Corona virus

pubblichiamo la circolare di aggiornamento emanata dal Ministero della Salute in merito  l’ingresso in Italia

Pubblichiamo la nota del Dipartimento in merito l’autorizzazione della spilla Ambasciatori UNICEF

Corona virus

Pubblichiamo l’informativa dell’ Ufficio Coordinamento delle Attività Sanitarie e Medicina Legale, riguardo le linee guida per il rilascio della certificazione digitale di esonero alla vaccinazione

AUGURI A CHI VIENE E A CHI VA

La FP CGIL Inps saluta il nuovo Direttore Generale, Dott. Vincenzo Caridi, con i migliori auguri di buon lavoro.
Auspichiamo che tra le priorità del nuovo DG ci sia il benessere del personale dell’Istituto, che dopo aver dato il meglio di sé nell’affrontare l’emergenza economica determinatasi dalla pandemia, ha più che mai bisogno di essere ascoltato, rispettato e valorizzato.
Le sedi sono allo stremo per il continuo aumento del carico di lavoro con un personale drammaticamente esiguo. Con la consistenza di organico attuale, che non supera le 24.000 unità, le lavoratrici e i lavoratori continuano a garantire alla cittadinanza servizi e prestazioni sociali al meglio delle loro forze ed energie, con senso di responsabilità ed abnegazione encomiabile. Occorre che questa amministrazione ricominci a dare spazio e valore alla voce delle lavoratrici e dei lavoratori riportando l’Inps ai tempi di qualche decennio fa quando c’era empatia tra l’istituto ed il personale ma anche tra l’istituto e la cittadinanza. Recuperare quel solco che si è creato è fondamentale e il nostro auspicio è che si inizi presto a costruire le condizioni per questo obiettivo. Perché da qui passa la vera svolta di cui ha bisogno il nostro istituto.
Salutiamo anche la Dr.ssa Gabriella Di Michele che ha terminato il suo mandato ed ha determinato un segnale importante quale prima donna al vertice della tecnostruttura dell’Inps, una delle più importanti amministrazioni pubbliche del Paese.

Roma, 17 febbraio 2022

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

FP CGIL – CISL FP e UIL PA INCALZANO E IMPEGNANO IL SOTTOSEGRETARIO ALLA DIFESA MULE’: AZIONI CONCRETE O SARA’ MOBILITAZIONE!

Si è svolto stamani l’incontro tra le parti più volte richiesto dalle scriventi, e finalmente convocato dal Sottosegretario alla difesa Mulè in video conferenza, nell’ambito del quale CGIL – CISL e UIL, dopo aver ascoltato la sua breve relazione introduttiva, hanno avuto modo di evidenziare e stigmatizzare la totale assenza di attenzione e di corrette relazioni sindacali che ormai da circa due anni a questa parte sta caratterizzando l’operato dell’autorità politica del ministero della difesa e del gabinetto del ministro nei confronti delle rappresentanze sindacali del personale civile della difesa. Alle quali è stato fino ad oggi impedito di discutere delle soluzioni ritenute necessarie a fronteggiare le annose criticità che stanno strangolando il settore produttivo e amministrativo della difesa, in costanza di una drammatica riduzione della forza lavoro a cui il dicastero non ha ancora saputo porre rimedio, che tende anche a svalorizzare il lavoro del personale attualmente occupato. In ragione di questa premessa, abbiamo informato il Sottosegretario della disastrosa condizione in cui versa attualmente il settore civile della difesa, in tutte le sue aree e articolazioni centrali e periferiche, chiedendogli anzitutto di sciogliere il nodo politico che si nasconde dietro l’idea di privatizzare ed esternalizzare le commesse e i servizi pubblici attualmente garantiti dalle lavoratrici e lavoratori pubblici della difesa, e comunicando inoltre che: – tutti gli stabilimenti produttivi e i luoghi di lavoro sono ormai giunti al collasso, a causa della fortissima carenza di personale civile registrata sull’intero territorio nazionale, e che il piano triennale redatto dall’A.D. – che prevede l’assunzione di 3.481 unità nel triennio 2021/2023, peraltro tuttora in attesa del DPCM autorizzatorio – non è adeguato a fronteggiare la gravissima situazione generata, perché fondato sull’errata previsione che a fine anno 2024 i dipendenti civili qualificati, esclusi gli ex militari transitati, siano 18.537, mentre in realtà già oggi il numero degli addetti dichiarati dall’amministrazione consta in sole 16.472 unità, di seguito al pensionamento, stando solo al 2021, di ulteriori 1.800 colleghi, rendendo pertanto indispensabile programmare per l’immediato futuro non meno di 9.000 assunzioni da ottenere, se del caso, mediante l’attuazione di un piano straordinario, e anche mediante l’attuazione del progetto assunzionale rivolto ai giovani presentato da FP CGIL, CISL FP e UIL PA almeno 4 anni fa; – i concorsi già approvati e finanziati, da ultimo anche con la legge di bilancio 2021 (le 431 unità ottenute per il triennio 2021/23, e le 350 di Taranto) sono ormai fermi da troppo tempo, e nessuno ne conosce il motivo, il che rende assolutamente necessaria una iniziativa straordinaria e mirata dell’autorità politica del dicastero della difesa per velocizzarne l’iter e l’attuazione;
– sussiste l’assoluta e urgente esigenza di promuovere un’azione incisiva sul decreto mille proroghe da parte dell’attuale responsabilità politica del ministero, per salvaguardare l’erogazione di quei 21 milioni di euro che ogni autorità politica del dicastero della difesa ha saputo tutelare dal 2018 al 2021, e attribuire ai lavoratori con la performance organizzativa, nonché di stabilizzarne da ora e per sempre l’assegnazione nel Fondo risorse decentrate della difesa; – l’erogazione dell’aumento dell’indennità di amministrazione per i lavoratori della Difesa, conquistato come noto da Fp Cgil – Cisl Fp e Uil Pa grazie ai 30 milioni di euro ottenuti attraverso la legge di bilancio 2021, non è reale e commisurata ai dipendenti oggi effettivamente in servizio, bensì al numero dei dipendenti fissato al 31.12.2018, risultando così un avanzo di 6 milioni di euro che devono obbligatoriamente rientrare nella concreta disponibilità dei lavoratori attraverso il conferimento di quei soldi nel FRD; – che le risorse economiche destinate alla tutela della salute e della sicurezza sono insufficienti, e non consentono di osservare le norme vigenti e adottare le misure di prevenzione dal contagio mediante l’utilizzo dei mezzi e strumenti idonei; – in materia di gestione degli organici da parte degli Stati Maggiori delle FF.AA., abbiamo con determinazione sollevato e contestato il problema delle modifiche unilaterali apportate alle tabelle organiche di tutti gli enti delle Forze armate che gli SS.MM. continuano a produrre, in spregio alla disposizioni contenute nella legge 244 del 2012, facendo sparire molti posti di lavoro riservati al personale civile della difesa a totale beneficio della componente militare; – la grave e tuttora irrisolta problematica concernente il disconoscimento dei benefici pensionistici maturati dalle lavoratrici e dai lavoratori addetti ai polverifici e lavori insalubri; – la mancata attribuzione dei buoni pasto elettronici, a cui consegue un pregiudizio economico in danno delle lavoratrici e dei lavoratori civili della difesa non può più essere tollerata; – la fortissima discriminazione operata in danno delle lavoratrici e dei lavoratori con la stipula della polizza sanitaria riservata al solo personale militare, che è per noi intollerabile, sulla quale chiediamo l’apertura di un urgente tavolo di confronto. Nelle conclusioni finali il sottosegretario ha inteso rispondere nel merito di alcune questioni da noi sollevate, riservandosi di affrontarne altre più compiutamente in seguito, e in particolare ha sostenuto che: a) sui 21 milioni di euro, ha presentato un sub emendamento al c. 3431 di conversione in legge del dl 30.12.2021, n. 228 – cosiddetto maxi emendamento – sostenuto trasversalmente da diversi gruppi parlamentari che auspica di vedere approvato; b) non c’è alcuna volontà di privatizzare e esternalizzare i servizi della difesa, anzi vogliamo prendere commesse e assumere il personale necessario alla difesa (progetti già avviati per Baiano, Gaeta ecc.);
c) siamo in attesa dell’emissione del DPCM nel quale sono contenute anche le 350 assunzioni per l’arsenale di Taranto, già previste dal decreto interministeriale, oltre alle altre previste dalla legge di bilancio 2021, e sono stati avviati i bandi di concorso per 40 funzionari; d) sui buoni pasto elettronici il ritardo è dovuto agli effetti provocati dalla pandemia, ma nel II° semestre di quest’anno verranno sicuramente attribuiti; e) sulla questione relativa ai benefici pensionistici maturati dalle lavoratrici e dai lavoratori addetti ai polverifici e lavori insalubri non ci sono margini di intervento per la sussistenza di norme di legge e sentenze che ne vietano l’attuazione (affermazione questa che non ci ha affatto convinto, e che ci spingerà a valutare tutte le opzioni che riterremo utili a conseguire il rispetto delle norme tuttora vigenti); f) sul possibile superamento della legge 244/2012 sarà fatta una verifica su cosa è stato fatto e cosa non è ancora stato fatto. Concludendo, ha affermato che al netto di eventuali questioni e criticità urgenti di cui, laddove ritenuto necessario, il gabinetto potrà farsi carico e riferire, sussiste piena e completa disponibilità a riprendere un dialogo costruttivo tra le parti, e per favorire questo ci ha comunicato che la prossima convocazione del tavolo sarà programmata per nel mese di aprile. Verificheremo nei prossimi giorni se alle affermazioni del Sottosegretario Mulè corrisponderanno poi i risultati da noi auspicati, in particolare sui 21 milioni di euro, pronti se del caso ad avviare subito la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori.

 

FP CGIL                                  CISL FP                          UIL PA
Quinti-  De Cesaris                      Ferri – Volpi                     Cilento

La recente legge di bilancio ha prodotto per i servizi sociali e per gli operatori dei servizi due novità che integrano, per quanto riguarda il potenziamento dei servizi sociali comunali e le assunzioni di assistenti sociali, come già stabilito dalla legge di bilancio 2021.

In particolare il Fondo di solidarietà comunale, nella sua parte destinata al rafforzamento dei servizi sociali, da una parte si allarga a Sicilia e Sardegna, escluse nella suddivisione dei fondi per il 2021; dall’altra si chiarisce anche le assunzioni di assistenti sociali derivanti dal Fondo di solidarietà comunale sono da ritenersi in deroga ai vincoli di contenimento della spesa del personale.

Erano entrambe richieste sostenute con forza e determinazione dalla CGIL e dalla Funzione Pubblica CGIL, per permettere anche ai Comuni e agli ambiti territoriali ancora distanti dal livello di 1 assistente sociale ogni 6500 abitante per accedere ai finanziamenti del Ministero del Lavoro, che ripetiamo, sono finanziamenti strutturali, destinati allo scopo del potenziamento del servizio sociale.

Un’altra nostra richiesta è stata parzialmente accolta, e cioè la previsione di assunzione, attraverso il fondo :di solidarietà comunale, di altre figure professionali per i servizi sociali (psicologi, educatori, tecnici, ecc). Per queste figure ad oggi non è però prevista la deroga ai limiti assunzionali, pur se il finanziamento è esterno.

Riassumendo per il 2022 sono a disposizione oltre 487 milioni di euro per il potenziamento dei servizi sociali

– 180 milioni derivanti dal Fondo Povertà per l’assunzione di assistenti sociali a tempo determinato

– 254.923.000 milioni per il Fondo di solidarietà comunale per il rafforzamento dei servizi sociali

– 44 milioni di euro per Sicilia e Sardegna

Le risorse sono ingenti, sono chiare le nostre proposte per il potenziamento dei servizi sociali attraverso nuove assunzioni, la stabilizzazione del personale precario, il miglioramento delle condizioni di lavoro e di sicurezza del personale. Resta il tema della volontà politica delle amministrazioni locali di accedere a questi finanziamenti per avere dei servizi sociali comunali di qualità, stabili con personale stabile.

P. il comparto Funzioni Locali
Enzo Bernardo

NOTA SUL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI SOCIALI COMUNALI

1) ASSUNZIONE DI ASSISTENTI SOCIALI

La scorsa legge di bilancio, legge 178/2020 all’articolo 1, comma 797 e seguenti, ha introdotto un livello essenziale delle prestazioni di assistenza sociale definito da un operatore ogni 5.000 abitanti e un ulteriore obiettivo di servizio definito da un operatore ogni 4.000 abitanti.

In quest’ottica, ai fini di potenziare il sistema dei servizi sociali comunali, ha previsto l’erogazione di un contributo economico a favore degli Ambiti sociali territoriali (ATS) in ragione del numero di assistenti sociali impiegati in proporzione alla popolazione residente.

Il contributo è così determinato:

– 40.000 euro annui per ogni assistente sociale assunto a tempo indeterminato dall’Ambito, ovvero dai Comuni che ne fanno parte, in termini di equivalente a tempo pieno, in numero eccedente il rapporto di 1 a 6.500 abitanti e fino al raggiungimento del rapporto di 1 a 5.000;

– 20.000 euro annui per ogni assistente sociale assunto in numero eccedente il rapporto di 1 a 5.000 abitanti e fino al raggiungimento del rapporto di 1 a 4.000.

Il finanziamento, a valere sul Fondo povertà, ha natura strutturale, in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale (comma 801) e non riguarda solo le nuove assunzioni. Dunque, ciascun Ambito avrà diritto al contributo per i relativi assistenti sociali fintantoché il numero di assistenti sociali in proporzione ai residenti si manterrà sopra le soglie previste dalla normativa. Pertanto, i contributi pubblici sono relativi anche al personale già assunto, laddove eccedente le soglie previste.

In pratica, il comma 801 contiene l’espressa previsione per cui alle assunzioni finanziate a valere sulle risorse ministeriali si applica la disciplina prevista dall’art. 57, comma 3-septies, del DL n. 104/2020, in base al quale le spese di personale etero-finanziate, e le corrispondenti entrate, non rilevano ai fini del rispetto dei valori-soglia individuati dal DM 17 marzo 2020 per la definizione della capacità assunzionale dei Comuni.

Va ricordato che

entro il 28 febbraio 2022 il responsabile dell’Ambito deve inserire sul sistema SIOSS i dati relativi al personale dell’anno precedente e le previsioni dell’anno corrente.

Poi entro il 30 giugno 2022, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sulla base dei dati forniti dagli Ambiti, verranno riconosciute le somme liquidabili riferite all’anno precedente e prenotate le somme per l’anno corrente.

Con la Nota 938 del Ministero del Lavoro del 4 febbraio 2022 sono state fornite le istruzioni operative di ausilio ai Comuni ai fini del calcolo del numero di dipendenti in termini di equivalenti a tempo pieno.

2. FONDO DI SOLIDARIETÀ COMUNALE, ASSUNZIONE E STABILIZZAZIONE DI ASSISTENTI SOCIALI – DEROGA AI VINCOLI DI CONTENIMENTO DELLA SPESA DEL PERSONALE

La legge di bilancio 2022 ha autorizzato i Comuni ad effettuare assunzioni di assistenti sociali, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale. Questo fondo è ora allargato anche a Sicilia e Sardegna che ne erano stati esclusi nella legge di bilancio precedente.

Si tratta dell’art. 1 comma 735 della L. 234/2021. Ecco il testo:

735. All’articolo 1, comma 801, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, dopo le parole: « comma 797» sono inserite le seguenti: « e al comma 792» e dopo le parole: « comma 799» sono inserite le seguenti: « e al comma 792».

Il comma 735 va a modificare il comma 801 dell’art. 1 della Legge di bilancio 2021 la cui nuova formulazione è la seguente:

801. Per le finalità di cui al comma 797 e al comma 792, a valere sulle risorse di cui al comma 799 e al comma 792 e nel limite delle stesse nonché dei vincoli assunzionali di cui all’articolo 33 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, i comuni possono effettuare assunzioni di assistenti sociali, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, fermo restando il rispetto degli obiettivi del pareggio di bilancio, in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale di cui all’articolo 9, comma 28, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e all’articolo 1, commi 557 e 562, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, anche ai sensi dell’articolo 57, comma 3-septies, del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126.

Ecco i contenuti e le condizioni:

a) I comuni possono effettuare assunzioni di assistenti sociali, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale.

b) La condizione è che i comuni che utilizzano questa possibilità devono rispettare gli obiettivi del pareggio di bilancio.

c) Le assunzioni devono essere finalizzate al raggiungimento, anche graduale, del livello essenziale delle prestazioni e dei servizi sociali definito da un rapporto tra assistenti sociali impiegati a tempo indeterminato nei servizi sociali territoriali e popolazione residente pari a 1 a 5.000 in ogni ambito territoriale, e dell’ulteriore obiettivo di servizio di un rapporto tra assistenti sociali impiegati nei servizi sociali territoriali e popolazione residente pari a 1 a 4.000 oppure allo sviluppo dei servizi sociali comunali così come definito dal comma 792 dell’art. 1 della Legge di bilancio 2021

d) Le risorse con cui finanziare le assunzioni sono relative a due diversi fondi distribuiti ai comuni:

1. Come detto prima, utilizzando la Quota parte del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Dall’anno 2021, sono riservati 180 milioni di euro di tale fondo alle assunzioni degli assistenti sociali dei comuni, somma che cresce poi negli anni successivi;

Vedi art. 1, comma 386, L. 208/2015.

386. Al fine di garantire l’attuazione di un Piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, e’ istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali un fondo denominato «Fondo per la lotta alla povertà’ e all’esclusione sociale», al quale sono assegnate le risorse di 600 milioni di euro per l’anno 2016 e di 1.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2017, che costituiscono i limiti di spesa ai fini dell’attuazione dei commi dal presente al comma 390. Il Piano, adottato con cadenza triennale mediante decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, d’intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, individua una progressione graduale, nei limiti delle risorse disponibili, nel raggiungimento di livelli essenziali delle prestazioni assistenziali da garantire su tutto il territorio nazionale per il contrasto alla povertà.

2. Quota parte del Fondo di solidarietà comunale (FSC) finalizzata al finanziamento e allo sviluppo dei servizi sociali comunali svolti in forma singola o associata dai comuni, di cui al comma 792 dell’art. 1 della Legge di bilancio 2021 (vedi nota). Tale fondo dispone di un finanziamento strutturale, annuo crescente pari a 254.923.000 euro per l’anno 2022 ma che arriverà a 650.923.000 euro annui a decorrere dall’anno 2030.

La norma era particolarmente attesa dopo l’approvazione del Livello essenziale delle prestazioni e dei servizi sociali definito da un rapporto tra assistenti sociali impiegati a tempo indeterminato nei servizi sociali territoriali e popolazione residente pari a 1 a 5.000 in ogni ambito territoriale, e dell’ulteriore obiettivo di servizio di un rapporto tra assistenti sociali impiegati nei servizi sociali territoriali e popolazione residente pari a 1 a 4.000.

La norma però aveva trovato delle difficoltà applicative nei comuni dove il tetto per le assunzioni non sempre permetteva di perseguire l’obiettivo di rafforzare i servizi sociali con l’assunzione del personale necessario.

Adesso non ci sono vincoli nelle assunzioni degli assistenti sociali e ci sono le risorse per finanziare le nuove assunzioni a tempo indeterminato.

Per riassumere la legge di Bilancio 2022 (l. n. 234/2021), con i commi 734-735 dell’art. 1, estende altresì a questi contributi le deroghe ai vincoli finanziari alla spesa di personale stabiliti dal richiamato comma 801 della legge di Bilancio 2021.

3. FONDO DI SOLIDARIETÀ’ COMUNALE E POTENZIAMENTO DEI SERVIZI SOCIALI: ASSUNZIONE E STABILIZZAZIONE DEGLI ALTRI OPERATORI

Le risorse del Fondo di Solidarietà Comunale (215 milioni per il 2021, 254 milioni per il 2022, a cui vanno aggiunte le quote per Sicilia e Sardegna) sono destinate e vincolate al servizio sociale sono risorse aggiuntive. Le quote che non vengono usate dai Comuni per l’obiettivo del potenziamento dei servizi sociali, andranno “restituite” al Fondo generale (non rimarranno nel Comune stesso, in pratica).

Negli “ Obiettivi di servizio e modalità di monitoraggio per la definizione del livello sei servizi offerto” allegato al DPCM del 1 luglio 2021 “Obiettivi di servizio e modalità di monitoraggio per definire il livello dei servizi offerti e l’utilizzo delle risorse da destinare al finanziamento e allo sviluppo dei servizi sociali. (GU n.209 del 1-9-2021) indica con chiarezza che il potenziamento può avvenire con riferimento alle seguenti scelte:

1) assunzione di assistenti sociali a tempo indeterminato qualora l’incidenza del numero di assistenti per il Comune e/o l’Ambito territoriale sociale di appartenenza sia inferiore a 1:6.500 abitanti; Le risorse convenzionalmente considerate assorbite dal raggiungimento del target ammontano a 50 mila euro per singola figura professionale di cui si avvia l’assunzione. Per i Comuni o ambiti che non raggiungono il rapporto di un assistente sociale per 6.500 abitanti, l’acquisizione di uno o più assistenti sociali a tempo indeterminato concorre alla possibilità di acquisire le risorse specifiche, incentivanti il raggiungimento del rapporto 1:5000 di cui alla Legge di Bilancio 2021

2) assunzione di altre figure professionali specialistiche (psicologi, educatori, ecc) necessarie per lo svolgimento del servizio;

3)incremento del numero di utenti serviti;

4) il significativo miglioramento dei servizi sociali comunali in relazione ad un paniere di possibili interventi definito al paragrafo “Interventi per un significativo miglioramento dei

servizi sociali”;

Gli interventi dovranno configurarsi come attivazione di un servizio aggiuntivo o come intensificazione di un servizio esistente relativamente a:

azioni di sostegno in favore di anziani autosufficienti e non autosufficienti, al fine di favorire la permanenza a domicilio;

azioni di sostegno ai minori e alla genitorialità fragile;

azioni di sostegno in favore di cittadini disabili.

5) Risorse aggiuntive trasferite all’Ambito territoriale sociale di riferimento.

PROROGHE DELLA LEGGE MADIA PER LE STABILIZZAZIONI

La legge 113 del 6 agosto 2021 (dl 80 del 9/6/2921) ha previsto che tutte le procedure concernenti le stabilizzazioni del personale delle pubbliche amministrazioni previste dall’art. 20 del DLgs 75/17 (Madia) possono essere effettuate entro il 31 dicembre 2022 anziché il 31 dicembre 2021. La medesima proroga riguarda anche il termine temporale entro cui si deve conseguire il requisito relativo all’anzianità di rapporto, ai fini dell’applicazione delle norme transitorie. (art. 1 comma 3 bis)

Documentazione e riferimenti normativi

(La documentazione è disponile sulla pagina web

https://www.fpcgil.it/settori/autonomie-locali/assistenti-sociali/ )

(Gazzetta Ufficiale n.209 del 1 settembre 2021)

– Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 1° luglio 2021 . Obiettivi di servizio e modalità di monitoraggio per definire il livello dei servizi offerti e l’utilizzo delle risorse da destinare al finanziamento e allo sviluppo dei servizi sociali.

– Obiettivi di servizio e modalità di monitoraggio per la definizione del livello dei servizi offerto. (16 giugno 2021)

Piano Nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023 (agosto 2001)

Decreto del Ministero del Lavoro del 25 giugno 2021 Prenotazione delle somme da attribuire agli ambiti territoriali sociali. (Gazzetta Ufficiale 250 del 19 ottobre 2021)

Legge 234/2021 del 30 dicembre 2021 (Legge di bilancio per il 2022) Commi 159-171, 178, 563, 677, 734, 735

Legge 178/2020 del 30 dicembre 2020 (Legge di bilancio per il 2021). Articolo 1, commi 791-804

Art. 2-bis dell’art. 89 del d.l. 34/2020, convertito in legge n. 77/2020 (c.d. Decreto Rilancio).) Cfr definizione di servizi sociali quali servizi essenziali; situazione di emergenza in cui i servizi in oggetto devono essere assicurati; ruolo delle Regioni e rapporto con lo Stato centrale.

Rinnovo del contratto della Sanità Pubblica, nuovo tavolo di trattativa oggi con Aran. Al centro del confronto le nuove proposte di modifica sul sistema degli incarichi.
Il resoconto della trattativa nel comunicato unitario e a seguire il punto della Fp Cgil.

L’incontro svolto giovedì scorso 17 febbraio ha visto Aran presentare sommariamente una nuova versione dell’impianto degli incarichi che saranno parte importante del nuovo sistema di classificazione.
Come specificato nella nota unitaria il testo contiene un’affermazione importante: si stabilisce infatti che tutto il personale dell’area dei professionisti e dei funzionari dovrà vedersi assegnato un incarico. Si tratta di un passaggio fondamentale, frutto del nostro impegno, necessario per poter cominciare ad impiantare davvero un sistema di classificazione che progressivamente avvicini il contratto del comparto a quello della dirigenza. Resta nell’ipotesi di impianto, ovviamente, la previsione di poter assegnare incarichi sia all’area degli assistenti che a quella degli operatori. Per il resto il testo, pur contenendo conferma di alcuni passaggi importanti, continua a segnare alcune lacune, che sempre nella nota unitaria sono evidenziati.
Fra queste, segnaliamo la necessità di istituire un fondo ad hoc proprio sugli incarichi onde evitare che le aziende drenino risorse impedendo nei fatti l’avvio del sistema. Aran ha aggiornato il tavolo a martedì, preannunciando un primo testo che metta insieme tutto quanto discusso fino a questo momento, anche al fine di produrre la necessaria accelerazione nella discussione che, come Fp Cgil, chiediamo da tempo.

Roma, 17 febbraio 2022
Agenzia delle entrate
Direttore Centrale Risorse Umane
Laura Caggegi
dc.risorseumane@agenziaentrate.it

e, p.c.
Agenzia delle entrate
Direzione centrale del Personale
Ufficio Relazioni Sindacali
dc.ru.relazionisindacali@agenziaentrate.it

Oggetto: Rispetto degli accordi per la sicurezza nei posti di lavoro – Relazioni sindacali

In questi giorni, negli Uffici, si moltiplicano indicazioni dirigenziali in apparente contrasto
agli accordi nazionali per la sicurezza, in particolare nella tutela dei soggetti fragili “diretti” e
“conviventi”.
Come già segnalato da questa Organizzazione ai singoli Direttori provinciali e regionali
evidenziamo anche a codesta Direzione centrale che riteniamo tali indicazioni inopportune e che,
nel contesto attuale, possono assumere il significato di avversione ad un percorso finalizzato alla
sicurezza dei lavoratori costruito attraverso il confronto con le organizzazioni sindacali.
Gli accordi nazionali contengono elementi di maggior tutela fino al termine dello stato
emergenziale, a garanzia della sicurezza dei lavoratori e dei contribuenti nei posti lavoro, e nessuna
norma li ha abrogati o derogati.
Più che limitarci alla semplice richiesta di convocazione, che non determinerebbe effetti
risolutivi immediati, riteniamo necessario che l’Agenzia richiami le proprie articolazioni al rispetto
dei vigenti accordi per la sicurezza atteso come non sia minimamente ipotizzabile una gestione
unilaterale, estemporanea o comunque imposta arbitrariamente della futura fase di ritorno alla
normalità.
Cordialità.

FP CGIL Nazionale
Daniele Gamberini

REVISIONE DEI COEFFICIENTI DI OMOGENEIZZAZIONE:
SERVE UN REALE CONFRONTO!

A seguito delle pressanti richieste delle scriventi organizzazioni sindacali in merito al Messaggio Hermes n.258 del 19 gennaio 2022, l’Amministrazione ha convocato martedì scorso una riunione del Tavolo nazionale di confronto avente all’ordine del giorno la “Misurazione della produzione: revisione dei coefficienti di omogeneizzazione”.
La riunione è stata preceduta dalla trasmissione, nell’arco della stessa giornata, con una tempistica che non ha dato la possibilità alle organizzazioni sindacali di effettuare un adeguato approfondimento, di un documento riassuntivo che, al di là della ricostruzione storica dei coefficienti di omogeneizzazione e delle modalità di attribuzione degli stessi, esplicita gli interventi effettuati con il Messaggio Hermes “incriminato” sia sul versante delle pensioni delle gestioni private sia su quello dell’aggiornamento dei conti individuali.
Dalla lettura del citato documento emerge che la revisione dei coefficienti di omogeneizzazione, operata dall’Amministrazione, produce un saldo negativo di 211.267 punti omogeneizzati senza considerare che l’effetto positivo generato dalla revisione dei coefficienti relativi al conto assicurativo produce un incremento temporaneo dei valori positivo andando così a deprimere ulteriormente il dato negativo emergente dalla tabella di sintesi riportata nella nota dell’Amministrazione!
Il dato conferma quanto nei giorni scorsi ci era stato anticipato dai colleghi del territorio i quali avevano sottolineato come l’intervento messo in campo con il messaggio Hermes n.258 si traduceva in una riduzione del “peso” di alcuni prodotti non adeguatamente compensata dall’aumento dei valori di quelle prestazioni indicate con il segno “+” dalla Tecnostruttura: il risultato è stato quello di costringere le sedi a dover riprogrammare le attività in funzione dei nuovi valori, costringendo direttori, i controller ed i responsabili delle unità organizzative a nuove ed estenuanti riunioni per far quadrare i numeri come del resto conferma, indirettamente, l’Amministrazione quando scrive che “l’indice di produttività programmato per il 2022 prima dell’emanazione del messaggio in questione si attestava a 131,01 (Piano Budget V0_2022) mentre, in fase di riprogrammazione, applicando i nuovi coefficienti di omogeneizzazione, è risultato pari a 127,96 (Piano Budget V01_2022) con una diminuzione a livello nazionale di circa il 3%”.
Assodato per ammissione della stessa Tecnostruttura che l’intervento operato non reca alcun vantaggio, ma al contrario rischia di mettere in discussione il raggiungimento del famigerato parametro 124 in alcune regioni/ambiti di coordinamento metropolitano, abbiamo chiesto che sia avviato un approfondimento tecnico sull’intervento programmato (per es. non abbiamo conoscenza di stravolgimenti organizzativi o di innovazioni sul piano della tecnologia informatica tali da poter giustificare, in alcuni casi,
abbattimenti dei coefficienti di omogeneizzazione che arrivano addirittura alla misura del 40% così come non conosciamo in generale la metodologia applicata dall’Amministrazione nel censimento dei prodotti) per verificare la linearità delle riduzioni rispetto alla realtà della tempistica dei prodotti censiti e, soprattutto, abbiamo ribadito quanto già rappresentato in passato alla Delegazione di parte datoriale circa la necessità di ripristinare una modalità di interlocuzione e di confronto sul tema della misurazione della produzione e sulla relativa reportistica che un tempo, fino al 2016, costituivano oggetto di specifici osservatori paritetici. Infatti, il CCNL Funzioni Centrali 2016/2018 offre la possibilità, ribadita anche nell’Ipotesi di CCNL Funzioni Centrali 2019/2021, di attivare organismi paritetici di partecipazione monotematici su argomenti che le parti ritengono di dover approfondire in sedi specifiche e formalizzate: l’Amministrazione applichi il CCNL e attivi quelle forme di partecipazione sindacale che il contratto prevede!

Roma, 17 febbraio 2022

FP CGIL
Matteo Ariano – Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

UIL PA
Sergio Cervo

Pubblichiamo la  nota del Dipartimento in merito il  regolamento di disciplina del personale del corpo nazionale dei vvf ai sensi dell’articolo 239 del dl 13 ottobre 2005 n. 217

Corona virus

Pubblichiamo l’informativa del Dipartimento riguardo la conversione in legge con modificazioni del dl 24 dicembre 2021 n . 221 recante proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell’epidemia covid 19

Sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Inl e dell’Anpal il 4 marzo, con manifestazione nazionale per protestare contro l’esclusione del personale di questi due enti dall’armonizzazione delle indennità di amministrazione. A farlo sapere sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Flp, Confintesa Fp, Confsal Unsa e Usb Pi, che spiegano: “A seguito della gravissima e inaudita esclusione del personale dell’Ispettorato nazionale del lavoro e di Anpal dall’armonizzazione delle indennità di amministrazione, per effetto della quale un dipendente delle due agenzie strumentali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non riceverà gli aumenti previsti dalla bozza di Dpcm (che vanno da 1.500 a 2.500 euro lordi annui), riteniamo di dover attuare una serie di azioni di lotta, con il preciso obiettivo di riparare allo scempio commesso e reintegrare immediatamente il personale dell’Inl e di Anpal nell’armonizzazione”.

I sindacati, inoltre, protestano anche perché gli obiettivi della lotta al lavoro sommerso del Pnrr “risultano al momento privi di finanziamento” nel decreto del Mef del 6 agosto 2021. “Le lavoratrici e i lavoratori dell’Inl e di Anpal – scrivono – sono stufi della logica del costo zero e non si accontenteranno di promesse o impegni ma, ritenendo di essere stati ingiustamente esclusi, pretendono di ricevere importi a partire da quanto previsto per i colleghi del Ministero di riferimento e chiedono massima attenzione sui temi del lavoro”. Da qui il calendario delle iniziative di lotta che prevede assemblee quotidiane in programma la prossima settimana, con presidi e coinvolgimento della cittadinanza, per arrivare a “venerdì 4 marzo proclamiamo sciopero per l’intera giornata, con una manifestazione nazionale di tutto il personale, che dovrà portare alla chiusura di tutte le sedi dell’Ispettorato e dell’Anpal. Non ci fermeremo fino ad ottenimento del risultato, sia chiaro a tutti”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Flp, Confintesa Fp, Confsal Unsa e Usb Pi.

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