La Ministra Carfagna e l'occupazione femminile – Comunicato stampa di Rosa Pavanelli Segretaria Nazionale FP CGIL

Il piano illustrato ieri dalla Ministra Carfagna per sostenere l’occupazione femminile denuncia una visione quanto meno contraddittoria con il titolo del suo ufficio: “Ministro per le Pari Opportunità”.

Infatti, alla constatazione che l’Italia è all’ultimo posto in Europa, con solo il 46% di donne occupate e che i loro stipendi sono anche di un quarto inferiori a quelli dei colleghi maschi, risponde con la proposta di un piano straordinario per aumentare gli asili nido e aumentare il part-time per le donne.

Geniale! Peccato che nella legge finanziaria in discussione (o meglio sottratta alla discussione) in Parlamento non vi sia un solo euro per l’aumento degli asili nido. Anzi, il taglio dei trasferimenti agli enti locali comporterà dal 2009 una drastica chiusura dei servizi per i cittadini ed è facile prevedere che proprio gli asili nido, per la loro natura di servizio a domanda individuale, saranno i primi ad essere colpiti.

Inoltre il licenziamento di lavoratrici e lavoratori precari, a partire dal 1° luglio 2009, disposto dal Ministro Brunetta con la legge 133/08 riguarderà in larga misura i servizi all’infanzia se è vero, come tra gli altri ha affermato il Sindaco di Roma Alemanno, che la metà degli asili nido della capitale funzionano solo grazie all’impegno dei precari.

L’aumento delle possibilità di part-time per le donne rappresenta la scelta di una vera e propria condanna alla subordinazione economica e sociale delle donne italiane, in netto contrasto con la realtà di tutti gli altri paesi europei e degli obiettivi fissati dall’Unione Europea nell’Agenda di Lisbona.

E’, infatti, noto che il part-time è una delle cause fondamentali della discriminazione salariale tra uomini e donne, perché confina queste ultime nelle attività meno qualificate e costituisce un ostacolo al loro crescita professionale e, quindi, allo sviluppo della loro carriera determinando un danno economico permanente, come, per altro, anche la defiscalizzazione degli straordinari sta già dimostrando.

La scelta del part-time quale strumento per conciliare l’attività lavorativa e il lavoro di cura denuncia infine la volontà di condannare le donne sempre più nel chiuso delle mura domestiche, tanto più se si considerano i pensanti tagli all’occupazione e alle risorse dei servizi pubblici che dai prossimi mesi comporteranno l’inaccettabile aumento del lavoro familiare a carico delle donne.

Se è vero, come la Ministra afferma, che portando a parità con quello maschile il tasso dell’occupazione femminile il PIL aumenterebbe di 260 miliardi di euro, ben altre misure vanno adottate!

Aumentare il finanziamento e l’occupazione dei servizi pubblici; garantire rinnovi contrattuali e interventi fiscali che impediscano la discriminazione salariale; ampliare, anziché ridurre come il governo sta facendo, le opportunità perché donne e uomini possano condividere il lavoro di cura estendendo la possibilità di utilizzo dei permessi previsti dalla legge 56 e dalla legge 104 per assistere i figli e i familiari in stato di bisogno.

Solo così l’occupazione delle donne può aumentare e con essa si dà una prospettiva alla crescita economica del Paese. Solo così si realizza la vera parità che è, al tempo stesso, indice di un accresciuto grado di civiltà. E la società italiana ne ha davvero bisogno.

Roma, 6 novembre 2008

Precari CRI: il Ministro dice una cosa, il suo Ministero lo smentisce. In mezzo 1872 famiglie – Comunicato stampa di Alfredo Garzi Segretario Nazionale Fp Cgil

Ieri il Ministro Brunetta, nel corso della prima illustrazione del monitoraggio sul lavoro precario nella pubblica amministrazione, ha di fatto “licenziato” 1872 lavoratori a tempo determinato della Croce Rossa Italiana, definendoli non stabilizzabili perché non in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge.

Nello specifico lo stesso Ministro ha evidenziato l’impossibilità di stabilizzazione di quei lavoratori perché, a suo dire, non in possesso della prevista anzianità di servizio nel rapporto con la CRI.

Innanzitutto non è vero quanto da lui sostenuto: quei lavoratori precari hanno tutti un rapporto di lavoro con la Croce Rossa Italiana e tutti hanno le anzianità previste dalle leggi vigenti.

Le ASL e le Regioni, dovrebbe sapere il Ministro, stipulano convenzioni con la Croce Rossa, ma i rapporti di lavoro per l’esercizio delle funzioni affidate sono nelle responsabilità dello stesso Ente.

Poi, spieghi il Ministro com’è possibile che dopo un solo giorno da quelle sue dichiarazioni, il Dipartimento della Funzione Pubblica, lo stesso che lui rappresenta, ha dichiarato, nel corso di un tentativo di conciliazione presso il Ministero del Lavoro, che “la richiesta di stabilizzazione del personale precario della Croce Rossa Italiana può e deve trovare risposta con quanto previsto dai commi 366 e 367 della legge 244/2007”.

Oggi non c’è bisogno che sia la Cgil a smentire il Ministro Brunetta.

Ci ha pensato lo stesso Ministero della Funzione Pubblica.

Roma, 1 Aprile 2009

Incontro l'Aquila – comunicato

Si è svolta ieri, all’Aquila, la prevista riunione sulla situazione degli uffici giudiziari a seguito del sisma del 6 aprile scorso.
Abbiamo visitato, insieme al Dr. Birritteri che rappresentava la parte pubblica, la sede provvisoria individuata presso la Caserma di Bazzano.
Tale sede, dovrebbe essere ampliata con un edificio prefabbricato di circa 250 mq nei prossimi mesi.
Abbiamo apprezzato che il personale impegno del Dr. Birritteri abbia permesso di stabilire la sede degli uffici giudiziari all’Aquila, così come richiesto dai lavoratori e dall’intera cittadinanza; siamo infatti convinti che la permanenza delle attività istituzionali nel capoluogo abruzzese possa favorire una più celere ricostruzione.
Tuttavia, nel corso della riunione, abbiamo dovuto stigmatizzare che la tardiva convocazione da parte dell’Amministrazione non ha permesso fino oggi ai lavoratori della giustizia di donare un’ora del proprio lavoro a favore delle popolazioni colpite e la frettolosa e cattiva gestione della trattativa sul fua 2008, da noi non firmato, ha impedito che si potesse contribuire tempestivamente con eventuali indennità a favore dei lavoratori colpiti dal sisma.
Abbiamo comunque rilevato che la sede individuata, pur essendo costruita con norme antisismiche, non risulta al momento sufficiente ad accogliere la totalità del personale.
A questa obiezione il Dr. Birritteri ha risposto che, qualora non si riesca a costruire in breve il prefabbricato di cui sopra saranno individuate eventuali turnazioni per i lavoratori.
In relazione alla situazione di disagio a cui sono sottoposti i lavoratori abbiamo detto al Dr. Birritteri di farsi portavoce con la parte politica perché mantenga gli impegni assunti in campagna elettorale e faccia azioni concrete a sostegno dei lavoratori degli uffici giudiziari che hanno dimostrato di voler tempestivamente tornare al lavoro.
Abbiamo dunque chiesto:
1) l’attivazione, entro la prossima settimana, di apposite navette che portino i lavoratori che sono sistemati sulla costa presso la sede del Tribunale.
2) L’emanazione tempestiva di un decreto che giustifichi le assenze passate e future, conseguenti alla situazione di emergenza. In merito a ciò il Dr. Birritteri ha preso un impegno formale a giustificare tutte le assenze dei lavoratori coinvolti.
3) L’attivazione immediata dell’Amministrazione a reperire locali aggiuntivi che permettano il ritorno al lavoro di tutti i lavoratori
4) Uno stanziamento adeguato per retribuire il disagio dei lavoratori, in particolare di chi si sottopone a spostamenti giornalieri dalla costa e di chi dovrà continuare a farlo.
5) L’eventuale organizzazione del lavoro a giorni alterni fino a quando non sarà possibile sistemare tutti i lavoratori.
6) Una convocazione entro 20 gg delle OO.SS per predisporre un accordo che impegni formalmente l’amministrazione e che individui le norme contrattuali adatte per stabilire eventuali indennità di cui possano usufruire i lavoratori coinvolti.

Tutte le OO.SS hanno convenuto la necessità di convocare un’assemblea dei lavoratori degli uffici giudiziari dell’Aquila prima della firma dell’accordo in modo da conoscere approfonditamente le ragioni ed i disagi del personale.
In esito alla riunione abbiamo ricordato la situazione di gravissimo disagio dei lavoratori del Tribunale di Chieti, anch’esso danneggiato dal sisma: in merito a ciò il Dr. Birritteri si è impegnato a visitare il Tribunale il prossimo venerdì ed a trovare una soluzione tempestiva.
Con l’occasione, con alcuni membri della delegazione nazionale trattante, abbiamo visitato il campo di Coppito gestito dalla CGIL Abruzzo, ed abbiamo avuto modo di vedere l’impegno fattivo da parte di tutti i compagni della cgil coinvolti in questa iniziativa. Il Campo ospita oltre 240 abitanti coppitesi e non, 2 magazzini, 14 tende della Protezione Civile, 2 bagni chimici, 2 cabine bagno e 7 cabine docce, e due mense: è operativo inoltre lo “Spazio Sociale Caracoles”, dove si possono trovare playstation, film in dvd, libri, computer, fumetti e nel quale prenderanno vita numerose iniziative teatrali e ludiche. In considerazione del fatto che sono necessari fondi per far sì che il campo continui nella sua attività e poiché non è stato possibile ai lavoratori della giustizia donare un’ora del proprio lavoro a causa dell’inadempienza dell’Amministrazione vi chiediamo di contribuire direttamente alla raccolta fondi per il campo facendo versamenti, anche cumulativi tramite raccolte negli uffici, sul c/c intestato a CGIL REGIONALE Abruzzo- Centro di Costo Campo Terremotati “Murata Gigotti”- Coppito presso UNICREDIT- Piazza Unione Pescara, codice IBAN IT05H0300215402000401135396. Per chi volesse maggiori informazioni sul campo è possibile visitare il sito www.campocoppito.net .

La coordinatrice regionale           La coordinatrice nazionale
FPCGIL Giustizia Abruzzo     FPCCGIL Organizzazione Giudiziaria
           Ivana Giardino                           Nicoletta Grieco

Roma, 10 giugno 2009

Comunicato unitario – "Dal Governo risposte credibili o sarà sciopero nazionale"

COMUNICATO STAMPA

MINISTERO DIFESA: DAL GOVERNO RISPOSTE CREDIBILI O SARÀ SCIOPERO NAZIONALE.

DAL 2 AL 20 APRILE ASSEMBLEE DEI LAVORATORI CIVILI DEL MINISTERO IN TUTTI I LUOGHI DI LAVORO DELLA DIFESA.
DAL 23 APRILE AL 15 MAGGIO MANIFESTAZIONI DI PROTESTA IN TUTTE LE REALTÀ TERRITORIALI CON LA PARTECIPAZIONE DIRETTA DEI VERTICI NAZIONALI DEL SINDACATO.
ENTRO IL 31 MAGGIO 2007 SCIOPERO NAZIONALE DEI LAVORATORI CON MANIFESTAZIONE A ROMA DAVANTI ALLA SEDE DEL MINISTERO IN VIA XX SETTEMBRE.
QUESTE LE DECISIONI ASSUNTE DALL’ATTIVO NAZIONALE UNITARIO CGIL CISL UIL DIFESA CHE SI È TENUTO OGGI A ROMA.
PIÙ DI 200 LAVORATORI, TRA DELEGATI AZIENDALI ED ELETTI RSU, HANNO CONDIVISO E SOSTENUTO LA PROCLAMAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE E LE INIZIATIVE DI MOBILITAZIONE E DI LOTTA PROPOSTE DALLE SEGRETERIE NAZIONALI DI CGIL CISL UIL PER CONTRASTARE IL PERDURARE DELLA SITUAZIONE DI FORTISSIMA CRISI DEL SETTORE E PER DENUNCIARE L’ASSOLUTA DISTANZA DEI VERTICI POLITICI DEL MINISTERO DAI TEMI POSTI NELLA PIATTAFORMA SINDACALE UNITARIA.
A QUASI UN ANNO DALL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO GOVERNO E A PIÙ DI QUATTRO MESI DAGLI IMPEGNI ASSUNTI DAL MINISTRO PARISI E DAL SOTTOSEGRETARIO VERZASCHI, RIMANGONO IRRISOLTE LE NUMEROSE PROBLEMATICHE RIPETUTAMENTE DENUNCIATE DAL SINDACATO NEL CORSO DELL’INTERA PASSATA LEGISLATURA:
MANCANZA ASSOLUTA DI UN CREDIBILE QUADRO RIFORMATORE E RIORGANIZZATIVO PER UNA PIÙ EFFICIENTE E FUNZIONALE AZIONE “CIVILE” NEL MINISTERO DELLA DIFESA;
– ARSENALI NAVALI, STABILIMENTI MANUTENTIVI DELL’ESERCITO, UNITÀ PRODUTTIVE DELL’AGENZIA INDUSTRIE DIFESA SENZA CREDIBILI PROGETTI GESTIONALI, SPENDIBILI PIANI AZIENDALI, DEGRADATI ORMAI NELLE STRUTTURE E NEI MEZZI, CON UN RICORSO SEMPRE PIÙ MASSICCIO ALLE ESTERNALIZZAZIONI DI ATTIVITÀ CD. “CORE”; 
– DECINE DI ENTI PERIFERICI DELLA REALTÀ TECNICO-OPERATIVA SENZA PIÙ ALCUNA MISSIONE PRODUTTIVA, ENTI SUI QUALI GLI STATI MAGGIORI E LE ALTE GERARCHIE MILITARI CONTINUANO AD OFFRIRE SOLUZIONI PEGGIORATIVE SIA IN TERMINI ORGANIZZATIVI CHE FUNZIONALI; 
– LIVELLI RETRIBUTIVI E CONDIZIONI DI LAVORO BEN AL DI SOTTO DELLA SOGLIA MINIMA DI DIGNITÀ. DISPARITÀ DI TRATTAMENTO FRA MILITARI E CIVILI A PARITÀ DI CONDIZIONI DI IMPIEGO OPERATIVO, BLOCCO DEI PROCESSI DI RIQUALIFICAZIONE FRA AREE PROFESSIONALI, APPLICAZIONI DISTORTE ED ILLEGITTIME DEL CONTRATTO DA PARTE DELL’AGENZIA INDUSTRIE DIFESA, DA PIÙ DI UN ANNO SENZA UNA CREDIBILE DIRIGENZA DI VERTICE.

CGIL CISL UIL RIVENDICANO IL PIENO RICONOSCIMENTO POLITICO DEL VALORE E DELLE INDICAZIONI CONTENUTE NELL’ACCORDO SOTTOSCRITTO DALLE CONFEDERAZIONI E DAL GOVERNO SUL LAVORO PUBBLICO E SULLA RIORGANIZZAZIONE DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE.
IL MEMORANDUM, INFATTI, INDICA PRECISI PERCORSI CONCERTATIVI CHE PONGONO AL CENTRO DEL SISTEMA DELLE RELAZIONI SINDACALI L’OBIETTIVO DI MIGLIORARE LA FUNZIONE PUBBLICA ATTRAVERSO, AD ESEMPIO, LA REINTERNALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ PUBBLICHE APPALTATE AL PRIVATO, NUOVI MECCANISMI DI RECLUTAMENTO E FORMAZIONE DEL PERSONALE, ACCORDI SPECIFICI PER L’AVVIO DI PROCESSI DI MOBILITÀ INCENTIVATA, L’AMMODERNAMENTO DELLE STRUTTURE, LA SEMPLIFICAZIONE DELLE REGOLE CONTABILI AMMINISTRATIVE, LA RESPONSABILIZZAZIONE DELLA DIRIGENZA.
TEMI ED OBIETTIVI, QUESTI, CHE NON HANNO ANCORA CITTADINANZA NEL MINISTERO DELLA DIFESA.
E NON BASTA IL PUR APPREZZABILE SFORZO CHE IL PARLAMENTO ED IL GOVERNO SEMBRA STIANO CONCRETIZZANDO NELL’AMBITO DEL DECRETO DI PROROGA DELLE MISSIONI INTERNAZIONALI PER UN AUMENTO DEL FONDO DI PRODUTTIVITÀ.
NON È ATTRAVERSO INIZIATIVE, PUR POSITIVE, MA DECONTESTUALIZZATE CHE SI RISOLVONO I GRAVISSIMI PROBLEMI DELLA DIFESA.
CIÒ CHE NECESSITA È UN PIANO ORGANICO E STRAORDINARIO DI INTERVENTI CHE, ATTRAVERSO LA CONCERTAZIONE PUNTI AL RILANCIO DEL MINISTERO E CON ESSO DELLA IMPORTANTISSIMA FUNZIONE CIVILE DI CUI SONO DESTINATARI I LAVORATORI CHE CGIL CISL UIL RAPPRESENTANO.
LA DETERMINAZIONE DEI LAVORATORI E DEL SINDACATO AD ANDARE AVANTI NELLA MOBILITAZIONE È ASSOLUTA.
NON SONO IN BALLO SOLO TEMI DI NATURA SINDACALE MA LA VERA E PROPRIA SOPRAVVIVENZA DI QUESTO MINISTERO, IL SUO VALORE DEMOCRATICO, LA QUALITÀ DELLA SUA AZIONE, LA DIGNITÀ DEL LAVORO E DEI LAVORATORI.
ENTRO IL 31 MAGGIO 2007, QUINDI, SCIOPERO NAZIONALE E MANIFESTAZIONE DI PROTESTA A ROMA.
ORA AL GOVERNO SAPER OFFRIRE ADEGUATE RISPOSTE.
ROMA, 22 marzo 2007

Tributo di morte ed infortuni gravi pagato dal mondo del lavoro: Comunicato stampa della Segreteria Nazionale FP CGIL

La Segreteria Nazionale della FP CGIL esprime profondo dolore per l’ennesimo, tributo di morte ed infortuni gravi pagato dal mondo del lavoro.

Questa volta è Torino, l’acciaieria ThyssenKrupp.

Ma la nostra è anche rabbia!

Inaccettabilità. E vogliamo ribadire che è necessaria una svolta culturale e dare un segnale forte in direzione di un lavoro tutelato, mettendo a disposizione risorse, mezzi, strumenti, persone nell’opera di prevenzione e controllo.

La morte o l’infortunio sul lavoro non sono legati al destino delle persone, rappresentano in modo inequivocabile il grado di civiltà di un paese.

Basta ribadire volontà, serve serietà e concretezza.

Roma, 7 dicembre 2007

Comunicato unitario e Accordo

 

NUOVO SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE DEL PERSONALE
 

 

 
 
 

 

Cgil Informa del 31 marzo 2010

 
Nella giornata di martedì, nel corso della riunione con la Delegazione Trattante dell’Amministrazione, abbiamo sottoscritto tre importanti accordi:
* Firma definitiva del CCIE 2006/2009 dopo la certificazione dell’ipotesi di accordo siglato il 30 settembre 2009;
* Verifica Nazionale sui compensi incentivanti relativi alla produttività e ai progetti speciali 2009;
* Istituzione del “Fondo garanzia prestiti”.

 

CCIE 2006/2009

Crediamo che sia fuor di dubbio l’importanza della firma definitiva del Contratto Integrativo non solo perché permette di rendere operativi tutti gli istituti in esso contenuti ma anche perché consente di dare concrete risposte ai Lavoratori del nostro Istituto pur nella consapevolezza che tale accordo è intervenuto in un periodo certamente non favorevole rispetto alle politiche del Personale nel settore pubblico.
Riteniamo sia stato un successo, forse insperato all’inizio del confronto, essere riusciti, pur in presenza di pesanti vincoli normativi e forti tagli in termini di risorse economiche, ad attivare:

– progressioni economiche all’interno delle Aree, mediamente in misura del 20% per ogni anno, con eccezioni ancor più migliorative per alcune situazioni specifiche;
– progressioni verticali interne verso l’area B e verso l’area C con modalità di espletamento secondo le regole e i requisiti fin qui applicate;
– trasferimento di una significativa quota di risorse economiche dal fondo per la produttività a istituti riconducibili al sistema delle indennità che comporterà, per queste voci, un incremento mensile pari a 70 euro mensili per il personale dell’area A, 50 euro per l’area B e 30 euro per l’area C, a decorrere dal 1° gennaio 2010;
– parametro unico per l’erogazione dei compensi relativi alla produttività e ai progetti speciali;
– procedure e modalità di attribuzione delle posizioni organizzative;
– disciplina dei cambi di profilo;
– nuova disciplina dell’orario di lavoro.

Questi risultati premiano sicuramente le scelte che abbiamo fatto come FP CGIL dove, pur evidenziando e contrastando con decisione le iniziative messe in campo contro il lavoro ed i lavoratori pubblici, responsabilmente ci siamo fatti carico comunque di provare a dare delle risposte alle aspettative dei lavoratori che rappresentiamo.
Ora si tratta di dare concreta attuazione a ciò che abbiamo previsto e in tal senso ci auguriamo che non ci siano ritardi nè tantomeno difficoltà di ordine applicativo.

VERIFICA NAZIONALE SISTEMA PREMIANTE 2009

Nel corso della stessa riunione abbiamo effettuato la verifica nazionale sugli obiettivi di produttività e sui progetti speciali 2009. La verifica ha avuto un esito sostanzialmente positivo atteso che solo 5 obiettivi per le sedi e 3 per le Direzioni regionali non sono stati raggiunti al 100% (7 dei quali al 90% e 1 al 80%) mentre per quanto attiene ai progetti speciali solo una regione ha avuto un compenso pari al 90%.

FONDO GARANZIA PRESTITI

E’ stato costituito un fondo di garanzia prestiti che attraverso i contributi versati dai beneficiari dei prestiti garantisce la copertura dei debiti residui di tutti coloro che, per qualsiasi causa, non raggiungono in vita l’estinzione del prestito ricevuto.

Inoltre nel corso dell’incontro c’è stato, dopo la riunione tecnica del giorno precedente, un approfondimento relativo alla task force ispettiva da impegnare in un Piano straordinario di vigilanza in agricoltura ed edilizia nel Mezzogiorno.
Sulla base delle osservazioni formulate da tutte le OO.SS. il Direttore Generale ne ha recepito le più significative ed in particolare:
– reclutamento sulla base della volontarietà;
– prima fase sperimentale della durata di due mesi, a partire dal 15 aprile p.v.;
– modalità più flessibili di partecipazione con il superamento del concetto di numero fisso ma piuttosto di un contingente;
– impegno a trovare, nell’ambito del prossimo Contratto integrativo 2010, misure di incentivazione finalizzate a tale operazione.

Roma, 1 aprile 2010

IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INAIL

Roberto Morelli

 
 

 

Sulla 626 da Tremonti "mantra" insopportabile. La sicurezza sul lavoro diventi patrimonio comune. Comunicato stampa di Franca Peroni, Segretaria Nazionale Fp-Cgil

Risulta francamente insopportabile il “mantra” del Ministro Tremonti sui temi della sicurezza sul lavoro e sull’eccesso di regole che la legge 626 imporrebbe ai datori di lavoro.

Mentre il Ministro esterna le sue preoccupazioni sulla “libertà” per le imprese, registriamo ulteriori incidenti che si aggiungono a quel lungo elenco quotidianamente celato dai media, il “contatore” delle morti bianche e degli incidenti gravi sul lavoro. Coerentemente con la filosofia “liberale” del Ministro, il Governo procede prosciugando le risorse per i servizi di prevenzione e vigilanza.

La dignità del lavoro comprende soprattutto la sua sicurezza, che deve diventare cultura e patrimonio comune, a partire dalla scuola d’infanzia per coinvolgere tutti i gradi della formazione e del mondo del lavoro, imprenditori e lavoratori, artigiani e liberi professionisti, imprese grandi, piccole e piccolissime, luoghi in cui spesso la prevenzione è un miraggio, un sentito dire.

Più di 1100 morti sul lavoro ogni anno. Numeri che dovrebbero parlare alla coscienza di tutti. Il Ministro Sacconi, commentando il Rapporto Annuale Inail, poco più di un anno fa gioì per il record positivo: per la prima volta dal dopoguerra le morti bianche scendevano sotto la soglia dei 1200 casi l’anno. Con meno risorse e meno regole rischiamo una pericolosa involuzione dai costi sociali altissimi. Ma evidentemente abbiamo un modo diverso di calcolare i costi.

Roma, 10 Settembre 2010
 
 

 

Comunicato

 
I generali arzilli che escono dalla porta e rientrano dalla finestra…
 

Con un salto che ricorda quello della staccionata nella pubblicità dell’olio cuore, il Dr. Scialdone, scavalcando ogni ostacolo, continua la sua avventura in Inpdap.

Per chi non conoscesse il personaggio, si tratta di un ex carabiniere preso all’Inpdap con un contratto da Dirigente ex art. 19 del Dlgs 165/2001 (vuol dire senza concorso) e adibito all’incarico di Economato e Facility manager in Direzione Generale.

Dopo vari rinnovi del contratto individuale, arrivano anche per lui i 65 anni e poi i fatidici 67anni, prescritti dalla legge quale termine ultimo per l’abilità al lavoro e individuati, tra l’altro, in un regolamento interno quale traguardo, non ulteriormente prorogabile, dell’età pensionabile.
Ci si aspetterebbe a questo punto l’usuale party di congedo e la conclusione della esperienza del Dr. Scialdone in Istituto.
E INVECE NO!
Con il suo preziosissimo apporto lavorativo, il generalissimo si guadagna praticamente UN VITALIZIO con il titolo di consulente per le frodi.
Per le consulenze non c’è nessun vincolo di età, Direttore e Presidente, per una volta, sono d’accordo, ed ecco riapparire magicamente il Generale, adibito ad altro incarico.

Varie a questo punto sono le domande…che sorgono spontanee:
– Perché i costi delle consulenze possono aumentare mentre l’Amministrazione taglia e risparmia solo sui lavoratori delle Aree?

– Perché in alcuni casi l’Amministrazione trova un modo per schivare una norma di legge e in altri casi si trincera proprio dietro ai vincoli della legge per non lasciare spazi ai lavoratori, al loro stipendio, alla qualità della loro vita?

– Che esempio danno gli Organi di questo Istituto, avallando operazioni discutibili, ai lavoratori che ogni giorno sono vessati da performance, indici, valutazione e non sanno neppure il futuro che li aspetta?

– Perché l’attenzione ai problemi della gente di questo Ente cala mano a mano che calano gli stipendi e gli appoggi di chi rappresenta questi problemi ( non da ultimo gli interinali, ma ci sono i comandati etc…)?
L’art. 7 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo recita:” Tutti sono uguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, a una uguale tutela”!

Forse che all’Inpdap questa Dichiarazione non vale?

Roma 16/3/2011
 

Il Coordinatore nazionale
FPCGIL Inpdap
Marinella Perrini

 
 
 
 

 
 

Lettera al Ministro Alfano sulla questione dei sistemi informatici

 

 
 
Roma, 19 febbraio 2009
 
Al Ministro della Giustizia
On. Avv. Angelino Alfano

p.c. Al Sottosegretario di Stato
Cons. Giacomo Caliendo

p.c. Al Capo Dipartimento dell’
Organizzazione Giudiziaria
Cons. Luigi Birritteri

 

I tagli operati dalla L. 133/09 hanno prodotto l’impossibilità di rinnovare e migliorare la qualificazione del personale giudiziario e allo stesso tempo hanno determinato la riduzione degli stanziamenti per il funzionamento dei servizi.

Rileviamo con particolare preoccupazione come per i sistemi informatici si corra il rischio che si ripresentino situazioni già vissute in passato quando, per carenza di stanziamenti per il rinnovo dei contratti di assistenza sistemistica, in diversi distretti giudiziari si subì l’interruzione di attività connesse all’andamento ordinario della giurisdizione.

Sig. Ministro, Lei ha annunciato protocolli d’intesa per l’innovazione digitale, tuttavia, in queste condizioni, la Sua Amministrazione non sembra in grado di assicurare che sia garantita l’assistenza sistemistica in tutti i distretti.
 
Ci saranno ulteriori ridimensionamenti per i suddetti tagli e riteniamo opportuno segnalarLe che molti distretti, ad esempio Bari, Lecce, Potenza e Palermo, già oggetto di razionalizzazioni negli ultimi anni, corrono il rischio a breve, di vedere azzerate le ore di assistenza cosiddetto ATU per servizio sui server e sulle postazioni di lavoro, con inevitabili ripercussioni sulla continuità delle attività di presidio presso gli uffici giudiziari.

Tra le conseguenze di questa situazione si paventa l’aumento del carico di lavoro per molti Esperti Informatici di tutta Italia, che da anni svolgono con abnegazione il ruolo di Amministratore di Sistema, a cui verrebbe richiesto il presidio delle sale server e il contemporaneo svolgimento delle attività di assistenza sistemistica ad oggi espletate dal personale ATU.

La figura professionale dell’esperto informatico è fondamentale per una Amministrazione moderna; si tratta comunque di una figura presente in numero insufficiente e che rischia di trovarsi a svolgere due mansioni diverse in condizioni negative per sopperire alla drastica limitazione dell’assistenza tecnica sino ad oggi esternalizzata, e per la quale da anni come FPCGIL chiediamo il riassorbimento nei ruoli interni attraverso una procedura di internalizzazione del servizio.

Non si possono altresì dimenticare le drammatiche conseguenze che i tagli hanno provocato sulla vita di questi lavoratori esterni, molti dei quali hanno perso il lavoro o sono stati messi in cassa integrazione.

Riteniamo inoltre che la gestione di dati sensibili necessita di essere garantita da personale interno per chiari motivi di sicurezza, come anche ribadito recentemente dal Garante per la Privacy.

Parlare di organizzazione del lavoro sembra costituire un lusso in questi tempi di crisi, ma Le chiediamo, Sig. Ministro, di comunicarci come intende assicurare le annunciate notifiche telematiche quando non vi sono garanzie per le risorse che fanno funzionare l’ordinaria amministrazione negli uffici giudiziari di tutta Italia.

La coordinatrice nazionale
FPCGIL Organizzazione Giudiziaria

Nicoletta Grieco

 
 

 

Lettera unitaria al Ministro La Russa

 
Roma, 10 marzo 2009   
 
A On.le Avv. Ignazio LA RUSSA
Ministro della Difesa

e, p.c. Ing. Marco AIRAGHI
Direttore A.I.D.

On.le Ministro,

le scriventi Organizzazioni Sindacali, con nota unitaria datata 7.10.2008 si rivolsero direttamente alla S.V. On.le, rendendone partecipe anche il Direttore dell’Agenzia Industrie Difesa, per sollecitare la ripresa di corrette e costanti relazioni sindacali con i Vertici dell’A.I.D.
A seguito di tale sollecitazione sindacale, solo in data 17 dicembre 2008 l’Agenzia comunicava via fax di “aver programmato un incontro con il Direttore Generale, On.le Ing. Marco AIRAGHI da tenersi nella terza decade di gennaio 2009”.
Conseguentemente, in pari data 17/12/2008, CGILCISLUIL reiteravano, stesso mezzo, la richiesta di un incontro in tempi più prossimi rispetto a quelli programmati e proposti dall’A.I.D., stante la delicatezza delle molteplici problematiche da affrontare.
Ad oggi, purtroppo, si registra ancora un latitante silenzio che impone alle scriventi di fare nuovamente appello alla Sua autorevolezza e sensibilità politica al fine di giungere all’auspicata e non più rinviabile ripresa del confronto con le Parti Sociali.
Certi che vorrà porre in essere ogni più opportuna iniziativa al riguardo, l’occasione è gradita per porgere distinti saluti.

CGIL FP CISL FPS UIL PA
Manca Caffarata Colombi

 
 
 

Comunicato

 

IL GOVERNO NON INTENDE RESTITUIRE I SOLDI CHE HA SOTTRATTO AL FONDO UNICO DI ENTE

Oggi è ormai chiaro anche all’Amministrazione e a tutte le OO.SS., che nell’incontro di ieri hanno discusso proprio del reperimento delle risorse da destinare al salario accessorio. Forse con i saldi di finanza pubblica, di giugno, una piccola parte delle risorse potrebbe essere restituita, ma l’ammontare sarebbe, comunque, sufficiente a coprire meno di 1/5 del fabbisogno necessario al ripristino del Fondo ai livelli del 2008.

Mancano più di 40 milioni di Euro e non è possibile fare affidamento sull’intervento del Governo.

Per questo motivo, le OO.SS e l’Amministrazione hanno valutato, insieme, la possibilità di reperire somme all’interno delle voci di bilancio, operando sul risparmio alle spese di funzionamento, senza determinare una diminuzione dei servizi, nonché sui proventi derivanti dagli investimenti mobiliari.
Si tratta di raschiare il fondo del barile con un’operazione complessa e lunga, che parte dall’individuazione delle singole partite contabili, e arriva sino all’approvazione del Collegio dei Sindaci delle eventuali variazione di bilancio. Percorso rispetto al quale l’Amministrazione ha garantito la sua massima disponibilità, che verificheremo passo passo.

La CGIL, che in questi mesi ha ininterrottamente sostenuto l’impossibilità di affidarsi alle promesse del Governo, farà tutto quanto è necessario affinché sia comunque garantito alle lavoratrici ed ai lavoratori dell’INPDAP il salario accessorio degli anni scorsi, nonostante Tremonti abbia messo le mani nelle loro tasche!

Roma, 13 maggio 2009

Il Coordinatore Nazionale FP CGIL INPDAP
Marinella Perrini

 
 

 
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