Il 31 ottobre è proseguita la discussione al tavolo nazionale sulle famiglie professionali, che dovrà costituire l’ossatura su cui costruire i successivi profili di ruolo dell’ INL.
In premessa, abbiamo dato atto all’Amministrazione di un importante passo in avanti rispetto alla precedente bozza, in quanto – su sollecitazione unanime di parte sindacale – sono state ora introdotte due famiglie professionali: una per gli ispettori del lavoro e un’altra per gli ispettori tecnici del lavoro. Questo è di certo un passo in avanti molto importante, per sgombrare il campo da possibili equivoci sulle competenze del personale ispettivo, anche alla luce delle novità introdotte dal DL 146/2021. A proposito del concorso da ispettori tecnici in svolgimento, l’Amministrazione – su nostra esplicita richiesta – ci ha comunicato che la prova suppletiva si è svolta nei giorni scorsi e che la commissione sta nel frattempo lavorando alla valutazione dei titoli così da poter arrivare in tempi rapidi alla conclusione del concorso.
A parte questo, però, continuiamo a registrare dei punti di criticità molto rilevanti: ci sembra che persista la “confusione” tra gli attuali profili professionali e le future famiglie e questo non giova a nessuno. Abbiamo, pertanto, ribadito la nostra richiesta di andare verso famiglie professionali più omogenee nella definizione delle relative competenze, che possano poi essere sviluppate in coerenti profili di ruolo.
La bozza presentata,inoltre, si limita a rimandare la discussione più specifica riguardo all’area delle elevate professionalità una volta che sia avviata la revisione del modello organizzativo dell’INL: in linea teorica potremmo anche essere d’accordo, peccato che non si preveda nemmeno una data di avvio di questa discussione, così che tale previsione rischi di divenire una petizione di principio.
Abbiamo, pertanto, richiesto che vi siano scadenze temporali più precise.
Nulla è indicato neppure in merito alle progressioni verticali in deroga, se non un generico riferimento all’art. 18 del CCNL, che è la norma che le prevede: troppo poco, per poterle rendere operative. Ci è stato obiettato che i conti per stabilire in concreto i numeri delle progressioni li deve fare il MEF e INL li sta ancora aspettando ma, considerato che l’art.18 delCCNL indica già i parametri di riferimento per tale calcolo e che questi sono pienamente nella disponibilità di INL, l’Amministrazione è in grado di indicarci almeno in linea di massima le percentuali di passaggi verticali ipotizzabili. Abbiamo chiesto, quindi, di avere contezza di questi valori.
Infine,la bozza presentata non fa alcuna menzione della possibilità di attuare dei passaggi di profilo. Anche questo non va bene, considerato che il nuovo ordinamento dovrebbe facilitare anche la mobilità orizzontale tra profili, oltre a quella verticale tra le aree, e considerato altresì che di recente la “procedura”per il cambio di profilo riguardante alcuni ispettori che erano stati adibiti ad attività amministrative è stata congelata dall’ INL proprio in vista del nuovo ordinamento professionale oggi in discussione. È perciò essenziale che il tavolo nazionale stabilisca finalmente criteri chiari e trasparenti che possono determinare passaggi volontari tra i vari profili e le famiglie,così da sanare anche questa situazione che si trascina avanti da anni.
Chiediamo quindi all’ Amministrazione di fare chiarezza sui punti sopraindicati, essenziali per poter avere un quadro di riferimento più chiaro.
Roma, 31 ottobre 2022
Coordinatore nazionale FPCGIL–INL
Matteo Ariano
Alla cortese attenzione delle Strutture
del Ministero dell’economia e delle finanze
Oggetto: Criticità delle condizioni di lavoro del personale PNRR
Ormai da molti mesi la FP CGIL riceve segnalazioni sulle numerose criticità nella gestione del lavoro all’interno di alcune strutture della Ragioneria generale dello Stato legate all’attuazione del PNRR, con particolare riferimento al Servizio centrale.
La struttura in questione è popolata per la maggior parte, anche se non esclusivamente, da personale di recente assunzione, con contratti a tempo determinato, la cui stabilizzazione è ad oggi legislativamente rimandata al 2027, a seguito del superamento di un colloquio dalle modalità, allo stato attuale, totalmente indeterminate.
La condizione di precarietà del personale, nonostante l’impegno dell’Amministrazione a scorrere le graduatorie fino al quasi esaurimento, ha portato all’accettazione dell’incarico di sole 67 unità a fronte delle 80 previste con il medesimo concorso.
In particolare, in meno di un anno, al SEC 11 unità hanno dato le dimissioni e altre 7 sono in attesa di dimettersi in quanto vincitori di altri concorsi, e ciò a fronte di una mole di lavoro esponenzialmente in crescita.
Inevitabilmente, la situazione complessiva si riflette sulla qualità del benessere organizzativo dei lavoratori e delle lavoratrici della struttura in questione, che lamentano l’inesigibilità di tutti gli strumenti di conciliazione vita-lavoro.
In particolare, sono stati segnalati alla FP CGIL:
un eccesso di straordinari, anche oltre i limiti contrattualmente previsti dai CCNL vigenti;
l’uso degli straordinari come ordinario metodo di programmazione del lavoro;
la mancata liquidazione di una cospicua parte delle ore di straordinario effettuate;
la difficoltà a fruire dei permessi o dei riposi compensativi;
la difficoltà a gestire le scadenze e il carico di lavoro in generale;
la difficoltà a pianificare adeguati periodi di ferie;
la prassi di dover sospendere o interrompere le ferie con scarsissimo preavviso;
la richiesta di una reperibilità indefinita e non retribuita;
forme di demansionamento.
Di fatto, le lavoratrici ed i lavoratori del Servizio centrale, che quotidianamente lavorano alla realizzazione del PNRR, si trovano paradossalmente ad operare in un contesto che sempre più rappresenta la negazione di quel paese moderno ed inclusivo che lo stesso PNRR dovrebbe contribuire a creare.
Alla narrazione di un PNRR che si pone l’obiettivo di dare vita ad una crescita inclusiva, che riduca i divari generazionali e di genere, che punti sull’educazione e la formazione, che investa in capitale umano come strumento per migliorare la qualità del lavoro e quindi aumentare la produttività del paese, si contrappone una realtà lavorativa precaria e incerta, l’incapacità di valorizzare appieno le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori, l’aumento della quantità di ore lavorate come unico metodo di programmazione delle attività.
Non ci stupisce, come Organizzazione Sindacale, che proprio in una struttura contraddistinta da un elevato tasso di personale precario siano imposti ritmi di lavoro insostenibili e la compressione sistematica dei diritti, anche grazie al facile spauracchio del mancato rinnovo del contratto.
A fronte di condizioni di lavoro che vanno via via deteriorandosi, si riscontra uno scarso impegno politico del MEF ad accelerare il percorso di stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori precari in servizio presso il Servizio centrale (nonché presso l’Unità di missione NG-EU e l’Ispettorato generale per i rapporti finanziari con l’UE – IGRUE).
Inoltre, già in questa fase, alla Scrivente risulta che il numero di consulenti esterni superi di gran lunga quello dei dipendenti del MEF impegnato nelle citate Strutture; come a sancire la carenza di organici e, al tempo stesso, uno svilimento delle professionalità oggi direttamente assunte presso il Ministero.
Come FP CGIL, riteniamo che questo approccio sia svilente nei confronti delle professionalità che già prestano regolare servizio presso il Ministero.
Tanto premesso, la FP CGIL – nel manifestare la propria piena solidarietà al personale precario di questa e di tutte le altre Amministrazioni – chiede al MEF di:
riconoscere con gli idonei strumenti, anche remunerativi, l’apporto e la reperibilità;
avviare i percorsi necessari alla stabilizzazione di tutti contratti a tempo determinato e l’avvio di un piano assunzionale straordinario;
vigilare sul rispetto dei diritti previsti da leggi e contratti;
tutelare il benessere psico-fisico dei propri dipendenti;
Avviare una campagna di sensibilizzazione in merito agli Istituti contenuti nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Comparto Funzioni Centrali che coinvolga il personale Dirigente e non dirigente di questa Amministrazione.
Rendendosi disponibili ad esaminare congiuntamente quanto riportato si porgono distinti saluti.
FP CGIL Nazionale Daniele Gamberini |
FP CGIL Roma Lazio Francesca Valentini |
Il Comitato degli Iscritti MEF – XX Settembre |
Vigili Fuoco: Cgil-Cisl-Confsal, Ministero Interni rilanci relazioni sindacali
Necessarie risposte e prospettive per tutto il personale
Roma, 2 novembre – “È un accorato appello, quello che abbiamo lanciato oggi al nuovo ministro dell’Interno Piantedosi, per il tramite del capo di gabinetto prefetto Bruno Frattasi: il rilancio delle relazioni sindacali per migliorare le condizioni economiche, previdenziali, organizzative, sanitarie e normative di tutto il personale del Corpo”. Ad affermarlo sono Mauro Giulianella, coordinatore nazionale Fp Cgil Vvf; Massimo Vespia, segretario generale Fns Cisl; e Franco Giancarlo, segretario generale Confsal Vvf.
“Abbiamo, inoltre, – proseguono – responsabilmente riavviato le relazioni sindacali nel pieno rispetto del nuovo esecutivo, che come è noto sta provvedendo in queste ore alla individuazione dei nuovi incarichi politici (deleghe ai sottosegretari) e istituzionali. Coscienti del fatto che tale passaggio si rende necessario al fine di poter concretamente affrontare le annose problematiche che interessano le lavoratrici e i lavoratori del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, è stato concesso all’Amministrazione un margine temporale che preveda entro e non oltre il mese corrente di ricevere convocazione formale da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica per definire l’accordo economico sulle specialità”.
“Inevitabile da parte nostra – proseguono Giulianella, Vespia e Giancarlo – il sollecito al DIpartimento dei Vigili del Fuoco a programmare a breve una serie di incontri serrati finalizzati alla risoluzione delle criticità interessanti la vertenza di Fp Cgil, Fns Cisl e Confsal Vvf, sulle quali saremo pronti nuovamente a rilanciare la nostra protesta qualora non sopraggiungeranno adeguate risposte. È urgente un’inversione di rotta su tutti i punti della nostra vertenza a partire dalle relazioni sindacali”, concludono Giulianella, Vespia e Giancarlo.
Agenzia delle entrate
Capo Divisione Risorse
Antonio Dorrello
div.risorse@agenziaentrate.it
Agenzia delle entrate
Direttrice Centrale Risorse Umane Laura Caggegi
dc.risorseumane@agenziaentrate.it
e, p.c.
Agenzia delle entrate
Direzione centrale del Personale
Ufficio Relazioni Sindacali
dc.ru.relazionisindacali@agenziaentrate.it
Oggetto: Passaggi dalla seconda alla terza area. Trattamento economico di maggior favore.
La Scrivente ha avuto modo di prendere visione di alcuni contratti individuali recentemente stipulati nell’ambito del passaggio da seconda a terza area funzionale.
Dalla lettura della documentazione, mentre è chiaro l’inquadramento in terza area funzionale, fascia retributiva F1, nulla si dice relativamente al mantenimento, a titolo di assegno ad personam, dell’eventuale trattamento economico di maggior favore già in godimento per effetto del precedente inquadramento in seconda area.
Trattandosi di una procedura finalizzata a valorizzare l’esperienza e la professionalità maturata all’interno dell’Ente, in attuazione di quanto previsto dall’art. 22, comma 15 del Decreto legislativo n.75 del 2017, giova ricordare che sono tuttora vigenti le norme contrattuali in tal senso.
In particolare, l’articolo 24 (Procedure per la progressione all’interno del sistema classificatorio), del CCNL Agenzie Fiscali 28 maggio 2004, che al comma 3 recita “Nel caso di passaggio tra le aree, al dipendente viene attribuito il trattamento economico iniziale previsto per il profilo di assunzione, conseguito attraverso la selezione. Qualora il trattamento economico in godimento, corrispondente alla fascia retributiva di appartenenza, risulti superiore all’iniziale, il dipendente conserva il trattamento più favorevole, mediante assegno ad personam, che, solo limitatamente a tale parte, continua a gravare sul fondo ed è riassorbibile con l’acquisizione delle successive fasce retributive nel profilo di nuovo inquadramento” e l’articolo 5 (Confrema dell’Ordinamento Professionale), del CCNL Agenzie Fiscali 10 aprile 2008, che al comma 3 recita “L’art. 24 comma 3 (procedure per la progressione all’interno del sistema classificatorio) del CCNL del 28 maggio 2004 è integrato come segue: “Tale assegno ad personam conserva la natura giuridica ed economica di trattamento stipendiale fondamentale””.
A ulteriore e definitiva conferma, ancora il CCNL Funzioni Centrali 12 febbraio 2018, all’articolo 96 (Conferme), comma 2, recita “Sono specificamente confermate le disposizioni relative ai sistemi di classificazione professionali contenute nei precedenti CCNL di cui al comma 1 del presente articolo”.
Da ultimo, le risposte fornite da ARaN a specifici quesiti posti da altre amministrazioni del Comparto delle Funzioni Centrali assolutamente coerenti con le norme contrattuali richiamate sopra riferite ai rispettivi contratti di comparto precedenti alla confluenza nel comparto delle Funzioni Centrali.
Per tutto quanto sopra, si chiede di voler provvedere a dare rassicurazioni in tal senso al personale che si ritrova nella condizione di vincitore ad esito delle procedure finalizzate al passaggio da seconda a terza area ed eventualmente riscontrare che non vi siano state rinunce dovute a una non corretta interpretazione sul nuovo trattamento economico complessivo.
Certi del positivo riscontro
FP CGIL Nazionale Daniele Gamberini |
“Finalmente un primo importante passo per valorizzare i professionisti della salute e un contributo al rilancio del Servizio Sanitario Nazionale”. Questo il commento di Cgil e Fp Cgil sul nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro della sanità pubblica, firmato oggi in via definitiva da Aran e i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursind e Nursing Up. Un contratto che interessa 545 mila lavoratrici e lavoratori e che riguarda il periodo 2019-2021.
“È stata una trattativa lunga e complessa, ma abbiamo mantenuto gli impegni che ci eravamo assunti, in particolare riformando profondamente l’ordinamento professionale -commenta la Fp Cgil -. Questo contratto è un primo importante riconoscimento, in termini di salario, di diritti, di valorizzazione professionale, per quanto viene fatto ogni giorno dalle lavoratrici e dai lavoratori nelle strutture pubbliche”.
“Ora è necessario proseguire in questa direzione per la valorizzazione degli operatori, del lavoro e del servizio, attraverso maggiori risorse per i salari e per la contrattazione, e un piano straordinario di assunzioni. In ballo c’è la dignità del lavoro e il diritto alla salute dei cittadini”, concludono Cgil ed Fp Cgil.
Quando la dialettica sindacale sfocia negli attacchi personali e nella diffamazione a mezzo stampa
Care colleghe e cari colleghi,
abbiamo letto, sconcertati, un comunicato a firma del Coordinamento Nazionale della CONFSAL UNSA, il quale, nel riportare alcune vicende relative alla Reggia di Caserta, produce un vero e proprio attacco personale nei confronti dei Rappresentanti Sindacali di posto di lavoro FP CGIL e CISL FP, costruito su un cumulo di falsità inaccettabili sia dal punto di vista del metodo utilizzato, chiaramente indirizzato alla denigrazione, che nel contenuto stesso dei rilievi mossi.
Nel documento viene citato un articolo di un giornale locale, nel quale vengono riportate alcune interessate notizie, evidentemente suggerite dall’interno, che rileverebbero un presunto conflitto di interesse che riguarderebbe i nostri delegati e che si riverbererebbe in un atteggiamento considerato “morbido” nei confronti della locale Direzione.
La colpa del rappresentante sindacale della CISL FP risiederebbe nel fatto di essere impiegato nell’Ufficio amministrativo in quanto Assistente amministrativo, la qualcosa produrrebbe un conflitto di interesse con il proprio ruolo di rappresentanza, con una interpretazione quantomeno distorta della normativa in materia, che declina l’incompatibilità unicamente nelle figure che dirigono strutture di gestione del personale. Ne deriverebbe, seguendo il singolare ragionamento dei nostri colleghi, l’impossibilità per qualunque lavoratore inquadrato come Assistente amministrativo che opera all’interno degli Uffici del personale a svolgere funzioni di rappresentanza elettiva dei lavoratori.
Per quel che riguarda invece il rappresentante della FP CGIL, anch’egli eletto nella locale RSU, la colpa è quella di aver partecipato ad un interpello volto al reperimento di archivisti, interpello che peraltro è risultato privo di esito. Lo stesso è stato successivamente destinatario di un ordine di servizio che ne ha disposto l’impiego parziale nell’ambito di quanto previsto dal profilo professionale di appartenenza (AFAV), relativamente allo svolgimento di mansioni complementari previste dalla declaratoria dello stesso profilo, essendo in possesso di titoli professionali abilitanti e quindi delle competenze necessarie a svolgere compiti di collaborazione in materia di catalogazione e digitalizzazione del patrimonio archivistico con le professionalità superiori. Quindi un ordine di servizio perfettamente rientrante tra i compiti previsti dall’ordinamento professionale vigente e non certo attribuzione di mansioni superiori, le quali come è noto sono soggette ad un particolare procedimento formale previsto dalla legge che prevede l’attribuzione del trattamento economico previsto per l’area superiore, ha un carattere temporaneo ed obbliga il datore di lavoro ad attivare le procedure per la copertura del posto vacante.
Siamo insomma in presenza di un cumulo di falsità, costruite con intento diffamatorio verso i nostri rappresentanti e che hanno finalità ritorsive rispetto alla mancata condivisione di alcune iniziative sindacali.
Esprimiamo pertanto piena solidarietà ai nostri rappresentanti e valuteremo insieme a loro ogni opportuna iniziativa a tutela della loro onorabilità, dell’autonomia di giudizio nell’esercizio della funzione di rappresentanza e della libertà di dissenso senza essere additati in questo modo vergognoso al pubblico ludibrio.
Quanto ai colleghi della CONFSAL UNSA vogliamo sottolineare che non sono sufficienti i richiami a far fronte comune che periodicamente ci vengono proposti sul tavolo nazionale quando poi si accreditano certi comportamenti denigratori con un comunicato trasmesso a tutti i lavoratori. La stessa O.S. si è distinta di recente con un comunicato che accreditava la stabilizzazione dei dirigenti comma 6 con il DPCM dello scorso 22 luglio, notizia evidentemente non vera, e, con un altro, addirittura invocando al nuovo Ministro uno spoil system generalizzato, quando l’unica nomina soggetta per legge a spoil system al MIC è quella del Segretario Generale, posto peraltro attualmente vacante.
Noi certo non ci riconosciamo in questo modo di esercitare la rappresentanza, che riteniamo del tutto lesiva degli interessi dei lavoratori e questo scava un solco che, a meno di formale smentita, sarà molto difficilmente colmabile.
Cordiali saluti
FP CGIL CISL FP
Claudio Meloni Giuseppe Nolè – Valentina Di Stefano
Pubblichiamo la nota e gli allegati della Direzione Centrale per l’Emergenza il Soccorso tecnico e l’Antincendio Boschivo in riferimento l’esercitazione “Sisma dello Stretto 2022”
Pubblichiamo il nostro comunicato su intesa lavoro a distanza, la nota unitaria a verbale e testo dell’accordo.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIC
Care colleghe e cari colleghi,
è pervenuta la convocazione da parte dell’Ufficio Relazioni Sindacali per il giorno mercoledì 2 novembre alle ore 10.00, in presenza, presso l’Aula Bonadonna, con il seguente ordine del giorno: • Ipotesi di accordo per le iniziative di sostegno al reddito della famiglia (Sussidi); • Ipotesi di accordo sugli incentivi al personale tecnico (Art. 113 del Codice degli Appalti); • Ipotesi di accordo sulla definizione delle famiglie professionali (Art. 13 CCNL Funzioni Centrali 2019/2021). Riprendono gli incontri dopo la prima riunione del 17 ottobre u.s. Le trattative continuano su tre temi importanti e fondamentali per tutto il Personale. Abbiamo presentato le nostre proposte e ora aspettiamo un riscontro positivo da parte dell’Amministrazione. Come consuetudine, a trattative concluse, sarà nostra premura informarvi tempestivamente sugli esiti.
Roma, 31 ottobre 2022
S. Di Folco F. Amidani U. Cafiero C. Visca M. Centorbi
Al Segretario generale
Pres. Franco MASSI
Al Vice Segretario generale
Cons. Francesco TARGIA
Al Dirigente generale Gestione Risorse Umane
Dott.ssa Daniela GRECO
Al Dirigente del Servizio Accessi e Mobilità
Dott. Enrico DE VITO
Al Servizio Relazioni Sindacali
e p.c. A tutto il Personale
Oggetto: Procedura selettiva, per titoli ed esami, per la progressione dall’Area II all’Area III, per complessivi 24 posti (Decreto del Segretario Generale n. 323/2022). Criticità segnalate dal Personale, proposte di modifica e richiesta urgentissima di incontro.
Le scriventi Organizzazioni Sindacali, in riferimento all’oggetto, evidenziano alcune importanti criticità presenti nel bando, rappresentate con molteplici segnalazioni da parte del Personale.
In primo luogo, all’Art. 10 – Valutazione dei titoli professionali, dei corsi di aggiornamento e qualificazione professionale, a differenza dei precedenti Artt. 8 e 9, non vengono indicati i punteggi, ma gli stessi sono valutati discrezionalmente dalla Commissione Esaminatrice. Questa previsione, ad avviso delle scriventi è molto rischiosa in quanto potrebbe anche esporre l’Amministrazione ad un possibile e concreto contenzioso.
Sempre all’Art. 10, in riferimento a “Idoneità a concorsi o a selezioni pubbliche per l’accesso all’area III o qualifica superiore o idoneità al conferimento delle funzioni di alta qualificazione professionale” si segnala che, ad oggi, è stato pubblicato solo un elenco in ordine alfabetico del Personale idoneo al termine dell’ultima selezione per le Alte Professionalità ma non ancora quello definitivo aggiornato. A ciò consegue che il Personale si trova nella condizione di dover autocertificare la propria idoneità, in assenza tra l’altro anche di un decreto che abbia assegnato le relative funzioni.
All’Art. 11, comma 5, viene comunicato esplicitamente che non è prevista la pubblicazione della banca dati dei quesiti prima dello svolgimento della prova.
Tale previsione è a nostro avviso sconcertante soprattutto se si considera che, a differenza dell’ultima procedura interna di passaggio tra le aree tenutasi alcuni anni fa, in
questa circostanza non è neanche prevista la pubblicazione di dispense o la predisposizione di un elenco di testi da studiare oppure, in considerazione dell’ampiezza delle materie oggetto di studio, l’individuazione di gruppi di tematiche da ritenersi effettivamente collegabili alle funzioni dell’Istituto.
Inoltre, l’aver previsto di sostenere una prova di lingua straniera ci sembra ulteriormente penalizzante; oltretutto, per tale prova è stata indicata specificatamente solo la lingua inglese e ciò rappresenta un’ulteriore anomalia rispetto ai Concorsi pubblici esterni dove è prevista la possibilità della scelta della lingua, tra almeno due.
In linea con quanto accaduto in occasione delle recenti procedure selettive interne (Alte Professionalità, PEO), ad avviso di queste OO.SS. sarebbe auspicabile anche conoscere il peso, in termini percentuali, delle singole materie in sede di estrazione dei quesiti che faranno parte dei questionari su cui sarà incentrata la prova selettiva a risposta multipla.
All’art. 11, comma 9, viene indicato che “All’esito della prova a quiz, sono ammessi a sostenere la prova orale un numero di candidati pari a tre volte il numero dei posti messi a concorso. Sono comunque ammessi i candidati che abbiano conseguito un punteggio superiore o uguale al punteggio minimo ritenuto utile ai fini dell’ammissione alla prova orale”. A tale proposito queste OO.SS. esprimono la propria insoddisfazione, e pertanto non possono che contestare, le modalità individuate dall’Amministrazione per fare selezione, con particolare riferimento alla scelta, in assoluta discontinuità con il recente passato, di aggiungere ad una prova a quiz (non esplicitamente prevista dalla normativa di riferimento) addirittura una prova orale che dovrà essere sostenuta dai pochi candidati ammessi.
Per quanto riguarda i concorrenti con disabilità oltre alla previsione dei tempi aggiuntivi circa l’espletamento dei quiz, è necessario garantire obbligatoriamente l’applicazione dell’art. 25 del D.L. n. 90/2014 dove si prescrive che una persona con invalidità uguale o superiore all’80% non è tenuta a sostenere la prova preselettiva eventualmente prevista, fermo restando l’obbligo di produrre idonea certificazione attestante la percentuale di invalidità posseduta.
Altrettanto grave la mancanza della riserva prevista per legge per il Personale assegnato presso la sede di Bolzano.
Ad avviso di queste sigle, inoltre, sarebbe opportuno mantenere aperta la graduatoria finale per eventuali posti che si dovessero rendere disponibili in futuro, anche a seguito dell’acquisizione delle relative coperture finanziarie (possibilità di allargare il numero dei posti dagli attuali 24 a 39).
L’impressione complessiva di queste OO.SS., è che sia stata programmata una selezione per l’accesso all’Area III che, in base a quanto rappresentato, assume la configurazione, più che di una procedura interna, di un Concorso a tutti gli effetti.
Si chiede, pertanto, alle SS.LL. di valutare la possibilità, alla luce di quanto esposto, di apportare modifiche al bando al fine di trovare soluzione alle problematiche enunciate.
Queste OO.SS., infine, chiedono nel più breve tempo possibile un incontro per valutare in maniera costruttiva la situazione in tutti gli aspetti, ivi compresa la fattibilità delle richieste proposte di modifica.
In attesa di un rapido riscontro, si coglie l’occasione per inviare distinti saluti.
Roma, 28 ottobre 2022
S. Di Folco F. Amidani U. Cafiero C. Visca M. Centorbi
Al Ministro della Difesa
Sig. Guido Crosetto
Sig. Ministro,
i Coordinamenti Nazionali Difesa di Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa intendono esprimerle i più fervidi auguri per il prestigioso incarico che è stato chiamato a ricoprire, con l’auspicio che possa contribuire al potenziamento strutturale del sistema difesa anche attraverso una rinnovata attenzione alle istanze da tempo sopite, restituendo dignità ai dipendenti civili.
Come è noto Legge 244/12 ha fallito tutti i suoi obiettivi, non solo cancellando 10.000 posti di lavoro del personale civile, ma riducendone ulteriormente gli organici rispetto alla già programmata riduzione prevista entro il 2024.
Infatti già oggi, con ben due anni di anticipo, l’organico del personale civile in servizio nel Ministero Difesa e all’Agenzia Industria Difesa – al netto di quello transitato dai ruoli militari – supera di poco le 15 mila unità, con una previsione di ulteriori uscite per pensionamenti nei prossimi due anni per un totale di 9 mila dipendenti civili in meno rispetto alle 20 mila unità, peraltro già riconosciute insufficienti a garantire la capacità operativa delle FFAA.
Arsenali, stabilimenti, officine e uffici rimangono sempre più vuoti, con attività che non possono essere più garantite per mancanza di dipendenti.
E’ una testimonianza impietosa di un sistema complesso nelle sue molteplici articolazioni, incapace di garantire, per l’assenza di investimenti e il mancato reclutamento di personale tecnico, la continuità delle attività rese dal personale civile costituendo facile alibi per la loro esternalizzazione e l’aumento dei costi a carico della collettività.
Il diffuso clima di tensione nei territori dove gli insediamenti della Difesa hanno per anni favorevolmente condizionato le economie, ma che ora contribuiscono a deprimerle, ha richiesto negli ultimi mesi l’adozione di manifestazioni di protesta pubblica da parte di Fp Cgil Cisl Fp e Uil, mentre ulteriori iniziative sono state già programmate per sensibilizzare l’opinione pubblica, la politica e le istituzioni sull’attuale condizione del Ministero della Difesa e sulle proposte delle scriventi OO.SS. per impedirne la deriva.
Nel confermare il nostro leale e trasparente impegno, sempre esercitato con senso di responsabilità e nel rispetto dei reciproci ruoli, le chiediamo di programmare al più presto apposito incontro per meglio delineare le criticità sommariamente descritte e, possibilmente, individuare percorsi comuni nella ricerca delle soluzioni.
Nelle more, voglia gradire i nostri più cordiali saluti
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Massimo Ferri Carmela Cilento
Roberto De Cesaris Franco Volpi
Pubblichiamo la nota del Coordinamento Provinciale Fp Cgil VVF, dove chiede i motivi per i quali il personale non è stato inserito nella formazione per patenti terrestri di IV grado