Comunicato su incontro con il Ministro


A TUTTE LE LAVORATRICI E LAVORATORI
DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE

Il 5 Settembre si è svolto l’incontro tra il Ministro Di Pietro e le Organizzazioni Sindacali sulle linee guida per le politiche del personale in vista della prossima riorganizzazione del Ministero.
Il Capo di Gabinetto ed il Direttore del Personale ci hanno informato sull’iter di alcuni provvedimenti che sono stati emanati in questi ultimi mesi, frutto anche di accordi sindacali.
In particolare, il regolamento per la riorganizzazione del Ministero è al Consiglio di Stato (che nei mesi scorsi aveva fatto un’interlocutoria alla quale sono stati date tutte le risposte necessarie), e, a breve, andrà in Parlamento e poi di nuovo, per la seconda lettura al Consiglio dei Ministri e quindi tra le registrazioni, pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2008.
Quindi, per quanto riguarda i Provveditori aggiunti per le sedi coordinate a breve inizieranno le selezioni ma non potranno prendere servizio prima dell’entrata in vigore del regolamento e questo a seguito di un ricorso da parte di una sigla sindacale alla Corte dei Conti. Nel frattempo, è intenzione del Ministro Di Pietro iniziare a provvedere alla stesura dei D.M. di attuazione (D.M. che disegnerà la struttura dei Provveditorati e delle Direzioni Generali), prevedendo già una serie di incontri con le Organizzazioni Sindacali a partire questo mese dove saranno individuate anche le sedi dirigenziali di seconda fascia e le modalità per la mobilità del personale, per arrivare a conclusione il 30 ottobre e presentarsi alla seduta del Consiglio dei Ministri che esaminerà il regolamento con il D.M. di attuazione già pronto.
La direttiva per il conferimento degli incarichi è stata registrata alla Corte dei Conti e nei prossimi giorni il Direttore del Personale invierà una circolare a tutti i Provveditorati. L’Amministrazione sta già preparando il sistema operativo per la raccolta dati. Il regolamento per l’incentivo alla progettazione interna è al Consiglio di Stato e questo rende incompresibile il non averci concesso ulteriore tempo per discutere di alcune modifiche (richieste a seguito della consultazione effettuata) che come FP CGIL avevamo chiesto, condizione per noi necessaria per arrivare anche ad una nostra firma.
Sulla formazione sono stati avviati due corsi uno relativo gli appalti e l’altro sulla 626 (sicurezza del lavoro) con l’impegno di reperire ulteriori risorse e diverse modalità di svolgimento della formazione per consentire di avviare percorsi formativi che coinvolga il personale in servizio.
Il Ministro ci ha detto di avere ritenuto opportuno e necessario convocare le Organizzazioni Sindacali prima della stesura della Legge Finanziaria, al fine di avere indicazioni per reperire le risorse necessarie per le numerose problematiche riguardanti il personale. Su questo registriamo un positivo cambiamento della linea politica dell’attuale Ministro, avendo impostato giuste relazioni sindacali. Ovviamente auspichiamo che ciò avvenga anche nelle sedi periferiche del Ministero.
Come FP CGIL abbiamo chiesto al Ministro Di Pietro l’attivazione di un tavolo tecnico per il reperimento delle risorse necessarie per il finanziamento della Cassa di Previdenza ed Assistenza,
considerato che la cifra prevista (1 milione di euro) è insufficiente. Tale richiesta è tanto più urgente per mantenere le stesse condizioni sia per i Trasporti che per le Infrastrutture. Vista anche la comunicazione da parte del Ministro di voler procedere a richiedere la deroga al blocco delle assunzioni, abbiamo richiesto di prevedere anche il passaggio tra le aree (diversamente dai passaggi all’interno dell’area, quello tra le aree è considerata nuova assunzione). Infine, abbiamo richiesto di avviare quanto prima gli incontri per arrivare alla mappatura RSU, tavolo dove si dovranno definire quali saranno le sedi di RSU e quindi di contrattazione di secondo livello.
Il Ministro Di Pietro si è impegnato con le Organizzazioni Sindacali a mantenere la Cassa stessa e a sollecitare l’assegnazione dei fondi (ad oggi il Ministero dell’economia non ha riassegnato circa 40 milioni di euro, bloccando l’attività della Cassa stessa).
Per quanto riguarda il finanziamento ci ha proposto, prima di tutto, di avviare un tavolo (accogliendo così la nostra proposta) per quantificare esattamente quanto finanziare come Infrastrutture, anticipandoci che tra le varie ipotesi, ci potrebbero essere anche i fondi che confluiranno con il passaggio del Registro Italiano Dighe al ministero, con i pareri resi dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e dal “servizio gallerie”.
Comunque, il Ministro ci ha confermato l’impegno a cercare di reperire le risorse necessarie e, quando saranno certe, discuterà con le OO.SS. sulla destinazione delle stesse.
Infine, la riunione si è conclusa spiegandoci di avere emanato una direttiva per eliminare dal ministero l’affidamento degli arbitrati, prevedendo la destinazione di tali risorse al Ministero della Giustizia: infatti, solo nel 2005 sono stati spesi 250 milioni di euro di parcelle per tali incarichi.
Roma, 6 Settembre 2007

p.FPCGIL M.ro
Gianni Massimiani

comunicato a seguito dell'incontro con l'Amministrazione del 5 ottobre

 

 
 A TUTTE LE LAVORATRICI E LAVORATORI
DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE

Il 5 Ottobre le Organizzazioni Sindacali sono state convocate dall’Amministrazione per l’informativa relativa alla riorganizzazione delle Direzioni Generali e dei Provveditorati Interregionali con la distribuzione numerica dei dirigenti di seconda fascia, nonché per l’informativa sulla riorganizzazione provvisoria della Direzione Generale del Personale.
Il Direttore del Personale, nell’illustrarci le due tipologie di articolazione delle Direzioni Generali, ci ha ribadito quanto già precedentemente detto dal Ministro Di Pietro, che questa serie di incontri sono propedeutici per arrivare alla stesura del Decreto Ministeriale di attuazione del regolamento di riorganizzazione del Ministero, con un confronto constante con le Organizzazioni Sindacali.
Per quanto riguarda il regolamento sulla riorganizzazione del Ministero delle Infrastrutture ci è stato comunicato che è all’esame delle commissioni parlamentari e, a breve, andrà al Consiglio dei Ministri per la seconda lettura.
Nella ridefinizione delle Direzioni Generali, ne sono previste 11 (una in più rispetto alla proposta di regolamento). I Provveditorati, invece, mantengono l’attuale numero e struttura, ivi comprese le unità dirigenziali di seconda fascia, con la “novità” della figura del Provveditore aggiunto, per il quale sono previste deleghe ben definite Però, per la Basilicata è stato previsto l’istituzione di un Ufficio Tecnico per le infrastrutture idriche, per la sua particolarità.
La struttura periferica del Registro Italiano Dighe rispecchia, nei Provveditorati, l’attuale ubicazione territoriale.
Per quanto riguarda la Direzione Generale del Personale del Ministero delle Infrastrutture e del Ministero dei Trasporti l’Amministrazione sta lavorando con le Organizzazioni Sindacali per affrontare i problemi derivanti dallo spacchettamento. In questo ambito e sul mandato del Ministro ci è stato proposto l’ordine di servizio provvisorio riguardante l’organizzazione della Direzione del Personale.
Viste le numerose perplessità da parte di alcune rappresentanze sindacali della dirigenza sui numeri riguardanti le articolazioni delle Direzioni Generali e la proposta di organizzazione provvisoria della Direzione del Personale, l’Amministrazione ha concordato sull’opportunità di dare una settimana di tempo per valutare le relative proposte. Da parte nostra, abbiamo evidenziato la necessità che la proposta fosse accompagnata da una relazione esplicativa.
Anche se non all’ordine del giorno, come FP CGIL, abbiamo sollevato il problema del personale distaccato sia presso Provveditorati che presso il Ministero dei Trasporti, considerato che per il 2 gennaio 2008 è previsto il rientro di tale personale nelle sedi originarie. Prima di tutto, abbiamo chiesto di conoscere il numero delle persone interessate, nonché evidenziata l’urgenza di arrivare ad un accordo chiaro e trasparente, che dia il massimo delle garanzie per il personale in distacco. Il Dott. Cappiello, dopo averci spiegato a “stranezza” giuridica del distacco, ampiamente usato negli anni scorsi (previsto solo per gli uffici di diretta collaborazione del Ministro) e problema evidenziato con le prossime elezioni RSU (dovendo definire la platea degli elettori) ha accolto la nostra richiesta di un incontro per arrivare ad un accordo che dia una soluzione a questo problema, che riguarda circa 110 persone, fissando un incontro per il prossimo 15 Ottobre.
Roma, 9 Ottobre 2007
 
p. la Delegazione Nazionale FP CGIL
Deborah Pompili

Volantino DL 112

 
Di seguito la nota-volantino inviata ai Consiglieri annunciando la mobilitazione per l’autunno contro il DL 112.

 
logo fp cgil

CNEL

Gentilie ConsigliereConsiglieri,

FP CGIL CNEL manifesta la sua contrarietà alle recenti innovazioni introdotte in tema di lavoro pubblico.
Le decisioni assunte dal governo con il decreto legge 112 hanno infatti l’obiettivo di incidere negativamente sul servizio pubblico, e quindi anche sull’attività svolta dalle lavoratrici e dai lavoratori del CNEL, ponendo limiti e peggioramenti alla disciplina relativa, tra l’altro, al part-time, al pensionamento, alla stabilizzazione dei lavoratori precari.
A tutto ciò si aggiunge, inoltre, una sensibile riduzione dei nostri redditi, a partire dal 2009, che deriva dal taglio al salario accessorio e dal mancato stanziamento di risorse per gli adeguamenti contrattuali.
E’ dunque chiaro il disegno del governo mirante ad indebolire il contratto nazionale, la contrattazione integrativa e, in definitiva, l’agibilità e la rappresentanza sindacale dei lavoratori.
Si tratta di misure che, nel loro complesso, hanno l’effetto di compromettere l’efficienza della pubblica amministrazione, impedendole sia il rinnovo fisiologico che il rafforzamento, condizioni essenziali per assicurare sempre elevati standard di qualità ed efficienza.
Le norme introdotte in particolare riducono del 10% gli organici degli enti pubblici e consentono una nuova assunzione ogni dieci dipendenti andati in pensione. In questo modo non solo si interrompe il ricambio del turn-over, ma anche il processo di stabilizzazione del precariato pubblico avviato con le finanziarie 2007 e 2008. Con il taglio dei posti riservati alle stabilizzazioni e delle relative risorse finanziarie si consegnano i precari, dopo anni di sacrifici e sfruttamento, ad una prospettiva di lavoro fatta d’incertezza ed instabilità.Questa scelta non e’ casuale, visto che nel decreto si autorizza le amministrazioni ad utilizzare, a proprio piacimento, e senza regole, tutte le forme di lavoro flessibile che valgono per i privati, annullando così i limiti posti dalla legge finanziaria 2008 riguardo il loro impiego.
La pesante riduzione della possibilità di stabilizzare il personale precario riguarda anche il CNEL, mettendo a rischio la situazione di 5 colleghi che, al pari di tutto il resto del personale, svolgono il proprio servizio per il Consiglio, e si trovano regolati da un contratto a tempo determinato che, allo stato attuale, appare più difficile trasformare e rendere stabile.

L’insieme di tali misure, dunque, peggiora il nostro lavoro, e lo rende più incerto, meno garantito e meno retribuito.
L’effetto, inevitabilmente, rischia di ripercuotersi anche sulle attività del Consiglio, e dei suoi organi.
L’effetto di tali misure, infatti, è quello di portare all’indebolimento e alla frammentazione del servizio pubblico; con trattamenti economici e normativi per i dipendenti, nonché tutele e diritti, sempre più precari e arbitrariamente differenziati tra loro.
Per gli utenti, che nel nostro caso sono principalmente i consiglieri del CNEL, invece, si fa sempre più concreto il rischio di dover sopportare gli effetti di una gestione pubblica ridimensionata, con il rischio di attività affidate ai privati, e l’effetto conseguente in termini di aumento dei costi delle prestazioni.
Lo stesso lavoro del personale del CNEL, sia esso di servizio, di gestione amministrativa o di diretta collaborazione con gli Organi del Consiglio, se ulteriormente indebolito, rischierebbe di rendere più fragili i caratteri rappresentanza di interessi generali e di autonomia istituzionale tipici del CNEL.
I lavoratori del CNEL, quindi – al pari degli altri dipendenti pubblici – si oppongono fermamente alle misure finora adottate dal Governo in quanto lesive della loro dignità professionale e dei compiti che sono chiamati a svolgere e si propongono di organizzare, come negli altri luoghi di lavoro, iniziative unitarie di lotta per il loro cambiamento.
Roma, 17 luglio 2008

 
 

Lettera unitaria di indizione all'Assemblea Nazionale del 10 ottobre

Roma, 7 ottobre 2008

Dr.ssa G. Baffi
Capo Dipartimento Amministrazione
Generale, Personale e Servizi
Dr.ssa A. Manno
Direttore generale delle politiche per il Personale
Dr. M. Marchionni
Dirigente ufficio Relazioni sindacali

Le scriventi OO.SS. comunicano l’indizione di un’assemblea nazionale di tutte le lavoratrici ed i lavoratori del Mef per il giorno 10 ottobre p.v.

L’assemblea avrà inizio alle ore 10 con il seguente o.d.g.:
rinnovo del biennio 2008/09 del CCNL;
legge 133 agosto 2008;
taglio del salario accessorio e della contrattazione integrativa;
blocco delle assunzioni.
L’assemblea avrà la durata dell’intera giornata per quanti provenienti da sedi extraurbane.
Si chiede per quanto sopra l’utilizzo della sala polifunzionale della Ragioneria o, in alternativa, del cortile interno centrale del Mef.
Parteciperanno all’assemblea componenti delle segreterie nazionali di categoria.
Distinti saluti

FP CGIL MEF   CISL FPS MEF    UIL PA MEF
   D. Nola             A.Baldi          E. Chiacchierarelli 

 
 

NEWS

Basta ostacoli alla scuola di specializzazione in medicina di emergenza

 
Dichiarazione stampa di
NICOLA PREITI, coordinatore nazionale medicina convenzionata FPCGIL Medici e
GIOSUE’ DI MARO, responsabile nazionale emergenza sanitaria FP CGIL Medici

 
In Italia operano nei servizi territoriali e ospedalieri del Sistema Integrato di Emergenza Sanitaria -Centrali Operative 118, mezzi di soccorso avanzati, Pronto Soccorso, Medicina di Urgenza e Dipartimenti di Emergenza Accettazione (DEA)- circa 12.000 medici, dipendenti e convenzionati, che attendono da anni la attivazione della Scuola di Specializzazione in “Medicina di Emergenza”.
La FPCGIL MEDICI, insieme ad alcune Società Scientifiche e ad altre Associazioni, è da anni impegnata nel condurre una battaglia di civiltà per la istituzione della Scuola di Specializzazione in Medicina di Emergenza, pur tra mille difficoltà legate ad interessi corporativi.
Attualmente, dopo un lungo iter procedurale culminato nel 2006 con il decreto istitutivo della Scuola di Specializzazione e l’autorizzazione da parte del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca (MIUR) per l’attivazione della scuola in 26 Università italiane nel corso di questo anno accademico, sebbene tutto fosse pronto, si registra l’ennesima battuta di arresto.
Infatti sembra che, nella confusione derivata dall’adozione del nuovo ordinamento universitario, che ridimensiona le attuali sedi, esista la possibilità di non far partire le nuove scuole di specializzazione.
Tutto questo è inaccettabile. E’ l’ennesimo vulnus nei confronti di un settore cruciale, come quello dell’emergenza sanitaria, attualmente in profonda sofferenza che rischia di implodere per la concomitanza dell’assenza sia di un modello organizzativo di riferimento, che attende da tempo di essere discussa nella Conferenza Stato Regioni, sia di un riconoscimento professionale dei medici.
Per sbloccare questa situazione e per far partire la Scuola di Specializzazione, la FPCGIL Medici chiede al Sen. Maurizio Sacconi, Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, di intervenire presso il MIUR, e all’On. Vasco Errani, Presidente della Conferenza Stato-Regioni, di definire un modello di organizzazione integrata territorio-ospedale del sistema di emergenza sanitaria, che risponda efficacemente alle esigenze dei cittadini.

Nota Unitaria tavolo tecnico Capitanerie

 
Roma, 20 luglio 2009
 
Al Direttore Generale del Personale
Dott. Alberto Migliorini
ROMA

Al Comandante Generale del Corpo
Capitanerie di Porto
Amm. Isp. Raimondo Pollastrini
ROMA

Le scriventi OO.SS. chiedono la riattivazione del Tavolo Tecnico relativo alle Capitanerie di Porto.

E’, allo stato attuale, non più procrastinabile la necessità di trovare una soluzione condivisa con il Comando Generale sulle varie problematiche che riguardano quel personale del Ministero Infrastrutture e Trasporti (ex Marina Mercantile) che lavora nelle Capitanerie di Porto, dipendente a tutti gli effetti del Ministero ma del quale non si tiene conto neanche nella bozza di DM di riorganizzazione.

Tale personale è privato di qualsiasi possibilità di partecipazione alla riqualificazione, alla formazione, allo straordinario e non vi sono tabelle organiche delle Capitanerie di Porto che comprendano tale personale.

Non da ultimo è stata posta in evidenza la necessità di trovare una possibile applicazione del Sistema di Valutazione anche per questo personale.

In attesa di convocazione per la riapertura del Tavolo Tecnico si porgono distinti saluti. 

FPCGIL           CISLFP            UILPA
Francesca De Rugeriis   Carlo Amato     Vincenzo Lichinchi

 

Comunicato

PROFILI PROFESSIONALI: FIRMATO L’ACCORDO A STRALCIO DEL CCNI

PASSAGGI D’AREA E PROGRESSIONI ECONOMICHE: UNA TRATTATIVA DIFFICILE

 

Nella giornata di ieri, 4 agosto, si è tenuto un incontro con l’Amministrazione, in apertura del quale è stato definitivamente sottoscritto l’accordo a stralcio del CCNI, dopo il parere favorevole espresso dalgli organismi competenti, riguardante il nuovo ordinamento professionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche (vedi allegati). Come più volte abbiamo sottolineato il punto critico di questo accordo rimane quello del mancato inserimento nel nuovo ordinamento del profilo inerente l’attività “legale” disgiunto da quello amministrativo, quale riconoscimento della rilevante professionalità dei lavoratori che operano da tempo nell’amministrazione.
Nel corso dell’incontro si è entrati nel vivo della discussione relativamente a due aspetti che questa organizzazione ritiene assolutamente prioritari:
* i passaggi d’area;
* le progressioni economiche nei diversi profili.

I passaggi d’area, già resi difficili dalle limitazioni introdotte dalla normativa di recente emanazione che nello specifico prevede che dovranno essere comunque finanziati da risorse appositamente individuate, potrebbero diventare di fatto impraticabili con l’entrata in vigore del decreto n° 78 (anticrisi), che all’art. 17, comma 7, attualmente recita: “……. dalla data di entrata in vigore del presente decreto, e sino al conseguimento degli obiettivi di contenimento della spesa assegnati a ciascuna amministrazione ai sensi del comma 3, le amministrazioni e gli enti interessati dall’attuazione del comma 3 del presente articolo non possono procedere a nuove assunzioni di personale a tempo determinato e indeterminato, ivi comprese quelle gia’ autorizzate e quelle previste da disposizioni di carattere speciale. Sono fatte salve le assunzioni dei corpi di polizia, delle forze armate, del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, delle universita’, degli enti di ricerca, del personale di magistratura e del comparto scuola nei limiti consentiti dalla normativa vigente”

Anche alla luce degli effetti della recente produzione normativa che incide pesantemente sulla reale esigibilità di puntuali previsioni della contrattazione collettiva nazionale, questa O.S. ritiene di non soddisfacente la proposta dell’Amministrazione sulle progressioni economiche in quanto fortemente penalizzante per buona parte dei lavoratori di questo Ministero:
* l’Amministrazione, a parere di questa organizzazione, intende impegnare per le progressioni economiche risorse assolutamente insufficienti, pur potendo attingere da un bacino economico più ampio che permetterebbe ad un numero superiore di lavoratori di accedere alle progressioni economiche previste dal contratto collettivo di comparto;
* inoltre, ritiene inaccettabili i criteri proposti dall’Amministrazione per la ripartizione all’interno delle aree e dei profili delle risorse destinate, ripartizione che penalizzerebbe soprattutto quei lavoratori che da tempo attendono un riconoscimento alla loro professionalità.

Di certo non è prioritario, per la FP CGIL, dare la precedenza alla definizione dei criteri di “riallineamento” tra i profili, tema tanto caro all’Amministrazione.

Su tutte le problematiche inerenti i passaggi d’area, le progressioni economiche e l’attuazione del riallineamento la discussione rimane aperta e la contrattazione riprenderà nel mese di settembre.

Roma, 5 agosto 2009

Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Giuseppe Palumbo

 
 

 
 

NEWS

Da Cdm ok a convenzioni medici del territorio

 
Roma, 16 apr. (Adnkronos Salute) – Via libera del Consiglio dei ministri alla convenzione della medicina generale. Nel corso del Cdm di questa mattina sono state approvate le ipotesi di accordi collettivi nazionali per il biennio economico 2008-2009, del personale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali, veterinari e altre professionalità sanitarie e ambulatoriali). Ora la palla passa alle Regioni, che nella riunione della prossima Conferenza, dopo l’insediamento delle nuove Giunte, dovranno ratificare le convenzioni.
 

NEWS

I medici in camice bianco a Roma 1l 27 con la CGIL oggi su Corriere della Sera e Unione Sarda

 
Si pubblica l’articolo del Corriere della Sera oggi in edicola sulla grande manifestazione della CGIL ieri a Roma, nel quale è evidenziata la presenza anche dei medici in camice bianco, così come quella dei medici sull’Unione Sarda.
 

 
 

Lettera aperta

 
 

  

Roma, 1 luglio 2011

Alla cortese attenzione:

Dr.ssa Giuseppina Baffi
Capo Dipartimento Amministrazione generale,
del Personale e dei Servizi

Dr.ssa Antonella Manno
D.C. Politiche del Personale
Ufficio Relazioni sindacali

Oggetto: Cartelle Agenzia Entrate per Cassa Sovvenzioni

La sottoscritta O.S. chiede alle SS.LL. un’attenzione riguardo la vicenda che in questi giorni sta coinvolgendo molti dipendenti del Mef, collegabile alla chiusura, avvenuta alla fine degli anni novanta (1997), della Cassa Sovvenzioni. Tale istituzione avendo liquidato quanto dovuto ai propri aderenti, vede oggi una spiacevole conclusione della vicenda, con l’invio di cartelle di pagamento ai singoli interessati, recanti la notifica di importi in pagamento francamente spropositati e rapportati a redditi imponibili impensabili per dei dipendenti pubblici delle aree professionali.

Certi della sensibilità e della sollecitudine che le SS.LL. staranno già dedicando alla questione in oggetto, si chiede comunque un autorevole intervento presso l’Agenzia delle Entrate che sia in grado di risolvere positivamente il problema, oggi frammentato in tanti singoli casi individuali, sicuramente in buona parte (pensando agli importi) erronei.

p. FP CGIL naz.MEF
Daniele Nola


 
 

Comunicato a seguito dell'incontro del 5 febbraio

A TUTTE LE LAVORATRICI E LAVORATORI
DEL MINISTERO INFRASTRUTTURE

Ieri sera 5 Febbraio le OO.SS. sono state riconvocate per lo schema di organizzazione del Ministero delle Infrastrutture.
Il Direttore del Personale ci ha comunicato che si trattava di una riunione interlocutoria e non conclusiva, visto che alcune osservazioni sullo schema di riorganizzazione erano state presentate solo ieri mattina, durante la riunione per il Registro Italiano Dighe.
Come FP CGIL abbiamo evidenziato quanto rappresentato nella nota inviata il 2 Febbraio. In particolare abbiamo evidenziato la criticità dei numeri presenti nella tabella A (pianta organica) il nostro giudizio fortemente critico sull’interregionalità dei Provveditorati (con particolare riferimento alla Sardegna con Lazio e Abruzzo e Sicilia con Calabria), i compiti non più previsti per i Provveditorati e la mancanza nell’art. 9 della proposta di DPR sull’organizzazione della tessera di libera circolazione. Abbiamo, infine, evidenziato una forte centralizzazione delle competenze.
Su alcune osservazioni l’Amministrazione ci ha dato risposte immediate. Per quanto riguarda la pianta organica riportata nella tabella A, l’Amministrazione ci ha comunicato che si tratta di una “fotografia” dell’esistente e che la definizione sarà oggetto della contrattazione. In merito alle Opere Marittime esse sono da considerarsi incluse nella voce “opere pubbliche di competenza del Ministero” (art. 6 lettera a dello schema di regolamento). In merito alla nostra richiesta di come si sarebbe organizzato la parte di competenza prevista nel Ministero delle Infrastrutture riguardante il trasporto impianti fissi, la risposta definitiva ci sarà data con il prossimo schema di DPR.
Appena saranno state esaminate tutte le osservazioni inviate, che saranno sottoposte al Ministro, saremo riconvocati per sapere quali saranno recepite nello schema di organizzazione. Nel verbale che sarà redatto a conclusione della consultazione, saranno allegati tutti i documenti e le posizioni delle Organizzazioni Sindacali sulla riorganizzazione del Ministero.
Roma, 7 Febbraio 2007

p. la FPCGIL
Il Coordinatore Nazionale
Gianni Massimiani

Comunicato sulla mappatura del Ministero

A TUTTE LE LAVORATRICI E LAVORATORI
DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE

Il 19 Settembre le Organizzazioni Sindacali sono state convocate dall’Amministrazione con all’ordine del giorno la mappatura RSU. Ci è stata presentata una proposta che ha trovato la quasi totalità delle organizzazioni sindacali favorevoli, eccetto alcune richieste di correzioni per la parte riguardante alcune uffici della sede centrale. Per quello che riguarda i Provveditorati, sono state previste RSU regionali (una per la sede principale ed una per la sede coordinata, dove è prevista la figura del Provveditore aggiunto), includendovi gli uffici delle Opere Marittime e del Registro Italiano Dighe (competenza transitata al Ministero delle Infrastrutture insieme al personale e alle sedi periferiche).
Il Direttore del Personale ci ha informato della situazione riguardante gli alloggi demaniali dati in uso al nostro Ministero a Roma, informandoci che coloro che non hanno più titolarità a risiedervi è stato inviato lo sfratto amministrativo. Questo riguarda 25 alloggi. In caso di decesso del titolare dove i congiunti abbiano gravi difficoltà economiche, l’Amministrazione ha deciso di coinvolgere il Comune di Roma per trovare una soluzione abitativa. Tale verifica sta partendo anche per le sedi periferiche dell’amministrazione.
Nel corso della riunione siamo informati della grave situazione del CANAP che ha € 800.000,00 di debiti nei confronti dell’Agenzia del Demanio, per strutture ricreative che ha in dotazione. Pertanto, l’Amministrazione valuterà se tenerla ancora funzionante e, comunque, visti i problemi economici ci farà alcune proposte, improntate, comunque alla pubblicizzazione e trasparenza dei dati. Come FP CGIL abbiamo deciso di chiedere ufficialmente tutta la documentazione contabile.
Infine, la ripartizione del personale nella sede centrale (ripartizione che ha riguardato le Direzioni Generali in comune con il Ministero dei Trasporti) è andata bene, trovando così una positiva applicazione dell’accordo sottoscritto nel dicembre 2006. In accordo con il Capo Dipartimento Trasporti Terrestri Ing. Fumero uscirà un decreto provvisorio che disegnerà le Direzioni Generali del Personale di entrambi i Ministeri, in attesa dell’emanazione del regolamento.
Roma, 21 Settembre 2007

p.FPCGIL M.ro
Gianni Massimiani

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