Il 10 e 11 marzo 2011 oltre un centinaio di rappresentanti di sindacati, ONG e reti sociali di 15 paesi europei si sono riuniti insieme a Bruxelles per la prima Conferenza Sociale di Primavera.
La conferenza aveva l’obiettivo di mettere insieme, prima del Summit europeo di primavera, una vasta rete di organizzazioni sociali impegnate a favore di politiche alternative alla globalizzazione neoliberista, per riaffermare le priorità necessarie ad un’Europa più sociale, più ecologica e più democratica.
Tutte le organizzazioni presenti hanno respinto categoricamente la direzione presa dal “Patto per la competitività”, proposto da Barroso e Van Rompuy e negoziato in modo non democratico.
Questa forma di “governance economica” rappresenta una vera dichiarazione di guerra verso i popoli europei, verso i lavoratori, i pensionati, i servizi pubblici e i loro utenti: tutto quello che rende valido il modello sociale europeo.
Ad “un patto” che eserciterà un enorme pressione al ribasso sui salari, le pensioni, lo stato sociale, i servizi pubblici, la Conferenza contrappone un’alternativa: un’economia rispettosa del pianeta, mirata al pieno impiego, ad una migliore distribuzione della ricchezza e del lavoro, dove tutti i lavoratori possano contare su salari dignitosi, contrattati collettivamente, che aumentano alla stessa velocità dei prezzi e delle produttività. Salari di questo tipo sono la base di una vita dignitosa, così come dei sistemi di protezione sociale e dei servizi pubblici.
Con la “Conferenza sociale di primavera” sindacati e movimenti sociali hanno voluto darsi degli strumenti per definire un’agenda sociale per l’Unione Europea: priorità condivise e strategie coordinate di mobilitazione nazionale ed europea. La Conferenza Sociale Congiunta è nata al Forum Sociale Europeo, è sostenuta dalla CES e lavora in rete con diverse altre reti tematiche.
Per ulteriori informazioni: www.jointsocialconference.eu
Nella giornata di ieri è stato sottoscritto al Dipartimento per la giustizia minorile l’accordo di cui all’oggetto, siglato da CGIL, CISL e SAG UNSA. L’accordo è il risultato di un percorso assai lungo, infatti, sottoscritto più volte nel corso degli ultimi due anni, sin qui non ha superato il vaglio dell’IGOP e della Funzione pubblica.
Quest’ultima versione è stata contestata da alcune sigle sindacali dei dirigenti e dalla UIL, che non hanno firmato. Noi, che abbiamo, comunque, visto accolte alcune nostre richieste di modifica rispetto alle proposte avanzate dall’amministrazione, abbiamo ritenuto di dover concludere la trattativa, per consentire ai dirigenti di seconda fascia del Dipartimento della giustizia minorile di percepire la retribuzione di risultato.
Abbiamo anche chiesto che venga risolto l’annosa questione dell’assicurazione sulla responsabilità dei dirigenti, sin’ora mai stipulata.
Roma, 9 giugno 2011
Il Coordinatore Nazionale FPCGIL
Giustizia Minorile
Gianfranco Macigno
COORDINAMENTI INPDAP
LE SORPRESE NON FINISCONO MAI
Fidarsi è bene , non fidarsi è meglio!
Le festività pasquali sono trascorse e si ritorna in ufficio. Il clima che si respira è, però, evidentemente lo stesso.
Pensiamo infatti che sia ” grazie a questo clima ” che l’Amministrazione si appresti a pagare ad alcuni lavoratori dell’Istituto ore di straordinario regolarmente effettuate in anni trascorsi ( 2006? 2007? 2008? ) non liquidate, evidentemente perché eccedenti rispetto ai limiti posti nei Contratti Integrativi di Ente riferiti a quegli anni.
Noi siamo d’accordo sul fatto che l’attività lavorativa prestata al di fuori delle 36 ore settimanali, se preventivamente autorizzata, debba essere pagata.
Ciò che non condividiamo è il metodo che gli Uffici preposti avrebbero deciso di utilizzare per definire la questione.
In proposito ci poniamo alcune domande.
1) Con quali risorse si intende fare fronte al pagamento? Con quelle reperibili nel Bilancio di Ente o con quelle del Fondo Unico di Amministrazione?
Se così fosse verrebbe spontanea un’altra domanda: come è possibile che esistano ancora quote di salario di tutti i lavoratori ( perché di questo si tratta ) relativi ad anni pregressi ancora esigibili malgrado il fatto che tutte le somme residue dovrebbero essere state liquidate ai dipendenti?
Non vogliamo pensare ( ! ) che quote del Fondo per la produttività, ad obiettivi raggiunti, vengano accantonate per eventualità future senza che le OO.SS. ne sappiano nulla.
2) Siamo certi che le ore effettuate e non pagate riguardano esclusivamente i colleghi che hanno avuto, per così dire, l’accortezza di rivolgersi ad un legale?
Poiché in proposito nutriamo forti dubbi è doveroso da parte nostra chiedere all’Amministrazione una ricognizione completa e minuziosa che interessi tutte le strutture dell’Ente tale da consentire di valutare il fenomeno nella sua totalità.
Chiediamo inoltre di effettuare eguale verifica sull’accesso all’istituto del ” riposo compensantivo “.
Ciò consentirebbe di esprimere una valutazione anche sul comportamento dei Dirigenti nel caso in questione interessati.
L’Amministrazione convochi quindi con urgenza il tavolo negoziale nazionale per fornire sulla base di documenti certi alle OO.SS. nazionali firmatarie dei Contratti Integrativi di Ente una informativa completa e convincente.
Questo non esclude una profonda indignazione da parte di chi scrive nel dover constatare come ancora una volta su problemi che riguardano i lavoratori sia necessario intervenire sulla base di notizie trapelate in modo improprio e frutto di mancata linearità e trasparenza.
Roma, 15 aprile 2009
CGIL FP CISL FP UIL PA
Marinella PERRINI Francesco NICASTRO Pasquale CRISALLI
A tutti i lavoratori
Oggi 30/07/10 abbiamo sottoscritto il Contratto Collettivo Integrativo per l’area IV (Dirigenti, Medici e Professionisti.
Nell’esprime soddisfazione per la conclusione di una vicenda che, trascinandosi per troppo tempo, aveva recato dei danni ai lavoratori coinvolti, non possiamo non rilevare il diniego posto dall’Amministrazione e dal Ministero sull’indennità di esclusività per i medici.
Il fatto di averla negata per la CGIL non pone fine alla questione.
Riteniamo ancora possibile in sede di regolamento di attuazione ancora da redigere, risolvere il problema.
A tal scopo abbiamo messo a verbale alcune proposte, non avendo riscontro abbiamo fatto presente che ci riserviamo ulteriori iniziative di lotta.
Abbiamo anche avuto un incontro con il commissario Dott. Rocca.
Alle rimostranze di tutti i sindacati per la carenza di prospettive politiche dell’Ente e la mancanza di relazioni sindacali la risposta del Commissario non ci è sembrata adeguata.
Per quanto riguarda il secondo punto il Commissario si è impegnato a sospendere alcune delibere prese (vedi autoparco, CEM, ecc.) e nel formare delle commissioni tecniche per affrontare le suddette criticità.
Per quanto riguarda la mancanza di un indirizzo politico dell’ente, devo dire che capisco le difficoltà attuali del commissario Rocca.
Con l’attuazione della finanziaria voluta da questo governo capisco il suo imbarazzo.
Tagliando fondi in maniera indiscriminata sta mettendo in difficoltà la gestione dei servizi della Croce Rossa.
Ricordo che suddetti servizi sono essenzialmente di Sanità Pubblica e il loro taglio voluto dal governo non può che ricadere su tutta la popolazione.
Per quanto riguarda la situazione del precariato, per quanto detto prima, non ci sono sostanziali novità.
L’unica cosa notevole è che il Commissario ha confermato l’impegno nel non licenziare nessuno è di applicare, qualora le convenzioni venissero a mancare, ad attuare protocolli di mobilità sul territorio anche a livello nazionale.
Questo e tutto; qualora intervenissero altre novità saremmo pronti a comunicarle.
Roma, 30 luglio 2010
Il Coordinatore Nazionale CGIL FP CRI
Pietro Cocco
COORDINAMENTO NAZIONALE INPDAP
ASSEMBLEA DEI LAVORATORI INPDAP CAMPANIA – NAPOLI
In data 10 marzo 2011, i lavoratori dell’Area Metropolitana di Napoli e delle Sedi della Campania, si sono riuniti in assemblea per discutere di vari importanti argomenti a partire dallo sciopero generale indetto per il 6 maggio e dalla proposta della CGIL su rappresentanza e rappresentatività per finire alle non meno importanti problematiche interne dell’Inpdap.
Sono intervenuti La Segretaria FPCGIL della Provincia di Napoli, Rosa Anna Ferreri e la neo Segretaria Regionale, Federica Fiocca, sostenendo le motivazioni che hanno portato allo sciopero generale della CGIL del 6 maggio, spiegando tra l’altro i motivi per i quali si è deciso di revocare quello di categoria del 25 marzo e invitando tutti ad aderire allo sciopero in questo momento sicuramente molto delicato per la vita del nostro Paese e per rivendicare il ruolo che spetta al nostro sindacato unico oppositore del Governo nella sua politica distruttiva del mondo del lavoro pubblico.
E’ intervenuta poi la Coordinatrice Nazionale, Marinella Perrini, la quale sollecitata dall’assemblea ha iniziato il suo intervento illustrando il Nuovo Piano della Performance dell’Istituto.
In merito all’argomento i lavoratori esprimono forti perplessità sul sistema di valutazione che, suddividendo il personale in fasce di merito, di fatto indurrà una aspra competizione tra il lavoratori, minando la serenità e lo spirito di collaborazione tra gli stessi; tutto ciò appare in aperto contrasto con gli investimenti economici che l’Amministrazione ha effettuato per il tanto pubblicizzato benessere organizzativo.
Le note già divulgate sullo stesso sistema di valutazione, inoltre, evidenziano dei parametri rigidi e quindi poco rispondenti alle diverse realtà territoriali e mortificanti verso le professionalità esistenti; il tutto rende di fatto il sistema poco funzionale ad una corretta valutazione.
Peraltro non rassicurano affatto le dichiarazioni dei dirigenti e di altre OO.SS. sulla tenuta del salario accessorio nella ripartizione delle quote incentivanti perché non avvalorate finora da atti certi; tantomeno può rassicurare l’accordo del 4 febbraio del c.a., comunque allineato all’applicazione del D.L.vo 150/2009.
Preoccupazione finale ma non meno importante deriva dalla scarsa affidabilità del conclamato nuovo sistema informativo “SIN”, che brilla più per il suo malfunzionamento e per i frequenti disservizi, che per l’effettiva semplificazione delle procedure di lavoro; la qualcosa non induce ottimismo sulla raggiungibilità degli obiettivi prefissati.
L’assemblea affida quindi alla Segreteria nazionale il compito di rappresentare agli Organi di vertice dell’Istituto le problematiche emerse in merito al cattivo funzionamento del SIN che influiranno sul mancato raggiungimento dei “numeri” imposti nel Piano della Performance a totale discapito dei lavoratori.
L’assemblea approva all’unanimità.
MILANO, PACIFICA INVASIONE DI MELCHIORRE GIOIA.
SOLIDARIETA’ ANCHE DAGLI EX COLLEGHI IN PENSIONE
Non chiedeteci cifre. Impossibile stimare la partecipazione all’assemblea interregionale di ieri a Milano, presso la Sede provinciale di Melchiorre Gioia. I lavoratori già alle 10 avevano riempito gli spazi del locale della ex mensa, al piano interrato della sede milanese. Ascensori in tilt e gruppi di colleghi dappertutto davano il senso della piena riuscita dell’iniziativa. In diverse centinaia hanno invaso pacificamente la Sede trasformata in Agenzia da una Riorganizzazione cieca e improvvisata. Diverse Sedi e Agenzie dell’area milanese sono rimaste chiuse, tra cui la stessa Melchiorre Gioia, Lodi, Milano Fiori e Milano Corvetto, svuotate dai lavoratori che hanno aderito all’assemblea.
Abbiamo seriamente temuto per la sicurezza ma alla fine tutto è andato bene. Ci scusiamo con quei lavoratori che sono rimasti sacrificati, imbottigliati magari in fondo al corridoio che porta alla sala e con quelli che non hanno trovato fisicamente il pur minimo spazio per seguire i lavori. La loro presenza ha comunque contribuito a dare forza alla mobilitazione.
Anche a Milano, come il giorno prima a Venezia, la rabbia dei lavoratori delle aree A e B è stata tangibile ed espressa in numerosi interventi appassionati, nei quali è stata evidenziata la determinazione ad arrivare anche a dure forme di lotta. Accolta con grande affetto la solidarietà portata da un ex collega in pensione, che è intervenuto in assemblea testimoniando i risultati delle mobilitazioni degli scorsi decenni.
Non si è parlato solo di mansionismo. Si è toccato il tema fondamentale della difesa della funzione dell’INPS contro il disegno di privatizzazione dei servizi ed espulsione di una massa di utenti dal rapporto diretto con l’Istituto. E’ stato lanciato l’allarme sull’intenzione dei ministeri vigilanti di non riconoscere i passaggi economici interni alle aree concordati con decorrenza 1° gennaio 2010, frutto dell’accordo triennale di programma. Respinta la richiesta di aumento della produttività nel 2011, in assenza del confronto nazionale e della quantificazione delle risorse economiche da riconoscere a titolo d’incentivo. Chiesto in modo compatto il pagamento del premio di produzione 2010 al 100% a tutte le sedi.
Rispetto alle posizioni organizzative, è stata posta la necessità di sgravare il Fondo di ente dagli oneri di tali indennità, evidenziando come l’organizzazione del lavoro deve essere economicamente a carico del bilancio di ente e non delle tasche dei lavoratori. Inoltre è stata sollecitata la revisione dei criteri per l’attribuzione delle posizioni organizzative, al fine di uscire da una logica clientelare e riconoscere trasparenza ed oggettività a tali selezioni.
Non è mancato un richiamo alla difesa della dignità dei lavoratori pubblici, offesi ogni giorno dalle dichiarazioni di ministri in libera uscita. Vergognosa quella del ministro Sacconi di pochi giorni fa a Report, su Rai3. Lo stesso ministro che vuole cancellare lo statuto dei lavoratori e sostituirlo con lo statuto dei lavori, avendo a riferimento centrale la produzione e non più il lavoratore.
Grande fastidio è stato espresso sull’assenza di rappresentanti dell’INPS nella trasmissione televisiva “Mi manda Rai3” del 3 giugno, nella quale si parlava d’indebiti su pensione. La sedia che avrebbe dovuto ospitare l’INPS, rimasta inesorabilmente vuota, ha indignato i lavoratori che hanno acclamato in assemblea la decisione di chiedere all’amministrazione l’accertamento delle responsabilità del direttore della comunicazione INPS, Marco Barbieri, arrivando eventualmente alla sua rimozione dall’incarico. La richiesta ufficiale è inviata a parte a tutti i lavoratori insieme ad uno specifico comunicato.
L’assemblea ha recepito e fatto proprio il documento della RSU di Lodi, che si invia in allegato, invitando tutte le RSU a prendere posizione su questa complessa vertenza. L’assemblea ha inoltre approvato, con 1 solo voto contrario, le due mozioni conclusive che riprendono, con alcune integrazioni, quelle approvate nell’assemblea di Venezia.
L’impegno di tutti è di costruire una grande assemblea nazionale a Roma per la fine di giugno, nella quale decidere insieme una piattaforma da sostenere anche con il ricorso allo sciopero e ad altre forme di protesta.
DIFENDIAMO L’INPS, AFFERMIAMO I DIRITTI DEI LAVORATORI.
Milano, 9 giugno 2011
F.P. CGIL INPS FILP FIALP-CISAL USB PI INPS
O. Ciarrocchi A. Giambelli L. Romagnoli
TUTTO PROVVISORIO
ECCETTO LA PERFOMANCE
Davvero una bella pensata quella del 20 giugno: i soliti noti protagonisti CISL,UIL , Amministrazione e .. CIDA (che c’azzecca?!?) improvvisano un vero e proprio talk show, con tanto di toni accesi e posizioni intransigenti da sembrare quasi ci fosse un comune intento di obiettivi da parte di tutte le sigle sindacali.
CGIL, USB e CISAL, rispettando il mandato che l’assemblea nazionale del 16 giugno ha consegnato a queste OO.SS., hanno avanzato una precisa e concreta proposta di accordo, oltre alla chiusura del contratto 2010:
1) pagamento dell’acconto di luglio per un importo non inferiore a quello corrisposto nel 2010, totalmente slegato dall’approvazione complessiva delle risorse e dalle modalità di utilizzo del fondo 2011;
2) adeguamento immediato dell’art. 23 CCNL 1998/2001;
3 avvio dei concorsi B1 e C1 (di cui abbiamo già dato notizia nel precedente comunicato).
E’ stato poi fortemente chiesto di fare chiarezza sulla lettera del Direttore Generale inviata alla dirigenza (che si allega) e sulla determinazione Presidenziale n. 331/2011 con specifico riferimento alla parte in cui il Presidente collega l’applicabilità della performance individuale al reperimento di risorse aggiuntive, complicando di fatto fortemente l’applicazione di un sistema di valutazione in Inpdap, rivelandosi portatore di una posizione più illuminata di quella della tecno-struttura.
Al contrario, invece, il copione ha risposto a regole e logiche settarie probabilmente già stabilite in precedenza, e l’Amministrazione, dopo estenuanti discussioni e vibranti siparietti, ha tirato fuori dal cilindro, un accordo già predisposto i cui contenuti possono essere così sintetizzati:
1) un chiaro riferimento alla performance organizzativa ed individuale;
2) l’adozione connivente dei firmatari del piano della performance scellerato, irrazionale e con pesanti ricadute soprattutto per le sedi territoriali in endemico e progressivo deficit di organico;
3) la sparizione dell’art. 23 come indennità fissa e continuativa, pensionabile e ancorata alla professionalità acquisita;
4) un fondo inferiore a quello del 2010 del tutto provvisorio non potendo l’Amministrazione individuare con certezza le risorse del 2011 a causa della mancata approvazione definitiva del fondo 2010;
5) un acconto anch’esso provvisorio nei modi e nei termini non potendosi raggiungere alcuna certezza sul totale del salario accessorio del 2011.
Di fronte all’impossibilità di una certezza sulle cifre del 2011, e quindi a maggiore tutela dei lavoratori che sicuramente anche quest’anno subiranno una decurtazione del salario accessorio e tempi dilatati di verifica degli accordi, CGIL, USB e CISAL hanno chiesto l’aggiornamento della seduta , subito dopo l’approvazione del CCIE 2010 da parte degli organi di vigilanza, per poter discutere su importi concreti, avendo comunque il tempo utile per il pagamento dell’acconto di luglio.
E’ inutile dire che la chiusura dell’Amministrazione a qualsiasi richiesta di sospensione della seduta ha trovato manforte in chi aveva già promesso la propria disponibilità alla firma ed il risultato evidente è che è stato partorito un pasticcio giuridico dovuto principalmente all’indeterminatezza delle risorse economiche messe a disposizione del fondo, ma anche alla precisa volontà di attuare il sistema di valutazione della performance organizzativa ed individuale ed il collegamento tra valutazione e sistema incentivante.
Per quanto scritto nel verbale di accordo, ritenendo le nostre richieste più fondate e maggiormente votate all’interesse dei lavoratori , riteniamo di investire l’organo politico, al fine di fare chiarezza su tutta la questione e garantire più rilevante e piena tutela dei lavoratori di questo Ente.
Roma, 22 Giugno 2011
FP CGIL USB CISAL
M. Perrini M. Briguori P. Re
Alle lavoratrici e ai lavoratori della Giustizia
Si è svolta ieri la riunione con l’Amministrazione con all’ordine del giorno la mappatura rsu e il fua 2006.
Sul primo punto l’Amministrazione ci ha presentato una lista di uffici di Procura della Repubblica c/o il Tribunale con al massimo 34 dipendenti chiedendo di accorparli ai relativi Tribunali per le prossime elezioni rsu; abbiamo dichiarato di essere in disaccordo con questi accorpamenti ma, riservandoci di fare una verifica, abbiamo chiesto di aggiornare la riunione.
L’Amministrazione ha inoltre richiesto di far votare il personale CISIA distaccato presso il luogo in cui è assegnato invece che presso quello in cui è distaccato e presta servizio, e di inserire il dirigente CISIA nella delegazione di parte pubblica presso le Corti di Appello; sul primo punto abbiamo manifestato la nostra contrarietà, eccependo che sarebbe in contrasto con le norme contrattuali, dichiarando invece di non avere nulla in contrario sull’inserimento dei dirigenti CISIA nella delegazione di parte pubblica.
Sul Fua 2006 l’Amministrazione dopo una premessa relativa ai fondi da riservare alla riqualificazione in vista dell’approvazione del ddl sull’ufficio per il processo e la riqualificazione del personale della giustizia, ha chiesto di raddoppiare la parte riservata allo straordinario per finalizzarlo all’inserimento dati del nuovo programma Re.Ge. Web, che deve concludersi entro marzo 2008; ha inoltre chiesto di accantonare i fondi per le posizioni organizzative.
Sullo straordinario abbiamo ribadito quanto detto nella riunione di febbraio, ovvero la nostra contrarietà all’aumento della quota, ma abbiamo suggerito all’Amministrazione, anche in considerazione della firma dell’ipotesi di CCNL 2006/09, che prevede che il 20% del Fua venga destinato alla contrattazione decentrata, di destinare una quota in periferia perché venga contrattato dalle OO.SS territoriali e dalle RSU un progetto che porti a termine quanto richiesto dall’amministrazione relativamente al programma Re.Ge. Web; sulle posizioni organizzative abbiamo dichiarato che a febbraio eravamo favorevoli a patto che fossero chiari i criteri di conferimento e di revoca, ma che oggi ci sembra troppo tardi per stabilire i criteri e per conferire tali posizioni, che sarebbero ormai limitate pochi mesi dell’anno.
Su tutti i punti all’Ordine del giorno l’Amministrazione si è riservata di mandarci una proposta da discutere in una riunione di aggiornamento che si terrà il prossimo 25/07.
Alla fine della riunione l’Amministrazione ci ha fornito una bozza di accordo di attuazione del protocollo di intesa sulla riqualificazione del personale che esamineremo nei prossimi gironi.
Roma, 20/07/07
per la delegazione trattante
Organizzazione Giudiziaria Ministero della Giustizia
FPCGIL
Nicoletta Grieco
A ciascuno il suo
Non è nostro stile nominare altri sindacati nei nostri documenti: continueremo a fare così, tuttavia, poiché chiamati in causa in un comunicato altrui, riteniamo doveroso approfondire alcuni argomenti.
Ci domandiamo infatti perché un certo sindacato debba per forza cercare di screditare altri per nascondere la propria inconsistenza politica e qualche comportamento non proprio commendevole.
Prima dicono che il CCNL fa schifo poi vanno a firmarlo, prima scrivono peste e corna di tutti perché l’amministrazione rispettando le regole non li convoca per le trattative, poi vengono ammessi anche grazie all’intervento di quelli che hanno insultato, ma si dimenticano, questo il comportamento non commendevole, di ritirare il volantino di insulti perché in campagna elettorale un po’ di vittimismo potrebbe fare bene.
Il sindacato in questione tuona nel suo ultimo e colorito comunicato, additandolo come una mossa elettorale, contro il tentativo del Ministro Scotti, da noi appoggiato, di inserire gli articoli del DDL 2873 relativi al personale nel decreto milleproroghe; tentativo risultato vano, ahinoi, a causa del comportamento strumentale dell’opposizione.
In realtà il tentativo del governo era legato a salvare almeno una parte del protocollo d’intesa del novembre 2006 e precisamente la parte relativa al personale su cui tutti si dichiaravano d’accordo. Non si fanno manovre elettorali con due anni di anticipo, questo lo capisce chiunque abbia serenità di giudizio.
Noi ci assumiamo le nostre responsabilità, ovvero di aver perseguito, con la firma del protocollo di intesa del novembre 2006, la possibilità di ottenere la riqualificazione di tutto il personale insieme a un grande processo di riorganizzazione che ancora oggi riteniamo necessario.
Altri non lo hanno ritenuto opportuno; legittima scelta ma non accompagnata da una proposta alternativa.
In realtà il comportamento di certi sindacati non è propositivo e non aiuta la soluzione dei problemi che tutti i giorni i lavoratori e le lavoratrici debbono affrontare.
Noi continuiamo a batterci affinché sia possibile il miglioramento della condizione professionale e lavorativa di tutte e tutti.
A ciascuno il suo.
Roma, 22.02.2008
Per la Delegazione Nazionale Trattante
FPCGIL O.G.
Nicoletta Grieco
Il giorno 27/2/08 si è tenuta presso l’Amministrazione il previsto incontro avente per oggetto la verifica della produttività e degli obiettivi stabiliti con il CCIE 2007.
In base ai dati forniti dall’Amministrazione, risulta ancora una volta come, nonostante tutte le difficoltà che si sono verificate nel corso dello scorso anno, come la messa in opera di applicativi non funzionanti che hanno rallentato il lavoro in tutte le sedi, l’introduzione di norme che hanno consentito all’accesso al credito anche ai pensionati, il mutamento delle modalità previste dalle stesse norme sempre per i pensionati, la diminuzione costante del personale non sostituito, le lavoratrici ed i lavoratori dell’Inpdap hanno dato la risposta dovuta ed attesa, sia in termini qualitativi che quantitativi. Il raggiungimento degli obiettivi prefissati serve in gran parte a fugare l’immagine non sempre positiva che dell’Istituto ne fanno i media. Ora la nostra sfida è di misurarci con l’utenza, per avere da essa il massimo del gradimento possibile. Non è una sfida perdente perché siamo consapevoli che oggi disponiamo di ulteriori strumenti a disposizione: il memorandum sul lavoro pubblico ed il CCNL 06/09.
Il 10 marzo prossimo ci sarà una nuova riunione per la Conferenza di Programma e la probabile definizione delle code contrattuali Con la suddetta Conferenza ci attrezzeremo per affrontare i complessi problemi che il 2008 ci porrà di fronte.
Nello spirito Confederale che ci ha sempre animato e di cui siamo i convinti assertori, essa non potrà che definire le linee guida con la quale si dovrà muovere contrattazione integrativa, sulla quale, tenendo conto delle inderogabili indicazioni precettive contenute nel contratto nazionale appena firmato, sicuramente saremo in grado di approntare una piattaforma unitaria e comprensiva di tutti gli istituti già definiti dal contratto nazionale.
Nella riunione suddetta pretenderemo che l’Amministrazione ci dia anche una risposta chiara e rassicurante sui lavoratori interinali, alla luce dei nuovi termini contenuti nel cosiddetto decreto “milleproroghe” convertito in legge il 27/2/08.
Il coordinatore nazionale
Camillo Linguella
Roma, 28/2/2008
Si allega il Verbale di verifica della produttività
Alle lavoratrici e ai lavoratori
della Giustizia
Comunichiamo che in data 20/03/08 il Tribunale Amministrativo del Lazio ha respinto un ricorso presentato da alcuni lavoratori dell’Organizzazione Giudiziaria che chiedeva la sospensione della procedura di stabilizzazione del personale ex lsu stabilendo che la richiesta di sospensiva della procedura di stabilizzazione non è fondata sia in relazione alla dubbia giurisdizione sia in riferimento alla indimostrata incidenza della procedura di stabilizzazione sulle aspettative dei ricorrenti.
Ciò conferma quanto da noi asserito sul fatto che la procedura di stabilizzazione del personale ex lsu non danneggia affatto il personale a tempo indeterminato .
Roma, 28 marzo 2008
Per delegazione nazionale trattante
Organizzazione giudiziaria Ministero della Giustizia
Nicoletta Grieco
La circolare della Direzione Generale del Bilancio e della Contabilità che via avevamo preannunciato relativa alla liquidazione delle somme per effetto della 312/80 e all’interruzione dei termini di prescrizione
per La Delegazione Nazionale Trattante FPCGIL
Organizzazione Giudiziaria Ministero della Giustizia
Nicoletta Grieco