"Traslochi il Governo" Comunicato Stampa di Rossana Dettori Segretaria generale FP CGIL

Pare che la Lega e il PdL abbiano raggiunto in nottata un accordo tra loro sul decentramento dei Ministeri, dopo una giornata dedicata a raccogliere firme su obiettivi contrapposti.

A parte il fatto che nessuno capisce cosa concretamente voglia dire la formula “uffici di rappresentanza operativi”, ci chiediamo se qualcuno si sia posto la domanda sull’utilità di questa operazione.

Mentre la crisi continua, mentre i giovani lottano contro la precarietà, mentre si chiudono servizi essenziali a causa dei tagli di risorse, mentre si bloccano i salari e si licenziano i precari, il Governo si dedica ai traslochi.

Peraltro è lo stesso Governo che, essendosi assunto l’impegno in sede europea di riportare a pareggio il bilancio, annuncia misure draconiane e nuovi tagli che, dalle indiscrezioni che circolano, andranno ad abbattersi di nuovo sulle donne, con l’aumento dell’età pensionabile anche per le lavoratrici dei settori privati, sui salari dei dipendenti del lavoro pubblico, con un ulteriore blocco dei contratti, sulla sanità e sul welfare.

E’ evidente che questo Governo per reggere è obbligato ormai a dire e fare qualunque cosa e il suo contrario, ma il gioco ormai è scoperto e i cittadini italiani non ne possono davvero più.

Abbiamo bisogno di rimettere al centro dell’agenda politica la soluzione dei veri problemi del Paese, a cominciare dal lavoro e da una politica redistributiva a favore della parte più debole della società che non può più sopportare né tagli né sacrifici.

Non saranno certo le alchimie per tenere insieme “i padani” e “i romani” a risolvere questi problemi: l’unico trasloco utile è quello del Governo!

Roma 21 Giugno 2011

Copertura Contratti Pubblici:Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario generale Fp Cgil

Non mi sento di condividere l’ottimismo del  Ministro della Funzione Pubblica  in merito al rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego.

Il fatto che il Governo abbia annunciato che si impegnerà a trovare le risorse per il rinnovo contrattuale, è da un certo punto di vista, grave, in quanto dimostra che l’accordo già raggiunto tra le parti il 4 novembre 2006, non è stato rispettato.
Ovviamente lavoriamo per arrivare ad un risultato positivo, che però per noi sarà raggiunto solo in presenza di un atto formale che, in analogia a quanto avvenuto negli accordi del 2002 e del 2005, e nel rispetto del Memorandum, definisca l’esatto ammontare dell’aumento pro-capite per ciascun comparto e dopo l’invio delle direttive da parte del Governo all’Aran.

Roma, 23 marzo 2007

Il Ministro Brunetta a Madrid: la solidarietà dei sindacati spagnoli e portoghese ai lavoratori e ai sindacati italiani

Il Ministro Brunetta è riuscito a suscitare solidarietà nei nostri confronti e disaccordo sulle sue posizioni anche in Spagna.

Infatti, dopo l’intervento del Ministro al “Foro Nueva Economia” a Madrid, ci sono pervenuti due messaggi dei principali sindacati spagnoli del lavoro pubblico: FSAP Comisiones Obreras e FSP UGT.

Oltre alla solidarietà e all’appoggio alle lotte dei lavoratori italiani, i dirigenti dei sindacati spagnoli evidenziano quanto segue:

nel caso di FSAP CC.OO. che “in un momento in cui i diritti dei lavoratori sono minacciati in tutta Europa, il Ministro Brunetta ha ancora una volta attaccato i Sindacati e la Pubblica Amministrazione e ha cercato di accusare i lavoratori pubblici di essere “fannulloni e disonesti”.

La FSP UGT “manifesta il proprio disappunto per le dichiarazioni del Ministro italiano Renato Brunetta che valuta i lavoratori pubblici come un “costo” piuttosto che come un valore della Pubblica Amministrazione e che intende risolvere il problema con la riforma della Pubblica Amministrazione del governo Berlusconi, nella quale non è previsto il dialogo sociale.
Nel suo intervento il Ministro non ha risparmiato critiche ai sindacati che, secondo lui, non hanno mai capito la situazione e i problemi strutturali del paese.”

Noi ringraziamo i sindacati spagnoli  ci risparmiamo ogni ulteriore commento.

Roma, 8 ottobre 2008

(ndr)
Successivamente alla pubblicazione di questa notizia è arrivato al nostro sindacato nazionale un altro attestato di solidarietà da parte del sindacato portoghese dei lavoratori degli enti locali STAL CGTP, in vista della visita che il Ministro Brunetta avrebbe svolto anche a Lisbona.
 
La direzione nazionale del sindacato portoghese commenta così l’intervento di Brunetta a Madrid “…Le dichiarazioni offensive per i lavoratori della Pubblica Amministrazione italiana da parte del Ministro della pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta,  che ha parlato demagogicamente del costo dei lavoratori del settore e  utilizzato presunti sondaggi d’opinione per giustificare le riforme del suo governo e violare i diritti dei lavoratori e dei cittadini, meritano il nostro più vivo ripudio…”
 
Ringraziamo, naturalmente, anche le nostre compagne e compagni di STAL. 


 

Pubblichiamo i testi originali dei messaggi  dei sindacati spagnoli FSAP Comisiones Obreras, FSP UGT  e del sindacato portoghese STAL

Brunetta smentito su aumenti stipendi dipendenti pubblici – Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

Come la Fp-Cgil aveva anticipato, i dipendenti del pubblico impiego non riceveranno gli aumenti contrattuali per il mese di gennaio. Oggi, stampati i cedolini e compresa la beffa, è chiaro a tutti come la “promessa” del Ministro Brunetta fosse in realtà una bugia (la cosa sarà ancora più chiara quando i lavoratori riceveranno le loro buste paga).

É quantomeno curioso che poi si dia per scontata l’approvazione dei contratti da parte della Corte dei Conti entro mercoledì. In primis perché solitamente la Corte impiega due settimane lavorative per effettuare una simile operazione, in secondo luogo perché a comunicarlo è una nota ufficiale del Consiglio dei Ministri, e non la corte stessa. Un’istituzione indipendente non dovrebbe funzionare così.

Inoltre, appare particolarmente stravagante che il Ministro dimentichi la causa della mancata emanazione della direttiva riguardante il contratto degli enti locali (senza la quale le trattative non possono aver luogo).  Era stato il Governo a bocciare la direttiva del Comitato di Settore ed a chiederne la revisione. Come già denunciato dalla Fp-Cgil, tali rilievi, una volta recepiti, metteranno fortemente in discussione l’autonomia degli enti locali.

Ognuno possiede a questo punto elementi sufficienti per giudicare se sia veramente la Cgil a dire “sempre no” o se sia il Ministro ad essere inaffidabile.

Roma, 16 Gennaio 2009.

Dal Ddl Brunetta primo attacco all'indipendenza della Magistratura

Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

É notizia di oggi che la Corte dei Conti ha inviato alla Camera dei Deputati un documento con cui chiede formalmente che la riforma dell’organo, contenuta nel ddl Brunetta, venga bloccata o almeno modificata. La riforma prevede una sostanziale mutazione delle competenze e delle prerogative della Corte, ne limita l’autonomia, modificandone composizione e modalità di nomina dei membri, e attribuendo maggiori poteri al presidente. La norma assoggetta di fatto l’organo al potere politico.
L’attacco all’indipendenza della magistratura contabile è il primo passo compiuto in vista di un più generale attacco alla magistratura italiana nel suo complesso.

La nostra categoria ha spesso avuto divergenze nei confronti della Corte, ma ne ha sempre è comunque rispettato il ruolo, sostenuto l’autonomia. L’autonomia della corte rappresenta la maggiore garanzia sul corretto funzionamento della macchina statale per cittadini, operatori sociali ed istituzioni.

Manifestiamo quindi il nostro sostegno e la nostra solidarietà ai membri della Corte che hanno ritenuto necessaria un’azione di tale rilevanza.

Roma 5 Febbraio 2009

News

6 marzo Sit-in in difesa dei precari per la continuità del posto di lavoro – Comunicato stampa di Carlo Podda Segretario generale FP CGIL

 
In occasione del Cdm di domani, Venerdì 6 Marzo, la Funzione Pubblica Cgil effettuerà un sit-in nei pressi di Palazzo Chigi, dalle ore 9:00 alle ore 13:00, per chiedere al Governo di abrogare la norma che prevede il licenziamento dei precari nel pubblico impiego. Come già abbiamo fatto il 13 Febbraio in occasione dello Sciopero Generale convocato dalla Fp-Cgil e dalla Fiom-Cgil, chiediamo che si dia continuità al rapporto di lavoro, prolungando i contratti in scadenza. Una richiesta ragionevole, fatta tenendo in considerazione la drammatica congiuntura economica e la difficile situazione dei bilanci dello Stato.

Nei giorni scorsi si era appresa da fonti giornalistiche la volontà del Governo di accelerare l’iter con un apposito decreto legge, circostanza poi smentita dal Ministro Brunetta. Che il decreto ci fosse è innegabile, come innegabile è il fatto che il Governo abbia dovuto fare marcia indietro. Un primo risultato ottenuto in difesa dei lavoratori precari.

Resta il fatto che, fin quando non verrà abrogata la norma, lo stop alle stabilizzazioni dei precari non è affatto scongiurato. Già dal 1 Luglio del 2009, 56.281 lavoratori si ritroveranno senza lavoro, con tutto quello che ne consegue sul fronte del mantenimento dei servizi ai cittadini (i dati sono quelli forniti in occasione della Relazione Tecnica sulla Finanziaria).

In totale il numero dei precari a rischio nei prossimi tre anni, nei comparti di competenza della Funzione Pubblica della Cgil (quindi escluso il personale di scuola, università, enti di ricerca ed A.F.A.M), è di 201.702 unità. A questo numero, già di per sé rilevante, va aggiunto tutto quell’universo di collaborazioni che non compare nel computo delle spese per il personale, ma in quello per le acquisizioni di beni e servizi, difficilmente stimabile.

Al Ministro Brunetta, che spesso gioca con i numeri, ricordiamo che le nostre fonti sono e restano le stesse a sua disposizione, ed in particolare il Conto Annuale effettuato dalla Ragioneria Generale dello Stato. Amenoché il Ministro non consideri anche questi dati non credibili, come ha sostenuto, al pari dei numeri dati dalla Cgil.

In questo quadro di incertezza, di proclami roboanti e smentite sommesse, si inserisce l’ultimo attacco ai diritti dei lavoratori, anzi delle lavoratrici della pubblica amministrazione. La volontà di innalzare l’età pensionabile per le donne del pubblico impiego, dà la cifra su come questo governo intenda affrontare la crisi ed in generale i temi del lavoro.

É inaccettabile che sia proprio lo Stato italiano, unico in Europa, a scaricare i suoi lavoratori. È tutto qui il famoso piano industriale per la Pubblica Amministrazione sbandierato dal Ministro ad inizio legislatura?

Roma, 5 Marzo 2009

Tutto qui il monitoraggio sui precari del Ministro Brunetta? – Comunicato stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

 
Per la prima volta speravamo che il Ministro Brunetta provasse qualche pudore a pubblicizzare i numeri, francamente impresentabili, della sua fantomatica indagine sui precari nella pubblica amministrazione. Ci sbagliavamo.

Diventa ogni giorno più difficile guardare con rispetto alle personali elaborazioni del Ministro, il quale senza alcun pudore continua a dare numeri sul precariato che non hanno alcuna attinenza con la realtà, alcuna validità dal punto di vista statistico.

Come abbiamo già detto in passato, tale rilevazione è effettuata su un campione non rappresentativo (10.000 amministrazioni, meno della metà del totale), ed inoltre non è stata effettuata da molti enti locali.

Infatti, in seguito ad una esplicita contestazione da parte di Upi, Anci e Conferenza delle Regioni in riferimento alla potestà del Ministro, contestazione esplicitata in una lettera con la quale si chiedeva di ridefinire le modalità con cui andava effettuata questa indagine, molti enti non hanno partecipato alla rilevazione (ricordiamo che nel monitoraggio pubblicato oggi sul sito del Ministero, si specifica come solo 3.472 amministrazioni abbiano partecipato alla rilevazione, Sicilia
esclusa).

È alquanto bizzarro che, nonostante questo, il Ministro continui a fornire i suoi dati, confutando quelli ben più credibili della Ragioneria Generale dello Stato. Non ci sembra affatto che tutto questo giovi alla tanto sbandierata trasparenza della Pubblica Amministrazione.

Sembra piuttosto il tentativo di camuffare un problema, ridimensionarlo, per poter così sottostimare il danno che cittadini e lavoratori riceveranno a partire dal 1 Luglio del 2009, quando quasi 60.000 persone si troveranno senza un posto di lavoro, con tutto quello che ne conseguirà in termini di offerta di servizi ai cittadini.

Roma, 31 marzo 2009
  

L'approvazione del Decreto nel Cdm è un atto di arroganza, fermeremo Brunetta con l'unità sindacale . Comunicato stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

L’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto di attuazione della delega in materia di ottimizzazione del lavoro pubblico ed efficienza nella pubblica amministrazione, proposta ed ottenuta ieri dal Ministro Brunetta, sancisce la scomparsa del contratto a discapito della legge, la scomparsa del contratto nazionale. Tutto ciò avviene senza alcuna consultazione delle organizzazioni sindacali. Un fatto gravissimo.

Apprendiamo con soddisfazione la contrarietà di Cisl e Uil a questo provvedimento. Proponiamo quindi a Cisl e Uil di riprendere il percorso unitario, chiedendo al parlamento di esprimere con chiarezza il proprio dissenso a questo provvedimento, e valutando congiuntamente quali possano essere le iniziative di contrasto più efficaci da mettere in atto.

L’iniziativa del Ministro Brunetta, contrassegnata da un decisionismo chiacchierone, non ha portato nessun reale cambiamento per cittadini e aziende, nessuna estensione della qualità dei servizi. L’unico vero interesse del Ministro sembra quello di colpire le libertà. Non altrimenti si spiega la presenza in questo provvedimento di una decisione completamente estranea alla legge varata dal parlamento, che sospende a ridosso della loro naturale scadenza le elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie in tutti i posti di lavoro pubblico.

Chiediamo a Cisl e Uil, a partire da questo punto, di chiedere al Ministro e soprattutto al paese: Chi ha paura della libertà?

Roma, 9 Maggio 2009

Solidarietà a Gianni Rinaldini – Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

Esprimo profonda solidarietà ed affetto a Gianni Rinaldini, Segretario Generale della Fiom, vittima ieri a Torino di una grave aggressione da parte di un gruppo di lavoratori dei Cobas. Un fatto grave, un atto di intolleranza preoccupante.

Preoccupante risulta poi essere l’atteggiamento del Governo, che invece di mettere la crisi al centro del proprio agire, e quindi sedersi direttamente ai tavoli delle trattative (come d’altronde Obama e la Merkel hanno fatto e fanno con lo stesso Marchionne), sembra voler lasciare la Fiat al suo destino, ad una trattativa privata tra sindacati ed azienda.

Quanto poi alle parole insensate e piene d’odio politico di alcuni esponenti della maggioranza (“chi semina vento raccoglie tempesta”) non possiamo che notare quanto certi atteggiamenti sembrino provocazioni più che valutazioni politiche. Parole che hanno una eco spiacevole. Sembrano pronunciate da chi, novello apprendista stregone, attende ansioso che dalla pentola si materializzi il mostro.

Roma, 17 Maggio 2009

Se Brunetta canta vittoria per un suo passo indietro sui precari è davvero in difficoltà. Comunicato stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

Fa quasi tenerezza un Ministro che si vanta di una sconfitta. Oggi Brunetta, dopo un clamoroso quanto salvifico passo indietro sulle stabilizzazioni dei precari, attacca il nostro sindacato che, a suo dire, avrebbe agitato la questione dei licenziamenti di massa dei precari della pubblica amministrazione senza che ce ne fosse motivo.

Dimentica il Ministro che le nostre denunce erano riferite all’atto senato 1167 (atto mai approvato, che avrebbe causato il licenziamento di almeno 60.000 precari a partire dal 1 Luglio, cioè oggi), e che sono terminate allorquando il Governo, con decreto, è tornato su suoi passi.

Che il Ministro ci attacchi vantandosi di un suo passo indietro, è quantomeno comico. D’altronde parliamo dello stesso Ministro che ha per mesi contrapposto ai dati ufficiali della Ragioneria Generale dello Stato, il suo personale monitoraggio, risibile al limite del grottesco (meno della metà degli enti censiti al solo fine di ridimensionare il fenomeno).

Restando in tema di date, spieghi piuttosto il Ministro per quale motivo al primo Luglio, al contrario di quanto ha sostenuto egli stesso, le vantate restituzioni del salario accessorio sottratto ai dipendenti pubblici non sono ancora state effettuate.

Un dato è certo. I precari della pubblica amministrazione tirano un sospiro di sollievo, e per noi è il risultato più importante.

Roma, 1 Luglio 2009

Alcuni articoli sui precari pubblicati nei quotidiani di oggi, 2 luglio 2009

Paradossale discutere di gabbie in un paese già diviso: Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

La crisi economica ha messo a nudo i limiti del sistema paese e della sua classe dirigente. Il paradossale dibattito che si è aperto in questi giorni sulle gabbie salariali ne è un esempio: nel bel mezzo di una crisi di bassi consumi, causata principalmente dalle ingiustizie del nostro sistema economico, si discute su come ridurre i salari dei lavoratori del mezzogiorno.

In questa discussione mi hanno colpito, ed ho trovato francamente poco convincenti, alcune dichiarazioni, soprattutto quelle di esponenti autorevoli dell’opposizione, che non condividendo la reintroduzione delle gabbie, rilanciano energicamente sul fronte della contrattazione aziendale, con tanto di accorati appelli alla Cgil. Credo francamente che quella di abbandonare la strada del contratto nazionale privilegiando la contrattazione aziendale, sia una proposta cieca, che appunto non tiene conto delle ragioni della crisi che stiamo attraversando, ed in un certo senso la accompagni, la assecondi.

Il lavoro italiano è già troppo, direi ingiustamente, diviso: tra nord e sud del paese, tra le generazioni, tra i generi. La proposta leghista, giustificata col differente costo della vita, crolla se posta di fronte ai dati, quelli ben più allarmanti, relativi alle retribuzioni medie. Il sud è troppo povero ed i lavoratori meridionali troppo malpagati per essere ulteriormente penalizzati. Non è necessario trovare una contropartita da offrire, per salvaguardare quel po’ di solidarietà ed equità presenti nel sistema.

Parlare di contrattazione aziendale come strumento sostitutivo per l’accrescimento dei salari, vuol dire eliminare l’unico elemento di garanzia che i lavoratori hanno per difendere il loro reddito: il contratto nazionale. Chiedere alla Cgil di accettare l’accordo del 22 Gennaio e andar oltre, ricercando un’unità che quell’accordo ha seriamente messo in discussione, vuol dire non comprendere le ragioni profonde della contrarietà al modello contrattuale che quell’accordo ci ha consegnato. Da questa crisi, si può uscire solo aumentando i salari, utilizzando la leva fiscale per alleggerire le buste paga troppo penalizzate dalla tassazione, ed intervenendo tramite i contratti laddove il salario si genera. In due parole: contratto nazionale.

Roma, 11 Agosto 2009

La trasparenza zoppa di Brunetta. Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

 

In questi giorni le varie amministrazioni pubbliche stanno dando corso alla circolare del Dipartimento della Funzione Pubblica n.3 (17.07.2009), relativa all’art.21 della Legge 69/09. La norma, che negli intenti del Ministro Brunetta doveva essere il viatico per la trasparenza nella pubblica amministrazione, obbliga le singole amministrazioni a pubblicare sui propri siti i curricula dei dirigenti, le loro retribuzioni, i recapiti lavorativi, ed i tassi di assenza e di presenza del personale di ogni ufficio.
 
Continua la pesante opera di delegittimazione del lavoro pubblico ad opera del Ministro Brunetta, questa volta non a mezzo stampa, ma mediante provvedimenti amministrativi.
 
È il caso delle assenze, che la circolare chiede vengano aggregate per ufficio e senza alcuna distinzione sulla loro natura. Così il Ministro, con l’ennesima operazione di mistificazione “statistica”, calcola in un tutt’uno malattia e congedi obbligatori per maternità, ferie e permessi per ‘assistenza agli invalidi, donazioni di sangue e aspettativa.
L’ennesima operazione “verità”, tanto inutile al rilancio della pubblica amministrazione quanto mediaticamente efficace.
 
Sul fronte della trasparenza, altro cavallo di battaglia del Ministro insieme alla lotta al cosiddetto “fannullonismo”, la circolare prevede la pubblicazione delle retribuzioni dei dirigenti, come pomposamente annunciato da Brunetta, ma solo per quel che riguarda le voci contrattuali, quindi esclusi eventuali altri incarichi, consulenze ed attività libero-professionali. Semplicemente inutile. Questi dati sono già disponibili ed accessibili a tutti tramite la consultazione dei contratti nazionali, strumento con il quale il Ministro vive un rapporto idiosincratico.

Parafrasando Brunetta: il bastone e la carota. Ad ognuno il suo.
 
Roma, 7 settembre 2009

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