Vi informiamo che è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale di venerdì 11 u.s. il testo del D.lvo 85 sul federalismo demaniale.
La nostra organizzazione, nel corso del programmato incontro con la Direzione Centrale Risorse Umane e Organizzazione fissato per il 30 giugno p.v., chiederà maggiori e più dettagliate informazioni in merito agli effetti che il decreto avrà sul portafoglio immobiliare gestito direttamente dall’Agenzia e sull’eventuale passaggio del personale agli enti territoriali che, comunque, dovrebbe avvenire con D.P.C.M..
Stante le pesanti ricadute sul personale della manovra correttiva, all’esame delle camere, e del D.lvo sul federalismo demaniale, la nostra organizzazione non abbasserà la guardia dandovi tempestiva comunicazione dell’esito del prossimo incontro e del prosieguo dell’iter dei provvedimenti.
Da una analisi approfondita la manovra correttiva contiene pesanti tagli anche ai salari dei lavoratori dell’Agenzia del Demanio. In particolare è previsto il congelamento delle retribuzioni per il prossimo triennio, il divieto di rinnovo del CCNL, il taglio del 5% degli investimenti su formazione ed il taglio delle spese di trasferte e missioni.
E’ per questa politica miope di tagli lineari nella P.A. che, fa pagare ai lavoratori pubblici il costo della crisi, la Cgil ha proclamato lo sciopero generale per il 25 giugno 2010.
Vi invitiamo ad una massiccia partecipazione.
Roma, 14 giugno 2010
p. la Delegazione Trattante
Agenzia del Demanio
Gamberini – Scarpati
p. la FP CGIL Nazionale
Agenzie Fiscali
Giovanni Serio
Il Governo, in difficoltà per la manovra economia 2010/13, continua a vaneggiare. Da tempo il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha deciso di affossare questo Paese con i tagli indiscriminati alla spesa pubblica, che in genere colpiscono i servizi e tutto il sistema di tutele. Così in una condizione di generale difficoltà taglia tutto e in particolare i trasferimenti alle Regioni e agli Enti locali, non ponendosi l’obiettivo costituzionale di ampliare la base contributiva attraverso la lotta all’evasione fiscale, come invece andrebbe fatto.
Questa volta le Regioni, iniziando da quelle del nord, si sono ribellate e hanno chiesto una revisione profonda della manovra. La Lega, sfruttando questa inquietudine, pretende un occhio di riguardo per le Regioni leghiste che a suo dire sono oppresse fiscalmente da Roma.
Il Ministro Tremonti, fiscalista prestato all’economia, intervenendo all’assemblea della Coldiretti ha sostenuto che le difficoltà sono causate da quei “cialtroni” dei governatori meridionali, che non sanno spendere le competenze a loro disposizione.
Siamo sorpresi e meravigliati dal fatto che, per la prima volta nella storia della Repubblica, un Ministro abbia fatto dichiarazioni così pesanti nei confronti del lavoro svolto dalle regioni meridionali. E’ evidente la strumentalità dell’attacco. Il Governo non attua il piano di finanziamenti per il Mezzogiorno e impegna fondi per progetti inutili come la costruzione del ponte sullo stretto di Messina.
Il Ministro Tremonti, noto per le sue simpatie leghiste, probabilmente punta a costruire e accentuare una mentalità antimeridionale, già presente in questo Governo. Ci sorprende che i Parlamentari di centrodestra non abbiano protestato. Forse, come poveri ascari, si sono già piegati a un’idea di federalismo fiscale che di fatto prepara la divisione del paese.
Sarebbe auspicabile un’ampia e unitaria protesta istituzionale. Ma temiamo che non ci sarà.
Ancora una volta sarà compito dei cittadini meridionali opporsi a queste scelte con ogni forma lecita di protesta.
Roma, 6 Luglio 2010
Si è svolta questa mattina presso il Ministero dell’Interno l’assemblea nazionale dei lavoratori a tempo determinato che operano sul tutto il territorio nazionale presso gli Sportelli Unici per l’Immigrazione e presso gli Uffici Immigrazione delle Questure.
La massiccia adesione all’iniziativa indetta dalla FP–CGIL, dalla CISL–FP e dalla UIL–PA, ha sottolineato quanto sia drammatica la situazione dei lavoratori che vedranno scadere il loro contratto di lavoro il 31 dicembre prossimo.
Inoltre è stato evidenziato anche il rischio di come la mancata conferma dei contratti abbia una ricaduta gravissima per quanto riguarda l’erogazione dei servizi offerti alla cittadinanza.
La gran parte degli uffici che si occupano di immigrazione sul territorio sono composti unicamente da lavoratori a tempo determinato che nel corso degli anni hanno svolto un immane lavoro che ha permesso, per quanto possibile, di ridurre i tempi per il rilascio dei permessi di soggiorno, i rinnovi, i ricongiungimenti, le regolarizzazioni.
Ad oggi tutto questo è a rischio a causa degli ultimi provvedimenti normativi che non solo impediscono di avviare percorsi di stabilizzazione ma riducono anche le risorse economiche dirette a mantenere i contratti atipici in essere.
La FP–CGIL, la CISL–FP e la UIL–PA e l’assemblea dei lavoratori a tempo determinato hanno dichiarato lo stato di agitazione del personale in attesa di conoscere quali saranno le determinazioni che i vertici politici del Ministero ed il Governo intendono adottare per risolvere la vicenda.
Roma, 11 novembre 2010
FP CGIL CISL FP UIL PA
CRISPI BONOMO PILLA
COORDINAMENTO NAZIONALE
MINISTERO DELL’INTERNO
Roma, 9 marzo 2011
Al Capo del Dipartimento per le politiche del
Personale dell’Amministrazione civile e per le
risorse strumentali e finanziarie
Prefetto Amoroso
Al Direttore della Direzione centrale
delle Risorse Umane
Prefetto Mozzi
e, p.c. All’Ufficio relazioni sindacali
dott. Marani
OGGETTO: 150° Anniversario dell’unificazione dell’Italia. Festa nazionale del 17 marzo 2011.
Ci è giunta notizia che in vari Uffici sia stata data comunicazione che il 17 marzo, festa nazionale, verrà detratta dai quattro giorni di festività soppresse spettanti ai lavoratori in base all’articolo 1, c. 1 lett. b), della legge n. 937/1977.
Con il decreto legge n. 5 del 22/2/2011, e limitatamente all’anno 2011, il 17 marzo è considerato giorno festivo ai sensi degli articoli 2 e 4 della legge n. 260/1949; la norma in questione prevede che vengano traslati al 17 marzo tutti gli effetti economici, giuridici e contrattuali previsti per la giornata del 4 novembre (giorno dell’unità nazionale).
Per la festività del 4 novembre, istituita dalla legge n. 260/1949, è previsto che a decorrere dal 1977 (L. 54/1977) la sua celebrazione abbia luogo nella prima domenica del mese di novembre pur non essendo più considerata giorno festivo.
Anche con questa modifica per la giornata del 4 novembre la legge prevede il pagamento di una retribuzione aggiuntiva che può essere la maggiorazione per lavoro festivo o, nel caso coincidente con la domenica, una ulteriore retribuzione corrispondente all’aliquota giornaliera; tale disposizione non si applica ai dipendenti pubblici stante la previsione dell’art. 1, c. 224, legge n. 266/2005.
La disposizione di cui all’art. 1 del decreto legge n. 5/2011, a nostro avviso, non fa altro che spostare dalla data del 4 novembre alla data del 17 marzo (e per il solo anno 2011) quanto di spettanza del lavoratore in termini economici o di previsioni contrattuali legate specificatamente alla ex festività del 4 novembre.
Pertanto è utile ricordare che la legge n. 937/1977 nell’attribuire ai dipendenti civili e militari delle pubbliche amministrazioni sei giornate complessive di riposo, di cui due giornate in aggiunta al congedo ordinario e quattro giornate da fruire nel corso dell’anno solare, non fa alcun richiamo a leggi precedenti ovvero alla L. 54 del 1977, e i dipendenti pubblici non beneficiano di alcun trattamento economico legato alla data del 4 novembre, quindi riteniamo improponibile una ricostruzione che leghi i giorni di riposo di cui alla legge n. 937/1977 con la previsione del decreto legge n. 5/2011 e con la ex festività del 4 novembre.
Alla luce di quanto sopra esposto, si prega, al fine di evitare inutili contenziosi, di comunicare agli Uffici, con la massima sollecitudine, che la festività del 17 marzo non può essere computata come festività soppressa e di dare immediate direttive conseguenti.
Il coordinatore nazionale FP–CGIL
del Ministero dell’interno
Fabrizio Spinetti
Riqualificazione professionale cosa bisogna fare
Siamo in una fase molto delicata del negoziato questo non deve sfuggire a nessuno.
Abbiamo firmato il protocollo d’intesa a novembre del 2006 con la consapevolezza di aprire una fase nuova dopo tutte le peripezie che i lavoratori e le lavoratrici della giustizia hanno subito.
La fase nuova comprendeva un utilizzo congiunto dello strumento contrattuale e di quello legislativo, la riqualificazione per 40mila dipendenti, e una ridefinizione organizzativa e normativa degli uffici e dell’attività giudiziaria,semplificabile nella istituzione dell’ufficio per il processo.
Purtroppo l’iter di presentazione del disegno di legge derivante dal protocollo d’intesa è stato particolarmente laborioso e soltanto il 23 maggio è stato licenziato dal consiglio dei ministri, ciò naturalmente ha falsato il percorso tratteggiato dal protocollo d’intesa e impone a tutti i firmatari la necessità di una iniziativa immediata che dia risposte certe ai lavoratori e alle lavoratrici della giustizia.
Le riforme che hanno interessato il mondo giudiziario hanno secondo noi modificato nella sostanza il contenuto professionale dei profili disegnati nel contratto integrativo, chiediamo che questi profili vengano ridisegnati al livello adeguato. Il lavoro che viene svolto negli uffici giudiziari anche in virtù delle carenze d’organico è diventato di livello superiore.
Vogliamo che l’amministrazione condivida con noi questa impostazione e che quindi riconosca la necessità di un esatto inquadramento dei lavoratori, attraverso un impegno scritto che diventi esigibile al realizzarsi di certe condizioni.
Quali sono queste condizioni?
1) il ridisegno dei profili professionali che deve essere fatto insieme alle OO.SS.;
2) la ridefinizione delle dotazioni organiche che avviene in conseguenza del disegno organizzativo e delle professionalità individuate;
3) le risorse economiche che possono derivare o dal disegno di legge sull’ufficio per il processo o da altro provvedimento come ad esempio la legge finanziaria prossima.
Vogliamo un accordo che stabilisca in maniera chiara che al realizzarsi di questi tre punti si procede immediatamente al giusto inquadramento dei lavoratori.
Pensiamo inoltre ad un grande processo di formazione che contribuisca ad affinare le conoscenze dal punto di vista di un nuovo modo di lavorare.
Ciò permetterebbe di sommare gli effetti del CCNL ancora vigente con quelli del prossimo contratto che a giorni sarà firmato.
Il nostro obiettivo è quello di impedire che la stragrande maggioranza dei lavoratori e delle lavoratrici perda una tornata contrattuale.
Per questi motivi siamo impegnati nelle discussioni dei tavoli tecnici, cerchiamo soluzioni praticabili e coerenti con la nostra azione di tutti questi anni, consideriamo sbagliato mettersi alla finestra ad aspettare che qualcosa accada.
L’amministrazione, anche questa che ha dimostrato un profilo riformatore deve fare la sua parte perché la ridefinizione dei lavori con tutte le conseguenze del caso, rappresenta anche la chiave di un ammodernamento organizzativo che altrimenti partirebbe col piede sbagliato.
Roma, 10 luglio 2007
Per FP CGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone
Pubblichiamo il comunicato unitario sull’incontro odierno con il Viceministro Minniti e il Sottosegretario Pajno. Si è trattato di un passaggio interlocutorio, ma non privo di importanza, perché ci è stato ufficialmente consegnato il materiale prodotto dal gruppo di lavoro interdipartimentale (Amministrazione Civile – P.S.), come base, proposta ufficialmente dal vertice politico del ministero, per avviare a inizio settembre il confronto sui concreti interventi da attuare, a partire dalla finanziaria 2008. Su questo, e sul resto, ci aggiorniamo dunque a settembre.
Roma, 22 agosto 2007
In relazione alla proposta di Regolamento di organizzazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, illustrata nel corso della riunione del 21 u.s., pur apprezzando l’impegno nella direzione di una razionalizzazione organizzativa questa Organizzazione sindacale ritiene prioritario far seguire a tali scelte organizzative un rinnovato impegno nella direzione di un rafforzamento di una struttura che oggi più che in passato è chiamata ad attuare politiche adeguate ai problemi ambientali globali, ad attuare le decisioni prese, a verificare e controllare la propria azione di governo dell’ambiente e del territorio.
In linea generale non si può non osservare che il provvedimento inerente alla Organizzazione fa riferimento ad una Pianta Organica sulla quale sono già intervenuti consistenti tagli derivanti dall’applicazione a partire dell’art. 1 comma 93 della Legge 311 del 30 dicembre 2004, fino alle successive norme delle ultime leggi finanziarie. Non sembra coerente un cammino verso il rafforzamento della struttura che vede contemporaneamente sminuire nel numero e nelle funzioni la consistenza della struttura stessa, a tal proposito si rileva che non sembra opportuno compensare l’incremento della spesa per il Capo Dipartimento con i risparmi ottenuti con la rimodulazione dell’organico del personale delle aree.
Si chiede pertanto che contestualmente all’avvio dell’iter amministrativo finalizzato alla adozione del provvedimento si proceda alla richiesta di nuove risorse che consentano un’ allargamento della pianta organica.
In tale ambito si ribadisce con forza la necessità di un intervento politico che consenta una valorizzazione anche economica dell’attività svolta e da svolgere da parte del personale del Ministero, anche alla luce di analoghe iniziative poste in essere a favore di altri Dicasteri ad es. del Ministero delle attività produttive, ora dello sviluppo economico e Ministero Affari Esteri.
Analoga norma potrebbe essere inserita nella prossima legge finanziaria a favore di questo Ministero.
Si richiama inoltre l’attenzione sulla necessità che su materie quali la difesa del suolo ed il danno ambientale ci sia una attenta valutazione circa la allocazione delle competenze in modo da evitare:
* nel caso del danno ambientale la sovrapposizione di competenze all’interno del Ministero relative alla prevenzione dello stesso, compito che è comunque in termini generali “fisiologicamente” proprio di ciascuna direzione, nell’ambito delle attività relative al settore di competenza. Se poi si osservano alcuni riferimenti più specifici, non si vede, ad esempio la ragione per la quale le direzioni TBANP e MADS dovrebbero, rispettivamente, prevenire ogni forma di inquinamento genetico (art. 4, lettera n)) o prevenire e reprimere ogni forma di violazione dell’habitat (art. 4, lettera r)) e prevenire eventi alluvionali e franosi (art. 5, lettera g)) o prevenire e reprimere forme di inquinamento a mare (art. 5, lettera j)) per così dire in proprio, collaborando con la Direzione Valutazioni Ambientali per generiche attività di prevenzione del danno ambientale (art. 7, lettera h)).
* nel caso della direzione MADS di nuovo una possibile sovrapposizione, questa volta nei confronti di soggetti esterni. Suscita infatti perplessità la lettera h) dell’art. 5 che prevede attività di monitoraggio della qualità delle acque, sia pure attraverso eventuali forme di collaborazione con gli enti realmente preposti (APAT, Regioni e Agenzie Regionali).
Relativamente all’art. 7 lettera n) che il Ministero in attuazione dell’ art. 1 comma 6 della Legge 349/86 deve informare il Parlamento ed i cittadini predisponendo la Relazione sullo Stato dell’Ambiente con cadenza biennale, mentre nella stesura inviata a seguito della riunione si fa riferimento ancora ad una generica pubblicazione annuale.
Si ribadisce la preoccupazione già evidenziata nel corso dell’incontro del 21 u.s.relativamente alla necessità di procedere celermente al provvedimento di individuazione degli uffici di livello non generale e dei relativi compiti. Successivamente all’ultima riorganizzazione del Ministero, definita con il DPR 261/2003, sono serviti anni per capire chi faceva cosa, e si trattava di un accorpamento: nel caso di suddivisione di competenze i problemi saranno sicuramente maggiori e pertanto una particolare attenzione va posta nel definire , la struttura degli uffici di secondo livello, onde evitare che si riproponga il caotico periodo di interregno successivo all’ultima riorganizzazione, magari prevedendo una riformulazione dell’art. 14 che consenta l’effettiva continuità amministrativa delle attività del Ministero nelle more della emanazione del decreto di organizzazione degli uffici dirigenziali di secondo livello.
FPCGIL Ambiente
Maria Letizia Sabatino
Prot. 1766/09
17 aprile 2009
Al Direttore dell’Area P.O.
dell’Agenzia delle Dogane
dott. A. Aronica
OGGETTO: Assegnazione di sede dei lavoratori in C.F.L.
A questa O. S. sono giunte da più parti segnalazioni riguardo alle modalità di assegnazione di sede nel corso del 2008 e 2009 dei colleghi e delle colleghe assunte con Contratto Formazione Lavoro attingendo dalla graduatoria unica dell’Agenzia delle Entrate.
Nello specifico è accaduto che, nell’ambito delle assegnazioni, a seguito dello spostamento di sede regionale di alcuni idonei rispetto alla Regione scelta (ad esempio Lombardia e Liguria), nelle tornate successive, al fine di effettuare la copertura delle vacanze di posti sopraggiunte a seguito di rinunce, ulteriori idonei, seppur con punteggio inferiore in graduatoria, sono stati invece destinati alle regioni di originaria presentazione della domanda di concorso.
Ciò avrebbe determinato, a nostro avviso, una sorta di disparità di trattamento tra gli idonei nonché una serie di malumori a seguito del rifiuto da parte dell’Amministrazione di prendere in considerazione alcuni casi limite di alcuni impiegati.
Premesso quanto sopra, tenuto conto che tale situazione potrebbe anche essere oggetto di svariati ricorsi giudiziari da parte di chi ritiene leso un diritto, si chiede di voler verificare lo stato delle cose ed eventualmente concordare con le OO.SS. una soluzione alla questione al fine di poter dare risposte adeguate alle aspettative di questi lavoratori.
Certi di una sua sensibilità al riguardo, si resta in attesa di cortese riscontro e cordialmente si saluta.
Il Coordinatore Nazionale CGIL/FP
Agenzia delle Dogane
G. PASTORINO
C.G.I.L. INFORMA
Un attacco a gamba tesa del Governo contro la conversione dei CFL
Informiamo tutte le lavoratrici ed i lavoratori in CFL che come CGIL FP ci siamo immediatamente attivati per comprendere la reale portata della nota n. 95492/RU del 09.07.2009 avente per oggetto i nuovi vincoli alle assunzioni recati dal Decreto anticrisi L. 1 Luglio 2008 n. 78.
Nonostante le ufficiose rassicurazioni fornite dall’Agenzia, relativamente alla conversione dei rapporti in essere, la nostra O.S. ha immediatamente richiesto spiegazioni alla Direzione del personale per comprendere se vengano meno gli impegni assunti dall’Amministrazione con le OO.SS. non più di 10/15 gg fa.
Naturalmente sottolineiamo l’ambiguità del Governo, a cui qualche O.S. continua a dare credito, che parrebbe intervenire a gamba tesa, su una questione su cui le Agenzie avevano già dato il loro assenso.
Terremo le costantemente informato i colleghi interessati.
Roma, 14 luglio 2009
Per la CGIL/FP
Pastorino Giovanni – Florindo Iervolino
FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL/SALFi FLP
Segreterie Nazionali Agenzie Fiscali
Roma, 9 settembre 2009
Al Sottosegretario di Stato all’Economia e Finanze
On.le Alberto Giorgetti
Oggetto: Riaccreditamento risorse destinate alla contrattazione integrativa.
Facendo seguito alla informativa del 29 luglio scorso, con la quale la S.V. ha portato a conoscenza delle scriventi OO.SS. la complessiva somma che il Governo intende rendere disponibile per la generalità dell’Amministrazione Finanziaria, si chiede di conoscere in dettaglio i contenuti del Decreto e lo stato dell’iter procedurale.
Nel sollecitare l’immediato accredito delle somme alle singole amministrazioni al fine di poter avviare e rapidamente concludere le trattative per la remunerazione del personale, e tenuto conto dell’insufficienza della somma complessiva individuata che a parere delle scriventi copre parzialmente solo un’annualità, si chiede un urgente incontro per individuare, da subito, le ulteriori risorse necessarie a remunerare il personale per le attività svolte e gli obiettivi raggiunti negli anni 2007 e 2008.
In attesa di un urgente riscontro si conferma lo stato di agitazione in corso,anche alla luce degli ultimi provvedimenti legati alla mancata autorizzazione da parte del governo alle assunzioni ed ai passaggi tra le aree del personale delle Agenzie, che mettono in discussione sempre più la funzionalità della macchina fiscale.
FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL/SALFi FLP
Serio Silveri Cefalo Callipo Sperandini