Roma, 4 luglio 2007
Alle lavoratrici e ai lavoratori
della Giustizia
Dopo ripetuti interventi operati sulla vicenda BUONI PASTO abbiamo appreso, in data odierna, che è stata ultimata la gara per l’aggiudicazione della fornitura del servizio sostitutivo di mensa che riguarda i lavoratori degli uffici giudiziari compresi nel lotto 2 (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, Toscana).
A giorni è prevista la firma del contratto di fornitura da parte della ditta aggiudicatrice.
Di seguito a tale atto formale sarà possibile, per le Corti d’Appello e le Procure Generali interessate, richiedere alla ditta fornitrice l’erogazione dei buoni da assegnare al personale degli uffici periferici che comprenderà i buoni pasto arretrati dal settembre 2006.
Nel contempo l’amministrazione si sta attivando in sede distrettuale per la quantificazione dei buoni pasto da erogare al personale degli uffici giudiziari dei relativi distretti.
I tempi previsti sono abbastanza brevi.
Da informazioni assunte presso l’ufficio bilancio e contabilità del Ministero della giustizia – D.O.G. si stima che entro il 20 luglio ’07 i lavoratori possano acquisire i buoni pasto dovuti .
Per delegazione nazionale trattante
Organizzazione giudiziaria
FP CGIL
Paola Morga
SERVIZI PUBBLICI, LAVORO, PARTECIPAZIONE è il titolo del Quaderno n. 13 di «Quale Stato» in distribuzione, che si apre con un’intervista a Carlo Podda: Democrazia è partecipazione. Verso le elezioni delle Rsu.
Il Quaderno riporta il confronto svoltosi lo scorso 28 febbraio, a Roma, in occasione della presentazione del volume: 15 anni dopo. Pubblico è meglio, contenente la Ricerca condotta da Arci, Attac Italia, Arnm e Funzione pubblica Cgil, ed è aperto da una recente conversazione-intervista con Carlo Podda, che ne aggiorna e ne rilancia i contenuti, con particolare riferimento all’imminente campagna elettorale per le Rsu. Sarà distribuito non solo agli abbonati di «Quale Stato», ma anche alle strutture regionali perché possano utilizzarlo nel corso della campagna, d’intesa con i comprensori e con i delegati e i candidati alle elezioni.
Il Ministro Brunetta ama la comunicazione ad effetto anziché occuparsi dei problemi veri di organizzazione delle Pubbliche amministrazioni.
In uno stantio crescendo rossiniano, attraversato dagli incubi in cui vede in ogni angolo dipendenti pubblici “malati che fanno le settimane bianche” (con questo caldo?), stando alle più recenti notizie giornalistiche, siamo alla vigilia di un altro colpo di scena: questa volta tocca alla Guardia di Finanza “stanare” bermuda e ciabattine da mare dei traditori della Patria che, anziché recarsi in uffici, ospedali, asili nido si riposano sotto qualche ombrellone.
Ci aspettiamo una evoluzione ulteriore, magari l’impiego dell’esercito con relativi strumenti di puntamento.
Siamo oltre la soglia del sopportabile, alla denigrazione ed alla lesione della dignità delle persone che lavorano al servizio dei cittadini e del Paese.
Guardi la Luna e smetta di guardarsi il dito: ritiri dal decreto legge quei contenuti che offendono le persone e sono dannosi per il funzionamento dei servizi pubblici; preveda le risorse necessarie per rinnovare i contratti; ci convochi per affrontare realmente il tema di come offrire servizi di sempre più elevata qualità ai cittadini.
Mentre il Ministro tenta di passare alla storia come il “cacciatore di assenteisti”, se non cambia la manovra in atto i cittadini non troveranno più i servizi.
Questo sarà il vero risultato.
Roma, 11 luglio 2008
Come sapete la situazione delle vertenza giustizia è in un momento molto delicato, i lavoratori attendono soluzioni da tempo e la parte pubblica ha presentato una proposta inaccettabile che ci porta indietro di 10 anni, mortifica e dequalifica i lavoratori, rendendo chiara la volontà di peggiorare il servizio e non di accelerare i tempi dei processi.
In allegato vi mandiamo una bozza di documento che può essere utilizzato come O.d.G. per le assemblee o come petizione da far sottoscrivere ai lavoratori e mandare poi, completa di firme, ai fax del Ministro, del Sottosegretario Caliendo e del Capo Dipartimento del DOG Birritteri.
E’ importante che l’iniziativa del 10 sia visibile alla stampa ed alla cittadinanza; per il 16 dicembre, ovvero per la manifestazione a Roma, stiamo valutando, insieme alle altre OO.SS, di convocare una assemblea nazionale.
Poiché il percorso è unitario auspichiamo, ove possibile, che le iniziative vengano concordate con le altre OO.SS coinvolte.
Vi inviamo inoltre delle bozze di diffida, da perfezionare a seconda delle esigenze, che i lavoratori possono inviare all’Amministrazione in modo da aumentare la pressione e far sentire lo scontento.
Vi terremo costantemente informati sugli sviluppi.
Roma, 1/12/09
La coordinatrice nazionale
FPCGIL Organizzazione Giudiziaria
Nicoletta Grieco
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BOZZE di
DIFFIDE:
FP–CGIL, UILPA-UIL, RdB e FLP
Bergamo
INVITO CONFERENZA STAMPA
martedì 2 febbraio 2009
Ore 10.00, presso il Tribunale di Bergamo di via Borfuro, sala 2 (piano terra)
I LAVORATORI DI TRIBUNALE
E PROCURA INCONTRANO LA STAMPA
IN OCCASIONE DELLO SCIOPERO NAZIONALE DEL 5 FEBBRAIO
Bergamo, lunedì 1° febbraio 2009
Dopo le assemblee, lo sciopero: non sono bastate le assemblee di dicembre, ora i lavoratori giudiziari, cioè di Procure e Tribunali di tutt’Italia, scelgono la via dello sciopero, proclamato per il 5 febbraio prossimo da FP–CGIL, UILPA-UIL, RdB e FLP.
Al centro dell’agitazione la proposta di ordinamento professionale dell’Amministrazione Giudiziaria considerata dai sindacati “sbagliata per i lavoratori che verrebbero mortificati e dequalificati, nonché per il servizio che verrebbe danneggiato da un ordinamento che, invece di guardare ad un progetto futuro, riporta l’Amministrazione indietro di 10 anni”. Ma al centro dell’iniziativa ci sono state anche le carenze di organico aggravate pesantemente dai tagli previsti dal Decreto Brunetta.
A Bergamo, dove a lavorare per Tribunale e Procura sono in 144 persone, lo sciopero di venerdì sarà anticipato da un’incontro dei lavoratori con la stampa: domani, 2 febbraio, alle ore 10 presso il Tribunale di Bergamo di via Borfuro, sala 2 (piano terra).
Si parlerà di accordo integrativo, organici e tagli in bergamasca, risorse e mezzi carenti nei tribunali e nelle procure e della situazione delle sedi staccate (Grumello, Clusone e Treviglio), di processo breve.
Sono stati invitati a partecipare il Presidente del Tribunale di Bergamo, Ezio Siniscalchi, il Procuratore della Repubblica di Bergamo, Adriano Galizzi, e Vittorio Masia in rappresentanza dell’Associazione Nazionale Magistrati di Bergamo.
Grazie per l’attenzione. Buona serata.
Francesca Ghirardelli
Ufficio Comunicazione CGIL Bergamo
Francesca Ghirardelli
Cell. 339.4633420
francesca.ghirardelli@cgil.lombardia.it
SABATO 30 GENNAIO 2010
PRESIDIO IN VIA DELL’AGNOLO pressi AULA BUNKER (Inaugurazione Anno Giudiziario) DALLE ORE 10
E
VENERDI’ 5 FEBBRAIO 2010
SCIOPERO GENERALE
LAVORATORI GIUDIZIARI
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
ORE 10 PRESIDIO DAVANTI
PREFETTURA DI FIRENZE
ORE 11,30 CORTEO DA PREFETTURA
A CORTE D’APPELLO DI FIRENZE
ADESIONI:
Le lavoratrici e i lavoratori dell’OO.GG. di Massa e Carrara parteciperanno alla manifestazione di Firenze
Comunicato dell’assemblea del 17 giugno 2010
Oggi, 17 giugno 2010, si è tenuta nell’aula d’udienza della Corte d’appello di Campobasso, un’assemblea pubblica tra i rappresentanti molisani delle associazioni dei magistrati, dei sindacati del personale amministrativo e dell’organismo unitario dell’avvocatura, tutti soggetti sottoscrittori del Patto per la Giustizia.
L’assemblea ha approvato il seguente comunicato.
Ai sensi dell’articolo 53 della Costituzione Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Si tratta di un’applicazione nella materia tributaria del più generale principio di eguaglianza.
In violazione di tale norma costituzionale il decreto legge n. 782010, di recente approvato dal Governo ed ancora non convertito in legge, ha posto a carico dei soli dipendenti pubblici un prelievo di natura sostanzialmente tributaria e consistente per il personale contrattualizzato nel blocco per tre anni dei rinnovi contrattuali e, per il personale non contrattualizzato, nel blocco per tre anni degli adeguamenti all’inflazione, degli scatti e persino degli effetti economici delle eventuali promozioni maturate.
Tutto ciò non era mai accaduto in oltre sessant’anni di storia repubblicana e si rivela profondamente iniquo e mortificante per la dignità professionale e personale dei pubblici dipendenti italiani.
Inoltre, con lo stesso decreto legge, è stata decisa un’ulteriore decurtazione, nella misura del 10%, delle dotazioni finanziarie ministeriali ed è stato prorogato il blocco del turn over del personale amministrativo. Tutto ciò avrà effetti drammatici sulla funzionalità degli uffici giudiziari se teniamo ad esempio presente che: per le spese ordinarie, nel solo Tribunale di Campobasso, a fronte di uno stanziamento nell’anno 2002 pari ad euro 12.670,00, nell’anno 2009 vi è stato uno stanziamento di soli euro 4.800,00; il personale amministrativo che va in pensione non viene rimpiazzato, con serie difficoltà a garantire la funzionalità degli uffici e la presenza del cancelliere nelle udienze civili, presenza che già oggi non viene garantita al Tribunale di Larino ed alla sezione distaccata di Termoli.
Il personale amministrativo, ormai fermo da anni nelle stesse qualifiche ed ingabbiato nelle aree, per effetto del nuovo contratto integrativo si è visto propagandare come riqualificazione un ulteriore demansionamento, a differenza dei dipendenti D.A.P. e dell’archivio notarile che, pur appartenendo allo stesso Ministero, hanno già avuto in passato avanzamenti di carriera ed economici. Infatti, non solo sono venute meno tutte le aspettative giuridiche, giacchè ogni qualifica è stata cristallizzata con pochissime possibilità di progressione sia all’interno sia, a maggior ragione, tra le aree, ma alcune qualifiche si sono viste togliere competenze sinora svolte con la collocazione verso il basso, anziché verso l’alto come imporrebbe l’avanzamento di carriera. La “cosidetta riqualificazione”, quindi, sarà solo orizzontale e non verticale, così come invece si è sinora avuta da parte di tutti i dipendenti statali, con ulteriore disparità di trattamento per chi, come il personale dell’amministrazione giudiziaria, non ha mai goduto di nessuna riqualificazione.
A questo bisogna aggiungere che la realizzazione di un eventuale progetto di mobilità tra le amministrazioni comporterà la copertura di qualifiche superiori da parte di personale già riqualificato appartenente ad altra amministrazioni.
Va poi precisato che il personale amministrativo non percepisce, ormai, da tempo più alcun compenso straordinario e che l’abolizione del F.U.A., già paventata in base ad una virtuale meritocrazia di cui ancora non si conoscono i criteri di valutazione, sembra essere ormai una realtà. Inoltre nel territorio della Provincia di Campobasso i lavoratori sono in questi mesi gravati dall’ulteriore prelievo dei contributi sospesi in occasione del terremoto.
Inoltre nulla continua ad essere deciso rispetto agli sprechi ed alle spese improduttive che affliggono questo Ministero, come ad esempio: la presenza di alcuni uffici del Giudice di pace dove vengono iscritte poche cause all’anno e si spendono centinaia di migliaia di euro per il riscaldamento, l’affitto o l’immobilizzazione forzata dei locali; l’insoddisfacente riscossione delle pene pecuniarie e delle spese di giustizia, rispetto alle quali occorrerebbe prevedere forme automatiche di congelamento dei beni degli indagatiimputati (sul genere dell’abrogato istituto dell’ipoteca legale) nonché forme di significativa compartecipazione dei lavoratori agli introiti riscossi; l’ingiustificata estensione anche alle pene pecuniarie dell’indulto di cui alla legge n. 2412006; i costi derivanti dall’irrazionale dislocazione in tre sedi diverse della scuola della magistratura.
Tutto ciò non è più ulteriormente tollerabile.
Per questa ragione, ove in sede di conversione il decreto non verrà significativamente modificato, le categorie interessate si riservano ogni azione giudiziaria per la tutela dei loro diritti e, soprattutto, sia pure in accordo con quanto verrà deciso a livello nazionale, dichiarano dalla data del 1° luglio 2010 di voler cessare da tutte quelle attività di supplenza non dovute grazie alle quali fino ad ora l’amministrazione della giustizia ha continuato a funzionare nonostante il disimpegno della classe politica. Ad esempio i magistrati si rifiuteranno di continuare a tenere udienze senza la presenza del cancelliere ed il personale amministrativo, a fronte degli straordinari non corrisposti, si rifiuterà di lavorare oltre gli orari di ufficio e si riserva di proporre domande di mobilità in blocco e di esigere il rigoroso rispetto delle proprie mansioni.
Il presente comunicato sarà trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Giustizia, al Ministro dell’Economia, al Ministro della Funzione Pubblica, al Prefetto di Campobasso, ai Presidenti delle Commissioni Giustizia ed Economia di Camera e Senato, ai Parlamentari eletti nella Regione Molise nonché, per conoscenza, al Consiglio superiore della Magistratura, al Consiglio nazionale Forense, al Consiglio giudiziario di Campobasso ed ai vertici delle organizzazioni sindacali interessate.
Campobasso, 17 giugno 2010.
Firmato:
Rossana Venditti, presidente associazione nazionale magistrati distretto di Campobasso
Demetrio Rivellino, presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati
Guglielmo Di Lembo, segretario regionale Cgil funzione pubblica
I componenti delle r.s.u. del Tribunale di Campobasso:
Luisa Romano
Ulisse Gallo
Giuseppina Santucci
Concettina Cofelice
E’ fondato quanto i sindacati rilevano ma… dobbiamo eseguire!
E’ quanto dichiarano il Presidente della Corte di Appello ed il Procuratore Generale della Repubblica di Catanzaro.
Il Comitato “XXVII Ottobre”, unitariamente ad altri coordinamenti di vincitori di concorso non assunti, ha indetto una manifestazione nazionale per il 20 Giugno a Roma, in Piazza Montecitorio a partire dalle ore 10:00. La Fp-Cgil Nazionale sostiene l’iniziativa del Comitato, la battaglia di questi disoccupati incolpevoli, quasi 100.000 vincitori di concorso non assunti principalmente a causa del blocco del turn over e della riduzione degli organici, ritenendola parte di una più ampia lotta in difesa della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici.
Roma, 15 giugno 2011
In allegato trovate la piattaforma della manifestazione.
Come accaduto sul finire dello scorso anno, sono venute fuori risorse economiche – attraverso un’ordinanza di protezione civile emanata il 9 novembre scorso – per pagare lo straordinario del personale impiegato nella gestione dell’immigrazione (nelle prefetture, nelle questure, nelle commissioni per i rifugiati). E anche quest’anno, ci è stato proposto un protocollo d’intesa con la distribuzione delle ore.
LA FP CGIL NON HA FIRMATO, per le ragioni che trovate illustrate nella lettera al ministro.
Abbiamo ritenuto inaccettabile soprattutto il fatto che, nelle scorse settimane, mentre si apriva un problema nella costituzione del FUA 2006, sfuggisse all’Amministrazione la necessità che eventuali somme reperite, in questo anno, per il personale civile del ministero, dovessero essere indirizzate proprio al FUA: non certo per coprire un buco, ma per consentire di destinarle alla contrattazione di posto di lavoro, attraverso la quale si sarebbe conseguita una maggiore certezza e trasparenza nell’impiego, a favore di chi ha effettivamente contribuito alla gestione dell’immigrazione.
Pertanto, non abbiamo firmato neanche la dichiarazione congiunta con la quale si condivide l'”opportunità” che, nel prossimo anno, eventuali ulteriori risorse vadano nel FUA: per noi non si tratta di un’ “opportunità”, è invece doveroso che vadano sul FUA, nel quadro – soprattutto – di un confronto sull’organizzazione dello “sportello unico” che chiediamo con forza, con la lettera al Ministro, di aprire finalmente.
In ogni caso, rimane la piena facoltà delle strutture territoriali della Fp Cgil, e delle RSU, a contrattare sul posto di lavoro la quota che secondo la tabella verrà destinata.
Roma, 14 giugno 2007
Alle lavoratrici e ai lavoratori dell’organizzazione giudiziaria
Ministero della Giustizia
Si è svolta oggi la riunione con all’O.d.G. la trasformazione del rapporto di lavoro da full-time a part-time, l’applicazione dell’accordo sulla mobilità interna, e la mobilità dall’esterno.
Prima di affrontare gli argomenti all’O.d.G. l’Amministrazione ci ha fornito una bozza di progetto di razionalizzazione delle sedi dei Giudici di Pace, 91 sedi da accorpare relative ad uffici con un livello molto basso di contenzioso.
Ci siamo riservati di esaminare il progetto che verrà discusso in una prossima convocazione. Tutte le problematiche legate al personale verranno comunque risolte con successivo accordo e l’Amministrazione si è dichiarata disponibile a un confronto che favorisca le esigenze del personale.
L’Amministrazione ha inoltre dichiarato che ci fornirà al più presto una bozza di bando relativo alla stabilizzazione del personale ex-lsu, anticipando al riguardo che nello stesso hanno intenzione di inserire criteri di selezione legati al titolo di studio e a un colloquio orale: sul punto abbiamo dichiarato, riservandoci di esaminare attentamente il bando quando ci verrà fornito, che tale procedura ci trova in totale disaccordo.
Su questo punto a nostro avviso l’Amministrazione è in errore poiché è di applicazione la norma stabilita nell’ultima finanziaria che non prevede alcuna procedura concorsuale per il personale ex-lsu da stabilizzare; la questione verrà discussa in una prossima convocazione.
L’Amministrazione ci ha poi fornito il testo del DDL sull’istituzione dell’Ufficio per il Processo e la progressione del personale; il prossimo 20/6 ci riuniremo per discutere gli emendamenti da apportare al DDL e avviare il tavolo tecnico per raggiungere una preintesa relativa alla fase contrattuale.
Sulle questioni all’O.d.G. l’Amministrazione ha ribadito, relativamente all’istituto del part-time, la sua interpretazione restrittiva relativamente alla percentuale del 25% a suo avviso da computare sulle dotazioni organiche di ufficio e non sulla dotazione organica complessiva.
Come avevamo già contestato in una nostra nota dello scorso aprile abbiamo ribadito che, pur comprendendo le difficoltà dell’Amministrazione per le conseguenze che questo istituto provoca in alcuni uffici che si trovano ad essere sguarniti di personale, non è possibile modificare con un accordo nazionale un Contratto di primo livello, che si riferisce all’intero settore pubblico e risponde a diverse esigenze.
Abbiamo suggerito all’Amministrazione di rivolgersi all’ARAN, dove sono in corso le contrattazioni per il CCNL, per far presente le difficoltà di un’Amministrazione organizzata territorialmente, avvertendo inoltre che un intervento unilaterale dell’Amministrazione su tale materia sarebbe un errore.
Sul punto, infine, il Sottosegretario Li Gotti ha risposto che si riserva di fare una verifica all’ARAN.
Relativamente all’applicazione dell’accordo sulla mobilità interna il Capo Dipartimento ha manifestato che sono sorti alcuni problemi di interpretazione che andrebbero sanati con un relativo tavolo tecnico, proponendo però, per non bloccare le procedure di interpello in atto, che le eventuali modifiche saranno valide a partire dai prossimi interpelli del 2008.
Per quanto concerne la mobilità dall’esterno ha premesso che in alcune regioni le gravi scoperture organiche rischiano di bloccare gli uffici; in alcuni casi le procedure di interpello già espletate non possono essere completate perché gli uffici rimarrebbero gravemente sguarniti e non si può procedere alla concessione di diritti costituzionalmente garantiti come ad esempio l’art. 42 bis.
A tale situazione l’Amministrazione sta cercando di ovviare con degli accordi con le regioni, come sta avvenendo ad esempio con la Regione Lombardia e Trentino Alto Adige, per attivare procedure di distacco da altre amministrazioni che arginino situazioni di grave emergenza.
Inoltre il Capo Dipartimento, con una circolare dello scorso 12/04/07, ha individuato una serie di posti risultati deserti in esito all’interpello C1 avviato lo scorso settembre 2006, per attivare la mobilità dall’esterno, chiarendo che questi posti non vanno ad interferire, data l’esiguità del numero, con la ricollocazione del personale né vanno a toccare gli interessi del personale interno.
Abbiamo accolto con soddisfazione il fatto che, a seguito di nostre ripetute sollecitazioni, l’Amministrazione ha finalmente reso trasparenti queste procedure e abbiamo chiesto rassicurazione che effettivamente tutti i posti individuati dall’Amministrazione nella suddetta circolare siano stati pubblicati e che le procedure relative all’interpello siano andate deserte, in modo da non danneggiare il personale interno.
Riteniamo infatti che in presenza di queste condizioni nulla osti all’attivazione delle procedure di mobilità dall’esterno e che questo invece possa essere di aiuto per sbloccare le situazioni di quei lavoratori che sono ancora in attesa che venga disposto il trasferimento in esito alle procedure di interpello o che da tempo si vedono negare le assegnazioni temporanee ex art. 42 bis.
I parametri per il reclutamento del personale dall’esterno verranno discussi in sede di contrattazione e verranno valutati con attenzione criteri di salvaguardia per il personale interno rispetto a quello proveniente da altre amministrazione.
Il Capo Dipartimento ha dichiarato infine che ci farà pervenire un ulteriore informativa dettagliata sulle situazioni più critiche e sui posti da destinare all’attivazione di questa procedura.
Per FPCGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone
Di seguito i documenti di risposta dell’Amministrazione CRI ad alcuni quesiti che erano stati sottoposti all’Amministrazione in merito a questioni locali e alle problematiche relative al personale a tempo determinato interessato dal processo di stabilizzazione.
FP CGIL
Funzioni Centrali
Francesca De Rugeriis