La matematica non è un'opinione: … numeri e parole … – Comunicato stampa di Carlo Podda Segretario generale Fp Cgil

Con il decreto legge 112/2008 è prevista una riduzione delle retribuzioni annue che, tagliando i fondi per la contrattazione integrativa, ammonta a: 700,00 euro per i Ministeri, 1.100,00 euro per gli Enti pubblici non economici, 1.100,00 euro per le Agenzie fiscali, 550,00 euro per le Regioni e le Autonomie Locali e 600,00 euro per il S.S.N..

Qualora non bastasse si destinano al rinnovo dei contratti risorse assolutamente inadeguate pari a circa 8 euro per il 2008 e circa 60 euro lordi per il 2009.

Ora ricomincia il ritornello che abbiamo sempre sentito, ma oggi più pesante che mai, prima dei rinnovi contrattuali e che recita: “le lavoratrici ed i lavoratori pubblici hanno già beneficiato di aumenti superiori all’inflazione”.

Non hanno alcuna intenzione di avviare la stagione contrattuale 2008/2009 e per raggiungere tale obiettivo siamo certi che diffonderanno notizie strumentali, se non false, sulla dinamica delle retribuzioni nel pubblico impiego con dati manipolati ad arte.

Ebbene, prima che ciò avvenga, per fare la dovuta chiarezza riportiamo alcuni dati che, nel tempo, per i CCNL hanno ricevuto la certificazione della Ragioneria Generale dello Stato e della Corte dei Conti e, per l’inflazione, sono pubblicati dall’Istat e, ancora, sono oggetto di pubblicazione da parte del Ministero dell’economia e delle finanze:

1) Anno 2007 – Spesa per retribuzioni P.A..
La spesa per retribuzioni nella P.A. nell’anno 2007 è cresciuta di 1% rispetto al 2006 a fronte di una inflazione reale dell’1,8% e di una inflazione programmata del 2%;

2) Anno 2007 – P.I.L. e spesa per redditi P.A.
Nell’anno 2007 l’incidenza sul P.I.L. della spesa per redditi P.A. è stata del 10,72%, inferiore di 0,30% rispetto al 2006, raggiungendo lo stesso rapporto dell’anno 1980;

3) CCNL e Inflazione.
Dal 1991 al 2007 l’inflazione reale verificatasi è stata pari al 53,40%, con un deflatore dei consumi del 59,7%, a fronte di rinnovi contrattuali che hanno visto una crescita del 37,34%.

A fronte di dati incontrovertibili ci aspettiamo un cambiamento di rotta da parte del Governo.

La mobilitazione in tutti i settori del lavoro pubblico è già in atto e nei prossimi giorni si intensificherà ancora.

Domani 24 luglio i dipendenti delle Agenzie Fiscali manifesteranno alle ore 10,00 in Piazza Montecitorio, presidi, volantinaggi ed assemblee sono in corso in tutto il Paese; lunedi 28 luglio alle ore 20,00 si terrà a Roma una fiaccolata che si concluderà al Colosseo.

Il Governo sa già benissimo che se non ci ascolterà l’intensificazione del conflitto sarà inevitabile!

Roma, 23 luglio 2008

P.A.: allarme FPCGIL su precari. a rischio 120 mila posti – dichiarazione di Carlo Podda all'Ansa

(ANSA) – ROMA, 18 SET – Centoventimila lavoratori precari del pubblico impiego saranno ‘licenziati’. L’allarme viene dalla
Fp-Cgil, secondo cui ciò comporterà anche la chiusura di alcuni fondamentali servizi per i cittadini, come gli asili, il cui regolare funzionamento viene garantito oggi da queste decine di migliaia di persone.

Nel mirino del sindacato un emendamento che il governo – dice il segretario generale, Carlo Podda – “si accinge a presentare ad un provvedimento sul lavoro all’esame del parlamento.

L’emendamento abroga le norme del governo Prodi sul precariato, in base alle quali chi aveva fatto negli ultimi 5 anni tre anni di lavoro, anche discontinuo, nella pubblica amministrazione, poteva accedere a prove selettive di idoneità per essere assunto”.

“L’abrogazione di tale disposizione, insieme alla circolare del ministro Brunetta (secondo cui chi ha avuto contratti
precari per tre anni negli ultimi 5 anni non può più farli) – dice ancora Podda determinerà il licenziamento di 120 mila
persone, di cui 57 mila aveva già i requisiti per entrare nella pubblica amministrazione”.

Secondo il sindacalista, rilevante sarà anche il danno per i cittadini perché così i sindaci non potranno più garantire i
servizi.

Proprio ieri Brunetta ha annunciato che d’ora in poi nella pubblica amministrazione si entrerà solo per concorso. (ANSA). 
 

Sostegno alla lotta del movimento degli studenti: comunicato stampa di Carlo Podda Segretario Generale Fp Cgil

Le lavoratrici ed i lavoratori pubblici esprimono solidarietà al movimento degli studenti nel giorno in cui è stato convertito in legge il decreto Gelmini che, del tutto impropriamente viene spacciato per una riforma.

In verità si tratta di una manovra contabile che taglia le risorse alla scuola pubblica ed al diritto, costituzionalmente garantito, all’istruzione.

Del resto la scelta del Governo di accanirsi contro tutto ciò che è pubblico è una costante dei provvedimenti previsti nella legge finanziaria. Solo per fare due esempi i tagli al sistema delle autonomie locali renderanno inevitabile il ridimensionamento dei servizi ai cittadini, a partire dai nidi e dalle scuole materne, ed i tagli alla sanità renderanno il diritto alla salute sempre più aleatorio e diseguale.

In questi provvedimenti la cosa che emerge con più chiarezza è il disprezzo per i diritti dei cittadini in una società sempre più ingiusta.

Diamo quindi il nostro sostegno alla lotta del movimento degli studenti, di cui rispettiamo l’autonomia e l’indipendenza, e chiediamo sostegno per la nostra battaglia perché vogliamo insieme vivere in un Paese più giusto.

Roma, 29 ottobre 2008

A proposito di cambiamento epocale della Pubblica Amministratione – Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

 
Il Ministro della Funzione Pubblica parla di cambiamento epocale nella Pubblica Amministrazione dopo il via libera del decreto delega in Commissione Affari Costituzionali in Senato.

Noi non riusciamo a capire cosa ci sia di innovativo nella rilegificazione e ripubblicizzazione del rapporto di lavoro, a noi pare solo un ritorno al tempo che fu, con la chicca di rendere, oltre alle leggi ed ai contratti, anche i regolamenti fonte a cui attingere.

Ci pare ci voglia una bella faccia tosta, il giorno dopo la firma del contratto dei ministeriali, che non mette un euro sulla tanto sbandierata produttività e sul merito, e che si connota come uno degli accordi più conservatori degli ultimi anni, a parlare di trasparenza, standard e premi che già dal 2009 saranno i punti qualificanti prodotti dalla nuova legge.

A questo proposito, vorrei che i Segretari di categoria di CISL e UL riflettessero sul significato di una scelta che li ha visti firmare un contratto che ha il valore che abbiamo detto, a fronte di un ministro che afferma che la vera innovazione la fa lui per legge.

Anche la pur positiva Authority, migliorata dopo il confronto con le organizzazioni sindacali già con il precedente Governo, viene svalorizzata nel momento in cui diventa una macchina mangiasoldi – nota bene: 1 milione e 200 mila euro per gli emolumenti di 4 persone – e che, non recando criteri per i requisiti e le incompatibilità di chi la andrà a comporre, rischia di essere uno dei tanti posti in cui collocare qualcuno.

Ci piacerebbe anche sapere chi valuterà e misurerà i risultati prodotti dall’Authority in termini di miglioramento dei servizi della Pubblica Amministrazione, a fronte di così ingenti risorse impiegate.

Infine sottolineiamo, a proposito di accordi bipartisan, che l’astensione al Senato è conteggiata come voto contrario.
 
 

Roma, 13 novembre 2008

 

Siglato il biennio economico 2008-2009 del CCNL per il personale del comparto della Sanità Pubblica

 
Comunicato Stampa di
Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

Esprimo profonda soddisfazione per la positiva conclusione delle trattative tenutesi oggi all’Aran, riguardanti il il contratto nazionale 2008/2009 del comparto sanità pubblica.

La firma di questo contratto assume un significato particolare perché sottoscritto unitariamente da Fp-Cgil, Cisl-Fps e Uil-Fpl.

La nostra organizzazione ha potuto sottoscrivere questo contratto principalmente perché l’incremento delle retribuzioni ha assunto una consistenza che, ad esempio, non si era avuta in sede di contrattazione con il solo Governo per quel che riguarda il comparto degli statali (per il comparto sanità pubblica l’incremento è di 72 euro di salario fisso e 20 euro destinati alla produttività, per un totale di 92 euro di incremento medio).

Sul versante normativo poi, le OO.SS. hanno ottenuto la predisposizione di una norma che non rende obbligatorio il licenziamento del personale precario, a garanzia della copertura dell’organico e della tenuta dei servizi. Allo stesso modo è stato possibile annullare gli effetti più odiosi del decreto Tremonti sulle trattenute in caso di assenza per malattia, che il Ministro Brunetta aveva già promesso di modificare, ma che non è stato mai emendato. Con questo si eviteranno le trattenute in busta paga per tutte quelle lavoratrici e quei lavoratori che si assentano dal lavoro per usufruire dei congedi parentali, dei benefici della legge 104, o per sottoporsi a prevenzione oncologica e donare il sangue.

Aggiungo che per il comparto della sanità pubblica è stato possibile eliminare i tagli al salario accessorio, grazie alla disponibilità delle Regioni, escluse quelle in deficit sottoposte ai piani di rientro, di coprire con propri fondi la spesa.

Il risultato di un’azione unitaria del sindacato. L’unità sindacale rappresenta un grande valore per la Funzione Pubblica Cgil e per l’intero mondo del lavoro pubblico, ed è stato possibile riaffermarla in un contesto di rispetto delle regole e del valore della rappresentanza dimostrato dalla parte datoriale.

Adesso la parola passa ai lavoratori che tramite una consultazione certificata potranno esprimere il loro giudizio sul contratto. Dal canto nostro lavoreremo affinché tale consultazione riceva il più alto consenso tra i lavoratori.

Roma, 13 Maggio 2009

Rocca lancia allarme su precari Croce Rossa Italiana, meglio tardi che mai. Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

Rientra nel costume italiano iniziare a sollevare preoccupazioni nel momento in cui l’emergenza è vicina. Sul personale precario nella pubblica amministrazione, e nella Croce Rossa Italiana, la nostra organizzazione da un anno denuncia il dramma che si compirà a partire dal 1 Luglio di quest’anno, quando almeno 60.000 lavoratori precari (1.941 nella sola C.R.I.) perderanno il loro posto di lavoro, ed i cittadini si troveranno a fare i conti con la conseguente riduzione dei servizi a loro offerti.

Oggi a sollevare la questione è il Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana, nominato da questo Governo, quindi, almeno così credo, non accusabile di essere un “mitizzatore” dei precari.

Di certo da Luglio inizieranno i licenziamenti, ed assisteremo ad una caduta drastica del livello dei servizi. A titolo puramente esemplificativo, ricordo che la C.R.I fornisce su tutto il territorio nazionale servizi sanitari essenziali, come il trasporti giornaliero gratuito dei dializzati, una terapia salvavita.

Che su questo il Governo non risponda, è quantomeno sconcertante.

Roma, 14 Maggio 2009

Sulla povertà Brunetta vaneggia, qualcuno lo riporti in questo mondo. Comunicato stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

Il Ministro Brunetta, rispondendo oggi a Massimo Gramellini su “La Stampa”, ribadisce la sua tesi sulla povertà in Italia, secondo la quale gli italiani starebbero meglio, grazie a bassa inflazione ed aumenti dei salari. Brunetta continua a fare il giocoliere, utilizzando i numeri come strumenti di propaganda. Un Ministro della Repubblica dovrebbe evitare toni tanto trionfalistici nei giorni in cui si apprende che il nostro Pil subisce una flessione del 6%, registrando una diminuzione tra le più alte in Europa, seconda solo a quella della Germania. Ci stupisce quanto un esperto economista come Brunetta possa banalizzare ed eludere dati così evidenti.

I dati sulla povertà, che saranno pure “vecchi” di più di un anno, ci parlano di quasi 2,5 milioni di italiani che vivono in povertà assoluta, e di oltre 7,5 milioni in una situazione di povertà relativa. Come lo stesso Governatore di Bankitalia Draghi ha di recente sottolineato, i segnali che giungono dal mondo del precariato e la pesante crisi industriale non fanno che aggravare una situazione già di per sé allarmante (“I lavoratori in Cassa Integrazione e coloro che cercano una occupazione sono già oggi intorno all’8,5 per cento della forza lavoro, una quota che potrebbe salire oltre il 10: proseguirebbe la decurtazione del reddito disponibile delle famiglie e dei loro consumi, nonostante la forte riduzione dell’inflazione” aveva sostenuto Mario Draghi).

Nella sua risposta a Gramellini poi Brunetta fa un passaggio sgradevole (“se, per incontrare dipendenti, casalinghe e pensionati egli si reca in un supermercato, trovandoli per giunta numerosi, a parte ogni altra considerazione, è segno che non sono ridotti alla fame”), che evidenzia l’incapacità di comprende i fenomeni sociali in atto. Non crediamo ci sia bisogno di vedere i pensionati ed i lavoratori dipendenti ridotti alla fame per comprendere l’allarme sociale vissuto dal paese.

Roma, 11 Giugno 2009

Nota stampa Segreteria Generale Fp Cgil Nazionale: Convegno "Modello contrattuale e accordi separati. Cambiamo strada"

Domani, 9 luglio, il Segretario Generale della Funzione Pubblica Cgil Nazionale, Carlo Podda, interverrà all’iniziativa “Modello contrattuale e accordi separati. Cambiamo strada” promossa dalla Fisac Cgil, che si svolgerà al centro Congressi Frentani (Via dei Frentani, 4, Roma) a partire dalle ore 14.00.

La limitazione della democrazia sindacale, l’attacco sistematico al contratto nazionale, la stessa idea di sindacato perseguita dal Governo Berlusconi, pongono alla Cgil interrogativi a cui è necessario rispondere con uno slancio programmatico, una coraggiosa battaglia in difesa dei diritti che non può limitarsi alla sola contrapposizione, ma che va sostanziata con proposte di riforma innovative, che partano dai nostri limiti per proporre una risposta in grado di ribaltare le condizioni che hanno trascinato il paese in questa crisi. Una risposta coraggiosa di modernizzazione, di cui non possiamo che farci carico, per rendere l’Italia un paese più solidale, per combattere le ingiustizie che attraversano la nostra società ed il nostro mercato del lavoro.

Un momento di confronto ampio, all’interno delle tante iniziative che le strutture di categoria e territoriali della Cgil stanno mettendo in campo anche in vista del prossimo Congresso Nazionale. Come già fatto in occasione del convegno organizzato lo scorso 9 Aprile dalla Fondazione Luoghi Comuni, “Una nuova economia”, torneremo a confrontarci sul nuovo modello contrattuale consegnatoci dagli accordi separati. Un tema centrale per il futuro del movimento sindacale, ed in particolare della Cgil, che quel modello non ha condiviso. Un’occasione per riflettere, utile per ridisegnare il profilo di un sindacato in grado di rispondere in modo dinamico alle sfide ed ai mutamenti in atto.

Roma, 8 Luglio 2009

Carlo Podda sigla il "Patto per la Giustizia e per i cittadini" – Comunicato Stampa della Segreteria Nazionale FP CGIL Nazionale

Oggi alle ore 19.00, presso l’aula Magna della Cassazione, è stato siglato il ‘Patto Per la Giustizia e per i Cittadini’.

L’iniziativa, lanciata dalla nostra organizzazione il 5 Maggio in occasione della “Giornata Nazionale della Giustizia”, si è oggi concretizzata con la sigla del patto, sottoscritto per l’Fp-Cgil dal Segretario Generale, Carlo Podda. Al patto hanno aderito, oltre all’Fp-Cgil, l’Associazione Nazionale Magistrati, l’Organismo Unitario dell’Avvocatura, l’Associazione Magistrati Corte dei Conti, A.N.M.A., C.O.N.M.A, l’Associazione Dirigenti Giustizia, Uilpa-UIDAG, FLP, RdB-Cub,e l’Associazione Avvocati e Procuratori Dello Stato.

Tra i punti qualificanti del patto: investimenti adeguati, riconoscimento professionale del personale e formazione, nuove assunzioni, informatizzazione del servizio e un nuovo modello organizzativo, norme che effettivamente snelliscano le procedure e una nuova geografia giudiziaria, la reinternalizzazione di tutti i servizi essenziali, come la verbalizzazione e l’assistenza tecnica informatica.

Adesso attendiamo di essere convocati dal Ministro Alfano e dal Ministro Brunetta per discutere i contenuti del patto e le nostre proposte. Crediamo sia arrivato il momento di passare dalle campagne mediatiche ai fatti, per riformare un settore strategico per la vita democratica del paese.

Da settembre lanceremo iniziative in tutto il paese per condividere con i lavoratori i contenuti del patto, per lanciare un percorso partecipato di riforma della Giustizia.

Roma, 10 Luglio 2009

Tempo Scaduto, domani sciopero generale dei comparti pubblici – Nota Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

Si terrà domani lo sciopero generale di tutti i comparti pubblici, per contrastare la controriforma Brunetta, per chiedere la stabilizzazione del personale precario, per ottenere lo stanziamento dei fondi in finanziaria per il rinnovo dei contratti per aumenti di 150 euro nel triennio, contro le decurtazioni in caso di assenza per malattia.

Il tempo delle attese è scaduto. I recenti sviluppi del dibattito sul rinnovo contrattuale, la chiusura del Governo ed il costante tentativo di perseguire la divisione tra le organizzazioni sindacali, impongono una mobilitazione forte in difesa dei diritti dei lavoratori pubblici, oggi pericolosamente insidiati dalla riduzione degli spazi di democrazia sindacale e da una controriforma che riporta i servizi pubblici sotto il controllo della politica.

Domattina i lavoratori pubblici sciopereranno per 8 ore, e manifesteranno in tre grandi cortei interregionali: Roma, Milano, Napoli (le informazioni sui cortei interregionali in allegato)

Il corteo romano terminerà in Piazza del Popolo con gli interventi di Domenico Pantaleo, Segretario Generale dell’Flc-Cgil, Carlo Podda, Segretario Generale dell’Fp-Cgil e Guglielmo Epifani Segretario Generale della Cgil Confederale. La manifestazione verrà conclusa dal concerto de “La casa del Vento”.

La Segreteria Nazionale della Funzione Pubblica Cgil ha deciso inoltre di esentare dallo sciopero i lavoratori pubblici del territorio aquilano colpito dal sisma, per non aggravare ulteriormente la difficile situazione vissuta dai cittadini e da chi fornisce loro servizi essenziali per la qualità della vita e per la rinascita di quella terra.

Roma, 10 Dicembre 2009

Un altro taglio al personale dal "milleproroghe": non risparmi ma meno entrate – Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato il cosiddetto decreto “Milleproroghe” che opera un ennesimo taglio “non inferiore al 10 per cento” al personale delle pubbliche amministrazioni, ad esclusione di alcuni comparti come la pubblica sicurezza, Vigili del Fuoco, Forze armate, Presidenza del Consiglio e Protezione Civile. Un taglio drastico che si aggiunge a quelli già effettuati con la legge 133 del 2008.

Una mannaia per i servizi pubblici che mette a rischio la loro tenuta e la loro qualità. Una mannaia che si abbatterà indiscriminatamente su un settore che, dopo essere stato umiliato dalla propaganda del Ministro Brunetta, adesso viene ulteriormente ridimensionato nell’organico. Tutto ciò mentre il Governo procede indisturbato nell’opera di privatizzazione dello Stato, dall’acqua al ciclo dei rifiuti passando per la Difesa e la Protezione Civile.

Si riduce arbitrariamente la capacità del pubblico di fornire servizi efficienti, mentre parallelamente la politica ed i privati si appropriano degli apparati dello Stato e del loro controllo.

Recentemente un’inchiesta giornalistica ha evidenziato come il blocco del turn-over, nella sola Inps, abbia causato una drastica diminuzione degli ispettori in organico, scesi da 1.588 a 1380 in soli 3 anni, con danni erariali evidenti. Parliamo infatti di lavoratori che in media producono entrate (recupero di mancate entrate) per 1 milione e 88 mila euro a testa. La medesima valutazione potrebbe essere fatta per il personale dell’Agenzia delle Entrate.

Un aiuto agli evasori, insomma, mentre li si premia ulteriormente con il prolungamento dello “scudo”, sempre contenuto nel “Milleproroghe”, e soprattutto un danno irreparabile per il bilancio pubblico.

Qualcuno ha calcolato i costi per la collettività di una tale riduzione? Quali saranno i servizi colpiti, quante le mancate entrate? Ma non era stato lo stesso Ministro Brunetta a sostenere che bisognava operare scelte selettive all’interno di un vero e proprio “piano industriale”?

Roma, 9 Febbraio 2010

L'Unità: anche Sars e bioterrorismo usati per aggirare le leggi – di Jolanda Bufalini

Un piccolo salto indietro nel tempo, per andare alle origini della rapida fortuna del giovane imprenditore romano Diego Anemone. Ve lo ricordate quel periodo terribile del panico per l’antrace e, poi dell’epidemia della Sars? È in quegli anni che la Protezione civile fa il salto di qualità e, secondo Carlo Podda, segretario della Funzione pubblica Cgil , «viene eretto a sistema un modus operandi con queste modalità: ssenza di controlli, deroga alle leggi italiane e europee, gestione dei grandi eventi». «Si può capire – aggiunge Podda – che i funerali di papa Wojtyla non fossero prevedibili. Ma non c’è niente di più programmabile dei mondiali di nuoto o di quelli di ciclismo o le celebrazioni dell’anniversario dell’unità d’Italia».

Torniamo alla Sars: nel 2003 si decide che, per fronteggiare l’emergenza dell’epidemia e l’emergenza del bioterrorismo va costruita nell’area dell’ospedale per malattie infettive di Roma Spallanzani un nuovo edificio, una palazzina per il «massimo isolamento». La decisione è presa con decreto della presidenza del Consiglio del 23 marzo 2003, e l’ordinanza 3275/ 2003 designa come soggetto attuatore l’ingegnere Angelo Balducci. L’altro centro approntato in Italia per le emergenze sanitarie che possono insorgere a causa del bioterrorismo è il “Luigi Sacco” di Milano. I lavori dello Spallanzani vengono affidati al Diego Anemone, lo stanziamento per il costruttore è di 80 milioni.

I due centri per le malattie infettive compaiono di nuovo in un documento omnibus del 2005, “Disposizioni urgenti di protezione civile”, che, al punto 10 recita: «Interventi di manutenzione straordinaria ed adeguamento funzionale delle strutture e delle attrezzature dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e dell’azienda ospedaliera “Luigi Sacco” di Milano.

Il panico, poi ridimensionato, per l’antrace risale al 2001 (subito dopo l’attacco alle Torri gemelle). La paura per la Sars (la sindrome respiratoria severa che fece molte vittime in Cina, Vietnam) è del 2002.
 
L’ingegner Balducci consegna il “Piano per l’emergenza Sars e bioterrorismo” quattro anni dopo, nella riunione della Protezione civile in data 26 gennaio 2005.

Ma le sorprese non sono finite: alla data di oggi, 17 gennaio 2010, la palazzina di «massimo isolamento» dello Spallanzani non è ancora finita.
Diciamo che è quasi finita, non è stata ancora collaudata. C’è da chiedersi se sia valsa la pena di utilizzare procedure di urgenza, che scardinano le leggi dello Stato e le garanzie di trasparenza degli appalti, per scoprire che dopo sette anni l’emergenza è passata, i soldi pubblici sono stati usati ma la palazzina non è ancora terminata.

«Predicavamo nel deserto», dice Carlo Podda. «Ora, invece, è chiara tutti la gravità della situazione». «Siamo contenti – aggiunge – se la SPA verrà archiviata». Ma il problema è che «lo scandalo che in questi giorni riempie i giornali è scoppiato prima della Spa, che altro non è che la ciliegia sulla torta».

Sono i Grandi Eventi a deformare, fino all’inverosimile, le finalità del Dipartimento presso la presidenza del Consiglio. Le disposizioni urgenti del 28 gennaio 2005, quelle citate prima che prevedono la palazzina allo Spallanzani, per esempio, al punto 8 l’emergenza idrica nel comune di Lipari. La cosa è così azzardata che abbisogna di spiegazione: «l’ingente flusso di turisti durante i mesi estivi rende assolutamente necessaria l’adozione di provvedimenti finalizzati a fronteggiare l’emergenza idrica». Le isole Lipari erano entrate nello spettro d’azione della Protezione civile nel 2002, per le esplosioni particolarmente violente e la frana dello Stromboli. Ma che c’entra l’acqua, che da decenni viene portata nelle isole dalle navi cisterna?.

Ancora più sorprendente è l’emergenza della «pre-regata di Trapani» in vista della coppa d’America del 2005. È un’emergenza che viene dichiarata con 13 mesi di anticipo, con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale nel settembre 2004. La regatina di Trapani si fa in deroga a ben 25 leggi, fra cui: contabilità generale, appalti, pubblicità, procedure di aggiudicazione, forniture in materia di appalti pubblici, codice dei beni culturali, impatto ambientale, legge finanziaria 2003, codice civile per i contratti di locazione e comodato. Fra le norme derogate vi sono anche quelle che l’Unione Europea considera inderogabili anche nelle situazioni di emergenza sulla individuazione dei soggetti ammessi a gara; sulla dimostrazione dei requisiti. Violate anche le norme sulle modalità di pubblicazione e rispetto dei termini per la partecipazione alle gare di appalto e per la formulazione delle offerte e i criteri di aggiudicazione.

17 febbraio 2010

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