Roma, 16 marzo 2009
Ai ministri Brunetta e Tremonti
Agli organi di stampa
Dove sono i veri fannulloni?
“Il Fisco è (sempre più clemente) con chi si arrende subito” (Dario Deotto – Il Sole 24 ore del 15 gennaio 2009)
E’ ormai noto che l’art. 27, comma 1, lett. b) del D.L. 29 novembre 2008, n. 185, “Recante misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anticrisi il quadro strategico nazionale”, convertito dalla L. n. 2/2009 ha introdotto la possibilità per i contribuenti di definire gli accertamenti ed accelerare i rapporti tributari prestando adesione ai contenuti dell’invito a comparire. La disposizione è stata giustificata con la necessità di accrescere l’efficienza dell’azione amministrativa ed impedire comportamenti dilatori da parte dei contribuenti.
Adesione immediata ai contenuti dell’invito = maggiori vantaggi per il contribuente (riduzione delle sanzioni e possibilità di rateizzare il pagamento delle somme dovute senza la prestazione di garanzie) e maggiori vantaggi per l’amministrazione che dovrebbe definire in tempi più rapidi la pretesa tributaria.
Ma è proprio così?
Non ci pare. Ci fanno sapere che l’Agenzia delle Entrate non sarebbe ancora in grado di fornire ai propri dipendenti le procedure informatiche per gestire e trasmettere correttamente a sistema i nuovi avvisi di accertamento. Ergo: i funzionari, nello specifico quelli che si occupano di Studi di Settore, devono apportare manualmente tutte le modifiche (e non sono poche) agli avvisi prodotti dalle procedure in uso per adeguare gli atti al nuovo istituto. Conseguenza: un giorno di lavoro contro un’ora impiegata in precedenza, come ci segnala un lavoratore “disperato” che per ovvi motivi resta anonimo, ma di cui raccogliamo la richiesta di aiuto per recapitarlo a chi ha fatto della “campagna contro i fannulloni” il centro della sua azione politica.
Poiché i fannulloni non sono qui, recapitiamo gentilmente a chi di dovere questa missiva.
FP CGIL
Coord.Nazionale Agenzia delle Entrate
Luciano Boldorini
Gentilissimi Sigg.ri Ministri Brunetta e Tremonti,
Vi giunge il muto grido di disperazione che esce dal cuore di tanti funzionari tributari alle prese con gli studi di settore?
No? Allora vi racconto una storia degna di essere scritta da Edgar Allan Poe…
Noi onesti lavoratori della Agenzia ci misuravamo, senza tanti entusiasmi a dire il vero, con gli accertamenti da “studi di settore”. I nostri maghi informatici della SOGEI avevano costruito un programma prezioso, GIADA appunto, che ci permetteva in breve tempo di invitare i nostri sospetti evasori con un minimo dispendio di tempo. Bastava dire al sistema quando volevamo vederli ed ecco che spuntava un bell’invito, pronto per la spedizione..
Poi.. si cambiano le norme, si decide di dare una possibilità in più a chi non ha voluto adeguarsi, e si offre addirittura l’opportunità di non presentarsi proprio….basta pagare prima dell’incontro ..e in premio offriamo le sanzioni ridotte ad un ottavo.
Peccato che i programmi non siano stati adeguati.
E così ci adeguiamo noi. Ci vengono inviate note su note (pagine e pagine !!! Firmate dai nostri Dirigenti Massimi!) e prontuari per “taroccare” l’invito che continua ad essere emesso dal nostro programma obsoleto.
Così noi mettiamo false date di notifica (da modificare successivamente), attiviamo false adesioni, false sottoscrizioni (sempre da annullare), copiamo e incolliamo, tagliamo e aggiustiamo in modo tale che nasca un nuovo invito corrispondente ai nuovi bisogni…
Un giorno di lavoro contro 1 ora impiegata in precedenza……
E per che cosa? Per offrire ai nostri contribuenti di pagare senza discutere (ma in fretta eh! ) con qualche risparmio.
C’è da pensare che non si lasceranno scappare una così succulenta occasione…
Non spetta a noi emanare le norme… ma permetteteci, da tecnici del ramo, di avere qualche perplessità sull’utilità dell’operazione. E COMUNQUE, visto che la SOGEI è pagata dai cittadini, Sigg.ri Ministri , se cambiano le norme, si cambino i programmi, e in fretta. NON POSSIAMO PENSARE che un simile dispendio di energie, una simile istigazione alla “fannullonaggine”, venga dai nostri dirigenti…perciò…bisogna pensare che quanto accade è voluto. Ma se non volete che lavoriamo…ditecelo!!!!
FIRMATO
un lavoratore disperato
Ieri pomeriggio, unitamente a CISL UIL e Confsal Unsa, non abbiamo firmato gli accordi integrativi relativi alla ripartizione delle risorse per la retribuzione di risultato dei Dirigenti del Ministero Infrastrutture e Trasporti per l’anno 2008 (nel 2008 i capitoli di bilancio erano ancora separati).
Gli Accordi, sottoscritti da DIRSTAT e CIDA UNADIS, sono, a nostro avviso, ingiusti e non tengono conto del periodo di assenza contrattuale.
Di seguito gli accordi che saranno sottoposti a certificazione e la nota a verbale.
Per FP CGIL
Funzioni Centrali
Francesca De Rugeriis
Fp Cgil Cisl Fp Dirigenza Uil Pa Dirigenza Confsal Unsa
Nota a verbale
Queste Organizzazioni sindacali dichiarano di non aver sottoscritto gli accordi integrativi riguardanti la retribuzione di risultato della Dirigenza del ministero, settori delle infrastrutture e dei trasporti, che prevedono un’unica soluzione per tutto il 2008, con retribuzione proporzionata al livello di retribuzione di posizione parte variabile, non tenendo conto che i contratti individuali di conferimento dell’incarico dirigenziale sono stati sottoscritti solo ad esercizio finanziario avanzato.
Infatti, nei primi mesi del 2008, si è verificata la stessa situazione degli anni precedenti, con la sottoscrizione di accordi integrativi che tenevano conto della anormalità della situazione.
Per tali ragioni, la soluzione adottata è parsa a queste OO.SS. ingiusta ed in contrasto con i precedenti accordi sottoscritti, e vistati dall’Ucb competente nonché asseverato dai Ministeri vigilanti, per identici contenuti contrattuali.
Infine, l’Amministrazione ha valutato, ai fini della valida sottoscrizione del CCNL integrativo, la sussistenza della maggioranza sulla base delle mere iscrizioni sindacali a livello di Ministero (criterio valido ed assunto in sede Aran per il calcolo della rappresentatività sindacale complessiva). Al contrario, secondo le norme contrattuali e la giurisprudenza consolidata, ai fini della valida sottoscrizione di un accordo sindacale integrativo va tenuto in considerazione il criterio di maggiore rappresentatività nazionale (quindi, nel caso di specie, a livello di rappresentatività di Area dirigenziale) delle Organizzazioni sindacali firmatarie del Contratto collettivo nazionale di lavoro, sottoscritto in sede Aran.
Roma, 11 maggio 2009
Fp Cgil Cisl Fp Dirigenza Uil Pa Dirigenza Confsal Unsa
COMUNICATO STAMPA DI
NICOLA PREITI
Coordinatore nazionale FP CGIL Medici medicina convenzionata
* L’immediato rinnovo della convenzione scaduta ormai da tre anni e mezzo;
* Il reale, e non fittizio, incremento del 4,85%, già ottenuto dalla dirigenza medica. L’incremento non si può disperdere in ENPAM, assicurazioni indefinite e nuove attività aggiuntive (costi per i medici): deve arrivare nelle tasche dei medici per compensare almeno i maggiori costi sostenuti nell’esercizio della professione.
* La garanzia della convenzione nazionale che non si dia mano libera alle Regioni nella gestione del rapporto di lavoro e dei fondi oggi destinate all’associazionismo: i fondi della medicina generale devono rimanere nella medicina generale per quello che già si fa; le maggiori attività richieste (unità complesse, tessera sanitaria, ricetta elettronica ecc.) devono essere accompagnate dai relativi investimenti.
* Rinviare completamente le modifiche normative al secondo biennio (sta scadendo pure quello) perché sono molte e perché devono disegnare una nuova medicina generale di cui non si intravede ancora alcun progetto coerente nel Governo e neanche nelle Regioni. Ma per la verità le idee appaiono confuse e contraddittorie anche sul versante sindacale.
Pertanto la FP CGIL Medici chiede responsabilità da parte del maggior sindacato nell’evitare clamorose oscillazioni e rispetto per i sindacati minori. Prima ci si impedisce di modificare più approfonditamente la bozza Sisac perché tutto andava bene, poi al momento di firmare diventa improvvisamente inaccettabile. Evidentemente si accorgono che si trattava di una convenzione “a perdere” , ma noi lo diciamo fin dall’inizio!
Cambiamo registro. Il sindacato maggioritario ritrovi il coraggio di uno spirito unitario anche con gli altri sindacati presenti al tavolo, e che lo hanno finora mantenuto tra loro. La controparte è la Sisac. O meglio, le Regioni.
Si giunga ad una proposta unitaria di tutte le OO.SS. che porti o allo stralcio immediato della parte economica oppure ad ottenere tutte le garanzie di cui sopra per un accettabile rinnovo.
La CGIL, con la FP CGIL e la FLC CGIL, insieme a Cosmed e Rdb, ieri ha incontrato il Ministro Brunetta. L’incontro è avvenuto dopo quello a delegazioni separate effettuato con le sigle firmatarie dell’Accordo separato del 22 gennaio 2009 (Cisl, Uil, Confedir, etc.), a seguito della forte protesta della CGIL contro l’esclusione dell’Organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa nel settore pubblico. La CGIL sarà comunque in ARAN quando inizieranno i confronti contrattuali, ad iniziare dalla definizione dei nuovi comparti, e ricorderà al Ministro che la validità dei contratti esiste solo se sono firmati dalle organizzazioni sindacali rappresentative, non solo da quelle consenzienti.
E’ stato consegnato al Ministro Brunetta un documento nel quale sono posti i problemi del rinnovo dei contratti e del precariato, con la richiesta di un piano straordinario per la proroga e la stabilizzazione. La Legge Finanziaria – si sottolinea nel documento – per il 2010 stanzia le risorse per la sola ex Indennità di vacanza Contrattuale (20 euro mensili lordi) e contiene un generico rinvio a tempi “migliori”, non meglio definiti, per lo stanziamento delle risorse necessarie per il rinnovo dei contratti, compreso quello della sanità e relativa area dirigenziale. Rimane senza copertura finanziaria la stessa intesa separata, che per il settore pubblico ha un valore di circa 7 miliardi di euro.
La CGIL nel documento ha inoltre ribadito che i contenuti economici scaturenti dall’Accordo separato sono inaccettabili e che, se quello fosse il contenuto economico anche degli atti di indirizzo, la CGIL non firmerebbe i contratti. Sono inaccettabili per l’incremento del potere di acquisto delle retribuzioni, per la base di calcolo presa a riferimento per i settori pubblici (- 30% della retribuzione reale), ma anche per le nuove disposizioni del decreto 150/2009 che destinano le risorse derivanti dal rinnovo dei contratti anche alla retribuzione di risultato decisa unilateralmente dalle amministrazioni e rispetto alla quale i dipendenti pubblici verranno suddivisi in 3 fasce, compresa l’area dirigenziale in sanità.
La risposta del Governo è racchiusa in un calendario di adempimenti, che si allegano. Manca l’impegno fondamentale: l’indicazione dell’atto attuativo di stanziamento delle risorse economiche per il rinnovo dei contratti pubblici, che chiaramente dovrà precedere l’avvio della stagione negoziale 2010-2012. Si tratta di una mancanza grave. E’ evidente che senza tale atto ogni impegno o scadenza temporale, relativa al rinnovo dei contratti, è assolutamente vuoto.
Sul numero 32 di settembre Panorama della Sanità (settimanale di informazione e documentazione sanitaria) nella rubrica “La pagella” c’è un bel 7 al ricorso promosso dalla FPCGIL Medici ed accolto dal Tribunale Civile di Perugia per gli specializzandi nel decennio 1982-1991 e nella pagina della “Tribuna” si riporta la denuncia della FPCGIL Medici sul flop di Brunetta sui certificati on line.
Alle strutture Regionali e Territoriali FP CGIL
Agli iscritti CGIL del ministero del Lavoro e della P.S. e del ministero della Solidarietà Sociale
Alla Delegazione trattante FP CGIL del Ministero del lavoro e della P.S. e del ministero della Solidarietà Sociale
Cari compagne e compagni,
é convocata la delegazione trattante nazionale del Ministero del Lavoro e della P. S. e del Ministero della Solidarietà Sociale per il giorno 5 ottobre 2006, ore 9,00, presso la sede di Funzione Pubblica C.G.I.L, via L. Serra, 31, sul seguente o.d.g.:
– Situazione politica generale
– Valutazione complessiva sulle condizioni interne del Ministero.
Vista l’importanza che rivestono gli argomenti in questione la Delegazione trattante è invitata a partecipare all’incontro in parola. Si invitano pertanto le strutture in indirizzo a voler agevolare la partecipazione dei compagni e delle compagne coinvolti.
Fraterni saluti
Roma, 27 settembre 2006
Il Coordinatore nazionale FP CGIL Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Giuseppe Palumbo
Documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sull’esercizio della libera professione medica Intramuraria, con particolare riferimento alle implicazioni sulle liste di attesa e alle disparità nell’accesso ai servizi sanitari pubblici.
Nella pomeriggio del 12 giugno abbiamo avuto un incontro con il nuovo Ministro delle politiche agricole, Luca Zaia. Un primo incontro, che giudichiamo complessivamente positivo per la disponibilità offerta al dialogo, rispetto all’ambiguità e alle contraddizioni del Ministro Alemanno e al distacco del Ministro De Castro.
Nell’incontro abbiamo rappresentato al Ministro i problemi dei lavoratori del Mipaaf con la nota allegata, specificando che CGIL, CISL e UIL, unitariamente lavorano per la predisposizione del nuovo Contratto integrativo. Abbiamo incentrato l’accento che il Mipaaf ha già subito fin troppe – discutibili – riorganizzazioni, è stato depotenziato con le chiusure dei laboratori dell’ICQ, senza però mai vedere una vera riorganizzazione del lavoro. Riteniamo essenziale recuperare le attività esternalizzate, contestualmente alla necessità di procedere al completamento delle assunzioni, anche per il ruolo della dirigenza, nonché a nuove assunzioni.
Abbiamo inoltre chiesto, condividendo alcune richieste già formulate, un Suo autorevole intervento per rappresentare in seno al governo i seguenti problemi riguardo:
1. l’esiguità del Fondo Unico di Amministrazione del Mipaaf, a tutt’oggi tra i più bassi del comparto ministeri, peraltro drasticamente diminuito negli ultimi anni e, tra l’altro, bloccato alle importi erogati nel 2004 dalla legge finanziaria 2005; un importo così esiguo da non consentire di garantire l’applicazione della produttività, tema centrale nei discutibili interventi del Ministro Brunetta;
2. la necessità di incrementare l’indennità BSE, assegnata nel 2001, per l’aumentato numero di dipendenti e non più adeguata ai tempi anche in considerazione della svalutazione realizzatasi;
3. della necessità di reintrodurre l’indennità di trasferta anche per i lavoratori del Mipaaf che, oltre che rappresentare un diritto legittima un ruolo ed una funzione.
Il Ministro Zaia – dopo aver annunciato la nomina del dr. Ambrosio a Capo di Gabinetto e di aver dato disposizioni per l’assegnazione dei dirigenti alle varie strutture – ha apprezzato la partecipazione e anticipato di non sentirsi appartenente alla categoria di quanti considerano un inutile peso il rapporto con i sindacati, nel pieno rispetto dei ruoli, ed ha, inoltre, sinteticamente esposto i seguenti concetti:
* è contrario alle esternalizzazioni che, con l’esperienza di amministratore pubblico sa essere di gran lunga più costose, e che il loro recupero all’attività interna deve essere collegato alle assunzioni, che andranno completate non appena possibile;
* che è consapevole e condivide l’osservazione sull’esiguità delle somme del Fondo Unico del Mipaaf;
* che la richiesta di rilancio del Ministero “deve fare i conti con la sua abrogazione del ’94 e sul fatto che la gente considera il Mipaaf un cadavere eccellente, mentre il suo ruolo è invece centrale nei rapporti con la UE”;
* che in ogni caso sono previsti non incrementi di risorse ma ulteriori generalizzati tagli di spesa, su tutti i capitoli, ivi comprese quelle relative ai dipendenti, del 10-15% circa.
Roma, 12 giugno 2008
p. la FP CGIL Mipaaf
Savino Cicoria
Si pubblica l’articolo – uscito sull’ultimo numero del settimanale Rassegna Sindacale- che illustra le ragioni e le prime denunce, dello sportello on line “Malattia e Rottamazione Medici”.
Di seguito la lista dei candidati FP CGIL alle elezioni per la Cassa di Previdenza ed Assistenza del Ministero Infrastrutture e Trasporti che si terranno i prossimi 17 e 18 dicembre.
VI invieremo al più presto anche il programma elettorale
Oltre 350 presenze oggi all’Assemblea Nazionale della FPCGIL Medici al Centro Congressi Frentani a Roma. I lavori, presieduti da Rossana Dettori, segretaria nazionale FPCGIL, sono stati aperti dalla relazione introduttiva di Massimo Cozza, segretario nazionale della FPCGIL Medici. Sono intervenuti Carlo Podda, segretario generale della FPCGIL, Ignazio Marino, Presidente Commissione Parlamentare di Inchiesta SSN e Giovanni Bissoni, Assessore alla Sanità Regione Emilia Romagna. Le conclusione alle 14 sono state tratte da Guglielmo Epifani, segretario generale della CGIL.
Nell’ambito dei lavori dell’Assemblea nazionale della FPCGIL Medici, l’esecutivo nazionale della FPCGIL Medici, su proposta del segretario generale della FPCGIL Carlo Podda, ha riconfermato Massimo Cozza, medico ospedaliero, segretario nazionale della FPCGIL Medici.
Il nuovo esecutivo nazionale della FPCGIL Medici, formato da 40 membri con il 30% di dottoresse, è così costuito:
Anna Baldi, Maria Benvenuti, Massimo Bigarelli, Andrea Boltar, Piero Bonfitto, Antonella Cacchioni, Luigi Canepa, Renato Costa, Giovanna Di Pede, Giosuè di Maro, Pasquale D’Onofrio, Maria Luisa Fasano, Loredana Frattini, Filippo Frittella, Glauco Fucili, Carlo Gatti, Paolo Giovenali, Gianalberto Grasso, Franco Ingrillì, Guglielmo Lanza, Antonio Macrì, Antonietta Marano, Franco Masini, Francesco Masotti, Antonio Mazzarella, Stefano Mele, Pasqualino Molinario, Antonello Murgia, Paolo Nuccio, Sara Pareo, Luca Peano, Donatella Poggi, Dario Piersanti, Piero Piersante, Nicola Preiti, Sonia Ribera, Aldo Santese, Tommaso Terrana, Simonetta Timpanaro, Elvira Tufano
Accordo di concertazione – graduazione degli Uffici dirigenziali non generali