Alla c.a.:
Segretario generale della Presidenza del Consiglio
dei Ministri
Presidente Roberto Chieppa
OGGETTO: Informativa sindacale bozza “Sistema di misurazione e valutazione
della performance non dirigenziale della PCM – Comparto della Presidenza del
Consiglio dei Ministri.
Gentile Segretario generale,
In merito all’informativa indicata in oggetto, le scriventi OO.SS., da una prima
analisi del testo, rilevano come la differenziazione retributiva in fasce, prevista
dagli articoli 19, commi 2 e 3, e 31, comma 2, del decreto legislativo 27 ottobre
2009, n. 150, in applicazione dell’art.6 del D.lgs 01/08/2011, n. 141, dovrebbe
applicarsi solo a partire dalla tornata di contrattazione collettiva successiva a
quella relativa al quadriennio 2006-2009, ovvero relativamente ad un CCNL che
possa disciplinare la ripartizione delle risorse disponibili coerentemente con le
nuove disposizioni normative di legge, entrate in vigore successivamente alla
stipula del CCNL ancora attualmente vigente.
Peraltro, ai fini delle citate disposizioni, nelle more del predetto rinnovo
contrattuale, per la copertura economica avrebbero potuto essere utilizzate le
eventuali economie aggiuntive destinate all’erogazione dei premi dell’art. 16,
comma 5, del decreto-legge 6 luglio 2001, n. 98 convertito con modificazioni,
dalla legge 15 luglio 2011, n.111.
In ogni caso Funzione pubblica CGIL, CISL FP ed UILPA chiedono la cancellazione
della disposizione riportata nella parte finale della informativa in cui si prevede
che “l’eventuale ripartizione delle eccedenze previste per le premialità del
personale delle categorie A e B verrà stabilita con apposito atto”.
L’amministrazione non può incidere con atti unilaterali su disposizioni
contrattuali. La legislazione vigente individua chiaramente quale possa essere in
questa fase la copertura economica di tale istituto.
Si fa presente, peraltro, come l’adozione del sistema di valutazione avvenga nel
mentre è parallelamente avviato presso l’Aran il negoziato per il CCNL 2016 –
2018 che pure è chiamato a disciplinare aspetti essenziali della disciplina del
rapporto di lavoro, del sistema incentivante e delle progressioni economiche
orizzontali e l’utilizzo delle risorse dei fondi; aspetti che incidono o possono
incidere significativamente sul ciclo della performance.
Anche al fine di superare gli ostacoli attualmente presenti nel negoziato e di
creare le condizioni volte a favorire la stipula del nuovo contratto, le scriventi
OO.SS. chiedono di sospendere l’adozione del provvedimento oggetto della
informativa.
Cordiali saluti
Fp Cgil Cisl FP UILPA
Florindo Oliverio Angelo Marinelli Sandro Colombi
In fondo a destra, alla fine della pagina, tutti i materiali grafici della piattaforma ConcorsiConTe.
Intanto scopri il nostro progetto e la campagna #AssunzioniSubito.
La Pubblica Amministrazione ricomincia ad assumere: 500 mila persone nei prossimi 3 anni.
Una nuova generazione può candidare la sua passione e le sue competenze, aiutandoci a rinnovare e qualificare i servizi pubblici.
Attraverso questo sito vogliamo guidarti nella ricerca dei nuovi concorsi pubblici ed accompagnarti in un percorso di formazione e preparazione alle materie d’esame per costruire insieme la Pubblica Amministrazione di domani.
Perché questo sito? Perché crediamo che la Pubblica Amministrazione abbia bisogno di una nuova generazione di lavoratori pronta a migliorare ed innovare i servizi pubblici. Dopo anni di blocco delle assunzioni, è tempo di fare spazio al futuro.
Noi vogliamo farlo con voi.
Ma le 500 mila assunzioni dovranno essere solo una prima risposta! Le assunzioni dovranno proseguire. È ciò che affermiamo con la nostra campagna #AssunzioniSubito. Scoprila!
#AssunzioniSubito è la campagna che da tempo portiamo avanti per un piano straordinario di oltre 500 mila nuove assunzioni nel lavoro pubblico. Una nuova generazione di lavoratori che innoverebbe e riqualificherebbe le pubbliche amministrazioni con le proprie competenze. Il quadro attuale è infatti quello di una Pa anziana, sempre più svuotata e poco formata. Un trend che va immediatamente invertito, non solo garantendo un ricambio che permetta di mantenere l’attuale livello dei servizi, ma anche alzando il livello dei servizi quantitativamente e qualitativamente.
Le 500 mila assunzioni previste con i nuovi concorsi pubblici permetteranno di garantire un ricambio tra chi esce e chi entra del 100%. In questo modo sventeremo la desertificazione della Pa e l’attuale livello dei servizi sarà garantito. Ma noi abbiamo bisogno che quei servizi inizino un processo di allargamento, di miglioramento, di innovazione e di riqualificazione. Lo sblocco del turn over coprirà solo le carenze di organico, senza allargare il perimetro pubblico. Per questo sosteniamo che i 500 mila nuovi ingressi previsti dal governo dovranno essere solo una prima risposta, per un processo che non deve interrompersi ma incrementarsi con nuove assunzioni. Intanto ci faremo presidio nel verificare che questa promessa di cambiamento venga mantenuta.
Negli ultimi dieci anni vi è stata una riduzione del personale di oltre 193mila unità.
L’età media si è sensibilmente innalzata ed è oggi elevatissima: intorno ai 51 anni di età (media che sale oltre i 54 anni nei ministeri, alla presidenza del Consiglio, nelle prefetture o negli enti pubblici non economici). Il numero di giovani sotto i 30 anni sono appena il 2,8% (percentuale in gran parte composta dai giovani appartenenti alle forze dell’ordine, senza i quali sarebbe ancora più bassa). Gli over 60, invece, sono il 16,4%. Inevitabile quindi un’ondata di pensionamenti nei prossimi anni.
Inoltre, sempre nello stesso periodo, l’investimento nella formazione dei dipendenti si è quasi dimezzato (- 46%, passando dai 263 milioni di euro nel 2008 ai 147 milioni nel 2017). Dunque ammonta a 49 euro la spesa per la formazione di un dipendente pubblico (appena un giorno di formazione l’anno).
Al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti
On. Paola De Micheli
e,p.c.
Al Presidente ENAC
Dott. Nicola Zaccheo
Ai Consiglieri di Amministrazione dell’ENAC
Al Direttore Generale ENAC
Dott. Alessio Quaranta
On.le Ministro,
le scriventi OO.SS. manifestano forte preoccupazione per i ripetuti tentativi di porre in essere, anche attraverso iniziative parlamentari, progetti finalizzati alla trasformazione dell’’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) in Ente Pubblico Economico (EPE).
Iniziative che tendono ad escludere il dovuto coinvolgimento delle rappresentanze sindacali del personale dagli eventuali processi di trasformazione immaginati per l’Ente, eludendo il confronto con i lavoratori, componente essenziale del ciclo produttivo di ENAC.
E tutto questo avviene paradossalmente proprio mentre è ancora aperto il tavolo tecnico avviato tra le scriventi OO.SS. e il vertice dell’Ente, finalizzato all’individuazione partecipata di un modello di riforma sostenibile dell’ente che anzitutto ne salvaguardi la mission istituzionale, in cui non abbiamo fatto mancare il nostro contributo di analisi e proposte.
Siamo costretti a richiamare la Sua attenzione sul tema perché, soprattutto in questi ultimi giorni, abbiamo registrato una decisa impennata di intenti sul piano legislativo in tal senso, attraverso la presentazione di alcuni emendamenti al decreto fiscale (non passati in Commissione) che andavano tutti verso la trasformazione in EPE.
A ciò si aggiungono le dichiarazioni rese dalla Senatrice Lupo della Commissione Trasporti nel convegno DEMETRA lo scorso 4 dicembre, la quale ha annunciato la predisposizione di un emendamento per la trasformazione in EPE, condiviso – pare – con i Vertici di ENAC, che di fatto svuota di qualsiasi significato la presunta disponibilità manifestata dal Presidente circa il coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori nella costruzione di un diverso modello di gestione di ENAC.
Tutto questo inopinato e, ci viene da dire, improvvisato fermento, ci vede piuttosto preoccupati che le pur necessarie azioni di miglioramento e superamento delle note criticità di sistema vadano in una direzione sbagliata, inadeguata e pasticciata,
Pertanto, nel concordare sull’esigenza di una rimodulazione dello status giuridico dell’Ente, riteniamo che questo debba mantenersi in ambito pubblico, allo scopo di salvaguardarne il ruolo e l’autorità in un settore strategico del Paese e, contestualmente, di difenderne l’”eccellenza”, ottenuta grazie alla professionalità e competenza dei suoi dipendenti.
Inoltre, si ritiene che qualsiasi soluzione si decida in fine di percorrere, questa dovrà tenere nel debito conto la tutela dei diritti dei lavoratori di ENAC, tanto più dopo aver molto contribuito all’autorevolezza dell’Ente, sia in ambito nazionale che internazionale, sopperendo alla notevole diminuzione di personale e di mezzi cui è stato costretto negli ultimi anni.
Chiediamo, quindi, un Suo autorevole intervento sulla questione, che oltre a garantire il dovuto rispetto verso i lavoratori dell’Ente e le loro rappresentanze sindacali, assicuri la reale tutela degli interessi della collettività anche imponendo il rispetto dei ruoli delle istituzioni del Paese.
Auspichiamo si evitino eventuali colpi di mano di fine anno, forieri spesso solo di soluzioni inadeguate e improvvisate, frutto di scelte non caratterizzate dalla massima trasparenza, comprensibilità, condivisione e coinvolgimento di quanti hanno a cuore solo ed esclusivamente l’ottimale funzionamento dell’ENAC, con il rischio aggiuntivo di produrre solo un pesante contenzioso.
Anticipando la piena disponibilità di queste Organizzazioni sindacali, anche attraverso l’apertura di uno specifico tavolo presso il suo Dicastero.
Restiamo in attesa di un cortese urgente riscontro.
FP CGIL CISL FP FIT-CISL UIL-PA UILTRASPORTI
F. Quinti A. Marinelli S. Pellecchia S. Colombi I. Viglietti
M. Barberis S. Ingrassia C. Conti R. Giametta
I Vigili del Fuoco di Cgil, Cisl e Uil domani in piazza Santi Apostoli a Roma. A farlo sapere sono le categorie Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Uil Pa Vvf, nell’apprezzare gli impegni del governo e del Parlamento nei confronti dei componenti del Corpo ma chiedendo, al tempo stesso, un ulteriore sforzo. In considerazione, infatti, delle assicurazioni fornite, Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Uil Pa Vvf esprimono “soddisfazione per l’impegno assunto dal Governo e dal Parlamento per le importanti risorse economiche appostate nella Legge di Bilancio per la valorizzazione del lavoro, delle retribuzioni e del trattamento previdenziale dei Vigili del Fuoco”.
Le iniziative messe in campo di sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil nei mesi scorsi, proseguono, “erano rivolte ad una particolare sensibilizzazione sul tema di tutti gli schieramenti politici per un Corpo, quello dei Vigili del Fuoco, che svolge un ruolo istituzionale unico ed insostituibile. Tanto che, a seguito di ciò, sono stati presentati emendamenti che delineavano un percorso economico e normativo, in un arco temporale di tre anni, finalizzato a rendere il trattamento retributivo e previdenziale di tutte le lavoratrici e i lavoratori del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco più adeguato alla specificità del lavoro che, in questi 80 anni di attività, hanno saputo affrontare con grande professionalità e dedizione”.
Tuttavia, aggiungono, “nonostante siano stati individuati dal Governo 165 milioni di euro a regime nel periodo 2020/2022 per i Vigili del Fuoco, tali risorse non permettono il completo riconoscimento economico tanto atteso e auspicato dal personale. Pertanto, pur apprezzando quanto di positivo questo Esecutivo abbia prodotto fino ad ora per i lavoratori dei Vigili del Fuoco, riteniamo che l’obiettivo dei 230 milioni di euro sia indispensabile per questi instancabili operatori del soccorso e richiediamo di compiere un ulteriore sforzo per reperire quelle risorse che ancora mancano per raggiungere, nel triennio, tale obiettivo. Revocati gli scioperi del 12 e del 21 dicembre a causa dei periodi di franchigia, le iniziative sindacali di Cgil Cisl Uil non si fermeranno. Infatti il giorno 12 dicembre saremo in piazza Santi Apostoli a Roma per sostenere queste ulteriori e giuste rivendicazioni”, concludono.
MOBILITÀ DEL PERSONALE: ALCUNE PROPOSTE
“La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e
l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge
la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo”. Così recita l’art.
31 della nostra Costituzione, a proposito della tutela della maternità.
A seguito del concorso da consulente della protezione sociale, sono diverse le lavoratrici madri o
lavoratori padri che hanno dovuto lasciare parte della famiglia per poter lavorare. Sarebbe bello se
l’istituto che eroga prestazioni in favore delle famiglie tuteli anzitutto quelle dei propri dipendenti,
individuando modalità che consentano di conciliare il lavoro con la famiglia.
Evidenziamo inoltre, che vi sono ancora pochissimi colleghi, vincitori del concorso, che erano già
dipendenti e che sono stati costretti a cambiare Città e Regione, per poter migliorare le proprie
condizioni lavorative.
Risposte sono iniziate ad arrivare, invece, solo per i colleghi e colleghe che devono assistere
parenti bisognosi di cure.
Rispetto a queste situazioni l’amministrazione potrebbe intervenire, se davvero lo volesse. Non si
tratta di attivare solo la mobilità nazionale – a volte attivata a intermittenza, dall’amministrazione –
ma anche altri strumenti come le assegnazioni temporanee o il telelavoro satellitare nazionale, che
farebbero salve le esigenze dell’amministrazione e degli uffici di provenienza con quelle dei
lavoratori.
Come diceva uno slogan pubblicitario: basta poco che ce vo’?
FP CGIL FP CGIL
Antonella Trevisani Matteo Ariano
[Da Cgil.it] – Per il rinnovo dei contratti pubblici e privati, per il superamento dei contratti pirata, per una riforma e un piano di assunzioni nella Pubblica Amministrazione, Cgil, Cisl, Uil saranno domani, 12 dicembre, in piazza Santi Apostoli a Roma, a partire dalle ore 9.30, per il secondo appuntamento della mobilitazione nazionale per il lavoro, dopo quello di ieri (10 dicembre) sulle crisi industriali.
I protagonisti della manifestazione assemblea saranno le lavoratrici e i lavoratori che racconteranno la loro condizione, i loro problemi, e avanzeranno le loro proposte: dai settori della scuola e della ricerca, alla sanità, alla pubblica amministrazione. Dal palco inoltre interverranno anche i segretari generali di Cisl e Uil Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, e la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti.
Intanto, in tutta Italia proseguono iniziative, attivi e presidi nei luoghi di lavoro e nei territori. Terzo e ultimo appuntamento nazionale martedì 17 dicembre a Piazza Santi Apostoli sui temi dello stato sociale, la rivalutazione delle pensioni, la riforma fiscale e la legge sulla non autosufficienza. Prevista la partecipazione dei segretari generali delle tre Confederazioni.
#FuturoAlLavoro, dal 10 al 18 dicembre settimana di mobilitazione Cgil Cisl Uil
Raggiunta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto Uneba, l’Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale, per il triennio giuridico 2017/2019. A darne notizia sono Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs, aggiungendo che l’accordo, relativo ad una platea interessata di circa 50 mila lavoratrici e lavoratori, è stato raggiunto nella tarda serata di ieri 10 dicembre, al termine di una due giorni di trattativa no stop.
L’accordo, spiegano i sindacati, “ha un valore economico complessivo a regime di 80 euro sul livello 4S, di cui 70 euro di incremento tabellare per 14 mensilità, riparametrati per tutte le altre categorie e posizioni economiche, il che corrisponde a un incremento percentuale del 5,27% sul tabellare. La distribuzione e le decorrenze delle quantità economiche sono le seguenti: 20 euro sul salario tabellare al 1/01/2020; 30 euro sul salario tabellare al 1/12/2020; 30 euro, dalla firma del contratto, a disposizione della contrattazione integrativa di livello regionale”. Di questi ultimi, precisano ancora i sindacati, “20 euro sono destinati ad essere consolidati sul tabellare secondo le seguenti scadenze: in caso di accordo di secondo livello questa quota sarà consolidata in occasione del prossimo rinnovo contrattuale nazionale; in assenza di accordo di secondo livello, la quota sarà consolidata sul tabellare al 31/12/2021. Questo meccanismo, che incentiva lo sviluppo della contrattazione di secondo livello, garantisce comunque valori tabellari omogenei alla data del rinnovo del prossimo contratto”.
A tutto questo, inoltre, “si aggiunge una una-tantum per il periodo pregresso, pari a 100 euro complessivi sul livello 4S, riparametrati per tutte gli altri livelli, che sarà erogata in un’unica rata il 1 febbraio 2021. È previsto, inoltre, 1 euro in più sull’assistenza sanitaria integrativa dal 1/07/2020”. L’istituto degli scatti di anzianità, dal 1 giugno 2020 al 31 dicembre 2022, “sarà temporaneamente sospeso per essere oggetto di confronto nell’ambito di una commissione paritetica nazionale che dovrà ridefinirlo e rimodularlo per collegarlo all’effettiva crescita professionale, misurata in modo concreto e oggettivo; la commissione, che tra l’altro avrà il compito di strutturare definitivamente e di avviare la previdenza integrativa, nonché di riorganizzare il sistema dell’assistenza sanitaria integrativa, si riunirà entro sei mesi dalla firma del contratto e dovrà concludere i lavori entro il 31/12/2020”.
Tra gli elementi che maggiormente valorizzano il nuovo testo contrattuale, i sindacati sottolineano: “Il rafforzamento della contrattazione decentrata, il riconoscimento dei tempi di vestizione in orario di lavoro, l’introduzione della banca etica solidale (alla cui costituzione è destinata inizialmente una giornata di Rol), la previsione di una percentuale di stabilizzazione per i rapporti di lavoro a tempo determinato, la perimetrazione dei limiti dei contratti precari, lo sviluppo della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, la regolamentazione dell’assistenza domiciliare che prevede il riconoscimento dei tempi di spostamento come orario di lavoro”. Ora l’ipotesi di accordo dovrà essere sottoposta alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori, da completarsi entro il 25 gennaio 2020.
Contratti, firmata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Ccnl Uneba
MOBILITA’ I RISULTATI DELLA RIUNIONE DI OGGI
Si è svolto in data odierna il programmato incontro in tema di mobilità. La riunione ha avuto un contenuto solo interlocutorio ed ha consentito alle scriventi organizzazioni sindacali di ribadire le proprie posizioni: stipulare un nuovo accordo sostitutivo dell’accordo attualmente vigente; discutere della materia a partire da una proposta organica dell’amministrazione; calendarizzare i lavori del tavolo negoziale per giungere in tempi rapidi alla stipula del nuovo accordo ed alla pubblicazione degli interpelli per tutte le figure professionali, che l’Amministrazione ha assicurato che verranno pubblicati prima dell’assunzione delle varie figure e relativi vari bandi di concorsi programmati.
Abbiamo apprezzato l’apertura dimostrata dall’Amministrazione ad ascoltare ed accogliere le proposte delle parti sociali, per costruire una proposta semplice, efficace e trasparente.
Nel merito della circolare sulla mobilità ex lege 104 ed art. 42 bis legge maternità, CGIL CISL e UIL si sono riservate di far prevenire osservazioni scritte entro il prossimo 10 gennaio.
L’amministrazione, in conclusione dei lavori, aderendo alla richiesta di CGIL CISL e UIL di produrre una articolata proposta, nelle more della produzione della stessa, ha rinviato i lavori del tavolo negoziale sulla mobilità al prossimo 18 febbraio con prosieguo il 3 ed il 17 marzo 2020.
Vi terremo informati sugli ulteriori sviluppi.
Roma, 10 dicembre 2019
FP CGIL CISL FP UIL PA
Russo Marra Amoroso
Dott. Fulvio Baldi
Capo di Gabinetto
e per conoscenza
Dott.ssa Barbara Fabbrini
Capo Dipartimento dell’amministrazione giudiziaria
Dott. Alessandro Leopizzi
Direttore Generale del personale e della formazione
Dott. Alessandra Cataldi
Direttore Generale per i sistemi informativi automatizzati
Con nota circolare m_dg.DOG07.20/11/2019.0033131.U (all 1) il Direttore Generale per i servizi informativi automatizzati ha impartito agli uffici giudiziari giudicanti istruzioni operative in merito al servizio di multi video conferenza in considerazione della adozione di una tecnologia digitale che si basa su moderni apparati robotizzati e sull’uso estensivo della domotica che consente la gestione da remoto degli apparati da una sala di regia situata non presso il fornitore ma presso la Scuola di Formazione della Polizia Penitenziaria di Roma.
Orbene nella predetta nota il Direttore Generale attribuisce al personale dell’ufficio giudiziario che assiste il giudice in udienza una serie di compiti che concernono lo smistamento di telefonate, in particolare, tra imputati detenuti e difensori, e che non rientrano nelle attribuzioni dei profili professionali interessati (in particolare cancelliere esperto ed assistente giudiziario):
“…Per le chiamate telefoniche riservate, previa autorizzazione del Presidente del Collegio o del
Giudice Monocratico, il personale dell’ufficio giudiziario comunica a ciascun avvocato il numero
di telefono da comporre per parlare con il detenuto difeso presente nella saletta del DAP; l’avvocato
quando intende parlare con il proprio assistito procede quindi a comporre tale numero e viene messo
in comunicazione con l’ausiliario abilitato ad assistere il giudice in udienza ovvero l’Ufficiale di
Polizia Giudiziaria (come previsto dall’art. I46 bis. comma 6, disp. att. c.p.p.) presso la sala
dell’istituto carcerario dove si trova il detenuto; l’ausiliario abilitato ad assistere il giudice in udienza
ovvero l’Ufficiale di Polizia Giudiziaria verifica che il numero chiamante sia quello di uno dei
telefoni dell’aula – come riportato al punto 1) lettera f) – e trasferisce la chiamata all’interno della
cabina adibita alla fonia riservata del detenuto. Si evidenzia che il difensore chiamante è
riconoscibile dalle videoriprese dell’udienza… Qualora fossero ravvisabili particolari esigenze, potrà
essere designato un ufficiale giudiziario per la gestione delle telefonate. In tali ipotesi, il difensore
solleva la cornetta e viene messo in comunicazione con l’apparecchio sulla postazione del cancelliere;
il cancelliere (o altro soggetto incaricato dall’ufficio giudiziario), dopo aver composto il numero della
sala ove si trova il detenuto assistito da quel difensore, mette l ‘avvocato in comunicazione con l
‘ausiliario abilitato ad assistere il giudice in udienza ovvero l’Ufficiale di Polizia Giudiziaria presso
la saletta DAP e riaggancia; infin, l’ausiliario abilitato ad assistere il giudice in udienza ovvero
l’Ufficia/e di Polizia Giudiziaria trasferisce la chiamata all’interno della cabina adibita alla fonia
riservala del detenuto… Per le chiamate telefoniche riservate effettuate dal detenuto verso l’avvocato
in aula, l ‘UPG presso l’istituto carcerario compone il numero di telefono del cancelliere in aula;
quest’ultimo compone il numero dell’apparecchio telefonico dove risponde l’avvocato; alla risposta, il
cancelliere riaggancia la cornetta… Per le chiamate telefoniche riservate con detenuti che si trovano
all’estero, nell’ambito delle rogatorie internazionali, il cancelliere mette in comunicazione l’avvocato con la Sala di Regia. il cui operatore provvede a trasferire la chiamala verso la numerazione internazionale del sito dove si trova il detenuto…”.
La circolare in parola, inoltre, pur concernendo la disciplina delle mansioni, non è stata comunicata alle
organizzazioni sindacali né dal Direttore Generale che l’ha sottoscritta né dagli altri soggetti (Capo
Dipartimento e Direttore Generale del personale e della formazione) che l’hanno ricevuta per conoscenza, in violazione degli obblighi di legge e di contratto che impongono al datore di lavoro pubblico di informare le organizzazioni sindacali su tutte le materie che formano oggetto di confronto e di contrattazione (cfr. in particolare art. 4 CCNL Funzioni Centrali 2016/2018), ed è stata emanata senza il coinvolgimento del sindacato in violazione delle norme contrattuali che riservano tale materia al confronto con le organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL (art. 5 CCNL Funzioni Centrali 2016/2018) ed alla stessa contrattazione collettiva integrativa (art. 7 n.6 lett. v: “sono oggetto di contrattazione integrativa nazionale… i riflessi sulla qualità del lavoro e sulla professionalità delle innovazioni tecnologiche inerenti l’organizzazione dei servizi”).
L’emanazione della circolare de qua costituisce l’ennesima dimostrazione della crisi delle relazioni sindacali presso l’amministrazione giudiziaria ed in particolare presso la DGSIA. In tale settore dell’amministrazione giudiziaria le relazioni sindacali sono praticamente inesistenti in quanto nessuna informazione viene resa alle organizzazioni sindacali (le richieste inoltrate dalle scriventi organizzazioni sindacali anche disgiuntamente sono rimaste inevase) né vengono attivati gli altri istituti della partecipazione sindacale previsti dalla normativa vigente.
Per i motivi sopra esposti CGIL CISL e UIL chiedono che la circolare di cui in premessa sia revocata e che sia convocato con urgenza un apposito incontro per dirimere la materia in applicazione delle menzionate norme contrattuali. CGIL CISL e UIL chiedono inoltre che, presso codesto ufficio, sia convocato un apposito incontro per discutere delle relazioni sindacali presso la DGSIA e, più in generale, per affrontare tutte le problematiche che riguardano tale importante articolazione del Ministero della Giustizia.
Più in generale CGIL CISL e UIL sottolineano l’importanza della disciplina delle mansioni in quanto dalla stessa deriva il carico di lavoro e la responsabilità di ciascun lavoratore. Per tale motivo invitano i vertici dell’amministrazione giudiziaria, per il tramite di codesto ufficio, ad astenersi dall’adottare iniziative unilaterali volte ad ampliare a tavolino le mansioni di talune figure professionale attraverso lo strumento della interpretazione delle declaratorie dei profili professionali. Queste ultime, infatti, sono vigenti dal 29.7.2010, sono state rivisitate con l’accordo del 26.4.2017 e sono stato oggetto di una approfondita attività ermeneutica che ha condotto l’amministrazione nel corso degli anni ad emanare decine di pareri a beneficio dei capi degli uffici giudiziari che ne avevano fatto richiesta. Tale precisazione trae origine dalla reinterpretazione delle mansioni dell’assistente giudiziario che è trapelata dagli interventi della parte pubblica in occasione della trattiva sul FUA del 26 novembre scorso e che ha spinto una sigla sindacale addirittura ad annunciare nel comunicato successivo alla riunione la emanazione di una apposita circolare sull’argomento.
Sulla delicata materia delle mansioni CGIL CISL e UIL ribadiscono la necessità che siano sempre
attivati tutti gli istituti della partecipazione sindacale in applicazione della vigente normativa
contrattuale.
CGIL CISL e UIL confidano in un positivo riscontro e porgono distinti saluti.
Roma, 9 dicembre 2019
FP CGIL CISL FP UIL PA
Russo Marra Amoroso
Al termine di una due giorni di trattativa non stop, nella tarda serata di ieri 10 dicembre, abbiamo siglato l’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL UNEBA per il triennio giuridico 2017/2019.
L’accordo ha un valore economico complessivo , a regime, di 80,00 € sul livello 4S, di cui 70,00€ di incremento tabellare per 14 mensilità, riparametrati per tutte le altre categorie e posizioni economiche, il che corrisponde a un incremento percentuale del 5,27% sul tabellare.
La distribuzione e le decorrenze delle quantità economiche sono le seguenti:
* 20,00 € sul salario tabellare al 1/01/2020
* 30,00 € sul salario tabellare al 1/12/2020
* 30,00 €, dalla firma del CCNL, a disposizione della contrattazione integrativa di livello regionale; di questi, 20€ sono destinati ad essere consolidati sul tabellare secondo le seguenti scadenze:
* In caso di accordo di secondo livello questa quota sarà consolidata in occasione del prossimo rinnovo contrattuale nazionale
* In assenza di accordo di secondo livello, la quota sarà consolidata sul tabellare al 31/12/2021.
Questo meccanismo, che incentiva lo sviluppo della contrattazione di secondo livello, garantisce comunque valori tabellari omogenei alla data del rinnovo del prossimo contratto.
A questo si aggiunge una una-tantum per il periodo pregresso, pari a 100,00 € complessivi sul livello 4S, riparametrati per tutte gli altri livelli, che sarà erogata in un’unica rata il 1 febbraio 2021.
È previsto, inoltre, 1,00 € in più sull’assistenza sanitaria integrativa dal 1/07/2020.
L’istituto degli scatti di anzianità, dal 1 giugno 2020 al 31/12/2022, sarà temporaneamente sospeso per essere oggetto di confronto nell’ambito di una commissione paritetica nazionale che dovrà ridefinirlo e rimodularlo per collegarlo all’effettiva crescita professionale, misurata in modo concreto e oggettivo; la commissione, che tra l’altro avrà il compito di strutturare definitivamente e di avviare la previdenza integrativa, nonché di riorganizzare il sistema dell’assistenza sanitaria integrativa, si riunirà entro sei mesi dalla firma del CCNL e dovrà concludere i lavori entro il 31/12/2020.
Tra gli elementi che maggiormente valorizzano il nuovo testo contrattuale, citiamo il rafforzamento della contrattazione decentrata, il riconoscimento dei tempi di vestizione in orario di lavoro, l’introduzione della banca etica solidale (alla cui costituzione è destinata inizialmente una giornata di R.O.L.) , la previsione di una percentuale di stabilizzazione per i rapporti di lavoro a tempo determinato, la perimetrazione dei limiti dei contratti precari, lo sviluppo della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, la regolamentazione dell’assistenza domiciliare che prevede il riconoscimento dei tempi di spostamento come orario di lavoro.
Ora l’ipotesi di accordo dovrà essere sottoposta alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori, da completarsi entro il 25 gennaio 2020: a tal proposito, vi invieremo nei prossimi giorni i volantini, i testi dell’accordo ed il verbale per le assemblee.
Fraterni saluti.
PROGRESSIONI ECONOMICHE E FONDO RISORSE DECENTRATE 2019 (ex FUA)
SOTTOSCRITTI GLI ACCORDI
Si è svolto il 5 dicembre 2019 il programmato incontro al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in ordine a Progressioni economiche e Fondo per le risorse decentrate nel corso del quale, all’esito di un lungo percorso negoziale, abbiamo sottoscritto l’Ipotesi di accordo del Fondo per le risorse decentrate 2019 e l’Ipotesi di accordo sulle progressioni economiche (vedi allegati).
Si tratta di due importanti accordi che, dopo la sottoscrizione degli accordi sul FUA 2018, sull’orario di lavoro, sul welfare integrativo e sullo smart working, segnano inequivocabilmente l’importanza il del confronto e della partecipazione sindacale, della contrattazione integrative delle buone relazioni sindacali.
I due accordi sopraccitati, sottoscritti da FP CGIL, CISL FP e UIL PA , rappresentano la sintesi e il punto di equilibrio delle istanze e delle aspettative dei colleghi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sia quelli che nel 2010 non ottennero la progressione, sia quelli che legittimamente, dopo dieci anni ambiscono a vedere riconosciuta la propria professionalità e le proprie competenze attraverso una nuova opportunità.
L’accordo sottoscritto, infatti, a fronte della prima stesura che consentiva soltanto 160 posizioni, prevede l’attribuzione di n. 301 posizioni economiche redistribuite sulle tre aree, su tutte le fasce economiche e su tutti i profili professionali nonostante l’esiguità delle risorse disponibili.
Questo consentirà nuove opportunità al personale rimasto escluso dall’ultima procedura avvenuta nel 2010 e nuove opportunità di conseguimento della fascia economica immediatamente superiore al resto del personale.
L’Ipotesi di accordo sul Fondo per le risorse decentrate 2019, attraverso il quale abbiamo confermato l’impegno di spesa per le progressioni economiche, ricalca pressoché il testo del precedente accordo. FP CGIL, CISL FP e UIL PA seguiranno l’iter di approvazione dei due accordi, i quali saranno trasmessi, tramite l’Ufficio Centrale di Bilancio, alla Funzione Pubblica ed alla Ragioneria Generale dello Stato per i controlli prescritti dalla legge. All’esito dell’approvazione da parte dei predetti organi di controllo si provvederà alla definitiva sottoscrizione degli stessi.
Infine queste OO.SS. si impegnano per i prossimi anni a portare al tavolo di contrattazione la previsione di accantonamento come priorità, compatibilmente con l’ammontare delle risorse disponibili, al fine di poter effettuare ulteriori progressioni economiche.
FP CGIL
Giuseppe Palumbo – Francesca Valentini
CISL FP
Michele Cavo – Marco Sozzi
UIL PA
Bruno Di Cuia – Orlando Grimaldi
Pubblichiamo l’informativa della Direzione Centrale per le Risorse Umane con la quale specifica la modalità di mobilità del personale Capo Squadra e Capo Reparto