Comunicato

 
OSSERVAZIONI DELLA FP CGIL SULLO SCHEMA DI REGOLAMENTO RECANTE L’ORGANIZZAZIONE DEL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

In via preliminare ed in generale la FP CGIL conferma la sua contrarietà ad ogni riduzione degli organici per evitare un danno irreversibile alla funzionalità dei servizi della amministrazione pubblica e ha chiesto che la rideterminazione delle piante organiche preveda in ogni caso la salvaguardia dei posti da destinare alla stabilizzazione dei lavoratori precari.

Con riferimento allo schema di Regolamento presentato dall’Amministrazione per il riordino del Ministero del lavoro e delle politiche sociali la scrivente O.S. ha rappresentato la difficoltà di lettura dell’intero schema per la mancanza di una relazione tecnica. In ogni caso, sul piano generale, dalla visione complessiva del documento emerge chiaramente l’intento di rafforzare il ruolo dell’Amministrazione centrale a scapito degli Uffici operanti sul territorio; ciò si evince, in particolare, dalla riduzione, da un lato, delle dotazioni organiche dell’area dirigenziale di pertinenza di tali Uffici e, dall’altro, dal rafforzamento del ruolo e dei compiti attribuiti al Segretariato generale. Tutto ciò, peraltro, in netta contrapposizione con la necessità di mantenere le strutture del Ministero sul territorio, anzi rafforzarne il ruolo, quale incisiva presenza dello Stato a livello locale, unico garante terzo, attraverso l’azione ispettiva (e non solo), della tutela delle condizioni di lavoro nel rapporto tra impresa e lavoratori.

Inoltre, non può sottacersi che ancora una volta il disegno di riorganizzazione non contempla nessun tipo di attività, funzioni e/o compiti riconducibili alle strutture territoriali in materia di politiche sociali.

Nell’impianto logico dello schema di Regolamento, poi, non si comprende il mantenimento di una Direzione generale per la comunicazione e l’informazione in materia di politiche sociali (art. 5), con una dotazione reale di personale di circa dieci unità, a tutto scapito dell’attuale Direzione generale dell’innovazione tecnologica che viene prevalentemente assorbita dalla futura Direzione generale per le politiche del personale, l’innovazione, il bilancio e la logistica (art. 4).

Con riferimento a tale ultima Direzione generale, tra l’altro, segnaliamo la possibilità del manifestarsi di un possibile conflitto di competenze e di indirizzo tra quest’ultima e quella dell’attività ispettiva laddove si prevede che la prima abbia competenza su tutto il personale dell’Amministrazione “ivi incluso il personale ispettivo”, mentre alla seconda Direzione vengono comunque affidate funzioni relative anche alla formazione e all’aggiornamento del personale ispettivo stesso.
 
Poco chiara e ulteriore fonte di eventuali conflitti di indirizzo ed operativi è l’affidamento dei compiti in materia di tutela delle condizioni di lavoro e di sicurezza nei luoghi di lavoro di cui al decreto legislativo n. 81/2008 alla Direzione generale della tutela dei rapporti di lavoro (art. 7) e la contemporanea attribuzione alla Direzione generale dell’attività ispettiva della “programmazione e monitoraggio dell’attività di vigilanza in materia di sicurezza e salute del lavoro” nelle materie di competenza della stessa (art.13).

Inoltre e con riguardo alla collocazione dell’Organismo indipendente di valutazione, traspare che, in concreto, lo stesso rimane comunque incardinato tra gli Uffici di diretta collaborazione con il Ministro; a questo punto, ci si chiede quindi di quale indipendenza sia dotato l’Organismo medesimo, soprattutto se si considera che nell’ambito dei nove posti di funzione di livello dirigenziale non generale devono ritenersi ricompresi anche quelli previsti per l’Organismo.

Infine, sarebbe opportuno prevedere un raccordo tra il Segretariato generale e le Consigliere di parità e il Comitato nazionale per l’attuazione dei principi di parità di trattamento ed uguaglianza di opportunità tra lavoratori e lavoratrici di cui all’art. 5 della legge n. 125/1991, nell’ottica di favorirne e sostenerne l’azione.

Da ultimo, si osserva che nel documento in esame, sembrerebbe che il Segretariato generale sia unico Centro di responsabilità amministrativa, ai sensi dell’art. 3 del decreto legislativo n. 279/1997, in quanto non è presente nel testo analogo richiamo per le Direzioni generali.

Roma, 13 maggio 2010

Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Giuseppe Palumbo

 
 

 

Comunicato

A tutte le lavoratrici e i lavoratori ACI

Rispetto ad alcune voci che stanno circolando in questi giorni, forse finalizzate a dividere i lavoratori e indebolire l’azione delle OO.SS., desideriamo sgomberare il campo dagli equivoci ribadendo che la FP CGIL ha fin dal primo momento espresso una posizione di netta contrarietà, sia nel merito del provvedimento emanato dal Governo che per il metodo adottato.
La FP CGIL ritiene inaccettabile qualunque proposta di riforma di settori della Pubblica Amministrazione basata sulla di perdita di funzioni che, anziché valorizzare il ruolo e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori occupati su tali attività, proceda con la solita logica dei tagli. Deve essere riaffermato il principio di servizio pubblico quale garante della tutela dei diritti di cittadinanza di cui il lavoro pubblico è lo strumento essenziale per garantire l’efficacia e il funzionamento dell’intero sistema.
Rispetto al metodo con il quale il ddl è stato elaborato, riteniamo anche questo assolutamente inaccettabile perché non è stato previsto un confronto preventivo sull’argomento, nonostante le reiterate richieste in questo senso formulate dalle OO.SS. anche prima che il provvedimento fosse presentato in Consiglio dei Ministri.
Sulla base di queste considerazioni, la FP CGIL porrà in essere, in modo unitario con le altre sigle sindacali, tutte le iniziative finalizzate a respingere questo provvedimento e ad avere un confronto costruttivo e propositivo con il Governo, rivendicando il ruolo che spetta al sindacato e riconosciuto anche all’interno del Memorandum sul lavoro pubblico.
Nel merito dell’argomento, come già espresso nel corso di questi ultimi anni, la FP CGIL conferma la propria linea favorevole ad un processo di razionalizzazione dell’intero complesso settore del trasporto terrestre, con l’obiettivo di una più efficace tutela dei diritti degli utenti, attraverso una riorganizzazione delle competenze oggi suddivise tra più soggetti, un ordinato ed efficiente sviluppo del settore ed una semplificazione delle procedure per il cittadino con conseguente riduzione dei costi.
La FP CGIL nazionale, il Coordinamento Nazionale della FP CGIL ACI, le strutture territoriali, le delegate e i delegati e le RSU elette nelle liste della FP CGIL, sono impegnati a dare tutto il supporto necessario per la piena riuscita della Manifestazione Nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ACI del 27 marzo p.v. a Roma.
Roma, 20 marzo 2007

Denia Priami
FP CGIL ACI

Programma elettorale RSU 2007

 

 
 In vista dell’avvio della campagna elettorale per il rinnovo delle RSU, invio in allegato il Programma RSU 2007 della FP CGIL ACI.

Il documento si articola in vari punti, attraverso i quali intendiamo sviluppare la nostra attività futura e che si sintetizzano nei seguenti argomenti:
* La posizione della FP CGIL rispetto ad eventuali proposte di riforma delle attività oggi connesse alla tenuta del Pubblico Registro Automobilistico e quali prospettive di sviluppo vediamo per il nostro lavoro e per il servizio pubblico che svolgiamo.
* Punti qualificanti delle piattaforme per la contrattazione integrativa, con particolare riferimento al ruolo delle RSU e della contrattazione decentrata; per un servizio pubblico più efficace e per valorizzare le professionalità e la competenza delle lavoratrici e dei lavoratori ACI.
* Un miglioramento sostanziale delle condizioni di lavoro e di vita del personale, sia attraverso l’ampliamento di progetti come il telelavoro che attraverso l’applicazione degli strumenti contrattuali esistenti.
* Un metodo di lavoro che, a tutti i livelli, preveda il rispetto dei principi di democrazia sindacale della CGIL, e che garantisca e sviluppi la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori alla vita sindacale e alla formazione delle decisioni.

Il documento allegato può essere utilizzato anche come canovaccio per le assemblee da tenere sui posti di lavoro durante la campagna elettorale. A questo proposito, ricordo che sono a disposizione per fornire tutto il supporto necessario al buon andamento della campagna elettorale e al raggiungimento del risultato positivo a cui tutte/i puntiamo, anche attraverso la partecipazione ad iniziative sui posti di lavoro. Allo stesso modo i compagni della delegazione trattante si rendono disponibili nei territori di loro competenza.
Augurando a tutte/i buon lavoro, invio i più cordiali saluti.
Roma, 15 ottobre 2007

p. Il Coordinamento Nazionale FP CGIL ACI
Denia Priami

Proposte da Fiuggi sul Sole-24Ore, con la posizione della FPCGIL Medici

 
Si pubblica l’articolo del Sole-24Ore che riporta sia le proposte contenute nel documento conclusivo della I Conferenza nazionale della professione medica di Fiuggi – promossa dalla FNOMCeO e da alcuni sindacati medici e società scientifiche – sia il dissenso della FPCGIL Medici.
Si precisa che il dissenso non è stato solo nostro – come riportato nell’articolo – ma condiviso con altre OO.SS mediche (aaroi – anpo – fials medici – ascoti – coas – federazione medici uil fpl – simet).
Nel merito delle proposte contenute nel documento, così come riportate nell’articolo, appare condivisibile un accreditamento delle strutture che garantisca la qualità e non la quantità (principio da noi coerentemente sempre portato anche nei tavoli negoziali).
Bene la tutela delle donne (da concretizzarsi!), un federalismo equo e solidale, che assicuri la crescita del Sud, e una nuova normativa sulla responsabilità professionale e sul rischio clinico.
Siamo anche d’accordo sull’unico rapporto di lavoro per i medici pubblici e privati, con il divieto di rapporti fondati su incentivi economici a prestazione (principi sempre da noi sostenuti sia nelle convenzioni che nella dipendenza, e che adesso ci auguriamo siano condivisi anche nei fatti dai firmatari del documento).
Sbagliato è invece un arroccamento della professione medica, contro le altre professionalità sanitarie. Si tratta invece di realizzare un chiaro e trasparente rapporto, dove l’autonomisa professionale e i diversi ruoli siano rispettati e valorizzati in un quadro unitario, così come lo è il lavoro negli ospedali e nei servizi territoriali. In questo quadro il contratto unico dei medici si dovrebbe realizzare in un più generale contratto unico della sanità, pubblica e privata.
Infine il principio della unità dei medici, più volte presente nel documento, andrebbe realizzato nei fatti, fino ad oggi assenti. A meno che si pensi che l’unitarietà consista in una gestione delle “cose mediche ” (dalla FNOMCeO all’ONAOSI), da parte dei vertici di alcuni sindacati.
La ragione fondamentale per la quale, insieme ad altre OO.SS mediche, non siamo andati a Fiuggi, è infatti proprio nella mancanza di regole democratiche, che consentano una effettiva partecipazione e condivisione dei medici alla vita degli ordini e degli enti.
E non è un caso che fino ad oggi oltre il 90%dei medici non si è neanche recato a votare per gli attuali vertici della FNOM, e al 100% dei contribuenti dell’ONAOSI è stato negato di eleggere direttamente i propri rappresentanti.

 

Procedure di concertazione e nuovo ordinamento

 
A TUTTE LE LAVORATRICI E I LAVORATORI ACI

Oggi, l’Amministrazione e le OO.SS. nazionali hanno concluso il percorso attivato nell’ambito delle procedure di concertazione, sulla proposta di Ordinamento dei Servizi presentata in data 29 settembre u.s., così come previsto dalle norme contrattuali vigenti.

La proposta di nuovo Ordinamento dei Servizi, che sarà presentata il prossimo 22 ottobre per l’approvazione al Consiglio Generale, nasce già pesantemente condizionata dalla legge 133/08 (la cosiddetta legge Brunetta/Tremonti/Sacconi) che incide negativamente sui servizi resi dalla Pubblica Amministrazione, attraverso il taglio dei Fondi integrativi di Ente e degli organici, del personale e della dirigenza, con conseguente diminuzione delle sedi dirigenziali.

Pertanto, con questa pregiudiziale di fondo, le OO.SS. non possono che esprimere un giudizio negativo sull’impostazione complessiva della proposta, condizionata dalla norma, che parte da una logica di tagli e non di sviluppo.

Il confronto tra le parti, ha comunque portato alcuni risultati positivi, a partire dall’enunciazione di un progetto strategico finalizzato al rilancio del ruolo pubblico dell’Ente e caratterizzato da una maggiore attenzione ai servizi resi, sia in ambito istituzionale che dei servizi delegati, frutto delle rivendicazioni di questi anni delle OO.SS. sostenute dalla mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ACI.

I segnali che in qualche modo concretizzano i concetti sopra enunciati, e che sottolineano una discontinuità con il precedente Ordinamento dei Servizi, si ritrovano:
– Nell’accoglimento delle richieste delle OO.SS. rispetto ad una più accentuata funzione di coordinamento e controllo delle società collegate, attuata attraverso la creazione di una struttura centrale preposta alla governance;
– Nella valorizzazione delle attività istituzionali espressa dalla creazione di una Direzione Attività Istituzionali, dalla scomparsa della Direzione Commerciale con l’istituzione di una Direzione Soci e di un Servizio Turismo e Relazioni Internazionali;
– Nella valorizzazione del ruolo degli Uffici Provinciali, i quali oltre a gestire le attività in materia di PRA e Tasse automobilistiche, costituiscono punti di presidio sul territorio, relazionandosi con le altre istituzioni e con l’apertura ad altre attività, nel campo della mobilità. Questo si concretizza, tra l’altro, nell’affidamento del ruolo di direzione a tempo pieno dell’Ufficio Provinciale separato da quello dell’Automobile Club.
– Nella enunciazione, all’interno del preambolo politico, del ricorso a processi di reinternalizzazione nell’ambito del progetto di rilancio dell’Ente e dei servizi resi;
– Nella affermazione della centralità del ruolo delle risorse umane e delle competenze interne;
– Nell’impegno dell’Amministrazione a rivedere, in un’ottica di sviluppo, la dotazione organica complessiva al mutare delle attuali disposizioni normative (modifica legge 133/08).

Su altre questioni, le OO.SS. sono state invece costrette a prendere atto, considerato che l’Ordinamento dei Servizi è sottoposto alla concertazione e non è oggetto di contrattazione, di alcune decisioni prese dall’Amministrazione e sulle quali non è stato possibile improntare alcun confronto né avere dati oggettivi per una valutazione di merito.

Questo ha rappresentato un punto di caduta nel sistema delle relazioni sindacali, che non possiamo non sottolineare.

In particolare ci riferiamo al fatto che:
– Nella creazione delle Direzioni Interregionali, non sono stati forniti i criteri attraverso i quali sono stati determinati gli accorpamenti fra regioni;
– Non sono state chiarite le esigenze funzionali che hanno determinato l’abbinamento delle sedi regionali agli Uffici Provinciali o all’Automobile Club;
– Non sono stati fornite le schede relative all’applicazione dei criteri di pesatura dei singoli Automobile Club e Uffici Provinciali;
– Non sono stati forniti i dati relativi ai costi conseguenti all’applicazione del nuovo Ordinamento dei Servizi.

Inoltre, per quanto riguarda l’attribuzione del numero delle posizioni dirigenziali di II fascia in Sede Centrale, essa non risulterebbe coerente con le affermazioni di rilancio perché in particolare vengono tagliate posizioni in alcune direzioni “strategiche” (Direzione Servizi Delegati, Direzione Sistemi Informativi, Direzione Studi e Ricerche e Direzione Servizi Ispettivi) mentre risultano rafforzate o inalterate altre Direzioni prettamente di supporto (Servizio Patrimonio e Affari Generali e Direzione Amministrazione e Finanza).

L’applicazione dell’Ordinamento dei Servizi, qualora approvato dal Consiglio Generale, per quanto attiene agli aspetti che avranno ripercussione sul rapporto di lavoro del personale tutto, sarà oggetto di confronto preventivo con le OO.SS. sulla base dei principi concordati in un apposito protocollo di cui si allega copia.

Resta inteso che soltanto nell’applicazione pratica dei principi enunciati, potremo verificare la reale volontà dell’Amministrazione di procedere verso il rilancio dell’Ente e quindi segnare una vera discontinuità rispetto al passato.

Roma, 20 ottobre 2008

FP CGIL ACI FP CISL ACI UIL PA ACI ACP CISAL FIALP ACI RdB P.I. ACI
(D. Priami) (M. Semprini) (S. Pagani) (L. De Santi) (R. Sirano)

 
 

Comunicato

 
MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITA’ E RICERCA

LA MANOVRA DEL GOVERNO PENALIZZA I LAVORATORI DEL MIUR
E RIDUCE IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE DEI CITTADINI

Come ogni anno, sono in corso negli Uffici le attività per l’apertura del prossimo anno scolastico; le condizioni di lavoro del personale del MIUR sono sempre più critiche, aggravate dalle misure contenute nella manovra economica del Governo.
Non si colpiscono, infatti, solo salari, diritti e relazioni sindacali.
Il blocco del turn over aumenta la scopertura di organico, determina l’impossibilità di sostituire professionalità in settori strategici dell’Amministrazione e blocca le assunzioni di centinaia di vincitori di concorso; le modifiche normative incrementano le attività e le scadenze, i nuovi tagli alle spese di funzionamento rendono sempre meno “vivibili” molte sedi di lavoro.

IN QUESTO CONTESTO E’ PIU’ DIFFICILE FORNIRE UN SERVIZIO DECENTE IN UN SETTORE IMPORTANTE COME QUELLO DELL’ISTRUZIONE.

A testimonianza di ciò vi inviamo due documenti.
* Presso la Direzione Scolastica Regionale della Toscana si è svolto l’incontro con il Direttore Regionale sul Decreto Ministeriale di organizzazione degli Uffici della Regione. Il documento sottoscritto dalla FP CGIL espone le criticità in cui versano gli uffici in Toscana.
* La CGIL di Prato (Funzione Pubblica e Scuola) ha effettuato in Prefettura un tentativo di conciliazione, ma neanche l’invito del Prefetto alla Direzione Regionale a rimuovere le cause delle denunce presentate dalla CGIL sullo stato dell’ufficio ha cambiato le cose, anzi le condizioni di lavoro sono peggiorate.

E mentre gli uffici si svuotano, si continua a discutere in Conferenza Stato Regioni delle modifiche al Titolo V della Costituzione sul passaggio di competenze e di personale dell’Istruzione agli Enti locali.
E se non bastasse c’è in Parlamento un disegno di legge presentato dalla Lega che, oltre alla soppressione del ruolo nazionale del personale della scuola (avremo 18 sistemi scolastici differenti?) prevede la riduzione delle competenze per l’Amministrazione Centrale e il passaggio alle Regioni del personale periferico (anche di quello degli Uffici territoriali – ex USP – ?).

Come FP CGIL riteniamo che sia necessario reagire, anche ricercando un confronto costruttivo con i lavoratori della scuola, anch’essi, ovviamente, tartassati dalla manovra, per rivendicare insieme agli altri diritti costituzionalmente protetti, quello ad una istruzione pubblica di qualità per tutti con pari opportunità su tutto il territorio nazionale.

PER FARE QUESTO E’ PRIMA DI TUTTO NECESSARIO MODIFICARE QUESTA MANOVRA ECONOMICA SBAGLIATA ED INIQUA.

LA CGIL (TUTTE LE CATEGORIE) HA INDETTO, PRESENTANDO LE SUE PROPOSTE ALTERNATIVE, LO SCIOPERO GENERALE DEL 25 GIUGNO.

Come in occasione della grande e partecipata manifestazione nazionale dei lavoratori pubblici del 12 giugno, diamo come lavoratori del MIUR il nostro apporto: aderiamo allo sciopero generale e partecipiamo nelle nostre città alle manifestazioni indette dalla CGIL.
Roma, 18 giugno 2010
 

FP CGIL MIUR
Angelo Boccuni

 
 
 

 
 

Comunicato

CORSO CONCORSO – REVISORATI – FUA 2010

CORSO CONCORSO
L’Amministrazione ci ha comunicato che sta per inviare alla Funzione Pubblica la nota, a firma del Capo Dipartimento per la Programmazione, con la quale si chiede di poter effettuare gli inquadramenti dei vincitori del corso concorso dalla ex area B all’ex area C, ex posizione economica C1.

Nella nota si chiede l’autorizzazione a procedere agli inquadramenti in quanto il corso concorso, sia pure terminato nel 2010, è stato avviato già dal 2003 (periodo in cui non era in vigore il blocco attuale) e in considerazione del fatto che l’inquadramento stesso, atteso da tempo, potrebbe sia pur parzialmente sopperire al 45% di scopertura dell’organico della III Area che, soprattutto nelle sedi del Nord, mette ulteriormente a rischio lo svolgimento delle attività dei nostri Uffici.

La nota conferma la possibilità di coprire il differenziale economico derivante dal nuovo inquadramento con le risorse del FUA.

Vi invieremo il testo appena ci sarà consegnato dall’Amministrazione.

INCARICHI DI REVISORE
Il ritardo della pubblicazione degli elenchi delle nomine dei revisori dei conti presso le istituzioni scolastiche (ricordiamo che il 14 u.s. sono scaduti i 45 giorni in cui i revisori erano tenuti comunque a proseguire la propria attività), è stato attribuito alla necessità di adeguare le nomine ai criteri fissati dalla Direttiva del Ministro su tale materia.

Ci è stato comunicato che i provvedimenti, ormai prossimi, avranno decorrenza 1 marzo 2011 e che saranno pubblicati sulla Intranet o comunque diffusi rispettando i principi di trasparenza in materia.

L’Amministrazione ha comunque garantito il rispetto del criterio per cui negli incarichi sarà data priorità al personale interno. Staremo a vedere, intanto, confermando le nostre riserve espresse nei precedenti comunicati al riguardo, abbiamo chiesto copia della Direttiva che vi trasmetteremo appena in nostro possesso.

FUA 2010 – SECONDA PARTE
L’ipotesi di accordo relativa alla contrattazione di sede per il 2010 è stata certificata dall’Ufficio Centrale di Bilancio e entro questa settimana sarà dall’Amministrazione inviata a MEF e Funzione Pubblica per l’ulteriore certificazione.
Seguiremo anche questa parte del percorso e speriamo di poter avviare a breve la contrattazione di sede in tutti i posti di lavoro.
Roma, 16 febbraio 2011

FP CGIL MIUR
Angelo Boccuni

 
 
 

 
 

 
 

Resoconto incontro del 5 aprile 2011

 

Durante la mattinata di ieri si è svolto l’incontro con il Presidente e con il Segretario Generale dell’Aci chiesto dalle OO.SS avente ad oggetto il Decreto Legislativo in tema di federalismo fiscale nella parte riguardante la riscossione dell’IPT.
Le conseguenze derivanti dal provvedimento hanno rilievo sia in termini di contrazione delle competenze dell’Aci in tale materia sia in termini di riduzione delle entrate.

Dai Vertici dell’Ente è stato assicurato un tempestivo intervento presso i vari uffici legislativi per tentare di giungere alla redazione di un testo più “chiaro” dal quale si evinca la ovvia necessità di un corrispettivo per svolgere una funzione che è attualmente disciplinata da convenzioni rispetto alle quali il decreto si porrebbe in contrasto.

Se malauguratamente tale azione “correttiva”non portasse frutti dal punto di vista solo economico la perdita sarebbe di circa 25 milioni di Euro l’anno.

Il quadro complessivo emerso alla fine non è apparso per nulla tranquillizzante e, a prescindere dal singolo provvedimento che si tenta ogni volta di rintuzzare, manca da parte dell’Amministrazione, a nostro avviso, la volontà di un rinnovamento nella strategia che è sempre di difesa.

Non abbiamo visto quel cambio di passo più volte invocato che ha consentito all’Aci di manifestare il suo ruolo nel mondo dell’automobilismo e della mobilità in generale ponendosi al centro della scena valorizzando il patrimonio di competenze che possiede.

Come FP CGIL ci siamo dichiarati disponibili a partecipare al confronto su serie proposte di rilancio che a nostra volta elaboreremo coinvolgendo tutti i livelli della nostra confederazione.

Crediamo che i tempi siano maturi per un approccio più costruttivo consapevoli che ormai non è più possibile rimandare, il rischio paventato è troppo alto.
E il prezzo non può certo essere pagato dai lavoratori e dalle lavoratrici dell’Aci.

Roma, 6 Aprile 2011
 

FP CGIL ACI
Derna Figliuolo

 
 
 

 
 

Documento delegazione trattante MIUR

 

COMUNICATO

Il 6 giugno si è riunita la nostra delegazione nazionale trattante che, oltre a fare il punto sulla situazione generale in cui si trova il Ministero, insieme, peraltro, a tutte le Amministrazioni ed Enti Pubblici, ha fissato “i paletti” entro cui procedere sulle numerose questioni aperte.

Alla riunione hanno partecipato il Segretario delle Funzioni Centrali Antonio Crispi e la Coordinatrice delle Funzioni Centrali Francesca de Rugeriis.

Vi inviamo il documento elaborato e vi chiediamo di darne la massima diffusione perché riteniamo debba essere il punto di partenza da cui costruire la piattaforma della nostra Organizzazione Sindacale al MIUR che si dovrà affiancare a quella di comparto e su cui dovremo con impegno lavorare anche in previsione delle elezioni delle RSU di marzo 2012.

E’ quindi auspicabile sui temi esposti aprire un confronto con i colleghi in tutti i posti di lavoro, al fine di costruire una proposta ampiamente condivisa.

Nel frattempo, come avevamo previsto, anche al MIUR, dove si è riusciti, sia pure con fatica, a mantenere ad oggi un discreto livello di confronto con l’Amministrazione, arrivano segnali molto negativi dalla parte politica.

E’ di ieri la pubblicazione nella Internet del Ministero dei documenti sulla performance (leggi applicazione della legge Brunetta) relativi MIUR e su cui non è stata fornita alcuna informativa alle Organizzazioni Sindacali.

Tale norma, imposta unilateralmente, è da sempre stata da noi ritenuta sbagliata ed inefficace per il miglioramento dei servizi forniti all’utenza e discriminatoria nei confronti dei dipendenti pubblici.

Per tale motivo, non avendo, a differenza di altre Organizzazioni Sindacali, sottoscritto alcuna intesa col Governo in merito alla applicazione della Legge 150, al MIUR come in tutte le Amministrazioni la FP CGIL ne contrasterà le modalità, i tempi e i criteri di applicazione, insieme a tutti i lavoratori.

Roma, 22 giugno 2011

FP CGIL MIUR
Angelo Boccuni

 

 
 

Comunicato

 
MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITA’ E RICERCA

ANNO NUOVO – PROBLEMI VECCHI

Nonostante i buoni propositi, dettati anche dalle consuetudini legate alle festività ormai trascorse e all’avviarsi di un nuovo anno, constatiamo che molte questioni su cui da tempo sia la parte politica che quella amministrativa del MIUR avevano preso solenni impegni sono ancora in “alto mare”.

Riteniamo che sia ormai improrogabile affrontarle e risolverle, anche per consentire alle colleghe ed ai colleghi dei nostri posti di lavoro di poter avviare le attività connesse all’apertura del prossimo anno scolastico in condizioni almeno decenti.

Insieme a CISL e UIL abbiamo consegnato oggi al Ministro (e non solo) la nota allegata in cui, ancora una volta, chiediamo il rispetto degli impegni assunti.

Nei prossimi giorni, come FP CGIL forniremo maggiori dettagli sulle singole questioni con apposito comunicato.

Roma, 14 gennaio 2010

FP CGIL MIUR
A. Boccuni

 
 

 
 

Comunicato

SI FRENA LA CORSA… SI CONFRONTA

Nella riunione di ieri si sono affrontati i seguenti argomenti:

SPERIMENTAZIONE:

Nel corso della riunione ci è stata consegnata una sintesi delle evidenze pervenute dalle sedi relative alla fase pilota.
L’Amministrazione ha preso atto, delle difficoltà, fin qui emerse, nell’attuazione del nuovo modello organizzativo e della necessità di fare di questa riorganizzazione una riorganizzazione partecipata.
Si è quindi deciso di prolungare la fase sperimentale, al momento, fino al 30 settembre e di istituire un apposito Osservatorio Nazionale, di natura tecnica, sulla sperimentazione in corso.

Di fatto sono state accolte le richieste più volte fatte dalla nostra organizzazione.

Per quanto ci riguarda assume particolare importanza l’osservatorio nazionale, che dovrà entrare nello specifico della nuova riorganizzazione valutandone effetti, criticità e carenze.
L’osservatorio dovrà avere, anche, un ruolo propositivo al fine di un’eventuale modifica del modello, tesa a una migliore erogazione dei servizi e a nuove possibilità di crescita professionale per le lavoratrici e i lavoratori dell’INPS.
Abbiamo chiesto come CGIL che l’Amministrazione dia indicazione ai propri direttori di attivare tavoli di confronto simili anche presso le sedi sperimentali, questo consentirebbe all’osservatorio nazionale di avere report periodici frutto del confronto e non solo di quanto affermato dai direttori di sede.

REGOLAMENTO DISCIPLINA:

E’ stata data un’informativa sulla modifica del regolamento di disciplina inerente l’uso e l’esposizione di cartellini identificativi.
L’obbligo, che era già previsto da una circolare interna dell’Istituto, è diventato un obbligo di legge ai sensi della riforma “brunetta”.

AREE METROPOLITANE:

La discussione sulle aree metropolitane è stata sospesa in attesa della definizione dell’Area Metropolitana di Torino.
Per giungere a una definizione condivisa abbiamo chiesto di attivare, al fine delle risoluzioni delle problematiche emerse in quel territorio, dovute soprattutto, all’atteggiamento del Direttore Regionale, un tavolo nazionale integrato.

Continua l’attacco ai dipendenti pubblici

E mentre continua, a fatica, il confronto sulle problematiche INPS lo scenario esterno si fa sempre più cupo.
C’è la crisi, c’è la Grecia, c’è la Spagna, c’è il Portogallo, c’è l’urgenza di evitare attacchi ai titoli di stato, c’è la necessità di salvare le banche che in quei titoli di stato hanno investito.
Si prevede una manovra finanziaria di “lacrime e sangue” soprattutto per i dipendenti pubblici.

Congelamento degli stipendi e del salario di produttività, congelamento del liquidazioni, blocco totale del turn-over.

Questo almeno è quello che trapela dalle prime indiscrezioni.

I dipendenti pubblici stanno già pagando, con i tagli imposti dal 112, una crisi che fino a poco tempo fa il Governo dichiarava come superata.
Ora dovranno pagare un altro caro prezzo.
E il prezzo non lo pagheranno solo i dipendenti pubblici ma tutti i cittadini con meno servizi e meno tutele.
La difesa del nostro ruolo passa attraverso la difesa del nostro lavoro e dei servizi che eroghiamo.
Con il nostro lavoro garantiamo la tenuta dello stato sociale in un paese che ha sempre più bisogno di sostegno.
Non è solo un problema dei dipendenti pubblici.
Un ‘attacco allo stato sociale e a chi lo garantisce si tradurrà in uno spostamento, dei servizi ora erogati dal “pubblico”, a enti bilaterali e/o altri soggetti che di certo non opereranno per puro spirito ideologico o senso dello Stato ma per un proprio tornaconto economico con maggiori costi e meno diritti per l’intera collettività.

Roma, 18 maggio 2010
 
 
p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi

 
 

 

SINTESI EVIDENZE PERVENUTE RELATIVE ALLA FASE PILOTA DELL'ATTUAZIONE DELLA CIRCOLARE 102

 

Come è noto la cosiddetta “fase pilota” della Circolare 102 è iniziata lo scorso 15 febbraio.
Da allora la Direzione generale ha attivato diverse modalità di “ascolto” delle sedi interessate dalla sperimentazione.
I principali canali e/o modalità di raccolta delle segnalazioni sono stati i seguenti: innanzitutto la casella mail http://fasepilota102@inps.it, quindi in seconda battuta gli accessi presso le sedi, lettere o fax pervenute agli uffici.

Le segnalazioni hanno riguardato soprattutto le seguenti tematiche: 
– Procedure informatiche
– Modello organizzativo
– Prodotti e carichi di lavoro
– Posizioni e ruoli

Trasversale è stata la richiesta di un adeguato supporto in termini di formazione (intesa sia come formazione d’aula che come più specifico training on the job per chi deve assumere nuove funzioni e svolgere diverse attività rispetto al passato) all’azione di riorganizzazione.

In questo senso, si è provveduto a convocare presso la DG i Formatori di tutte le regioni per indicare i termini degli interventi formativi, sia sul modello organizzativo, sia sulla procedura FSP.

In tutte le regioni sono in corso i relativi interventi formativi.

Inoltre, un gruppo centrale composto da professionalità fra loro complementari (Organizzazione, Pianificazione, Risorse umane, Sistemi informativi, strutture di prodotto) ha cercato, e continua ancora oggi, di fornire le risposte alle domande delle sedi.

La maggior parte delle richieste di chiarimenti sono state evase sia con risposte dirette ai richiedenti ma, soprattutto, tramite modalità che potessero far conoscere a tutti le risposte individuate, e quindi messaggi e pubblicazione di FAQ.
In particolare con il messaggio Hermes n. 8592 del 26 marzo us sono state fornite una serie di indicazioni riguardanti soprattutto la collocazione dei prodotti fra le diverse unità organizzative, recependo diverse richieste di modifica sollevate dalle sedi.
Inoltre è stata individuata la leva della “sussidiarietà interna” come strumento per rimodulare l’impiego delle risorse in risposta ad eventuali problematiche di carattere straordinario connesse a specificità locali.

Sul fronte del modello organizzativo, le principali aree di attenzione sono state evidenziate con riguardo ai rapporti fra la linea di prodotto servizio Soggetto contribuente dell’Agenzia interna e l’Area Flussi.

In relazione a tale problematica, è in corso di emanazione un messaggio che chiarisce, anche alla luce delle indicazioni provenienti dalla sperimentazione, i compiti assegnati alle Strutture sopra menzionate.

Infine, con riferimento alle questioni di carattere informatico, soprattutto all’inizio della sperimentazione, sono stati rilevate esigenze di adattamento delle procedure alla nuova logica organizzativa (web dom, sigas, metaprocesso), la maggior parte delle quali hanno trovato idonea soluzione. Per quanto riguarda l’applicativo FSP, grazie alle segnalazioni ricevute, abbiamo oggi una procedura più efficiente rispetto alla fase iniziale: i perfezionamenti ulteriori sono in corso, tenendo conto della complessità di un applicativo che ingloba la quasi totalità delle attività dell’istituto.

 

 

MIUR: RSU e LAVORATORI della DG DELL'USR per il PIEMONTE. Protesta tagli 2010

 
MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITA’ E RICERCA USR per il PIEMONTE

In data odierna si è svolta un’assemblea dei lavoratori della Direzione Generale dell’USR per il Piemonte, la quale ha espresso un forte dissenso per la manovra economica in discussione in questi giorni. In sintesi i punti più controversi e sconcertanti.

 
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