Si pubblicano gli articoli dei quotidiani che hanno fatto riferimento al Brunetta Videoflop su YouTube, a cura della FPCGIL Medici, e i link ai quotidiani on line Repubblica.it, Secolo XIX.it, Blitzquotidiano.it, Quotidianosanita.it che hanno inserito il video sulle loro pagine. Il video è inoltre stato lanciato su FaceBook.
Comunicato stampa di Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale Fp-Cgil
Dal 1° Rapporto Nazionale sui consultori del Ministero della Salute
giungono conferme su quanto da tempo denuncia l’Fp-Cgil. A 35 anni
dall’entrata in vigore della legge 405, il sistema, nonostante una
solida base normativa, non ha raggiunto gli obbiettivi prefissati,
affossato dalla carenza di investimenti e dallo strisciante processo di
privatizzazione in atto. Il quadro generale, fatte le poche dovute
eccezioni, parla di un indebolimento costante di una delle principali
strutture di sostegno per donne e famiglie, strumento di prevenzione e
assistenza alla persona.
I consultori pubblici, in costante calo, scontano gravi carenze in
termini di personale e di strutture, rendendo in alcuni casi impossibile
il lavoro di equipe, basilare in un settore che richiede l’intervento
congiunto di diverse figure professionali (psicologi, assistenti
sociali, ginecologi etc.). Alla precaria situazione organizzativa, basti
pensare che solo in sei regioni tutte le Asl prevedono un budget
apposito per i consultori, si aggiunge un grave ritardo tecnologico (in
molti casi le strutture sono persino prive di computer).
In un Paese che affronta da anni dibattiti ovattati sul tema della
famiglia, sulla sua presunta centralità nell’agenda politica, il
Rapporto svela finalmente quanto ingannevole sia la retorica.
Nella generale restrizione dello spazio pubblico, il sistema sanitario
nazionale rischia di perdere il suo ruolo di garanzia della salute e dei
diritti dei cittadini, e in questo processo i consultori rappresentano
un presidio irrinunciabile. Proprio per questo abbiamo denunciato
processi di totale privatizzazione dei consultori come quello previsto
dal progetto di legge “Tarzia”, in discussione nella Regione Lazio. Un
progetto che in nome di una visione ideologica della “famiglia naturale
fondata sul matrimonio”, sconquassa un sistema di diritti che dovrebbe
tutelare prima di tutto le donne.
La soluzione alle carenze di un sistema pubblico mai messo in grado di
funzionare non può essere certo la privatizzazione completa del
servizio. Pubblico è meglio.
Si pubblica la Circolare della Funzione Pubblica n.13 del 6 dicembre 2010 dove si evidenziano le novità sui permessi relativi alla legge 104, dopo l’approvazione del Collegato Lavoro ( legge 183 del 2010).
Con l’accordo separato sottoscritto il 4 febbraio dal governo e dalle organizzazioni sindacali Cisl e Uil si è perpetuato un ennesimo strappo tra i lavoratori. Questo accordo, che è il frutto di incontri separati dei giorni scorsi tra il governo e le predette O.S., è una pericolosa delega in bianco al governo sulle spalle dei lavoratori della Pubblica Amministrazione a scapito dei loro salari e dei loro diritti.
Infatti:
– Nell’accordo si prende atto dell’assurdo meccanismo premiale della valutazione e del sistema delle fasce di merito (25-50-25), che previsto per legge (la cosiddetta Brunetta) e non concordato con le OOSS, ha riportato indietro l’orologio di decenni quando non c’era il Contratto Collettivo Nazionale di lavoro ed il rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici era regolato solo per legge. Il bel risultato è che prima di questo accordo era solo il Governo a dire che solo il 25% dei lavoratori lavora con impegno. Adesso anche Cisl e Uil;
– Resta in piedi il blocco dei salari per i prossimi tre anni;
– Nelle commissioni paritetiche nazionali entra solo il sindacato del “Governo”;
– Con l’impegno del Governo e dell’Aran a stipulare un contratto quadro, il Sindacato rinuncia al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro ed alla contrattazione integrativa che, invece, con le azioni sindacali e giudiziarie stavano conservando fino al prossimo rinnovo dei contratti;
– Con questo accordo non si da nessun ruolo ai lavoratori, non si eleggono le Rsu e non aumentano gli spazi di contrattazione.
In definitiva Siamo di fronte all’estensione del “modello Marchionne” al sistema di relazioni sindacali nel lavoro pubblico.
Il cerchio si chiude ed è chiaro il disegno complessivo.
La Cgil contrasterà con tutti gli strumenti che ha a disposizione questa pericolosa deriva.
Ai colleghi di Cisl e Uil, con i quali avevamo percorsi unitari chiediamo di riflettere sulla grave spaccatura che i vertici hanno perpetrato firmando l’accordo separato il 4 febbraio 2011.
Noi della Cgil continueremo a chiedere con forza, per tutti i lavoratori:
v Il rinnovo dei contratti;
v Le elezioni delle Rsu
v La stabilizzazione dei precari.
Chiediamo a tutti i lavoratori della Corte di essere vigili, di appoggiare le nostre richieste e di chiedere con forza di poter tornare a contrattare. I diritti conquistati con le nostre lotte non si svendono!
Roma, 7 Febbraio 2011
Per Il Coordinamento Nazionale FP Cgil
Corte dei Conti
Michele Pietrafesa
CGIL – F.P.
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UIL – P.A.
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Firmato l’accordo graduazioni delle funzioni dirigenziali
COMUNICATO
Ieri è stato firmato l’unito accordo tra l’Amministrazione e le sigle sindacali CISL-FPS, CIDA-UNADIS e CONFEDIR-DIRSTAT, relativamente alle graduazioni delle funzioni dirigenziali, a seguito del recente decreto ministeriale con il quale sono stati riorganizzati gli uffici della sola Amministrazione Centrale.
Le scriventi OO.SS. CGIL-F.P. e UIL-P.A. Coordinamento Dirigenti Ministeriali hanno ritenuto di non sottoscrivere il predetto accordo, a seguito della totale mancanza di motivazioni che l’Amministrazione ha manifestato relativamente alla rideterminazione delle fasce per gli uffici delle Direzioni Regionali e Provinciali del Lavoro.
Infatti, se l’attività di rivisitazione delle fasce trova giustificazione per gli uffici dell’A.C., proprio in considerazione delle disposizioni della riorganizzazione emanata con il richiamato decreto ministeriale, non si capiscono le motivazioni di una tale operazione per le strutture del territorio, per le quali è ancora in vigore il D.M. 687/1996.
Nel corso delle riunioni del 23/02 e 02/03, che hanno preceduto l’Accordo, è stato più volte chiesto al dott. Pianese di esporre le proprie motivazioni.
Tra l’altro, la richiesta dell’Amministrazione coincide con la preoccupazione scaturita dalla lettura dell’allegata nota del dott. Pianese del 18/02/05, con la quale è stato comunicato, ai sensi dell’art. 13, comma 7, del Contratto Nazionale l’avvio di procedure di mobilità dei Dirigenti degli Uffici del territorio.
La risposta è stata:
– A monte di detta operazione, non vi è alcun programma di riorganizzazione delle strutture territoriali.
– Mantenimento dell’attuale valore economico della parte variabile della retribuzione di posizione, con possibile implementazione delle risorse finanziarie collegate alle decisioni del Ministero dell’Economia.
– Pesatura ex novo di tutte le posizioni dirigenziali degli uffici del territorio.
Di fronte a tale posizione, le scriventi OO.SS. hanno tentato più volte una via di mediazione, utile a dare garanzia ai colleghi, ma l’Amministrazione ha mantenuto una totale rigidità sull’argomento.
In conclusione, ribadiamo la nostra continua e piena disponibilità a raggiungere le soluzioni nel corso delle trattative, come è sempre stato, ma la nostra posizione espressa nella riunione di ieri è conseguenza del comportamento dell’Amministrazione di chiusura a raggiungere un obiettivo comune, proprio perché riteniamo che i diritti dei colleghi devono essere uguali per tutti: Ministero e Direzioni Regionali e Provinciali.
Roma, 3 marzo 2005
Ugo Menziani
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Giancarlo De Vecchi
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CGIL – F.P. Area Dirigenza
Ministero del Lavoro e politiche sociali |
UIL-P.A.
Coordinamento Dirigenti Ministeriali |
Il Decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della Finanza pubblica e la perequazione tributaria” (pubblicato sulla GU n. 147 del 25-6-2008 – Suppl. Ordinario n.152), cosiddetto Decreto Tremonti, colpisce i medici non solo con il famigerato comma 13 sul diritto al riposo, ma anche attraverso una serie di norme che riguardano tutti i dipendenti della pubblica amministrazione. In allegato una breve sintesi e gli articoli di riferimento. Una lettura più approfondita potrà portare alla luce altri interventi che penalizzano il mondo del lavoro pubblico. Quello che abbiamo evidenziato – come ha affermato il segretario generale della FPCGIL Carlo Podda – dimostra senza ombra di dubbio che il Governo sta finalizzando la campagna orchestrata ormai da tempo, nascondendo dietro la polemica contro i fannulloni l’obiettivo di smantellare il lavoro pubblico a favore dell’intervento privato e di contrastare l’attività sindacale che cerca di tutelare i diritti dei lavoratori attraverso un’azione collettiva, consci che il potere contrattuale del singolo non può mai essere equiparato a quello del datore di lavoro.
A questo punto occorre una capillare campagna di informazione anche tra i medici ed i veterinari, affinché abbiano la consapevolezza di quanto stia accadendo invece che avere solo l’informazione superficiale che i media trasmettono. La FPCGIL Medici è già impegnata insieme a tutta la FPCGIL a costruire rapidi ed efficaci percorsi di mobilitazione unitari per fermare la conversione in legge del Decreto, che non ha recepito nessuna delle osservazioni di CGIL, CISL e UIL confederali, e per contrastare le scelte del Governo.
Si allegano una NEW riassuntiva, e gli articoli citati.
Si pubblicano i dati degli iscritti dei dirigenti medici alla data del 31 dicembre 2006, ufficializzati dall’Aran, e validi per il biennio economico 2008-2009. La FPCGIL Medici registra rispetto al 31 dicembre 2004 un incremento di ben 863 unità, passa dal quinto posto al quarto, ed è il primo dei sindacati confederali. E’ il risultato della coerenza delle nostre posizioni per la qualità del lavoro medico e della sanità pubblica, per la valorizzazione della professionalità e della esclusività.
COORDINAMENTI REGIONALI AGENZIE FISCALI EMILIA ROMAGNA
Bologna, 13 ottobre 2008
Al Direttore Regionale
Agenzia delle Entrate Emilia Romagna
Bologna
Area Staff
Ufficio Relazioni Sindacali
Al Direttore Centrale del Personale
Dott. Girolamo Pastorello
Roma
Ai Coordinamenti Nazionali
FP CGIL – CIL FP – UIL PA
Roma
Oggetto: Formazione, riorganizzazione uffici di Bologna e mobilità del personale
Egregio Direttore,
si allunga la lista degli argomenti che vorremmo discutere nell’incontro già programmato per il 20 ottobre.
E’ da un po’ di tempo, per esempio, che pensavamo di affrontare la questione della formazione la cui concreta attuazione è lasciata davvero al libero arbitrio dei dirigenti, oggetto solo di comunicazione successiva alle OO.SS. regionali, e con scarso, per non dire assente coinvolgimento di RSU e OO. SS. Territoriali.
A nostro parere ciò si ripercuote sulla trasparenza e sui beneficiari della formazione che spesso vede coinvolti gli stessi funzionari a scapito di altri costantemente ignorati, così come alcune Aree strategiche degli Uffici vengono avvantaggiate a scapito di altre Aree altrettanto strategiche, con ripercussioni sulla professionalità dei funzionari meno “fortunati” e, di conseguenza, sulla qualità dei servizi resi.
A testimonianza di queste nostre osservazioni e convinzioni, è emblematico l’ultimo episodio che si è verificato pochi giorni fa, precisamente venerdì 3 ottobre 2008, riguardante il corso di formazione sugli “STUDI DI SETTORE” iniziato lunedì 6 ottobre 2008 nei locali della DRE.
Il fatto di cui siamo venuti a conoscenza vede coinvolte 2 colleghe dell’Agenzia delle Entrate Ufficio di Bologna 1, che il Direttore dell’Ufficio aveva giustamente segnalato perchè le stesse svolgono anche attività lavorativa sugli Studi di Settore. L’Ufficio Formazione della DRE ne escludeva una la quale, pur con disappunto, preso atto dell’esclusione, il giorno di inizio del corso si presentava regolarmente in ufficio.
Ma la cosa non finisce qui. Siamo alla farsa. Il giorno stesso di inizio del corso, infatti, il direttore invitava la collega esclusa a parteciparvi in quanto sarebbe stata, nel frattempo, esclusa l’altra in considerazione del fatto che, avendo fatto domanda di trasferimento presso la Commissione Tributaria Regionale di Bologna la DRE nell’ambito della riorganizzazione degli uffici di Bologna (chiusura di Bologna 1) aveva espresso parere favorevole al suo trasferimento e pertanto si rendeva inutile l’intervento formativo nei suoi confronti.
Per quanto ci riguarda la cosa non ci dispiace affatto, siamo contenti se la collega riesce a coronare un suo desiderio, così come non ci dispiace se un importante e strategico ufficio come la Commissione Tributaria Regionale da sempre in forte carenza di personale possa ottenere un sostegno anche con più di una unità.
Quello che ci dispiace e ci ha irritato moltissimo è il metodo e il comportamento solito della Direzione Regionale nei confronti delle Organizzazioni Sindacali, scavalcate e ignorate ogni qualvolta il loro coinvolgimento non sia funzionale ai propri scopi.
Per essere precisi e per dovere di chiarezza e di trasparenza ricordiamo a tutti i protagonisti che il 18 luglio 2007 abbiamo sottoscritto un Verbale d’intesa sull’ormai noto progetto denominato “riorganizzazione uffici di Bologna” che contiene una precisa richiesta sindacale: consentire ad un numero concordato di impiegati, di potersi trasferire in altre Regioni attivando una mobilità straordinaria; la risposta che ci è stata data, ferma e decisa, è stata che questo non era possibile perchè non rientrava nei poteri della Direzione Regionale ma nelle competenze degli Organi Centrali.
Sempre nella stessa riunione, abbiamo fatto presente che da un sondaggio era risultato che qualche dipendente aveva espresso la volontà di trasferirsi in altri Enti o Ministeri ma, la risposta data, altrettanto ferma e decisa, è stata: “non se ne parla neanche, ma vogliamo scherzare?” (riposta del Capo Settore al Personale).
Impariamo invece casualmente, in palese contraddizione con quanto affermato nell’incontro, che senza rispettare nessuna regola di trasparenza, di confronto e di concertazione con le OO.SS., ad una dipendente viene concesso il nulla-osta per emigrare presso un altro Ente.
Non tutto può essere permesso. In un rapporto leale le parti in causa devono adottare comportamenti corretti altrimenti il confronto è viziato dall’inizio. Non è la prima volta che questo avviene.
A queste condizioni e con questi presupposti, proseguire il dialogo sarà molto arduo.
Distinti saluti.
FP CGIL CISL FP UIL PA
I “ringraziamenti” della FP CGIL vanno a quella O.S. nazionale che “fulmineamente” ci ha informato (alle ore 12.59) dell’avvenuta registrazione dei decreti alla Corte dei Conti.
I nostri ringraziamenti vanno sempre alla stessa O.S. nazionale perché senza il loro “fulmineo” intervento quasi sicuramente i lavoratori dell’ex Ministero lavoro e i lavoratori dell’ex Ministero della Solidarietà Sociale non avrebbero saputo “nulla” di quello che stava accadendo del loro FUA (probabilmente a più di qualcuno non piace ricordare il ruolo fondamentale svolto dalle RSU dell’Amministrazione Centrale e da tutte le OO.SS. territoriali).
La FP CGIL ritiene molto più semplicemente di dover riportare qui di seguito la nota con cui l’Amministrazione comunica alle OO.SS. nazionali (via e-mail ore 14.37) la situazione ufficiale
“Oggetto: produttività del personale
Facendo seguito alla nota mail del 19 novembre 2008 comunico l’avvenuta registrazione dei DMT relativi al saldo FUA 2007 – ex Lavoro e Previdenza Sociale e all’acconto 2008 – ex Solidarietà Sociale.
Per quanto si riferisce al saldo FUA 2007 – ex Solidarietà Sociale e all’acconto 2008 – ex Lavoro e Previdenza sociale, i relativi DMT sono stati firmati dal Ministro dell’Economia e delle Finanze. ”
Solo un dubbio ci rimane: cosa ha “fatto” realmente la più volte sopra citata O.S. nazionale?
Per tutto ciò rinnoviamo questa domanda già formulata precedentemente: forse qualcuno vuole riproporre sul nostro “piccolo” tavolo di contrattazione le stesse dinamiche delle OO.SS. Confederali?
Ribadiamo, la FP CGIL pretende una sola “informativa ufficiale”, (a questo punto chi ce la fornisce per prima – la O.S. nazionale molto informata o l’Amministrazione – non ha importanza) sulla data certa dell’erogazione degli acconti FUA 2008 e dei saldi FUA 2007 a tutti i lavoratori dell’ex Min. Solidarietà e dell’ex Min. Lavoro.
Certi di una sollecita risposta ringraziamo ancora una volta per quanto “fatto” dalla sopra citata O.S. nazionale.
Roma, 26 novembre 2008
Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Giuseppe Palumbo
Il Segretario Nazionale, Mauro Beschi e Il Responsabile Nazionale Comparto Sicurezza, Francesco Quinti esprimono la solidarietà da parte della FP CGIL per i recenti atti intimidatori cui sono stati fatti oggetto il Ministro della Giustizia ed il Vice Capo di Gabinetto.
Roma 15 Giugno 2009
Rivolgiamo un invito a tutti i medici italiani a sottoscrivere l’appello “Io sto con Emergency” che in Afghanistan è stata costretta a lasciare la struttura sanitaria di Lashkar Gah dove lavoravano i tre volontari italiani arrestati: il chirurgo Marco Garatti, l’infermiere Matteo Dell’Aira e il logista Matteo Pagani.
E’ inaccettabile, a partire dal Governo, qualsiasi tentennamento nella difesa di un’associazione indipendente e neutrale che offre assistenza medico-chirurgica gratuita e di elevata qualità alle vittime civili delle guerre.
La FPCGIL Medici – che ha dato il suo piccolo contributo con l’introduzione nel nuovo contratto della possibilità anche per i medici pubblici di partire per progetti umanitari con organizzazioni non governative – ritiene prioritaria la difesa del diritto alla salute per tutti, al di là di ogni ideologia.
L’appello si può sottoscrivere andando sul sito www.emergency.it e l’appuntamento è in Piazza Navona a Roma per sabato 17 aprile alle 14 e 30.
Si pubblica la locandina dello sciopero nazionale unitario delle oo.ss della dirigenza del Ssn del 19 luglio 2010, con la sola eccezione della Cisl e della Uil, con sit in alle ore 12 a Piazza Montecitorio davanti alla Camera dei Deputati dove sarà in discussione la manovra economica. Si tratta, infatti, di un provvedimento che, senza cambiamenti, porterà inaccettabili tagli alla sanità, conseguenza del blocco del turn over, del dimezzamento dei precari e della scure sulle prestazioni sociali – dall’assistenza domiciliare alla non autosufficienza, dai consultori alla salute mentale – con pesanti ricadute negative sulle prestazioni del servizio pubblico per i cittadini e sulla qualità del lavoro.