ASDEP deve intervenire nella maniera migliore che consenta agli assicurati di poter fruire della polizza.

 

FP CGIL                                                   FP CGIL
Antonella Trevisani                       Giulietta Oberosler
Matteo Ariano

Pubblichiamo il comunicato del Coordinatore provinciale, in cui chiede le dovute integrazioni nutrizionali previste per il personale che opererà durante la stagione estiva

 

DIVIDI ET IMPERA

Al Ministro del Lavoro, delle Politiche Sociali
e dello Sviluppo Economico
On. Luigi Di Maio

Gentilissimo Ministro,
Dalla data del Suo insediamento non abbiamo avuto ancora il piacere di incontrarLa, per poter discutere della situazione dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Per questa ragione, crediamo necessario rappresentarLe alcune criticità, confidando prima o poi in un incontro di persona.
Da notizie di stampa, risulterebbero Sue dichiarazioni in cui avrebbe espresso la volontà di emanare a breve una direttiva per incrementare i controlli in particolare verso le attività cinesi e pakistane, sulla base di diverse inchieste giornalistiche. Ci auguriamo vivamente si tratti delle solite notizie riportate in malo modo dalla stampa, perché se così non fosse, ci correrebbe l’obbligo di informarLa che non c’è
bisogno di inchieste giornalistiche per avviare controlli, basterebbe convocare la Commissione Centrale di Coordinamento della vigilanza, normativamente prevista dal 2004.
Tale Commissione, da Lei presieduta, non ci risulta sia stata mai convocata né che si sia mai riunita dalla data del Suo insediamento al Ministero. Eppure, si tratta di un organismo essenziale per il successivo svolgimento delle attività ispettive sul mercato del lavoro, che mette attorno al tavolo tutti i soggetti coinvolti dalla vigilanza, consente anche alle parti sociali di poter rappresentare diverse problematiche di cui sono a conoscenza e di organizzare in modo efficiente l’attività di vigilanza su tutto il territorio nazionale.
In quella sede, ad esempio, potrebbero essere segnalate le condizioni in cui si trovano i lavoratori (italiani e stranieri) nel settore della logistica ovvero le condizioni dei lavoratori (italiani e stranieri) in agricoltura e in edilizia. Si potrebbe chiedere un approfondimento sulla catena degli appalti che, anche in italianissime aziende – magari anche a partecipazione pubblica – porta all’abbassamento degli standard di sicurezza, e altro ancora.
Le si potrebbe anche rappresentare la tragica situazione dell’Ispettorato Territoriale di Crotone, quasi a rischio di chiusura per mancanza di personale, nonostante sia stato proclamato lo stato di agitazione del personale, ci sia stato un incontro presso il Ministero del Lavoro e vi sia anche stato un recentissimo incontro con il Prefetto, tutto ciò senza sortire alcun effetto. Non c’è bisogno di ricordarLe le altissime criticità di un territorio come quello crotonese, su cui noi chiediamo la massima allerta e un intervento urgente. Quella situazione è probabilmente emblematica di quanto sta accadendo all’INL: con una carenza di personale sempre più forte, il rischio a breve termine di non riuscire più a garantire le attività sui territori sta per diventare certezza, se non si interviene immediatamente.
Nella speranza di un cenno, si porgono cordiali saluti.

Il Coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano

Gravissime carenze di personale, uffici svuotati al 50% e mancata valorizzazione

“Proclamiamo lo sciopero dei dipendenti della Giustizia per venerdì 28 giugno. La situazione è drammatica. Ci sono gravissime carenze di personale e nel 2021 ci sarà un vuoto di organico pari al 50%. Il personale in servizio è anziano, demotivato e pagato meno di tutti gli altri lavoratori pubblici. Si sta mettendo a serio rischio l’apertura degli uffici giudiziari”. Queste le ragioni che spingono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa a proclamare lo sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori dell’amministrazione giudiziaria per il prossimo 28 giugno.

“Abbiamo chiesto più volte al Ministro Bonafede – proseguono i sindacati – di agire su due piani: un piano di assunzioni (e non quella manciata annunciata solo per rabbonire l’opinione pubblica) e la valorizzazione del personale in servizio (attraverso il rispetto degli accordi presi nel 2017 che prevedono progressioni giuridiche ed economiche per tutto il personale). Nulla è stato fatto, il ministro ha fatto orecchi da mercante”.

“Noi non ci stiamo. In ballo non ci sono solo i diritti sacrosanti dei lavoratori ma la funzionalità stessa di uno dei servizi più importanti dello Stato. Per questo venerdì 28 giugno è sciopero”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa.

« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto